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domenica 30 giugno 2024

Ricordando...Angelo D'Anieri

 


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

E' sceso il sipario sul II Ludica Lipari football camp (foto e video)


 

... Festeggiano il compleanno

... Margherita Villani, Sabrina La Greca, Carmelo Spinella, Nunzia Favorito, Umberto Scolaro, Bartolomeo Ziino, Rama Azaroual  


Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Tempo e intenzioni

LA PAROLA. Commento al Vangelo di domenica 30 giugno 2024

Oggi, 30 giugno: Santi primi martiri cristiani

 «Intorno a questi uomini vissuti santamente [Pietro e Paolo; si è raccolta una grande moltitudine di eletti che, per aver patito a causa della gelosia molti oltraggi e tormenti, sono stati uno splendido esempio fra di noi» (Lettera di Clemente ai Corinzi).


Questa festa commemora tutti i protomartiri della Chiesa di Roma che subirono il martirio nella stessa persecuzione nella quale furono messi a morte Pietro e Paolo; dal 1969 è stata opportunamente fissata il giorno seguente a quella dei due apostoli.

Nerone fu il primo imperatore romano a scatenare una persecuzione contro i cristiani, di cui lo storico Tacito ci racconta dettagliatamente i fatti: il 19 luglio dell'anno 64, il decimo del regno di Nerone, un terribile incendio divampò a Roma, partendo dal Circo Massimo, quartiere di negozi e bancarelle stipati di merce infiammabile; favorito dal clima (si era in piena calura estiva) il fuoco si propagò in tutte le direzioni.

Per sette giorni e sette notti imperversò distruggendo templi, palazzi c monumenti pubblici; rase al suolo, con tutto ciò che conteneva, un agglomerato di caseggiati e tuguri occupati da poveri. Le fiamme raggiunsero anche i giardini dell'abitazione di Caio Tigellino, prefetto del pretorio, divampando per altri tre giorni. Quando finalmente l'incendio fu estinto, due terzi di Roma erano ridotti a un ammasso di mura fumanti.

Per tre giorni Nerone rimase ad Anzio, senza rispondere ai messaggi accorati che gli pervenivano dalla città; finalmente raggiunse la Città Eterna per contemplare l'accaduto: si racconta che, indossato il suo costume teatrale, salisse sulla torre di Mecenate e accompagnandosi con la lira abbia intonato il lamento di Priamo sulle rovine fumanti di Troia. Questo suo deliziarsi nel contemplare le fiamme diede forza alle voci che lo sospettavano di aver ordinato lui stesso di appiccare l'incendio o almeno dall'aver ostacolato il suo spegnimento. Per stornare da sé questi sospetti accusò i cristiani e ordinò che fossero arrestati e messi a morte.

Clemente Romano racconta che coloro che erano noti per essere fedeli di Cristo furono arrestati, derisi pubblicamente, torturati perché denunciassero i loro compagni di fede, messi a morte con le forme più crudeli: alcuni furono crocifissi, altri spalmati di cera e usati come torce umane, altri coperti con pelli d'animale e dati in pasto alle belve. Tutte queste barbarie si svolgevano durante le pubbliche feste date, ogni notte, da Nerone nei giardini del suo palazzo; erano attrazioni di contorno mentre l'imperatore offriva lo spettacolo delle corse dei carri, guidando lui stesso un carro o confuso tra la folla. Benché il popolo di Roma fosse assuefatto a questi spettacoli dalle lotte tra gladiatori, la crudeltà delle torture a cui erano sottoposti i cristiani atterrirono la maggior parte degli spettatori; questi eventi fecero esplodere un'ondata di sollevazioni e Nerone si suicidò quattro anni dopo.

Tacito, lo storico romano nato attorno all'anno 56, scrive che Nerone «era corrotto da ogni lussuria, naturale e contro natura», e lascia aperta qualsiasi ipotesi per le cause dell'incendio: «Accadde un disastro, non si sa con certezza se per caso o per dolo dell'imperatore (l'una e l'altra versione han tramandato gli scrittori)». È in questo contesto che fornisce, egli storico classico, i più antichi riferimenti alla comunità cristiana di Roma, descrivendo come Nerone «condannò alle pene più raffinate quelli che, aborriti per le loro infamie, il volgo chiama cristiani. L'autore di questo nome, Cristo, regnando Tiberio, era stato suppliziato a opera del procuratore Ponzio Pilato».

É evidente che Tacito presta fede a tutte le calunnie popolari divulgate contro i cristiani, descrivendoli come appartenenti a una «superstizione funesta» c commentando «a Roma da ogni parte confluiscono c si diffondono tutti i misfatti e le vergogne», aggiungendo però: «Benché si punivano rei meritevoli di estremi castighi, nasceva un senso di pietà, giacché essi venivano uccisi non per il bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di uno solo». Questa antica testimonianza scritta degli eventi storici della passione di Gesù e della solidità della comunità cristiana a Roma a partire dal 65 è d'importanza rilevante perché Tacito è uno storico scrupoloso e non ha chiaramente nessun motivo per essere benevolo verso i cristiani; non mostra alcun sentimento favorevole nei loro confronti anzi li considera nemici pubblici, ma allo stesso tempo è lucido nel vederli come i capri espiatori dell'incendio, la cui responsabilità era attribuita da molti a Nerone stesso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santi protomartiri della Santa Chiesa di Roma, che accusati dell’incendio della Città furono per ordine dell’imperatore Nerone crudelmente uccisi con supplizi diversi: alcuni, infatti, furono esposti ai cani coperti da pelli di animali e ne vennero dilaniati; altri furono crocifissi e altri ancora dati al rogo, perché, venuta meno la luce del giorno, servissero da lampade notturne. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei martiri che la Chiesa di Roma presentò al Signore.

