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giovedì 14 maggio 2020

I marittimi delle Eolie alzano bandiera bianca. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 14.05.20



Buon Compleanno!

Auguri a Adolfo Sabatini, Daniela Tagliasacchi, Linda Sidoti, Peppe Gugliotta, Manuela Barretta, Elena Villini, Claudio Mirabito, Gabriele Favaloro, Fabio Vento, Raoul Mollica, Shahrokh Davoodi, Beatrice Lo Presti, Jessica Garippa, Tullio Cammarano, Amalia Zavone

"Giovani eoliani" : "Si impieghino percettori reddito cittadinanza per la pulizia dei sentieri".

Alla cortese attenzione del Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, 
del Vicesindaco, Gaetano Orto, 
e dell’Assessore, Massimo Taranto 


Il gruppo Giovani Eoliani, con la seguente nota, in vista della riapertura dell’isola e dell’arrivo della stagione estiva, richiede che, venga effettuata la pulizia dei sentieri (soprattutto di quelli che conducono alle spiagge) dell’isola di Lipari, dei vicoli e dei torrenti della frazione di Canneto, e dei vicoli e dei torrenti della frazione di Acquacalda. 

Inoltre, pensiamo che questo lavoro di pulizia potrebbe essere effettuato da coloro che ricevono il reddito di cittadinanza. 

Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e disponibilità. In attesa di un Vostro cortese riscontro, Vi porgiamo i nostri cordiali saluti. 

Giovani Eoliani

Ospedale, Moderati per Calderone: "Sindaco si attivi per chiedere un potenziamento ulteriore dei nostri servizi sanitari"

Al Sindaco di Lipari
Sig. Marco Giorgianni

e.p.c. Al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
Dott. Giacomo Biviano

LORO SEDI

Oggetto: problematiche della sanità nell’arcipelago Eoliano.

I princìpi fondamentali su cui si basa il Servizio Sanitario Nazionale , dalla sua istituzione, sono: l’universalità, l’uguaglianza e l’equità. La salute è diritto di tutti.

L’articolo 32 della Costituzione italiana recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
In questi mesi, il governo nazionale ed i governi delle regioni hanno dovuto affrontare una emergenza sanitaria senza precedenti, riorganizzando territorialmente i servizi ospedalieri, potenziando come possibile le unità di rianimazione e predisponendo nuovi reparti destinati alla cura dei pazienti contagiati dal nuovo coronavirus. La diffusione del Covid-19 e l’emergenza sanitaria in tutti i suoi aspetti ci ha resi inevitabilmente più consapevoli. Oggi è fondamentale orientare le nostre intenzioni ed azioni a un potenziamento dei servizi sanitari e assistenziali, che non escluda alcun territorio. La pandemia, attualmente in corso, ha messo in evidenza le debolezze del nostro Sistema Sanitario ma anche le qualità del nostro sistema paese, ed é da queste considerazioni che bisogna necessariamente ripartire.
Lipari aveva un ospedale con diversi reparti, aveva personale medico, infermieristico e ausiliario che rispondeva alle esigenze di assistenza delle comunità eoliane. Poi tutto è cambiato, nonostante la resistenza di molti cittadini a difesa di quella realtà sanitaria e le timide iniziative di altri.
Noi Moderati per Calderone abbiamo sempre ritenuto la presenza di una struttura nosocomiale una priorità per le comunità insulari, non essendo in alcun modo il nostro contesto geografico, per peculiarità, paragonabile al resto della provincia.
Il Consiglio Comunale di Lipari ha approvato, mesi addietro, un nostro ordine del giorno sulla sanità, indirizzato all’Assessorato alla salute della Regione Sicilia e all’ASP 5, con il quale si richiedevano risorse idonee a redigere una dotazione organica coerente sia con l’Atto Aziendale che con il DA 22/2019. Il Consiglio Comunale ha di fatto condiviso l’adeguamento della rete ospedaliera regionale, poiché restituisce alle nostre isole servizi coerenti con i bisogni e le esigenze di una comunità territorialmente disagiata.
Si chiedeva altresì alle Istituzioni di fare fronte alle carenze di organico del Presidio Ospedaliero di Lipari dotando lo stesso di tutte le figure richieste per l’assistenza sanitaria e la cura delle persone.
Con il documento si impegnava inoltre l’Amministrazione comunale ad intrattenere rapporti costruttivi con le Istituzioni regionali e con i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale Messinese, diretti a rappresentare le esigenze territoriali, si impegnava altresì l’Amministrazione a prevedere forme di accordi con le società di navigazione per agevolare il trasferimento del personale in servizio presso il Presidio Ospedaliero di Lipari, prevedendo anche agevolazioni tariffarie.
Si chiedeva infine all’Amministrazione comunale di valutare la possibilità di sostenere i costi di alloggio dei medici in servizio presso l’Ospedale di Lipari, suggerendo la realizzazione di una foresteria.
La carenza di personale è di fatto un problema condiviso con gli altri ospedali della provincia di Messina, ma rappresenta per i presidi periferici come il nostro una problematica più complicata da gestire.
Le proposte del Consiglio Comunale servono ad invogliare il personale medico ad accettare incarichi presso sedi ritenute disagiate, quasi mai scelte.
Riteniamo, pertanto, necessario evidenziare alla S.S. quanto già richiesto e rappresentato nell’ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale.
Lei , Sig. Sindaco, è la massima autorità sanitaria locale e deve attivarsi in prima persona perché le problematiche dell’ospedale di Lipari siano affrontate concretamente nelle sedi opportune. Noi saremo al suo fianco e faremo la nostra parte sostenuti dai nostri referenti politici.
Apprezziamo l’impegno del Comitato “L’Ospedale di Lipari non si tocca”, costituitosi di recente a difesa del nosocomio eoliano, riteniamo tuttavia che la soluzione dei problemi passi da una accurata comprensione degli stessi. E’ dunque necessario agire nel rispetto dei ruoli, perché tutte le criticità siano superate attraverso azioni comuni con spirito di collaborazione. Non si può ridurre solo a talune richieste l’azione necessaria a favorire un potenziamento della nostra struttura ospedaliera.
Siamo nella fase 2 dell’emergenza sanitaria e il governo regionale sta studiando un piano di riorganizzazione degli ospedali per affrontare la cosiddetta fase della “normalizzazione”.
Noi Moderati per Calderone condividiamo una considerazione più volte riportata dal Comitato cittadino a sostegno dell’ospedale di Lipari, ossia di approfittare del momento attuale per chiedere un potenziamento ulteriore dei nostri servizi sanitari. Siamo convinti che questo sia il momento di richiedere con forza l’apertura del punto nascita, dei reparti di Ostetricia e Ginecologia nonché del Nido presso il nostro nosocomio.
Chiediamo pertanto alla S.S. di attivarsi in tal senso avviando tutte le procedure necessarie. Le donne eoliane devono avere l’opportunità di partorire a Lipari, e di essere assistite adeguatamente in uno dei momenti più belli e felici della vita di ogni famiglia. L’emergenza sanitaria ha contenuto notevolmente gli spostamenti dei residenti e provocato molti disagi nell’accesso a servizi essenziali, ciò può motivare l’esigenza di restituire al nostro territorio strutture e servizi necessari.
L’Ospedale di Lipari deve ritrovare la sua identità, è dunque essenziale dotarlo di reparti che sono il cuore pulsante di ogni struttura ospedaliera.
13 maggio 2020
Gesuele Fonti
Eliana Mollica
Gruppo Moderati per Calderone

