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mercoledì 13 febbraio 2019

Accadde alle Eolie. 13 Ottobre 2010: Ultimi ciak a Lipari per Edda Ciano e il comunista


REGIONE: PESCA, SICILIA PROTAGONISTA A SALONE ACQUACOLTURA

La Regione Siciliana sarà tra le protagoniste ad Acquafarm, il Salone internazionale dell’acquacoltura sostenibile, in programma da domani a Pordenone. Il dipartimento della Pesca mediterranea avrà infatti a disposizione uno stand di centoventi metri quadrati all’interno del quale saranno presenti modelli d’impianto tridimensionali che producono microalghe destinate all’alimentazione dei pesci. A essere ospitate anche venti aziende acquicole dell’Isola. Una grande occasione per le imprese di entrare in contatto con gli operatori della filiera provenienti da tutta Europa, in un settore in forte crescita e per il quale l’Unione europea, attraverso il Feamp 2014/2020, ha destinato circa quaranta milioni di euro alla Sicilia, un terzo di tutta la dotazione nazionale.
Grazie proprio al Fondo europeo degli affari marittimi e della pesca, infatti, sono in corso numerosi investimenti nell’Isola, realizzati attraverso ventuno progetti - molti dei quali in collaborazione con le Università di Messina e Catania - per un valore di quarantotto milioni di euro (di cui il 50 per cento di contributo pubblico). I vari programmi spaziano dall’allevamento, salvaguardia e conservazione della trota siciliana ‘macrostigma’, alla realizzazione di produzioni di nicchia mediante l’utilizzo della vasca fredda delle saline, di centri dimostrativi e di apprendimento permanente per l’acquacoltura marina presso le avannotterie regionali; alla realizzazione di protocolli di gestione igienico-sanitaria, con l’obiettivo di garantire buone pratiche ed elevati livelli in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali.
«Il settore della pesca - evidenzia il governatore della Sicilia Nello Musumeci - è stato sempre relegato agli ultimi posti tra le attività produttive della Sicilia. Oltre a essere penalizzati da decisioni dell’Unione europea, spesso si è aggiunta l'indifferenza dei governi regionali. Abbiamo deciso di invertire questa tendenza promuovendo l'attività ittica per la farla diventare un settore trainante della nostra economia. Oltre alla maricoltura tradizionale, stiamo puntando anche all’acquacoltura rurale».
Il consumo di pesce nel mondo è aumentato del 30 per cento negli ultimi 10 anni. Nel 2030 si prevede una richiesta di 260 milioni di tonnellate di prodotti ittici, di cui oltre il 50 per cento dovrà essere assicurato con prodotti d’acquacoltura, poiché produce una fonte alimentare pregiata (proteine di altissimo valore biologico, acidi grassi polinsaturi e micronutrienti) e una riduzione degli impatti ambientali.
Grazie al Centro regionale per lo sviluppo dell’acquacoltura, istituto dal dipartimento della Pesca mediterranea, guidato da Dario Cartabellotta, vengono offerti alle aziende servizi avanzati di ricerca, innovazione e trasferimento della conoscenza, al quale hanno preso parte istituzioni di ricerca e imprese del settore.
«L’Italia - afferma l’assessore per la Pesca mediterranea, Edy Bandiera - fattura circa quattro miliardi di euro l’anno per l’importazione di pesce da acquacoltura, per lo più proveniente dall’Asia. A fronte della Sicilia che si ferma ad appena dodici milioni di euro di produzione. C’è quindi uno spazio di mercato enorme sul quale possiamo intervenire, accaparrandoci una fetta importante. Senza considerare gli enormi vantaggi derivanti dall’acquacoltura rurale, ossia dallo sviluppo di allevamenti di pesce nelle aree interne della Sicilia, dove andiamo a integrare il reddito delle aziende agricole, che inseriscono il pesce nella propria attività, realizzando processi virtuosi di economia circolare».

martedì 12 febbraio 2019

Domani 13 Febbraio, Santa Messa nella chiesa di San Bartolomeo extra moenia.

A Lipari lo "Sportello del cittadino". L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Lo Schiavo: Superato il primo lustro... ma per i lavori di manutenzione straordinaria e miglioramento tecnico del pontile di Ginostra...silenzio assordante


prof. Riccardo Lo Schiavo
via Portella n. 1
98050 Ginostra (ME)

                                                             
Ginostra, 12/02/2019

sig. Sindaco Comune di Lipari
e p.c. dott. Angelo Borrelli
Capo Dip. Protezione Civile
S.E. Prefetto di Messina  

                                                                                             
Oggetto: pontile di Ginostra – isola di Stromboli.


Egregio sig. Sindaco,

continuano a trascorrere inesorabili i giorni, i mesi, gli anni! è stato superato pure il primo lustro…, ma dei “lavori di manutenzione straordinaria e miglioramento tecnico” dell’approdo di GINOSTRA - per la realizzazione dei quali Lei aveva ricevuto incarico con apposita ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile n. 0094 del lontano 13/06/2013 - non è dato sapere notizia!
Siamo indubbiamente di fronte al capitolo più buio in assoluto della storia di Ginostra!
MAI!!! era successo che fosse negato alla comunità di Ginostra,  ma anche alle Istituzioni!!! di avere quantomeno una risposta SCRITTA per essere informati sullo stato dell’iter burocratico del progetto di “manutenzione” di quell’infrastruttura dalla cui piena efficienza e funzionalità dipende anzitutto la sicurezza degli abitanti ma forse soprattutto la “vivibilità” stessa dell’intera comunità: il pontile rappresenta l’unica garanzia dei collegamenti con la terraferma!
Mai due righe in riscontro alle infinite (noiose e ripetitive…) note dello scrivente e di altri Ginostresi!
Nessuna risposta scritta alle interrogazioni presentate negli anni da alcuni consiglieri comunali!
“Non riscontrate” le ripetute istanze - note 26/11/2014, 20/02/2015, 11/01/2016 e del 09/03/2018 - del Prefetto di Messina!
Nessuna “opportuna iniziativa informativa nei confronti della popolazione” seppur sollecitata dal Dipartimento di Protezione Civile - come comunicato con nota del 21/12/2018 della Presidenza del Consiglio dei Ministri!

A tutto questo assordante ed mortificante  silenzio si aggiungono ulteriori inquietanti interrogativi:
1-    Perché, sig. Sindaco, la somma stanziata per il finanziamento dei lavori sopra menzionati - 880.000,00€! - non era stata  inserita nel bilancio di previsione del Comune (approvato lo scorso 12 dicembre) ed è stato necessario a tal fine presentare un emendamento in “zona Cesarini”?!?
2-    Perché, sig. Sindaco, nell’intervista rilasciata al Direttore di EolieNews lo scorso 4 gennaio - apparsa sui media locali con il titolo “Si concretizzeranno diverse decine di progetti. Intervista al sindaco Marco Giorgianni” - Lei non ha minimamente menzionato la messa in sicurezza del pontile di Ginostra?!?
3-    Sig. Sindaco, fra le opere che Lei auspica di realizzare nel corso del 2019 alcune riguardano proprio la portualità delle isole maggiori: anche per tali progetti (di ben più ampia portata - quanto assolutamente necessarie) è stato seguito il medesimo iter procedurale, comprensivo dunque dei pareri di competenza del Ministero dell’Ambiente come per la “semplice messa in sicurezza” del pontile di Ginostra?

Credo che neppure questa volta Lei risponderà. Sono sempre più fermamente convinto che per la risoluzione di questa annosa ed inconcepibile problematica non si possa prescindere dall’intervento della Presidenza del Consiglio cui a breve mi appellerò.

Cordiali saluti.

                                                                              Riccardo Lo Schiavo
                                                                                           (GINOSTRESE)

La storia... raccontata (di Giuseppe La Greca)


Importante scoperta scientifica. Stromboli originò nel Medioevo tre grandi tsunami che flagellarono il Mediterraneo.

