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lunedì 22 gennaio 2024

Autorizzato al "Conti" il percorso quadriennale per l'indirizzo Professionale Alberghiero.


 

Ricordando... Ada Finocchiaro in Cappadona


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
La pubblicazione di foto a vostra richiesta, anche per commemorazioni, ricorrenze ecc., potrà, invece, avvenire previo contributo da erogare ad Eolienews.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)

I ringraziamenti della famiglia Favaloro

Scrivevamo così il 22 gennaio 2014 su Eolienews


 

Auguri di...

Buon Compleanno a Nicolò D'Arrigo, Manuel Lazzaro, Tommaso Lo Schiavo, Nicolò Eugenio Mascara, Maria Rosaria Cafiero, Miriam Natoli, Ida Saltalamacchia, Mirko Cincotta, Bartolina Cincotta, Mariano Branca, Mihaela Sirop, Valè Ruscio, Cetty Moreno 

Ricordando... Valentino Trovato


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.

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Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Progredire con il cambiamento

Oggi: San Vincenzo di Saragozza

S. Vincenzo, illustre martire di Gesù. Cristo, nacque a Saragozza in Spagna. Sotto la disciplina di Valerio, vescovo di quella città, fu istruito nelle scienze e nella pietà. In breve fece tali progressi che meritò di essere consacrato diacono coll'incarico (nonostante fosse ancora assai giovane) di predicare la parola divina.

Incrudeliva allora la persecuzione contro i Cristiani, mossa dagli imperatori Diocleziano e Massimiano nell'anno 303. Tra i persecutori si distinse Daciano, governatore della Spagna, il quale ordinò che tutti i Cristiani fossero arrestati e rinchiusi in orride prigioni.

Fra questi furono arrestati Vincenzo ed il vescovo Valerio. Tradotti davanti al giudice, Vincenzo, cui Valerio aveva ceduto la parola, disse: « Noi siamo cristiani, disposti a soffrire qualunque pena per il culto del vero Dio ».

Daciano si contentò di mandare Valerio in esilio, rivolgendo tutto il suo furore contro il giovane 'Vincenzo.

Prima di tutto fu condannato allo stiramento delle membra ed ai flagelli, il che gli venne fatto con tanto strazio che alla fine si videro scoperte le ossa. Il giudiet a tal vista si raddolcì un po'; ma vedendo che Vincenzc era desideroso di soffrire maggiormente, lo condannò al supplizio del fuoco, che è senza dubbio la più crudele di tutte le pene. Vincenzo, intrepido in mezzo a quei nuovi tormenti, novello S. Lorenzo, diceva ai carnefici: « Tagliate e mangiate, da questo lato sono già cotto » Il governatore, disperato di non poter vincere queste campione della fede, lo rimandò in carcere, con l'ordine di farlo distendere sopra appuntite schegge di vasi rotti e di mettergli i piedi tra i ceppi. Ma Iddio non abbandonò il suo servo: gli Angeli del cielo vennero z confortarlo e a cantare con lui le lodi al Signore.

Il carceriere ne fu profondamente colpito e si convertì, ricevendo poco dopo il santo Battesimo.

La notizia di questa conversione ferì il cuore di Daciano, che pianse di rabbia. Ciononostante, il Santo in quiete, e permise ai fedeli di andarlo a visitare. Questi, piangendo, baciavano le cicatrici delle sut piaghe e raccoglievano il suo sangue con pannolini che poi ritenevano come preziose reliquie.

In seguito il Santo fu messo sopra di un morbide letto di piume, ma tosto morì.

Daciano ordinò che il suo cadavere fosse gettato in un campo, come cibo alle bestie; ma Iddio mandò un corvo a difenderlo dagli uccelli rapaci.

Daciano neppur a questo prodigio si arrese, ma fece gettare il cadavere in alto mare cucito in un sacco, attaccandolo ad una macina, affinché andasse a fondo.

Il santo corpo però, per virtù divina, galleggiò sopra le acque finché le onde lo sospinsero sul lido, dove i Cristiani lo raccolsero e lo riposero nel sepolcro, sopra del quale fu poi fabbricata una grande chiesa in suo onore.

PRATICA. Chi mi separerà dalla Carità di Cristo? La tribolazione... la fame... la persecuzione? Sono sicuro che né questa, né tutte le potenze del mondo, saranno bastanti a separarmi dall'amor di Dio (S. Paolo).

PREGHIERA. Sii propizio, Signore, alle nostre suppliche affinché noi che ci riconosciamo rei per la nostra iniquità, ne siamo liberati per intercessione del santo martire Vincenzo.

Oggi è il 22 gennaio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

domenica 21 gennaio 2024

Dalla Gazzetta del sud del 21 gennaio 2024

Il Carnevale eoliano riparte verso nuovi orizzonti di allegria, condivisione, inclusione e convivialità

Non solo carri per un Carnevale eoliano di tutti e per tutti. L’associazione RTM , editrice di Telespazio Messina, dopo il successo delle manifestazioni natalizie e di fine anno si aggiudica, dal Comune di Lipari, anche l’organizzazione del Carnevale eoliano 2024 e scalda i motori per riportare a Lipari e nell’arcipelago, allegria, condivisione e inclusione, convivialità. “Saranno questi- dichiara il presidente Franco Arcoraci- i valori del nuovo Carnevale eoliano per un un’insularità da sostenere con i valori che sono propri delle piccole comunità, fucine di piccole grandi idee ed iniziative”.

Dall’8 al 12 febbraio, bambini protagonisti grazie alla grande adesione delle scuole; salsicciate con una grande discoteca all’aperto nel centro di Lipari, dolci della tradizione carnascialesca eoliana per tutti, balli in maschera per fasce d’età, corsi di ballo. Ed ancora: caccia al tesoro, sfilate di carri , minicarri e tante altre sorprese che riguarderanno anche le isole. Ma si lavora ancora per raccogliere , per quanto possibile la più ampia unità d’intenti e per definire insieme a quanti vogliono collaborare il programma della manifestazione. Lunedì 22 gennaio, alle 15,00 incontro pubblico nella centralissima sala della pizzeria “Vulcanica” per spezzare la monotonia invernale con quattro giorni di festa da vivere con gioia e spensieratezza.

Calcio a 11: Dal Lipari ancora un segnale di ripresa. Calcio a 5: Salina dirompente, Vulcano surclassato

Segnali di evidente ripresa da parte del Lipari IC nel campionato di prima categoria. Dopo il pari di domenica scorsa con la vice capolista i ragazzi eoliani oggi hanno strappato un ottimo pari per 1 a 1 (rete di Licari) sul campo del Real Gescal, formazione, anch'essa in lotta per non retrocedere.

Nel campionato di serie D di calcio a 5 il Salina young (foto in alto) "strapazza" per 16 a 2 il Vulcano nel derby 



Capre selvatiche: S.o.s. da Ginostra

Al Presidente della Regione Siciliana On. Renato Schifani All’Assessore del Territorio e dell’Ambiente On. Elena Pagana Regione Siciliana All’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente Al Dipartimento dell’Ambiente Al Comando corpo forestale Regione Siciliana All’ Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea Al Dipartimento Agricoltura All’ Azienda Foreste Demaniali Regione Siciliana Al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Riccardo Gullo

Oggetto: Invasione di capre e pecore selvatiche nell’isola di Stromboli, frazione di Ginostra, R.N.O – Isola di Stromboli.

L’invasione di capre e pecore selvatiche, da una prima stima oltre 1500 capi, nell’isola di Stromboli, comincia ad essere un serio problema da risolvere al più presto. Negli anni, gli animali, che prima stazionavano nella parte alta della montagna, si sono moltiplicati a dismisura e cominciano a scendere a valle fino ad invadere gli insediamenti abitativi specie nel minuscolo villaggio di Ginostra.

Al loro passaggio, delle vere e proprie mandrie, distruggono le coltivazioni ed i frutti del lavoro dei pochi contadini ancora rimasti, facendo franare, financo i vecchi muri a secco e gli antichissimi terrazzamenti che trattengono il terreno scosceso. La Riserva Naturale Orientata dell’isola di Stromboli, soprattutto nella parte di Ginostra, appare devastata dal passaggio e dallo stazionamento di capre e pecore allo stato brado. Alberi d’ulivo feriti, cappereti ormai frantumati, piante tipiche della macchia mediterranea che stanno scomparendo ed il delicato habitat della Riserva che sta cambiando con la colonizzazione selvaggia di animali che non sono endemici del posto ma importati dall’esterno.

Tutto ciò a breve stravolgerà irrimediabilmente l’ecosistema isolano se non vi si porrà rimedio. Inoltre, la presenza massiccia di tali animali rischia di creare problemi di natura igienico-sanitaria. Nella borgata di Lazzaro, così come in località Timpone e nella zona centrale hanno già raggiunto le abitazioni rendendo difficile la convivenza con l’uomo.
Si chiede agli Enti in indirizzo di voler intervenire, ciascuno per le proprie competenze, al più presto possibile con azioni concrete ed immediate che non si limitino solo a lunghi studi e censimenti. Certi di un vostro sollecito riscontro in merito si inviano: Distinti Saluti

Gianluca Giuffrè (Presidente Comitato per Ginostra)

Ricordando... Agostino Fichera


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
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Dalla Gazzetta del sud del 21 gennaio 2024


 

LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 21 gennaio 2024

Auguri di...

