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lunedì 6 febbraio 2023

Chiese, Santi, Processioni e Sacerdoti (38° puntata): 5 foto del Chiostro normanno della Cattedrale


Notte di fuoco a Canneto: Un barcone carbonizzato e un gozzo parzialmente danneggiato


Come documentato stanotte, nell'immediatezza dei fatti, ( https://eolienews.blogspot.com/2023/02/notte-di-fuoco-canneto-in-fiamme-2.html ) un incendio, la cui natura dolosa non è certo in discussione, ha letteralmente carbonizzato, a Canneto, un barcone in legno, di circa 14 metri, denominato "Brigitte", che, dopo essere stato posto sottosequestro nel passato, era tirato in secco sulla spiaggia alle spalle dell'ex ritrovo Miramare. Le fiamme si sono estese anche ad un piccolo gozzo, anch'esso tirato in secco, che si trovava nelle immediatezze. 

L'intervento dei vigili del fuoco (caposquadra, facente funzioni, Lorenzo Basile) ha impedito che le fiamme potessero avvolgere del tutto il piccolo natante e, quindi, limitare i danni.

Nelle immediatezze dell'incendio una densa ed acre nube di fumo ha invaso la limitrofa piazza.

Sull'incendio sono in corso le indagini da parte dei carabinieri.

Oggi è il 6 Febbraio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno

Alba sul mare a Lipari (Foto : Katia Merlino) -
Santo del giorno: San Paolo Miki e compagni - 
San Paolo Miki e compagni


Paolo Miki è il primo martire giapponese, o meglio il primo giapponese caduto martire per la propria fede cristiana. Va chiarito infatti che non si tratta di un missionario caduto in Giappone, ma di un cristiano del Giappone, esemplare nella vita ed esemplare soprattutto nella morte.

La sua vita del resto fu molto semplice, lineare. Egli appartenne allo stuolo, veramente imponente, dei primi convertiti giapponesi dopo il più antico tentativo di evangelizzazione di quel lontanissimo paese, legato, come si sa, alla storia e alla gloria del grande San Francesco Saverio.
Francesco Saverio era stato in Giappone verso il 1550, e vi aveva gettato i primi fertili semi dell'apostolato cristiano. Dopo di lui, l'opera venne proseguita dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù, con successo davvero sorprendente, se si pensa alle difficoltà di quell'ambiente e di quella mentalità così diversa dall'occidentale, e anche alla complicatissima lingua giapponese.
Meno di trent'anni dopo, nel 1587, si contavano in Giappone più di duecentomila cristiani. Uno di questi era il giovane Paolo Miki, nato a Kioto - la capitale dell'arte e della cultura nel paese del Sol Levante - nel 1556. Battezzato a cinque anni, Paolo Miki era entrato ventenne nel seminario dei Gesuiti, ad Anzuciana. Presto era diventato novizio nella Compagnia, aggregandosi poi, con i voti solenni, al manipolo dei seguaci di Sant'Ignazio.

Per lui, giapponese di lingua e di cultura, lo studio del latino fu, comprensibilmente, irto di difficoltà. In compenso divenne un ottimo conoscitore delle dottrine e delle usanze buddiste, e ciò gli permise di sostenere utilmente le discussioni con i dotti del luogo, ottenendo numerose conversioni.

Il Padre Miki, gesuita giapponese, fu infatti ottimo e suadente predicatore. Venne considerato il migliore del proprio tempo, e fu scritto di lui che « mostrava il suo zelo più con i sentimenti affettuosi che con le parole ».
Fino al 1590, i missionari cristiani furono circondati, in Giappone, da un clima di tolleranza e spesso di benevolenza. Ma improvvisamente, per diversi e complessi motivi, lo shagun Taicosama decretò l'espulsione dai suoi stati dei missionari gesuiti. Gran parte dei religiosi restò, nascondendosi e proseguendo la loro opera di apostolato in modo semiclandestino. Ma l'arrivo di nuovi missionari e il loro troppo clamoroso preselitismo urtò Taicosama il quale, nel 1596, decretò l'arresto di tutti i missionari.