Roma, 12 feb. (askanews) – L’isola di Stromboli nell’arcipelago delle Eolie è stata l’origine di tre grandi tsunami che hanno flagellato il Mediterraneo in epoca Medievale, uno dei quali ebbe come testimone d’eccezione anche il poeta Francesco Petrarca. La scoperta arriva da uno studio pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” e condotto da una equipe di ricercatori delle Università di Pisa e Modena-Reggio Emilia a cui hanno collaborato l’Università di Urbino, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Pisa (INGV), il CNR, la City University of New York e l’American Numismatic Society.
La ricerca – spiega l’Università di Pisa – ha rivelato che gli tsunami furono prodotti da crolli improvvisi del fianco nord-occidentale del vulcano di Stromboli e che si abbatterono sulle coste campane fra la metà del Trecento e del Quattrocento come testimoniano le cronache dell’epoca. Il principale dei tre eventi, avvenuto nel 1343, è infatti quasi certamente riconducibile alla grave devastazione dei porti di Napoli ed Amalfi di cui fu testimone Francesco Petrarca che si trovava nella città partenopea come ambasciatore di Papa Clemente VI e che racconta in una lettera di una misteriosa quanto violenta tempesta che il 25 novembre provocò moltissime vittime e l’affondamento di numerose navi.
L’identificazione di Stromboli come la sorgente di questi terribili tsunami è stata possibile grazie ad un lavoro interdisciplinare realizzato da vulcanologi e archeologi e portato avanti per l’Università di Pisa dal professore Mauro Rosi e dal dottor Marco Pistolesi del Dipartimento di Scienze della Terra. “Nella primavera del 2016 – racconta Mauro Rosi – decisi di andare a Stromboli perché avevo in mente un’idea nata dall’aver letto una lettera di Petrarca che parlava di una strana tempesta accaduta a Napoli. Fatti i primi saggi, portammo subito alla luce dei depositi ‘sospetti’, caso vuole poi che nella stessa occasione entrassi in contatto la professoressa Sara Levi dell’Università di Modena-Reggio Emilia che dal 2009 guida una campagna di scavi a Stromboli”.
Il lavoro di ricerca ha comportato, per la parte vulcanologica, lo scavo di tre trincee stratigrafiche nella zona settentrionale dell’isola, lunghe circa ottanta metri e profonde due che hanno portato alla luce tre strati sabbiosi contenenti grossi ciottoli di spiaggia a testimonianza di quanto portato a terra dalle onde di tsunami. I campionamenti, le analisi chimiche dei materiali e le datazioni al carbonio 14 hanno quindi permesso di stabilire una inequivocabile relazione tra quegli strati e i ritrovamenti archeologici che testimoniano il rapido abbandono dell’isola a seguito degli tsunami.
“Nella prima metà del Trecento l’isola di Stromboli era abitata e rivestiva un ruolo importante come snodo del traffico navale dei crociati provenienti dalle coste italiane, spagnole e greche, fatto documentato sul pianoro di San Vincenzo da una chiesetta scoperta nel 2015 e che costituisce la prima testimonianza archeologica di occupazione medievale nell’isola – spiega Sara Levi – A seguito dei tre grandi crolli che generarono le onde di tsunami e della contemporanea e particolarmente forte ripresa dell’attività eruttiva del vulcano, l’isola, come testimoniano anche le sepolture rinvenute nell’area delle chiesetta, fu totalmente abbandonata a partire dalla metà del Trecento fino alla fine del Seicento, quando iniziò il suo ripopolamento moderno. La ricostruzione si basa su solidi dati stratigrafici e cronologici ed è frutto della stretta collaborazione interdisciplinare messa in atto in tutte le fasi della ricerca”. “Era già noto che l’isola di Stromboli fosse capace di produrre piccoli tsunami con ricorrenza pluridecennale, ma questo lavoro – conclude Rosi – rivela per la prima volta la capacità del vulcano di produrre anche eventi di dimensioni assai superiori a quelli fino ad oggi noti dalle cronache degli ultimi due secoli”.

I "Delfini guardiani" tornano alle Eolie. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi


REGIONE: RIFIUTI, NUMERI DA RECORD PER PROGETTO ‘DIFFERENZIAMOCI’

Numeri da record per il progetto di educazione ambientale “Differenziamoci”. In appena due settimane dal via, l’iniziativa organizzata dal dipartimento Acqua e rifiuti della Regione Siciliana in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale ha concluso un primo giro di formazione toccando sette province dell’Isola e coinvolgendo quasi trecento professori, candidati a diventare ambasciatori ambientali delle loro rispettive scuole.
Il progetto, giunto ormai alla sua terza edizione, ha già toccato le province di Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa e Siracusa, grazie al coordinamento del referente del progetto l’insegnante Gabriella Barchitta, di Sebastiana Fisicaro dell'Ufficio scolastico regionale e di Melania Nicita del dipartimento Acqua e rifiuti. L’obiettivo è quello di formare oltre cinquecento docenti di duecento scuole siciliane e sensibilizzare alla raccolta differenziata e ai temi dell’economia circolare almeno le famiglie di diecimila studenti, tramite un partneriato composto da Regione, scuole, consorzi del riciclo, associazioni ambientaliste, piattaforme per la selezione dei rifiuti finalizzato all'educazione ambientale degli alunni siciliani.
Al primo incontro, presso l'Istituto alberghiero Cascino di Palermo, erano presenti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti Salvo Cocina e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia Maria Luisa Altomonte. Tra gli argomenti che saranno affrontati in questa edizione la pratica del compostaggio domestico e di comunità e quella dei rifiuti pericolosi, minaccia sempre più seria per il nostro equilibrio ambientale.
Il progetto mira a formare i team ambientali in ogni scuola siciliana, composti dagli ambasciatori ambientali: professori che da oggi saranno attive sentinelle di controllo della raccolta differenziata nella propria scuola, in raccordo con le relative amministrazioni comunali, ma che avranno anche il compito di formare le coscienze ambientali dei loro studenti, puntando sui temi dell'economia circolare, del riciclo e della prevenzione e riduzione dei rifiuti.
L’iniziativa si avvale della collaborazione dei rappresentanti dei Consorzi di riciclo della carta Comieco e della plastica Corepla, delle Associazioni ambientaliste Zero Waste e Rifiuti zero, oltre ai funzionari del dipartimento Acqua e rifiuti e gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale.

Le Eolie e le date da ricordare (a cura di Giuseppe (Pino) La Greca : 12 febbraio 1954

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Sansovino, cinque rinvii a giudizio e un patteggiamento nell’udienza preliminare per la tragedia della Sansovino

Si è conclusa con cinque rinvii a giudizio e un patteggiamento l’udienza preliminare per la tragedia della nave Sansovino, verificatasi il 29 novembre 2016, al molo Norimberga, in cui persero la vita tre marittimi: Cristian Micalizzi di Messina, Gaetano D’Ambra di Lipari e Santo Parisi di Terrasini. 
Il gup Simona Finocchiaro ha rinviato a giudizio quattro persone più una società. Sono stati rinviati a giudizio Luigi Genghi, armatore della motonave Sansovino, Domenico Cicciò, ispettore tecnico della società Caronte&Tourist Isole Minori Spa, Fortunato De Falco, direttore di macchina (nei suoi confronti il gup Finocchiaro ha rigettato una proposta di patteggiamento), Josuè Agrillo Dpa della società di gestione Seastar Shipping Navigation Ltd, società deputata al controllo ed alla verifica della corrette attuazione delle procedure previste dal manuale di gestione della sicurezza a bordo della Sansovino, e infine la società Caronte&Tourist Isole Minori Spa.
Il processo comincerà il 28 ottobre prossimo davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale.
Ha scelto invece la strada del patteggiamento il comandante della nave Salvatore Virzì, che ha concordato 2 anni (pena sospesa). Omicidio colposo e violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro sono le accuse contestate a vario titolo.
L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Marco Accolla, Roberto Conte e Federica Rende, ha concluso che i tre marittimi morirono a causa delle esalazioni tossiche. Nella richiesta di rinvio a giudizio i sostituti procuratori contestavano di aver affidato al personale di bordo «sprovvisto di adeguata formazione e di idonei dispositivi di protezione» i lavori «di svuotamento delle casse di raccolta delle acque di garage situate all’interno dello spazio vuoto ponte stiva 1 (la “stivetta”), non procedendo «alla necessaria caratterizzazione del liquido contenuto all’interno delle casse che avrebbe consentito di accertarne l’effettiva composizione e di predisporre adeguati strumenti di bonifica e smaltimento».

Ricordando... Pippo Costa

Per ricordare gli eoliani che non ci sono più, con foto tratte dal nostro archivio.

A Lipari il Centro Tim è da Velardita Giuseppe "Affiliato La Via Lattea Euronics" sul Corso Vittorio Emanuele


Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.

Buon Compleanno a Lorenzo Cortese, Adriana Soraci, Bartolo Bonfante, Pina Paino, Ferdinando Gallo, Alessia Marraro, Lorenzo Boni, Danilo Manenti, Licio Iacono, Maria Favaloro, Maya Martello, Elena Orlando, Valentina Di Giorgio.

Accadde alle Eolie. 10 Aprile 2011: Fatto storico a Vulcano. Dopo 25 anni il porto liberato dall'ecomostro.


Scioperano gli operatori ecologici della Loveral. Il comunicato

Come preannunciato è in corso nelle isole del Comune di Lipari lo sciopero degli operatori ecologici della Loveral. Sono garantiti i servizi essenziali. 
A conclusione di un'assemblea hanno emesso questo comunicato