Buon Compleanno a Marta Merlino, Noemi Zaia, Agnese Scafidi, Mario Faralla, Giovanna Paris, Anna Salmieri, Bruno Coluccio, Liliana Lauricella, Mario Paino, Filomena Parisi, Adelaide Favaloro 

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: La custodia

Oggi: Sant'Agnese

Sant' Agnese


Fra le innumerevoli vergini che hanno sacrificato la vita per la fede di Gesù Cristo, emerge quale fiore Sant'Agnese.

Nacque a Roma da genitori cristiani, appartenenti ad illustre famiglia patrizia, verso la fine del m secolo.

Giovanetta consacrò al Signore la sua verginità e riuscì a portare il giglio intatto dinanzi al suo Sposo Divino.

Giunta all'età di dodici anni le sue ricchezze e la sua avvenenza indussero molti giovani delle più nobili famiglie romane a domandarla in isposa.

Agnese però, fedele alla sua decisione rifiutò sempre ogni proposta di matrimonio, adducendo che ad un altro Sposo molto più ricco e nobile di loro aveva dato il suo cuore: alludeva a Gesù Cristo. Questi suoi rifiuti però fecero capire che era cristiana e giacché infuriava in quei tempi la persecuzione di Diocleziano, fu accusata ed arrestata. L'umile ma forte vergine in quella tenera età fu condotta al giudice, che, per impressionarla e indurla a rinunciare alla fede di Gesù Cristo, la fece incatenare e le minacciò i più spietati tormenti. Agnese non si scompose.

Dalle minacce dei tormenti il giudice passò alle carezze e alle lusinghe, credendo forse che queste potessero fare qualche breccia nell'animo di quella tenera fanciulla. Riuscito inutile anche questo tentativo, l'inumano giudice ordinò che fosse condotta in un luogo di prostituzione.

Agnese, compresa del pericolo, ma sicura della grazia di Dio, con dolce arguzia, rivolta al giudice, gli disse : « Non è il nostro Cristo sì poco amante dei suoi servi, che sia per dimenticarsi di me e per abbandonarmi in questo cimento. Egli stesso è pronto a soccorrere quelli che amano la pudicizia, nè permetterà che io perda il dono della verginale integrità ». Sperimentò infatti quanto Gesù l'amasse, poichè un giovane che osò imprudentemente guardarla, fu colpito da tale sprazzo di luce che cadde a terra accecato.

Il giudice, avuto notizia del miracolo, la condannò alla iugulazione e fu mandata al rogo, ma la tradizione vuole che le fiamme si divisero sotto il suo corpo senza neppur lambirlo ed i suoi capelli crebbero tanto da coprire la sua nudità.

Il carnefice che non aveva cuore di eseguire la sentenza, usò tutte le lusinghe possibili per rimuoverla dal suo santo proponimento; ma Agnese generosamente rispondeva che non avrebbe mai tradita la fede che aveva giurata al suo Sposo Celeste. Dopo ciò, si pose per un poco a pregare, indi chinò la testa. Il carnefice trema: tuttavia sguaina la spada, l'abbassa con forza e recide alla casta giovane la testa, mentre l'anima vola agli eterni amplessi del suo Sposo celeste.


Sant'Agnese


Il suo corpo fu sepolto vicino a Roma, sulla via Nomentana. Ai tempi di Costantino il Grande, nel luogo della sepoltura, fu innalzata una basilica che Papa Onorio II fece restaurare nel settimo secolo e che tuttora sussiste, dove innumerevoli turbe si recano ogni anno ad onorare la grande Santa.

PRATICA. Quanto più uno si diletta e gode della castità, tanto più egli è custodito e guardato dagli Angeli, i quali si compiacciono di conversare coi casti, perchè li riconoscono simili ad essi (S. Ambrogio).

PREGHIERA. Dio onnipotente ed eterno che scegli le cose deboli del mondo per abbattere le forti, concedi a noi la grazia di una santa vita quale fu quella della tua martire Agnese, per venire poi un giorno a goderti in Paradiso.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma la passione di sant'Agnèse, Vergine e Martire, la quale, sotto Sinfrónio, Prefetto della città, gettata nel fuoco, e questo estintosi per le sue orazioni, fu percossa con la spada. Di lei così scrive il beato Girólamo : « Con gli scritti e con le lingue di tutte le genti, specialmente nelle chiese, fu lodata la vita di Agnèse; la quale vinse e l'età e il tiranno, e col martirio consacrò la gloria della castità ».

