Cerca nel blog

sabato 7 luglio 2012

Il “Centro Studi eoliano” presenta la raccolta di scritti di Curzio Malaparte curata dallo storico eoliano Giuseppe La Greca.


“Sbarcai anch’io, come l’eroe dell’Odissea, sulla nera riva di Marina Corta, quasi sugli scalini della chiesa del Purgatorio, costruita su uno scoglio alla estremità del piccolo molo, ai piedi dell’alta rupe a picco della rocca d’Eolo”. Curzio Malaparte trascorre al confino di Lipari circa sette mesi dal 30 novembre 1933 fino alla fine di giugno del 1934. Mesi in cui lo scrittore, privato della libertà, impara a osservare la natura delle isole Eolie e scrive. Non un diario del suo soggiorno ma prose, poesie, racconti, lettere ai familiari che Giuseppe La Greca raccoglie nel volume “Curzio Malaparte alle isole Eolie. Vita al confino, amori e opere” edito dal Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani.

Malaparte viene arrestato il 7 ottobre 1933 e condotto nel carcere romano di Regina Coeli con l’accusa di “attività antifascista all’estero”. Accusa poi trasformata in “calunnia e diffamazione di un ministro in carica”, poiché il giornalista pratese aveva attaccato Italo Balbo in due lettere indirizzate al direttore del Corriere Padano. Il tribunale lo condannerà, nel novembre dello stesso anno, al massimo della pena: 5 anni di confino a Lipari. La condanna sarà poi ridotta di molto. In soccorso di Malaparte, interverranno Galeazzo Ciano e lo stesso Mussolini che accetterà lo spostamento dell’intellettuale da Lipari, per motivi di salute, dopo pochi mesi. Malaparte sarà, quindi, trasferito prima a Ischia e nell’ottobre del 1934 nella sua amata Toscana, a Forte dei Marmi.  Il proscioglimento totale arriverà nel giugno del 1935.

Curzio Malaparte approda a Lipari accompagnato da due agenti in borghese e dalla madre. La sua residenza sarà una casa affacciata sul porto di Marina Corta, lungo la salita San Giuseppe.
La costrizione forzata è per lo scrittore inizialmente intollerabile. “Troppo mare, troppo cielo, per un’isola così piccola e per uno spirito così inquieto”, scrive Malaparte al fratello Sandro nel gennaio del 1934. L’intellettuale non riesce ad accettare l’idea di risiedere su un’isola così lontana dal proprio mondo, privato della libertà di vita e di pensiero, senza possibilità di contatti e confronti.
Lentamente, però, il vivere a Lipari diventa per Malaparte l’occasione per osservare la classicità greca dell’isola e per apprezzare la gente isolana: “A parte la solitudine e la naturale malinconia, dovuta alla stagione, al mare, all’eterno vento eolio e al ricordo del tempo passato, io sto sereno e non mi sono mai sentito così in armonia con me stesso.” Lo scrittore impara ad ammirare i tramonti da Chiesa Vecchia, la baia di Marina Corta, il rumore delle onde e i panorami che può vedere durante le passeggiate per l’isola. “I giorni si allungavano, i tramonti s’erano fatti rosei e trasparenti, una brezza verde trascorreva sul mare, i primi mandorli in fiore s’alzavano come nuvole dal ciglio delle colline”.
A Lipari, l’intellettuale prova a capire cosa significa isola. Malaparte, grande ammiratore dell’Inghilterra e degli inglesi, racconta nell’opera “L’inglese in Paradiso” come la permanenza a Lipari gli abbia permesso di conoscere e penetrare la natura degli isolani: “Seduto sulla riva deserta, in mezzo a tre vulcani incoronati di fumo e di fiamme, io ringrazio Dio di aver fatto di me, da quel perfetto continentale che ero, un uomo assai più insulare, cioè assai più libero, di qualunque inglese”.

Nei mesi di confino a Lipari, Malaparte continua, comunque, a soffrire la solitudine che neanche le visite di Flaminia riescono a mitigare. Sull’isola, il suo “solo e incomparabile amico” è Febo, un cane che lo scrittore salva dalla vita randagia e che poi lascerà l’isola con lui.  A Febo, Malaparte dedica diverse pagine e il cane sembra essere l’unico in grado di comprendere il difficile momento che attraversa. “Se io non fossi un uomo, e non fossi quell’uomo che sono io, vorrei essere un cane, per assomigliare a Febo. Vorrei essere un cane come lui.”

Difficile è per lo scrittore svolgere durante il confino la sua attività di giornalista. La posizione assunta dal regime lo condanna anche all’isolamento intellettuale. Soltanto l’intervento di Aldo Borelli, direttore del Corriere della Sera e legato da amicizia alla famiglia Malaparte, consentirà la pubblicazione di alcuni elzeviri anche se a firma “Candido”. 

Dopo il 1934 Malaparte non tornerà più sull’isola. Lipari la saluterà da lontano solo vent’anni dopo, durante un viaggio in nave da Napoli verso la Grecia.

Il libro “Curzio Malaparte alle isole Eolie. Vita al confino, amori e opere”, con Presentazione di Piergaetano Marchetti e con Prefazione di Gian Antonio Stella, è già disponibile in molte librerie italiane. Il volume sarà presentato a Lipari e nelle altre isole nel corso della manifestazione “Un mare di cinema” e durante i “Pomeriggi Culturali” del Centro Studi nei mesi di luglio e agosto.

Lipari, 7 luglio 2012

U vecchiu e u computer! di Giovanni Giardina 07-07-2012-


Ormai  l’anzianu  ‘un’e’ cunsidiratu,
‘un’e’  cchiu’  degnu  d’essiri  ascutatu
finu’ quannu  u   piru,  dava i so  frutti,
ora c’on servi cchiu’…cu  si  nni  futti !

Si senti  sulu, cu e’ con’ebbi figghi,
cumu na porta, priva di  manigghi
chiddu ca  invesci fu,cchiu’ furtunatu
malidisci  puru u juornu  quannu e’ natu.

Oggi i figghi ,’un’hannu cchiu’ cuscenza,
‘un sannu cchiu’ chi e’ a  riconoscenza,
si  sentunu  ranni, pirchi’ missiru i pinni,
m’ancora a quarant’anni, vonnu i minni !
.
Pi  curpa di  tutti chisti  marchingegni,
si  fisciru  sucari  tutti  i meningi.
pi l’arti  di na vota  provanu  sdegnu
ormai, ‘un sunnu cchiu’ fonti i uadagnu!

U  munnu  ormai  e’ tuttu computerizzatu,
u viecchiu  si senti  cumu  on disgraziatu,
ora c’avia  bisognu,cchiu’ d’attenzioni
e’ sulu  tinutu  p’amuri  da pinsioni !

Navigati giuvintu’, curriti  forti !
Curriti  senza meta e senza sorti !
Ora  vi  fisciru  tutti  st’artifisci
e da buttana  d’iddi e cu li fisci.

Processi, cunnanni, politica,informazioni,notizie, elezioni,
Si  fannu  tutti :  pi  televisioni,
 
Programmi,dibattiti,,denunci,reclami,condoglianze,
 pagamenti, baci,abbracci , auguri, prenotazioni,
Si fannu  tutti  pi  via di st‘invenzioni:
( Skype, facebook, email,google, you tube, )

E u viecchiu  c’avi a fari, si po’ ammazzari ?
O puru,  a st’eta’, si po’ mettiri a studiari ?
Sicunnu  mi,  u  sangu  po’  jttari,!
S’ancora  cacchi  annu  voli campari !.

Ma  cumu , ‘un  l’hannu  dittu  sempri  i viecchi:?
“Ca  a  veccchia  avi’a  cent’anni  e  ancora  ‘mparava? “
Si ! :ma  e’ puru  veru , ca senza sti marchingegni, cchiossa’ campava!

U  vecchiu  perdi l’anni, ma no u guidiziu !
Quannu  si senti i dari: Na vasata,,na carizza,  n’abbrazzata,
na strinciuta i manu, na timpulata o na  sputazzata  n’faccia,
Vu  dicu ‘ncunfidenza:
Ca  prova cchiu’ piasciri……quannu  u fa i presenza !   

Federalberghi: continuano le umiliazioni sul versante collegamenti marittimi per le isole minori della Sicilia.