La Chiesa festeggia oggi San Mattia Apostolo.

mercoledì 13 maggio 2020

Leni, il gruppo di minoranza si dissocia dalle dichiarazioni del sindaco.

Gentile direttore, da Leni vorremmo comunicarLe che il gruppo consiliare di minoranza si dissocia totalmente dalla posizione presa dal Sindaco Montecristo ieri in videomessaggio. 
Siamo certi, soprattutto in un momento di crisi come quello che attualmente viviamo, che è solo attraverso il dialogo e l’unione tra i sindaci dell’isola e più ampiamente dell’arcipelago, che si potrà intravedere uno spiraglio di luce. 
Ci auspichiamo vivamente che le comunicazioni tra i vari amministratori locali possano continuare a passare attraverso le vie ufficiali e con termini più pacati. 
La politica, a maggior ragione quella locale, dovrebbe essere il riflesso migliore di una comunità unita. 
Le inutili schermaglie di cui siamo ignare vittime non giovano in alcuna maniera a nessun Eoliano. Cordialità 
Giulia Mastroeni, Giuseppe Cucè, Paola Donato

FIEPET CONFESERCENTI: CON QUESTE LINEE GUIDA PER BAR E RISTORANTI NON RIAPRIAMO


Coronavirus: sempre meno ricoveri e più guariti, 11 nuovi casi, 1 deceduto. I dati aggiornati ad oggi.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato ad oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 107.991 (+2.974 rispetto a ieri), su 96.860 persone: di queste sono risultate positive 3.354 (+11), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.889 (-22), 1.203 sono guarite (+32) e 262 decedute (+1).
Degli attuali 1.889 positivi, 225 pazienti (-24) sono ricoverati - di cui 13 in terapia intensiva (-2) - mentre 1.664 (+2) sono in isolamento domiciliare.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 63 (0 ricoverati, 77 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 78 (9, 75, 11); Catania, 679 (56, 273, 95); Enna, 225 (23, 167, 29); Messina, 353 (62, 151, 54); Palermo, 378 (51, 138, 33); Ragusa, 37 (4, 50, 7); Siracusa, 54 (19, 160, 27); Trapani, 22 (1, 112, 5)
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

Dopo Giorgianni anche il sindaco di Malfa lamenta mancata comunicazione istituzionale con quello di Leni.

Lettera aperta del Sindaco di Malfa
Isola di Salina - Isole Eolie

Vicinanza alla Comunità di Leni per il caso COVID-19 del 08.05.2020 come per l'Isola di Salina tutta.
Sono felice e mi rincuora sapere che i 18 tamponi effettuati nel Comune di Leni hanno dato esito negativo!
Questo è un male invisibile che ci mette a confronto con nuove ed enormi paure e difficoltà.
Ho deciso di prendermi cura del Comune di Malfa come Sindaco, cosa che sto facendo con un impegno totale e quotidiano al massimo delle mie possibilità.
Il mio legame con l'Isola non ha nè barriere nè confini; non esistono i cittadini di... ma esistono le Persone, le Persone che vivono mangiano e lavorano nella nostra meravigliosa Salina!
Muri e barriere mentali non mi rappresentano e non posso che apprendere con dispiacere alcune cose che sono state dette o scritte.
Nello specifico, il comunicato emesso dal Comune di Malfa del 11.05.2020, per chiedere ai cittadini di limitare al minimo gli spostamenti verso il comune di Leni, è stato un gesto dovuto, per tutelare la comunità, non solo quella di Malfa ma dell'intera Isola.
Nonché, anche per agevolare i lavori di contenimento, tutela e monitoraggio dei colleghi amministratori del Comune di Leni, con l'obbiettivo di limitare al minimo altri pericolosi contagi.
Nel mentre ho seguito con pathos ed estrema attenzione gli sviluppi della faccenda rimanendo sempre in contatto con le Forze dell'Ordine e medici coinvolti.
Con grande dispiacere devo segnalare, comunque, l'attuale mancanza di comunicazione tra le Amministrazioni che rende difficoltoso lo svolgimento di tutte quelle pratiche di tutela e salvaguardia della comunità.
Tale mancanza di dialogo sta rendendo particolarmente difficile sviluppare strategie e metodi comuni per affrontare questa pandemia dal punto di vista sanitario, sociale ed economico.
In particolare non posso fare a meno di sottolineare che il collega sindaco del Comune di Leni, Giacomo Montecristo, non abbia in nessun modo messo a conoscenza la sottoscritta del caso COVID-19 dello scorso 08 Maggio, mettendo inevitabilmente a repentaglio e grande rischio tutta la nostra comunità, intendendo tutta la comunità di Salina e non solo quella di Malfa che rappresento.
Ciò nonostante per il bene della comunità (intendo e sottolineo la comunità dell'intera Isola), desidero intraprendere un dialogo "sano e costruttivo" con tutte le Amministrazioni dell'Isola, perché abbiamo l'urgenza e la responsabilità di sederci ad un tavolo comune per delineare le strategie per prenderci cura di TUTTI gli abitanti dell'Isola di Salina, in questo momento di grande incertezza e difficoltà.
Sanità, politiche sociali ed economia sono alla base e prioritarie.
Con vicinanza, affetto e stima alla comunità di Salina e delle Isole Eolie.