Nel giorno di Sant'Agnese è tradizione in Vaticano fare la benedizione degli agnelli, questi due piccoli bovini vengono ornati con fiori bianchi in onore alla verginità della Santa e poi offerti al Papa per la creazione dei famosi palli (paramenti liturgici usati nella Chiesa cattolica, costituiti da una striscia di stoffa di lana bianca avvolta sulle spalle). Dopo la benedizione i due piccoli amici vengono trasportati nel monastero delle benedettine di Santa Cecilia in Trastevere dove ricevono le migliori cure per poter essere poi tosati pochi giorni prima della Pasqua e usati per la tessitura dei palli. Infine il 29 giugno vengono consegnati agli arcivescovi metropoliti il 29 giugno, nella solennità dei santi Pietro e Paolo.

Pallio del Papa

Oggi è il 21 gennaio. Buongiorno e buona domenica con questa cartolina dalle Eoli


 

sabato 20 gennaio 2024

Dalla Gazzetta del sud del 20 gennaio 2024

L'articolo si ingrandisce cliccandoci sopra 

Calcio a 5, Serie D: Vittoria casalinga per la Ludica Lipari (foto e video)


Ancora una vittoria per la Ludica Lipari che, questo pomeriggio, ha battuto per 7 a 1 la Saponarese nell'incontro disputato al Freeland. 

A segno per i padroni di casa: Pellegrino (3), Natoli (3) e Donzelli 


Pianoconte: Continuano gli assalti di cani vaganti e lo sbranamento di animali d'affezione. Ci scrive Elisa Villani

Riceviamo da Elisa Villani e pubblichiamo:

Gentile Direttore,
torno a scrivere ancora una volta di attacchi subiti da branchi di cani vaganti.
Come Lei ben sa dalle mie precedenti segnalazioni tramite questo notiziario, la situazione da me a Pianoconte è insostenibile.
In questa settimana sono già tre gli assalti subiti, dove un gatto mi è stato ferito dal branco e due uccisi. Quel che è rimasto dei loro corpi è un ciuffo di pelo sul terreno.
L’ultimo questa notte del 20 gennaio 2024 dopo le ore 04:00 del mattino, svegliata come solito dal trambusto spaventoso di abbai di cani misti alle grida della mia povera gatta Maddalena, sbranata viva.
Angosciante non poter fare nulla, impedita dal buio e dal numero di cani che se mi avvicinavo potevano attaccare.
In passato ho denunciato più e più volte ma niente è stato fatto. Evidentemente non si comprende abbastanza il pericolo per l’incolumità cittadina.
Gentile direttore, con la presente, mi rivolgo all’attuale Amministrazione comunale (la precedente non ha mai risposto alle mie segnalazioni) e alle autorità competenti:
Signori, la situazione a Pianoconte è molto pericolosa, quando qualcuno si farà male perché alla fine qualcuno si farà male, non mi si venga a dire poi che non eravate stati avvisati.
Grazie.

Scrivevamo così sulla Gazzetta del sud il 20 gennaio 2018

 

Lipari, celebrato San Sebastiano, Patrono delle Polizie municipali d'Italia







COMUNE DI LIPARI

CITTA’ METROPOLITANA DI MESSINA

Eolie, Patrimonio dell’Umanità

Corpo di Polizia Municipale

Lipari, celebrato San Sebastiano patrono delle Polizie Municipali d’Italia

Corpo della Polizia Municipale di Lipari, agli ordini del comandante Francesco Cataliotti, raccolto questa mattina, nella chiesa di Sant’Antonio, per celebrare il santo Patrono, San Sebastiano martire, comandante dei pretoriani vissuto attorno al 300 d.c. e messo a morte dall'imperatore Diocleziano. La santa messa è stata officiata da mons. Gaetano Sardella.

Recita il Breve Pontificio di Pio XII: "… San Sebastiano… durante l'impero di Diocleziano fu comandante della corte pretoriana e fu onorato con grandissima devozione (omissis)…. a lui come patrono si consacrano molte associazioni sia militari che civili attratte dal suo esempio e dalle virtù cristiane (omissis)…. per cui (omissis) costituiamo e dichiariamo per sempre San Sebastiano Martire custode di tutti i preposti all'ordine pubblico che in Italia sono chiamati "Vigili Urbani" e Celeste Patrono… ".

Sebastiano, comandante dell'allora polizia urbana, ovvero i pretoriani, era molto impegnato nell'assistenza e nell'aiuto di poveri e bisognosi. Contribuì inoltre alla conversione del Prefetto di Roma e di illustri magistrati ed ufficiali dell'esercito.

