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venerdì 4 settembre 2015

Tg Mazza "Edizione straordinaria": altri due poveri ragazzi vittime del matrimonio

Si tratta di Livio e Carlotta che, sabato 5 settembre, convoleranno a nozze nella splendida cornice dell'isola di Lipari. Gli auguri originali degli amici ai quali ci uniamo noi di Eolienews

Vip alle Eolie. A Filicudi i neo sposi Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo

(gazzettadelsud - p.p.) C'è anche Filicudi nella luna di miele dei freschi sposi Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo. La coppia, dopo essere stati in Costa Azzurra, con i familiari, sul “Pacha III”, yacht dei Grimaldi , si è spostata nella piccola isola eoliana. Ma non con il vaporetto.
Sono, probabilmente, ospiti di amici in una villetta

Malfa. Stasera rappresentazione teatrale "Troiane - Frammenti di guerra"

OGGI ALLE ORE 21,30 NEL PATIO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI MALFA, SI TERRA' LA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE "TROIANE- FRAMMENTI DI GUERRA" A CURA DEL LABORATORIO TEATRI DEL SUD, CON DANIELE CANNISTRA', NORA LIOTTA, EMANUELA MONDIELLO, SILVIA PAJNO, CRISTINA VELARDITA E MARIA VANESSA VITALE. PER LA REGIA DI EMANUELE BOTTARI.
(NELLA FOTO DI ANTONIO BRUNDU: ALCUNI COMPONENTI DEL GRUPPO TEATRALE IN UNA RAPPRESENTAZIONE DELLO SCORSO ANNO NEL PATIO DELLA BIBLIOTECA).

Fiamme nella notte sotto il Santuario di Chiesa Vecchia

Piromani senza tregua a Lipari. 
Nella notte sono state appiccate le fiamme nel costone che sovrasta la provinciale Acquacalda - Quattropani, sotto il Santuario di Chiesa Vecchia. Sul posto i vigili del fuoco.
Un "rituale" questo nell'incendio in questa zona che si ripete, ormai, ogni anno e nello stesso periodo.
Distrutti un paio di ettari di vegetazione.
Per le foto ringraziamo Valentina Agrip

Il Santo del giorno: Santa Rosalia

Nome: Santa Rosalia
Titolo: Vergine, eremita di Palermo
Ricorrenza: 04 settembre
AUGURI A QUANTE PORTANO QUESTO NOME
Nacque da Sinibaldo, signore di Quisquina e discendente del re Carlo Magno. I genitori si preoccuparono di educare la fanciulla nei principi cristiani. E la piccola Rosalia corrispose alle cure dei genitori. Devotamente attendeva alle pratiche di pietà, amava teneramente la Madonna, e per la sua innocenza e bontà di cuore divenne l'idolo dei genitori. 
Conoscendo il pregio della verginità, generosamente si consacrò tutta al suo sposo Gesù, mantenendosi illibata per tutta la sua vita. Crescendo negli anni e venendo a conoscere quanto perfido sia il mondo e quanto difficilmente un giglio possa conservarsi intatto tra il fango, fuggì dalla casa paterna e si ritirò in una grotta nei crepacci del monte Quisquina presso Palermo, per darsi all'unione perfetta col suo Sposo Celeste. 
Solo una pastorella conosceva il luogo del rifugio di Rosalia ed ogni giorno le portava pane e latte. E' difficile esporre a quali aspre penitenze e digiuni si sottopose Rosalia. Si vede ancora la grotta in cui dimorava. Vi si scende per una scala come in un sepolcro: umida, oscura. Si conserva tutt'ora la pietra su cui riposava la Santa e sul muro si vedono scolpite queste parole: a Io, Rosalia, figlia di Sinibaldo, signore di Quisquina e di Rosa, per amore del Signore mio Gesù Cristo scelsi di abitare in questa grotta ».
Non vi restò però molto tempo perché avvisata dal suo Angelo che se ivi fosse restata presto sarebbe stata trovata dai suoi genitori, si diresse verso il monte Pellegrino. Sulla sommità del monte gli Angeli le indicarono una grotta che aveva un'apertura appena sufficiente per entrarvi. La luce, penetrando in essa, ne rischiarava le nere pareti; il suolo era talmente bagnato che a stento Rosalia trovò un angolo dove riposarsi senza sprofondare nel fango. 
Condusse quel genere di vita per vari anni, finché lo Sposo Divino la chiamò a sò. Una viva luce in quella notte illuminò tutto il monte Pellegrino. A tale improvviso prodigio tutta Palermo si scosse, non conoscendone la ragione. Allora quell'umile pastorella che era stata a parte dei segreti della Santa, corse in città ad annunziare la sua morte. Fu trovata morta dai pellegrini il 4 settembre del 1165. Il giorno seguente si radunò tutto il popolo ed in processione salirono a prendere il prezioso corpo di S. Rosalia, trasportandolo trionfalmente nella cattedrale. 
D'allora in poi il Signore si degnò di glorificare la Santa con ripetuti miracoli e il culto di lei andò sempre più crescendo nella città di Palermo e fuori, tanto che quando la Sicilia nel 1625 fu desolata dalla peste, con voce unanime quel popolo si volse a S. Rosalia, trasse le sue reliquie dalla cattedrale, le portò processionalmente per la città ed il terribile morbo parve. 
PRATICA. Facciamo oggi una mortificazione per amor di Dio. 
PREGHIERA. Esaudiscici o Dio, nostro Salvatore affinché come ci rallegriamo per la festa della beata vergine Rosalia, così veniamo ammaestrati nella vera devozione. 

(LA) « Ego Rosàlia Sinibaldi Quisquinae Et Rosarum Domini Filia Amore D.ni Mei Iesu Christi In Hoc Antro Habitari Decrevi »

(IT) « Io Rosalia di Sinibaldo, figlia del Signore della Quisquina e del Monte delle Rose, per amore del mio Signore Gesù Cristo, ho deciso di abitare in questa grotta »

Altri santi e venerazioni di oggi:

- Traslazione di Santa Rosa da Viterbo

- Beato Bernardo da Lugar Nuevo de Fenollet (José Bleda Grau)
Religioso e martire

- San Bonifacio I
Papa

- San Caletrico di Chartres
Vescovo

- Beata Caterina Mattei da Racconigi
Domenicana

- Beato Francesco Sendra Ivars
Sacerdote e martire

- San Fredardo (fredaldo) di Mende
Vescovo

- Beato Giuseppe Pasquale Carda Saporta
Martire

- Sant' Ida di Herzfeld
Vedova

- Sant' Irmengarda (Irmgarda) di Suchteln

- San Marcello di Chalon-sur-Saone
Martire

- Beata Maria di S. Cecilia Romana (Maria Dina Bélanger)
Vergine

- San Mosè
Profeta

- Beato Scipione Gerolamo Brigeat de Lambert
Martire

- San Marino
Diacono e eremita

giovedì 3 settembre 2015

Le donne eoliane, una lezione dal passato (da vvox.it - di Samantha Pegoraro)

Le donne eoliane, una lezione dal passato- Antropologia e questioni di genere tra le sponde dell’arcipelago siciliano
All’alba, Stromboli ha un colore cenere che sembra fatto apposta per contrastare la luce dolce delle prime ore del giorno. Un gioco in chiaroscuro sul quale zampilla l’acceso fuoco del vulcano. Il rumore che increspa le onde è quello delle barche che, piano, si risvegliano dopo una notte di mare, piatto. Un suono sottile e attutito da una strana pace, quella delle Isole Eolie.
La forma dell’arcipelago è quella di una ipsilon, con al centro Lipari, la più grande e popolosa tra le isole. Vulcano, laboratorio di armi per il Marte dei Romani e residenza di Eolo per i Greci. La Salina del Malvasia e dei capperi, la famosa e raffinata Panarea. Poi, la più antica di tutte, Filicudi, meta che sa un po’ di radical chic, scrive l’autrice Stefania Barzini. E l’estremo braccio eoliano, Alicudi. Sette realtà accomunate da quell’origine vulcanica che tinge di nero la sabbia a riva.
Tra queste terre, le donne di mare sono state oggetto di studi antropologici che dagli anni Ottanta, attraverso il lavoro di Macrina Marilena Maffei, hanno permesso di delineare la figura femminile di chi, inconsapevolmente, ha saputo scrivere la storia di una parte dell’Italia. Un pezzo di Sicilia che, forse perché confinato dal Continente, ha scardinato un’impostazione gerarchica e patriarcale.E’ la storia di una realtà insulare che ormai non esiste più, ma che dona alla donna e al suo ruolo un’importante responsabilità per lo sviluppo produttivo ed economico delle Isole. Donne madri, donne gravide sulla spiaggia che non hanno paura di prendere il mare. Donne allevatrici, contadine e pescatrici. Una complessità sottile che ne disegna una centralità celata dalle impostazioni e dai modelli di genere del tempo. Celata dalle stesse ricostruzioni storiografiche, scrive la Maffei.
Interviste e documenti storici degli anni Venti e Trenta narrano di come la donna, seppur inserita in un contesto culturale che ne limitasse le libertà – i matrimoni spesso erano imposti dall’alto e spazi riservati e ben distanti da occhi maschili erano dedicati alle passeggiate sul bagnasciuga delle isolane – fosse padrona del mare, al pari degli uomini. A pescare da sole, una quotidianità che raccontano con la delicatezza di chi sottende una libertà oggi consapevolmente non scontata.
Donne che non aspettano il ritorno dei patriarchi dal mare, ma che nel mare dominavano tra remi, lenze e sciabiche. Donne che – scrive la Maffei – diversamente da una cultura mediterranea che in Europa e in Italia le relagava alla terra, cedendo il passo alla superiorità maschile nel mare, furono invece compagne e protagoniste nella casa di titani e sirene.
E “se jinnuru e fivraru tartucaru” cita un detto popolare, nei mesi di gennaio e febbraio era proprio la donna a pescare con le mani le tartarughe, per poi venderne la carne nella piazza del paese. Storie di una quotidianità del passato. Oggi ritornati sulle isole, cetacei e tartarughe sono oggetto di curiose visite guidate tra turisti appassionati. Tutto cambia.
Dalla terrazza di Acquacalda, mi siedo per godere il ritmico rumore delle onde. Qualche luce vaga solitaria sul quel mare che non si distingue dal cielo nelle notti rese limpide da un Eolo moderno.E’ la barca di un pescatore, o chissà, qualche gruppo di madri e giovani donne si sta divertendo un po’, come un tempo.

Sacrifici di 40 anni in fumo. Parla a meridionews.it, Magda Ziino, figlia del proprietario della casa distrutta dall'incendio a Lami

( Meridionews.it) «È stato uno spettacolo straziante, a me scendono ancora le lacrime a parlarne». Magda Ziino racconta le proprie emozioni, il proprio scoramento dopo aver visto andare letteralmente in fumo, l’altro ieri, la casa del padre, Luciano, pensionato 66enne, nel corso di uno degli incendi che stanno flagellando Lipari. 
La villetta si trova, o si trovava, nella borgata di Lami. Non è l’unica a essere stata danneggiata. La stessa Magda Ziino dovrà provvedere a ricostruire, a causa di un crollo, la sua proprietà, a Monte Pilato. 
 «Anche noi pensiamo sia doloso – conferma Magda Ziino – qui alle isole, agosto e settembre sono diventati i mesi degli incendi e il bello è che non trovano mai i colpevoli. È uno schifo e quest’anno è stato colpito Monte Pilato dove avevamo noi la proprietà. Ora la nostra casa è da ricostruire, già c’è stato un piccolo crollo».
Oltre al danno la beffa, insomma. Anzi, le beffe. Perché sembra che a distruggere la villetta del padre, più che il rogo, sia stata l’acqua salata lanciata dai canadair. Il 66enne, la moglie e le due figlie, che da tempo non vivono più con i genitori, non erano presenti quando le fiamme hanno iniziato a propagarsi: «Abitiamo a Canneto. Quella era una casa di campagna con tutti i terreni coltivati intorno. Mio padre ha perso il lavoro di 40 anni perché quello che non ha bruciato il fuoco lo seccherà l’acqua di mare portata dai canadair».

Incendi e abusivismo zero. I due articoli del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Lo Cascio: Un ringraziamento ad Art.1...peccato non poter beneficiare del loro contributo in consiglio comunale

Sono lieto di apprendere come l’associazione “Art. 1” sia in grado interpretare la volontà del presidente Crocetta e possa dunque rassicurarci circa le sorti del punto nascita dell’ospedale di Lipari.
Certo, non deve essere facile decifrare i pensieri reconditi del presidente, soprattutto quando una serie di segnali – dagli atteggiamenti ambigui dagli assessori che si sono succeduti nel suo governo fino agli atti aziendali prodotti dalla direzione dell’ASP 5 di Messina – sembrerebbero andare in direzione opposta.
Ma evidentemente gli “articolisti” sono dotati di una capacità di percezione del pensiero presidenziale persino maggiore di quella degli assessori regionali e dei dirigenti dell’ASP, e ciò aumenta esponenzialmente la mia ammirazione nei loro confronti.
Sia chiaro che il diritto alla salute verrà tutelato non a seguito delle battaglie iniziate anni fa con i presidi all’ospedale, delle marce a Palermo davanti alla sede dell’ARS, dei ricorsi al TAR dei cittadini, delle proteste delle mamme, ma grazie all’insistenza degli “articolisti”. Senza di loro saremmo sconfitti in partenza, ed è per questo che voglio ringraziarli sentitamente.
Peccato non poter beneficiare del loro contributo anche in consiglio comunale.
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale de La Sinistra)

Al via il 4 Settembre "Spartiti per le Eolie" dell'Ass. Cuturale Euterpe . Il programma della tre giorni

Art.1. Su Punto Nascita...sinistra eoliana in ritardo

Ci sorprende che la sinistra eoliana predisponga un ordine del giorno che andrebbe votato all'unanimità il 15 settembre il cui contenuto è stato già abbondantemente discusso e chiarito in questi ultimi mesi attraverso incontri interlocutori con le parti in causa. 
È nota da tempo la chiara volontà del presidente Crocetta,su nostra insistenza, di tutelare il punto nascita alle isole si è trasformata in atto concreto con la conferenza stato-regioni del 30 luglio e che diventerà realtà attraverso una modifica al piano aziendale già impostato dal dott. Sirna ma operativo solo dopo il 30 settembre. 
Ci sorprende ancora di più l'atteggiamento di tutto il consiglio comunale rispetto ad una questione da noi più volte sollevata della quale però nessuno ne fa menzione. 
Il problema non è solo il punto nascita ma la qualità del servizio che si intende ricevere in tutti i reparti. 
Noi continuiamo ad essere dell'avviso che una classe politica seria e capace debba chiedere con forza professionalità di spessore e di grande esperienza e non medici di primo pelo o figli di papà in cerca di carriera.
Art.1

Migranti anche a Lipari? Lo Cascio interroga il sindaco. Giorgianni: Non è arrivata alcuna richiesta

Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. agli organi locali di stampa 
Oggetto: interrogazione consiliare su accoglienza a migranti nel territorio comunale di Lipari. 
Gentile Sindaco, 
circolano sempre più insistentemente le notizie relative a una risoluzione prefettizia che destinerebbe 160 migranti nel territorio comunale di Lipari, e in particolare nella maggiore isola del comprensorio. A scanso di equivoci, premetto che chi le scrive è un convinto sostenitore delle politiche di accoglienza a favore coloro che cercano rifugio e scampo da scenari di guerra e di persecuzione; tuttavia, in considerazione del numero certamente non trascurabile di unità previste – anche in rapporto all’esigua superficie territoriale del nostro comune – intendo chiederle: 
se Lei è in condizione di confermare o, in caso contrario, di smentire con certezza tale notizia; 
in caso affermativo, per quale ragione non ha portato a conoscenza di questa novità il consiglio comunale, anche in considerazione del fatto che lo stesso si è riunito per ben due sedute nel corso degli ultimi 15 giorni; 
se Lei ritiene che il nostro Comune sia in condizione di offrire adeguati standard di accoglienza per un contingente cospicuo di migranti e, in caso affermativo, attraverso quali procedure e secondo quali modalità; 
in attesa di una Sua cortese risposta, porgo distinti saluti. 
Pietro Lo Cascio consigliere comunale de La Sinistra

NDD - Il sindaco Marco Giorgianni afferma che  nessuna richiesta, in tal senso, è giunta al comune. Smentita anche dalle forze dell'ordine