Già da tempo
la nostra Associazione Culturale presieduta da Giuseppe Ministeri
lavora a un progetto che si pone l’obiettivo di indagare e
approfondire l’emergenza sociale legata al femminicidio e a ogni
forma di violenza e discriminazione della donna, con una proposta che
agisca - sul piano culturale - raccontando il dramma e contribuendo
ad abbattere almeno una parte di quel muro di silenzio che attanaglia
la questione.
“Donne da
Favola” è un’ampia e variegata piattaforma culturale che intende
mettere insieme teatro, musica, danza e narrativa per ribadire
l’importanza che l’arte deve necessariamente avere nell’idea di
farsi “pretesto” ed insieme motore trainante per un’assemblea
civile pubblica che diventi veicolo di comunicazione partecipata tra
spettatori e artisti.
Ed un primo
importante passo in questa direzione, che non può certo slegarsi dal
più ampio dibattito a livello nazionale, che ha visto poco più di
un mese fa il nostro Paese ratificare la Convenzione di Istanbul
-primo strumento internazionale vincolante che crea un quadro
normativo completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di
violenza - è stato fatto sviluppando e organizzando di concerto con
l’Amministrazione Comunale di Lipari la Rassegna “Eolie, Donne e
Cultura”.
E’ stata una settimana di eventi con dibattiti,
incontri, spettacoli, frutto della volontà - condivisa con
l’Assessore alla Cultura Tiziana De Luca - di rendere omaggio alla
figura femminile, quella eoliana in questo caso, non sottraendosi
tuttavia all’impegno per la difesa della dignità della donna e
alla denuncia di quei comportamenti e atteggiamenti umilianti e
violenti, spesso vissuti in ambito familiare o amicale, di quella
spirale silenziosa di violenza per cui, secondo l’ultimo
sconvolgente rapporto Eures-ANSA,
ogni giorno in Italia viene colpita da atti di violenza di genere -
fisica, verbale e psicologica - una donna ogni 12 secondi.
Ed
In particolare la nostra Associazione Culturale si è fatta
promotrice di due momenti di grande successo. Il primo è consistito
in una tavola rotonda sul femminicidio e sul disegno di legge per una
commissione bilaterale, svoltosi mercoledì 24 nell’ambito della
serata “Donne e Abusi: un mondo
di violenza da conoscere e combattere” in cui è intervenuto anche
il Gen. Luciano Garofano, ex comandante dei RIS di Parma e autore de
“I
Labirinti del Male - Femminicidio,
stalking e violenza sulle donne in Italia: che cosa sono, come
difendersi”. A dibattere sull’argomento due avvocati, due donne,
che hanno illustrato la situazione italiana sottolineando le grandi
lacune e il profondo ritardo del nostro sistema normativo su un così
pervasivo problema, ma soprattutto la poca conoscenza che la società
ha del fenomeno e degli strumenti attualmente a disposizione:
l’avvocato Maria Giulia Albiero, Vice presidente Daf e Presidente
dell’Osservatorio Nazionale del Diritto di Famiglia – sezione di
Messina e l’avvocato Carmen Currò, presidente nonché fondatrice
del Cedav – Centro Donne AntiViolenza di Messina.
Poi, come momento conclusivo della rassegna, vi è stato
lo spettacolo “Sogno d’amore ubriaco – Studio su Otello”, a
seguito di una settimana di studio, prove e intenso lavoro. Nella
spettacolare cornice del sagrato della Chiesa dell’Addolorata
(Castello di Lipari), gli attori della nostra compagnia teatrale Daf
– Teatro dell’Esatta Fantasia hanno raccontato una delle più
celebri storie d’amore, quella tra Otello e Desdemona, in
un’originale drammaturgia che oppone una gioventù innamorata,
impacciata, contraddittoria e avventuriera (Otello, Desdemona e
Cassio interpretati da Angelo Campolo, Federica De Cola e Tino
Calabrò) alla coppia Iago – Emilia (Annibale Pavone e Margherita
Smedile), eterni secondi, cinici, rassegnati, in una visione in cui
la donna è vittima delle frustrazioni e della violenza maschile, non
una tenerezza, non una carezza, non un bacio. La compagnia ha
viaggiato insieme al pubblico, verso una meta, un finale diverso,
inaspettato, nuovo: “ciò che poteva essere”, una dimensione
quasi spirituale e al tempo stesso una nuova chiave per riflettere e
ripartire.
Da qui riparte anche il nostro lavoro e l’impegno a
portare avanti in maniera sempre più definita e strutturata il
progetto “Donne da Favola”, nella convinzione che l’urgenza sia
soprattutto quella di un cambiamento culturale che rinneghi la
violenza ed ogni forma di prevaricazione e che attraverso i diversi
linguaggi e le diverse forme artistiche possa coinvolgere pensiero e
azione, intrattenimento e impegno.
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