Scoperto mentre dava sepoltura ai Quattro Coronati (i Santi Claudio, Nicostrato, Castoro e Simproniano), fu sottoposto ad un processo sommario e condannato a morte mediante il supplizio delle frecce. Durante la notte, i cristiani che si recarono nel campo a recuperare la salma per la sepoltura si accorsero che Sebastiano era ancora vivo, così lo prelevarono da lì e si presero cura di lui. Riacquistata miracolosamente la salute dopo le cure di una nobile romana, per testimoniare la propria fede, si recò nel tempio di Ercole dove l'Imperatore Diocleziano stava officiando un rito pubblico. Arrestato e condotto all'Ippodromo del Palatino, fu ucciso a bastonate: una delle forme più umilianti di pena capitale usata solo per gli schiavi.

Si ritiene che questo legame con le armi abbia favorito il moderno patronato sui Vigili Urbani che ne celebrano la festività il 20 gennaio, giorno del martirio.

La ricorrenza è stata festeggiata alla presenza della Giunta Municipale, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Ufficio Circondariale Marittimo e dei gruppi di volontariato operanti nell’ambito della Protezione Civile alle Eolie. Alla celebrazione hanno anche partecipato gli ex appartenenti al Corpo della Polizia municipale di Lipari e l’agente in servizio alla Polizia Municipale di Santa Marina Salina. Il comandante Francesco Cataliotti ha ringraziato tutte le forze di polizia di Lipari per il grande lavoro svolto in sinergia a garanzia della sicurezza e dei diritti dei cittadini.

Auguri di...

Buon Compleanno a Graziella Profilio, Giovanni Mollica, Giacomo Corda, Tonino Tripi, Samira El Khoutabi, Tonino Tripi, Daniela Manni, Pippo Utano, Daniela Radaelli, Alessandra Sindoni, Maricetta Rubino, Carmelina Ferraro, Lucia Menardi, Ester Isaja, Diego La Greca


Ricordando... Velia Raffaele


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
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Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Predisposti al bene

Oggi: San Sebastiano, patrono della Polizia locale


Nacque a Narbona (Francia), ma fu educato a Milano, ricevendo una buona cultura. Egli apparteneva all'armata dell'imperatore, godeva uno dei primi posti ed era caro a tutti per le sue belle qualità; lo stesso imperatore l'aveva in grande stima, e tanto l'amava che lo fece capitano dei pretoriani. Ma egli ben comprese che tutti quei sorrisi, quelle ricchezze, quelle dignità erano lacci che il demonio gli tendeva, ed in cui cercava di prenderlo, e, fedele a Gesù Cristo, non si lasciò adescare. Avrebbe però lasciato al più presto ogni cosa, se non fosse stato mosso dal desiderio di arrecare aiuto, conforto ed incitamento ai Cristiani perseguitati.

Conservò quindi sotto la veste militare un ardente spirito di fede, speranza e carità, convertendo molti alla religione di Cristo ed aiutando i Martiri in tutti i modi. Per questo il Signore volle dare il premio al suo servo, e fece sì che i pagani si accorgessero dello spirito di Sebastiano. Avvisarono l'imperatore, il quale, chiamato Sebastiano a sé, si lamentò con lui perché così male corrispondesse ai favori ricevuti. Ma il santo gli rispose che gli era sempre rimasto fedelissimo, non solo, ma che più di ogni altro gli sembrava di aver corrisposto ai suoi favori, perché egli non pregava per l'imperatore gli dei falsi e bugiardi, ma pregava l'unico vero Dio, che solo e veramente poteva fare del bene alla sua angusta persona. Avvedutosi di ciò l'imperatore, lo fece legare ad un palo, e lo diede in bersaglio agli arcieri di Mauritania. Eseguito l'ordine, lo credettero morto; ma, la notte, Irene una cristiana di Roma venuta per dargli sepoltura, lo trovò vivo, lo fece portare in sua casa, ove in breve guarì.

Irene recupera il corpo di san Sebastiano
                                  Irene recupera il corpo di san Sebastiano
                                autore Dirck van Baburen anno 1615

I cristiani volevano che fuggisse, ma il santo, invocato il suo Dio, si sentì ispirato di recarsi sulla gradinata ove solea passare l'imperatore, e là ne attese la venuta. Giunto che fu Diocleziano, gli disse: « Sire, voi siete ingannato dai vostri cortigiani, i quali disonorano il vostro nome e oltraggiano la giustizia spingendovi a perseguitare i cristiani.» Diocleziano si stupì di vederlo vivo, e temette non fosse stato eseguito il suo ordine. Ma Sebastiano scoprì il petto, mostrò le cicatrici delle frecce e soggiunse: « Sappilo per bene: quel Gesù che adoro, mi campò da morte affinché ti dicessi una volta ancora, che i tuoi dei sono bugiardi, che i cristiani soli adorano il vero Dio.» Il barbaro lo fece condurre nell'ippodromo, e uccidere a colpi di dava. Dopo di che fu gettato in una cloaca. Era l'anno 288. La notte successiva apparve in sogno alla matrona Lucina, le additò il luogo ove giaceva, e le disse che voleva essere seppellito nelle catacombe, alla bocca della grotta degli Apostoli. Lucina eseguì religiosamente il comando.

Oggi è il 20 gennaio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

venerdì 19 gennaio 2024

Dalla Gazzetta del sud del 19 gennaio 2024


 

Scrivevamo così il 10 gennaio 2019 sulla Gazzetta del sud

Lipari, consiglieri minoranza chiedono autoconvocazione consiglio su sezione distaccata del tribunale di Lipari


Regione, un anno di governo. Schifani: «Aumentano le entrate e si riduce il disavanzo. Ripresa economica in corso in Sicilia»

 Aumento delle entrate, riduzione del disavanzo e accelerazione nei pagamenti. Sono tre dei risultati più importanti ottenuti nel primo anno dal governo regionale e presentati oggi in conferenza stampa dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. «Il 2023 - ha detto il governatore - si è chiuso con un aumento delle entrate tributarie della Regione di circa 1,3 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 10 per cento rispetto al 2022. Questo maggiore introito scaturisce soprattutto dall’aumento dei versamenti di Irpef, Ires, Iva e bollo auto. Per effetto di questo maggiore gettito, si prevede quindi che, con il Rendiconto al 31 dicembre 2023, il disavanzo possa ridursi di ulteriori 1,8 miliardi di euro circa, arrivando così a 2,9 miliardi. Dati che sono la diretta conseguenza della ripresa economica in corso in Sicilia dovuta anche alle imponenti iniezioni di liquidità che abbiamo realizzato nel mondo produttivo dell’isola».

Il presidente ha ricordato anche come nel 2023 sia aumentata l’erogazione dei pagamenti da parte della Regione alle imprese. «È cresciuta di 1,8 miliardi di euro rispetto al 2022 e di 2,4 miliardi rispetto al 2021. Al 31 dicembre 2023 sono stati immessi sul mercato 18,6 miliardi di euro, riducendo i tempi d’attesa di circa 5 mesi. Questo è un risultato importantissimo per le aziende che possono contare ora sulla certezza dei pagamenti in tempi più brevi e, conseguentemente, cresce il livello di fiducia nei confronti della pubblica amministrazione regionale».

Schifani ha annunciato anche la chiusura della spesa del Po Fesr 2014-2020 «senza incorrere nel disimpegno delle somme». «A seguito delle misure correttive introdotte dal governo regionale a luglio del 2023 e approvate dall’Unione Europea - ha spiegato - la spesa effettuata a fine programma, secondo le prime stime, dovrebbe attestarsi tra i 4 e i 4,4 miliardi di euro, raggiungendo o addirittura superando il target di 4,025 miliardi stabilito da Bruxelles». Nel dettaglio, le misure correttive apportate hanno riguardato principalmente: 345 milioni per il bonus energia famiglie, 110 milioni all’Irfis per le imprese, 80 milioni per fronteggiare il caro energia per le imprese, 40 milioni per il dissesto idrogeologico, 50 milioni per l’edilizia scolastica e 40 milioni per la depurazione.

Altri due obiettivi sono stati evidenziati dal presidente della Regione Schifani in conferenza stampa: il nuovo accordo Stato-Regione e la legge di stabilità e il bilancio regionali approvati nei termini, scongiurando l’esercizio provvisorio. «Dopo vent’anni - ha detto il governatore - è stata ridotta la compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria, dal 49,1 per cento al 42,5 per cento. La riduzione consente di liberare risorse per oltre 600 milioni di euro l’anno. Inoltre, abbiamo sbloccato la possibilità di effettuare nuove assunzioni e prevediamo che dal 2024 al 2026 saranno 1.252 le posizioni interessate».

FOTO: il presidente Schifani in conferenza stampa (accanto il capo di gabinetto Salvatore Sammartano)

Santi del Giorno: Mario, Marta, Abaco e Audiface

SANTO DEL GIORNO : Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface

San Mario è figura leggendaria di un santo martire viene accolto nel Martirologio Romano insieme a Marta la moglie e i suoi due figli Audiface e Abaco.

