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sabato 29 giugno 2024

Programma riproduttivo "Save the aeolian lizard": nate in cattività le prime 6 lucertole endemiche delle Eolie. (foto e video)

COMUNICATO STAMPA

 Nascono le prime lucertole ottenute nel corso del programma di riproduzione in cattività di SAVE THE AEOLIAN LIZARD, un progetto di conservazione gestito dall’Associazione Nesos di Lipari che ha lo scopo di incrementare il numero di popolazioni – e dunque le possibilità di sopravvivenza – della lucertola Podarcis raffonei, specie endemica delle Isole Eolie e a rischio di imminente estinzione.

Le giovani nate misurano poco più di 3 centimetri ma hanno la coda lunga quasi il doppio; sono appena state trasferite dall’incubatrice a un terrario provvisorio, in attesa di essere liberate su uno degli isolotti scelti per ospitare le nuove popolazioni.

“Non è stato facile ricreare in cattività le condizioni idonee per la riproduzione, perché questo aspetto della biologia della specie era ancora poco conosciuto e studiato”, dichiarano Pietro Lo Cascio, coordinatore del progetto, e Francesco Allegrino, responsabile del programma di allevamento, “ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Adesso attendiamo la schiusa di altre uova, che avverrà nei prossimi giorni, per dare il via alla fase di reintroduzione”.

L’obiettivo è la creazione di nuove popolazioni su isolotti “vergini”, ossia non abitati da altre lucertole, ma dove queste troveranno un ambiente simile a quello dove vive attualmente la specie.

“Abbiamo scelto questa soluzione”, continuano i responsabili di Save The Aeolian Lizard, “perché la preferiamo a interventi certamente invasivi, come l’eradicazione di altre specie, o che potrebbero mettere a rischio gli equilibri esistenti, come la traslocazione di individui”.

Gli ambienti microinsulari rappresentano piccoli tesori naturalistici, ma anche luoghi delicati e fragili, dove ogni azione può determinare conseguenze non facilmente prevedibili; le specie che li abitano, per effetto dell’isolamento, hanno sviluppato peculiari adattamenti ecologici che rendono le loro popolazioni importanti sotto il profilo evolutivo.


“Siamo soddisfatti e particolarmente orgogliosi”, dichiara il coordinatore, “perché il nostro inoltre è un progetto a basso budget, basato essenzialmente sul volontariato, anche se sostenuto da alcune ONG e fondazioni: per esempio, Blue Marine Foundation ci ha fornito il gommone che utilizziamo per le nostre attività”. Un progetto facilmente replicabile in altri contesti e per altre specie a rischio, che dimostra come la conservazione della biodiversità si può fare con impegno, passione e anche senza grandi risorse finanziarie, oggi sempre meno accessibili.

Un lieto evento “a sangue freddo”, dunque, che rappresenta non soltanto un primo traguardo di un percorso iniziato due anni fa, ma un importante risultato per scongiurare la scomparsa della lucertola più iconica e minacciata del Mediterraneo.










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