Buongiorno...così!


 

sabato 29 giugno 2024

Nate in cattività le prime 6 lucertole endemiche delle Eolie. L'ANSA da Lipari

(ANSA) - LIPARI, 29 GIU - Sono nate nelle Eolie le prime lucertole frutto del programma di riproduzione in cattività, denominato "Save the aeolian lizard", un progetto di conservazione gestito dall'Associazione Nesos di Lipari che ha lo scopo di incrementare la popolazione, e dunque le possibilità di sopravvivenza, della lucertola Podarcis raffonei, specie endemica delle Isole Eolie, a rischio di estinzione.

Le neonate misurano poco più di 3 centimetri ma hanno la coda lunga quasi il doppio; sono appena state trasferite dall'incubatrice a un terrario provvisorio, in attesa di essere liberate su uno degli isolotti scelti per ospitare le nuove popolazioni.
"Non è stato facile ricreare in cattività le condizioni idonee per la riproduzione, perché questo aspetto della biologia della specie era ancora poco conosciuto e studiato - dicono Pietro Lo Cascio, coordinatore del progetto, e Francesco Allegrino, responsabile del programma di allevamento - ma finalmente ce l'abbiamo fatta.

Adesso attendiamo la schiusa di altre uova, che avverrà nei prossimi giorni, per dare il via alla fase di reintroduzione".
L'obiettivo è la creazione di nuove popolazioni su isolotti "vergini", ossia non abitati da altre lucertole, ma dove queste troveranno un ambiente simile a quello dove vive attualmente la specie.
"Abbiamo scelto questa soluzione - continuano i responsabili di Save The Aeolian Lizard - perché la preferiamo a interventi certamente invasivi, come l'eradicazione di altre specie, o che potrebbero mettere a rischio gli equilibri esistenti, come la traslocazione di individui". (Ansa)

Il 30 giugno il saggio dell'ASD Twirling Lipari "Viaggio nel tempo. Il jukebox della vita"


Agricoltura, bando da oltre 11 milioni per la diversificazione delle attività imprenditoriali. Schifani: «Sosteniamo gli investimenti delle aziende»

Oltre 11 milioni di euro per sostenere le aziende agricole a fare investimenti per diversificare le proprie attività. Sono le risorse previste nel bando pubblicato dal dipartimento regionale dell’Agricoltura, finanziato con fondi del Complemento per lo sviluppo rurale della Regione Siciliana al Piano Strategico Pac 2023 – 2027. In particolare, le imprese potranno creare iniziative di agriturismo, agricoltura sociale, attività educative e didattiche, trasformazione di prodotti agricoli con lavorazione e commercializzazione in punti vendita aziendali.

«Sosteniamo gli investimenti delle aziende agricole della Sicilia che vogliono ampliare e diversificare la propria attività – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – Si tratta di imprese che potranno sfruttare il grande potenziale delle aree rurali, creando contemporaneamente attività che avranno ricadute positive nei territori sia in termini di nuova occupazione che di rilancio dell’economia delle zone interne della Sicilia».

Beneficiari del bando - la cui dotazione finanziaria potrà eventualmente essere aumentata con risorse aggiuntive - sono gli imprenditori agricoli, singoli o associati, tranne quelli che esercitano esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura. I progetti verranno finanziati con un sostegno in conto capitale fino al 65 per cento.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 25 luglio e fino al 13 novembre 2024.

E' deceduto Peppino Taranto. Il cordoglio del sindaco Gullo e dell'amministrazione comunale


 

Stromboli, nuova tracimazione di lava. L'articolo dalla Gazzetta del sud del 29 giugno 2024


 

Teatro Eco - Logico, speciali eventi d'arte. Dalla Gazzetta del sud del 29 giugno 2024


 

Festeggiano il compleanno...

....Serena Scoglio, Sabrina Cincotta, Melania Pagoto, Gesj Rovicone, Vittorio Favaloro, Paola Villa, Lucrezia Fichera, Tiziana Vitagliano, Ioana Popescu, Paola Ziino, Michelle Favaloro, Giuseppina Merlino, Marco Famularo, Pietro Mangano, Mohamed Quamiq, Maria Luisa Molino

Da lunedì il via alla bitumazione della Marina Garibaldi di Canneto. Istituiti divieti con ordinanza

Foto d'archivio

Da lunedì 1 sino al 6 luglio (8,30 - 18 e 30) sarà effettuata la bitumazione della Marina Garibaldi di Canneto. Il comandante della polizia municipale Francesco Cataliotti ha emesso apposita ordinanza con l' istituzione di divieti, onde consentire l'effettuazione dei lavori: Con ordinanza della P.O. Polizia Municipale , Franco Cataliotti, sono stati istituiti dei divieti dall’1 al 6 luglio per i tanto attesi lavori di bitumazione nella Marina Garibaldi di Canneto.



Nella suddetta fascia oraria nel tratto Bretella Unci – Via Risorgimento:
 – DIVIETO DI TRANSITO E CONTESTUALE DIVIETO DI SOSTA nella corsia di marcia (Sud-Nord) oggetto di scarifica e successiva bitumazione;
– SENSO VIETATO da Nord a Sud, eccetto bus di linea e veicoli di massa a pieno carico superiori a 3,5 tonnellate disciplinato da personale del Corpo di Polizia Municipale 

Sarà consentito, durante l’esecuzione dei lavori, il transito a PASSO D’UOMO, da Sud a Nord, nella corsia di marcia di norma destinata al transito in senso opposto.

I sindaci eoliani conferiscono titolo di "Ambasciatori delle Eolie nel mondo" ai Cantori Popolari delle Isole Eolie



COMUNICATO

Conferimento titolo di Ambasciatori delle Isole Eolie nel Mondo al gruppo folklorico “Cantori Popolari delle Isole Eolie”.

E’ questo l’oggetto della delibera P.U. n. 2 del 27/05/2024 siglata dai quattro Sindaci degli altrettanti Comuni Eoliani, Riccardo Gullo (Lipari), Domenico Arabia (S.M. Salina), Clara Rametta (Malfa) e Giacomo Montecristo (Leni).

Un riconoscimento che lo scorso 29 Maggio nel corso di una conferenza stampa nella sala dell’Associazione, proprio in quella occasione, intitolata al giovane “Jonathan Giannò”, era stato avanzato dal presidente del gruppo eoliano, Giuseppe Bianchi, in considerazione dell’importante invito ricevuto per il prossimo ottobre e legato alla partecipazione, in rappresentanza dell’Italia, al “Columbus Day”.

Oggi, quella richiesta con l’atto in questione, viene suffragata e rappresenta per il gruppo intero, motivo d’orgoglio e soddisfazione, nonché frutto di un estenuante, assiduo e continuo lavoro messo in campo negli anni dai Cantori Popolari.

Un riconoscimento questo, esclamano all’unisono il Presidente, Bianchi ed il regista e Direttore Artistico, Alessandro, che mette in risalto l’infaticabile opera di difesa, valorizzazione e trasmissione della cultura popolare siciliana oltre al fatto, di aver portato in giro per il mondo il nome delle Isole Eolie.

Questo importante elogio, hanno ancora esclamato, corona l’ennesima affermazione del nostro gruppo ed è proprio con tutti i ragazzi che lo stesso, va assolutamente condiviso.

LAVORI IN CORSO A PORTINENTE (LIPARI) PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA (FOTO E VIDEO)


COMUNICATO
Sono in corso i lavori di ricostruzione della spiaggia a protezione dell’abitato e riqualificazione ambientale dell’area costiera in località Portinente (Porto delle Genti) - Isola di Lipari

I lavori, a cura della ditta Chiofalo costruzioni S.R.L., saranno eseguiti in ore diurne e condizioni meteomarine favorevoli. Il mezzo impiegato è la M/N “BONITA” di Chioggia.


Programma riproduttivo "Save the aeolian lizard": nate in cattività le prime 6 lucertole endemiche delle Eolie. (foto e video)

COMUNICATO STAMPA

 Nascono le prime lucertole ottenute nel corso del programma di riproduzione in cattività di SAVE THE AEOLIAN LIZARD, un progetto di conservazione gestito dall’Associazione Nesos di Lipari che ha lo scopo di incrementare il numero di popolazioni – e dunque le possibilità di sopravvivenza – della lucertola Podarcis raffonei, specie endemica delle Isole Eolie e a rischio di imminente estinzione.

Le giovani nate misurano poco più di 3 centimetri ma hanno la coda lunga quasi il doppio; sono appena state trasferite dall’incubatrice a un terrario provvisorio, in attesa di essere liberate su uno degli isolotti scelti per ospitare le nuove popolazioni.

“Non è stato facile ricreare in cattività le condizioni idonee per la riproduzione, perché questo aspetto della biologia della specie era ancora poco conosciuto e studiato”, dichiarano Pietro Lo Cascio, coordinatore del progetto, e Francesco Allegrino, responsabile del programma di allevamento, “ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Adesso attendiamo la schiusa di altre uova, che avverrà nei prossimi giorni, per dare il via alla fase di reintroduzione”.

L’obiettivo è la creazione di nuove popolazioni su isolotti “vergini”, ossia non abitati da altre lucertole, ma dove queste troveranno un ambiente simile a quello dove vive attualmente la specie.

“Abbiamo scelto questa soluzione”, continuano i responsabili di Save The Aeolian Lizard, “perché la preferiamo a interventi certamente invasivi, come l’eradicazione di altre specie, o che potrebbero mettere a rischio gli equilibri esistenti, come la traslocazione di individui”.

