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venerdì 15 marzo 2024

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Silenzio per ferire, per guarire

Pallavolo: Il 16 e il 17 marzo in campo le formazioni femminile e maschile del Meligunis Lipari


Oggi, 15 marzo: Santa Luisa

 Sebbene nata il 12 agosto 1591, si può dire che Luisa di Marillac è una Santa d'oggi e per oggi.
Proveniente da famiglia agiata, fin dalla fanciullezza frequenta gli studi propri della sua età e diviene abile nello svolgere i lavori domestici. Nella giovinezza prova una prima esperienza religiosa: vuole entrare nelle Suore Cappuccine, ma l'idea non ebbe seguito soprattutto per motivi di salute. A ventidue anni, morto il padre ed essendo già orfana di madre, sposa Antonio Le Gras, uomo onesto e credente. Alla fine di questo stesso anno diviene madre. Sempre fedele alla sua vita di pietà e all'amore verso i bisognosi, ha la fortuna di trovare nel suo cammino uomini che furono luminari nella sua epoca, come S. Francesco di Sales, i cui consigli dovevano esserle di così grande conforto in alcune difficoltà.

Vedova nel 1625 si vede libera di darsi interamente alla sua ardente vocazione: la carità verso i poveri. L'incontro con S. Vincenzo de' Paoli darà il definitivo orientamento nella via del bene al quale vuole consacrarsi. Parigi conosce lo zelo, l'ardente carità di questa donna. Per opera di lei e per iniziativa di S. Vincenzo de' Paoli sorge la Congregazione delle Figlie della Carità. Alle prime giovani contadine, giacché furono bonnes filles de champ le sue prime Suore, così diceva: «Onorate anche i malati e considerateli come i vostri padroni». Il loro campo d'azione è vasto e si estende dalla strada, da cui raccolgono gli infelici abbandonati, alle visite a domicilio, all'assistenza ai poveri.

Nelle umili e faticose opere della carità le Figlie della Marillac erano animate dai santi ideali che S. Vincenzo de' Paoli fissava nella prima conferenza alla novella comunità: « Perfezionarsi senza sosta, per fare sempre più e meglio, per divenire migliori e più sante, per sempre far più bene attorno a sè »; e più tardi, parlando della regola che allora s'iniziava: « Le Figlie della Carità avranno per monastero una casa di malati, per cella una camera in affitto, per chiostro le strade della città o le sale degli ospedali, per clausura l'obbedienza, per cancello il timor di Dio, per velo la santa modestia ». Idee queste del tutto rivoluzionarie in quell'epoca.

Passando gli anni le opere si moltiplicano: l'assistenza ai vecchi, piccole scuole, ricoveri ai ragazzi senza tetto e il difficile apostolato fra i galeotti.
La caratteristica dell'opera della Santa è stata l'unione di due generi di vita: una solida e profonda pietà fondata sulla preghiera costante e viva, e una carità ardente, che spinge all'azione, all'apostolato, a darsi a tutti per l'amore di Dio. E questo nel lontano '600, quando tale genere di vita religiosa era sconosciuto alle donne che si consacravano a Dio. Le prime fatiche della Santa e delle sue compagne ebbero la fortuna, cosa insolita nelle opere del Signore, di essere ricompensate abbondantemente. Durante il primo anno di lavoro ben 760 persone traviate furono ricondotte a Dio.
Nel febbraio del 1660 Luisa s'ammalò per non rialzarsi più. Sono giorni di atroce sofferenza fisica: « Figlie mie, bisogna soffrire prima di morire ». « Vivete da buone cristiane ». Queste le ultime due raccomandazioni. Il giorno 15 marzo 1660 Luisa di Marillac s'addormenta nel Signore.
Venne beatificata il 9 maggio 1920 e canonizzata l'11 marzo 1934 dal Papa Pio XI.

Oggi è il 15 marzo 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

giovedì 14 marzo 2024

E' deceduta Adelina Falanga ved. Paino

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze



 

Prestigioso risultato per la piccola Stella Sofia Cortese di Lipari

La piccola Stella Sofia Cortese si è qualificata alle gare nazionali italiane di disciplina artistica "cerchio aereo individuale", nella categoria " novizi junior".
La giovanissima  atleta (nella foto con la sua insegnante) appartiene alla scuola mamertina " associazione Aereal temple".
Alla piccola vanno i complimenti delle famiglie Cortese e Manganaro che con immensa gioia condividono la bella notizia con la comunità eoliana. 
In bocca al lupo principessa!




lla piccola vanno i complimenti delle famiglie Cortese e Manganaro che con immensa gioia condividono la bella notizia con la comunità eoliana. In bocca al lupo principessa!

Scrivevamo così il 14 marzo 2018 sulla Gazzetta del sud


 

Grande successo per il primo Recruiting Day del Gruppo Caronte & Tourist. A Messina giovani talenti da tutte le università d’Italia.

 


COMUNICATO STAMPA

Grande successo per il primo Recruiting Day del Gruppo Caronte & Tourist. A Messina giovani talenti in arrivo da tutte le università d’Italia. Nuove professionalità e nuove skills per governare il cambiamento e affrontare le sfide del mercato.

 

Messina, 14 marzo 2024 - “Innovazione, competenze, formazione continua, valorizzazione delle risorse umane sono il futuro del lavoro”.

Ci sono soddisfazione e determinazione nelle parole con le quali l’HR Manager Tiziano Minuti ha commentato il primo “Recruiting Day” organizzato a Messina nella sede del Gruppo Caronte & Tourist.

Sono stati più di 1.300 i curricula giunti. Quaranta di questi (originariamente dovevano essere trenta ma l’entusiastica adesione ha convinto gli organizzatori a rivedere al rialzo la cifra) sono finiti nella short list dei convocati. Tra costoro - giovani laureandi e neolaureati negli indirizzi giuridico, ingegneristico ed economico individuati dagli specialisti “cacciatori di persone” di Glasford (Gruppo internazionale di Executive Search nato in Italia che oggi conta partnership con 38 paesi nel mondo) e provenienti dalle Università di tutta Italia-  saranno infine individuati alcuni “junior manager” che, insieme agli altri talenti entrati a far parte dell’organico del Gruppo negli ultimi anni ne costituiranno la futura dirigenza.

Per i giovani partecipanti una preziosa occasione per presentarsi direttamente, attraverso un colloquio individuale, e approfondire la conoscenza di una realtà imprenditoriale leader nel territorio. Un momento che sintetizza e rappresenta concretamente quel nuovo modo di fare orientamento incentrato sul contatto diretto tra studenti e aziende (anche prima del conseguimento della laurea), per conoscere e proporsi secondo le proprie attitudini e desideri.

 Ad accogliere i candidati alcuni componenti del board dell’azienda: la Presidente del Gruppo C&T, Olga Mondello Franza, gli AADD di C&T Isole Minori, Vincenzo Franza e Calogero Famiani insieme ai direttori generali dell’azienda, Luigi Genghi ed Edoardo Bonanno.

A rispondere alle curiosità dei candidati alcuni dei dipendenti del Gruppo, appartenenti alla generazione degli under 40, autentici “testimonial” del cambiamento dell’azienda. Questi professionisti - che hanno un'età compresa tra i 24 e i 36 anni – sono coloro che negli ultimi dieci anni sono arrivati in C&T subito dopo (o durante) gli studi accademici compiendo un rapido percorso di crescita professionale, grazie agli strumenti messi a disposizione dall’azienda e alle loro capacità trasversali.  


Per governare i processi di cambiamento, un’organizzazione deve costantemente arricchirsi di nuova linfa e di nuove energie. La formula vincente è, per noi, un turnover progressivo e ponderato, che tramandi l’esperienza dei dipendenti con maggior seniority alle nuove leve, integrando al contempo elementi innovativi; abbiamo ricercato per questo giovani talentuosi e meritevoli, che vogliano mettersi in gioco, pronti ad espandere i propri orizzonti anche attraverso un percorso di job rotation dove mettere a frutto le proprie competenze trasversali, oltre che quelle specialistiche.” 

Le università e le imprese - ragionano in C&T - devono sempre più camminare insieme. Solo così è pensabile affrontare sfide che, obiettivamente, fanno tremare le vene dei polsi. Parliamo dell’aggiornamento delle competenze, in torrentizio cambiamento in ogni settore; della necessità di un metodo di lavoro multidisciplinare e quindi della obbligatoria contaminazione dei saperi; delle nuove forme di lavoro ibrido eredità della pandemia; della necessità sempre più avvertita di armonizzare i tempi del lavoro con le esigenze della famiglia, per le donne come per gli uomini.

Tutti temi densi e pesanti, la cui urgenza non può essere sottostimata. Da anni C&T si impegna per rendere l’ambiente di lavoro un luogo inclusivo, stimolante, nel quale ognuno abbia chances di crescita personale e possa contribuire al successo della squadra.

Il Gruppo continua a rigenerarsi, con l’assunzione di giovani e giovanissime professionalità (+ 4% nel 2022 e un ulteriore + 3% nel 2023); il Gruppo inoltre vede in continuo aumento le presenze femminili nei propri organici (nel 2023 le donne erano già il 10% del totale dei dipendenti).

 Il futuro di un’azienda - chiosa Tiziano Minuti - dipende anche dalla capacità di attrarre nuovi talenti. Con entusiasmo e convinzione abbiamo voluto questo Recruiting Day, uno strumento aperto, moderno e di massima trasparenza. Ai giovani selezionati offriamo un contratto di un anno, con il tutoraggio delle migliori professionalità senior presenti in azienda, e prospettive di stabilizzazione e carriera”.

 

Depositato ricorso al Tar contro delocalizzazione di un immobile "eco mostro" a Ginostra

Comunicato Stampa

Delocalizzazione immobile - No alla realizzazione dell’eco-mostro di Ginostra.

Ricorso al TAR di Catania contro la Soprintendenza di Messina e nei confronti del Comune di Lipari per l’annullamento del parere paesaggistico al progetto di delocalizzazione di un immobile che non rispecchia a nostro avviso l’architettura eoliana ed andrebbe a stravolgere l’intero centro storico del villaggio di Ginostra, in una zona sottoposta a ferrei vincoli paesaggistici, di pericolosità idrogeologica e a meno di 150 metri dal mare.

 Siamo venuti a conoscenza di un progetto di delocalizzazione di un fabbricato nel pieno centro storico di Ginostra, con notevole aumento di volume più pertinenze ed accessori, tra la chiesa ed il monumento ai caduti, in una zona, oltre che di particolare pregio naturalistico, ad alta pericolosità e rischio idrogeologico, dove sono stati eseguiti più volte nel passato e di recente alcuni lavori di mitigazione del rischio ma che necessita, come accertato dai tecnici, di ulteriori interventi strutturali per maggiore sicurezza e stabilità, data la precaria natura geologica dei luoghi. Ciò oltre a creare apprensione per la stabilità delle strutture adiacenti a seguito di eventuali scavi (peraltro vietati) ed appesantimento del versante in caso di realizzazione, sarebbe, a nostro avviso, uno stravolgimento del centro storico della frazione rappresentando un pericoloso precedente ai fini della tutela di un delicato territorio di grande pregio ambientale, che rischierebbe di essere definitivamente compromesso una volta che cominciano ad essere aggirati, con motivazioni discutibili, tutti quei vincoli che fino ad oggi lo hanno mantenuto e protetto per conservarne la peculiare unicità. Avendo appurato che il progetto in questione dal punto di vista paesaggistico ed architettonico, a nostro avviso, non rispecchia l’architettura eoliana, altri progetti simili sono stati bocciati in passato, e che andrebbe ad essere realizzato in una zona sottoposta ferrei vincoli di inedificabilità assoluta che verrebbero aggirati con la scusa della delocalizzazione di un vecchio immobile, abbiamo ritenuto, nella qualità di abitanti, confinanti e frontisti di fare ricorso al TAR di Catania, depositando il ricorso presso la cancelleria del tribunale, contro la Soprintendenza di Messina, che ha rilasciato parere favorevole al progetto che non esitiamo a definire  “dell’ecomostro di Ginostra” e nei confronti del Comune di Lipari. Attendiamo adesso che la giustizia faccia il suo corso con la consapevolezza delle nostre ragioni e la determinazione di portarle fino in fondo. 

Gianluca Giuffrè

Erina Lo Schiavo

Pasquale Giuffrè

Monika Supicova 

Ginostra 14/03/2024

Arrestato Maurizio Croce, ex commissario dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia

(Ansa) La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone (due poste ai domiciliari, la terza ha la misura interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione), indagate, a vario titolo, per una serie di fatti corruttivi nell’ambito dell’aggiudicazione e dell’esecuzione di appalti, promossi dal commissario di governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia.
Ai domiciliari è stato posto anche l’attuale consigliere comunale di Messina Maurizio Croce, che era candidato a sindaco nelle ultime elezioni amministrative con il Centrodestra ed ex commissario per il dissesto idrogeologico.
L’indagine scaturisce dal controllo disposto dal Prefetto di Messina, nel cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti – Bisconte e opere varie nel Comune di Messina”.



Il comunicato delle Fiamme Gialle


In data odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre soggetti (2 dei quali, destinatari della misura degli arresti domiciliari, il terzo, della misura interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione), indagati, a vario titolo, per una serie di fatti corruttivi concernenti l’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti, promossi dal Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia.
L’indagine scaturiva dal controllo disposto dal Prefetto di Messina, eseguito dal Gruppo Interforze, ai sensi dell’art. 93, Testo Unico Antimafia del 2011 (strumento di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso negli appalti pubblici), presso il cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti – Bisconte e opere varie nel Comune di Messina”.
In tale contesto, veniva in evidenza il ruolo di un soggetto, gestore e rappresentante di fatto dell’impresa esecutrice, cui risultava affidato il cantiere; soggetto che, da ulteriori accertamenti, risultava essere già stato indagato per traffico di influenze illecite, aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosi, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro alcuni anni orsono.
Sulla base di quanto inizialmente emerso, la componente Guardia di Finanza del citato gruppo interforze aveva avviato ulteriori approfondimenti investigativi, al fine di esaminare le modalità di gestione dell’appalto pubblico.
Venivano, conseguentemente, approfondite le investigazioni, anche di natura tecnica, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura di Messina, che, immediatamente, facevano emergere il coinvolgimento di componenti della stazione appaltante, pubblici ufficiali, in accordi illeciti con il gestore dell’impresa esecutrice dei lavori.
In dettaglio, gli accertamenti di polizia giudiziaria consentivano di disvelare l’esistenza di un rapporto privilegiato, consolidatosi nel tempo, tra il vertice della struttura commissariale e il rappresentante legale dell’impresa esecutrice dei lavori. Quest’ultimo, infatti, al fine di ottenere una più favorevole e celere gestione delle fasi esecutive dell’appalto, ovvero di garantirsi future commesse pubbliche, in accordo con il vertice della struttura commissariale, prometteva ed erogava utilità varie ai funzionari incaricati di sovrintendere all’opera e, segnatamente, sia al direttore dei lavori che al funzionario incaricato di validare i lavori svolti. Concretamente, le utilità consistevano nell’effettuazione di lavori edili presso abitazioni private risultate nella disponibilità dei medesimi funzionari pubblici, per importi complessivi quantificati in circa 80 mila euro; nonché, nel caso del funzionario impiegato direttamente presso la Struttura Commissariale, nel pagamento di tasse universitarie, per un corso di laurea che il medesimo funzionario intendeva frequentare, per un valore di oltre 7 mila euro.
Si appurava altresì che lo stesso vertice della Struttura Commissariale, avendo preso parte ad una competizione elettorale, aveva ricevuto dall’imprenditore, per il tramite di un fidato intermediario, benefici economici sotto forma di finanziamenti, illeciti, della campagna elettorale, per oltre 60 mila euro. In questo senso, al fine di scongiurare il rischio della ricostruzione della provenienza dei finanziamenti, l’imprenditore, attraverso un meccanismo di fatturazione per operazioni inesistenti, solo formalmente, intestate alla contabilità dell’appalto pubblico, aveva costituito la provvista finanziaria in capo ai responsabili di ulteriori imprese, con cui aveva ordinari rapporti economici, affidando loro il compito di effettuare i pagamenti a sostegno della campagna elettorale. Da qui la contestazione provvisoria, mossa agli indagati, anche del delitto di illecito finanziamento ai partiti, di cui alla legge 195 del 1974, essendo emerso che i contributi venivano corrisposti, senza che degli stessi vi fosse traccia nelle deliberazioni sociali e nei bilanci delle ditte private coinvolte.
Queste condotte, inoltre, chiarivano la volontà dell’imprenditore di tentare di reperire le risorse utili alla conclusione degli accordi corruttivi, facendole pesare direttamente e indebitamente sui costi dell’appalto pubblico, di cui era affidatario.
Ancora, si documentava come il rappresentante di fatto della società affidataria dell’appalto avesse acquistato un orologio Rolex Daytona del valore di oltre 20 mila Euro in favore della persona che intermediava le donazioni illecite a favore della menzionata campagna elettorale ed effettuava, sempre a beneficio di quest’ultimo, lavori di ristrutturazione presso un noto negozio di abbigliamento sito in Messina, per un valore di oltre 30 mila euro; e ciò al fine di remunerane l’illecito compito.
Da ultimo, sempre su richiesta del vertice della struttura commissariale, e, in questo specifico caso, con l’intermediazione di un diverso soggetto privato legato da rapporti di fiducia al Commissario, la società appaltatrice effettuava importanti lavori di messa in sicurezza presso una rinomata struttura ricettiva privata, per un importo di quasi 100 mila euro.
In conseguenza dei molteplici illeciti attribuiti al rappresentante legale della società affidataria dell’appalto pubblico, sono stati altresì contestati alla stessa compagine privata gli illeciti di cui al decreto legislativo 231 del 2001 (Responsabilità amministrativa dell’impresa derivante dalla commissione di reati dei propri amministratori o dipendenti).
Nel corso delle indagini, inoltre, una mirata attività di perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica haì impedito la consumazione di due distinte fattispecie di truffa:
– la prima, la c.d. “truffa dei pali”, consistita nel collocare presso il cantiere, sfruttando la difficoltà d rilevare la difformità tra il dato formale/progettuale e quello reale, un numero di pali inferiore rispetto a quello previsto dal progetto (ben 291 pali in meno), per ottenere un maggiore ed indebito esborso di somme, a suo favore, per un valore di oltre 1.200.000 mila euro;
– la seconda, consistita nel simulato conferimento a discarica di rifiuti provenienti dal cantiere Catarratti – Bisconte (terre e rocce da scavo), riguardante, di contro, materiale proveniente da un diverso cantiere gestito dalla società esecutrice dell’appalto pubblico e posto all’interno di un immobile di proprietà di un privato, in modo da consentire all’impresa di richiedere il rimborso a carico della stazione appaltante ed ottenere, contestualmente, il pagamento dello smaltimento realmente avvenuto anche dal citato committente privato.
Sono in corso di esecuzione, contestualmente, sequestri pari al profitto dei vari reati ascritti agli indagati, per l’importo complessivo pari a oltre 230 mila euro (comprensivi del valore dell’orologio oggetto di indebita regalia).
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati medesimi.

Pozza dei fanghi di Vulcano: Sopralluogo del sindaco, custode giudiziario (di Gilberto Iacono)

 

Scrive Gilberto Iacono, delegato municipale per l'isola di Vulcano: "Il sindaco recatosi a Vulcano, da nuovo custode  giudiziario della pozza dei fanghi, insieme al dirigente Ficarra e il vicesindaco, ha incontrato l’amministratore delegato della Geoterme, alla presenza del comandante della stazione dei carabinieri di Vulcano. L’intento primario del primo cittadino è stato quello di sincerarsi che i lavori di ripristino dei luoghi proseguano spediti, l’auspicio è quello di poter trovare una soluzione al fine di riaprire il laghetto dei fanghi, simbolo dell’isola di Vulcano, motore del turismo delle Eolie.


In un clima di incertezza politica, a seguito delle dimissioni del sindaco, questo segnale ci fa sperare ad un ritorno su suoi passi. Amministrare un Comune come il nostro non è semplice, ma mai come oggi le isole hanno bisogno di una guida sicura".

Auguri di...

Buon Compleanno a Tiziano Profilio, Lorenzo Cincotta, Alessandro Licari, Miriam Ziino, Monica Stagno, Giuseppa Giardina, Lorenzo Cincotta, Stefano Vento, Emanuela Costa, Barbara Rijtano  

Ricordando... Mariantonio Romagnolo


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Parole da non dire

Oggi, 14 marzo: Santa Matilde


Di principesca famiglia, nacque S. Matilde nella Sassonia. I cristiani genitori, consci della vanità delle grandezze umane, affidarono la fanciulla all'abadessa di Erfurt, perchè la educasse all'amore e al desiderio delle virtù cristiane. Matilde corrispose alle premure dei genitori e alle sollecitudini della sua educatrice, e non ritornò in famiglia, se non quando seppe essere quella la volontà di Dio.

Nell'anno 913 ella giurava fedeltà di sposa al principe Arrigo, figlio di Enrico duca di Sassonia. Questo matrimonio fu di grande vantaggio per Matilde. Infatti il suo pio sposo, dopo la morte di Corrado re di Germania, nel 919, divenne imperatore. La modestia, l'umiltà, l'innocenza e tutte le egregie doti del suo nobile animo colpivano chiunque la mirasse, molto più di quanto l'abbagliasse la magnificenza delle vesti regali. Sovente la Santa si portava a visitare gli ammalati e i poveri. Le occupazioni del suo stato non permettevano d'occupare nelle pratiche di pietà tutto quel tempo che avrebbe desiderato e perciò nel cuore della notte, mentre nella reggia tutto taceva, essa si portava in chiesa e passava ore ed ore in unione con Dio nella preghiera e nella contemplazione. Il marito era pure profondamente cattolico e assecondava la pietà e le opere della consorte.

La Divina Provvidenza quando chiama un'anima ad un grado sublime di santità, la fa passare per il crogiuolo del dolore. E Matilde che era un'anima tutta di Dio, fu visitata con il flagello della desolazione. Ecco infatti che, per una paralisi cardiaca, venne improvvisamente a mancarle lo sposo Arrigo. Fu questo per la Santa un colpo assai doloroso, sia per l'amore che portava all'amato consorte, sia per le tristi conseguenze che sarebbero seguite a questo decesso. Matilde aveva avuto tre figli: Ottone, Enrico e Brunone. Il primo era stato designato dal padre come suo successore. Ma siccome l'impero di Germania era elettivo, Enrico insorse a contrastare il potere del fratello. La Santa, che prediligeva il secondo, si dichiarò per lui, il che fu causa che fra i due prìncipi fratelli scoppiasse la guerra. Il Signore punì la predilezione della Santa per il secondogenito e permise che i suoi figli si alleassero contro di lei, la spogliassero di ogni potere. e la costringessero a ritirarsi presso un monastero. Grandi sofferenze, dispiaceri e umiliazioni dovette sopportare la regina in questi avvenimenti, tanto più che le erano causati da persone da lei tenerissimamente amate: ma tutto sopportò in ispirito di penitenza. Questa umiliazione fu lunga, ma la virtù della santa regina trionfò e i suoi figli si riconciliarono con lei e tra loro e rimisero la madre nel primitivo stato. S. Matilde spese il restante della vita specialmente nella preghiera e nelle opere di carità. Piena di meriti e di opere sante volò al premio il 14 marzo dell'anno 968.

PRATICA. L'inizio della santità sta nel desiderarla, nel domandarla a Dio, e nello sforzarsi per averla.

PREGHIERA. Dio, che con l'umiltà e costanza della tua serva Matilde ci hai insegnato come si giunga al possesso delle vere grandezze, fa', ti preghiamo, che anche noi ne imitiamo l'esempio e che le cose non ci siano che stimolo per il tuo santo servizio.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Alberstadt, nella Germània, il transito della beata Matilde Regina, madre di Ottóne primo. Imperatore dei Romani, celebre per umiltà e pazienza.

Oggi è il 14 marzo 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie

 



mercoledì 13 marzo 2024

Accadde il 13 marzo 2011


 

Ricordando... Bartolo Cincotta


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Sabato 16 marzo assemblea pubblica del movimento Rinascita eoliana

Sabato 16 marzo, alle ore 17:30, nella sala congressi Hotel Gattopardo, il sindaco Riccardo Gullo - così come si legge in un comunicato pubblicato su fb - incontrerà sostenitori e simpatizzanti per un confronto pubblico sulla situazione amministrativa del Comune dì Lipari e della compagine consiliare.

In occasione dell'incontro il dottor Gullo, che come si ricorderà ha presentato le dimissioni da primo cittadino, potrebbe anche annunciare la sua candidatura per le prossime amministrative a Lipari

Auguri di...

