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domenica 27 aprile 2008

Lipari: Incidenti a mare e in terra

Ultimo giorno del “ponte della Liberazione” alle Eolie da ricordare in negativo per una giovane palermitana e per un ragazzo catanese: coinvolti entrambi in disavventure che hanno reso necessario il ricorso alle cure dei medici dell'ospedale di Lipari. La giovane palermitana, unitamente ad altri amici, si trovava a bordo dell'imbarcazione “Senza cuore”, noleggiata a Portorosa e in navigazione tra Vulcano e Lipari, quando si è spezzato un albero della barca a vela ed è stata colpita dal boma. Lanciato l'S.o.s. sul posto, su disposizione del comandante Luca Politi, è giunta dopo pochi minuti la motovedetta della Guardia Costiera di Lipari che ha provveduto a trasbordare la ragazza ed i suoi amici. All'arrivo a Lipari la ragazza è stata trasportata in ospedale per le cure del caso, i suoi compagni di viaggio(tutti giovani tra i 20 e i 25 anni), visibilmente provati, sono stati ascoltati al Circomare Lipari per chiarire la dinamica dell'accaduto. Il natante, a cura di alcuni residenti, è stato trainato a Vulcano.
Più pesanti le conseguenze per il ragazzo catanese, del quale non sono state rese note le generalità, coinvolto in un incidente con il motorino mentre stava effettuando, con un amico, il giro dell'isola di Lipari. A causa delle fratture è stato trasferito con l'elicottero del 118 in una struttura specializzata.

Provincia: Per il consiglio in corsa La Greca (PD)

Il dott. Giuseppe La Greca, segretario del PD eoliano, potrebbe essere uno dei candidati al prossimo consiglio provinciale. L'ex assessore del comune di Lipari secondo fonti attendibilissime sarebbe stato contattato per entrare a far parte della squadra che correrà per Palazzo dei Leoni. Da noi contattato La Greca non ha nè confermato nè smentito il contatto e la proposta di candidatura ma un "se dovesse servire la mia presenza valuterò il da farsi" lascia chiaramente intendere qual'è il La Greca pensiero.

Canneto: Stessa spiaggia, stesso mare e l'immondizia di ogni domenica

I turisti del "ponte della Liberazione", approfittando delle condizioni meteo favorevoli, hanno fatto stamattina e nel primo pomeriggio una capatina in riva al mare, a Canneto in particolare. Come ci segnala Giovanni che ci ha inviato la foto, sin dall'ingresso della frazione per finire a Calandra, hanno trovato i cassonetti stracolmi d'immondizia. Stesso "spettacolo" per i residenti che nel pomeriggio hanno raggiunto la frazione per una passeggiata o per un semplice giro in auto.
Come accade ormai da qualche domenica i cassonetti non vengono svuotati.. se non dai randagi durante la notte.
Il problema era stato sollevato dai consiglieri Megna e Fonti che richiedevano un puntuale servizio domenicale e non solo per Canneto. Nonostante il loro impegno senza nessuna fortuna!
Dice un vecchio proverbio: "Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire!" Vuoi vedere che già allora pensavano all'ATO?

Eolie: Deflusso con spettacolo finale "stile far west"

Deflusso in massa dalle Eolie oggi pomeriggio a conclusione del ponte della Liberazione. Aliscafi, catamarani e traghetti di linea a partire dalle tredici hanno viaggiato a peno carico in direzione Milazzo. Non sono mancati i soliti problemi in fase di incolonnamento delle auto nel porto di Sottomonastero ma tutto si è risolto brillantemente con l'intervento dei vigili. In questa occasione le Eolie, al contrario della Pasqua, hanno registrato un buon movimento turistico anche se bisogna ricordare costituito prevalentemente da siciliani e da qualche gruppo di stranieri. Non sorridono però gli albergatori, anzi tutto al contrario. Denunciano l'opera incessante dei “predatori del turismo”, ovvero gli abusivi, che posizionati sulle banchine intercettano chi raggiunge le isole. In questo senso gli albergatori tornano a chiedere drastici interventi ad amministrazione e Circomare Lipari.
A chiudere la giornata, mentre i turisti erano incolonnati per imbarsi sul traghetto Siremar, una scena da “far west” verificatasi al distributore di benzina. Per una questione di precedenza e velocità nel rifornimento di carburante un giovane e un signore maturo si sono scontrati, prima a parole, poi passando a vie di fatto. Ad aver la peggio il giovane rimasto a terra dopo essere stato colpito al capo dalla “pistola” della colonnina di distribuzione. Sono intervenuti vigili e carabinieri. Il giovane è stato poi trasportato in ospedale dove resta in osservazione.

