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giovedì 14 marzo 2024

Arrestato Maurizio Croce, ex commissario dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia

(Ansa) La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone (due poste ai domiciliari, la terza ha la misura interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione), indagate, a vario titolo, per una serie di fatti corruttivi nell’ambito dell’aggiudicazione e dell’esecuzione di appalti, promossi dal commissario di governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia.
Ai domiciliari è stato posto anche l’attuale consigliere comunale di Messina Maurizio Croce, che era candidato a sindaco nelle ultime elezioni amministrative con il Centrodestra ed ex commissario per il dissesto idrogeologico.
L’indagine scaturisce dal controllo disposto dal Prefetto di Messina, nel cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti – Bisconte e opere varie nel Comune di Messina”.



Il comunicato delle Fiamme Gialle


In data odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre soggetti (2 dei quali, destinatari della misura degli arresti domiciliari, il terzo, della misura interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione), indagati, a vario titolo, per una serie di fatti corruttivi concernenti l’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti, promossi dal Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia.
L’indagine scaturiva dal controllo disposto dal Prefetto di Messina, eseguito dal Gruppo Interforze, ai sensi dell’art. 93, Testo Unico Antimafia del 2011 (strumento di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso negli appalti pubblici), presso il cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti – Bisconte e opere varie nel Comune di Messina”.
In tale contesto, veniva in evidenza il ruolo di un soggetto, gestore e rappresentante di fatto dell’impresa esecutrice, cui risultava affidato il cantiere; soggetto che, da ulteriori accertamenti, risultava essere già stato indagato per traffico di influenze illecite, aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosi, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro alcuni anni orsono.
Sulla base di quanto inizialmente emerso, la componente Guardia di Finanza del citato gruppo interforze aveva avviato ulteriori approfondimenti investigativi, al fine di esaminare le modalità di gestione dell’appalto pubblico.
Venivano, conseguentemente, approfondite le investigazioni, anche di natura tecnica, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura di Messina, che, immediatamente, facevano emergere il coinvolgimento di componenti della stazione appaltante, pubblici ufficiali, in accordi illeciti con il gestore dell’impresa esecutrice dei lavori.
In dettaglio, gli accertamenti di polizia giudiziaria consentivano di disvelare l’esistenza di un rapporto privilegiato, consolidatosi nel tempo, tra il vertice della struttura commissariale e il rappresentante legale dell’impresa esecutrice dei lavori. Quest’ultimo, infatti, al fine di ottenere una più favorevole e celere gestione delle fasi esecutive dell’appalto, ovvero di garantirsi future commesse pubbliche, in accordo con il vertice della struttura commissariale, prometteva ed erogava utilità varie ai funzionari incaricati di sovrintendere all’opera e, segnatamente, sia al direttore dei lavori che al funzionario incaricato di validare i lavori svolti. Concretamente, le utilità consistevano nell’effettuazione di lavori edili presso abitazioni private risultate nella disponibilità dei medesimi funzionari pubblici, per importi complessivi quantificati in circa 80 mila euro; nonché, nel caso del funzionario impiegato direttamente presso la Struttura Commissariale, nel pagamento di tasse universitarie, per un corso di laurea che il medesimo funzionario intendeva frequentare, per un valore di oltre 7 mila euro.
Si appurava altresì che lo stesso vertice della Struttura Commissariale, avendo preso parte ad una competizione elettorale, aveva ricevuto dall’imprenditore, per il tramite di un fidato intermediario, benefici economici sotto forma di finanziamenti, illeciti, della campagna elettorale, per oltre 60 mila euro. In questo senso, al fine di scongiurare il rischio della ricostruzione della provenienza dei finanziamenti, l’imprenditore, attraverso un meccanismo di fatturazione per operazioni inesistenti, solo formalmente, intestate alla contabilità dell’appalto pubblico, aveva costituito la provvista finanziaria in capo ai responsabili di ulteriori imprese, con cui aveva ordinari rapporti economici, affidando loro il compito di effettuare i pagamenti a sostegno della campagna elettorale. Da qui la contestazione provvisoria, mossa agli indagati, anche del delitto di illecito finanziamento ai partiti, di cui alla legge 195 del 1974, essendo emerso che i contributi venivano corrisposti, senza che degli stessi vi fosse traccia nelle deliberazioni sociali e nei bilanci delle ditte private coinvolte.
Queste condotte, inoltre, chiarivano la volontà dell’imprenditore di tentare di reperire le risorse utili alla conclusione degli accordi corruttivi, facendole pesare direttamente e indebitamente sui costi dell’appalto pubblico, di cui era affidatario.
Ancora, si documentava come il rappresentante di fatto della società affidataria dell’appalto avesse acquistato un orologio Rolex Daytona del valore di oltre 20 mila Euro in favore della persona che intermediava le donazioni illecite a favore della menzionata campagna elettorale ed effettuava, sempre a beneficio di quest’ultimo, lavori di ristrutturazione presso un noto negozio di abbigliamento sito in Messina, per un valore di oltre 30 mila euro; e ciò al fine di remunerane l’illecito compito.
Da ultimo, sempre su richiesta del vertice della struttura commissariale, e, in questo specifico caso, con l’intermediazione di un diverso soggetto privato legato da rapporti di fiducia al Commissario, la società appaltatrice effettuava importanti lavori di messa in sicurezza presso una rinomata struttura ricettiva privata, per un importo di quasi 100 mila euro.
In conseguenza dei molteplici illeciti attribuiti al rappresentante legale della società affidataria dell’appalto pubblico, sono stati altresì contestati alla stessa compagine privata gli illeciti di cui al decreto legislativo 231 del 2001 (Responsabilità amministrativa dell’impresa derivante dalla commissione di reati dei propri amministratori o dipendenti).
Nel corso delle indagini, inoltre, una mirata attività di perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica haì impedito la consumazione di due distinte fattispecie di truffa:
– la prima, la c.d. “truffa dei pali”, consistita nel collocare presso il cantiere, sfruttando la difficoltà d rilevare la difformità tra il dato formale/progettuale e quello reale, un numero di pali inferiore rispetto a quello previsto dal progetto (ben 291 pali in meno), per ottenere un maggiore ed indebito esborso di somme, a suo favore, per un valore di oltre 1.200.000 mila euro;
– la seconda, consistita nel simulato conferimento a discarica di rifiuti provenienti dal cantiere Catarratti – Bisconte (terre e rocce da scavo), riguardante, di contro, materiale proveniente da un diverso cantiere gestito dalla società esecutrice dell’appalto pubblico e posto all’interno di un immobile di proprietà di un privato, in modo da consentire all’impresa di richiedere il rimborso a carico della stazione appaltante ed ottenere, contestualmente, il pagamento dello smaltimento realmente avvenuto anche dal citato committente privato.
Sono in corso di esecuzione, contestualmente, sequestri pari al profitto dei vari reati ascritti agli indagati, per l’importo complessivo pari a oltre 230 mila euro (comprensivi del valore dell’orologio oggetto di indebita regalia).
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati medesimi.

Pozza dei fanghi di Vulcano: Sopralluogo del sindaco, custode giudiziario (di Gilberto Iacono)

 

Scrive Gilberto Iacono, delegato municipale per l'isola di Vulcano: "Il sindaco recatosi a Vulcano, da nuovo custode  giudiziario della pozza dei fanghi, insieme al dirigente Ficarra e il vicesindaco, ha incontrato l’amministratore delegato della Geoterme, alla presenza del comandante della stazione dei carabinieri di Vulcano. L’intento primario del primo cittadino è stato quello di sincerarsi che i lavori di ripristino dei luoghi proseguano spediti, l’auspicio è quello di poter trovare una soluzione al fine di riaprire il laghetto dei fanghi, simbolo dell’isola di Vulcano, motore del turismo delle Eolie.


In un clima di incertezza politica, a seguito delle dimissioni del sindaco, questo segnale ci fa sperare ad un ritorno su suoi passi. Amministrare un Comune come il nostro non è semplice, ma mai come oggi le isole hanno bisogno di una guida sicura".

Auguri di...

Buon Compleanno a Tiziano Profilio, Lorenzo Cincotta, Alessandro Licari, Miriam Ziino, Monica Stagno, Giuseppa Giardina, Lorenzo Cincotta, Stefano Vento, Emanuela Costa, Barbara Rijtano  

Ricordando... Mariantonio Romagnolo


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Parole da non dire

Oggi, 14 marzo: Santa Matilde


Di principesca famiglia, nacque S. Matilde nella Sassonia. I cristiani genitori, consci della vanità delle grandezze umane, affidarono la fanciulla all'abadessa di Erfurt, perchè la educasse all'amore e al desiderio delle virtù cristiane. Matilde corrispose alle premure dei genitori e alle sollecitudini della sua educatrice, e non ritornò in famiglia, se non quando seppe essere quella la volontà di Dio.

Nell'anno 913 ella giurava fedeltà di sposa al principe Arrigo, figlio di Enrico duca di Sassonia. Questo matrimonio fu di grande vantaggio per Matilde. Infatti il suo pio sposo, dopo la morte di Corrado re di Germania, nel 919, divenne imperatore. La modestia, l'umiltà, l'innocenza e tutte le egregie doti del suo nobile animo colpivano chiunque la mirasse, molto più di quanto l'abbagliasse la magnificenza delle vesti regali. Sovente la Santa si portava a visitare gli ammalati e i poveri. Le occupazioni del suo stato non permettevano d'occupare nelle pratiche di pietà tutto quel tempo che avrebbe desiderato e perciò nel cuore della notte, mentre nella reggia tutto taceva, essa si portava in chiesa e passava ore ed ore in unione con Dio nella preghiera e nella contemplazione. Il marito era pure profondamente cattolico e assecondava la pietà e le opere della consorte.

La Divina Provvidenza quando chiama un'anima ad un grado sublime di santità, la fa passare per il crogiuolo del dolore. E Matilde che era un'anima tutta di Dio, fu visitata con il flagello della desolazione. Ecco infatti che, per una paralisi cardiaca, venne improvvisamente a mancarle lo sposo Arrigo. Fu questo per la Santa un colpo assai doloroso, sia per l'amore che portava all'amato consorte, sia per le tristi conseguenze che sarebbero seguite a questo decesso. Matilde aveva avuto tre figli: Ottone, Enrico e Brunone. Il primo era stato designato dal padre come suo successore. Ma siccome l'impero di Germania era elettivo, Enrico insorse a contrastare il potere del fratello. La Santa, che prediligeva il secondo, si dichiarò per lui, il che fu causa che fra i due prìncipi fratelli scoppiasse la guerra. Il Signore punì la predilezione della Santa per il secondogenito e permise che i suoi figli si alleassero contro di lei, la spogliassero di ogni potere. e la costringessero a ritirarsi presso un monastero. Grandi sofferenze, dispiaceri e umiliazioni dovette sopportare la regina in questi avvenimenti, tanto più che le erano causati da persone da lei tenerissimamente amate: ma tutto sopportò in ispirito di penitenza. Questa umiliazione fu lunga, ma la virtù della santa regina trionfò e i suoi figli si riconciliarono con lei e tra loro e rimisero la madre nel primitivo stato. S. Matilde spese il restante della vita specialmente nella preghiera e nelle opere di carità. Piena di meriti e di opere sante volò al premio il 14 marzo dell'anno 968.

PRATICA. L'inizio della santità sta nel desiderarla, nel domandarla a Dio, e nello sforzarsi per averla.

PREGHIERA. Dio, che con l'umiltà e costanza della tua serva Matilde ci hai insegnato come si giunga al possesso delle vere grandezze, fa', ti preghiamo, che anche noi ne imitiamo l'esempio e che le cose non ci siano che stimolo per il tuo santo servizio.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Alberstadt, nella Germània, il transito della beata Matilde Regina, madre di Ottóne primo. Imperatore dei Romani, celebre per umiltà e pazienza.

Oggi è il 14 marzo 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie

 



mercoledì 13 marzo 2024

Accadde il 13 marzo 2011


 

Ricordando... Bartolo Cincotta


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Sabato 16 marzo assemblea pubblica del movimento Rinascita eoliana

Sabato 16 marzo, alle ore 17:30, nella sala congressi Hotel Gattopardo, il sindaco Riccardo Gullo - così come si legge in un comunicato pubblicato su fb - incontrerà sostenitori e simpatizzanti per un confronto pubblico sulla situazione amministrativa del Comune dì Lipari e della compagine consiliare.

In occasione dell'incontro il dottor Gullo, che come si ricorderà ha presentato le dimissioni da primo cittadino, potrebbe anche annunciare la sua candidatura per le prossime amministrative a Lipari

Auguri di...

Buon Compleanno a Alessia D'ascari, Martha Cataliotti, Katia Raffaele, Mariarosaria Barbuto, Michele Rubino, Rosalia Naso, Umberto Cullotta, Rosa Favaloro, Patrizia Naso, Julie Sferlazzo.



Rigettata richiesta di sorveglianza speciale per un eoliano

(Comunicato) In data 05.03.2024 è stato depositato Decreto, presso il Tribunale di Messina, sez, misure di prevenzione, presieduto dal Dott. Domenico Armaleo, con cui è stato disposto il rigetto della proposta di applicazione della misura della sorveglianza speciale avanzata nei confronti di un eoliano così deciso in Camera di Consiglio del 27.02.2024.

– In data 11.12.2021 in Lipari (ME), l’eoliano, difeso di fiducia dall’Avv. Francesco Rizzo del Foro di Messina, veniva tratto in arresto per il reato di atti persecutori (c.d. stalking) previsto e punito dall’art 612 bis cp, poiché, come narrato nel capo di imputazione, con condotte reiterate, minacciava e molestava la compagna cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e paura nonché ingenerandole un fondato timore per la propria incolumità;

– In data 11.01.2022, in relazione al procedimento penale n. 2387/2021 RGNR- n. 1565/2021 RGIP, con ordinanza del Gip presso il Tribunale di Barcellona P.G., Dott. Salvatore Pugliese, veniva disposta nei confronti dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari;

– In data 19.02.2022 è stato notificato al predetto decreto di giudizio immediato e contestuale ordine di comparizione innanzi al Tribunale di Barcellona P.G.;

– In data 09.10.2023, il procuratore della Repubblica presso il Trib. Ordinario di Barcellona P.G., Dott. Giuseppe Verzera, in forza della relazione esposta dalla compagnia dei Carabinieri di Milazzo n. 70/13-2-2022 prot., avanzava al Tribunale delle Misure di Prevenzione di Messina, proposta per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di P.S. nei confronti dell’indagato;

– Tale richiesta veniva motivata come infra:

1) Dal momento che l’indagato ha posto in essere la condotta prevista e punita dal reato di atti persecutori di cui all’art 612 bis cp in danno ad una compaesana, commesso in data 11.12.2021 in Lipari (ME).

2) Poiché il soggetto destinatario della misura era gravato da ulteriori precedenti penali in materia di possesso e consumo di sostanze stupefacente, specificatamente del reato previsto e punito dall’art.75 DPR 309/90.

3) In quanto si è ritenuto che il soggetto continuasse a intrattenere rapporti e frequentazioni con soggetti inseriti nel contesto criminale.

– In data 02.02.2024, veniva depositata memoria difensiva ex art. 121 c.p.p. con cui, l’Avv. Francesco Rizzo, richiedeva il rigetto della richiesta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S.;

– In data 05.03.2024, è stata depositato decreto N. 36/2024 del 27.02.2024 dal Tribunale di Messina, sez. misure di prevenzione, riunito in camera di consiglio e presieduto dal Dott. Domenico Armaleo, con cui si è stato disposto il rigetto della proposta di applicazione della misura della sorveglianza speciale, avanzata dal Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Verzera, nei confronti del predetto.

“A fronte degli anzidetti fatti, il proponente chiedeva applicazione – nei confronti dell’anzidetto – della misura di sorveglianza speciale di P.S. per la durata di anni due, ritenendo sussistenti i presupposti e le condizioni di legge per qualificarlo come soggetto pericoloso ai sensi dell’art. 4, co. 1, lett. i-ter) del D. lgs. 159/2011 ed evidenziando altresì – mediante il richiamo all’informativa n. 70/13-2-2022 prot. Redatta dai Carabinieri di Milazzo. le frequentazioni del suddetto con altri soggetti gravati da precedenti penali.

Orbene, come rilevato dalla Suprema Corte (v. Cass., sez. I, n. 2364/14), il giudizio di pericolosità espresso in sede di prevenzione va logicamente scisso in una componente “constatativa”, relativa all’avvenuta condotta contraria alle regole di convivenza posta in essere nel passato dal proposto, ed un “prognostica”, in base alla quale il Tribunale deve qualificare come probabile il ripetersi di condotte antisociali.

Il necessario requisito di “attualità” della pericolosità va rapportato all’intensità dei sintomi di deviazione riscontrati e alla prossimità temporale rispetto al momento della decisione.

Tutto ciò premesso, ritiene il Tribunale che nel caso in esame gli elementi compendiati nella proposta della Procura non siano sufficienti per affermare l’attuale pericolosità sociale del proposto e che la richiesta, conseguentemente, non meriti accoglimento”.

Messina, lì 11.03.2024

Avv. Francesco Rizzo



Kick boxing : il 13enne Saltalamacchia resta imbattuto. Bel risultato anche per Khammassi

Prosegue l’imbattibilità di Andrea Saltalamacchia del team Martinucci – Palestra Eolian Gym di Lipari.
Al Palarussello di Messina, opposto al pluricampione mondiale XFC in carica, Salvuccio Piazzese, più grande di quattro anni, ha pareggiato il match disputatosi in occasione del galà “Warrior Fire Tornament”. Andrea ha 13 anni.
A Messina , in gara , per lo stesso team anche un altro promettente liparese, il 19enne Wajd Khammassi che ha vinto per ko alla prima ripresa

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Papa Francesco

Vulcano: La pozza dei fanghi verso la riapertura. Via libera ai lavori di ripristino dello stato dei luoghi.

Già all'inizio della prossima stagione estiva l'isola di Vulcano potrebbe tornare a contare su una delle sue principali attrattive: la pozza dei fanghi. Dal tribunale di Barcellona è, infatti, arrivato il via libera ai lavori di ripristino dello stato dei luoghi. Come si ricorderà il bene era stato posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica nel giugno del 2019 per via di alcune opere abusive che erano state realizzate.
Ultimati i lavori da parte delle Geoterme, società che nell'ultimo ventennio ha gestito il sito, sarà presentata istanza di dissequestro.
Custode giudiziario è stato nominato il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo che, oggi, sarà sull'isola.
Dal punto di vista giudiziario per il 21 marzo è prevista l'udienza per il giudizio abbreviato a carico dell’amministratore e presidente della Geoterme Gustavo Conti, Lino Ferlazzo e del tecnico Emanuele Carnevale.

E' deceduta Carmela Fonti ved. Profilio

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Ai figli e ai familiari tutti le condoglianze
delle famiglie Sarpi e Favaloro e di Eolienews


 

E' deceduta Rosa Gualdi ved. Gugliotta

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le condoglianze delle 
famiglie Sarpi e Favaloro e di Eolienews

E' deceduto Giovanni Russo "Augusto"

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Ai figli e ai familiari tutte le sentite condoglianze 
della famiglia Sarpi e di Eolienews

Oggi, 13 marzo: San Rodrigo di Cordoba

 Nei primi secoli della dominazione mussulmana della penisola iberica visse e morì martire San Rodrigo, accanto a molti altri cristiani intransigenti nella loro fede e troppo zelanti nel loro apostolato.


L'avvento dei Mussulmani segnò infatti, in Spagna, una dolorosa divisione tra popolazione cristiana e popolazione maomettana; una divisione che spesso si insinuava fin nell'interno delle famiglie, dando luogo a situazioni incresciose, e talvolta addirittura grottesche.

Nella famiglia di Rodrigo, per esempio, un fratello era acceso mussulmano; un altro, fervente cristiano. Rodrigo stesso, poi, era stato ordinato sacerdote cristiano. La convivenza, perciò, non era facile, e un giorno, in occasione di un alterco più violento del solito tra i due fratelli, Rodrigo si interpose come paciere, finendo per buscarne dall'uno e dall'altro. Ridotto privo di sensi, il fratello mussulmano gli giuocò il tiro più subdolo, caricandolo su una barella e portandolo in giro per le strade di Cordova, proclamando a gran voce che il fratello, già sacerdote cristiano, si era finalmente convertito alla fede del Profeta.

Ignaro di tutto ciò, quando si fu rimesso in sesto, Rodrigo riprese a esercitare il sacerdozio, e quando scoppiò una delle periodiche persecuzioni contro i cristiani, si allontanò da Cordova per ritirarsi in una località vicina.

Venne presto arrestato, non tanto perché cristiano, quanto come rinnegato. Se era vera infatti, come il fratello aveva proclamato, la sua conversione al Corano, il ritorno all'antica fede appariva come un vero e proprio tradimento, a meno che Rodrigo non si piegasse a rinnegare pubblicamente, davanti al Cadì, cioè al giudice arabo, la religione cristiana.
E poiché San Rodrigo non volle piegarsi, venne condannato al carcere, dove incontrò quel Salomone il quale viene oggi festeggiato, ma sul cui conto, fino a quel punto, non abbiamo notizia alcuna.

Si sa soltanto che tutti e due, Rodrigo e Salomone, si esortarono a vicenda nella fede, preparandosi al prossimo martirio. Furono infatti decapitati ambedue nell'anno 837, diventando, per così dire, fratelli di sangue, uniti in una famiglia che non conosce discordie né rivalità.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cordova, nella Spagna, i santi Martiri Ruderico Prete e Salomone.

Oggi è il 13 marzo 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

martedì 12 marzo 2024

Dalla Gazzetta del sud del 12 marzo 2024



 

Scrivevamo così il 12 marzo 2018 sulla Gazzetta del sud

Election day, in Sicilia si vota l’8 e il 9 giugno per amministrative ed europee.

Le elezioni amministrative in Sicilia si svolgeranno l'8 e il 9 giugno, negli stessi giorni in cui si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. Lo ha deciso la giunta regionale nella seduta di oggi pomeriggio. In tutto sono 37 i Comuni che rinnoveranno i loro organi elettivi, 32 per scadenza naturale del mandato elettorale e 5 attualmente amministrati da commissari straordinari. Per quanto riguarda il sistema elettorale, 29 andranno al voto con il maggioritario e 8 con il proporzionale. Gli elettori chiamati alle urne per le Comunali sono in tutto 484.218.

«È una scelta opportuna e di buon senso che - dice il presidente della Regione, Renato Schifani - abbiamo fortemente voluto. L'election day, infatti, ci permetterà di contenere notevolmente i costi evitando così di gravare ulteriormente sui bilanci dei Comuni. La nostra decisione va anche incontro ai cittadini che saranno agevolati nell'esercizio del voto».

«La scelta di accorpare le elezioni amministrative alle Europee – sottolinea Andrea Messina, assessore regionali alle Autonomie locali – risponde a un duplice obiettivo: da un lato si riduce il disagio per i siciliani chiamati al voto, dall'altro si contiene la spesa. Una scelta ispirata al principio di economia e al buon senso, maturata proprio dall'ascolto quotidiano degli amministratori locali».

L'unico capoluogo di provincia interessato da questa tornata elettorale è Caltanissetta; tra i comuni di maggiori dimensioni ci sono Gela, nel Nisseno, Mazara del Vallo, nel Trapanese, e, per la provincia di Palermo, Bagheria e Monreale.

Le operazioni di voto si svolgeranno nelle giornate di sabato 8, dalle ore 14 alle 22, e di domenica 9, dalle 7 alle 23. L’eventuale turno di ballottaggio per le elezioni amministrative si terrà, come previsto dal Dl 7/2024, nelle giornate di domenica 23 giugno a partire dalle ore 7 e fino alle 23 e di lunedì 24 giugno dalle 7 alle 15.

Questo l'elenco dei Comuni al voto nelle varie province:

In provincia di Agrigento si voterà in sei Comuni, tutti al di sotto dei 15 mila abitanti: Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Campobello di Licata (commissariato), Naro, Racalmuto e Santa Elisabetta.

Nel Nisseno si voterà con il sistema proporzionale oltre che a Caltanissetta anche a Gela. Con il sistema maggioritario, invece, a Mazzarino.

Nella provincia di Catania l’unico dei quattro Comuni coinvolti che andrà alle urne con il sistema proporzionale è Aci Castello. Si voterà anche a Motta Sant’Anastasia, Ragalna e Zafferana Etnea.

I dieci Comuni del Messinese coinvolti dalla tornata elettorale sono tutti al di sotto dei 15 mila abitanti Brolo, Condrò, Falcone (commissariato), Forza D’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta e Spadafora.

In provincia di Palermo si voterà per il rinnovo di nove amministrazioni: con il proporzionale a Bagheria e Monreale, mentre con il maggioritario a Bompietro, Borgetto, Corleone, Palazzo Adriano, Roccamena, Cinisi e San Mauro Castelverde. Gli ultimi due attualmente attualmente amministrati da commissari straordinari.

Nel Siracusano si voterà solo a Pachino, attualmente commissariato, con sistema proporzionale.

In provincia di Trapani i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti coinvolti saranno Castelvetrano e Mazara del Vallo. Si voterà col maggioritario a Salaparuta e Salemi.

Oggi dalle 15 e 30 interruzione di energia elettrica a Lipari - Marina Lunga e vie limitrofe, Bagnamare


 

Auguri di...

Buon Compleanno a Marinella Barretta, Massimiliano D'Auria, Gaetano Lauria, Gaetano La Fortuna, Mariella Profilio, Venerando Costanzo, Giovanni Biviano, Enrico Pajno, Mariella Profilio, Daniele Di Losa, Agostino Giorgianni, Richard Faranda, Domenico Rizzo, Vittoria Greco, Laura Zaia, Alessandro Faralla 

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Ricordando... Bartolo Casamento


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Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Ragionieri

Santo del giorno: San Luigi Orione.

«Che cosa può venire di buono da Pontecurone?». Con questa frase, tutt'altro che incoraggiante, un frate francescano del convento di Voghera accoglieva il piccolo Luigi Orione che aveva chiesto di entrarvi per farsi frate. Pontecurone, dove egli nacque il 23 giugno 1872, era un oscuro paese della provincia alessandrina. Il padre faceva lo stradino e politicamente stava dalla parte di chi, pur di cambiare le cose che andavano davvero male, era disposto anche ad andare per le spicce. Sua madre, invece, era tutta casa e chiesa.

D'estate, al tempo della mietitura, la mamma andava a spigolare trascinandosi dietro il piccolo Luigi. «Il pane per i poveri è sacro gli diceva — e neppure una briciola deve andare perduta». E si inchinava lei stessa a raccoglierla. Quel gesto, di raccogliere e portare alla bocca ogni pezzo di pane, divenne anche per Luigi un'abitudine. Che un giorno gli costò cara. I compagni di collegio, avendo notato il suo innocente vezzo, buttavano pezzi di pane che poi con sottile perfidia si affrettavano a calpestare. E quando Luigi, obbedendo al suo istinto, si chinava a raccogliere le briciole, era un coro di risate. Per tutta la vita, in verità, non farà che curvarsi per sollevare gli emarginati, i disgraziati abbandonati a se stessi da una società gretta e meschina.

A Voghera Luigi non stette per molto: una broncopolmonite lo costrinse a lasciare il convento. Il papà lo prese allora con sé a lavorare lungo le strade: un buon noviziato, che gli fece conoscere il mondo operaio, un mondo difficile, di gente sfruttata e arrabbiata, un po' anticlericale ma non lontano da Cristo. Poi Luigi conobbe don Bosco che lo prese con sé a 'Torino e lo coinvolse nelle sue iniziative a favore dei ragazzini che la durezza della vita aveva ridotto a vivere nei marciapiedi delle città. Ma alla vigilia del noviziato, quando don Bosco pensava ormai di avere un confratello in più, inspiegabilmente Luigi Orione lasciava Torino c chiedeva di essere accolto nel seminario diocesano di Tortona.

In seminario Orione non fu mai un chierico come gli altri. L: ansia per i ragazzi male in arnese, che don Bosco gli aveva comunicato, gli fece fare cose che di solito i chierici non fanno. Un'estate, quando i chierici tornavano in famiglie, Luigi chiese di restare. E poiché il seminario chiudeva, il rettore gli mise a disposizione una stanzetta, un bugigattolo nel soffitto della cattedrale, che al caldo estivo era tutt'altro che un luogo di delizie.

Un giorno la porta della sua stanzetta si aprì per accogliere un ragazzino cacciato dalla scuola di catechismo perché turbolento. Qualche giorno dopo una frotta di marmocchi invadeva la soffitta del duomo, contenti di passare qualche ora con quel chierico un po' matto che si faceva in quattro per loro. Un po' meno contenti furono i piissimi canonici, disturbati nel loro devoto salmodiare dai rumori «sospetti» provenienti dalla soffitta.

Disturbare la preghiera dei canonici fu considerato quasi un delitto e Orione dovette sloggiare, accompagnato dalla fama di soggetto poco raccomandabile. Ma non tutti furono d'accordo con quella sbrigativa definizione, non il vescovo, monsignor Igino Bandi, che, apprezzando l'iniziativa del chierico Orione, gli mise a disposizione il proprio giardino, presto trasformato in oratorio. Ma anche lì la storia durò poco. Qualcuno ravvisò nel gruppetto di ragazzini un covo di papalini antipatriottici e sovversivi. E si diede da fare perché il patronato venisse chiuso.

E l'oratorio chiuse i battenti. Ma Orione si inventò qualche altra cosa: aprì un piccolo collegio per seminaristi poveri, con la benedizione del vescovo. L'iniziativa per un po' funzionò, ma poi alcuni malintenzionati misero in giro la voce che Orione fosse indebitato fino al collo. 11 vescovo fu costretto a prendere delle precauzioni per non trovarsi nei guai. E Orione si trovò da solo. Ma non mollò l'impresa. «Aiutati ché il ciel t'aiuta», dice la saggezza popolare e lui, dandosi da fare, trovò i soldi per pagare l'affitto del locale che ospitava il collegio. Per mettere tutti a tacere. La Piccola opera della divina provvidenza, una delle sue iniziative più incisive, nascerà da quel collegio, della provvidenza, è il caso di dire. Aveva allora solo ventuno anni. Ed era ancora chierico. Sacerdote lo divenne due anni dopo, nel 1895.


Ancora chierico ne aveva combinata un'altra delle sue. Il patriarca di Venezia — Giuseppe Sarto, il futuro Pio X — aveva invitato nella città della Serenissima, per dirigere il coro della basilica, il chierico Lorenzo Perosi, compagno di corso di Orione e promettente musicista.

Notizie che giungevano dalla città di san Marco avevano inquietato il severissimo papà Perosi, il quale un giorno andò a confidare a Orione le sue angustie. Secondo lui, il cardinale Sarto stava «viziando» suo figlio: lo invitava a pranzo, giocava con lui ai tarocchi, gli offriva sigari... Orione, contagiato dal sacro furore di papà Perosi, prese carta e penna e inviò una lettera di rimproveri al cardinale. Se ne pentì subito, ma ormai la frittata era fatta. Il patriarca Sarto, letta la lettera dell'audace chierico, si vendicò, ma a suo modo: inviandogli un pezzo di stoffa per la talare che avrebbe indossato il giorno della prima messa. Quando, anni dopo, don Orione sarà ricevuto in udienza, Pio X, mostrandogli la lettera che aveva posto nel breviario come segnalibro, gli dirà: «Certi rimproveri fanno bene ai patriarchi».

Intanto la Piccola casa della divina provvidenza prendeva piede. A don Orione si era aggregato un altro sacerdote, don Sterpi, suo futuro successore, e con lui tanti giovani che volevano essere della compagnia. E l'iniziativa cresceva. Don Orione era un vulcano. Una ne faceva e cento ne pensava. La Casa della provvidenza divenne più di una e a esse si affiancarono presto asili, scuole professionali, centri giovanili, ospedali... In Italia e fuori Italia, in Brasile e Argentina. Troppo successo, per non suscitare nei soliti invidiosi qualche sospetto: dove trovava i soldi quel pasticcione di prete? II suo castello era solido o poggiava su un mare di debiti? Perché non era mai in casa ma sempre in giro per il mondo?...

Sospetti e altro ancora finirono raccolti in un bel dossier che monsignor Bandi dovette leggersi. E non ne fu contento. Tanto che, chiamato don Orione, gli disse con tono che non ammetteva repliche: «La Piccola opera della divina provvidenza deve essere chiusa».

Il monsignore si aspettava chissà quali reazioni. Don Orione rispose solo: «Obbedisco». Sollecitato poi dal vescovo, sconcertato dalla secca risposta, a esplicitare la sua opinione, egli si mise in ginocchio dicendo: «Eccellenza, domani lei non può celebrare la messa perché ha compiuto un'ingiustizia troppo grossa».

Tre mesi dopo l'Opera di don Orione otteneva dal vescovo l'approvazione ufficiale, insieme alla raccomandazione di dare basi solide all'istituzione, perché non finisse travolta dai debiti. Don Orione promise. Ma intanto chiedeva di poter aprire una 'uova casa a Borgonovo, nel piacentino, per ospitarvi i più poreri tra i poveri. E il vescovo glielo concesse perché, in fondo, aveva fiducia in quel suo prete un po' pasticcione, è vero, ma mimato da una grande passione che aveva nell'amore di Dio e iel prossimo la sua origine.


Nel 1908 Messina veniva rasa al suolo dal terremoto. Don Orione fu tra i primi a portare soccorso in nome del papa e della carità cristiana. E mentre gli anticlericali lo accusavano di essere una spia del Vaticano e chiedevano che fossero incamerati tutti i beni ecclesiastici per soccorrere i terremotati, don Orione scriveva mirabili pagine di Vangelo vivo, «incamerando» duemila orfanelli nei suoi collegi. Quando Pio X lo nominò vicario generale della diocesi disastrata, un canonico gli offrì un materasso e una stanza scampata alla devastazione. Ma lui cedette tutto a una famiglia senza casa e andò a dormire in un vagone ferroviario.

Erano tempi duri, di miseria, di fame e di lotte. Gli operai e i poveri lo ebbero sempre dalla loro parte. Tanto che i socialisti di Alessandria lo chiamavano «il nostro prete». In una predica incitò provocatoriamente i poveri a rubare: «Non nella terra dei poveri — specificò —, ma in quella dei ricchi. Andate nella proprietà di Pedenovi (suo amico, che sapeva presente in chiesa). Però non portategli via la carretta ma solo il canestro».

Anche il terribile terremoto della Marsica (1915) lo vide prodigarsi in prima persona e con gesti di carità al limite della legalità. Per portare in salvo dei bambini, ad esempio, requisì l'automobile del re, il quale, presente alla scena, non osò opporsi. Tra i bambini che un giorno accompagnò alla stazione per portarli in un suo collegio in Liguria, c'era anche un ragazzetto che nel terremoto aveva perso tutta la sua famiglia, Ignazio Silone. Intervistato in seguito su quali personaggi l'avessero più colpito, il celebre scrittore disse: «Don Orione e Trotskij: il primo non era il cristiano della domenica mattina; il secondo non era il rivoluzionario del sabato sera».

Mentre imperversava la prima grande guerra con le sue drammatiche vicende, don Orione diede le ultime rifiniture alla Piccola opera, che articolò in cinque rami: i piccoli figli della divina provvidenza, le piccole suore missionarie della carità, gli eremiti di sant'Alberto, le figlie della Madonna della Guardia o sacramentane e i fratelli laici coadiutori. Le sacramentine e gli eremiti, due comunità contemplative, che accolgono anche i ciechi di solito rifiutati dagli istituti religiosi perché non idonei, sono il fiore all'occhiello di don Orione, e il motore di tutte le sue altre attività. E nell'eremo di Sant'Alberto don Orione si rifugiava per disintossicarsi dai veleni delle critiche che da più parti gli venivano mosse: cosa normale per chi realizza qualcosa di importante. Ebbe però anche attestazioni di stima da importanti personaggi della chiesa, come monsignor Roncalli (Giovanni XXIII). 11 cardinale Pacelli (futuro Pio XII), mentre si recava in nave al Congresso eucaristico di Buenos Aires come legato pontificio, a chi gli chiedeva la benedizione rispondeva, indicando don Orione, compagno di viaggio: «Andate da lui: è un santo».

Ai primi di marzo del 1940 don Orione si ammalò gravemente. Aveva chiesto di essere portato a Borgonovo (Piacenza) in quella che considerava la più povera delle sue case. Invece lo trasferirono nella sede di Sanremo, sperando che il buon clima fosse favorevole alla sua salute. Invece il 12 marzo moriva. Scrivendo un giorno all'amico padre Stefano Ignudi, un francescano conventuale di grande cultura, don Orione aveva chiesto: «Ci sarà il ballo in Paradiso?». Non era una irriverenza, ma un suo modo per sottolineare che la chiesa deve essere il luogo della festa e non dei funerali, della Pasqua e non solo del venerdì santo; una chiesa dell'osare e non solo dell'attendere in pantofole; con un briciolo di pazzia...

Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 26 ottobre 1980 e proclamato Santo dallo stesso Papa il 16 maggio 2004.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Sanremo in Liguria, san Luigi Orione, sacerdote, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza per il bene dei giovani e di tutti gli emarginati.

Oggi è il 12 marzo 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

lunedì 11 marzo 2024

Dalla Gazzetta del sud dell'undici marzo 2018

 


 

SLITTA IL SALONE INTERNAZIONALE SVIZZERO DELLE VACANZE DI PRIMAVERA: SI TERRÀ DALL’11 AL 14 APRILE 2024

Il SALONE INTERNAZIONALE SVIZZERO DELLE VACANZE DI PRIMAVERA, dove il Comune di Lipari sarà presente con un proprio stand, previsto per il 22/24 marzo 2024, è stato riposizionato dall’ 11 al 14 aprile 2024.

Tale scelta scaturisce – si legge nella nota – da un accordo con EspoTicino, la più grande fiera campionaria del Ticino, finalizzato ad ampliare l’offerta fieristica e garantire maggiori e più ricche opportunità di networking e scambio.
Per ulteriori informazioni, gli operatori interessati potranno contattare l’ufficio Turismo del Comune di Lipari scrivendo all’indirizzo mail servizisocioculturali@comunelipari.it

Federalberghi Isole Minori Sicilia plaude alla proposta dell'On. Tamajo di creare un tavolo tecnico per affrontare criticità isole minori siciliane.

Federalberghi Isole Minori della Sicilia plaude alla proposta lanciata dall’On. Tamajo – nell’ambito di un incontro alla presenza del Governatore Schifani, del Sindaco di Pantelleria Fabrizio D’Ancona, del Commissario dell’Irsap Marcello Gualdani e del Direttore di Agripesca Toni Scilla – tesa a creare un tavolo tecnico con gli amministratori di tutte le isole minori, con compiti consultivi e propositivi per elaborare iniziative concrete, riconoscendo che “le imprese sono fondamentali per lo sviluppo di una comunità e di un territorio” e che “le isole minori sono aree che non possono trovarsi in condizione di subalternità rispetto al resto del territorio regionale e nazionale”, evidenziando come “il rischio sia il loro spopolamento e la perdita di preziose professionalità”.

I temi da mettere sul tavolo – evidenzia Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole di Sicilia – spaziano dalla necessità di coordinarsi meglio in relazione agli strumenti di aiuto alle imprese e di programmazione negoziata, a partire dal PO FESR 2021/2027, a quelli volti a migliorare le sinergie nell’ambito delle azioni di promozione e internazionalizzazione.

Occorre inoltre, a nostro avviso, decidere di affrontare alcuni temi irrisolti che minano pesantemente la possibilità di vivere decorosamente su una piccola isola ed evitare appunto lo spopolamento. Tra questi non possiamo non evidenziare quello dei collegamenti marittimi dove ancora si registrano insostenibili rincari alle tariffe e pericolose riduzioni di corse nel comparto navi e si rimane in attesa di soluzioni; queste affliggono in modo particolare le isole più periferiche dove spesso nei mesi invernali si viaggia con riserva e vengono così messi a rischio gli approvvigionamenti di prima necessità. Camminano di pari passo le criticità connesse agli approdi e, troppo spesso, all’assenza di porti; nella giornata di ieri sono stati sufficienti 20-25 nodi di vento di scirocco per paralizzare quasi tutte le isole.

A questi si aggiungono gli enormi disagi causati dal pericoloso deterioramento dei servizi sanitari, molto lontani dal riuscire a garantire i livelli essenziali di assistenza previsti per legge. Poi potremmo continuare con le problematiche inerenti alla gestione del ciclo dei rifiuti e di quello delle acque ma ci auguriamo che queste e altre impellenti questioni che rischiano di rendere impossibile il progresso delle nostre comunità possano trovare concreta attenzione in un tavolo che auspichiamo possa avere una valenza inter-assessoriale e coinvolgere tanto le componenti pubbliche quanto quelle private.

Auguri di...

Buon Compleanno a Marisa Spanò, Antonio Quadara, Giacomo Favaloro, Francesco Paino, Peppe Grosso, Bartolina Gugliotta, Filippo Greco. 


Ricordando... Bartolo Falanga


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Tecnica

Oggi, 11 marzo: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie

 La Chiesa greca, ma non quella latina, riserba un posto importante, tra i suoi Santi, al più celebre Costantino della storia, cioè all'Imperatore romano che riconobbe ai cristiani la libertà di culto, e che favorì in molti modi - anche con la sua conversione - la diffusione e l'affermazione del Cristianesimo nel mondo romano.
L'Imperatore Costantino è perciò stato onorato, addirittura con il titolo di « pari agli Apostoli » o anche di « tredicesimo Apostolo ». Si tratta di una tradizione assai antica in Oriente; ma si può pensare che, più che a ragioni religiose, la sua devozione sia legata a motivi politici, anzi dinastici, per esaltare gli Imperatori bizantini che del grande Costantino furono eredi e successori.

Costantino, imperatore, non figura tra i Santi della Chiesa cattolica, ma non mancano santi con il nome di Costantino, e proprio oggi ne sono festeggiati due insieme.

Del primo, che il Martirologio dice « confessore a Cartagine », non si sa però nulla, oltre a questa generica notizia. Poco più noto è anche l'altro San Costantino odierno, il quale però appare degno del suo augusto nome, in quanto fu anch'egli sovrano terreno, oltre che degno della gloria dei Santi.

Non era latino, ed era anzi nato ai margini del mondo romano, figlio di un Re della Cornovaglia, la rocciosa penisola che si protende verso l'Atlantico, nella parte più meridionale e occidentale dell'isola inglese. Figlio di Re, erede al trono, e infine Re egli stesso, Costantino non fu, a quanto pare, nella sua gioventù e anche nella maturità, né specchio di virtù né modello di pietà. Aveva sposato la figlia del Re di Bretagna, ma non fu neanche marito esemplare. Soltanto alla morte della moglie, già anziano, conobbe una profonda trasformazione spirituale. Fu allora che il vedovo Re di Cornovaglia si ritirò, per qualche anno, nel silenzio di un monastero dedicato a San David, cioè a un altro Re peccatore e penitente. Fece ancora di più, perché Costantino si unì a San Colomba, o Columba, il grande monaco irlandese che per primo portò e fece fiorire il Cristianesimo in terra di Scozia, fondandovi monasteri di vita severa e attiva. La Scozia, che allora aveva ancora il nome latino di Caledonia, era popolata da tribù barbare e indomite: gli Scotti e, più a settentrione, i Pitti. Neanche le legioni romane avevano potuto soggiogarle, e per difendere i confini della Britannia dalle loro incursioni era stato necessario costruire gigantesche muraglie, o valli, che sbarravano il paese da levante a ponente.

Nella terra dei feroci Pitti, San Costantino e San Colomba svolsero insieme la loro missione, non soltanto difficoltosa, ma anche pericolosa. Ottennero molte conversioni, fondarono chiese, crearono monasteri, ma a un certo punto i barbari Pitti presero una breve e sanguinosa rivincita sui loro benefattori, conclusasi con un massacro dei cristiani. Così, nel 598, il Re di Cornovaglia diventato missionario cristiano, restò vittima della violenza dei barbari Pitti.

MARTIROLOGIO ROMANO. In Scozia, san Costantino, re, discepolo di san Colomba e martire.

Oggi è l'11 marzo 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

domenica 10 marzo 2024

Dalla Gazzetta del sud del 10 marzo 2024


 

Scrivevamo così sulla Gazzetta del sud del 10 marzo 2018


 

Ricordando... Nino Marino


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Calcio a 5, serie D: Mezzo passo falso dello Sporting Olivarella, la Ludica Lipari "vede" la C2

Turno decisamente positivo per la Ludica Lipari che, fermata dal maltempo (il derby con il Salina sarà recuperato il 30 marzo), incassa, però, un risultato che potrebbe spianargli la via al primo posto nel girone e, quindi, la promozione diretta in C2, senza passare per i play off.

Lo Sporting Olivarella, attuale capolista, non è andata oltre il 7 a 7 con la Saponarese, salendo così a quota 36 punti. La Ludica Lipari, seconda in classifica, in atto ferma a 32 punti, potrebbe effettuare il sorpasso avendo due gare da recuperare

Matteo Sciotto (Sud chiama Nord) a Gullo : “Continua la lotta per il bene della comunità eoliana”


 

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Hai uno sguardo diverso

Auguri di...

Buon Compleanno a Ersilia Pajno, Nuccio La Greca, Dario Saltalamacchia, Vincenzo Saltalamacchia, Antonio Cipicchia, Giuseppe Pasquali, Michele Farchica, Maria Sarpi, Ettore Benforte, Nuccio Raccuia,  Venanzio Iacolino, Cettina Biviano. 

Isole minori, Tamajo: «Creare un tavolo tecnico con amministratori per elaborare iniziative»

Rilanciare con proposte concrete l'economia delle isole minori siciliane. Questo il tema di un incontro tra l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, il sindaco di Pantelleria Fabrizio D’Ancona, il commissario dell'Irsap Marcello Gualdani e il direttore nazionale di Agripesca Toni Scilla.
«Il mio governo - afferma il presidente della Regione, Renato Schifani - continua ad avere una grande attenzione alle necessità delle isole minori. L'obiettivo è quello di puntare a una maggiore crescita sociale ed economica di queste aree la cui condizione di insularità è al contempo un disagio da mitigare e una risorsa da valorizzare».
Nel corso dell'incontro, l'assessore Tamajo ha lanciato la proposta di «creare un tavolo tecnico con gli amministratori di tutte le isole minori, con compiti consultivi e propositivi per elaborare iniziative concrete per queste realtà. Le imprese sono fondamentali per lo sviluppo di una comunità e di un territorio e lo sono anche nelle isole minori, aree che non possono trovarsi in condizione di subalternità rispetto al resto del territorio regionale e nazionale. Il rischio del loro spopolamento è forte e come quello della perdita di preziose professionalità e per questo non possiamo continuare a guardare senza agire. La costituzione di un tavolo su questo tema permetterà di recepire istanze ed elaborare soluzioni».

LA PAROLA: Commento al Vangelo di domenica 10 marzo 2024

Oggi , 10 marzo: San Macario vescovo


La forza della sua opposizione all'arianesimo è dimostrata dal modo in cui Ario parla di lui nella sua lettera a Eusebio di Nicomedia.
Macario prese parte al Concilio di Nicea, nel corso del quale potrebbe aver avuto molto a che fare con la stesura del Credo niceno. Nella Storia del Concilio di Nicea attribuita a Gelasio di Cizico ci sono una serie di dispute tra immaginari Padri del Concilio e dei filosofi al soldo di Ario. In una di queste controversie Macario è portavoce per i vescovi che difende la discesa all'inferno. Macario appare il primo tra i vescovi di Palestina che hanno sottoscritto il Concilio di Nicea.
Secondo Teofane, Costantino, alla fine del Concilio di Nicea, chiese a Macario di cercare i siti della Resurrezione e della Passione e la Vera Croce. L'enorme quantità di pietre sopra il tempio di Venere, che al tempo di Adriano si era accumulato nel tempo sopra il Santo Sepolcro, fu demolito, e "quando la superficie originale del terreno apparve immediatamente, al contrario di ogni aspettativa, il monumento sacro della Resurrezione del nostro Salvatore fu scoperto". Nell'apprendere la notizia Costantino scrisse a Macario una lunga lettera per ordinare l'erezione di una sontuosa chiesa sul luogo: si dava avvio così alla prima costruzione cristiana della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Gerusalemme san Macario, Vescovo e Confessore, per consiglio del quale Costantino Magno e la beata Elena, sua madre, purificarono i luoghi santi e li abbellirono di sacre Basiliche.

Oggi è domenica 10 marzo: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie




 

sabato 9 marzo 2024

Dalla Gazzetta del sud del 9 marzo 2024


 

Dalla Gazzetta del sud del 9 marzo 2024


 

Sud chiama Nord sulle dimissioni del sindaco Gullo


 

Il dottor Biancheri da aprile cessa l'attività di medico di famiglia. Lettera aperta ai suoi assistiti

Egregio Direttore,

Le chiedo ospitalità nel suo giornale per comunicare ai miei 1.500 pazienti che da Aprile p.v., mio malgrado , per raggiunti limiti di età, dopo 45 anni di professione sono obbligato a cessare l’attività di Medico di famiglia. 
 Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente i tanti assistiti che di presenza o tramite messaggi , mi hanno manifestato gratitudine ed affetto per tutti gli anni che li ho assistiti, con professionalità ed abnegazione. Sono attestati di stima che mi gratificano tanto e confermano che ho svolto al meglio delle mie possibilità la professione medica . 
Nel porgere a tutti un augurio di buona salute ricordo che comunque continuerò a svolgere la professione medica da privato . 
 Dott. Alfredo Biancheri

Auguri di...

Buon Compleanno a Antonio Perna, Stefano Bonica, Francesco Cannistrà, Anna Acquaro, Mary Natoli, Lorenzo Aiello, Gandharvika Devi Dasi, Francesco Pintus, Sara Greco, Natalie Mollah


Ricordando... Mario Poltero e Elisabetta Polia


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Riflessioni di Giacomantonio sulla nuova crisi del Comune di Lipari e l'invito a Gullo a "rinserrare le fila della maggioranza"

La notizia delle dimissioni del Sindaco Gullo mi coglie in contropiede sia perché nelle ultime settimane sono stato afflitto da problemi di salute e ricoverato in ospedale, sia perché conosco bene i gravi problemi che si trova ad affrontare questa amministrazione, alcuni dei quali erano già evidenti durante gli anni del mio governo (il porto di Lipari, il ciclo dell’acqua, il rilancio delle attività produttive a cominciare dall’agricoltura…), e per i quali va perseguita la strada dell’interesse comune, della trasparenza, della legalità e della coerenza, lungo la quale ha lavorato Gullo e la maggioranza degli amministratori che lo hanno sostenuto in questi mesi..

Ha ragione Lino Natoli nel suo intervento: “tornare indietro, come molti sembrano auspicare, significherà il definitivo declino del Comune di Lipari. Già in passato sono state fatte scelte simili ed ancora oggi ne paghiamo le conseguenze”. Per questo invito l’amico Riccardo a rinserrare le fila della maggioranza ed a ritirare le dimissioni.

Io sarò sempre presente con le poche forze che mi sono rimaste. Un augurio a tutti

Michele Giacomantonio

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Metodi di conversione

Oggi, 9 marzo: Santa Francesca Romana

 Nel 1384 nasceva a Roma, da nobile famiglia, Francesca, la santa che seppe nella vita coniugale, prepararsi una corona fulgentissima per il cielo.

Ancora tenera fanciullina mostrò grande amore alla virtù e alla vita nascosta: schivando gli infantili divertimenti, si dava con grande fervore alla pietà e alla mortificazione.

Giovanetta di 11 anni, manifestò ai genitori il desiderio di consacrarsi a Dio, ma ebbe un rifiuto, anzi per ubbidienza nel 1396 contrasse matrimonio con Lorenzo Ponzani, nobile signore romano.

Nel nuovo stato di vita, due furono le preoccupazioni della Santa: conservare la grazia di Dio schivando le compagnie pericolose, i banchetti, gli spettacoli e tutti i cattivi divertimenti; procurare di essere ubbidiente ai voleri dello sposo, pronta ai doveri familiari, per cui soleva dire che una donna maritata deve lasciare all'istante ogni pratica di devozione, quando ha da attendere alle sue cose domestiche.


L'elemosina di santa Francesca Romana
titolo L'elemosina di santa Francesca Romana
autore Giovan Battista Gaulli anno 1675

Divenuta madre, pose ogni cura per educare nell'innocenza e nel timore di Dio i suoi figliuoli e per essi chiedeva al Signore che la loro vita fosse tale da meritare un bel posto in cielo.

Sempre numerose furono le sue mortificazioni, ma crebbero a dismisura quando riuscì ad ottenere dal marito il permesso di diportarsi secondo che la sua pietà le ispirava. Fu allora che, sotto la guida di un saggio confessore, fece mirabili progressi nella via della perfezione. L'orazione era continua sulle sue labbra e sapeva tramutare il lavoro in preghiera.

Il 15 agosto 1425, con nove compagne, si offrì come oblata della Vergine nella basilica di Santa Maria Nova al Foro. Per otto anni le Oblate continuarono a vivere nelle proprie famiglie, sino al marzo del 1433, quando, acquistata una casa nel rione Campitelli dalla famiglia Clarelli suoi parenti, ai piedi del Campidoglio, cominciarono a condurvi vita comune.

I piccoli difetti che talvolta per umana fragilità commetteva, le erano stimolo a vieppiù mortificarsi e a vigilare su se stessa, specialmente sulla lingua, il grande pericolo delle donne.

Il Signore non mancò di provare la sua serva con gravi sventure: infatti, quando a causa dello scisma, suo marito fu confinato e spogliato d'ogni bene e il suo primogenito ritenuto in ostaggio, mostrò tutta la sua rassegnazione alla volontà di Dio, non dicendo altro che le parole del santo Giobbe: « Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Sia benedetto il nome del Signore ».


Poco tempo dopo potè rivedere liberi il marito e il figlio, ma venne allora la morte a rapirle il consorte. Libera dai legami coniugali, si ritirò nel monastero che ella aveva fondato in Roma. Presentatasi con una fune al collo e a piedi nudi, fu dalle suore ricevuta con grande gioia e quasi subito eletta superiora.

Fu favorita da Dio del dono della profezia e della visione quasi continua dell'Angelo Custode, col quale familiarmente conversava.

Morì l'anno 1440 e fu subito onorata con culto pubblico, benché venisse canonizzata solo nel 1608.

PRATICA. Cerchiamo di tener viva nella nostra mente la presenza del nostro Angelo Custode e valiamoci del suo aiuto in ogni occasione.

PREGHIERA. O Signore, che fra gli altri tuoi doni decorasti la tua beata serva Francesca con la familiare presenza del suo Angelo, deh, concedi, per la sua intercessione, che meritiamo di raggiungere gli Angeli in Paradiso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santa Francesca, religiosa, che, sposata in giovane età e vissuta per quarant’anni nel matrimonio, fu moglie e madre di specchiata virtù, ammirevole per pietà, umiltà e pazienza. In tempi di difficoltà, distribuì i suoi beni ai poveri, servì i malati e, alla morte del marito, si ritirò tra le oblate che ella stessa aveva riunito a Roma sotto la regola di san Benedetto.