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sabato 5 settembre 2015

Furto in chiesa ad Alicudi ed incendi a Lipari e Filicudi. Gli articoli del direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Lipari (Salvatore Sarpi) Ladri in azione nella remota isola di Alicudi. Hanno preso di mira una delle due chiese: quella della Madonna del Carmine, ubicata a 100 metri sul livello del mare.
Da questa chiesa che, ormai da qualche anno, ospita, oltre alla Madonna del Carmelo, anche San Bartolomeo (in precedenza ospitato nell’altro luogo sacro a quota 400), hanno asportato dalla statua del Patrono una croce d’oro del ‘700 e da quella della Madonna diverse collane in oro.
Il furto sacrilego è stato compiuto in prossimità dei festeggiamenti per San Bartolo (21 agosto) ma la notizia è trapelata solo ieri. A rendersi conto dell’accaduto è stato Padre Godwin Ibe, giunto sulla più piccola delle isole eoliane per officiare, in quel periodo, le Sante Messe ed accompagnare in processione il Patrono.
Il sacerdote ha presentato denuncia contro ignoti presso i carabinieri di Filicudi che hanno competenza anche su Alicudi. I ladri sono penetrati all’interno della chiesa dopo aver forzato una finestra posta sul retro.
Il furto sacrilego ha destato sgomento ed incredulità tra i residenti e i turisti e nell’isola c’è chi pensa che i ladri, più che mirare al valore della refurtiva, volessero lanciare un preciso segnale alla comunità arcudara, proprio in prossimità dei festeggiamenti del Santo Patrono. I carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini ed interrogato buona parte dei novanta/cento residenti per giungere all’individuazione dei ladruncoli.
A memoria d’uomo è la prima volta che nell’isola viene effettuato un furto sacrilego.

Lipari (Salvatore Sarpi)  Non conosce sosta l’attività dei piromani a Lipari.
Nella notte, tra mercoledì e giovedì, sono state appiccate le fiamme nel costone che sovrasta la strada provinciale Acquacalda - Quattropani, proprio sotto il Santuario di Chiesa Vecchia. Un "rituale" questo nell'incendio nella zona che si ripete, ormai, ogni anno e nello stesso periodo. Distrutti un paio di ettari di vegetazione endemica. Per bloccare l’avanzare delle fiamme sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno operato per circa tre ore in una zona alquanto impervia. Intervento reso più difficoltoso dal buio. E ieri anche l'isola di Filicudi è finita nel "vortice" degli incendi che stanno flagellando l’arcipelago. Un rogo si è sviluppato, intorno alle 11 e 30, nella parte più alta della località "Le Punte. Si sono vissuti momenti di apprensione per la vicinanza di alcune abitazioni al fronte del fuoco. Le fiamme domate, dopo circa tre ore, dal massiccio intervento dei giovani isolani, hanno bruciato appezzamenti di macchia mediterranea e alcuni alberi di ulivo. I carabinieri dell'isola stanno indagando per fare luce sull'accaduto ed accertare eventuali responsabilità. Tra le ipotesi vi è quella che le fiamme possano essersi sviluppate da un terreno dove si stava procedendo a bruciare delle sterpaglie.

Giro delle Eolie al via da Vulcano con 140 iscritti

Mancano poco meno di 2 giorni al via del 15. “Giro podistico a tappe delle Isole Eolie”, che scatterà lunedì prossimo da Vulcano. L’ormai tradizionale manifestazione nazionale Fidal di inizio settembre, organizzata dalla Polisportiva Europa Messina con la collaborazione della Mediterranea Trekking ed il patrocinio dei Comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina, si concluderà sabato 12 dopo le cinque gare in programma a: Vulcano (2), Lipari (2) e Salina.
Il primo start sarà dato nei pressi della famosa Pozza dei fanghi con la prova d’apertura di 7,3 km, che prevede l’impegnativo periplo di Vulcanello della lunghezza di 2000 metri da percorrere tre volte. I partecipanti, provenienti dall’intera Penisola, sono attesi, quindi, subito da ascese dalle pendenze tra il 6% e 8% e discese ripide e tecnicamente insidiose. Un avvio, come da tradizione, selettivo per le sue caratteristiche “muscolari”. Il programma propone poi martedì il trasferimento a Lipari per l’Acquacalda-Canneto (6,5 km), mercoledì il temuto “tappone” di Salina (14,5 km da Rinella a Santa Marina Salina), giovedì il meritato riposo, venerdì il ritorno a Lipari (5,650 km) e sabato il gran finale a Vulcano (6,1 km) con il circuito cittadino, molto apprezzato 12 mesi fa e caratterizzato dall’alternanza di saliscendi con partenza e arrivo posti a “Vulcano Blu”, dove è prevista anche la premiazione finale.
«Siamo soddisfatti degli attuali 140 iscritti – dichiara l’organizzatore Costantino Crisafulli – che confermano il “Giro delle Eolie” tra le kermesse sportive di rilievo in Italia in crescita. Basta pensare che risiederanno nelle isole, per almeno 7 giorni, circa 300 persone, tra podisti, accompagnatori e staff, con il conseguente movimento economico che ne deriverà per il turismo locale».
Tornerà a competere, infine, sulle strade eoliane la toscana Manuela Monciatti, prima storica vincitrice del “Giro”. La portacolori dell’Atletica Castello di Firenze si impose nel 2001 e tenterà di centrare il bis a 14 anni di distanza, battendo, così, il record dell’emiliana Laura Ricci, che ha scritto il proprio nome sull’albo d’oro nel 2002 e nel 2013.
In campo maschile, il giovane Salvatore Franzese dell’Atletica Reggio andrà, invece, a caccia del tris di successi consecutivi.

Foto dal nostro archivio. Gruppo Latino (anno 2009)

"Il viaggio" di Sandro Pertini presentato in Sicilia (Lipari (oggi) , Catania, Messina)

COMUNICATO STAMPA
Eccezionale tris di presentazioni in Sicilia per “Il viaggio”. Sandro Pertini fra i giovani e il popolo. Ricordi incontri testimonianze per l’Italia di oggi, (Edizioni Esperidi 2015), volume curato dal prof. Enrico Cuccodoro e dai suoi giovani collaboratori Alessandro Nardelli, Raffaele Marzo e Giovanni Pizzoleo, opera già apprezzata dal Presidente della Repubblica e dai Presidenti del Consiglio e delle Camere.
Il primo incontro avverrà a Lipari, sabato 5 settembre alle 19.00, presso il Centro Studi Eoliano.
Seguirà quindi l’appuntamento di Marina di Riposto (Ct), martedì 8 settembre alle 19.00, presso il Circolo Velico, alla presenza dell’on.Salvo Andò.
Infine, a Messina, mercoledì 9 settembre alle 18.30, sarà la libreria la Feltrinelli ad ospitare l’autore del fortunato libro sul presidente più amato. Ospiti della serata saranno il prof. Antonio Saitta (ordinario di Diritto Costituzionale presso UniMessina) e il prof. Gaetano Silvestri(Presidente emerito della Corte Costituzionale).

Il Santo del giorno. Beata Teresa di Calcutta

Nome: Beata Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu)
Ricorrenza: 05 settembre
Madre Teresa resterà come l'incarnazione più convincente, nella nostra epoca, del genio della carità evangelica; tutti l'hanno capita, i cristiani delle varie confessioni, i laici di ogni paese, gli indù come i musulmani. Quando, a metà degli anni Settanta, apriva a San Gregorio al Celio la prima casa romana delle sue suore, scelse per loro il pollaio dei monaci camaldolesi, una costruzione bassa, in mattoni bucati e lamiere, con il pavimento in cemento. «Le mie sorelle sono povere e abituate a tutto, vengono dall'India. Il pollaio sarà più che sufficiente», tagliava corto con chi trovava la cosa un po' scomoda. Povere. Come era povera lei, che aveva scelto di condividere in tutto e per tutto la condizione dei più poveri, dei diseredati, di chi dalla vita non aveva avuto altro che miseria, smacchi e sofferenza. 
Pier Paolo Pasolini, dopo averla incontrata a Calcutta nel 1961, scrisse: «Dove guarda, vede». All'origine della sua genialità nell'amore c'era il vedere, prima di altri, il fratello che era nel bisogno e di soccorrerlo subito, senza giudicare, senza lasciarsi bloccare dalle frontiere. O anche dalla mancanza di mezzi. 
È stata a volte criticata perché nei suoi ospizi non c'erano abbastanza medici e medicine. Ma nelle situazioni disperate nelle quali si è avventurata, non avrebbe concluso granché se avesse dovuto aspettare di avere l'attrezzatura giusta per soccorrere qualcuno. 
Madre Teresa, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje, in Albania. Quando il papà, Nikola, morì improvvisamente, la famiglia visse momenti digrandi difficoltà economiche. Fu brava la mamma, Drane, ad allevare Agnes e i suoi quattro fratelli con fermezza e amore, orientando la loro formazione religiosa. Agnes trovò sostegno anche nella vivacità della parrocchia del Sacro Cuore, gestita dai gesuiti, nella quale era attivamente impegnata.
A diciott'anni, desiderosa di fare la missionaria, lasciava la casa e il paese, diretta in Irlanda, dove veniva accolta, con il nome di suor Mary Teresa, nell'istituto delle «Suore di Loreto». Qualche mese dopo venne mandata in India, a Calcutta, dove completò la sua formazione alla vita religiosa, facendo prima i voti temporanei, seguiti da quelli perpetui, e inserendosi nelle attività dell'istituto fino a diventare, nel 1944, direttrice di una scuola per ragazze, il St. Mary. 
I primi vent'anni della sua vita religiosa li trascorse così, senza scossoni, insegnando alle ragazze, maturando anche una sua spiritualità forte, che aveva nella preghiera e nell'amore per le consorelle e per le allieve i suoi punti di forza. Ma aveva anche l'occhio attento a ciò che succedeva intorno. E non era granché bello, anzi inquietava non poco. 
Intanto il Signore, con illuminazioni interiori, la andava preparando a quella che sarà la sua straordinaria avventura. Al centro delle rivelazioni proprio quello che inquietava madre Teresa: l'indifferenza assoluta della gente verso i poveri, che in gran numero languivano nelle baraccopoli e lungo le vie della città. 
Durante un viaggio in treno, nel 1946, le parve di sentire più chiara la voce di Gesù che la invitava ad abbandonare tutto per porsi al servizio di quei poveri. Madre Teresa accolse l'invito e segnò quell'episodio che avrebbe cambiato la sua vita, come «il giorno della decisione».
Le ci volle del tempo per ottenere il permesso di lasciare le Suore di Loreto, ma alla fine, era il 1948, fu libera di seguire la propria vocazione e di entrare nel mondo dei poveri. Indossò il sari, la tunica bianca delle donne indiane, con in più le strisce blu che orlavano il velo, e la croce appuntata sulla spalla. Con il nuovo abito, che segnava anche il cambiamento della sua vita, si recò a Patna dalle Suore mediche missionarie per seguire un breve corso di infermeria. Rientrata a Calcutta, si sistemò provvisoriamente presso le Piccole sorelle dei poveri.
Il 21 dicembre 1948 andò per la prima volta nei sobborghi: visitò famiglie, lavò le ferite di bambini, si prese cura di un anziano malato che giaceva sulla strada. Si imbatté anche in una donna agonizzante, distesa su un marciapiede: era così debole che topi e formiche le stavano rosicchiando il corpo. Da giorni era lì, in attesa della morte, ma nessuno l'aveva soccorsa. Madre Teresa la raccolse e la portò al vicino ospedale, dove le dissero che era troppo malata e troppo povera per essere curata. 
Calcutta era piena di gente che finiva così. Teresa capì che non poteva più restare a guardare, doveva fare qualcosa. Chiese, e le fu concesso, di occupare parte di un ex tempio indù diventato covo di mendicanti e criminali di ogni risma. Madre Teresa lo trasformerà nella prima «Casa dei moribondi». 
Le baraccopoli — con i loro poveri ai quali dare speranza, con i bambini abbandonati da curare e amare, con i moribondi da accompagnare nel passo estremo... — divennero la terra di missione, sua e di altre donne che via via decideranno di condividere la sua vita e il suo impegno. Insieme diedero vita alla Congregazione delle Missionarie della Carità, che il 7 ottobre 1950 veniva riconosciuta ufficialmente nell'arcidiocesi di Calcutta, e nel febbraio del 1965 diventava di diritto pontificio. 
Agli inizi del 1960 cominciò l'emigrazione delle Missionarie della Carità in altre regioni dell'India. Successivamente, incoraggiate in particolare da Paolo VI, aprivano una casa in Venezuela. Ad essa seguirono numerose altre fondazioni in ogni parte del mondo, ovunque ci fossero poveri abbandonati cui portare l'aiuto e il conforto della fraterna solidarietà e la certezza che Dio li amava. Negli anni Ottanta, dopo la caduta delle varie cortine, madre Teresa aprì case di missione anche nei paesi comunisti, inclusa l'ex Unione Sovietica, l'Albania e Cuba. È stata la prima a inserire delle suore negli ospedali sovietici, dopo l'esplosione di Cernobyl, e la prima a mettere piede in Albania, quando il paese era ancora sotto il regime comunista. Persino in Vaticano, nella casa del papa, aprì una mensa per i poveri. 
Madre Teresa affiancò alla prima congregazione altre istituzioni, come i Fratelli Missionari della Carità, le Sorelle e i Fratelli contemplativi, i Padri Missionari della Carità e gruppi di collaboratori laici. 11 tutto per rispondere meglio alle esigenze dei poveri.
Tanto impegno e proliferare di iniziative non potevano passare inosservati. Le immagini di questa donna minuta e con il tempo sempre più curva, avvolta nel bianco sani, china a confortare un moribondo o a curare piaghe infette, ad accarezzare bambini lacerati dall'abbandono e dall'indifferenza... fecero il giro del mondo, sollevando l'ammirazione di tanta gente, che cominciò a interessarsi delle sue opere e della sua vita, ad ascoltare i suoi messaggi, resi con parole semplici che esaltavano la vita, che invitavano al suo rispetto in ogni momento, dal concepimento alla morte. Parole semplici e a volte anche forti che scuotevano e dividevano. 
L'ammirazione si tradusse anche in riconoscimenti importanti come il Premio indiano Padmashri, assegnatole nel 1962, e il Premio Nobel per la Pace, conferitole nel 1979. Ricevette riconoscimenti e attenzioni «per la gloria di Dio e in nome dei poveri». 
Negli ultimi anni, nonostante seri problemi di salute, continuò a guidare la sua congregazione e a rispondere alle necessità dei poveri e della chiesa. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. Il mondo intero, che aveva seguito il suo lento spegnersi, la pianse, mentre il governo indiano le rendeva onore con i funerali di Stato. Sepolta nella Casa Madre delle Missionarie della Carità, la sua tomba fu ben presto luogo di pellegrinaggi e di preghiera. «L'intera vita e l'opera di madre Teresa — ha detto Giovanni Paolo II nel proclamarla beata — offrirono testimonianza della gioia di amare, della grandezza e della dignità di ogni essere umano, del valore delle piccole cose fatte fedelmente e con amore, e dell'incomparabile valore dell'amicizia con Dio». Questa è madre Teresa: il genio femminile sposato alla carità evangelica, che guida la chiesa verso i poveri. 
Il 20 dicembre 2002 il papa Giovanni Paolo II approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e sui suoi miracoli, è stata beatificata il 19 ottobre 2003.
Altri santi e venerazioni del 05 settembre:

- Santi Aconzio, Nonno, Ercolano e Taurino
Martiri
San Bertino di Sithiu Abate
- Beato Fiorenzo Dumontet de Cardaillac
Martire

- Beato Giovanni il Buono da Siponto
Abate

- Beato Guglielmo (William) Browne
Martire

- Santi Pietro Nguyen Van Tu e Giuseppe Hoàng Luong Canh
Martiri

- San Quinto di Capua
Martire

- Santi Urbano, Teodoro, Menedemo e compagni
Martiri


venerdì 4 settembre 2015

Furto sacrilego ad Alicudi ai danni di San Bartolo e dalla Madonna del Carmine

Ladri in azione nella remota isola di Alicudi. 
Hanno preso di mira una delle due chiese: quella della Madonna del Carmine (nella foto), ubicata a 100 metri sul livello del mare. 
Da questa chiesa che, ormai da qualche anno, ospita, oltre alla Madonna del Carmelo, anche San Bartolomeo (in precedenza ospitato nell’altro luogo sacro a quota 400), hanno asportato dalla statua del Patrono una croce d’oro del ‘700 e da quella della Madonna diverse collane in oro.  
A rendersi conto dell’accaduto è stato Padre Godwin Ibe.  
Il sacerdote ha presentato denuncia contro ignoti presso i carabinieri di Filicudi che hanno competenza. 
I ladri sono penetrati all’interno della chiesa dopo aver forzato una finestra posta sul retro. 
Il furto sacrilego ha destato sgomento ed incredulità tra i residenti e i turisti e nell’isola c’è chi pensa che i ladri, più che mirare al valore della refurtiva, volessero lanciare un preciso segnale alla comunità arcudara
A memoria d’uomo è la prima volta che nell’isola viene effettuato un furto sacrilego.
ARTICOLO PIU' AMPIO CON ALTRI DETTAGLI SULLA GAZZETTA DEL SUD DI DOMANI

Diabetica denuncia: "Impossibilitata a rifornirmi della insulina che uso"

Riceviamo dalla signora Miriam Saltalamacchia e pubblichiamo:
Scrivo a tutti, ma in particolare a chi soffre della mia stessa patologia, il Diabete.
Io sono ormai da dieci anni insulinodipendente ( faccio delle punture d'insulina quattro volte al giorno e non solo). Ma già da più un mese l'insulina che utilizzo io nelle farmacie di Lipari non si trova più. In alternativa ci sono delle cartucce per penna ricaricabile ormai fuori commercio perchè adesso si usano delle penne con dentro l'insulina che appena finisce si gettano via. 

Ora io dico a cosa servono queste cartucce se le specifiche penne sono fuori produzione? Oppure l'ospedale di Lipari non può darci l'insulina se non c'è un ricovero. 
L'insulina non si trova nemmeno a Milazzo e non solo io sto finendo quella che mi spetta ogni mese! Io per miracolo sono riuscita a trovare una penna ricaricabile che non arriverà prima di martedì da Reggio per un costo di 50.00 euro! E sono cose che dovrebbero spettarci di diritto e sempre perchè può succedere di tutto! Spero che si trovi una soluzione. 
Grazie per la vostra attenzione. 
Io uso INSUMAN RAPID SOLO STAR
Miriam Saltalamacchia

Raciti, Cascio, D’Alia: grandi manovre per portare Ncd in giunta regionale

L’Udc di Gianpiero D’Alia spinge da tempo il Nuovo Centrodestra siciliano a fare il grande passo, entrando nella maggioranza di governo. Ed ora si trova dalla sua parte, in modo convinto, il segretario regionale del Pd,Fausto Raciti, che probabilmente vede nell’allargamento della maggioranza uno strumento di contenimento dell’attivismo “personale” di Rosario Crocetta. Raciti, insomma, non vuole fare dell’ingresso di Antonio Fiumefreddo in giunta di governo – l’uomo-chiave per il governatore – una questione personale, ma vede questa novità come il fumo negli occhi.
Negli ultimi giorni il vecchio obiettivo di D’Alia potrebbe realizzarsi, ma gli ostacoli non mancano. Più nel Ncd che nel Partito democratico e nello stesso Crocetta, cui non può dispiacere l’allargamento delle alleanze che rende più solido il suo governo e aumenta la possibilità che vada fino in porto, cioè la chiusura naturale della legislatura. A patto, naturalmente, che non venga ostacolato il suo tentativo, vecchio di quasi un anno e mezzo, di avere il suo “pupillo”, cioè Fiumefreddo, in giunta.
Francesco Cascio e Giuseppe Castiglione, i due coordinatori dell’Ncd, si confronteranno presto con Fausto Raciti. Non è semplice per Castiglione e Cascio gettare alle ortiche una opposizione dura a Crocetta ed una costante richiesta di mandare a casa il governatore, considerato un fattore negativo e non di stabilità. Cascio è stato addirittura sospettato di essere in uscita dall’Ncd e di aspirare al “rimpatrio” in Forza Italia a causa della ambiguità delle posizioni politiche del suo partito in Sicilia. Avrebbe voluto maggiore decisione, una chiara e costante opposizione.
Castiglione, invece, sembra più in sintonia con Angelino Alfano, anche su questo tema. Il ministro, in verità, non è affatto dell’avviso di “sbracare”, né di cercare un’alleanza con il Pd ad ogni costo. Mette paletti, sia a Palermo che a Roma, ma la sua visione non può che essere diversa, meno “isolana”, di Cascio e Castiglione, dovendo confrontarsi con un futuro incerto del suo partito e con tanti esponenti che, in dichiarazioni inequivocabili rese alla stampa, ipotizzano un patto di ferro con i dem alle prossime consultazioni politiche e, quindi, in qualunque misura, alle amministrative. In definitiva vuole mettere i seggi in cassaforte. E chi può assicurarglielo se non il Pd?
Renato Schifani in una recente intervista al Corriere della Sera, ha messo le mani avanti. Non vuole “morire” democratico ed è preoccupato per la strada intrapresa, anche a titolo personale, da influenti dirigenti Ncd. “La nostra alleanza con il Pd è tattica, non strategica, né politica”, ricorda Schifani, lasciando intendere che non seguirà l’Ncd “votato” alla causa dem costi quel che costi.
Anche in Sicilia fra partito e parlamentari regionali c’è uno spread, a favore di questi ultimi, in maggioranza favorevoli all’ingresso nel governo. L’eventuale patto siciliano, tuttavia, non sembra minare la strategia dell’Ncd, come paventato da Schifani.

Filicudi. Incendio in località "Le punte". Indagano i carabinieri

Anche l'isola di Filicudi finisce nel "vortice" degli incendi. Un rogo si è sviluppato oggi, intorno alle 11 e 30 nella parte più alta della località "Le Punte. Si sono vissuti momenti di apprensione per la vicinanza di alcune abitazioni. L'incendio, domato dal massiccio intervento dei giovani isolani, dopo circa tre ore, ha bruciato appezzamenti di macchia mediterranea e alcuni alberi di ulivo. 
I carabinieri dell'isola stanno indagando per fare luce sull'accaduto ed accertare eventuali responsabilità. 

Da oggi all'Addolorata "Spartiti per le Eolie"

Nei giorni 4 - 5 e 6 settembre alle ore 19,30 presso la Chiesa Addolorata al Castello di Lipari si terranno tre concerti di musica classica e sinfonica, organizzati dall'Associazione Euterpe.
Da Mendelssohn a Bach, da Mahler a Franck, passando per Bela Bartok fino ad un travolgente Piazzolla, programma vario ed intrigante, musicisti di grande qualità.
Ingresso libero
In data odierna in località Unci (spiaggia) è stata smarrita la chiave di una Toyota con unito telecomando. Chi la ritrovasse può contattare il n. 3388833565

Orari di apertura del museo "Bernabò Brea" di Lipari a Settembre

IL MUSEO E’ APERTO: 
LE MUSEE EST OUVERT: 
THE MUSEUM IS OPEN: 
DAS MUSEUM IST GEOFFNET: 
Orari Settembre 2015 Tutti i giorni: h. 9,00 - 19,30 Ven./Sab./Dom.: h. 9,00 – 22,00 (dalle ore 19,00 alle ore 22 solo Padiglione Classico)
Domenica 6 Settembre: ingresso gratuito
Il Direttore Dirigente Responsabile
Dott.ssa Maria Amalia Mastelloni