Gli ambienti microinsulari rappresentano piccoli tesori naturalistici, ma anche luoghi delicati e fragili, dove ogni azione può determinare conseguenze non facilmente prevedibili; le specie che li abitano, per effetto dell’isolamento, hanno sviluppato peculiari adattamenti ecologici che rendono le loro popolazioni importanti sotto il profilo evolutivo.


“Siamo soddisfatti e particolarmente orgogliosi”, dichiara il coordinatore, “perché il nostro inoltre è un progetto a basso budget, basato essenzialmente sul volontariato, anche se sostenuto da alcune ONG e fondazioni: per esempio, Blue Marine Foundation ci ha fornito il gommone che utilizziamo per le nostre attività”. Un progetto facilmente replicabile in altri contesti e per altre specie a rischio, che dimostra come la conservazione della biodiversità si può fare con impegno, passione e anche senza grandi risorse finanziarie, oggi sempre meno accessibili.

Un lieto evento “a sangue freddo”, dunque, che rappresenta non soltanto un primo traguardo di un percorso iniziato due anni fa, ma un importante risultato per scongiurare la scomparsa della lucertola più iconica e minacciata del Mediterraneo.










Oggi, 29 giugno: Santi Pietro e Paolo


Tutto il Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede. Pietro è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero qui a Roma e qui versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dell’Impero, ma per la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo! (Papa Francesco)
S. PIETRO APOSTOLO

Pietro nacque a Betsaida in Galilea da poveri genitori. Quegli che doveva divenire il primo Papa, la prima colonna della Chiesa, era un semplice pescatore. Però era uno di quegli israeliti semplici e retti che aspettavano con cuore mondo il Redentore d'Israele. 

La natura lo aveva dotato di gran cuore, di mente aperta e di generosità ammirabili. Con suo fratello, con, Natanaele e con altri era discepolo di Giovanni il Battista. Racconta il Vangelo che un giorno il Precursore mentre si intratteneva con due suoi seguaci; vide passare Gesù e disse: « Ecco l'Agnello di Dio ». « I due discepoli, avendo udite queste parole, seguirono Gesù. E Gesù rivoltosi a guardare questi che lo seguivano, disse loro: Che cercate? ed essi risposero: Rabbi, dove abiti? Ed egli a loro: venite e vedrete. Andarono e videro dove abitava e rimasero con lui quel giorno ». 
« Andrea, il fratello di Simon Pietro, era uno dei due che aveva udito le parole di Giovanni ed aveva seguito Gesù. Il primo in cui s'imbattè, fu il suo fratello Simone a cui disse: Abbiamo trovato il Messia, che tradotto vuol dire il Cristo: e lo condusse da Gesù. E Gesù fissatolo disse: Tu sei Simone figlio di Giona, tu sarai chiamato Cefa che vuol dire Pietro. Poi disse ai due fratelli: venite dietro a me, e vi farò pescatori di uomini. Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono ». 
Da quel momento Pietro non abbàndona più il Divin Maestro. La sua generosità, la sua fede ed il suo amore al Salvatore non hanno più limiti e Gesù lo ricambia con divina generosità. 
Gesù domanda agli Apostoli: chi dicono che io sia? Udite le varie opinioni degli uomini, riprende: « Ma voi chi dite che io sia? E Pietro risponde: «Tu sei il Cristo, il figlio di Dio vivente » e Gesù gli risponde: « Ed io ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell'inferno non prevarranno mai contro di lei ». Quando Gesù profetizza la sua passione, Pietro ne è turbato ed esclama: O Signore, non sia mai! Ma ripreso dal Salvatore, protesta: Sono pronto a venire con te anche alla morte. È vero che anche Pietro ha un momento di debolezza, ma subito piange amaramente, ed alla richiesta di Gesù: Pietro mi ami tu? risponde: « Signore, tu sai tutto, tu lo sai che io ti amo ». E Gesù gli risponde: Pasci le mie pecorelle ».
Ricevuto lo Spirito Santo, S. Pietro predica agli Ebrei con uno zelo ed un coraggio eroico; a quelli del Sinedrio che l'avevano arrestato e flagellato risponde: «Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini » e continua a predicare, contento di aver sofferto qualcosa per il nome di Gesù. Lo vediamo ancora a Genisalemme presiedere il concilio; a Ioppe dal centurione Cornelio; in carcere liberato da un Angelo; ad Antiochia ove fonda la prima Chiesa; a Roma ove stabilisce la sua cattedra di verità e dove sotto Nerone dà la sua vita per l'amato Maestro. La tradizione dice che San Pietro ricordandosi anche in quell'estremo momento del suo peccato, e ritenendosi indegno di morire come Gesù, pregasse i carnefici ed ottenesse di essere crocifisso col capo all'ingiù. 
Sulla sua tomba si sono inginocchiati Papi, imperatori, principi ed una turba infinita di fedeli: da quel povero ed umile pescatore di Galilea è venuta all'umanità la verità, la pace, la civiltà, la salvezza.


PRATICA. — Amiamo il Papa e preghiamo per lui. 
PREGHIERA. O Dio che a perpetuare nei secoli il tuo insegnamento, hai eletto la Chiesa come maestra infallibile di verità, fa' che noi siamo sempre suoi docili figli. 