Il Sindaco di Malfa
Clara Rametta

Sanità alle Isole Eolie, l'emergenza e i diritti. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 13.05.20


Auguri, Mons. Divola!

Incidente domestico per Mons. Gennaro Divola, amatissimo parroco di Canneto per diversi decenni.
Ha riportato la frattura del femore e nel pomeriggio di oggi è stato sottoposto ad intervento chirurgico al Papardo a Messina.
A lui va il nostro augurio e della comunità eoliana, cannetara in particolare.

Aggiornamento - L'intervento è terminato, è riuscito e Don Gennaro è di nuovo nella sua stanza.

C.S. Lipari...Una storia a tinte rosso - blu: Federico Gallo e Nino Maggio

Giornata Internazionale dell’Infermiere, le parole del Direttore dell’A.O. Papardo Mario Paino.

Oggi il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Papardo dottor Mario Paino ha voluto ringraziare il personale infermieristico dell’azienda in occasione della Giornata Internazionale degli Infermieri.
La ricorrenza viene celebrata ogni anno nel giorno in cui nacque Florence Nighintgale, l'infermiera nata il 12 maggio 1820 e ritenuta la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.
“In uno dei momenti più difficili della nostra storia, questa giornata assume una importanza duplice perché il personale sanitario e, in particolare, gli infermieri, si sono dimostrati i soldati che hanno sostenuto il nostro sistema sanitario. Non soltanto il personale infermieristico impegnato nell’area Covid a cui va giustamente il nostro plauso ma a tutto quello che opera nelle nostre strutture, nei nostri reparti e ambulatori. Oggi più che mai il nostro grazie accorato per il lavoro straordinario svolto in queste settimane.”



Giorgianni a Montecristo: "Fra amministratori sarebbe opportuno che comunicazioni venissero inviate per vie istituzionali"


COMUNICATO
Nel ricordare al Sindaco di Leni che le comunicazioni o gli inviti fra Amministratori sarebbe opportuno venissero inviate per le conosciute vie istituzionali e non a mezzo comunicati stampa e/o video-messaggi, l’Amministrazione Comunale ribadisce che, in rispetto alle norme e alle procedure disciplinate dalla legge, si sta provvedendo, con lo spirito di prudenza e tutela che ci ha sempre contraddistinto, all’esecuzione  dei tamponi per qualunque soggetto sia stato sottoposto alla misura dell’isolamento fiduciario, al termine della quale opereremo secondo i risultati attesi e secondo quanto normativamente previsto.


Il Sindaco
Marco Giorgianni

Santa Messa e Preghiera della Supplica alla Madonna di Fatima a cura di Don Giuseppe Mirabito

Disagi all'Ospedale di Patti, il Direttore di Milazzo Paolo Cardia affiancherà la direzione medica

In relazione alle disposizioni impartite dal direttore medico del Presidio di Patti Dott. Eugenio Ceratti, relative alla temporanea razionalizzazione di alcuni reparti ospedalieri, che hanno determinato allarmismo nei Sindaci del territorio e nelle Associazioni di volontariato che collaborano con la direzione strategica di questa Azienda Sanitaria, nelle more dell’assunzione di dirigenti medici per il pronto soccorso pattese, attinti da due diverse graduatorie disponibili ovvero quella relativa a dirigenti medici di medicina d'urgenza e quella equipollente di dirigenti medici di medicina interna, per le quali entro venerdì 15 maggio gli aventi diritto dovranno comunicare la disponibilità ad assumere immediatamente servizio al Pronto Soccorso di Patti, la direzione strategica dell'ASP di Messina ha disposto che il Dott. Paolo Cardia, Direttore Unità Complessa Direzione Medica Ospedale di Milazzo, affianchi la direzione medica del Presidio di Patti, "ai fini di trovare temporanee soluzioni condivise anche con i direttori/responsabili dei reparti ospedalieri, volte a garantire comunque la piena funzionalità del pronto soccorso e dei reparti, escludendo ogni qualsivoglia disagio ai pazienti ricoverati o in attesa di ricovero".
Schede portadocumenti intestati a Russo Natale sono stati smarriti tra il porto di Lipari e la zona di Ponte. Chi li ha ritrovati contatti il 3381838338

Buon Compleanno!

Auguri a Sonia Spadaro, Maurizio Cannistrà, Michela La Greca, Daniele Zimmitti, Sergio Giani, Monia Sciacchitano, Giuseppe Saltalamacchia, Rosario Micciulla, Giovanna Petrusa, Francesco Merlino, Giuseppe Vumbaca, Bartolo Biviano, Mirko Martello

Leni, tira un sospiro di sollievo. Sindaco Montecristo: "Negativi i tamponi per cittadini entrati in contatto con positiva" (video)

I lavoratori marittimi stagionali Isole Eolie consegnano simbolicamente al Comune i libretti di navigazione-


Comunicato del Comitato lavoratori marittimi stagionali Isole Eolie
Il comitato in oggetto, fa presente che si tratta di una protesta simbolica,in quanto noi marittimi stagionali delle Isole Eolie,siamo rimasti fuori fino ad oggi da ogni bonus- decreto nazionale.
Considerata la stagione 2020 compromessa, viviamo in un'incertezza di futuro per noi e le nostre famiglie, anche perché da circa cinque mesi siamo a reddito 0 mensile
Ci teniamo a precisare che non è una protesta diretta al sindaco,ma ci siamo recati al palazzo comunale in quanto rappresenta la casa di noi cittadini.

SNS effettua interventi di sanificazione al terminal - stazione marittima di Lipari.


 SNS ha provveduto a sanificare, a proprie spese, il terminal – stazione marittima di Lipari . Per sabato è previsto un intervento di pulizia straordinaria e per domenica un ulteriore intervento di sanificazione.
La SNS (Società Navigazione Siciliana) è la società di cui sono soci Liberty Lines e Caronte & Tourist isole minori

Oggi è il 13 maggio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie.

Panarea

martedì 12 maggio 2020

Crivelli (AssoImpreseEolie): Grazie all'amministrazione per aver ascoltato territorio e componenti ecnomiche.

Ringrazio a nome di tutta l'associazione, il Sindaco di Lipari Marco Giorgianni e l'amministrazione tutta, per l'impegno continuo nel far si che le nostre isole ad oggi possano essere orgogliosamente definite "isole sicure".
Abbiamo appreso che, nel documento congiunto inviato al Presidente Musumeci ed al Presidente del Consiglio dei Ministri dal Sindaco di Lipari, insieme agli altri Sindaci delle isole minori di Sicilia, sono contenute anche alcune delle richieste e proposte fatte da AssoImpreEolie, che le amministrazioni congiuntamente hanno accolto facendole proprie, avendo ascoltato il territorio e le varie componenti economiche.
Questo muoversi in una direzione comune anche da parte delle nostre amministrazioni, accende un barlume di speranza in questo momento così buio ed incerto della nostra economia.
Non è questo un traguardo, bensì un piccolo passo in questo periodo cosi concitato per la nostra fragile comunità.
Noi abbiamo solo un dovere, restare uniti ed essere propositivi.
Sandro Crivelli (Presidente AssoImpreseEolie)

Coronavirus: in Sicilia sempre meno ricoveri e più guariti, 4 nuovi casi e 4 deceduti oggi. I dati al 12 maggio.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato ad oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 105.017 (+1.883 rispetto a ieri), su 94.034 persone: di queste sono risultate positive 3.343 (+4), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.911 (-151), 1.171 sono guarite (+151) e 261 decedute (+4).
Degli attuali 1.911 positivi, 249 pazienti (-38) sono ricoverati - di cui 15 in terapia intensiva (-1) - mentre 1.662 (-113) sono in isolamento domiciliare.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 69 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 98 (13, 53, 11); Catania, 679 (59, 273, 95); Enna, 225 (32, 167, 29); Messina, 354 (63, 151, 53); Palermo, 376 (55, 37, 33); Ragusa, 37 (4, 50, 7); Siracusa, 53 (21, 159, 27); Trapani, 22 (2, 112, 5).
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

Le Eolie e le pagine da ricordare (a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)

Alexandre Dumas padre (1802-1870) fu un grande scrittore francese dell’inizio dell’800, maestro del romanzo storico e del teatro romantico.
 Dumas fu un autore eccezionalmente prolifico e durante tutta la sua carriera ottenne uno straordinario successo di pubblico. Le sue due opere letterarie più note sono “I tre moschettieri” e “ Il Conte di Montecristo”. Dumas padre è in assoluto lo scrittore le cui opere hanno ispirato il maggior numero di riduzioni cinematografiche e televisive (alcune centinaia).

Dumas amava molto viaggiare: fu infatti in Russia, in Austria, in Ungheria, in Germania e venne più volte in Italia, anche in virtù di una grande ammirazione per Giuseppe Garibaldi, a cui fornì delle armi durante la spedizione dei Mille. Il suo viaggio in Italia del 1835 – durante il quale fu a Genova, Livorno, Roma, Napoli e da qui in Sicilia (e nelle isole Eolie) – rientrava in un più ampio progetto che aveva come obiettivo la riscoperta delle radici della cultura mediterranea e che, dopo analoghe richieste al governo francese non andate a buon fine, fu finanziato da sottoscrittori privati fra i quali c’era anche Victor Hugo.
L’escursione alle Eolie, che occupa i capitoli III, IV e V del diario di viaggio, si svolge dal 6 al 9 settembre 1835. Fra i compagni di viaggio citati nel diario ci furono l’amico Jadin e il cane Milord, ma è storicamente dimostrato che il gruppo fu accompagnato anche da Ida Ferrier, l’amante di Dumas, che però stranamente non viene mai citata. Come in un giallo, anche Dumas stesso viaggiò sotto falso nome.
Il viaggio si compie a bordo di una speronara – un tipo di imbarcazione lignea leggera e veloce lunga circa 15 metri dotata di una carena affilata che terminava con uno sperone (o tagliamare). Era attrezzata con una vela latina e dotata di quattro rematori al comando del capitano Arena, il personaggio che ha ispirato il titolo originale dell’opera.

Il Viaggio (Dal libro "La storia della pomice di Lipari" del Dott. Giuseppe La Greca) 
La speronara lascia il porto di Palermo nella mattinata di lunedì 6 settembre, il martedì mattina sosta brevemente ad Alicudi e nel pomeriggio giunge a Lipari tramite il canale tra Lipari e Vulcano. Sbarcati con non poche difficoltà, i nostri viaggiatori vengono accolti nel convento dei Francescani poiché ai tempi a Lipari non c’erano alberghi. Qui conoscono il Governatore della città e visitano le cave di pomice.
Il mercoledì 8 settembre mattina partono per Vulcano dove saranno ospiti dei figli del generale Nunziante e ritornano a Lipari nel pomeriggio per poi fare rotta in serata verso Panarea, dove arrivano la mattina di giovedì, 9 settembre. Qui sostano a lungo presso lo scoglio di Lisca Bianca, poi fanno incetta di gamberi e aragoste a Panarea, cacciano conigli a Basiluzzo e verso sera arrivano a Stromboli per ammirare col favore del buio lo spettacolo pirotecnico del vulcano lungo la sciara di fuoco. La mattina del venerdì, 10 settembre, effettuano la scalata al cratere per riprendere infine la strada del ritorno.
Il diario di viaggio alle Eolie di Dumas ruota sui miti ambientati nell’arcipelago eoliano. I paesaggi delle isole Eolie hanno stimolato la fantasia del grande scrittore francese romantico che le considerava come una sorta di Paradiso perduto sullo stile di Gauguin. Il diario di Dumas è volutamente piuttosto leggero, attento più ai piaceri della tavola e ai racconti locali che alla sostanza del luogo visitato, oggi diremmo da turista invece che da vero e proprio viaggiatore, ma senz’altro un turista attento al patrimonio ambientale dei luoghi visitati e cosciente del suo valore.
Dumas aveva una forte inclinazione per il romanzo e la teatralità, e pertanto più che alla precisione mirava a suscitare emozioni, a stimolare la fantasia del lettore. E naturalmente, operando secondo le sue tendenze e in quella ottica, non poteva costruire un’opera di consistente spessore scientifico. Veritiere sono le descrizioni che il Dumas da di Vulcano e Stromboli, e del tutto ineccepibile è quanto scrive su Lisca Bianca e Basiluzzo. Nessun rilievo inoltre gli si può muovere per quel che dice dei frati e della malvasia delle Lipari, della pescosità del mare eoliano, di Campo Bianco e del governatore di Lipari, delle sacche di povertà presente a Lipari, della misera condizione economica degli abitanti di Alicudi e di varie altre cose. Ma non mancano le inesattezze in quelle stesse pagine. Per Alicudi, infatti, sbaglia sul numero degli abitanti, perché nel 1835 erano almeno quattrocento. E sbaglia nel qualificare pescatori gli Alicudari, perché in realtà erano dedite più all’agricoltura che alla pesca. Non è attendibile, inoltre, il dato relativo alle abitazioni. È da non credere, infine, che gli abitanti di Alicudi fossero tristi e sfortunati come Dumas, pensava, perché, al contrario, tutto lascia supporre che vivessero in piena tranquillità e felici anche solo di esistere. Purtroppo, anche per quanto riguarda Lipari e i suoi abitanti il Dumas non sempre è attendibile. Dumas sbaglia nel sostenere che l’unico commercio di esportazione dell’isola era quello della pietra pomice. Le esportazioni delle Lipari riguardava Capperi, uva passa e vini. Ancora non dà una notizia esatta quando afferma che la popolazione è stata, tutta, tratta in schiavitù da Barbarossa.
Tuttavia è inconfutabile che col suo scritto Dumas rinverdì la notorietà delle Isole Eolie e nel contempo spronò verso le stesse non pochi viaggiatori e studiosi. Di qui, nonostante quanto gli va addebitato, il suo diritto all’inclusione nell’elenco dei benemeriti delle Isole Eolie.
E’ difficile vedere qualcosa di più triste, di più tetro, di più desolato di questa sfortunata isola che forma la punta occidentale dell’Arcipelago Eoliano. E un angolo della terra dimenticato fin dal momento della creazione e rimasto immutato dai tempi del Caos. Nessun sentiero conduce alla cima o corre lungo le sue rive: alcune sinuosità scavate dalle acque piovane sono gli unici passaggi offerti ai piedi martoriati dalle pietre appuntite e dalle asperità della lava. Non un albero su tutta l’isola né un poco di vegetazione che riposi gli occhi; solo nel fondo di qualche fenditura della roccia, negli interstizi delle scorie laviche, si intravede qualche raro stelo di quelle sterpaglie di erica, per le quali Strabone chiamò qualche volta l’isola Ericusa. È il solitario e periglioso cammino di Dante, dove tra le rocce ed i dirupi il piede non può avanzare senza il soccorso della mano.
Ciò nonostante, su questo angolo di terra rossastra, vivono in misere capanne centocinquanta o duecento pescatori che hanno cercato di sfruttare i rari fazzoletti di terra sfuggiti alla distruzione generale. Uno di questi poveretti rientrava con la sua barca: gli comprammo per tre carlini (più o meno ventotto soldi) tutto il pesce che aveva pescato.
Risalimmo sul nostro bastimento, il cuore stretto da tanta miseria. A dire il vero, quando si vive in un certo mondo e in una certa maniera, ci sono delle esistenze che diventano incomprensibili. Chi costringe questa gente su un vulcano spento? Ci sono forse cresciuti come le sterpaglie da cui prende il nome? Quale ragione impedisce loro di abbandonare questo atroce sito? Non c’è un angolo al mondo dove non starebbero meglio di lì. Questo scoglio bruciato dal fuoco, questa lava indurita dall’aria, queste scorie solcate dall’acqua delle tempeste, possono essere una patria? Che ci si nasca, è concepibile, si nasce dove si può; ma che, avendo la facoltà di muoversi, il libero arbitrio che consente di cercare il meglio, una barca per portarsi ovunque, si resti là, è impossibile da capire: ed è quello che questa stessa gente sfortunata, ne sono sicuro, non saprebbe spiegare.
