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venerdì 20 maggio 2016

Un progetto ambizioso per il nostro cimitero in occasione dei suoi 150 anni? (di Michele Giacomantonio)

Il prossimo anno il cimitero di Lipari compirà 150 anni dalla sua inaugurazione. Fu allora un atto di grande civiltà che spero l’Amministrazione comunale voglia ricordare. Prima i morti venivano seppelliti nelle chiese: vescovi, nobili, signori e qualche canonico in apposite tombe coperte da epigrafe funerarie, la gran maggioranza della gente in fosse comuni strapiene “pigiando con pali o con i piedi” i cadaveri di vecchia data per fare spazio ai nuovi.
Certo siamo contenti della informazione che pubblica l’Assessore Sardella che sono cominciate le grande pulizie nei cimiteri e che andranno avanti anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Il decoro dei nostri cimiteri è anche questo un gesto di civiltà come garantire che le fontanelle funzionino e siano costantemente rifornite di acqua e che le buche che si formano siano immediatamente coperte.
Eppure, per celebrare i 150 anni del Cimitero di Lipari noi ci augureremmo qualcosa di più: ci augureremmo che finalmente vengano realizzati i loculi dell’area di entrata che attendono da 16 anni ma ci augureremmo anche che venga progettato un intervento di riqualificazione integrale del nostro cimitero e di sua valorizzazione.
Se vi fate una passeggiata per il Camposanto di Lipari, ma temo che lo stesso valga anche per gli altri, vi accorgerete che forse la metà delle tombe è dissestata. Soprattutto quelle a terra che rischiano di essere cancellate e con loro la memoria di chi vi è sepolto. Che cosa si può fare?
Il terreno dove sorgono le tombe a terra come anche i loculi non sono di proprietà dei familiari del 
defunto questi hanno solo un diritto di superficie, se riguarda la terra, o un diritto d’uso se riguarda i loculi. Per l’intera durata della concessione la proprietà del manufatto realizzato dal concessionario resta in capo a lui o ai suoi eredi. A norma dell’art. 38 del Regolamento Comunale Cimiteriale la concessione dura novantantanove anni “con l’obbligo di garantirne la manutenzione ordinaria e salvaguardare il decoro della sepoltura stessa”. La concessione cimiteriale si estingue alla scadenza e può essere revocata o può essere pronunciata la decadenza dal Comune per giusti motivi. 
Con ogni probabilità più di metà delle tombe quindi sono fuori norma perché non è stata effettuata la manutenzione ordinaria e non è stato garantito il decoro della sepoltura e quindi la concessione è a rischio di decadenza. Ciò che proponiamo all’Amministrazione è che dia incarico al suo ufficio tecnico di compiere una radiografia di tutte le tombe del cimitero segnalando quelle “fuori regola” e quelle la cui concessione è scaduta. Non è un lavoro impossibile con le nuove tecnologie informatiche e coordinando i registri delle concessioni depositati negli uffici e la nuova mappatura che dovrà realizzare l’ufficio tecnico.
A questo punto, come è già stato fatto per i loculi del piano di entrata – cinque/sei anni fa - quando si è realizzata la estumulazione, si avvertono le famiglie dei defunti le cui tombe si trovano in condizione di irregolarità e si da loro un tempo congruo per rimediare: o l’intervento di manutenzione o lo spostamento dei resti in quelle che vengono chiamate, un pò cinicamente, “colombaie”. Cioè 

loculi più piccoli in grado di accogliere la cassetta dei resti. Fuori da questa norma rimarrebbero le tombe di un certo rilievo storico ed architettonico come anche le tombe di cittadini illustri che hanno fatto la storia della nostra comunità. Queste tombe vanno tutelate e salvaguardate ponendole sotto la responsabilità diretta dell’Amministrazione comunale.
Avremmo così finalmente un cimitero decoroso ed il problema della carenza di spazio o di loculi sparirebbe sicuramente.
Voi pensate che questo sia un sogno? Certamente non ci sembra un obiettivo alla portata di questa Amministrazione anche se ci augureremmo di essere smentiti. Purtroppo a sostenere il nostro pessimismo sono questi quattro anni trascorsi nei quali siamo passati, gradualmente e dolorosamente, dall’entusiasmo iniziale alla disillusione attuale. Comunque la speranza è sempre l’ultima dea a lasciare i sepolcri…..
Michele Giacomantonio

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