Esprimiamo ancora un volta tutto il nostro disappunto e la nostra preoccupazione per il perdurare della situazione di incertezza che avvolge la questione dei tagli ai collegamenti marittimi integrativi a servizio delle isole minori della Sicilia, dichiara il presidente di Federalberghi Isole Minori, Christian Del Bono.
Quasi un anno fa avevamo lanciato l’allarme per i pericoli connessi all’approvazione della delibera 207 del 5 agosto 2011 on la quale la Giunta Regionale impegnava le amministrazioni regionali ad avvalersi, nei contratti di fornitura di beni e servizi dell’istituto della riduzione del quinto d’obbligo. Per un anno intero abbiamo chiesto chiarimenti al governo regionale senza che questi potessero trovare alcun riscontro per poi trovarci improvvisamente, all’inizio della stagione turistica, nel bel mezzo dello scarica barile tra gli assessorati economia e finanze e quello ai trasporti, al quale facevano da contorno le sterili riunioni delle commissioni interessate. Oltre al taglio del quinto d’obbligo abbiamo assistito all’incapacità da parte della regione di reperire le somme necessarie per bandire le gare relative ai servizi in scadenza. Quest’anno è la volta delle Egadi di Pantelleria ed Ustica. L’anno prossimo sarà quella delle Eolie.
La Regione Siciliana abbia, una volta per tutte, il coraggio di dichiarare che ha deciso di isolare le piccole isole della Sicilia ricondannandole all’emigrazione. Diversamente, conclude Del Bono, dimostri serietà, impegnandosi a reperire le some necessarie per garantire una programmazione adeguata dei collegamenti marittimi.

Le problematiche della guardia medica di Panarea in una nota della locale circoscrizione


In riferimento al "travagliato" pronto soccorso dell'altra sera a Panarea allego questo documento che descrive la situazione della Guardia medica dopo i tagli del 16 dicembre scorso.
La Circoscrizione di Panarea invia a voi, sedi dell'informazione locale, questo scritto affichè venga pubblicato con il maggior risalto possibile anche se è possibile nelle testate dei giornali nazionali.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
Mirella Masi
La circoscrizione di Panarea


PROBLEMATICHE GUARDIA MEDICA PANAREA

Sembra ormai chiaro: i pochi ammalati delle isole eolie che avranno la fortuna di usufruire dell’assistenza di due medici saranno solo quelli che azzeccheranno l’orario giusto.
Nell’ottica del risparmio, che sembra essere l’unica priorità dell’ASP 5, sebbene essa sia preposta a garantire ben altro, la mannaia dei tagli si abbatte non solo sul raddoppio dei medici in servizio presso le guardie mediche, ma anche sul progetto EOLIENET, sino a qualche mese fa considerato fiore all’occhiello della sanità siciliana.
Il progetto, fino al 16 dicembre 2011, ha permesso, tramite l’ausilio di mezzi telematici, di eseguire sul posto una moltitudine di esami (elettrocardiogramma, prelievo ematico per gli enzimi cardiaci, chimica clinica, ionemia, emocromo, esame urine) consentendo diagnosi tempestive ed evitando impropri utilizzi dell’elicottero del 118, ma soprattutto ha permesso di trattare efficacemente sul posto i residenti e i tanti turisti che nei mesi estivi affollano le Eolie. Sono stati ad esempio inviati pazienti con l’elisoccorso con ecg ed enzimi fatti da Alicudi a Panarea, con orgoglio dei sanitari e con una riduzione dei tempi d’intervento, al passo con la “golden hour”, l’ora d’oro prevista dal protocollo dell’ischemia cardiaca. Sono stati trattati nelle guardie mediche di Stromboli e Vulcano pazienti con fibrillazione atriale o pazienti per i quali, senza l’ausilio di macchinari che escludessero patologie più gravi, il ricovero sarebbe stato inevitabile. Per non parlare dell’intervento sanitario attuato a Filicudi, quando un paziente è stato prelevato dal 118 solo dopo 24 ore dalla richiesta, per l’impossibilità dell’elicottero di atterrare, causa avverse condizioni meteo.
Tutte queste realtà, sorprendentemente al passo con i tempi in un sud notoriamente arretrato dal punto di vista tecnologico e spesso agli onori delle cronache per casi di malasanità, invece di essere incentivate con finanziamenti mirati, vengono considerate sprechi economici da tagliare.
Dal 16 dicembre l’azienda sanitaria ha dimezzato il numero dei medici delle guardie mediche, medici sui quali la popolazione residente ha sempre contato, riponendovi fiducia al di là del loro ruolo, soprattutto nei giorni festivi, nelle notti, quando il mare in tempesta non consente ai medici di base di arrivare sulle isole anche per 4 – 5 giorni consecutivi (e vengono però pagati lo stesso) o quando la popolazione in estate aumenta in modo esponenziale fino a raggiungere un numero di quasi 20.000 persone, al giorno se consideriamo anche le barche presenti alle boe o in rada. E tutto questo grazie al Progetto Eolie Net, progetto che permette di trattare politrauma, ictus, coma, infarti, edema polmonari, e patologie che sulla terra ferma tratterebbe solo il 118; con un solo medico, non potrà funzionare: questi si troverà da solo a fare il medico, il portantino, l’infermiere, l’analista davanti al computer e dovrà anche occuparsi del trasporto dei pazienti all’elipista, facendo affidamento sui volontari e sul 118, perdendo tempo utilissimo per la salvezza del paziente.
L’azienda 5, invece, ha trovato una soluzione a dir poco incredibile: dal momento che alcuni medici sono in esubero, si raddoppieranno i medici presenti in guardia medica, ma solo per poche ore settimanali e sempre in orari diurni.  Ad esempio, il martedì potrebbero esserci due medici a Ginostra dalle 8,00 alle 16,00, ma dalle 16,00 in poi ce ne sarà uno solo sino al venerdì poi nuovamente due per altre sei ore. Per cui se ti viene un infarto il martedì entro le 16 , hai buone probabilità di sopravvivere altrimenti negli altri orari e fuori dal martedì troveresti un solo medico.
Dal 15 giugno, poi, i pazienti più fortunati saranno quelli che si ammalano dalle 8 alle 20, perché l’ASP ha deciso di raddoppiare i medici solo di giorno, e non di notte, come servizio di Guardia Medica Turistica; peccato che non ci siano aliscafi dopo le 20 cosicché i medici si troveranno sequestrati sull’isola e tenuti o a lavorare gratis o ad essere denunziati per omissione di soccorso. I turisti dunque sono tenuti a non ammalarsi di notte.
Nell’ottica di un ridimensionamento dell’ospedale di Lipari con gli elicotteri del 118, che fanno già avanti e indietro da un presidio ospedaliero all’altro, i quali ormai non garantiscono alcuna emergenza, la riduzione dei medici nelle isole minori porterà inevitabilmente ad un ulteriore incremento dell’utilizzo dell’eli-soccorso e dei costi.
Le Isole Eolie, patrimonio dell’Unesco e conosciute in tutto il mondo, sembrano non meritare di più. Sarà forse necessario dichiarare l’emergenza e chiedere aiuto ad associazioni come Emergency o a Medici Senza Frontiere, come un paese del terzo mondo? Non sarebbe forse meglio adottare una politica della lungimiranza e della prevenzione, piuttosto che quella del risparmio (si fa per dire) ad ogni costo?


La circoscrizione di Panarea

Mini-incendio a Lami

Un incendio di sterpaglie e rovi ha interessato stamani una minuscola area (circa 900 metri) sul costone limitrofo alla strada che porta a Lami.
Sul posto sono giunti  i vigili del fuoco (vedi foto) (caposquadra Lo Pinto) e la squadra antincendio della forestale.
Nessun problema per le abitazioni e i residenti nella zona.

Chiusura della sezione staccata del tribunale di Lipari. Pavone propone

Ho letto con estrema attenzione la nota preoccupante dell'avv. Ziino, sulla questione riguardante il Tribunale di Lipari, pare in fase di chiusura.
Come cittadino eoliano e dirigente sindacale(Anief) ritengo doveroso proporre quanto segue:”In questo momento di grande confusione,di grande crisi economica-sociale dovuta all’imminenza di possibili tagli per la Giustizia,Sanità,Istruzione è necessario con la massima urgenza istituire una delegazione,tra i vari Comuni presenti nel nostro comprensorio Isole Eolie composto di: Sindaci,Assessori,Dirigenti,OO.SS. autorizzati per discutere il da farsi per evitare altri disagi che andrebbero a colpire tutta la nostra comunità eoliana.
Queste delegazioni avrebbero in compito di stipulare un documento unitario da discutere direttamente alla massina fonte istituzionale governativa attraverso l’indizione di un tavolo di concertazione presso i vari Ministeri .I tagli previsti dalla spending review p.v. nella Pubblica Amministrazione avranno una ricaduta devastante se non saranno presi seri provvedimenti e corretti.
Noi in modo particolare,che viviamo in zone disagiate,in questo momento particolare, non siamo in grado di poter affrontare, giornalmente,queste misure indette dal Governo Nazionale. Tagliare i servizi essenziali, diminuire gli organici,creare altri disservizi non è un risultato positivo solo con l’obiettivo di fare cassa . Occorre, come ha detto bene l'Avv. Ziino responsabilità da parte di tutti, al fine di evitare altri disagi, costi elevati alle famiglie che saranno costrette a spostarsi per avere riconosciuto i propri diritti sanciti dalla nostra Costituzione.
Lipari 06/07/2012.                                   
Cordiali saluti.
Ins. Bartolo Pavone

Accadde lo scorso anno

Articolo pubblicato lo scorso anno, nello stesso giorno

Autorizzazioni per il suolo pubblico e disparità di trattamento. L'interrogazione di Giovanni Sardella

AL SIG. SINDACO DEL COMUNE
LIPARI

Oggetto: Interrogazione urgente
 Avendo appreso della lettera pubblica a firma dell’Avv.to Rosario Venuto con la quale evidenzia delle irregolarità nel rilascio delle Autorizzazioni di Suolo Pubblico e “disparità di trattamento” il sottoscritto invita la S.S. a disporre un’inchiesta amministrativa al fine di accertare:
 1) se tutte le nuove  autorizzazioni di suolo pubblico (stagionali e permanenti) per le attività di somministrazione sono state rilasciate in conformità a quanto disposto dalla Circolare dell’Assessore alla Sanità  del 07.01.1997 n° 907 e dall’art.9 comma 4 del Regolamento comunale per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (D.CC. n° 30/2001);
2) se le autorizzazioni di suolo pubblico permanenti già rilasciate sono state regolarizzate alle disposizioni sanitarie, così come disposto dall’art. 24 del citato  Regolamento.
            Il sottoscritto resta in attesa di una urgente risposta e porge distinti saluti.

Giovanni Sardella
            Consigliere UDC
Gli auguri di oggi sono per Ilary Marrazzo e Ugo Bertè
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno.
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo.
L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno
E' stata ritrovata a Canneto la chiave di un mezzo. E' in un portachiavi che termina con un gancio. Sulla stoffa che unisce il gancio all'anello portachiave vi è la scritta wind stopper su sfondo rosso.
Contattare il 339.57.98.235

venerdì 6 luglio 2012

Vip alle Eolie: C'è anche Gerry Scotti

C'è anche Gerry Scotti tra i personaggi (oltre a quelli ospiti della 20th century fox) che si trovano in questo momento a Lipari.
Il noto presentatore, con un gruppo di amici, nel pomeriggio è stato a Papisca.
In questo momento sta cenando nel noto ristorante Filippino.
A Lipari vi è anche Veronica Maya, intercettata qualche minuto fa al teatro del castello di Lipari

Nel centenario della nascita di Celibidache, il Centro Studi Eoliano rende onore al grande direttore e compositore rumeno, innamorato delle Eolie

Quest’anno ricorre il 100° anniversario della nascita di Sergiu Celibidache; il centro Studi ha fissato per mercoledì 11 luglio una serata per ricordare la figura del grande direttore d’orchestra. Il Centro Studi, nell’ambito della programmazione 2012 dei Pomeriggi Culturali Eoliani che sarà presentata domani sera, presso l’hotel Meligunis, ricorderà il maestro Celibidache con un evento curato da Raffaele Napoli (presidente ass. italiana Celididache) e Marco Manni (centro studi)
Il maestro sarà ricordato Mercoledì 11 luglio, ore 19.30 presso i giardini di via Maurolico a Lipari
Sergiu Celibidache nacque l'11 luglio 1912 a Roman nella parte nord orientale della Romania. Dopo il servizio militare, di cui conservò un tremendo ricordo, raggiunse Parigi, che gli apparve subito come la terra promessa. Casualmente ascoltò alla radio un quartetto d'archi del professore berlinese Heinz Tiessen che lo affascinò al punto tale da indurlo a spedirgli a Berlino, presso il conservatorio, una propria composizione. Tiessen , tra l’altro giornalista impegnato a far conoscere la musica contemporanea, riconobbe in Celibidache il potenziale musicale insolito e gli rispose rapidamente, invitandolo a proseguire gli studi con lui. Nella Berlino liberata, un tragico concorso di circostanze ( il direttore Lèo Borchard, che era stato nominato dagli americani, fu ucciso da una sentinella durante una passeggiata notturna) in assenza di direttori "non-sospetti" disponibili nell’immediato, Celibidache fu chiamato a dirigere il 29 agosto 1945 il primo concerto sinfonico della sua vita, alla guida della più famosa orchestra europea: la Filarmonica di Berlino. Celibidache fu subito nominato direttore titolare e diresse con l'orchestra, solo nel corso della prima stagione, più di cento concerti. Tra il 1945 e il 1954 saranno già 527. Nel 1948 arrivano le prime esperienze con importanti orchestre estere: la London Philarmonic, Berliner Philarmonike e ancora l'anno seguente Celibidache dirigerà in Austria, Italia, Francia. Nel maggio del ‘52 trionfa a Buenos Ayres.
In Italia, alle Eolie.
Fu molto attivo anche in Italia. Tra il 1953 e il 1967 diresse: l'Orchestra de "la Scala", "l'Accademia di Santa Cecilia", le orchestre della RAI de Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna e Firenze (molti di questi concerti sono stati filmati). Nel 1962 divenne il direttore della Stockholm Radio Symphony Orchestra, che ricostituì completamente (fino al 1971). Nel Maggio del 1965 Sergiu Celibidache sposò Loana Procopie Dhnitrescu, pittrice, che conosceva fino dagli anni dell'infanzia, che mise al mondo il 19 giugno 1968 il loro unico figlio Serge Ioan Celebidachi. Dalla fine degli anni cinquanta per oltre un ventennio, fu un assiduo frequentatore delle Eolie; a Lipari in particolare fissò la residenza estiva di famiglia, non a caso dinnanzi all’imponente Gran Cratere di Vulcano. Il Maestro rimarrà sempre legato all'isola "dolce-amara" e alla sua gente che lo aveva accolto con entusiasmo, ma temendo il rapimento dell’unico figlio ad opera di malavitosi siciliani, fu costretto ad abbandonare il sud. In molti ricordano Sergiu come un grande benefattore, altri rammentano con simpatia il suo essere ecclettico, stravagante, innamorato della vita, amante del piacere. Impossibile in questa sintesi, passare in rassegna tutti i successi conseguiti, dall’America del sud al Giappone. Davvero innumerevoli e prestigiose le onorificenze ricevute da ogni parte, in particolare dalla Germania. Nel 1990 nel corso di un’esecuzione ha un malore; si riprende ma decide, da quel momento, di dirigere da seduto. Tiene lezioni di fenomenologia anche a Monaco e a Parigi. Le conseguenze di una brutta caduta, verificatasi in un hotel a Firenze, lo condizioneranno per tutto il resto della vita. Qualche settimana prima di morire (giugno 1996), Celibidache dirigeva ancora la sua orchestra, la Filarmonica di Monaco di Baviera, e teneva lezioni pubbliche di direzione d'orchestra (Schola-Cantorum, luglio 1996) con l'entusiasmo di sempre. Il Maestro Sergiu Celibidache ci ha lasciati il 14 agosto 1996, a Neuville-sur-Essonne, nel Loiret, tra Parigi e Orléans, dove è anche sepolto. Non è noto il motivo per cui sulla sua tomba il cognome sia stato variato in Celebidachi, assunto anche dal figlio. La moglie è venuta a mancare all’inizio del 2012.


Un modo innovativo di dirigere e di concepire l’esecuzione orchestrale. Il suo insegnamento Celibidache riteneva che al fine di applicare il suo metodo innovativo, ogni orchestra dovesse andare incontro ad un certo rinnovamento. Stranamente è verso l'America del Sud che volse il suo interesse per perseguire il suo "anti-carrierismo". Le orchestre erano senza dubbio di livello meno elevato rispetto a quelle europee, ma più predisposte, essendo meno assoggettate alle logiche commerciali e potè così sviluppare, il suo metodo innovativo, grazie al maggior numero di prove concesse, nel corso delle quali i musicisti imparavano a lasciar vibrare la musica dentro di sé, e ad abbandonare ogni abitudine fisica e psichica, sforzandosi di non tralasciare nessun particolare necessario alla valorizzazione del processo compositivo. Dopo qualche tentativo intorno agli anni cinquanta, Celibidache rinunciò definitivamente alla registrazione di dischi essendosi persuaso del fatto che, ogni qualvolta si ascolta una registrazione, si soffoca sempre di più la propria capacità di commuoversi, che invece può raggiunge l’apice solo in presenza del suono vivo. Inoltre, lo stesso missaggio in studio altera di fatto la naturale dinamica dei suoni, riuscendo ad esaltare persino lo strumento più debole, che così perde la sua intensità caratteristica. Per Celibidache solo la coordinazione fatta da un essere vivente, di tutti i parametri interagenti in un'opera d'arte concepita organicamente, permette all’ascoltatore di cogliere integralmente la stessa esperienza artistica. La riproduzione è quindi deformazione, falsificazione che abitua lo spettatore o l'ascoltatore ad una percezione meccanica, denudata di spontaneità. Le grandi orchestre moderne, per lo meno fino ai tempi di Celibidache, si erano persuase del fatto che la loro sopravvivenza finanziaria dipendesse essenzialmente dalla notorietà acquisita tramite il mercato discografico, oggi in crisi con l’avvento di internet che, spesso consente di scaricare velocemente files musicali, sacrificando spesso la qualità audio, in cambio dell’ immediata fruibilità dei dati (download ). A questo scopo i files vengono considerevolmente impoveriti, attraverso algoritmi di compressione ( l’ mpeg 3 ne è solo un esempio) che sfruttando principi di psico-aucustica, privano il suono di componenti “meno essenziali”, come un suono debole (meglio parlare di frequenza) tra due di maggiore intensità. In questo senso il messaggio di Celibidache, la sua avversione nei confronti della registrazione, dei mezzi di diffusione, la manipolazione sonora, risultano drammaticamente attuali, soprattutto in relazione alla mancata tutela dell’artista e delle sue opere, mentre l’esaltazione dell’esecuzione dal vivo rappresenta ancora oggi l’unico deterrente efficace contro il deterioramento qualitativo dell’ascolto, introdotto dalla distribuzione virtuale dei contenuti, troppo spesso sinonimo di pirateria.



Sezione distaccata del tribunale di Lipari. La nota dell'avvocato Ziino

Egregio Direttore,
 leggo oggi che il Ministro della Giustizia, nel presentare l'elenco dei Tribunali da sopprimere, accorpandoli ad altri, ha anche comunicato la totale eliminazione di tutte le Sezioni Distaccate dei vari Tribunali, soppressi o meno che siano. Quindi anche la Sezione Distaccata del Tribunale in Lipari.
Tuttavia, a dire degli addetti ai lavori, pare esista uno spiraglio per la conservazione delle tre Sezioni Distaccate di Tribunali insistenti nelle isole minori, ed esattamente Elba, Ischia e Lipari, e  tanto in ragione della loro assoluta specificità geografica.
Ovviamente, se nessuno se ne curerà, il Tribunale in Lipari non avrà speranza di sopravvivenza, cosa che non comporterà disagi solo agli avvocati, che il loro lavoro dovranno comunque continuare a farlo
magari gravando di maggiori costi i propri assistiti, ma comporterà pesantissimi oneri a carico dei cittadini. Appena giorni addietro scrivevo che, ad esempio, i testimoni, privi di qualsiasi interesse alla causa, se costretti fuori dalle isole, rischiano di mancar da casa anche tre giorni.
Ritengo che sarebbe un dovuto servizio alla collettività il fatto che i Consigli Comunali eoliani votassero intanto un qualche ordine del giorno, ben motivato ed articolato, per il mantenimento della Sezione Distaccata di Tribunale in Lipari, trasmettendolo quindi al Ministro competente, ed impegnando altresì i vari parlamentari di riferimento a perorare la causa presso lo stesso Ministro. Staremo a vedere.
 Avvocato Alfio Ziino