Lipari, con la sua roccaforte costruita sulla roccia e le sue case distribuite secondo le sinuosità del terreno, presenta un aspetto molto pittoresco. Avemmo, del resto, tutto il tempo di ammirarla nell’attesa di risolvere le innumerevoli difficoltà che ci vennero fatte per poter sbarcare. Le autorità locali, alle quali avemmo l’imprudenza di ammettere che non venivamo per il commercio della pietra pomice, unico commercio dell’isola, e che non capivano che si potesse capitare a Lipari per qualche altro motivo, non volevano lasciarci entrare a nessun costo. Alla fine, quando attraverso un’inferriata passammo i nostri passaporti che, per paura del colera, ci furono presi dalle mani con delle pinze gigantesche, e che si furono ben assicurati che venivamo da Palermo e non da Alessandria o da Tunisi, ci aprirono il cancello e consentirono a lasciarci passare.
Appena sbarcati ci mettemmo alla ricerca di un albergo: sfortunatamente era una cosa del tutto sconosciuta al capoluogo. Cercammo da un capo all’altro della cittadina: non la più piccola insegna né alcun segno di locanda.
Eravamo là, Milord seduto e noi, Jadin ed io, ci guardavamo estremamente imbarazzati, quando vedemmo un grande gruppo di persone davanti ad una porta; ci avvicinammo, ci facemmo spazio tra la folla e vedemmo un bambino di sei o otto anni, morto, su una specie di giaciglio. Nonostante ciò la sua famiglia non sembrava particolarmente affranta; la nonna si occupava delle faccende domestiche e un altro bambino, di cinque o sei anni, giocava per terra rotolandosi con due o tre maialini da latte. Solo la madre era seduta al fondo del letto e, invece di piangere, parlava al cadaverino con una volubilità tale da non farmi capire neanche una parola. Chiesi ad un vicino il motivo di quello strano discorso e lui mi rispose che la madre stava incaricando il bambino di alcune commissioni da riportare al padre ed al nonno, morti rispettivamente uno e tre anni prima. Le commissioni erano piuttosto singolari; il bambino doveva, per esempio, informare il genitore che la madre stava per risposarsi e che la scrofa aveva partorito otto cinghialini “belli come angeli”.
In quel momento due francescani entrarono per portar via il cadaverino; lo deposero su una barella. La madre e la nonna lo abbracciarono un’ultima volta e distolsero il fratellino dalle sue occupazioni per fargli fare altrettanto, cosa che fece piagnucolando, non perché il fratello maggiore fosse morto, ma perché lo si disturbava nel bel mezzo del suo daffare; gettarono poi sul morto un lenzuolo tutto stracciato e lo portarono via. Il cadavere non aveva ancora varcato la soglia di casa che madre e nonna si misero a rifare il letto, cancellando anche l’ultima traccia di ciò che era successo. Quanto a noi, volendo seguire fino in fondo la cerimonia funebre, seguimmo il cadavere. Lo stavano portando alla chiesa dei francescani, attigua al convento, senza che nessun parente lo seguisse. Dissero per lui una breve messa, poi sollevarono una grande pietra e lo gettarono nella fossa comune, dove ogni mese veniva buttato uno strato di calce sul nuovo strato di cadaveri.
Il nostro arrivo aveva fatto scalpore: a parte i marinai francesi e inglesi che vengono a caricare pietra pomice, è molto raro che qualche straniero sbarchi a Lipari. Eravamo l’oggetto di una curiosità generale; uomini, donne e bambini si affacciavano alle porte per guardarci passare e non rientravano che quando eravamo ben lontani. Attraversammo così tutta la città.
In fondo alla strada principale e ai piedi della montagna del Campo Bianco, c’è una piccola collina che risalimmo per gioire del panorama che offriva la città tutta intera. Eravamo là da appena un istante quando fummo avvicinati da un uomo, sui trentacinque-quarant’anni, che da qualche minuto ci seguiva con l’evidente intenzione di rivolgerci la parola. Era il governatore della città e dell’arcipelago. Questo titolo pomposo all’inizio mi spaventò; viaggiavo sotto falso nome, ed ero entrato clandestinamente nel Regno di Napoli. Ma fui prontamente rassicurato dalle espressioni gentili del nostro interlocutore; ci stava domandando notizie sul resto del mondo, col quale era raramente in comunicazione, e ci invitava a pranzo per il giorno seguente: lo informammo su tutto quello che di più nuovo conoscevamo sulla Sicilia, su Napoli e sulla Francia e accettammo il suo invito.
Noi, per contro, gli chiedemmo novità di Lipari. Ciò che di più nuovo conosceva erano l’organo eolico di cui parla Aristotele e le stufe di cui parla Diodoro Siculo; quanto ai viaggiatori che avevano visitato l’isola prima di noi, gli ultimi erano stati Spallanzani e Dolomieu. Il brav’uomo, al contrario del re Eolo di cui era il successore, si annoiava a morte; passava la vita sulla terrazza della sua casa con un cannocchiale in mano; ci aveva visti arrivare e non aveva perso neanche un particolare del nostro sbarco; in seguito si era prontamente messo alla nostra ricerca. Per un attimo ci aveva perduti e fu quando entrammo nella casa del bambino morto e in seguito durante la pausa al convento dei francescani; ma ormai ci aveva ritrovati e dichiarò di non volerci più lasciare. La buona sorte era stata generosa con noi e con lui in egual misura; ci mettemmo a sua completa disposizione, cena al convento a parte, fino alle cinque del giorno successivo, a condizione che risalisse con noi, seduta stante, il Campo Bianco, che quindi ci lasciasse un’ora dai nostri francescani e che infine ci accompagnasse, l’indomani, durante la nostra escursione a Vulcano. Questi tre punti, che formavano la base del nostro patto, furono accettati all’istante. La montagna stava proprio alle nostre spalle, non dovevamo che girarci e metterci in marcia; era completamente disseminata di rocce biancastre, dalle quali aveva preso il nome. Non essendo prevenuto e pensando che quelle fossero vere rocce, volli appoggiarmi ad una di esse per aiutarmi nella salita; ma la mia sorpresa fu enorme quando, cedendo alla piccola scossa che gli diedi, il masso, dopo aver vacillato per un attimo, cominciò a rotolare a valle direttamente su Jadin che era rimasto indietro. Non c’era modo di sfuggire; Jadin in un attimo si vide schiacciato e istintivamente si riparò con le mani: passai un istante di angoscia indicibile ma improvvisamente, e con mio grande stupore, vidi questa roccia enorme arrestarsi davanti al ridicolo ostacolo che Jadin meccanicamente le aveva posto davanti. Jadin allora prese il masso in mano e lo sollevò all’altezza degli occhi, lo esaminò con attenzione e lo ributtò giù scagliandolo senza alcuno sforzo.