Buon Compleanno a Alessia D'ascari, Martha Cataliotti, Katia Raffaele, Mariarosaria Barbuto, Michele Rubino, Rosalia Naso, Umberto Cullotta, Rosa Favaloro, Patrizia Naso, Julie Sferlazzo.



Rigettata richiesta di sorveglianza speciale per un eoliano

(Comunicato) In data 05.03.2024 è stato depositato Decreto, presso il Tribunale di Messina, sez, misure di prevenzione, presieduto dal Dott. Domenico Armaleo, con cui è stato disposto il rigetto della proposta di applicazione della misura della sorveglianza speciale avanzata nei confronti di un eoliano così deciso in Camera di Consiglio del 27.02.2024.

– In data 11.12.2021 in Lipari (ME), l’eoliano, difeso di fiducia dall’Avv. Francesco Rizzo del Foro di Messina, veniva tratto in arresto per il reato di atti persecutori (c.d. stalking) previsto e punito dall’art 612 bis cp, poiché, come narrato nel capo di imputazione, con condotte reiterate, minacciava e molestava la compagna cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e paura nonché ingenerandole un fondato timore per la propria incolumità;

– In data 11.01.2022, in relazione al procedimento penale n. 2387/2021 RGNR- n. 1565/2021 RGIP, con ordinanza del Gip presso il Tribunale di Barcellona P.G., Dott. Salvatore Pugliese, veniva disposta nei confronti dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari;

– In data 19.02.2022 è stato notificato al predetto decreto di giudizio immediato e contestuale ordine di comparizione innanzi al Tribunale di Barcellona P.G.;

– In data 09.10.2023, il procuratore della Repubblica presso il Trib. Ordinario di Barcellona P.G., Dott. Giuseppe Verzera, in forza della relazione esposta dalla compagnia dei Carabinieri di Milazzo n. 70/13-2-2022 prot., avanzava al Tribunale delle Misure di Prevenzione di Messina, proposta per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di P.S. nei confronti dell’indagato;

– Tale richiesta veniva motivata come infra:

1) Dal momento che l’indagato ha posto in essere la condotta prevista e punita dal reato di atti persecutori di cui all’art 612 bis cp in danno ad una compaesana, commesso in data 11.12.2021 in Lipari (ME).

2) Poiché il soggetto destinatario della misura era gravato da ulteriori precedenti penali in materia di possesso e consumo di sostanze stupefacente, specificatamente del reato previsto e punito dall’art.75 DPR 309/90.

3) In quanto si è ritenuto che il soggetto continuasse a intrattenere rapporti e frequentazioni con soggetti inseriti nel contesto criminale.

– In data 02.02.2024, veniva depositata memoria difensiva ex art. 121 c.p.p. con cui, l’Avv. Francesco Rizzo, richiedeva il rigetto della richiesta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S.;

– In data 05.03.2024, è stata depositato decreto N. 36/2024 del 27.02.2024 dal Tribunale di Messina, sez. misure di prevenzione, riunito in camera di consiglio e presieduto dal Dott. Domenico Armaleo, con cui si è stato disposto il rigetto della proposta di applicazione della misura della sorveglianza speciale, avanzata dal Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Verzera, nei confronti del predetto.

“A fronte degli anzidetti fatti, il proponente chiedeva applicazione – nei confronti dell’anzidetto – della misura di sorveglianza speciale di P.S. per la durata di anni due, ritenendo sussistenti i presupposti e le condizioni di legge per qualificarlo come soggetto pericoloso ai sensi dell’art. 4, co. 1, lett. i-ter) del D. lgs. 159/2011 ed evidenziando altresì – mediante il richiamo all’informativa n. 70/13-2-2022 prot. Redatta dai Carabinieri di Milazzo. le frequentazioni del suddetto con altri soggetti gravati da precedenti penali.

Orbene, come rilevato dalla Suprema Corte (v. Cass., sez. I, n. 2364/14), il giudizio di pericolosità espresso in sede di prevenzione va logicamente scisso in una componente “constatativa”, relativa all’avvenuta condotta contraria alle regole di convivenza posta in essere nel passato dal proposto, ed un “prognostica”, in base alla quale il Tribunale deve qualificare come probabile il ripetersi di condotte antisociali.

Il necessario requisito di “attualità” della pericolosità va rapportato all’intensità dei sintomi di deviazione riscontrati e alla prossimità temporale rispetto al momento della decisione.

Tutto ciò premesso, ritiene il Tribunale che nel caso in esame gli elementi compendiati nella proposta della Procura non siano sufficienti per affermare l’attuale pericolosità sociale del proposto e che la richiesta, conseguentemente, non meriti accoglimento”.

Messina, lì 11.03.2024

Avv. Francesco Rizzo



Kick boxing : il 13enne Saltalamacchia resta imbattuto. Bel risultato anche per Khammassi

Prosegue l’imbattibilità di Andrea Saltalamacchia del team Martinucci – Palestra Eolian Gym di Lipari.
Al Palarussello di Messina, opposto al pluricampione mondiale XFC in carica, Salvuccio Piazzese, più grande di quattro anni, ha pareggiato il match disputatosi in occasione del galà “Warrior Fire Tornament”. Andrea ha 13 anni.
A Messina , in gara , per lo stesso team anche un altro promettente liparese, il 19enne Wajd Khammassi che ha vinto per ko alla prima ripresa

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Papa Francesco

Vulcano: La pozza dei fanghi verso la riapertura. Via libera ai lavori di ripristino dello stato dei luoghi.

Già all'inizio della prossima stagione estiva l'isola di Vulcano potrebbe tornare a contare su una delle sue principali attrattive: la pozza dei fanghi. Dal tribunale di Barcellona è, infatti, arrivato il via libera ai lavori di ripristino dello stato dei luoghi. Come si ricorderà il bene era stato posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica nel giugno del 2019 per via di alcune opere abusive che erano state realizzate.
Ultimati i lavori da parte delle Geoterme, società che nell'ultimo ventennio ha gestito il sito, sarà presentata istanza di dissequestro.
Custode giudiziario è stato nominato il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo che, oggi, sarà sull'isola.
Dal punto di vista giudiziario per il 21 marzo è prevista l'udienza per il giudizio abbreviato a carico dell’amministratore e presidente della Geoterme Gustavo Conti, Lino Ferlazzo e del tecnico Emanuele Carnevale.

