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Dal palco della Torre Nervi del Lido Comunale di Reggio il giovane scrittore Giuseppe Rizzo siciliano, autore di “Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia” sul tema dice ispirarsi a Sciascia: “Ho fatto mio il concetto che lui ha provato ai inculcarci dicendo che la nostra terra non è semplicemente una porta per l’Europa e tutta la mia generazione ci sta riuscendo, provando a venir fuori da una millenaria storia di solitudine insulare”.
Situazione analoga per la Sardegna raccontata da Simone Caltabellotta: “E’ una terra che ha una ricchezza monumentale senza eguali, Carlo Levi riteneva che lì si possa viaggiare non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Eppure, tra tutte le dominazioni che si sono alternate nei secoli sul territorio, quella che ha lasciato meno tracce è quella italiana che perdura da oltre centocinquant’anni”.
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“Lipari per secoli è stata il luogo d’esilio per coatti e criminali, nel ’26, durante il regime fascista, si levarono le prime proteste. Poi, nel 1971 – racconta – lo Stato decise di mandare a Filicudi quindici mafiosi. La notizia si diffuse e mille persone da Lipari si spostarono nell’altra isola provando a erigere un muro umano che impedisse l’accesso alle imbarcazioni che avrebbero portato i criminali, ma la forza pubblica rispose con gli agenti schierati in tenuta antisommossa e la protesta si tramutò in uno spopolamento di Filicudi, dove restarono i soli esiliati e pertanto per loro la situazione divenne insostenibile e I poteri romani furono costretti a cambiare la loro decisione”.La necessità di fare comunità su un’isola è palese e il concetto traspare anche dalle parole degli ospiti di Tabularasa.
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“In Sardegna – rivela Caltabellota – i pastori, ad esempio, vivono un momento in cui riscoprono la loro identità e sono accomunati da un sentimento che li porta a sentirsi periferia e lontani dal governo centrale. Equitalia sequestra le terre con azioni eclatanti, con elicotteri e impiegando l’esercito. Queste sono operazioni che costano centinaia di migliaia di euro allo Stato, che non aiuta le aziende che ad oggi sono vittima di un sistema che li ha portati a contrarre dei prestiti con tassi agevolati dalla Regione Sardegna negli anni 90 e che, oggi, vent’anni dopo hanno raggiunto tassi d’interesse incredibili per via delle linee guida dettate dalla Comunità Europea”: