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venerdì 23 gennaio 2015

Stromboli vista dallo spazio. La foto dell'astronauta italiana Cristoforetti

L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti ha fotografato l’isola di Stromboli, in Sicilia, dallo spazio.

Stromboli. Aliscafo in approdo rompe tre finestrini.

Momenti di apprensione stamani a bordo dell'aliscafo "Mirella Morace" dell'Ustica Lines il quale, durante l'operazione di approdo nel porto di Scari a Stromboli, ha urtato contro la struttura portuale con la parte inferiore del salone di prua. Nell'impatto tre finestrini sono andati in frantumati e all'interno del mezzo è penetrata l'acqua di mare. 
Per fortuna non hanno riportato danni nè gli undici passeggeri nè i componenti l'equipaggio. Personale di bordo che, dobbiamo scrivere, si è immediatamente attivato sia per tranquillizzare i passeggeri sia per mettere in sicurezza, nel miglior modo possibile, l'area interessata dall'incidente. Il mezzo, completate le operazioni di imbarco e sbarco nell'isola, ha proseguito la sua corsa raggiungendo Panarea e Santa Marina Salina. Qui i passeggeri che dovevano proseguire per Lipari, Vulcano e Milazzo sono stati trasbordati sull'Emma Morace della stessa "Ustica Lines". Il mezzo "incidentato", senza passeggeri a bordo, ha proseguito per Milazzo dove sarà sottoposto ai necessari intervento. A causare l'incidente sarebbero stati la forte risacca e il vento. C'è da sottolineare, comunque, da quanto si è potuto apprendere che il mezzo veloce è stato "costretto" ad ormeggiare sul lato nord del molo perchè dalla parte opposta, dove la risacca era meno violenta, un gavitello (presumibilmente abusivo) rendeva impossibile - come segnalato dagli stessi ormeggiatori in servizio a Stromboli- le operazioni di approdo.

Gesù Bambino nelle case a Malfa. (Articolo di Antonio Brundu)


L’antichissima tradizione di portare Gesù Bambino per le case si svolgeva, nel periodo dell’Epifania, in tutte le contrade dell’Arcipelago Eoliano. Oggi, invece, questa usanza ultrasecolare si ripete in alcune località delle Eolie e, in modo particolare, a Malfa, nell’isola di Salina.
Di buon mattino, infatti, gruppi di giovani (più che altro appartenenti alla Confraternita di San Lorenzo, patrono del paese ) iniziano il lungo giro fra le case del paese partendo dalla chiesa parrocchiale, dove uno scampanìo festoso annuncia l’uscita di Gesù Bambino, che viene portato dentro una culla ricoperta da un tessuto bianco e celeste, con rifiniture merlettate di cotone ricamato e con un addobbo di fiori dai colori svariati.
Una orchestrina, formata da chitarre e fisarmonica, (una volta c’erano anche il violino e il mandolino) allieta con motivi musicali, popolari e religiosi il passaggio in tutte le abitazioni, dove le famiglie accolgono, con devozione e sentimento, il simulacro del Bambinello, portatore di pace, serenità, gioia e benessere per gli animi e di protezione per la famiglia e per la casa (quest’anno anche il nuovo parroco P. Maurizio ha seguito il gruppo nelle case sia per benedirle, sia per conoscere più da vicino i singoli nuclei familiari.
Dopo una breve pausa, caratterizzata da momenti di raccoglimento e di preghiera, i componenti della  famiglia baciano “U Bambinieddu” e, di solito, il più anziano e il più piccolo pongono, nella culla, una offerta; mentre ai presenti e ai suonatori vengono dati i dolci tipici delle festività natalizie, il rosolio e la rinomata malvasia. E così il gruppo che, mano a mano, si va sempre più ingrossando, si porta di casa in casa accompagnato dal ritmo musicale dell’orchestrina, i cui motivi e gli echi si spandono tutt’intorno e creano una atmosfera di allegria e di festa.


Verso sera i numerosi accompagnatori di Gesù Bambino, stanchi ma soddisfatti, concludono il loro girovagare fra le abitazioni, nelle strade e nei vicoli del paese; quindi si recano in chiesa per assistere alla celebrazione eucaristica (sia il giorno dell’Epifania che la domenica successiva), durante la quale l’orchestrina esegue motivi musicali antichi e natalizi. Una volta, prima di entrare in chiesa, il gruppo sostava nella casa più vicina alla chiesa stessa e venivano sparati mortaretti e fuochi d’artificio.
Quindi si rimaneva in attesa che suonasse la campana: “U signu sonò” – dicevano. Si trattava di tre colpi di campana che servivano come segnale per far sapere che il parroco era pronto per iniziare il sacro rito della Messa. Attualmente questa usanza, che risale al 1600, si ripete con grande fervore ed entusiasmo. Una consuetudine che è rimasta quasi intatta nel tempo e che si tramanda, di generazione in generazione, con lo stesso spirito spontaneo e devozionale che ha animato, nelle varie epoche, gli antenati. (Nella foto di Antonio Brundu : il gruppo appena uscito dalla chiesa… oggi gennaio 2015 e… ieri gennaio 1935 nella foto d’epoca scattata dal parroco pro tempore P. Giovanni Marchetti).

20 anni di Centro Giovanile a Lipari (di Cinzia Favaloro)

Quando si parla con i ragazzi che hanno vissuto la realtà del Centro Giovanile c’è una frase che accomuna la loro esperienza: “il Centro è stata la mia seconda casa”. Questo la dice lunga su cosa rappresenti questa realtà che da 20 anni è punto di incontro per i giovani di Lipari.

Come ogni casa che si rispetti c’è chi l’ha progettata, il carissimo Mons. Miccichè che ha fortemente voluto la nascita del Centro Giovanile e lo ha affidato a Gianna Sidoti, pilastro di questo progetto. Tante sono le persone che nel tempo hanno collaborato con lei, nelle varie iniziative e sempre costante è stato il sostegno di Don Gaetano Sardella che ha creduto in questa realtà.
Ma cosa sarebbe questa “casa” se non ci fossero stati centinaia di giovani che si sono susseguiti in questo tempo? Ragazzi intraprendenti o timidi, spavaldi o introversi, più o meno credenti...tutti sono stati accolti senza riserve o giudizi e ognuno ha trovato il modo di rendersi utile, portando il proprio vissuto, il proprio carattere fatto di pregi e difetti, ma soprattutto portando la propria ricchezza!
Io sono stata una di quegli adolescenti che ha frequentato il Centro Giovanile, sentendosi a casa propria. Lì ho potuto fare nuove conoscenze ed esperienze che mi hanno fatta crescere: mi sono divertita con le varie attività ricreative ma ho anche avuto modo di affrontare discorsi seri. 
Il Centro Giovanile è un luogo dove si discute, si litiga, ci si diverte, è il luogo dove si parla di Dio, del mondo che cambia, della scuola, dello sport, dei programmi che ci sono in tv e del buco dell’ozono: in pratica è parte viva e attiva della nostra società!!!
È per questo che vogliamo ricordare e festeggiare questi 20 anni trascorsi con tutta la comunità, in occasione dell’ ormai storico appuntamento dei ragazzi del Centro Giovanile, il 31 gennaio, festa di San Giovanni Bosco, con il Recital “Il Valzer della Responsabilità”.
Grazie a tutti coloro che hanno sempre creduto e sostenuto il Centro Giovanile

Cinzia Favaloro

Stasera al Centro Studi l'inchiesta del 1970 sulle cave di pomice

Stasera, alle 19,00 nuovo appuntamento al Centro Studi. nel corso della serata dedicata a Vincenzo Consolo sarà presentata l'inchiesta dell'autore siciliano fatta a Lipari nel 1970 sulle cave di pomice e della quale alleghiamo la prima pagina. nel corso della serata, inoltre, sarà possibile ammirare il servizio fotografico di Melo Minnella che correda il servizio giornalistico.
L'ufficio Stampa

Partylandia augura Buon Compleanno a Giada Bonfante per il suo compleanno

Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno a Giada Bonfante che compie 1 anno. 

Lipari. Vigili urbani...a mollo. Ma non è l'unico problema negli uffici del comando di polizia municipale.

Il comune di Lipari, in certi uffici, fa decisamente acqua. 
Attenzione non è una critica all'operato di dirigenti, funzionari e impiegati ma un dato di fatto concreto. 
Stamani a fare i conti con l'acqua piovana penetrata all'interno dell'edificio di piazza Mazzini. Corridoi ed uffici allagati dopo la pioggia di ieri che ha trovato terreno fertile in quella parte della struttura che non rappresenta certo il massimo per ospitare gli addetti ai lavori e i cittadini che vi si recano. 

Ma non è l'unico "inconveniente" dell'ala che ospita i vigili urbani: umidità e muffa la fanno da padrone con grave pregiudizio per la salute dei vigili. Molti dei quali, ci risulta, hanno avuto ed hanno problemi respiratori. 
Tali "inconvenienti" (se così li vogliamo chiamare) sono stati più volte segnalati a chi di competenza, auspicando il trasferimento in altra sede. Ma senza alcun riscontro concreto.

Lunedì 26 gennaio sarà a Lipari il Dottor Francesco Salpietro nella qualità di R.S.P.P. (Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione) a riscontro di una ennesima segnalazione fatta dall'ispettore di polizia municipale Giacomo Marino, un componente della RSU. 
Le barchette - che oggi sono spuntate nei locali della polizia municipale- sono l'immagine che tende a dimostrare che si fa "acqua" da tutte le parti e ... nessuno prende provvedimenti.

Viaggio (quasi) al centro della Terra. Così la Nasa esplorerà il cuore dei vulcani

SE PENSIAMO alla Nasa ci vengono in mente le missioni spaziali e i viaggi su altri pianeti. Eppure all'agenzia spaziale americana c'è chi pensa a guardare nelle profondità del nostro, di pianeta. Al prestigioso Nasa Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California, un gruppo di scienziati ha infatti sviluppato il primo VolcanoBot, piccolo robot dedicato allo studio dei vulcani. Grande poco più di una mano, questo robottino può infatti intrufolarsi nelle fessure eruttive da dove fuoriesce il magma dei vulcani. Questi piccoli dispositivi possono così esplorare strutture sotterranee che spesso sono troppo piccole per essere visitate direttamente dall'uomo. 

Come annunciato sul sito del JPL, la prima campagna di test di VolcanoBot, condotta al vulcano Kilauea nelle isole Hawaii, è stata un successo. 
I dati raccolti da VolcanoBot 1 stanno infatti aiutando gli scienziati a costruire mappe 3D delle fessure vulcaniche con un dettaglio mai raggiunto prima, di grandissima importanza per capire la struttura dei vulcani e i processi che causano le eruzioni.
Nella pancia dei vulcani. "Non sappiamo esattamente come i vulcani eruttino. Abbiamo dei modelli, ma sono tutti molto, molto semplificati. Questo progetto mira ad aiutare a rendere quei modelli più realistici", sottolinea Carolyn Parcheta, una delle menti dietro ai VolcanoBot. Parcheta, che ora lavora come giovane ricercatrice al JPL, è sempre stata affascinata dai vulcani, ed è stata una delle prime a proporre l'idea di esplorarli con i robot. Un'idea senza dubbio innovativa, che le ha permesso anche di arrivare in finale al concorso Expedition Granted bandito dal National Geographic. Per realizzare questa idea, Parcheta ha lavorato sotto la supervisione di Aaron Parness e Karl Mitchell, esperti di robotica al JPL. Insieme, i tre hanno deciso di "riciclare" alcune parti del progetto Durable Reconnaissance and Observation Platform (DROP), un piccolo robot capace di scalare pareti verticali e di resistere a cadute dall'alto. È nato così l'anno scorso il primo prototipo della serie, chiamato VolcanoBot 1, che è largo 30 centimetri e si può muovere grazie a due ruote grandi circa 17 centimetri.
Un robot al guinzaglio. Dopo i primi test, VolcanoBot 1 è stato subito messo alla prova nel maggio dell'anno scorso. I ricercatori lo hanno fatto scendere lungo una fessura del Kilauea, uno dei vulcani oggi attivi alle isole Hawaii. Per cinque giorni il piccolo robot ha esplorato la fessura, al momento inattiva, scendendo a 25 metri di profondità e comunicando con la superficie attraverso un cavo dati. "Per poter capire come predire le eruzioni e condurre delle stime di rischio, dobbiamo capire come il magma arriva al suolo. Questa è la prima volta che siamo stati capaci di misurarlo direttamente, dall'interno, con una precisione a livello dei centimetri", ha ricordato Parcheta. Questi primi risultati raccolti da VolcanoBot 1 sono certamente all'altezza delle aspettative, e stanno aiutando a costruire una mappa 3D della fessura, che sembra continuare più in profondità anche dove il robot non è arrivato. La principale limitazione, ricordano gli scienziati, è infatti stata la lunghezza del "guinzaglio" di comunicazione dati, che non ha permesso di scendere più in basso. 
Una nuova generazione. Incoraggiati dai risultati di questi primi test, Parcheta e colleghi hanno deciso di spingersi oltre, sviluppando la seconda generazione di VolcanoBot, leggermente più piccola della prima. VolcanoBot 2, completato di recente, misura 25 centimetri e ha delle ruote da 12 centrimetri, più robuste di quelle di VolcanoBot 1. Inoltre il nuovo prototipo ha un sistema per memorizzare su disco i dati e le immagini raccolte. Inoltre, il nuovo robot è dotato di un sistema di "occhi" elettronici ancora più sofisticati, per riprendere meglio le strutture interne delle fessure vulcaniche. VolcanoBot 2 dovrebbe avere il suo primo "battesimo del fuoco" il prossimo marzo, quando Parcheta e colleghi torneranno al Kilauea per continuare le esplorazioni condotte da VolcanoBot 1. Ma nel frattempo, alla Nasa c'è già di chi pensa ai vulcani su altri pianeti. Sulla Terra le fessure sono il principale canale che porta il magma in superficie, e lo stesso vale probabilmente anche per i vulcani che sono stati attivi nel passato nel Sistema Solare, ad esempio su Marte, Mercurio o sui satelliti naturali come la nostra Luna, Encelado, o Europa. Come potessero avvenire queste eruzioni vulcaniche extraterrestri resta ancora un mistero, e magari i VolcanoBot ci aiuteranno a svelarlo: "Negli ultimi anni, le sonde della Nasa hanno inviato immagini incredibili di caverne, fessure e ciò che sembrano camini vulcanici. Non abbiamo ancora la tecnologia per esplorarli, ma sono così allettanti!", aggiunge Parness. Nel frattempo, VolcanoBot 2 si prepara alla sua prossima discesa nelle viscere del vulcano. Un vulcano terrestre ma, non per questo, meno misterioso.

Per il tour siciliano #diventeràbellissima oggi a Messina incontro dal titolo: "Il mare siciliano: frontiera d'Europa o cuore pulsante del Mediterraneo?"

Oggi, 24 gennaio, alle ore 11:00 presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca a Messina, nell'ambito del tour siciliano denominato #diventeràbellissima promosso dall'On. Nello Musumeci, si terrà un'incontro dal titolo: "Il mare siciliano: frontiera d'Europa o cuore pulsante del Mediterraneo?".
Interverrà l'On. Nello Musumeci insieme con esponenti del mondo politico e delle associazioni messinesi e siciliane.

giovedì 22 gennaio 2015

Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava

Brusco peggioramento a partire dalla tarda mattinata di Giovedi 22 con piovaschi che, nel corso delle prime ore pomeridiane, si manifesteranno sotto forma di pioggia moderata, localmente intensa durante i temporali. 
Il vento di scirocco soffierà con forte intensità durante il passaggio del fronte con raffiche fino ai 40 nodi nel pomeriggio, quando la ventilazione si disporrà da libeccio seguendo il minimo della bassa pressione che dalla serata si localizzerà nelle coste tirreniche calabre. 
Il moto ondoso sarà temporaneamente molto mosso al largo nel pomeriggio, mosso nella sottocosta milazzese 
Le precipitazioni si ripresenteranno nel pomeriggio-sera di Venerdi con piovaschi alternati a locali rovesci serali accompagnati da isolati temporali. Il vento continuerà a soffiare moderatamente da libeccio con raffiche tese ed il mare sarà mosso, tendente a molto mosso dalla sera a causa del rinforzo del vento che ruoterà a maestrale. 
Sabato 24 la giornata si presenterà variabile, ventosa e fresca a causa del lo spirare del maestrale che farà diminuire le temperature fino a toccare gli 11 C , e causando un aumento del moto ondoso fino a molto mosso.Piovaschi saranno presenti nella seconda parte della giornata. 
Le previsioni a medio-lungo termine ipotizzano un nuovo peggioramento in arrivo da domenica 25 che aprirà una fase di tempo piovoso e fresco, con temperature che nella prima parte della prossima settimana si attesteranno mediamente di circa 5 gradi al di sotto la media del periodo

Autorità Portuale dello Stretto: "Basta perder tempo, si istituisca un unico distretto di competenza"

INTERROGAZIONE

Autorità Portuale dello Stretto:"Basta perder tempo, si istituisca un unico distretto di competenza"
"Sono trascorsi quasi due mesi dall'insediamento del Comitato di esperti, voluto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per elaborare quel "Piano strategico nazionale della portualità e della logistica" con cui, tra le altre cose, si dovrebbe ridurre il numero delle Autorità portuali per inserirle in un più ampio contesto di distretto logistico. Eppure, ad oggi, al Meridione siamo ancora al palo, senza alcuna pianificazione strategica né della portualità né della logistica, senza alcun miglioramento della competitività del sistema portuale". Non ha mezzi termini il Portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D'Uva, che stamani ha presentato un'interrogazione scritta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sull'astiosa situazione dell'Area Metropolitana dello Stretto di Messina, ma non solo.
"Senza linee guida chiare e precise - ha dichiarato il deputato - il rischio è che quest'accorpamento di Autorità Portuali si tramuti in un mero passaggio di funzioni organizzative e gestionali, che potrebbero comprometterne definitivamente il già delicato sistema. E' illogico che, proprio in assenza di linee guida strategiche, si è contribuito a creare il paradosso che vede la piattaforma logistica mediterranea saldamente insediata nel Mare del Nord, e che consente (là ma non qua) la creazione di milioni di posti di lavoro nel settore della Logistica integrata, oltre a costituite un formidabile aiuto alla industria manifatturiera di quelle zone".
Quel che auspica D'Uva è che, con particolare riferimento all’Area metropolitana dello Stretto di Messina, venga istituito un unico distretto di competenza e che, al contempo, a tale Autorità venga affidata la gestione dei traffici marittimi tra le due sponde, assicurandone la continuità territoriale e commerciale necessaria.
"Il problema del traffico ferroviario, gommato e pedonale tra le due sponde non può più tenere sotto scacco la Sicilia - ha affermato D'Uva - né le soluzioni estemporanee che penalizzano la programmazione economica delle imprese e l’imponente pendolarismo possono essere considerate una soluzione reale".
Alle parole del deputato, fanno eco quelle della Portavoce all'Assemblea Regionale Siciliana, Valentina Zafarana.
"La continuità territoriale è un diritto che, fino ad oggi, non sembra esser esistito - ha dichiarato la Zafarana - nonostante la posizione geografica privilegiata di cui gode lo Stretto che, in una visione illuminata, potrebbe davvero divenire fulcro di flussi mercantili mediterranei, scambi interregionali europei nonché di posti di lavoro".
La parola adesso spetta al Comitato di esperti a cui il Ministero dovrebbe dare delle linee guida che valorizzino le potenzialità del Meridione e ne eliminino problemi decennali e nocivi.
Ma proprio in riferimento alla nomina del Comitato di esperti, il MoVimento 5 Stelle aveva già espresso grossi dubbi in un'interrogazione firmata lo scorso 20 novembre. In particolare si evidenziava come ci fosse qualcosa di anomalo nel fatto che il Comitato fosse "composto da personalità in pieno conflitto di interesse, come i manager delle imprese private, ex parlamentari NCD, personaggi appartenenti alla Fondazione Italiadecide presieduta dall'On. Luciano Violante", mentre fossero assenti i" soggetti portatori di interessi generali, come i rappresentanti delle regioni benché la portualità e la logistica siano materie di legislazione concorrente tra Stato e Regioni, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto organo competente in materia di sicurezza della navigazione".

Come eravamo: I "bacchettoni" del Corso (anno 1991)