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domenica 3 luglio 2016

Una mostra al chiostro normanno e due libri al Centro studi. Gli eventi si svolgeranno con la collaborazione del Centro Studi e sponsorizzati da Eolnet e da Federalberghi Isole Eolie

Il chiostro normanno

Il chiostro normanno

Comunicato

Due libri e una mostra (assai particolare), presenti i loro Autori, sono i soggetti di un evento che si svolgerà a Lipari (ME) il 15 luglio al Centro Studi Eoliano e poi, fino a domenica 31 luglio, al Chiostro Normanno della Cattedrale di San Bartolomeo, coinvolgendo due studiosi di politica sociale e statistica e un artista.

Ilvo Diamanti, docente a Urbino e a Parigi, direttore scientifico dell’Istituto di ricerche demoscopiche Demos. editorialista de La Repubblica, e Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia, collabora con Giovanni Floris al programma Di Martedì, e precedentemente al programma Ballarò, oltre a curare la rubrica settimanale Scenari del Corriere della Sera, presenteranno i loro ultimi libri, rispettivamente: “Password. Renzi, la Juve e altre questioni italiane” (Feltrinelli), e “Dare i numeri. Le percezioni sbagliate sulla realtà sociale” (EDB ). Il terzo protagonista è l’artista sperimentale Pino Guzzonato che realizzerà un intervento site specific nel Chiostro Normanno della cattedrale di Lipari, rilevando con le sue “carte” le forme medievali degli straordinari capitelli, risalenti alla cultura figurativa benedettina cluniacense.

Nando Pagnoncelli
Nando Pagnoncelli
Ilvo Diamanti
Ilvo Diamanti

Per capire perché i tre autori abbiano un luogo e un tempo comune, è necessario minimamente spiegare come Pino Guzzonato, con le sue “impronte” tracci i confini di un territorio comune che rende contigue le idee di “password” e di “percezione”.

Partiamo dalle impronte più ovvie, quelle digitali. Un’impronta digitale è una traccia lasciata dai “dermatoglifi” dell’ultima falange delle dita delle mani. Un “dermatoglifo” è il risultato dell’alternarsi di creste e solchi. Ogni impronta è unica e diversa da individuo a individuo, si forma definitivamente nel feto all’ottavo mese di gravidanza e non cambia per tutta la vita. In caso di lesioni, ricresce con le stesse caratteristiche.

Dunque le impronte sono certamente un dato di riconoscimento, una sorta di “password” che fornisce l’accesso ad un ambito personale, ad una certa area, ad una dimensione dell’essere.

Pino Guzzonato
Pino Guzzonato

Ma l’impronta è anche quella lasciata da un corpo rigido in una superficie morbida: l’impronta labile di un piede sulla sabbia bagnata della battigia o di uno scarpone sulla neve. “Impressione” è un termine polisemico: Nel contesto psicologico “impressione” può significare il momentaneo stato d’animo nei confronti di una situazione, come nel famoso quadro di Monet “Impression, soleil levant”; o, anche “ho l’impressione di essere antipatico”. Oppure, in ambito sociale, quello analizzato da professionisti come Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli, “impressione” è traducibile in termini di “percezione”.

In arte, e nello specifico nel caso delle performance sperimentali di Pino Guzzonato, “impressione” è un gesto creativo. La polpa di cellulosa bagnata, applicata a superfici che, per loro caratteristiche hanno suscitato l’interesse dell’artista, ne rileva la forma in negativo. Poi, una volta asciutto, il calco viene separato dal corpo che l’ha generato e va a costituire un oggetto a se stante.

L’allestimento della mostra delle imprimiture di Guzzonato, “Password, Numeri, Impressioni”, a cura di Giovanna Grossato avrà luogo nello stesso Chiostro Normanno della Cattedrale di San Bartolomeo in cui sono state realizzate, al “castello” di Lipari, e rimarrà visibile al pubblico, fino a domenica 31 luglio 2016.

dare i  numerilibro diamanti

La mostra verrà illustrata, in concomitanza alla presentazione dei libri “Password” e “Dare i numeri” da parte degli stessi autori, Diamanti e Pagnoncelli, al Centro Studi Eoliano di Lipari, venerdì 15 luglio.

L’evento è stato reso possibile grazie al sostegno e al contributo di Federaberghi Isole Eolie, (www.eoliehotel.com), sempre sensibile allo sviluppo delle attività culturali nelle Isole Eolie, e di Eolnet srl (www.eolnet.it) di Lipari, che dal 2002 si occupa di innovazione tecnologica e di servizi per il turismo nell’arcipelago eoliano.

Un particolare ringraziamento a Mons. Gaetano Sardella che ha reso disponibile alla performance artistica e all’allestimento di Pino Guzzonato il prezioso Chiostro Normanno della Cattedrale di San Bartolomeo.

MareFestival – Premio Troisi: anteprima a Messina con il soprano Chiara Taigi

Chiara TaigiMESSINA – Sarà il soprano di respiro internazionale Chiara Taigi la guest star dell’anteprima di MareFestival – Premio Troisi, quest’anno giunto alla V edizione, che sarà presentata in occasione di un spettacolo, martedì 5 luglio alle ore 21.00, nella Scalinata dell’Atrio di Palazzo Zanca. Cinema, musica e moda gli ingredienti di una serata, promossa in collaborazione con l’assessore alla Cultura del Comune di Messina Daniela Ursino: saranno esposti cinque David di Donatello degli anni ’70 destinati a celebri attori tra cui Al Pacino e Liza Minnelli e mai ritirati, concessi dal commissario straodinario della Città Metropolitana, Filippo Romano.
Una preziosa occasione per annunciare gli ospiti e illustrare il programma di MareFestival, che si svolgerà a Milazzo il 19 luglio e a Salina dal 20 al 24 luglio per un totale di sei giorni di appuntamenti.  
La kermesse, con madrina Maria Grazia Cucinotta, è promossa dall’associazione Prima Sicilia, diretta dal giornalista Massimiliano Cavaleri e patrocinata dai Comuni di Messina, Santa Marina Salina, Malfa e Milazzo, dalla Città Metropolitana di Messina e CRAL Messina.MareFestival – Premio Troisi, quest’anno giunto alla V edizione, che sarà presentata in occasione di un spettacolo, martedì 5 luglio alle ore 21.00, nella Scalinata dell’Atrio di Palazzo Zanca. Cinema, musica e moda gli ingredienti di una serata, promossa in collaborazione con l’assessore alla Cultura del Comune di Messina Daniela Ursino: saranno esposti cinque David di Donatello degli anni ’70destinati a celebri attori tra cui Al Pacino e Liza Minnelli e mai ritirati, concessi dal commissario straodinario della Città Metropolitana, Filippo Romano.

Prenderanno parte alla manifestazione, presentata da Cavaleri e dalla giornalista Marika Micalizzi, il sindaco di Milazzo Giovanni Formica insieme con gli assessori Salvatore Presti e Piera Trimboli; il sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo; il presidente del CRAL Messina Gaetano Antonazzo; il presidente dell’associazione di albergatori Isola Verde e Federalberghi Eolie Giovani Giuseppe Siracusano; il direttore vendite di Gicap Spa Giovanni Capone; un rappresentante di Caronte & Tourist.
Sul “palco” della Scalinata, oltre alla Taigi, si esibiranno il chitarrista Gianluca Rando con le cantanti Carla Andaloro e Pamela Catanzaro per un omaggio a Liza Minnelli, arricchito da una coreografia dello Studio Danza di Mariangela Bonanno curata da Alice Rella; il tenore Nero Toscano per un omaggi a Massimo Troisi; a sfilare gli abiti di Vog, le t-shirt gioiello di Tella Tella e le creazioni di Carlotta Vivaldi Couture, occhiali Ottica Mondello, acconciature Compagnia della Bellezza Gentile Group, make up Rimodella; sarà allestita una mostra con i divi della Rassegna dell’Irrera a Mare immortalati da Michelangelo Vizzini; un momento sarà dedicato all’autismo con l’associazione no profit Ali di Cristallo.
MareFestival si svolge in collaborazione con Gicap, Sicily By Car, Trenitalia, Caronte & Tourist, Saccne Rete Ip, Mohd, Armando Arcovito, Damiano Malfi, Rent Car Messina, TarNav, Eolian Shuttle, Ram, Parco Corolla, Gival, Giucla, Di Pane, Donna Più, Elleauto Peugeot, Albertour, A’Biddikkia, Sibeg Coca Cola, Il Ciclope, Bonomo Srl, LesPapagayo, Treemedical, Adige Car Center, Trattoria Cucinotta, Cot; gli albeghi CapoFaro Resort & Malvasia, Ravesi, Signum, Arcangelo, Eolian Milazzo, Hotel Milazzo, Petit, Cassisi; i ristoranti La Baia, Il Gambero, Portobello, Riconco, Cucuncio, Tinkitè, A Lumeredda, Marina del Nettuno.

La “signora dei vulcani” innamorata di Lipari

(da La città di Salerno) 
Nascere. all’ombra del grande Vesuvio, tracciare un percorso di esplosione creativa e approdare lungo l’arco vulcanico eoliano, seguendo, idealmente, la linea magmatica del proprio estro.
Quella di Loredana Salzano è la bella storia rappresentata da “Nostrasignoradeivulcani”, è la storia della creatrice de “L’alice attonita”, di un’artista totale che da Nocera Inferiore si è trasferita a Lipari. Ceramica, pittura, design, poesia. L’immaginazione della Salzano ricopre ogni settore dell’arte. Sin da ragazza, dopo gli studi classici al Vico di Nocera, frequenta le botteghe di importanti artisti campani: Ugo Marano, Wanda Fascina, Pietro Lista, Solimene. 
«Ho fatto molti corsi di ceramica tra Vietri e Salerno – racconta – L’arte, all’inizio, l’ho coltivata in maniera privata. C’è molto della Costiera, molto del salernitano. Un’origine che poi è stata contaminata. Da piccola andavo quasi sempre a Cetara, la Costiera mi ha ispirata. Cetara all’epoca era la più autentica. Mio padre pescava e mi lasciava sulla spiaggia. Ho conosciuto una serie di personaggi e di artisti che lavoravano in Costiera e ho sviluppato un legame molto forte con il mare e la tradizione della ceramica. Invece da casa mia si vedeva il Vesuvio». 
Acqua di mare e fuoco, le due anime di un’artista che ben presto disegna una “via dei vulcani” che la porterà alle Eolie. Una generazione nocerina fortunata, quella di Loredana Salzano, e un liceo classico Vico, vera e propria fucina di talenti. Ma Loredana Salzano decide di lasciare la Campania e si trasferisce in Sicilia. Da lì, inizia il suo nuovo percorso artistico. «Ero di fronte alle Eolie, nel 2002 c’è stata un’esplosione dell’Etna che ha portato una microsabbia su tutto il paese. I balconi erano pieni di questa bellissima sabbia, da lì ho iniziato a fare un primo quadro materico con colori misti. Ho realizzato così “Onda anomala” e poi “Etna notte”. Ho preso ad utilizzare sabbia, cose che trovavo anche a mare, una commistione tra diversi tipi di materiale su tela e tavola: il supporto per me è vario. Deve passare l’impatto emotivo, il messaggio. La tecnica è marginale, fondamentale è l’idea. Al contatto con questa terra molto simile alla mia per certi aspetti, diversa per altri, ho avuto modo di far decantare le cose, farle venire fuori. Nel 2004 mi sono definitivamente trasferita a Lipari. Mi lega a queste terre il forte impatto emotivo che ti dà la natura allo stato brado. Queste isole siciliane ti danno l’idea della natura che domina l’uomo».
La sua prima personale a Stromboli, dal titolo “Nostrasignoradeivulcani”, le fa guadagnare l’omonimo appellativo: questi, gli anni dove i vulcani sono il tema ricorrente. Adesso, Salzano –
che è in mostra dal 25 giugno con due sue opere (Vacuum Lux sine Luce, presentate alla Biennale di Roma) nella collettiva “Il rito della luce” a Castel di Tusa – si sta preparando per la Biennale di Filicudi, la più piccola del mondo che avrà inizio il 17 agosto.

Frasi

Non mi lasciare andar via. Prova a tenermi. Trattienimi anche se sembra che voglia scappare. Voglio restare, davvero, ma ho bisogno di esser presa per mano e di essere aiutata ad amare. Aiutami ad amare, non sono brava con gli abbracci e nemmeno con le parole. Non sono brava con gli appuntamenti e con le promesse e quando provo ad essere dolce mi viene il mal di pancia. Però vorrei tentare, almeno stavolta, per via del tuo modo di guardare ancora attentamente le cose che ti circondano da sempre e per via della tua bella schiena. Non mi lasciare.
(Susanna Casciani)

Ospedali Riuniti. La politica dei due forni brucia Milazzo.

E’ semplicemente vergognoso come si sia voluto mortificare la città di Milazzo ed il comprensorio della Valle del Mela con la prevista ristrutturazione della rete ospedaliera di Milazzo – Barcellona e Lipari. 
Mentre il Sindaco Formica dormiva sonni tranquilli, i suoi alleati in giunta hanno colpito a morte l’Ospedale Fogliani. Ancora riecheggiano le parole del primo cittadino quando in aula rassicurava tutti. “ Le riunioni dell’Asp e la nota diffusa non hanno alcun valore. Non era necessario essere presente alle riunioni con il Sindaco di Barcellona ed il Dottor Sirna, la legge dice ben altro”. Adesso cosa dirà il nostro primo cittadino?. Si candida di diritto a passare alla storia come il Sindaco che è riuscito a cancellare l’Ospedale di Milazzo. Il suo accordo politico con i PDR, in giunta sia a Milazzo e Barcellona, ha un prezzo troppo alto da pagare per la nostra città. Bisogna bloccare immediatamente questa vergognosa ristrutturazione e non possiamo fidarci di chi va a braccetto con il nemico. Le dichiarazioni di oggi dell’On. Picciolo, danno chiaro il senso di come deve andare a finire. In passato i milazzesi sono stati pronti a fare le barricate per impedire simili scempi ed è ora di tornare a fare fronte comune. Abbiamo, insieme ai colleghi dell’opposizione, richiesto una immediata convocazione del Consiglio comunale e ci auguriamo che il Presidente del Consiglio lo convochi nei primi giorni della prossima settimana. Siamo pronti ad occupare l’aula consiliare come presa di posizione forte nei confronti dell’arroganza del Governo regionale e di qualche deputato che con Milazzo non ha nulla a che spartire anche se gestisce con il suo partito settori fondamentali. Pneumologia, Medicina e Psichiatria portati via. Milazzesi sveglia. 
Qui ci portano via anche il diritto a curare la nostra salute.
Milazzo Futura - Citta Attiva

Gli auguri ai festeggiati di oggi, 3 Luglio

Eolienews augura Buon Compleanno a Graziella Biviano, Armando Esposito, Cesira Emma.

LA PAROLA. Video - Commento al Vangelo di domenica 3 luglio 2016

A cura di monsignor Renato Tomasi, arciprete abate di Santa Maria in Colle, Bassano.

sabato 2 luglio 2016

Portinente nel registro delle eredità immateriali della Sicilia. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

C'è una catanese, manager di Artsana, tra le vittime nell'attentato di Dacca

(da gds.it) C'è anche una siciliana tra le vittime dell'attentato al ristorante di Dacca, in Bangladesh. Si tratta di una donna catanese, residente proprio nella città asiatica, Adele Puglisi, 54 anni, che si trovava nell'"Holey Artisan Bakery" assaltato dai terroristi.
La Farnesina informa che i connazionali deceduti nell'attacco terroristico di questa notte a Dacca sono Nadia Benedetti, imprenditrice tessile, di Viterbo; Cristian Rossi, di 47 anni, manager, di Feletto Umberto (Udine) Marco Tondat, imprenditore tessile, di Cordovado (Pordenone); Adele Puglisi, imprenditrice, della provincia di Catania; Claudia Maria D'Antona, di Torino; Simona Monti, di 33 anni, di Magliano Sabina (Rieti), Nadia Benedetti, Vincenzo D'Allestro, Maria Rivoli e Claudio Cappelli.
I familiari e gli amici non avevano avuto più notizie di Adele da due giorni. A vederla nel locale alcuni superstiti tra cui uno chef italo-argentino, Diego Rossini, secondo il quale la donna doveva ripartire proprio oggi per la Sicilia. Altro testimone a ricordarsi di lei è lo chef Jacopo Bioni. Pare che la donna, manager della sede Artsana di Dacca (la grossa azienda di produzione di articoli sanitari), avesse appuntamento con alcune persone proprio al locale.
Probabilmente la cena a cui ha partecipato era per salutare una sua amica, Nadia Benedetti, anche lei uccisa dai terroristi, prima di partire dal Bangladesh per la Sicilia. Il suo rientro a Catania era previsto tra stasera e domani, e suo fratello e i suoi amici si stavano organizzando per accoglierla.
"La vedevamo 20 giorni l'anno, era sempre in giro per il mondo per il suo lavoro". Così un vicino di casa parla di Adele Puglisi. Non era sposata e non aveva figli. Abitava in un antico palazzo di una stretta via nello storico rione del Fortino a Catania, dove sarebbe dovuta ritornare nei prossimi giorni.
Accanto alla sua c'è la casa di suo fratello, che vive però a Punta Secca, la frazione di Santa Croce di Camerina, nel Ragusano, diventata famosa perché tra le location del 'Commissario Montalbano'. Nel palazzo non c'è un citofono e i cognomi quasi illeggibili sono scritti su una tavoletta di legno."Era una donna riservata e cortese - afferma affacciato da un balcone un dirimpettaio - la conoscevo da anni, ma qui c'era sempre poco: stava alcuni giorni e poi ripartiva, era sempre impegnata all'estero per lavoro".

Festeggiamenti per la Madonna delle Grazie a Vulcano

Rifiuti. Sidoti "dà i numeri"...in attesa del nuovo piano finanziario

Riceviamo e pubblichiamo:
Vorrei ritornare sull’argomento RIFIUTI ma solo per fare chiarezza prima di tutto sui numeri da me pubblicati qualche giorno fa e contenuti nel Piano Economico Finanziario (PEF 2015) redatto dalla SRR e approvato dagli organi dell’Ente:
Riepilogo costi Euro 5.046.507,48 che viene coperto dalle seguenti entrate:
1. Ex Tarsu Euro 2.678.930,60 pari al 53% del costo complessivo
2. Contributo Regione costo trasporto Euro 2.060.000 pari al 41% del costo complessivo
3. Differenza da reperire Euro 307.576,88 pari al 6% del costo complessivo.
La differenza da reperire rappresenta quella parte di costo che deve essere coperto da altre tipologie di entrate: esempio introiti da Consorzi (stimati in PEF 2015 pari ad Euro 151mila) o altra tipologia di ricavo (noleggi? etc).
Se rapportiamo il valore complessivo di questa “diversa entrata” di Euro 307.576,88:
- Al totale del costo del servizio otteniamo il 6%;
- Al totale del costo del servizio – contributo trasporto otteniamo una percentuale del 10%;
Mentre il totale delle entrate da Consorzi stimati da PEF in Euro 151.188 se rapportati:
- Al totale del costo del servizio otteniamo il 3%;
- Al totale del costo del servizio – contributo trasporto otteniamo una percentuale del 5%;
Insomma percentuale dimezzate e veramente poco significative.
Visto che il 2015 è passato si dovrebbero verificare i dati annuale 2016 stimati e quelli del consuntivo del primo semestre.
Ci sono variabili importanti nei costi del servizio: trasferimento in altra discarica oltre che, forse, la diminuzione e/o azzeramento del contributo regionale costo trasporto.
A tal proposito “il Ragioniere Generale del Comune di Lipari, Dott. Francesco Subba, in una Sua nota, sollecitava gli organi politici ad approvare al più presto il nuovo piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti 2016 . Subba, infatti, ricordava che per il 2016 e seguenti il Settore/Servizio doveva operare e proporre al consiglio Comunale entro il 28 febbraio 2016 un nuovo Piano Finanziario che contemplasse costi non superiori a quelli sostenuti nell’anno 2014, ad eccezione di quelli previsti per investimenti, per la distruzione e trasformazione dell’umido in luogo attraverso impianti di biocelle per l’essiccazione”.
Ad oggi non ho riscontrato alcuna risposta in merito a tale richiesta del Dirigente Comunale.
Angelo Sidoti

Sul traghetto tutti giù dal treno. In vigore da ieri il provvedimento di Rfi: durante l’attraversamento dello Stretto le carrozze devono restare vuote

Ennesimo schiaffo alla continuità territoriale. Durante il traghettamento dei treni sullo Stretto di Messina i viaggiatori dovranno obbligatoriamente sostare sul ponte passeggeri della nave e non rimanere, nel ponte binari, a bordo delle carrozze. Se ciò non avverrà, non sarà possibile la partenza della nave traghetto. 
A comunicarlo solo ieri, nello stesso giorno in cui entrano in vigore le nuove disposizioni, l’ufficio stampa di Rfi, richiamando norme internazionali in materia di sicurezza della navigazione. 
Le disposizioni sono state ribadite dalla Capitaneria di Porto di Messina durante l’ultima visita fatta a bordo di una delle unità navali di Rfi. 
«La società ferroviaria – si legge in una nota – ha già attivato un tavolo tecnico presso le sedi competenti. Sono in corso approfondimenti per individuare la migliore soluzione per continuare ad assicurare alle persone a ridotta mobilità e con disabilità il servizio di assistenza, temporaneamente sospeso». Sospese, infatti, tutte le prenotazioni da parte dei disabili

Da una spiaggetta a Pignataro, volontari rimuovono un enorme quantitativo di rifiuti


Davvero incredibile il quantitativo di rifiuti vari che un gruppetto di volontari ha rimosso stamane, in un paio d'ore, dalla spiaggetta di Pignataro, quella sottostante, in linea d'aria, alla rotonda stradale. 
Sotto il sole cocente, con il supporto di un mezzo messo a disposizione dal sindaco Marco Giorgianni e di uno scarrabile, i volontari, ai quali va sucuramente un plauso, hanno rimosso di tutto, oltre ad un "disboscamento" dell'area. Inutile fare un elenco, le foto sono più che eloquenti

Lipari, torna a splendere la Chiesetta del Purgatorio dopo il restauro conservativo degli esterni

Cerimonia ieri sera di inaugurazione e presentazione ai cittadini delle opere di restauro conservativo effettuate nella Chiesetta delle Anime del Purgatorio a Marina Corta.
Un intervento, realizzato grazie all'impegno profuso dall'Associazione 
” SS. Cosma e Damiano”, presieduta da Cosimo Lo Re, da don Giuseppe Mirabito, dall’ing. Emanuele Carnevale e che si è avvalso del contributo degli eoliani (anche di quelli residenti all'estero) e del prezioso aiuto delle ditte Tradimat di Villafranca ed Edilcisa che hanno fornito gratuitamente le materie prime per i lavori.
In futuro si punta a recuperare anche gli interni e i scantinati delle "decime". 

Frasi

Il vero amore vive dentro l'abbraccio di un eterno infinito.
(Angela Randisi)

Gli auguri ai festeggiati di oggi, 2 Luglio

Eolienews augura Buon Compleanno a Tiziana Subba, Damiano Ziino, Giuseppe Lena, Pino Bertè, Antonino Barca, Orazio Zagami, Alessio Giunta, Noemi Mangano, Giuditta Famularo, Federica De Salvo, Grazia Riganò, Angela Merlino, Giorgia Parisi, Tindara Lo Surdo, Angelo Sorace e Ilenia Natoli

Incredibile a Lipari. Luci spente, elicottero del 118 atterra e riparte al buio. Ma le luci sono perfettamente funzionanti!



E' semplicemente incredibile quanto accaduto la  notte appena trascorsa a  Lipari. L'elicottero del 118, intervenuto per  trasferire in altra struttura una signora che si è rotta  il femore, in seguito ad  una caduta, è atterrato e ripartito con le luci dell'elipista, attigua all'ospedale, spente. La donna è stata imbarcata alla luce delle torce.
Eppure, come appurato nelle  immediatezze dell'evento da un tecnico che è intervenuto, l'impianto (vedi foto) è perfettamente funzionante.
Ed allora, cosa è accaduto? Una unità in servizio al pronto soccorso inviata sull'elipista per accendere le luci (a  che titolo, e con quali rischi?) non è riuscita a farlo.
Ci chiediamo. E' logico che si debba inviare sulla pista(distante un centinaio di metri dal Ps) un componente del team ospedaliero in servizio? E tornando all'accaduto, non la si può certo colpevolizzare. Non crediamo, infatti, rientri nelle sue  mansioni attivare l'impianto luci.
Detto questo, ed evidenziato il "disguido", crediamo occorra trovare una soluzione, anche per evitare rischi ad elicotteristi, paziente e perchè no anche al "delegato" di turno.
Due ci sembrano le soluzioni:
1) Fare in modo che le luci possano essere accese direttamente dal velivolo del 118 che deve atterrare
2) Fare in modo che  le luci possano essere accese direttamente, tramite un pulsante o qualcosa di simile, direttamente dall'interno del pronto soccorso.

venerdì 1 luglio 2016

Lo scooter di Giambò trasformato in "carcassa". L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Portinente nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia. Il grazie di Francesco Valastro

Egr. Direttore,
Ho voluto attendere un pò, prima di intervenire, nella speranza di leggere sui vs. giornali la pur minima reazione alla strabiliante notizia dell'iscrizione della spiaggia di Portinenti in uno dei sei libri del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia. 
Penso che tutti i Liparoti dovrebbero ringraziare queste due meravigliose donne che sono riuscite ad  raggiungere questo difficile traguardo, dopo un lungo e periglioso cammino pieno di ostacoli, sapientemente disseminati dalla nota burocrazia. Spero che questo importantissimo riconoscimento sia da sprone per il ripascimento della spiaggia ed eviti che venga perpetrato lo scempio di Acquacalda.
Grazie Professoresse, spero che tutta la comunità vi sia riconoscente.
Francesco Valastro 

Ludica Lipari, il bilancio della stagione e l'occhio al futuro per rilanciare il calcio nell'isola

torneo città di lipari 1

Comunicato Stampa

Sceso il sipario sulla 9^ Edizione del Torneo “Città di Lipari”, evento che anche quest’anno ha visto come principali attori partecipanti i giovani calciatori delle categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti delle società Ludica Lipari, Folgore Milazzo e Pol. Malfa.

torneo città di lipari 2Edizione 2016 associata alla 1^ Edizione del Memorial “Bartolo Merrina”, l’indimenticabile giocatore e Mister del glorioso C.S. Lipari che i dirigenti della Ludica, unitamente ai bimbi alle loro famiglie, all’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco di Lipari Marco Giorgianni ed ai familiari dello stesso Mister Merrina, hanno voluto ricordare.

torneo città di lipari 3Commovente il ricordo e davvero profonde le parole pronunziate dalla moglie Sig.ra Graziella, dalle figlie Alessandra e Anna, e dal genero Bartolo Ziino intervenuti unitamente ai nipoti Francesco e Diana. Parole inoltre di elogio per l’operato dei Mister e Dirigenti della Ludica Lipari cui il Mister Merrina era molto legato, raccomandando persino alla sua famiglia di stare vicino alla società liparese perché riconoscente del progetto educativo e sportivo portato avanti dalla stessa.

Una stagione sportiva di transizione quella vissuta quest’anno, poiché nonostante la solita conferma del lavoro svolto dai tecnici nelle categorie di base, dopo diversi anni non si è riusciti a formare un gruppo per disputare un campionato giovanile ad 11, e quindi alla fine s’è deciso di optare per il calcio a 5 con la categoria Giovanissimi che, al primo anno di campionato, ha subito centrato i play off, perdendo solo in semifinale. Finita la fase invernale continuano per il terzo anno consecutivo anche i corsi estivi di Scuola Calcio presso il campo di Lipari.

torneo città di lipari 4Continua inoltre il dialogo con l’Amministrazione Comunale per portare avanti un serio progetto di sviluppo sportivo in ambito calcistico. Proprio nei giorni scorsi infatti è avvenuto un incontro, promosso dal Vice Sindaco Gaetano Orto, con la Dirigenza della società, il Sindaco Marco Giorgianni ed i responsabili del Milan Camp per il Sud Italia. Sul tavolo l’organizzazione per l’estate 2017 proprio a Lipari di un Milan Camp presso la struttura eoliana. Proposta che è stata accolta positivamente dalla società A.C. Milan e che sicuramente sarà da stimolo ai diversi attori affinché il calcio a Lipari ricominci ad entusiasmare come una volta.

Per quanto riguarda la ristrutturazione del campo “Franchino Monteleone” invece sempre grazie alla volontà del Sindaco Giorgianni e del Vice Sindaco Orto con il supporto dell’Ufficio Tecnico Comunale, visto il D. Legge 185/2015 convertito con la Legge n.9/2016, è stato presentato il progetto esecutivo di riqualificazione della struttura sportiva che prevede l’inerbamento in sintetico nonché l’ammodernamento degli spogliatoi e la messa a norma degli spalti, insomma un importante restyling per la struttura sportiva, perché come diceva lo scrittore Albert Camus “Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio”.

Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino) : ACQUARO MARINO

CADUTO EOLIANO NELLA GRANDE GUERRA SOLDATO ACQUARO MARINO
29 GIUGNO 1916 – 29 GIUGNO 2016
Acquaro Marino  nato a Lipari (Quattropani) il 16 settembre 1893 – distretto militare di Messina
Soldato del 20° Reggimento di Fanteria
Disperso il 29/06/1916 sul monte San Michele in combattimento all’età di 23 anni.
Sepoltura: Ignota

Unità di appartenenza
Brigata Brescia – 19 ° / 20° Reggimento di Fanteria


La Brigata Brescia era costituita dal 19° e 20° reggimento di Fanteria  aventi sede in tempo di pace a Monteleone Calabro 19° e a Reggio Calabria il 20°
Distretti di reclutamento: Belluno Bologna, Cefalù, Cosenza, Firenze , Parma, Monza, Reggio Calabria, Sacile e Salerno.
Anno 1915
Dal 9 Giugno al 10 Agosto, partecipa alle operazioni Monte Fortin e Monte Cappuccio

Anno 1916
Dal 1° gennaio al 14 è stata impiegata sul Monte San Martino (Cima 4 e Cima 3); dal 30 gennaio al 19 febbraio (Cima 3 e Cima 4); dal 10 marzo al 7 aprile  e dal 28 aprile al 19 maggio sul Monte San Michele; dal 5 al 29 giugno sulla Cima1 e Cima 2 del San Michele; dal 15 al 25 agosto a Pecika – Segeti ; dal 12 settembre al 24 ottobre a Vizinti –Cave Devetaki; dal 24 ottobre al 24 novembre Vizinti –Cave Devetaki q.187; dal 13 al 31 dicembre Castagneviza.

Anno 1917
La permanenza i periodi di permanenza  in zona operazioni di nell’anno  1917 sono stati i seguenti: dal 7 al 21 febbraio Castagneviza; dal 5 al 21 marzo e dall’1 al 25 maggio Pecinka – Fajti;  dal 4 al 7 giugno settore di Flondar; dal 18 luglio al 7 agosto Doblar, Valle Rio e Cigni; dal 20 agosto all’11 settembre Kambresco, Leupa, Okroglo; dal 20 settembre al 30 novembre q.800 Bate/ Bansizza, Nakobil, Plava, Monte Fortin, Farra, Talmassons, S. Vendemmiano e Limena.

Anno 1918
Dal 30 maggio al 15 luglio, la Brescia è stata impiegata sul Fronte Francese (Vanquois e Bois de Courton); dal 16 settembre all’11 novembre Fismes, Paars, Sisonne,  Aouste, Mosa.

Alla fine della Guerra le perdite della Brigata Brescia ammonteranno secondo un calcolo approssimativo dei riassunti del diario di guerra della Brescia a:

19° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
94
166
68/63
1481
7842
3833

20° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
81
166
51/40
1421
6208
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Dai riassunti dei diari di guerra della brigata Brescia:

“ Il 29 giugno l’attacco Austriaco contro il  S. Michele, preparato con lancio di gas venefici, coinvolse il 1° battaglione del 19° Reggimento ed il il 2° del 20° che, unitamente 2° battaglione del 48° Reggimento, difendevano le trincee presso la Cima 1 e 2. Benché decimati i battaglioni della Brigata, con furioso ritorno offensivo, ripresero le trincee momentaneamente perdute catturando un centinaio di prigionieri.
Le perdite  sofferte nella giornata dai due battaglioni ammonterano a 1200 uomini,  dei quali 32 ufficiali.
Il magnifico contegno mantenuto dai fanti anche in quell’occasione, è ricordato dalla motivazione  delle medaglia d’argento concessa alla bandiera dei due reggimenti.”

Esaurito lo slancio iniziale della Strafexpedition (Spedizione punitiva) portata avanti dagli austriaci nel settore del Trentino, con la parziale stabilizzazione del fronte i due schieramenti belligeranti cercarono di consolidare le rispettive posizioni. Gli italiani nei primi di giugno del 1916, disimpegnarono una consistente parte delle unità spostate nel Trentino per arginare la rottura del fronte sulle rispettive posizioni iniziali della settore Carsico. Era piena convinzione del Generale Cadorna e del suo stato maggiore che la guerra sarebbe stata vinta proprio sull’Altipiano Di Asiago e nei settori periferici dei Sette Comuni.
Sentendo forte la pressione italiana portata avanti con consistenti azioni dimostrative sulle alture intorno Gorizia per tutta la metà del mese di giugno, iI generale austriaco Boreoviec cercò di rafforzare e consolidare le preziose posizioni attenute sul Monte San Michele e ordino perciò ai suoi reparti di preparare un attacco per il 29 giugno.                               Il numero di unità ed uomini impiegati nell’azione non aveva nulla di eccezionale rispetto alle precedenti battaglie ma la data del 29 giugno 1916 rimarrà tristemente famosa per l’impiego dei gas venefici (cloro e fosgene) utilizzati dagli austriaci per la prima volta sul fronte italiano.
Alle ore 5:15 del mattino furono aperte le più di 6000 bombole contenente la nuvola mortale che in breve tempo calò dalle cime sulle posizioni dei triceramenti italiani.
Fu stimato che in pochi minuti tempo morino circa 2000 soldati italiani. Dopo la battaglia  intere unità vennero ritrovate all’interno delle trincee e nelle loro postazioni  con gli equipaggiamenti ancora addosso quasi come se dormissero. Non avevano avuto neanche il tempo di indossare le inadeguate e poche maschere antigas distribuite dal nostro esercito.
La ferocia austriaca non lasciò scampo ai pochi superstiti rimasti intossicati ed ustionati dai gas , infatti i primi battaglioni Ungheresi penetrati senza alcun problema nei trinceramenti di prima linea, finirono i poveri fanti italiani a colpi di mazza ferrata.
L’iniziale sbandamento e terrore generato nelle retrovie, fu prontamente arginato e grazie ad un potente bombardamento ed all’improvviso cambio del vento  che sposto da massa venefica verso le linee austriache, i fanti italiani con uno slancio di ira riuscirono a riconquistare parte delle posizioni perdute. Per azione dei loro stessi gas gli austriaci persero anche loro molti uomini. La crudeltà con cuoi gli austroungarici avevano finito i superstiti ai gas, suscito nei fanti italiani sconcerto e rabbia, tante che durante le contro offensive porte avanti per recuperare le posizioni, si cercò di non fare prigionieri, passando per le armi chiunque si arrendesse, soltanto i gruppi più consistenti furono risparmiati.

Il corpo del soldato Marino Acquaro originario della frazione di Quattropani, non fu mai ritrovato e dichiarato disperso, probabilmente sepolto come ignoto nel cimitero di Sdraussina.

Anche se la battaglia del San Michele non cambiò sostanzialmente, lo schieramento e l’assetto dei due eserciti, la ferocia dello scontro determino il comando italiano ad un maggiore impegno per la conquista di Gorizia e dei suoi Santi (monti che coronano la città) che culminerà nella 6^ Battaglia dell’Isonzo e nell’ennesimo bagno di sangue.

Soldati italiani vittime dei gas sul Monte San Michele  
(foto fondo Badoglio)


                                                       Maschera antigas italiana   1915/16                                 

                                                                  Mazza ferrata austriaca

Approfondimenti:
Al 19° Reggimento della Brigata Brescia apparteneva il poeta  Giuseppe Ungaretti arruolatosi volontario e salvatosi nella battaglia  del San Michele, poiché inviato per un periodo di riposo a Mariano del Friuli.
“Soldati
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” (Giuseppe Ungaretti)

Tratto dall’Espresso (La Grande Guerra 1915-1918) Racconto del soldato Antonio Santo Quintino Preite

La mattina, all’alba del 29 giugno 1916, l’artiglieria nostra incominciava a bombardare le linee nemiche, e tutto l’11° Corpo d’Armata stava pronto per andare all’assalto dalla parte di Monfalcone.
II 29° Reggimento, il 30°, il 19° ed il 20° Reggimento erano sul Monte Cappuccio, il 9° ed il 10° Reggimento Brigata Regina erano dalla parte di Duino, il 47° ed il 48° erano alla vallata fra il San Michele e il San Martino, e tutti dovevano andare all’assalto; e quattro Reggimenti altri erano di rincalzo a tutto l’11° Corpo d’Armata.
Il cimitero di Monfalcone (Fondo Arturo Busto)
Verso le ore 7.30 del mattino, l’artiglieria nostra bombardava le retrovie allungando sempre il tiro, acciocché i nostri possono avanzare.
Cinque minuti prima di andare all’assalto, gli Austriaci incominciarono a buttare gas asfissiante. L’artiglieria nemica a bombardare le nostre retrovie con granate cariche di gas asfissiante.
Non vedevi altro che una nube che camminava a passo d’uomo, abbassandosi appena due palmi da terra.
Appena questo gas arrivava alle nostre linee, i nostri, respirando di quel gas avvelenato, cadevano a terra morti.
Per cinque chilometri ormai erano quasi tutti morti, senza che nessuno si potè salvare.
La mia Compagnia e quasi tutto il 2° Battaglione non subirono nessuna perdita, causa che eravamo ad un posto avanzato, in contatto con le trincee nemiche, e perciò il gas non penetrò.
Del 48° Reggimento, che si trovava alla nostra destra vicino al Monte San Michele, quasi che restarono tutti i colpiti. Il Colonnello del 48°, che si trovava in un posto avanzato, ed avendo la maschera, si salvò, con qualche centinaia di soldati e graduati. Allora, veduto che il Reggimento era distrutto, di sua spontanea volontà prende una mitragliatrice, la piazza sulla trincea nostra, e incomincia a far fuoco, che gli Austriaci, sicuri che erano tutti morti gli Italiani, avanzavano col fucile. Già di quel punto, gli Austriaci furono costretti a retrocedere ma, una mezz’ora dopo, si vedevano gli Austriaci sul Monte Cappuccio avanzare dove erano i nostri del 29° e del 30° Reggimento che erano perfettamente colpiti di gas, e tutti giacevano a terra morti, e con mazze di ferro gli davano in testa, barbaramente, per farli morire più presto.
Una Compagnia di Austriaci, oltre 300 soldati e ufficiali, era arrivata alla nostra linea di resistenza, e stavano cominciando a rovesciare la linea, cioè a voltare le feritoie in viceversa, e i pezzi di artiglieria e quelli delle bombarde l’avevano rivoltati contro di noi; in quel momento che il nemico stava facendo quell’operazione, incominciarono ad arrivare i primi nostri rincalzi, che circondarono il nemico e, senza nessuna azione di resistenza, i nostri li fecero prigionieri.
In mezzo a quei prigionieri nemici, trovasi un Maggiore che li comandava, ed era leggermente ferito alla testa e al braccio. Fu portato al posto di medicazione nostro, dove fu medicato.
C’era un nostro Capitano che, per mezzo di certi sacchi pieni di aria, faceva respirare parecchi soldati che erano stati colpiti leggermente di gas avvelenato, e così per mezzo di quell’aria se ne salvarono parecchi.
Appena entrato il Maggiore, disse il Capitano medico verso il Maggiore: “Ma siete veramente barbari voi altri Austriaci, avete buttato questi gas per far morire tanti giovani, senza nemmeno che si potevano difendere!”.
Senza perdere un sol momento di tregua, si alza il Maggiore austriaco e dice: “Siete voi altri italiani barbari, perché avete messo fuori combattimento undici Battaglioni dei nostri soldati. La vostra artiglieria ha fatto strage di noi; ogni granata ci colpiva in pieno, che faceva saltare i soldati con le gambe e braccia, e certi squartati, e per questo noi altri Austriaci abbiamo dovuto servircene del gas ”. Sentendo ciò, il nostro ufficiale non parlò più.
Per due giorni e due notti, tutte le automobili, autocarri, carri e carrette, trasportavano dei soldati morti dal gas, che erano diventati neri come il carbon fossile, e li trasportavano al cimitero di Sdraussina, dove centinaia di soldati del Genio avevano aperte delle buche, e là dentro seppellirono tutti i nostri morti.

Immaginate che gran dispiacere sentivamo nell’animo nostro a vedere centinaia e centinaia di nostri fratelli morti, senza poter nemmeno vendicarsi col nemico e senza poter nemmeno scrivere per l’ultima volta ai loro cari.

La Madonna del Terzito ad Alicudi e Filicudi (di Antonio Brundu)

Prosegue il pellegrinaggio mariano della Madonna del Terzito nell’ arcipelago eoliano. 
Il 30 giugno scorso, infatti, il simulacro della Madonna con il campanello, dopo la visita nelle parrocchie di Lipari e di Vulcano, è stato portato nelle isole di Alicudi e Filicudi (Foto di Antonio Brundu). 
Qui rimarrà sino al prossimo lunedì, 4 luglio e, nella stessa mattinata, farà ritorno a Salina, nel Santuario di Val di Chiesa dove, il 23 luglio si svolgerà la festa annuale in onore della Madonna. Intanto, dopo l’estate, la statua sarà portata anche a Panarea e Stromboli a conclusione del pellegrinaggio in tutte le sette isole Eolie. 
Nel primo pomeriggio di ieri, giovedi, ultimo giorno del mese di giugno, la Madonna del Terzito, a bordo dell’imbarcazione liparese “Principessa”, ha lasciato l’isola di Vulcano dopo una permanenza di circa 10 giorni e si è diretta dapprima verso Alicudi (estrema isola ad Ovest delle Eolie), dove all’Hotel “Ericusa” si è svolta la Santa Messa concelebrata dal canonico Don Alessandro Lo Nardo, rettore del Santuario di Val di Chiesa, da P. Godwin e da P. Enzo. 
Festante, con bandiere e bandierine colorate, è stata l’accoglienza della gente sul porto della piccola e graziosa isola eoliana. Quindi, dopo la concelebrazione eucaristica, la Madonna è stata portata a Filicudi, dove visiterà le parrocchie di Santo Stefano (patrono dell’isola) ubicata in località Val di Chiesa e di San Giuseppe, situata in contrada Pecorini Alto. 
Anche a Filicudi l’accoglienza della popolazione è stata gioiosa e commovente e molte bambine hanno offerto petali di fiori alla Madonna. 
Sia ad Alicudi che a Filicudi P. Alessandro e P. Godwin hanno evidenziato il significato di questo viaggio della Madre nelle isole che non avveniva dal 1948 (cioè da 68 anni), a suo tempo organizzato dal Vescovo di Lipari del tempo Mons. Bernardino Salvatore Re. 
 Come allora, anche oggi, le popolazioni eoliane delle isole di Lipari, Vulcano , Alicudi e Filicudi (come quelle di Panarea e Stromboli e, quindi Salina hanno mostrato e dimostreranno la loro grande e sentita devozione filiale verso la Madonna di Val di Chiesa, il cui culto risale al secondo secolo dopo la nascita di Gesù, quando un monaco eremita giunto dall’Oriente, si è rifugiato nella boscaglia dell’isola eoliana per sfuggire alle persecuzioni degli imperatori romani. 
E qui ha portato una immagine di Maria Vergine e ha dato l’avvio all’antichissimo culto mariano che perdura nel tempo, lungo i secoli ed i millenni. 
 Antonio Brundu

Residenti nelle isole. Dal 4 luglio basterà un click per prenotare il viaggio in aliscafo

Comunicato
Residenti alle Isole. Dal 4 luglio basta un click

Anche ai residenti basterà un click per prenotare il viaggio in aliscafo. Dal prossimo 4 luglio, sul sito libertylines.it, nella sezione booking, i residenti delle Isole siciliane potranno prenotare on line il viaggio di andata e ritorno per la propria destinazione. La richiesta era stata avanzata alla società dal Presidente del Consiglio comunale di Santa Marina Salina alcuni giorni fa. I vertici della Libertylines, hanno accolto immediatamente l’esigenza proveniente dal territorio ed hanno proceduto ad ampliare il servizio booking on line anche alle persone residenti nelle Isole. Un servizio, che unito a quelli già offerti, arricchisce ancora di più il pacchetto delle opportunità rivolte principalmente a chi vive l’insularità giornalmente. Basterà quindi aprire il sito internet della compagnia di navigazione, e prenotare immediatamente il proprio posto in aliscafo. Il ticket di viaggio dovrà essere ritirato all’ufficio di biglietteria del porto di imbarco esibendo il documento d’identità.

SPIAGGIA DI PORTINENTE (LIPARI) ISCRITTA NEL REGISTRO DELLE EREDITA’ IMMATERIALI DELLA SICILIA

Portinente: Com'era
   La spiaggia di Portinente è stata recentemente iscritta ne Il Libro degli Spazi Simbolici, uno dei sei libri del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia; ed è il primo luogo dell’arcipelago eoliano ad ottenere questo importante riconoscimento, per il suo valore sacrale e simbolico.
  La richiesta di iscrizione, da noi preparata e presentata alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina,  è stata valutata positivamente, in quanto  la spiaggia di Portinente possiede i requisiti  per l’iscrizione nel Libro degli Spazi Simbolici “quale luogo legato al sacro” che “ha registrato eventi tali da sortire dinamiche di memorie collettive”. La richiesta è stata quindi trasmessa all’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’ Identità Siciliana, dove la Commissione apposita l’ha accolta nel mese di aprile, ratificandone l’approvazione nei giorni scorsi.
Siamo particolarmente grate a quanti nelle Istituzioni suddette hanno espresso giudizi favorevoli alla nostra proposta.
L’idea di richiedere l’iscrizione è nata, da parte nostra, sia dal legame affettivo con le isole che dalla conoscenza delle tradizioni religiose e della cultura popolare eoliane; conoscenza che ha consentito di motivare la richiesta, documentando con ampiezza e accuratezza che la spiaggia di Portinente da tempo immemorabile “produce memorie legate al sacro” nelle isole Eolie, ed è riconosciuta dalla collettività insulare  come un luogo  importante della identità eoliana. 
Portinente : Oggi
Secondo una tradizione molto antica, come è noto,  sulla spiaggia di Portinente giunse, navigando sulle acque del mare, la cassa contenente il corpo di San Bartolomeo, il 13 febbraio del 264.
Questo evento miracoloso, accompagnato da altri miracoli, diede vita al mito di fondazione del culto di San Bartolomeo, protettore di Lipari e patrono dell’arcipelago eoliano, ed è  celebrato dalla chiesa locale; ma soprattutto se ne è tramandato il ricordo nella tradizione religiosa popolare, in cui rimane vivido e attuale.
Molti scrittori, antichi e moderni, a partire da San Gregorio di Tours, nella seconda metà del VI secolo, hanno raccontato la storia dell’approdo a Portinente, cui seguì la costruzione della prima chiesa di San Bartolomeo sul suo sepolcro ; e altri avvenimenti connessi alla chiesa e al culto, famosi in tutto il mondo antico, compreso il saccheggio che avrebbe causato  il trasferimento del corpo del Santo a Benevento.
Ed è sempre a Portinente che,  molti secoli dopo, nel 1926, avvenne la riconsegna alla comunità ecclesiale di un lembo della pelle di San Bartolomeo, proveniente da Venezia, a bordo di una torpediniera della Regia Marina, a celebrazione ufficiale e solenne di quel lontano accadimento.
 Innumerevoli racconti della devozione popolare, di cui fino a pochi anni sono state raccolte e registrate preziose testimonianze, narrano la venuta miracolosa del Santo e l’episodio dell’arrivo della reliquia  arricchendoli con i  particolari prodigiosi e fantastici dell’immaginario popolare.
Tutti questi elementi fanno di Portinente un Monumento della storia eoliana, oltre e più che della tradizione religiosa.
Nelle nostre intenzioni, l’iscrizione nel Registro delle Eredità Immateriali dovrebbe contribuire a rafforzare e ad accrescere fra gli abitanti di Lipari e delle isole la consapevolezza di avere un grande patrimonio culturale comune; dovrebbe favorirne la valorizzazione, e anche contrastare il pericolo dell’oblio 
    Il Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia è il catalogo delle espressioni della cultura immateriale della Sicilia, che  l'Assessorato Regionale dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione ha istituito il 26 luglio 2005 con il D.A. n.77, secondo la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003.
 L'art.2 della Convenzione definisce così i patrimoni culturali immateriali: “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale”.
Con l’ istituzione del Registro, la Regione Sicilia ha avviato le attività essenziali per l'identificazione e registrazione delle proprie eredità culturali, contribuendo così alla loro salvaguardia, con particolare riguardo per quelle a rischio di estinzione. Il Registro,composto inizialmente da quattro libri, nel 2014  è stato aggiornato, secondo le ultime direttive UNESCO, con il D.A. 571  ed ora è composto dai seguenti sei libri: delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali; dei Mestieri, dei Saperi e delle Tecniche; dei Dialetti, delle Parlate e dei Gerghi; delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali; Tesori Umani Viventi; e degli Spazi Simbolici.
Gli spazi simbolici, vogliamo sottolineare, sono luoghi in cui si sono verificati eventi significativi per la storia di una comunità, e di cui si è conservata e rinnovata la memoria.
Ci auguriamo che lo sguardo di tutti coloro che vedranno o visiteranno Portinente, siano essi eoliani o turisti, possa percepire  la sacralità di questo luogo denso di memorie, che è un prezioso Bene culturale oltre che una splendida baia, anche attraverso qualche segno tangibile che ne attesti la storia  e ne perpetui il ricordo.

Macrina Marilena Maffei e Anna Siracusano