S.Bartolo:(ultima parte) La Cattedrale

di Giuseppe Jacolino
Dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente (a.476) si avvertirono in Sicilia i pericoli delle incursioni vandaliche e l'oppressione degli Ostrogoti. Pertanto i Liparèi, ormai cristianizzati, ritennero prudente rinserrarsi nel circuito della Città Alta e di trasferire nel cuore stesso dell'abitato la residenza episcopale.La nuova Cattedrale - di dimensioni assai ridotte e per nulla paragonabili a quelle della chiesa attuale - si impiantò nel sito stesso in cui, in età classica, credibilmente si ergeva un tempietto pagano. Essa venne distrutta nell'838 allorché le Eolie, insieme con l'intera Sicilia, divennero possesso islamico.Dopo circa duecentocinquant'anni di vuoto storico, l'abate Ambrogio e i suoi Benedettini, inviati qui dal "liberatore" Ruggero I il Normanno, gettarono le premesse della ricolonizzazione del territorio e della rifondazione della Città di Lipari e, sempre nel sito centrale del Castello edificarono la chiesa abaziale con l'attiguo monastero. La chiesa abaziale, intitolata a S. Bartolomeo, divenne Cattedrale nel 1131 con la promozione a vescovo abate Giovanni di Pèrgana.Giovanni ingrandì la chiesa (a navata unica) e anche il monastero che si sviluppò attorno al chiostro (il primo chiostro latino-normanno di Sicilia) dei cui quattro originari ambulacri ne sono avanzati tre recentemente riportati alla luce.Ulteriori ampliamenti la Cattedrale subì tra il 1450 e il 1515: E, completata che fu con un artistico soffitto di legname a capriate, venne incendiata dai Turchi nel 1544.Ricostruita nella seconda metà del Cinquecento e conclusa con una magnifica volta a botte, risultò alta e oblunga, per cui ai fianchi trovarono sviluppo varie cappelle; per le cappelle del lato destro furono utilizzati e perimetrati con muri taluni spazi d'intercolunnio dell'ambulacro Nord del chiostro.Per la nostra Cattedrale il secolo XVIII segnò un'epoca di radicali innovazioni e nelle strutture e nelle ornamentazioni: gli affreschi della volta, raffiguranti scene bibliche, rimontano agli anni attorno al 1700; nel 1728 vennero eseguiti la statua d'argento del Protettore e il relativo altare ligneo; fra il 1755 e la fine del secolo venne innalzato il campanile, e nel 1772 la Cattedrale fu ingrandita delle due navatelle laterali, una delle quali (quella di destra) comportò la demolizione di un intero settore del chiostro benedettino.Anche il prospetto di pietra paglierina vesuviana fu messo in opera intorno al 1772 e venne a dare un nuovo senso di armonica compattezza all'insieme architettonico del Duomo. Nell'ultimo decennio del secolo s'impose prepotentemente, nella Cattedrale, la policromia del marmo, e di marmo furono rivestiti gli altari che vennero altresì sormontati dalle belle tele di Antonio Mercurio.Nel 1859 un fulmine fece crollare il timpano della facciata e un paio di campate della volta. L'intervento di ripristino fu immediato ed ebbe termine nel 1861. Le pitture scomparse non sono state sino ad oggi reintegrate.Da sempre la Cattedrale di San Bartolomeo di Lipari assolse il ruolo di chiesa parrocchiale unica con giurisdizione su tutto il comprensorio dell'Arcipelago. Ma mons. Angelo Paino (1909-1921) volle snellire l'azione pastorale delle tante chiese vicarie o sacramentali e, sollecitato il decreto governativo del 28 ottobre del 1910, istituì nella Diocesi le prime sedici parrocchie autonome, compresa quella della stessa Cattedrale.Pienamente immersa, per lunghi secoli, e svettante nel mezzo del groviglio di case dell'antico tessuto urbano, la Cattedrale fu testimone della vita religiosa e civile della gente isolana. Ed è per tal motivo che i fedeli ordinariamente la chiamano 'a Citàti, perché essa, la Cattedrale, è sintesi altamente rappresentativa di una Città che non è più, e nel contempo rimane centro propulsore di quella straordinaria forza aggregante che lega tutti i figli delle Eolie, i vicini e i lontani.