La tradizione dice che i due coniugi persiani erano andati a Roma con i loro due figli per venerare le reliquie dei martiri, come erano soliti fare i cristiani delle origini. Giunti in città, nel periodo delle grandi persecuzioni ordinate da Diocleziano, si narra che aiutarono il prete Giovanni a seppellire duecentosessantasette martiri decapitati e abbandonati in aperta campagna lungo la via Salaria. Scoperti, furono arrestati, condotti in tribunale e decapitati anch'essi. La matrona romana Felicita ne raccolse i resti, poi conservati in una chiesa di cui restano le rovine a Bocca, presso Roma.

Verso la fine del Settecento, a seguito del graduale aumento degli abitanti delle zone limitrofe, fu presentata all'adunanza Capitolare del 30 agosto 1778 una richiesta di edificare una nuova chiesa capace di ospitare in maniera "decorosa" gli "abitatori" e i pellegrini devoti alla famiglia dei Santi Martiri Mario, Marta, Audiface e Abaco. Nel 1789, per volere di papa Pio VI, fu inaugurata la nuova chiesa progettata dall'insigne Architetto Virginio Bracci. Le loro reliquie ebbero vicende molto complesse: alcune furono traslate a Roma nelle chiese di sant'Adriano e di santa Prassede. Un'altra parte di fu esse fu inviata a Eginardo nell'828. Questi, biografo di Carlo Magno, le donò al monastero di Seligenstadt.

Auguri di...

Buon Compleanno a Piero Subba, Graziella Di Giuseppe, Marianna Triolo, Carmelo Triolo, Luigi Santamaria, Francesco Biviano, Taniusa Nazarov, Laura Mandarano, Marina Gallo

Ricordando... Venera Greco ved. Costanzo


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Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Continua a crederci

Oggi è il 19 gennaio: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

giovedì 18 gennaio 2024

Dalla Gazzetta del sud del 18 gennaio 2024


 

Scrivevamo così il 18 gennaio 2019 sulla Gazzetta del sud

Trasporti: Si mobilita il mondo dell'associazionismo

 COMUNICATO

Il mondo dell’associazionismo è, ancora una volta, costretto a mobilitarsi, unito e con determinazione, sul tormentato tema dei collegamenti marittimi con le isole minori della Sicilia, manifestando il suo forte dissenso e una sempre maggiore preoccupazione rispetto ai tagli subiti a danno dei servizi essenziali e agli ingiustificati aumenti tariffari degli ultimi 18 mesi.

Ben 38 tra associazioni e comitati, locali e regionali, hanno scritto al Ministro Salvini, al Presidente della Regione Schifani e agli Assessori Aricò (infrastrutture e mobilità) e Amata (turismo), con in copia tutti i Sindaci delle isole minori, per sollecitare un intervento tempestivo e indifferibile su una questione che rappresenta “per l’ennesima volta un aumento dei fattori di svantaggio a carico degli abitanti e delle imprese che vivono e operano nelle isole minori”. 

Le Associazioni non ci stanno più e rivendicano il diritto alla mobilità e al progresso socioeconomico ma anche quello alla salute, allo studio e ai servizi essenziali in generale, così come messi ulteriormente a repentaglio dalla precarietà dei collegamenti con frequenze ridotte e costi insostenibili. Tutto questo - sottolineano nella nota - “avviene in controtendenza e in spregio delle recenti modifiche all’art. 119 della costituzione oltre che dei dettami sanciti dai Trattati di Funzionamento dell’Unione Europea”.

La questione attiene tanto alla convenzione ministeriale, il cui importo fisso in assenza di interventi statali ha di fatto comportato un aumento delle tariffe e una riduzione delle corse, quanto al mancato rinnovo di quella regionale a causa dei bandi andati deserti e dove, al costoso periodo di libero cabotaggio dei mesi estivi, è seguita una carente gestione operata in convenzione statale. 

La nota si conclude con delle richieste ben precise:  la convocazione urgente di un tavolo permanente di confronto Stato-Regione, che coinvolga i Sindaci delle Isole Minori e una rappresentanza delle Associazioni locali; lo stanziamento delle somme necessarie per garantire tutti i servizi previsti e sterilizzare gli aumenti tariffari subiti; un ampliamento degli abbonamenti per i pendolari; e l’adozione, previa condivisione con gli stakeholder locali, dell’annunciato sistema di monitoraggio della qualità e della quantità dei servizi.

Scuola, nuovi indirizzi in 50 istituti superiori siciliani. Turano: «Risposta ai bisogni dei territori»

Nuovi indirizzi di studio per 50 istituti scolastici superiori di secondo grado della Sicilia. L'assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano, ha autorizzato le scuole che ne hanno fatto richiesta all’attivazione dei nuovi corsi a partire dall’anno scolastico 2024-2025. In particolare, i 66 nuovi indirizzi saranno attivati in quattro scuole della provincia di Agrigento, una dell'Ennese, quattro del Nisseno, undici del Catanese, undici del Messinese, sei del Palermitano, uno del Ragusano, sei della provincia di Siracusa e sei in quella di Trapani.