S. PAOLO APOSTOLO 

Saulo, in seguito Paolo, nacque a Tarso, capitale della Cilicia, nei primissimi anni dell'era volgare. Fu circonciso l'ottavo giorno, ricevendo il nome di Saulo a ricordo del primo re d'Israele, il più grande personaggio della tribù di Beniamino, cui la famiglia apparteneva. La sua educazione fu austera quale si conveniva ad un figlio di farisei zelanti della legge. Ben presto gli misero in mano la Sacra Bibbia che egli approfondì talmente che, convertito, trasfonderà abbondantemente nei suoi scritti. Frequentò a Gerusalemme la scuola ebraica ed ebbe a precettore il celebre Gamaliele, l'uomo più saggio di Gerusalemme. Da lui si rafforzò nell'amore alle tradizioni ebraiche ed imparò una scrupolosa osservanza delle prescrizioni della legge. Ma a sconvolgere tutta questa educazione, sorse allora la dottrina del Nazareno che riempiva già Gerusalemme di seguaci e dilagava anche nelle vicine province. 

Saulo, intransigente fariseo e strenuo difensore della tradizione, li odiò subito a morte. Dopo aver assistito impavido alla lapidazione di Santo Stefano, intraprese la lotta contro di essi, battaglia che doveva portarlo a quel Gesù che egli inconsciamente perseguitava. 
Ed eccolo cavalcare alla volta di Damasco per perseguitare anche lì i cristiani. 
Ad un tratto una luce fulgidissima lo abbaglia e lo precipita da cavallo, mentre una voce misteriosa lo apostrofa: « Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? ». Il futuro apostolo tremebondo risponde: « Chi sei, o Signore?... che vuoi che io faccia? ». 
Il miracolo è compiuto, Saulo da terribile lupo è trasformato m agnello mansueto, nell'Apostolo ai cristo. 
Da questo momento, il suo cuore, la sua mente, tutta la sua anima inebriata dalla luce divina a null'altro aspirano che alla verità e al Cristo.
Egli non conosce pericoli ed ostacoli. Si fa giudeo coi Giudei, greco coi Greci, romano coi Romani e nella sua profonda umiltà si stima debitore a tutti, mentre a tutti porta la luce, la salvezza e la vita. Nelle sue missioni è preso, flagellato, imprigionato, contraddetto, ma il suo cuore è saldo e nulla potrà separarlo dalla carità di Cristo. La sua parola risuonerà ovunque apportatrice di pace, di luce e di salvezza. Dove non può arrivare colla persona, arriva colle sue lettere e collo zelo dei suoi seguaci. Naturalmente tanto bene esacerbava l'animo protervo dei Giudei che dopo averlo combattuto riuscirono ad averlo tra le mani. Ma Paolo appella a Cesare quale cittadino romano e viene condotto a Roma. Quivi l'attendeva nuovamente la prigionia. Ma anche dal tenebroso e tetro carcere mamertino egli lancia al mondo la sua parola scritta. A Roma s'incontrò pure con S. Pietro, Principe degli Apostoli, col quale doveva rendere testimonianza alla verità subendo il martirio. Paolo tratto davanti a Nerone viene condannato alla decapitazione. Un colpo di spada lo getta tra le braccia del suo amato Signore. Era il 29 giugno. 


Paolo risuscita il giovane Eutico
Alla vigilia della sua partenza, Paolo, nel giorno di domenica, radunò i fedeli per predicare la Parola del Signore e celebrare la Santa Messa. Paolo prolungò il discorso, si fece notte ed il cenacolo fu illuminato da lampade. La gente che ascoltava il discepolo era tanta e affollava la casa. Un giovanetto un ragazzo chiamato Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano. La gente accorse, il giovane era senza vita. Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è ancora in vita!» Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto fino all’alba, partì. Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.

REGOLA «Mihi vivere Christus est, et mori lucrum» («Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno»)
PRATICA. — Chiediamo a S. Paolo l'amore delle anime e preghiamo per gli apostoli che si dedicano alla loro salvezza. 
PREGHIERA. — O inclito Maestro delle genti, insegnateci la via che condusse voi ad un amore sì vivo a Gesù, perchè noi pure possiamo amarlo ora e sempre. 

Buongiorno...così!


 

venerdì 28 giugno 2024

Festa di S. Pietro Apostolo. Il programma festeggiamenti nella parrocchia di Lipari


 

Il Favoloso mondo di Carmelì. Spettacolo teatrale il 30 giugno a Santa Marina Salina


 

Piano regolatore dei porti del Comune di Lipari. Le osservazioni di Fratelli d'Italia - Lipari

 


                                                                                    Al Sindaco del Comune di Lipari

                                                                                    Dott. Riccardo Gullo

 

 

Oggetto: PIANO REGOLATORE DEI PORTI

OSSERVAZIONI DEL PARTITO FRATELLI D’ITALIA - LIPARI

Premesso che riteniamo fondamentale   e prioritario la redazione del piano regolatore dei porti del Comune di Lipari, al fine di predisporre una valida e adeguata programmazione di tutti gli interventi necessari a garantire lo sviluppo della portualità nelle nostre isole in funzione di quelle che sono le esigenze socio-economiche di questo territorio nei prossimi anni. A questo proposito, riteniamo utile che il piano regolatore dei porti prenda in considerazione tutti gli studi fatti in questi ultimi 20 anni compreso quello che interessa l’area compresa tra Punta Scaliddi e Pignataro  e i progetti redatti da Genio Civile opere marittime ed in particolare quello previsto per l’allungamento del pontile degli aliscafi, considerati tutti gli studi fatti che possono essere a nostro avviso recuperati e utilizzati per accelerare e rendere meno costose le procedure necessarie.

In particolare noi prevediamo nelle singole isole interventi di seguito elencati:

ISOLA DI LIPARI

Per l’isola di Lipari anche in funzione degli ampi dibattiti avuti negli ultimi trent’anni riteniamo importante i seguenti interventi:

-        Ampliamento del porto di Pignataro attraverso la realizzazione del molo di sottoflutto che parte da Bagnamare verso Monterosa e prolungamento del banchinamento esistente per oltre 40 m. Con questo intervento si riuscirà a garantire il posizionamento di ulteriori 300 barche e il miglioramento della capienza del porto esistente al fine di poter garantire i giusti spazi ai pescatori, ai diportisti locali e alle barche passeggeri diverse da quelle di linea e alla portualità turistica. In particolare nella parte esterna della diga foranea sarà utile un approdo turistico “non protetto” capace di ospitare imbarcazioni di grandi dimensioni. Detto porto comunque resterà sempre porto rifugio nel caso di cattive condizioni meteo e avrà destinata una parte per permettere l’attracco di almeno due aliscafi la sera i cui posti resteranno a disposizioni in caso di attracco alternativo. Inoltre riteniamo necessario, sempre a Pignataro accanto alla Capitaneria di Porto, realizzare una piccola banchina protetta con area banchinata annessa dove poter collocare i mezzi militari (Capitaneria di Porto, Finanza,  Carabinieri  e Vigili del Fuoco.

-        Realizzare un sottobanchinamento di protezione della strada provinciale che parte in prossimità dei vigili del Fuoco e si collega con il sottoflutto del porto di Pignataro che potrà avere oltre la funzione di proteggere il muro di sostegno della strada provinciale sovrastante anche quella di attracco di altri servizi e di attracco per barche di grandi e medie dimensioni.

-        Prolungamento del Porto commerciale di Sottomonastero di almeno 20 metri

-        Realizzazione del prolungamento del molo degli aliscafi per arrivare ad una lunghezza complessiva di 200 metri così come da progetto realizzato al Genio Civile Opere Marittime

-        Porto di Marina Corta, Prolungamento dei due bracci sia a sud che a nord per circa 40 m e realizzazione delle barriere di sottoflutto in scogli naturali al fine di mettere in sicurezza i due specchi acquei da destinare per il lato nord a servizio della marineria della pesca e il lato sud alle barche a noleggio; destinando sulla punta estrema del molo sud uno spazio per l’attacco delle barche al trasporto passeggeri per escursioni provenienti dalla terraferma e dalle Eolie. Inoltre si può valutare sempre per il porto di Marina Corta di   realizzare un braccio sul lato est che metta in sicurezza l’intera penisola e in particolare la “Chiesa del Purgatorio”, offrendo la possibilità di approdo anche a natanti di grandi dimensioni.

-        Prolungamento del molo di Acquacalda ed allargamento dello stesso, il tutto su pali, al fine di permettere il normale spostamento della spiaggia. Con detto intervento questo molo potrà essere adibito ad attracco alternativo sia delle navi che degli aliscafi in caso di brutto tempo su Lipari.

-        Molo di Porticello adeguamento dello stesso al fine di garantire un’agevole attacco di emergenza e realizzazione nelle immediate vicinanze di uno scalo di alaggio.

-        Molo di Canneto prolungamento dello stesso per circa 20 m tutto su pali. 

VULCANO

    Adeguamento messa e in sicurezza dei moli di Gelso e di Vulcano Ponente al fine di renderli operativi come attracchi alternativi

STROMBOLI - GINOSTRA

 Adeguamento e ampliamento del molo esistente di Scari .

Adeguamento e completamento del molo di Ficogrande per adibirlo a scalo alternativo e di emergenza .

Studio per la realizzazione di una piccola darsena al fine di rendere possibile la realizzazione di un piccolo porto protetto, fondamentale per l’isola di Stromboli per i suoi abitanti e per i turisti. Lo stesso potrà essere utilizzato come alaggio; questo permetterà di eliminare tutte le ruspe e le barche posizionate nella zona di Scari.

 Prolungamento, con un ulteriore cassone in testata, dell’approdo di Protezione Civile di Ginostra, al fine di proteggere l’attracco degli aliscafi. Sistemazione e manutenzione dell’approdo del Pertuso e sistemazione dello scalo d’alaggio e creazione di un piccolo approdo (tipo Pertuso) in località Lazzaro per poter permettere lo sbarco a terra a piccole barche e gommoni, soprattutto in casi d’emergenza.

 

PANAREA  - Ampliamento e Adeguamento funzionale  del molo esistente

FILICUDI  - Ampliamento e Adeguamento funzionale  del molo di Filicudi Porto e di Pecorino Adeguamento e miglioramento funzionale  dei moli esistenti di Pecorini e

ALICUDI - Ampliamento e Adeguamento funzionale del molo esistente

 Riteniamo, inoltre necessario nella redazione di questo piano regolatore dei porti garantire il servizio svolto sino ad oggi dai numerosi pontili galleggianti che si trovano sull’isola di Lipari, di Vulcano e Filicudi, valutando le più opportune soluzioni per garantire la continuità operativa nel rispetto delle norme vigenti, viste le forti potenzialità turistiche del settore della nautica da diporto ed il notevole riscontro economico e sociale per le comunità isolane.

Certi che le nostre osservazioni siano oggetto di attenzione inviamo:

 Distinti Saluti

 Gianluca Giuffrè

Responsabile Comunale - Fratelli d’Italia - Lipari

 

 Lipari, 28/06/2024

Eoliani che non ci sono più (Deceduti a Novembre - Dicembre 2018) 40° video - durata : 1 minuto e 6 secondi

Riproponiamo le pubblicazioni di "Eoliani che non si sono più"....dedicate ai nostri concittadini che ci hanno lasciato. 

In questa slide: Antonino Iacono, Antonio Pellegrino, Bartola Monteleone in Pittari, Cristina Curkovski in D'Ambra, Domenico Marocchini, Enrico La Torre, Felice Cannistrà, Giovanni Casamento, Giuseppa Mollica ved. Barile, Giuseppe Lo Schiavo, Giovanni D'Amico, Lino (Pinuccio) Casserà, Maria Spanò ved. Cincotta, Masina Mannello in Di Maro. 
 

Lipari, stretta sulle droghe e la guida pericolosa. L'articolo dalla Gazzetta del sud del 28 giugno 2024


 

Cave di pomice : Sidoti ( Italia Nostra) chiede l’intervento del ministro Musumeci

Questa la lettera che Angelo Sidoti, presidente della sez. Isole Eolie dell’associazione Italia Nostra, ha inoltrato al Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, al capo Dipartimento del Protezione civile, Fabrizio Curcio e all’Unesco

Egr. Sig. Ministro dott. Sebastiano Musumeci,

lo scrivente dott. Angelo Sidoti, nella qualità di Presidente della sezione dell’Isole Eolie dell’Associazione Italia Nostra, nell’interesse della Comunità Eoliana, sottopone alla Sua attenzione quanto segue. Nell’ultimo ventennio il territorio dell’isola di Lipari ha subito un significativo processo di degrado ambientale, proprio nell’area delle Cave di Pomice, in cui vi erano gli insediamenti industriali della società PUMEX s.p.a. che, nello specifico, si occupava di escavazione e di coltivazione della pomice. Il territorio in località Porticello in occasione delle sempre più frequenti piogge torrenziali è stato interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico, allagamenti, smottamenti e frane di terreni collinari, con grave pregiudizio per la viabilità e, per la sicurezza di persone, cose e animali.

L’elevata vulnerabilità del territorio è frutto della mancata manutenzione di griglie, di argini e di ogni altra opera idraulica ma, soprattutto, la causa è da rintracciare nel totale abbandono dell’area e nel disinteresse e nell’incapacità delle istituzioni. V’è poi, da aggiungere, un altro problema, di non poco conto, da annoverare nel fallimento dell’azienda PUMEX che determina evidenti difficoltà nel dover coordinare, la procedura concorsuale (disciplinata dalle norme del diritto fallimentare), la tutela ambientale e, la conservazione del patrimonio storico
culturale delle Eolie. Questa paralisi, dovuta alla procedura concorsuale e alle vicende giudiziarie dell’azienda è certamente fonte di pericolo e di rischio ambientale.

Il mese scorso, lo scrivente, ha segnalato quanto sopra, alla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina, la quale ha comunicato, con nota del 20 giugno 2024, di aver già proposto il vincolo storico-etnoantropologico di tutta l’area delle cave di pomice dell’isola di Lipari con il D.D.G. n. 3815 del 13.10.2021; purtuttavia, la procedura concorsuale, ha proposto ricorso amministrativo averso il D.D.G. n. 3815, a seguito del quale con Sentenza n. 2137/2022, il TAR di Catania ha annullato il predetto vincolo storico-etnoantropologico.

Non è più credibile (dopo decenni) che l’ordine pubblico e l’incolumità pubblica siano pregiudicati, messi in secondo piano ma, soprattutto è incomprensibile come gli effetti pregiudizievoli, derivanti dall’applicazione della normativa Fallimentare, possano ricadere sulla Comunità Eoliana; oppure come possa essere totalmente impedita la conservazione dell’area anche dal punto di vista storico culturale, sempre a vantaggio della speculazione, tenuto conto che tutta la zona è vincolata al Piano Territoriale Paesaggistico dell’Arcipelago.