E' deceduta Carmela Fonti ved. Profilio

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Ai figli e ai familiari tutti le condoglianze
delle famiglie Sarpi e Favaloro e di Eolienews


 

E' deceduta Rosa Gualdi ved. Gugliotta

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le condoglianze delle 
famiglie Sarpi e Favaloro e di Eolienews

E' deceduto Giovanni Russo "Augusto"

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Ai figli e ai familiari tutte le sentite condoglianze 
della famiglia Sarpi e di Eolienews

Oggi, 13 marzo: San Rodrigo di Cordoba

 Nei primi secoli della dominazione mussulmana della penisola iberica visse e morì martire San Rodrigo, accanto a molti altri cristiani intransigenti nella loro fede e troppo zelanti nel loro apostolato.


L'avvento dei Mussulmani segnò infatti, in Spagna, una dolorosa divisione tra popolazione cristiana e popolazione maomettana; una divisione che spesso si insinuava fin nell'interno delle famiglie, dando luogo a situazioni incresciose, e talvolta addirittura grottesche.

Nella famiglia di Rodrigo, per esempio, un fratello era acceso mussulmano; un altro, fervente cristiano. Rodrigo stesso, poi, era stato ordinato sacerdote cristiano. La convivenza, perciò, non era facile, e un giorno, in occasione di un alterco più violento del solito tra i due fratelli, Rodrigo si interpose come paciere, finendo per buscarne dall'uno e dall'altro. Ridotto privo di sensi, il fratello mussulmano gli giuocò il tiro più subdolo, caricandolo su una barella e portandolo in giro per le strade di Cordova, proclamando a gran voce che il fratello, già sacerdote cristiano, si era finalmente convertito alla fede del Profeta.

Ignaro di tutto ciò, quando si fu rimesso in sesto, Rodrigo riprese a esercitare il sacerdozio, e quando scoppiò una delle periodiche persecuzioni contro i cristiani, si allontanò da Cordova per ritirarsi in una località vicina.

Venne presto arrestato, non tanto perché cristiano, quanto come rinnegato. Se era vera infatti, come il fratello aveva proclamato, la sua conversione al Corano, il ritorno all'antica fede appariva come un vero e proprio tradimento, a meno che Rodrigo non si piegasse a rinnegare pubblicamente, davanti al Cadì, cioè al giudice arabo, la religione cristiana.
E poiché San Rodrigo non volle piegarsi, venne condannato al carcere, dove incontrò quel Salomone il quale viene oggi festeggiato, ma sul cui conto, fino a quel punto, non abbiamo notizia alcuna.

Si sa soltanto che tutti e due, Rodrigo e Salomone, si esortarono a vicenda nella fede, preparandosi al prossimo martirio. Furono infatti decapitati ambedue nell'anno 837, diventando, per così dire, fratelli di sangue, uniti in una famiglia che non conosce discordie né rivalità.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cordova, nella Spagna, i santi Martiri Ruderico Prete e Salomone.

Oggi è il 13 marzo 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

martedì 12 marzo 2024

Dalla Gazzetta del sud del 12 marzo 2024



 

Scrivevamo così il 12 marzo 2018 sulla Gazzetta del sud

Election day, in Sicilia si vota l’8 e il 9 giugno per amministrative ed europee.

Le elezioni amministrative in Sicilia si svolgeranno l'8 e il 9 giugno, negli stessi giorni in cui si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. Lo ha deciso la giunta regionale nella seduta di oggi pomeriggio. In tutto sono 37 i Comuni che rinnoveranno i loro organi elettivi, 32 per scadenza naturale del mandato elettorale e 5 attualmente amministrati da commissari straordinari. Per quanto riguarda il sistema elettorale, 29 andranno al voto con il maggioritario e 8 con il proporzionale. Gli elettori chiamati alle urne per le Comunali sono in tutto 484.218.

«È una scelta opportuna e di buon senso che - dice il presidente della Regione, Renato Schifani - abbiamo fortemente voluto. L'election day, infatti, ci permetterà di contenere notevolmente i costi evitando così di gravare ulteriormente sui bilanci dei Comuni. La nostra decisione va anche incontro ai cittadini che saranno agevolati nell'esercizio del voto».

«La scelta di accorpare le elezioni amministrative alle Europee – sottolinea Andrea Messina, assessore regionali alle Autonomie locali – risponde a un duplice obiettivo: da un lato si riduce il disagio per i siciliani chiamati al voto, dall'altro si contiene la spesa. Una scelta ispirata al principio di economia e al buon senso, maturata proprio dall'ascolto quotidiano degli amministratori locali».

L'unico capoluogo di provincia interessato da questa tornata elettorale è Caltanissetta; tra i comuni di maggiori dimensioni ci sono Gela, nel Nisseno, Mazara del Vallo, nel Trapanese, e, per la provincia di Palermo, Bagheria e Monreale.

Le operazioni di voto si svolgeranno nelle giornate di sabato 8, dalle ore 14 alle 22, e di domenica 9, dalle 7 alle 23. L’eventuale turno di ballottaggio per le elezioni amministrative si terrà, come previsto dal Dl 7/2024, nelle giornate di domenica 23 giugno a partire dalle ore 7 e fino alle 23 e di lunedì 24 giugno dalle 7 alle 15.

Questo l'elenco dei Comuni al voto nelle varie province:

In provincia di Agrigento si voterà in sei Comuni, tutti al di sotto dei 15 mila abitanti: Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Campobello di Licata (commissariato), Naro, Racalmuto e Santa Elisabetta.

Nel Nisseno si voterà con il sistema proporzionale oltre che a Caltanissetta anche a Gela. Con il sistema maggioritario, invece, a Mazzarino.

Nella provincia di Catania l’unico dei quattro Comuni coinvolti che andrà alle urne con il sistema proporzionale è Aci Castello. Si voterà anche a Motta Sant’Anastasia, Ragalna e Zafferana Etnea.

I dieci Comuni del Messinese coinvolti dalla tornata elettorale sono tutti al di sotto dei 15 mila abitanti Brolo, Condrò, Falcone (commissariato), Forza D’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta e Spadafora.

In provincia di Palermo si voterà per il rinnovo di nove amministrazioni: con il proporzionale a Bagheria e Monreale, mentre con il maggioritario a Bompietro, Borgetto, Corleone, Palazzo Adriano, Roccamena, Cinisi e San Mauro Castelverde. Gli ultimi due attualmente attualmente amministrati da commissari straordinari.

Nel Siracusano si voterà solo a Pachino, attualmente commissariato, con sistema proporzionale.

In provincia di Trapani i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti coinvolti saranno Castelvetrano e Mazara del Vallo. Si voterà col maggioritario a Salaparuta e Salemi.

Oggi dalle 15 e 30 interruzione di energia elettrica a Lipari - Marina Lunga e vie limitrofe, Bagnamare


 

Auguri di...

Buon Compleanno a Marinella Barretta, Massimiliano D'Auria, Gaetano Lauria, Gaetano La Fortuna, Mariella Profilio, Venerando Costanzo, Giovanni Biviano, Enrico Pajno, Mariella Profilio, Daniele Di Losa, Agostino Giorgianni, Richard Faranda, Domenico Rizzo, Vittoria Greco, Laura Zaia, Alessandro Faralla 

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Ricordando... Bartolo Casamento


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Ragionieri

Santo del giorno: San Luigi Orione.

«Che cosa può venire di buono da Pontecurone?». Con questa frase, tutt'altro che incoraggiante, un frate francescano del convento di Voghera accoglieva il piccolo Luigi Orione che aveva chiesto di entrarvi per farsi frate. Pontecurone, dove egli nacque il 23 giugno 1872, era un oscuro paese della provincia alessandrina. Il padre faceva lo stradino e politicamente stava dalla parte di chi, pur di cambiare le cose che andavano davvero male, era disposto anche ad andare per le spicce. Sua madre, invece, era tutta casa e chiesa.

D'estate, al tempo della mietitura, la mamma andava a spigolare trascinandosi dietro il piccolo Luigi. «Il pane per i poveri è sacro gli diceva — e neppure una briciola deve andare perduta». E si inchinava lei stessa a raccoglierla. Quel gesto, di raccogliere e portare alla bocca ogni pezzo di pane, divenne anche per Luigi un'abitudine. Che un giorno gli costò cara. I compagni di collegio, avendo notato il suo innocente vezzo, buttavano pezzi di pane che poi con sottile perfidia si affrettavano a calpestare. E quando Luigi, obbedendo al suo istinto, si chinava a raccogliere le briciole, era un coro di risate. Per tutta la vita, in verità, non farà che curvarsi per sollevare gli emarginati, i disgraziati abbandonati a se stessi da una società gretta e meschina.

A Voghera Luigi non stette per molto: una broncopolmonite lo costrinse a lasciare il convento. Il papà lo prese allora con sé a lavorare lungo le strade: un buon noviziato, che gli fece conoscere il mondo operaio, un mondo difficile, di gente sfruttata e arrabbiata, un po' anticlericale ma non lontano da Cristo. Poi Luigi conobbe don Bosco che lo prese con sé a 'Torino e lo coinvolse nelle sue iniziative a favore dei ragazzini che la durezza della vita aveva ridotto a vivere nei marciapiedi delle città. Ma alla vigilia del noviziato, quando don Bosco pensava ormai di avere un confratello in più, inspiegabilmente Luigi Orione lasciava Torino c chiedeva di essere accolto nel seminario diocesano di Tortona.

In seminario Orione non fu mai un chierico come gli altri. L: ansia per i ragazzi male in arnese, che don Bosco gli aveva comunicato, gli fece fare cose che di solito i chierici non fanno. Un'estate, quando i chierici tornavano in famiglie, Luigi chiese di restare. E poiché il seminario chiudeva, il rettore gli mise a disposizione una stanzetta, un bugigattolo nel soffitto della cattedrale, che al caldo estivo era tutt'altro che un luogo di delizie.

Un giorno la porta della sua stanzetta si aprì per accogliere un ragazzino cacciato dalla scuola di catechismo perché turbolento. Qualche giorno dopo una frotta di marmocchi invadeva la soffitta del duomo, contenti di passare qualche ora con quel chierico un po' matto che si faceva in quattro per loro. Un po' meno contenti furono i piissimi canonici, disturbati nel loro devoto salmodiare dai rumori «sospetti» provenienti dalla soffitta.

Disturbare la preghiera dei canonici fu considerato quasi un delitto e Orione dovette sloggiare, accompagnato dalla fama di soggetto poco raccomandabile. Ma non tutti furono d'accordo con quella sbrigativa definizione, non il vescovo, monsignor Igino Bandi, che, apprezzando l'iniziativa del chierico Orione, gli mise a disposizione il proprio giardino, presto trasformato in oratorio. Ma anche lì la storia durò poco. Qualcuno ravvisò nel gruppetto di ragazzini un covo di papalini antipatriottici e sovversivi. E si diede da fare perché il patronato venisse chiuso.

E l'oratorio chiuse i battenti. Ma Orione si inventò qualche altra cosa: aprì un piccolo collegio per seminaristi poveri, con la benedizione del vescovo. L'iniziativa per un po' funzionò, ma poi alcuni malintenzionati misero in giro la voce che Orione fosse indebitato fino al collo. 11 vescovo fu costretto a prendere delle precauzioni per non trovarsi nei guai. E Orione si trovò da solo. Ma non mollò l'impresa. «Aiutati ché il ciel t'aiuta», dice la saggezza popolare e lui, dandosi da fare, trovò i soldi per pagare l'affitto del locale che ospitava il collegio. Per mettere tutti a tacere. La Piccola opera della divina provvidenza, una delle sue iniziative più incisive, nascerà da quel collegio, della provvidenza, è il caso di dire. Aveva allora solo ventuno anni. Ed era ancora chierico. Sacerdote lo divenne due anni dopo, nel 1895.


Ancora chierico ne aveva combinata un'altra delle sue. Il patriarca di Venezia — Giuseppe Sarto, il futuro Pio X — aveva invitato nella città della Serenissima, per dirigere il coro della basilica, il chierico Lorenzo Perosi, compagno di corso di Orione e promettente musicista.

Notizie che giungevano dalla città di san Marco avevano inquietato il severissimo papà Perosi, il quale un giorno andò a confidare a Orione le sue angustie. Secondo lui, il cardinale Sarto stava «viziando» suo figlio: lo invitava a pranzo, giocava con lui ai tarocchi, gli offriva sigari... Orione, contagiato dal sacro furore di papà Perosi, prese carta e penna e inviò una lettera di rimproveri al cardinale. Se ne pentì subito, ma ormai la frittata era fatta. Il patriarca Sarto, letta la lettera dell'audace chierico, si vendicò, ma a suo modo: inviandogli un pezzo di stoffa per la talare che avrebbe indossato il giorno della prima messa. Quando, anni dopo, don Orione sarà ricevuto in udienza, Pio X, mostrandogli la lettera che aveva posto nel breviario come segnalibro, gli dirà: «Certi rimproveri fanno bene ai patriarchi».

Intanto la Piccola casa della divina provvidenza prendeva piede. A don Orione si era aggregato un altro sacerdote, don Sterpi, suo futuro successore, e con lui tanti giovani che volevano essere della compagnia. E l'iniziativa cresceva. Don Orione era un vulcano. Una ne faceva e cento ne pensava. La Casa della provvidenza divenne più di una e a esse si affiancarono presto asili, scuole professionali, centri giovanili, ospedali... In Italia e fuori Italia, in Brasile e Argentina. Troppo successo, per non suscitare nei soliti invidiosi qualche sospetto: dove trovava i soldi quel pasticcione di prete? II suo castello era solido o poggiava su un mare di debiti? Perché non era mai in casa ma sempre in giro per il mondo?...

Sospetti e altro ancora finirono raccolti in un bel dossier che monsignor Bandi dovette leggersi. E non ne fu contento. Tanto che, chiamato don Orione, gli disse con tono che non ammetteva repliche: «La Piccola opera della divina provvidenza deve essere chiusa».

Il monsignore si aspettava chissà quali reazioni. Don Orione rispose solo: «Obbedisco». Sollecitato poi dal vescovo, sconcertato dalla secca risposta, a esplicitare la sua opinione, egli si mise in ginocchio dicendo: «Eccellenza, domani lei non può celebrare la messa perché ha compiuto un'ingiustizia troppo grossa».

Tre mesi dopo l'Opera di don Orione otteneva dal vescovo l'approvazione ufficiale, insieme alla raccomandazione di dare basi solide all'istituzione, perché non finisse travolta dai debiti. Don Orione promise. Ma intanto chiedeva di poter aprire una 'uova casa a Borgonovo, nel piacentino, per ospitarvi i più poreri tra i poveri. E il vescovo glielo concesse perché, in fondo, aveva fiducia in quel suo prete un po' pasticcione, è vero, ma mimato da una grande passione che aveva nell'amore di Dio e iel prossimo la sua origine.


Nel 1908 Messina veniva rasa al suolo dal terremoto. Don Orione fu tra i primi a portare soccorso in nome del papa e della carità cristiana. E mentre gli anticlericali lo accusavano di essere una spia del Vaticano e chiedevano che fossero incamerati tutti i beni ecclesiastici per soccorrere i terremotati, don Orione scriveva mirabili pagine di Vangelo vivo, «incamerando» duemila orfanelli nei suoi collegi. Quando Pio X lo nominò vicario generale della diocesi disastrata, un canonico gli offrì un materasso e una stanza scampata alla devastazione. Ma lui cedette tutto a una famiglia senza casa e andò a dormire in un vagone ferroviario.

Erano tempi duri, di miseria, di fame e di lotte. Gli operai e i poveri lo ebbero sempre dalla loro parte. Tanto che i socialisti di Alessandria lo chiamavano «il nostro prete». In una predica incitò provocatoriamente i poveri a rubare: «Non nella terra dei poveri — specificò —, ma in quella dei ricchi. Andate nella proprietà di Pedenovi (suo amico, che sapeva presente in chiesa). Però non portategli via la carretta ma solo il canestro».

Anche il terribile terremoto della Marsica (1915) lo vide prodigarsi in prima persona e con gesti di carità al limite della legalità. Per portare in salvo dei bambini, ad esempio, requisì l'automobile del re, il quale, presente alla scena, non osò opporsi. Tra i bambini che un giorno accompagnò alla stazione per portarli in un suo collegio in Liguria, c'era anche un ragazzetto che nel terremoto aveva perso tutta la sua famiglia, Ignazio Silone. Intervistato in seguito su quali personaggi l'avessero più colpito, il celebre scrittore disse: «Don Orione e Trotskij: il primo non era il cristiano della domenica mattina; il secondo non era il rivoluzionario del sabato sera».

Mentre imperversava la prima grande guerra con le sue drammatiche vicende, don Orione diede le ultime rifiniture alla Piccola opera, che articolò in cinque rami: i piccoli figli della divina provvidenza, le piccole suore missionarie della carità, gli eremiti di sant'Alberto, le figlie della Madonna della Guardia o sacramentane e i fratelli laici coadiutori. Le sacramentine e gli eremiti, due comunità contemplative, che accolgono anche i ciechi di solito rifiutati dagli istituti religiosi perché non idonei, sono il fiore all'occhiello di don Orione, e il motore di tutte le sue altre attività. E nell'eremo di Sant'Alberto don Orione si rifugiava per disintossicarsi dai veleni delle critiche che da più parti gli venivano mosse: cosa normale per chi realizza qualcosa di importante. Ebbe però anche attestazioni di stima da importanti personaggi della chiesa, come monsignor Roncalli (Giovanni XXIII). 11 cardinale Pacelli (futuro Pio XII), mentre si recava in nave al Congresso eucaristico di Buenos Aires come legato pontificio, a chi gli chiedeva la benedizione rispondeva, indicando don Orione, compagno di viaggio: «Andate da lui: è un santo».

Ai primi di marzo del 1940 don Orione si ammalò gravemente. Aveva chiesto di essere portato a Borgonovo (Piacenza) in quella che considerava la più povera delle sue case. Invece lo trasferirono nella sede di Sanremo, sperando che il buon clima fosse favorevole alla sua salute. Invece il 12 marzo moriva. Scrivendo un giorno all'amico padre Stefano Ignudi, un francescano conventuale di grande cultura, don Orione aveva chiesto: «Ci sarà il ballo in Paradiso?». Non era una irriverenza, ma un suo modo per sottolineare che la chiesa deve essere il luogo della festa e non dei funerali, della Pasqua e non solo del venerdì santo; una chiesa dell'osare e non solo dell'attendere in pantofole; con un briciolo di pazzia...

Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 26 ottobre 1980 e proclamato Santo dallo stesso Papa il 16 maggio 2004.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Sanremo in Liguria, san Luigi Orione, sacerdote, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza per il bene dei giovani e di tutti gli emarginati.