L'azalea della ricerca a Lipari, Panarea, Stromboli e Vulcano

La seconda domenica di maggio, in concomitanza con la “festa della mamma” torna nelle piazze italiane, l’Azalea della Ricerca dell’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro. Con un contributo minimo di 14 euro, infatti, si potrà ricevere in omaggio una piantina di azalea, contrassegnata con il marchio dell’Associazione.
Alle Eolie , grazie al comitato presieduto dalla signora Rosanna Spadaro le azalee si potranno trovare a Lipari, in Corso Vittorio Emanuele, a Panarea, Stromboli e a Vulcano.

sabato 26 aprile 2008

Porticello: Barca di imprenditore rischia di affondare

Apprensione oggi pomeriggio al largo di Porticello dove una imbarcazione di 17 metri “Belinda” di proprietà dell'imprenditore Oscar Cassiano, con quattro persone a bordo, ha cominciato ad imbarcare acqua, rischiando di affondare. Per evitare che accadesse il natante è stato spinto quasi in prossimità della riva, nella zona denominata White Beach. Lanciato l'S.o.s. sul posto è giunto un gommone del Circomare Lipari, capitanato da capo Fabio La Porta, con a bordo la squadra dei vigili del fuoco(caposquadra Miuccio) del distaccamento di Bagnamare. I pompieri, con il supporto dei marinai, si sono prodigati per liberare il due alberi dalla quantità di acqua imbarcata facendo in modo che, in seguito, potesse quindi raggiungere l'alaggio di Unci (Canneto). Le operazioni di soccorso e assistenza, coordinate dal sottufficiale Andrea Amato, si sono concluse dopo circa tre ore dal loro inizio.

Riabilitazione: resta alta la tensione

Cresce la tensione tra i genitori i cui figli frequentano, o meglio dire frequentavano, il centro riabilitativo di Canneto. E’ già passato oltre un mese dalla sospensione del servizio di riabilitazione da parte della società servizi riabilitativi e non si intravede alcuno sbocco all’orizzonte per una questione delicatissima che vede coinvolti tanti bambini diversamente abili e non solo. I genitori, intanto, si stanno organizzando per eclatanti manifestazioni di protesta anche alla luce del fatto che il prossimo 29 aprile si interromperà il progetto “Obiettivo autonomia” anche per quel limitato numero di utenti che ancora ne usufruiscono. Le prospettive non sono certo delle migliori e sarebbe il caso che chi ha competenza si attivi per trovare una soluzione per risolvere un grave problema sociali per bambini e famiglie che vivono già in una grande situazione di disagio. Ma una sentenza del Tar di Palermo, che ha rigettato il ricorso presentato da alcune associazioni contro i tagli regionali, non è un buon viatico. Ma nessuno è disposto ad arrendersi, anzi tutto il contrario.

S.Bartolo(6° parte) La statua marmorea

Di Giuseppe Iacolino
La statua di San Bartolomeo che fa spicco nella vasta piazza di Marina Piccola ha una sua storia piuttosto remota che mette conto di narrare per esteso.Sin dai primi anni che seguirono la ruina di Lipari del 1544, il Borgo al di fuori delle mura del Castello cominciò a prender vita là dove, nel tardo Medioevo, si era costituito il nucleo di Sopra la Terra.Al fine di assicurare l'assistenza religiosa a quei fedeli (erano 700), il vescovo Giuseppe Candido (1627-1644) il primo di maggio del 1629 promosse la chiesa di S. Giuseppe a filiale della Cattedrale.Dalla seconda metà del Seicento e per tutto il Settecento lo sviluppo urbano della Città Bassa fu così intenso da riuscire a coprire l'area che dal Vallone del Ponte s'estende sin oltre a Sopra il Piano. Il fenomeno fu la risultanza di due fondamentali fattori: l'allentamento della pressione corsara e l'accrescimento demico (nel 1808, 10.000 erano i residenti nell'isola maggiore, e 5.000 quelli delle isole minori). Già dal 1725 i vescovi avevano lasciato la dimora del Castello e avevano fissato la loro residenza nel "casalino di villa" convenientemente ingrandito, e nel 1813 mons. Silvestro Todaro (1807-1816) celebrò quello che può considerarsi l'ultimo battesimo di un infedele turco che era di anni 26.Altro segnale indicativo della svolta dei tempi si ebbe nel 1811 quando lo stesso vescovo concesse, per lo sfruttamento dei minerali, 22 salmate e mezza di terreno nell'isola di Vulcano a "Sua Eccellenza il Marchese Tenente Generale Signor Don Vito Nunziante" e subito appresso, nel 1812, altri vasti apprezzamenti a Don Giovanni Bongiorno, a Don Tommaso Carnevale, a Don Emanuele Carnevale, a Don Giovanni Amendola e alle famiglie Trovatino, Basile e Ferlazzo. Tutto sommato, al di là di qualche momento di apprensione o di panico - come si vide il 26 gennaio del 1812 quando "accadde una terribilissima tempesta dal Sud-Est accompagnata da tremuoti e fu tanto furiosa che il danno cagionato fu valutato a onze 1.000", non mancavano le premesse di crescita complessiva sia economica che demografica. Ma l'aspetto più rimarchevole della mutazione si appalesò nello spostamento degli assetti abitativi e dei rispettivi equilibri: il Castello, con i suoi centocinquanta abitanti mescolati ai coatti - delinquenti comuni e filogiacobini del Regno di Napoli -, slittava lentamente lungo la china del degrado; per contro, nella Città Bassa si moltiplicavano le attività economiche di artigiani, armatori, spedizionieri e negoziatori, e la più parte di costoro nella Marina di San Giovanni ravvisarono lo spazio idoneo alle loro transazioni d'affari. Quella Marina fu ribattezzata Piazza del Commercio e divenne la meta e il centro della nuova realtà economica e sociale. E fu lì che i Liparesi benestanti, d'intesa col vescovo, nel 1813 vollero assicurarsi la contiguità vigile e protettiva del loro Santo innalzandogli un monumento.A tutt'oggi ignoriamo se si trattò di una statua commissionata ad hoc o di un antico simulacro rinvenuto chissà dove e adattato alla bisogna.Dopo quarant'anni i Liparesi rifecero tutto daccapo.Nel 1855, salutato come l'anno della liberazione dal contagio della pestilenza asiatica, " Lipari...., per vantarsi essere esente e per sempre ringraziare a quel sanguinoso e forte braccio che col suo imbrandito coltello ne ha spossato e ne indebiliterà tutta la veemenza dei piè terribili flagelli vibrati dal Giustissimo Dio alla sia diletta isola, ...nel 1855, cessato il flagello Asiatico e conosciutosi da tutti... esser stata esente l'Isola di Lipari per la sola e mera efficace e non interrotta intercessione del Santo Apostolo,... dagli abitanti di tutte le Isole Eolie, non dimentichi dei benefizii ricevuti, del suo non estinto affetto ed amore non dissimile di quello dei suoi antenati verso un tanto speciale benefattore,... in riconoscenza del sopracennato miracolo... si rinnovò la statua marmorea di S. Bartolomeo, e nel piedistallo si affissero due Epigrafe in marmo, una del Comune e l'altra del Vescovo Attanasio, quali furono garentite da una inferriata fatta a spese di D. Onofrio Paino".Trascorsero ottantaquattro anni. Nel 1939 il commissario prefettizio di Lipari Dottor Riccardo Rickards deliberò la sistemazione della Piazza del Commercio (già, dal 1908, Piazza Marchese Ugo di Sant'Onofrio), facendo spostare il monumento di San Bartolomeo dal centro piazza in un settore marginale con nuova base di cemento e senza inferriata.

Eolie: Piove a dirotto, ponte rovinato..sinora

Piove a dirotto sulle Eolie ma già dalle prime ore di stamttina la giornata si presentava alquanto uggiosa. Sicuramente un duro colpo per coloro, in larga prevalenza siciliani, che hanno deciso di trascorrere il ponte della Liberazione nell'arcipelago. Grosse difficoltà si annunciano per domani per chi dovrà lasciare le isole, Lipari in particolare, e non ha già provveduto a dotarsi del biglietto. Le agenzie degli aliscafi annunciano il tutto esaurito nelle corse pomeridiane di ritorno a Milazzo. Si sta anche cercando di organizzare una corsa speciale.

Lami: Giochi messi a disposizione dall'amministrazione Bruno

La frazione di Lami, al centro negli ultimi tempi di una serie di iniziative da parte della locale associazione “Borgata Lami” che tendono a rendere vivibile e a riqualificare quel borgo, potrà contare su alcuni giochi messi a disposizione dall’amministrazione comunale attraverso l’assessore Corrado Giannò. Si tratta di due giostrine e un’altalena. Saranno installate, così come abbiamo accertato contattando il presidente dell’associazione Saverio Merlino, in uno spazio nei pressi della chiesa che dovrebbe essere concesso in comodato d’uso da un residente a Lami.
Nella foto: Merlino e Giannò a colloquio durante la pausa della recente giornata ecologica a Lami

venerdì 25 aprile 2008

Il mare in tempesta ad Acquacalda(Lipari)

In attesa che partano i lavori per la messa in sicurezza dell'abitato costiero della zona di San Gaetano ad Acquacalda(Lipari) vi mostriamo tre foto spettacolari, quanto terrificanti, di come il mare in tempesta si abbatte su quella frazione. Le immagini risalgono al dicembre scorso