«Con l’attivazione di questi nuovi indirizzi di studio – dice l’assessore Turano – abbiamo dato risposta ai bisogni e agli interessi dei territori e offerto ai giovani l’opportunità di frequentare percorsi formativi spendibili in settori in crescita e capaci di fornire nuovi sbocchi lavorativi. Gli indirizzi di studio che saranno attivati nel prossimo anno scolastico sono il frutto del lavoro condotto dall’assessorato all’Istruzione in sinergia con i comuni e l’Ufficio scolastico regionale, che punta a realizzare una distribuzione territoriale dell’offerta didattica razionale e rispondente ai bisogni di istruzione e formazione che la società richiede».

Diversi i nuovi indirizzi attivati, tra cui il liceo scientifico a indirizzo sportivo; il liceo artistico con varie articolazioni; grafica e comunicazione; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; liceo musicale e coreutico; agraria, agroalimentare e agroindustria; tecnico economico “Amministrazione, finanza e marketing”; meccanica, meccatronica ed energia; telecomunicazioni. Tre corsi di servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera saranno attivati nelle sezioni carcerarie di Gela, Trapani e Castelvetrano.


L’elenco di tutti gli indirizzi attivati e le rispettive scuole è pubblicato sul portale della Regione Siciliana a questo link.

Auguri di...

Buon Compleanno a Maurizio La Mancusa, Emanuela Caponetto, Elena Foti, Lorenzo Cafarella, Maria Villanti, Giuseppe De Luca, Bettina Baldanza, Marco Alessi, Alice Persiani, Emilie Di Paola, Francesca Puglisi, Alessandra Portelli, Camilla Spinella

Ricordando... Vincenza D'Angelo ved. Quadara


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
La pubblicazione di foto a vostra richiesta, anche per commemorazioni, ricorrenze ecc., potrà, invece, avvenire previo contributo da erogare ad Eolienews.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Gioire per ciò che abbiamo

Auguri per Maria Elena dal papà Roberto Foti

 Il papà Roberto Foti augura Buon Compleanno alla figlia Maria Elena

Oggi: Santa Margherita d'Ungheria

Santa Margherita d'Ungheria
Figlia del re d'Ungheria Béla IV margherita nacque nel 1242 in Dalmazia. Sul suo Paese prolificava da alcuni mesi l'invasione mongola comandata da Bathu, nipote di Gengis Khan e i genitori trovarono scampo nel Paese vicino.
La madre è in attesa di un erede e allora i genitori fanno un voto: "Se nascerà una bambina la affideranno a un convento per la liberazione del loro Paese".
La condizione si verificò, così la piccola a circa 3 anni venne accompagnata al convento domenicano di santa Caterina a Veszprém. Contemporaneamente venne costruito presso Buda, appositamente per lei, un nuovo convento su un'isoletta del Danubio che più tardi verrà chiamata Isola di Santa Margherita.
A dodici anni si consacrò totalmente a una vita religiosa ascetica, fatta di letture della Bibbia, di preghiere e di divisioni, dividendo una delle grandi mistiche medievali.
Passano gli anni, cambiano le esigenze politiche e il padre, dimenticò del voto desiderandola in sposa al re Ottocaro di Boemia. Ma succede l'imprevisto. Margherita non solo rifiuta il matrimonio concordato ma prende molto sul serio la vocazione religiosa nell'ordine domenicano.
Si scelse come confessore il superiore provinciale dei domenicani e ne seguì fedelmente le direttive. La fama della sua virtù le conferisce autorità anche in campo politico. Il padre Béla associò così al trono il figlio maggiore Stefano il quale, che non esitò a mettersi contro il re, Béla si vide così messo in pericolo il suo diritto di successione. Una disastrosa guerra familiare è in vista ma con le sue penitenze e le sue preghiere Margherita riesce a mettere pace tra il padre e il fratello.
Come religiosa Margherita non si fa sconti. Rispetta la Regola in modo scrupoloso, cerca di imitare ininterrottamente Gesù nella sofferenza fisica e nell'umiliazione. Sente avvicinarsi la morte. Vi si prepara facendosi leggere spesso il racconto della passione del Signore e si priva di cibo e riposo.
Muore il 18 gennaio 1270 a 28 anni e la sua tomba fu subito meta di pellegrinaggi. Con la santità della vita ella fu di sostegno per la monarchia ma soprattutto di aiuto per i cristiani d'Ungheria. Il processo canonico per dichiararla Santa è durato più di seicento anni.

Oggi è il 18 gennaio: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie