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martedì 13 giugno 2017

Ai giovani eoliani. Lettera aperta post elettorale di Francesco Coscione

Nel passato ho scritto che quando un candidato vince una tornata elettorale, i cittadini, indipendentemente dall'averlo votato o no, devono sentirlo come il proprio Sindaco o Presidente che sia. Mi dispiacerebbe che facessimo la brutta figura degli statunitensi che hanno eletto Trump come Presidente e adesso oltre il 60% non condivide la sua uscita dagli accordi di Parigi sul clima quando, in campagna elettorale, lui stesso era stato chiarissimo su questo.
Pur non essendo eoliano di nascita ma solo di adozione da 47 anni, ho imparato ad amare queste isole e a ritenerle uno dei luoghi più belli e ricco di risorse del pianeta. La campagna elettorale è stata combattuta e a volte dura ma non vorrei che il post-campagna fosse peggio, ricco solo di colpi bassi, piccoli e meschini atti segreti fra le parti che si sono incontrate. Ci sono stati ragazzi che, per i quattro candidati, hanno creduto in ciò che facevano, hanno messo il loro tempo e la loro faccia. Adesso non ha nessuna importanza se abbiano vinto o perso: hanno comunque fatto qualcosa di serio, importante e grande. Questa bistrattata gioventù delle Eolie che abbiamo accusato di stare nulla facente nei bar, ha dimostrato alla nostra generazione, che si può fare, credere e impegnarsi per le proprie idee e non per il proprio tornaconto. Questo è il bellissimo significato di ideologia: "il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale". Parole molto profonde. Questo ho visto e sentito in quei ragazzi in tutte e quattro le liste presenti. Quando mi sono interessato di politica, per pochissimo tempo e moltissimi anni fa, molti dei candidati avevano i pantaloni corti o non erano ancora nati. Mi è bastato per sentirne di tutti i colori, ma una, oggi, pensando ai giovani, ai nostri figli, mi ritorna in mente: se in una famiglia c'era un attivista, tutte le famiglie correlate era "logico" avessero lo stesso pensiero. Perchè? L'apoteosi del preconcetto, l'annientamento del pensiero libero. Potrebbe essere immaginabile che un figlio non voti come il padre? Che un fratello non voti come la sorella? Il dolore più grande non è ricordare cose trascorse ma il constatare che oggi, alcuni di quelli che avevano i pantaloni corti, hanno gli stessi pensieri, lo stesso sciagurato modo di vedere le cose.
Voglio dire a tutti i ragazzi che si sono impegnati, che siano stati eletti o no e che credono in un'idea a qualunque schieramento appartengano: pensate con la vostra testa, credete in quello che fate più che a difendere solo il vostro misero orticello economico o di potere, prestate fede ai fatti e non al sentito dire, cosa di cui spesso qui si vive, combattete civilmente per ciò che pensate sia giusto anche quando questo vi impedirà di fare carriera, vi opporrà al capo tribù, vi costringerà a non avere più peso politico o sociale, vi metterà dalla parte opposta rispetto ai vostri amici, parenti o gruppi. La libertà di opinione è stata, e sarà sempre, alla base di qualunque altra libertà e, senza la prima, la seconda neanche si potrebbe immaginare. Questo lo dico anche ai quattro candidati a sindaco: i giovani hanno creduto in voi, nelle vostre idee e, anche perchè no, nei vostri sogni, non deludeteli mai.
Adesso abbiamo l'amministrazione che deve diventare nostra nel senso più lato del termine. Possiamo e dobbiamo criticarla costruttivamente, incentivarla, consigliarla con i mezzi di cui disponiamo (social, lettere, incontri, forum, ecc) in modo civile, senza spettacolarizzazioni di bassissimo profilo, tenendo sempre dritto davanti a noi l' obiettivo del bene comune.
Congratulazioni al Sindaco eletto dai cittadini, adesso non più da una parte di essi e, per favore, lasciamo a noi vecchi la orrenda frase: "io non l'ho votato quindi...." voi giovani siate diversi da noi.
Francesco Coscione

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