Si trattava di un blocco di pietra pomice che non pesava più di venti libbre; le rocce circostanti erano tutte del medesimo materiale e la montagna stessa sulla quale stavamo camminando, con la sua apparente solidità, non aveva consistenza reale: staccandola dalla sua base, ci assicurò il governatore, noi tre avremmo potuto trasportarla da una parte all’altra dell’isola. Questa spiegazione fece calare la mia ammirazione per i titani, e non penso di poterli riabilitare prima di essermi accertato di persona che Ossa e Pelion non siano montagne di pietra pomice.
Arrivati sulla cima del Campo Bianco potemmo dominare l’intero arcipelago; ma tanto il panorama che ci circondava era magnifico quanto quello che avevamo ai nostri piedi era triste e desolato: Lipari non è che un ammasso di pietre e scorie; le case stesse, in lontananza, sembravano un cumulo di pietre allineate male. A fatica sulla superficie dell’isola potevamo distinguere due o tre macchie di verde che sembravano, per servirmi di un’espressione di Sannazar, frammenti di cielo caduti sulla terra. Compresi allora la tristezza e la noia del nostro sfortunato governatore che, nato a Napoli, e cioè nella più bella città del mondo, era costretto, per millecinquecento franchi all’anno, ad accettare quell’abominevole soggiorno. Ci eravamo attardati su quella vista meravigliosa e sul lugubre spettacolo sotto di noi: suonarono le sei e mezza: ci restava solo mezz’ora per non fare attendere i nostri ospiti; scendemmo quasi di corsa e, dopo aver promesso al governatore che saremmo andati a prendere il caffè da lui, ci incamminammo verso il convento. Arrivammo mentre la campana suonava. Fortunatamente, per paura di combinare qualche pasticcio con i Liparesi avevamo precauzionalmente legato Milord: entrando nel refettorio trovammo quindici o venti gatti. Lascio giudicare al lettore a quale sterminio felino avremmo assistito se Milord fosse stato libero.
L’intera comunità consisteva di una dozzina di monaci; erano seduti ad una tavola con un lato centrale e due piegati come le ali di un castello: il padre superiore era seduto nel centro della tavola che dava sulla porta; i nostri due coperti erano sistemati proprio di fronte a lui.
Nonostante fosse martedì, la comunità mangiava di magro con pesce e verdure; ci vennero serviti a parte un pezzo di manzo bollito e delle tortorelle arrosto che avevo già visto parecchie volte nell’isola.
Alla fine della cena, e appena i monaci si alzarono per andarsi a ritirare dopo aver detto le loro preghiere, il superiore fece loro cenno di risedere e venne portata una bottiglia di malvasia di Lipari; fu il vino più eccezionale che abbia mai assaggiato nella mia vita; veniva vendemmiato e prodotto nel convento stesso.
Terminata la cena prendemmo congedo dal superiore, domandandogli sino a quale ora saremmo potuti rientrare: egli rispose che d’abitudine il convento veniva chiuso alle nove ma che per noi sarebbe rimasto aperto tutta la notte.
Ci recammo dal governatore che abitava in una casa pomposamente chiamata castello e che in effetti, paragonata a tutte le altre case, indubbiamente meritava quel titolo. Ci attendeva con impazienza e ci presentò a sua moglie; tutta la sua posterità consisteva di un bambino di cinque o sei anni.
Appena ci fummo accomodati su una deliziosa terrazza - addobbata di fiori e che dominava il mare - ci furono offerti caffè e sigari: il caffè era preparato alla maniera orientale e cioè brillato senza essere tostato e bollito invece di essere filtrato: le tazze stesse erano piccole e simili a quelle turche, come anche l’abitudine di vuotarle cinque o sei volte, cosa che non presenta inconveniente alcuno data la leggerezza della bevanda. Quel modo di preparare il caffè mi piaceva molto e feci onore a quello del nostro ospite. Così non fu per i sigari che dall’aspetto e dal colore io supposi fossero locali; Jadin, meno difficile di me, ne fumò per entrambi.
Quel mare vasto e tranquillo, disseminato di isole e isolotti, era veramente stupendo racchiuso com’era in quell’orizzonte vaporoso formato dalle coste siciliane e dalle montagne della Calabria. Grazie al lento calare del sole oltre il Campo Bianco, la terra, per un gioco di luci ricco di calore e di armonia, cambiò cinque o sei volte di colore e finì per svanire tra i vapori; quindi la brezza deliziosa del grecale, che arriva ogni sera con l’oscurità, venne ad accarezzarci il viso ed io cominciai a pensare che il nostro governatore non fosse poi così sfortunato. Provai allora a consolarlo elencandogli una dopo l’altra tutte le delizie della sua residenza ma mi rispose sospirando che ne godeva ormai da quindici anni: da quindici anni la medesima sera, alla medesima ora, godeva dello stesso spettacolo e dello stesso vento che veniva a rinfrescargli il viso, cosa che alla lunga rischiava di essere monotona, per quanto amanti della natura si possa essere. Non potei fare a meno di ammettere che c’era qualche cosa di fondato in quel ragionamento.
Restammo sulla terrazza fino alle dieci. Rientrando in casa trovammo la sala da biliardo illuminata e non mancammo di fare la nostra partita. Dopo la partita, la padrona di casa ci invitò a passare nella sala da pranzo dove ci attendeva uno spuntino a base di torte e frutta. Tutto era presentato con una grazia così squisita che decidemmo di apprezzare ogni cosa sino in fondo.
Ed era quasi mezzanotte quando il governatore, pensando che avessimo bisogno di riposo, ci lasciò andare: erano dieci anni che non si coricava ad un’ora simile e ci assicurò che non aveva mai passato una serata così piacevole.

Lasciai a Jadin l’onore di fare i ringraziamenti: era stato così eccitato per aver potuto parlare francese che aveva fatto faville.

Buon Compleanno, Francesco!

Unesco Talks: la rete camerale “Mirabilia Network” inaugura giovedì 14 maggio un ciclo di incontri online sui temi del turismo del futuro, dopo l’emergenza da Covid 19. Blandina: «Stagione turistica alle porte. Urgono interventi per evitare il collasso del settore»

Immaginare il turismo futuro dopo l’emergenza da Covid 19. Questa l’idea della rete Mirabilia Network, che a oggi coinvolge 18 Camere di commercio italiane, tra le quali Messina, che offre l’opportunità di un’offerta turistica integrata dei siti Unesco meno noti e che, a seguito dei cambiamenti innescati dall’emergenza Coronavirus nel settore del turismo, ha deciso di scendere in campo a fianco degli operatori con un ciclo di incontri online ideati per analizzare l’evoluzione dei modi di viaggiare e di fruire i contenuti offerti dalle destinazioni.
«La stagione turistica è alle porte – afferma il presidente dell’Ente camerale, Ivo Blandina - ma è già fortemente compromessa, a causa degli inevitabili provvedimenti restrittivi dovuti all’emergenza sanitaria da Covid 19. Le misure introdotte per contenere gli effetti della crisi sulla nostra economia sono insufficienti e tardive. Urgono interventi immediati e non più procrastinabili, efficaci e tangibili, per evitare il collasso dell’intero tessuto imprenditoriale e, nello specifico, del settore turistico che mostra tragici segnali di recessione, come dimostrano le manifestazioni di protesta innescate negli ultimi tempi dagli operatori. Non da ultima, quella che vede coinvolte le Isole Eolie, patrimonio Unesco del nostro territorio, consumatasi nell’arcipelago eoliano con la consegna delle chiavi delle proprie attività da parte di 240 imprenditori. Pensare al turismo è un imperativo categorico in questo momento. Motivo per cui la Camera di commercio ha condiviso sin da subito l’iniziativa della rete Mirabilia Network, della quale fa parte da tempo, accendendo i riflettori sul turismo “post Coronavirus”».
“Unesco Talks – Culture & Travel” prenderà il via giovedì 14 maggio, dalle 10 alle 13, con grandi nomi in grado di informare, ispirare, fornire visioni, grazie ai contenuti organizzati in collaborazione con “Destination Makers”. Diretta streaming sulla pagina Facebook (fb.com/MirabiliaNetwork/) e sul canale Youtube (https://www.youtube.com/channel/UCWlSe9VSntxsx4D3gFTQ1Lg) di Mirabilia Network.
Dopo i saluti iniziali di Angelo Tortorelli, presidente della rete Mirabilia Network, e di Vito Signati, direttore di Asset – Azienda speciale della Cciaa della Basilicata, toccherà a Emma Taveri, Ceo di Destination Makers, dare una overview con “Destinazioni, dal Dove al Perché. Per rinascere e competere incontrando interessi ed esigenze in continua evoluzione”. Il primo panel, “Destinazioni, attrattori culturali, eventi. Quali scenari ci attendono nel post pandemia?” vedrà la partecipazione di Alessandra Priante, Direttore generale della Commissione regionale Europa dell'Unwto, e di Gloria Armiri, group brand manager di Tourism & Hospitality Division IEG, oltre che del già citato Signati. Modera il giornalista freelance, Vito Verrastro.
A seguire, si affronterà il tema dei dati, in un talk in cui si confronteranno Mirko Lalli, fondatore e Ceo di “The Data Appeal Company” e Luca Romozzi, Senior director South Europe & Tourism, Sojern. Spazio anche al trend della sostenibilità, in un panel che vede ospiti Cristina Lambiase, esperta in management della sostenibilità per il turismo, e Sergio Cagol, consulente e formatore in tema di turismo sostenibile. Moderatrice, Annalisa Spalazzi, ricercatrice nel turismo sostenibile.
Nuove opportunità nei Borghi? Ne discuteranno Gianfilippo Mignogna, vicepresidente associazione Borghi Autentici d'Italia, e Andrea Zuanetti, imprenditore di una startup che offre soluzioni su smart working e proposte turistiche in destinazioni minori.
Infine, largo ai giovani con nuove proposte culturali e creative di Luca Pietro Ungaro, presidente di Culturit, e Fattore Wow, startup che offre una mappatura interattiva dei centri culturali indipendenti italiani. Moderatrice, Silvia Moggia, Hospitality & Travel Management.

ONDATA DI CALDO IN ARRIVO. Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava

Da domani,  mercoledi 13, un anticiclone, nord- africano, condizionerà il clima nella provincia di Messina.
Si prevede un'ondata di caldo, portata da correnti in quota libecciali e che durerà per alcuni giorni. 
La temperatura alla quota dei 1500 subirà una impennata termica di ben 15 C oltre la media del periodo.
Al suolo, nella giornata di giovedi 14, la colonnina di mercurio potrà registrare alle Eolie i 34 C, mentre tra Patti e Cefalù si potranno raggiungere punte di 38 C a causa della discesa dai monti delle correnti sciroccali.
Le raffiche di scirocco nella giornata di giovedi saranno, in alcune ore della giornata, piuttosto forti,specie nel settore orientale dell'arcipelago.
La temperatura rientrerà nei valori normali per il periodo intorno al 19.P
er maggiori informazioni visita la pagina facebook di MeteoEolie.

Occorre dotare l'ospedale di Lipari di alcune apparecchiature. Il Comitato "L' Ospedale di Lipari non si tocca“ scrive a La Paglia

Alla c. a. Del direttore generale Asp 5 Messina Dott. Paolo La Paglia Purtroppo la pandemia del covid 19, oltre a causare decine di migliaia di morti nel mondo, porta con sé gravissimi strascichi sul piano economico. Oggi più che mai non ci si può permettere di far fronte a determinate visite specialistiche private o a viaggi della speranza per effettuare le stesse. Oggi che queste potrebbero tranquillamente essere effettuate a Lipari, presso l'Ospedale. Oggi più che mai, non si può rischiare di non fare fondamentali controlli per la propria salute, perché non si ha la possibilità economica di farli, o per paura di poter contrarre questo virus al di fuori del proprio territorio. Oggi più che mai diventa di vitale importanza per gli Eoliani poter effettuare importanti analisi ed esami presso il proprio Ospedale. Chiediamo pertanto alla Signoria Vostra di dotare al più presto l'ospedale di Lipari delle seguenti apparecchiature, proprio nella logica, ormai inderogabile, di un graduale potenziamento dei servizi erogabili direttamente sul territorio Eoliano: - 1 apparecchiatura per effettuare l'esame dell' Holter pressorio - 1 apparecchiatura per effettuare l'esame dell'Holter cardiaco - 1 cyclette per effettuare prove da sforzo - 1 tapis roulant per effettuare prove da sforzo Al fine di poter garantire servizi efficienti presso l'ospedale, ci preme far ancora presente la carenza di organico del personale sanitario, non solo di medici, ma anche di infermieri e ausiliari. Una situazione grave, che non permette lo svolgimento di dignitosi e sicuri ritmi lavorativi. Con la presente, desideriamo inoltre chiederLe la modifica della convenzione con l'ospedale Papardo per l'invio dei cardiologi presso il nostro Ospedale, affinché possa finalmente essere garantita la loro presenza presso il nostro ospedale per 50 ore settimanali in modo da poter coprire l'intera settimana, domenica compresa, e ovviamente anche garantire la reperibilità notturna degli stessi. Questo sempre nelle more che venga nominati i 2 cardiologi, ancora mancanti, presso la sede dell'ospedale di Lipari. Non possiamo far ricorso sempre in emergenza all'elicottero o alle terapie intensive, prevenzione e diagnosi precoci oggi sono fondamentali. Desideriamo ricordare che la sanità è un diritto di tutti, anche di noi Eoliani. Certi di un Suo cortese riscontro Porgiamo distinti saluti Il Comitato "L' Ospedale di Lipari non si tocca“

La stessa nota è stata inviata ai consiglieri comunali di Lipari, invitandoli a prendersene carico
Gentile Consigliere, rappresentante di questa nostra Comunità, Le chiedo a nome del Comitato l'ospedale di Lipari non si tocca, di far Suo questo appello e di inoltrarlo per favore alla direzione generale dell'Asp 5 Messina. Solo uniti e con una unica voce otterremo un ospedale che funzioni.