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giovedì 21 maggio 2015

Assegnata dal Centro Studi a Teresa Castagna la borsa di studio "Anna Leone"

 Comunicato Stampa
Borsa di Studio Anna Leone
Martedì 19 maggio, presso l’Hotel Villa Meligunis a Lipari, la Borsa di Studio “Anna Leone” promossa dal Centro Studi Eoliano fra i giovani laureati autori di tesi di laurea con argomento relativo alle Isole Eolie è stata assegnata alla dott.ssa Teresa Castagna con una tesi su “Callimaco: L’Aition di Teodoto di Lipari. Revisione Testuale e Commento” – Università degli Studi di Milano – Facoltà di Studi Umanistici – Corso di Laurea Triennale in Lettere – Anno Accademico 2012 – 2013 - Relatore: Prof. Luigi Lehnus. 
La Commissione ha esaminato le tredici tesi pervenute giudicandone 12 ammissibili perché rispondenti ai criteri richiesti dal bando di gara. 
Durante la cerimonia è stata ricordata la figura di Anna Leone, fondatrice e già presidente del Centro Studi Eoliano. 
Grande l’attesa da parte dei candidati presenti e la partecipazione del pubblico per la nomina della tesi vincitrice; la Borsa di Studio è stata consegnata alla dott.ssa Castagna dalla nipote di Anna Leone, tra l’emozione del ricordo e la fiducia nel futuro rappresentato dai giovani. 
Sono intervenuti il presidente del Centro Studi Nino Saltalamacchia, l’assessore alla Pubblica Istruzione Fabiola Centurrino, il dott. Michele Giacomantonio e la prof.ssa Silvia Campantico.
Al termine della serata è stato offerto un aperitivo eoliano organizzato dall’Hotel Villa Meligunis. 
Giudizio della Commissione
La tesi di Teresa Castagna si distingue per l’accurata analisi critica, l’utilizzo di numerose fonti eterogenee, i notevoli rimandi alla storia della letteratura antica, con riferimenti alle diverse interpretazioni filologiche, e il tentativo, ove possibile, di addurre argomentazioni per fare luce su quesiti storici di difficile soluzione. Inoltre la parte in cui tratta la storia delle origini di Lipari è puntuale ed aggiornata con alcuni interpretazioni anche originali.
L’aiton a cui la Castagna dedica la sua tesi sono pezzi di frasi da cui, a fatica, riesce a ricavarsi un senso. Come tutte le altre presenti nell'opera si tratta di un'elegia, breve poesia lirica che per metrica e argomento si distacca nettamente dal genere epico greco e romano. Nonostante la forma evidentemente molto lacunosa del frammento possiamo dirci fortunati: grazie alle note, parafrasi e glosse di altri autori e anonimi commentatori antichi riusciamo almeno a ricostruire a grandi linee il filo conduttore della poesia.
Inizialmente Callimaco pare rivolgersi agli abitanti di Lipari apostrofandoli con l'appellativo di "stirpe psitia", desumendo l'aggettivo dal particolare tipo di vigna che si coltiva sull'isola. Poi il senso del discorso, per i gravi danni al testo, non è perfettamente chiaro. Ma forse si può intuire qualcosa: il comandante degli Etruschi ordina che sia immolato ad Apollo il più forte combattente dei Liparesi. Era stato infatti fatto dai nemici un voto all'oracolo di Febo Apollo a Delfi per cui, se avesse loro concesso la tanto agognata vittoria sugli Eoliani, essi avrebbero sacrificato al dio il migliore dei combattenti insulani: tale promessa si colloca all'interno della secolare e mai esausta rivalità tra Etruschi-Tirreni (e quindi barbari, secondo la mentalità greca) e Eoliani-Greci per il controllo delle isole, collocate in un punto strategico dei commerci del mar Mediterraneo.
E la vittoria nemica non tarda. Sembra di capire che nell'elegia Teodoto, il liparese più valoroso, abbia infine avuto un ultimo sussulto di umanità di fronte alla morte, cercando di sottrarvisi, e tale accenno rende con grande efficacia i risvolti psicologici dell'eroe. La sua sorte però ormai è decisa e non vi si può sottrarre. Gli Eoliani, in quell'occasione sconfitti, riottennero però ben presto la libertà perduta, celebrando la vittoria sugli Etruschi con un monumento proprio all'Apollo di Delfi che permise loro la vendetta.
Callimaco rende giustizia dunque a Teodoto di Lipari omaggiandolo, a due secoli di distanza, di quest'elegia di cui possiamo solo sperare di trovare nuovi frammenti che ne svelino pienamente il contenuto.
Al secondo posto ex-aequo sono state classificate: Silvia Merlino con una tesi sul rischio vulcanologico, giudicata di particolare valore civile e sociale in una realtà in cui la speculazione edilizia continua ad avere un ruolo importante; Morgana Mazzù con una tesi archeologica sull’agger di Sesto Pompeo, giudicata esemplare sia per la ricostruzione storica sia per la ricerca archeologica dove l’autrice sembra muoversi con sicurezza e padronanza della materia; Ilaria Spinella con una tesi sulla comunità stromboliana in Nuova Zelanda, di grande interesse per comprendere come si sia sviluppata l’emigrazione eoliana in continenti lontani e come abbia funzionato il sistema dell’ “immigrazione a catena” che, con la trafila dei richiami, permette a parenti ed amici degli emigrati di stabilirsi a loro volta nel nuovo paese.
Al terzo posto anch’esse ex-aequo sono state giudicate le tesi di Melissa Prota, Alba Mazza e Ornella Gulino che, pur con i gravi limiti riscontrati nello svolgimento, evidenziano problemi di grande interesse per le Eolie: il museo ligneo , una nuova campagna di archeologia subacquea con metodi innovativi, il glossario che raccoglie parole ed espressioni dialettali come strumento per preservare e valorizzare il dialetto come patrimonio, in tutela dell’identità locale che rischia di dissolversi nel tempo.
Foto di Antonio Iacullo

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