L’area tutta, necessita di un tempestivo intervento di messa in sicurezza – su qualsiasi fronte – al fine di poter scongiurare l’ampliarsi del disastro ambientale (già in atto).
Negli anni sono state avanzate iniziative volte a creare nelle Eolie:
a) una sede Universitaria distaccata di Geologia e Vulcanologia;
b) un Museo Vulcanologico delle Isole Eolie;
c) un Museo archeologico industriale della pomice;
d) una Sede del Parco Nazionale delle Isole Eolie;
e) una Sede del Parco Geominerario della Pomice;
f) un’Agenzia di Ricerca prevista nel Piano di Gestione Unesco;

Con la presente, si richiede, un maggiore interesse ed un pronto intervento delle Autorità competenti e delle istituzioni al fine di tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico dell’isola sbloccando il perenne stato di abbandono del sito industriale delle Isole Eolie. Merita attenzione, soprattutto, la proposta concordataria presentata di recente dai privati al Curatore fallimentare, del fallimento PUMEX, avv. Prof. Massimo Galletti spa al fine di comprendere, se e come sarà gestita la messa in sicurezza delle cave di pomice, la tutela ambientale e la conservazione del patrimonio delle Eolie, con particolare attenzione al trascorso storico culturale, che rappresenta un fiore all’occhiello per la Sicilia come riconosciuto nel mondo.
Confidando nella Vostra attenzione e sollecitudine, si rimane in attesa di un Vostro riscontro.
L’occasione è gradita per porgere sentiti saluti

Torino lì, 28 giugno 2024

dott. Sidoti Angelo
Presidente Sezione Isole Eolie

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Festeggiano il compleanno...

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Ricordando...Angelo Cincotta

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Oggi, 28 giugno: Sant'Ireneo di Lione

 Il nome di S. Ireneo è legato alla schiera numerosa di quegli eroi che col martirio illustrarono la Chiesa di Lione. Nato l'anno 121 nelle vicinanze di. Smirne, ebbe per primo precettore l'illustre vescovo di quella città S. Policarpo. Da questo insigne maestro succhiò lo spirito apostolico ed apprese quella scienza che Io rese uno dei più belli ornamenti della Chiesa, in quei tempi di lotta e di sangue. Ancora giovane, erudito in ogni scienza e dotato di meravigliosa facondia, diede un primo assalto alle vituperose dottrine degli Gnostici e Valentiniani che avevano corrotto la dottrina di Cristo. Ma il desiderio di approfondire negli studi lo spinse a Roma, dove insegnavano i più celebri maestri del suo tempo, e fu tale il progresso che fece in queste scuole, che al fine dei corsi poteva ormai gareggiare con i suoi precettori.


Recatosi nelle Gallie fissò la sua dimora a Lione dove era. vescovo S. Potino. Questi, conosciuti i talenti e le virtù, eminenti del giovane, lo propose agli ordini sacri e al sacerdozio.

Da quell'istante lo zelo del novello levita non ebbe più misura. La sua parola penetrava i cuori e conquistava: cadevano gli idoli e i templi, e la luce della verità illuminava le menti degli idolatri che a schiere chiedevano il S. Battesimo.

Alla predicazione Ireneo aggiunse numerosissimi scritti, fonti inesauribili di dottrina e di sapienza. Scritti che, secondo S. Girolamo, erano una barriera insormontabile contro la quale si infrangevano gli sforzi ed i sofismi dei nemici di Cristo e della Chiesa. Alcuni di essi andarono perduti, ma molti si conservano, tra i quali i cinque libri contro gli eresiarchi, che sono una delle più belle analogie della dottrina cristiana. A questo lavoro egli seppe pure accoppiare una profonda pietà dando i più, ammirabili, esempi di virtù.

Essendo stato martirizzato il, santo. vescovo Potino, il popolo lionese, unanime, .elesse alla sede vescovile.
S. Ireneo, il quale recatosi a Roma per la consacrazione, portò al Papa S. Eleuterio una lettera ridondante del più forte attaccamento al Vicario di Gesù Cristo, e ri tornò alla sua sede confortato dalla benedizione del Sommo Pastore.

Conscio della nuova missione che il Signore gli aveva affidato, non si concesse un istante di riposo. Predicò con la parola, con l'esempio e con la potenza dei miracoli. Sorta in quel tempo la questione circa la celebrazione della Pasqua, il Papa Vittore minacciò la scomunica ai vescovi dell'Asia che su questo punto dissentivano dai loro fratelli nell'episcopato. S. Ireneo intervenne colla sua autorità e portò la pace. Dopo tutto questo sigillò sotto Settimio Severo, col sangue, quella fede che aveva predicato e per la quale aveva tanto sofferto. Benedetto XV ne estese la festa a tutta la Chiesa, cingendolo dell'aureola di dottore.

PRATICA. Impariamo da S. Ireneo l'attaccamento al Papa e con lui sappiamo combattere da veri soldati per essere degni del nome di cristiani.

PREGHIERA. O Dio, che desti al beato martire e vescovo Ireneo la grazia di espugnare l'eresia e consolidare la pace nella Chiesa, deh! concedi al tuo popolo forza e costanza nella santa religione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di sant’Ireneo, vescovo, che, come attesta san Girolamo, fu, da piccolo, discepolo di san Policarpo di Smirne e custodì fedelmente la memoria dell’età apostolica; fattosi sacerdote del clero di Lione, succedette al vescovo san Potino e si tramanda che come lui sia stato coronato da glorioso martirio. Molto disputò al riguardo della tradizione apostolica e pubblicò una celebre opera contro le eresie a difesa della fede cattolica.

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