Paolo Miki venne catturato ad Osaka, con due compagni. Trasferito in carcere a Meaco, vi trovò altri cristiani e missionari, ventisei in tutto: 6 francescani, 3 gesuiti giapponesi e 17 laici giapponesi, tra i quali due ragazzi di 11 e 13 anni. Subirono tutti raffinate e umilianti torture, tra le quali il taglio dell'orecchio sinistro, e l'esposizione allo scherno della popolazione. I persecutori tentarono anche di farli rinnegare, ma nessuno dei ventisei disertò.
Finalmente, il 5 febbraio 1597, vennero messi a morte su una collina presso Nagasaki, chiamata poi « la santa collina ». Legati con funi sulle croci, vennero trafitti da due lance incrociate, trapassanti il cuore.

Il ragazzo di 13 anni intonò, sulla croce, l'inno Laudate pueri Dominum; Paolo Miki, prima di morire, parlò un'ultima volta con eloquenza divinamente ispirata, perdonando i propri carnefici. Sulla croce eretta sopra la collina di Nagasaki, il primo martire giapponese apparve veramente come un vessillo, non di sconfitta, ma di perenne vittoria.

Notte di fuoco a Canneto. In fiamme 2 imbarcazioni nell'area alle spalle dell'ex ritrovo Mezzapica


 Scontato il dolo. Nel momento in cui scriviamo sono al lavoro i vigili del fuoco

domenica 5 febbraio 2023

Eroe nel 1956, chiesta l'onorificenza. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 5 febbraio 2023

Ricordando... Angela Ficarra ved. Lo Presti


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
La pubblicazione di foto a vostra richiesta, anche per commemorazioni, ricorrenze ecc., potrà, invece, avvenire previo contributo da erogare ad Eolienews.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)

Lipari, riconosciuto il bonus energia. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 5 febbraio 2023

Lipari, donna con politrauma trasferita con l'elisoccorso

 Una donna di Canneto, politraumatizzata dopo una caduta, dopo le prime cure all'ospedale di Lipari, è stata trasferita con l'elisoccorso al Papardo di Messina. 

Le Eolie nelle stampe d'epoca (198° puntata): La chiesa di San Bartolomeo ad Alicudi


 

Maltempo: vento forte, Eolie isolate. L'ANSA del nostro direttore Salvatore Sarpi

(ANSA) Lipari, 5 febbraio - Il vento, con punte di 40 km/h., soffia sull'arcipelago delle Eolie, costringendo allo stop i mezzi di linea. Un solo aliscafo ha collegato stamane, alle 6 e 50, Lipari con Milazzo. Le isole minori sono senza collegamenti da ieri pomeriggio.

Il mare in tempesta sta flagellando le coste più esposte. Particolarmente difficile la situazione nella frazione liparese di Canneto dove i marosi hanno invaso, in più punti, il lungomare, rendendo difficoltosa la circolazione. (ANSA)

Navi ed aliscafi (94° puntata - 5 foto: La Lipari; I piani di Basiluzzo e Vulcanello; Vittore Carpaccio (2); Pinturicchio

Nelle foto:
1)La "Lipari"
2) I "piani" di Basiluzzo e Vulcanello
3) Vittore Carpaccio a Pantelleria (prima di essere trasformato in traghetto)
4) Vittore Carpaccio in navigazione (prima di essere trasformato in traghetto)
5) L'aliscafo Pinturicchio

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Conseguenze

Auguri di...

Buon Compleanno a Biagio De Vita, Antonino Costa, Jessica Natoli, Roberta Compagno, Rosi Mollica, Angelo Cervellera, Gabriele Favorito, Eleonora Saltalamacchia, Bartolo Mandarano, Gabriela Gabruela, Giuseppe Berinati, Angelo Iarrera, Adriana D'Ambra.

LA PAROLA Commento al Vangelo di domenica 5 febbraio 2023

Buongiorno e buona domenica con questa "cartolina" dalle Eolie e con il Santo del giorno


SANTO DEL GIORNO:


Le città di Palermo e Catania si contendono l'onore di aver dato i natali a questo mistico fiore reciso dalla bufera nella persecuzione di Decio nell'anno 251. I documenti che narrano il martirio della tanto amata Santa affermano però con certezza che sia nata a Catania.
Discendente d'illustre famiglia, nel fiore dell'età si era consacrata a Dio col voto di perfetta castità. Ma Quinziano, pretore della Sicilia, conosciutane la bellezza e l'immenso patrimonio, decise di sposarla, e vedendo che non riusciva con le lusinghe, pensò di saziare almeno la sua avarizia valendosi dei decreti imperiali allora pubblicati contro i Cristiani. Agata venne arrestata e per ordine del duce consegnata ad una donna malvagia di nome Afrodisia la quale, colle sue figliuole che menavano pure una vita scandalosa, aveva l'incarico di condurla poco per volta al male.
A nulla giovarono contro la giovane vergine le arti di quella spudorata megera, tanto che dopo un mese abbandonò la scellerata impresa.
Quinziano, informato dell'insuccesso, richiamò Agata al tribunale, e con tono benigno le disse: « Come mai tu che sei nobile ti abbassi alla vita umile e servile dei Cristiani? — Perchè, disse ella, sebbene io sia nobile, tuttavia sono schiava di Gesù Cristo. — Ed allora, continuò il giudice, in che consiste la vera nobiltà? — Nel servire Dio — fu la sapiente risposta. Egli irritato dalla fermezza della martire, la fece schiaffeggiare e gettare in carcere.


Martirio di Sant'Agata

Il giorno seguente Quinziano trovando in Agata non minore coraggio di prima, la fece stendere sul cavalletto, e più crudele di una belva, comandò che le fossero strappate le mammelle con le tenaglie. Dopo l'esecuzione dell'ordine feroce la fece rimettere in carcere vietando a chiunque di medicarla o di darle da mangiare. Ma Iddio si burla dell'arroganza e dei disegni umani; infatti in una visione apparve ad Agata l'Apostolo S. Pietro il quale, confortatala ricordandole la corona che l'attendeva, fece su di lei il segno della croce e la guarì completamente.
Non si può descrivere la sorpresa e insieme la bile di Quinziano quando, dopo quattro giorni, fatta di nuovo condurre Agata al tribunale, dovette constatare la prodigiosa guarigione. Al colmo della rabbia, preparato un gran braciere, in cui ai carboni ardenti erano mescolati cocci di vasi, vi fece stendere sopra e rigirare la vittima. Ad un tratto, mentre i carnefici compivano quell'orribile ufficio, un terribile terremoto scosse la città, e fra le altre vittime seppellì pure due intimi consiglieri del pretore. Frattanto tutta la città spaventata, cominciò a gridare che quello era un castigo di Dio per la crudeltà usata verso la sua serva e tutti correvano tumultuando verso la casa del pretore, il quale al sentire lo schiamazzo della folla, temendo che gli fosse tolta di mano la preda, nascostamente la rimandò nel carcere. La martire stremata di forze, ma lieta di aver consumato il suo sacrificio, in un supremo sforzo, congiunte le mani, così pregò: « Signore mio Dio, che mi avete protetto fin dall'infanzia ed avete estirpato dal mio cuore ogni affetto mondano e mi avete dato forza nei patimenti, ricevete ora in pace il mio spirito ». Ciò detto chiudeva per sempre gli occhi alla luce del mondo.

PRATICA. È ammirabile in S. Agata la purità dà intenzione con cui santificò l'offerta dei suoi beni e di se stessa cercando, in tutto, solo la gloria e l'onore del suo Dio.

PREGHIERA. O Signore, che fra gli altri prodigi della tua potenza hai dato anche al sesso debole la vittoria del martirio, concedi benigno a noi che celebriamo la festa della beata Agata, vergine e martire tua, di poter giungere a Te seguendo i suoi esempi.



La festa di Sant'Agata



Festa di Sant'Agata


Sant'Agata è la patrona di Catania, nei giorni dal 3 al 6 febbraio i catanesi indossano un tradizionale abito bianco composto da camici e guanti bianchi con in testa una papalina nera. La tradizione vuole che l'abito votivo altro non è che un saio penitenziale, indossata il 17 agosto, quando due soldati riportarono le reliquie a Catania da Costantinopoli.

Il fercolo d'argento con i resti della Santa posto su un carro legato da due cordoni di oltre 100 metri vine sostenuto da centinaia di “Devoti” che fino al 6 febbraio tirano instancabilmente il carro. La Vara viene portata in processione insieme a dodici candelore appartenenti ciascuna alle corporazioni degli artigiani cittadini. Tutto avviene fra ali di folla che agita bianchi fazzoletti e grida Cittadini, cittadini, semu tutti devoti tutti. È considerata tra le tre principali feste cattoliche a livello mondiale per affluenza.


sabato 4 febbraio 2023

Avviso di allerta meteo per domani e successive 12 - 24 ore


 

Stop ai lavori sul sentiero dopo le proteste. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 4 febbraio 2023

I ringraziamenti delle famiglie Stramandino e Berenati

Isole Eolie, Italia Nostra monitora il sito Unesco. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 4 febbraio 2023

Calcio a 5, serie D: Ancora vittoriosa la Ludica Lipari


Vittoria casalinga per 4 a 2 della Ludica Lipari contro il Milazzo. A segno Pellegrino (3) e Stanzione.  La Ludica rafforza la seconda posizione in classifica con 27 punti. 

Il Vulcano sarà di scena domani a Santa Lucia del Mela contro la Pro Mende

I ringraziamenti della famiglia Costa

Soroptimist, eletta Anna Spadaro. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 4 febbraio 2023

Giornata di sport e amicizia al Monteleone tra i pulcini della Ludica Lipari e del Milazzo (foto e video)



Proposta l'onorificenza al merito civile per Giuseppe (Pino) Oliva di Stromboli

La giunta comunale di Lipari ha deliberato la "Proposta di riconoscimento di onorificenza al merito civile" per Giuseppe (Pino) Oliva di Stromboli che, nel 1956, salvò la vita, a Vulcano, a due giovani che stavano affogando nel mare in tempesta in prossimità della " spiaggia della secca".
Oliva, oggi ottantenne, nonostante le onde alte e consapevole di rischiare la propria vita, si prodigò e li portò in salvo sulla spiaggia. Ad uno dei due giovani, che era svenuto, praticò anche manovre salvavita. 
L'amministrazione Gullo ha evidenziato come la richiesta trova fondamento nel fatto "che, nonostante la notevole distanza di anni, gli echi della vicenda sono ancora avvertiti dalla popolazione isolana". 
La proposta di riconoscimento dell'onorificenza, con allegata la testimonianza rilasciata da Rosario Favaloro, sarà inoltrata, così come prevede la normativa, alla Prefettura - U.T.G. di Messina per i necessari procedimenti di proposta al Ministero dell'Interno. 
L'onorificenza, una volta esitato, positivamente, l'iter sarà conferita con Decreto del Presidente della Repubblica. 



Auguri di...

Buon Compleanno a Vincenzo Sampieri, Cinzia Ficarra, Margherita Ziino, Giusi Portelli, Chiara Martino, Clarissa Ficarra, Chiara Martino, Venere Puglisi, Rita Cappafona, Mary Scecchitano, Corrado Ferrara, Mario Nicola Potenza, Marisa Virgona, Edoardo Valguarnera, Imma Cappadona, Raffaella Peluso, Mimmo Russo, Sara Lopes

Caronte & Tourist. Gli “Eventi di Onde Sonore” tornano a bordo: Carnevale e Pasqua all’insegna del divertimento per i più piccoli. Mercoledì 8 febbraio conferenza stampa di presentazione delle nuove iniziative e bilancio kermesse natalizia.

Messina - 4/2/2023 - “Non solo Messina-Villa San Giovanni”. A riflettori spenti Caronte & Tourist traccia il bilancio di “Onde Sonore”, la tradizionale rassegna di musica, teatro, cabaret ed arti varie che quest’anno - dopo due edizioni a distanza causa pandemia - ha ritrovato la sua naturale location, cioè le navi in navigazione nello Stretto, ma ha ritrovato soprattutto un caloroso pubblico in presenza.

I numeri dell’edizione 2022 di “Onde Sonore” ma anche le iniziative prossime venture previste saranno illustrate mercoledì 8 febbraio, alle ore 11,00 a Messina, presso l’auditorium della sede di Caronte & Tourist in Via Ing. Giuseppe Franza 82 nel corso di una conferenza stampa, al quale parteciperanno importanti ospiti e rappresentati delle associazioni benefiche

Proprio grazie al successo della kermesse natalizia, infatti, torneranno per Carnevale e Pasqua gli eventi di Onde Sonore, che quest’anno saranno dedicati al pubblico dei più piccoli e alle loro famiglie con le ormai famose feste bimbi ricche di sorprese e divertimento.

Navi ed aliscafi (93° puntata: Il Panarea; La Basiluzzo; L'Eolo; Bandiera e logo Si.re.na; M/n Carpaccio)

Nelle foto:
1) Motonave "Panarea" a Sottomonastero
2) La "Basiluzzo". Sullo sfondo il "mitico" Eolo
3) L'Eolo a Messina
4) Bandiera e logo della società Si.re.na. (alla quale subentrerà la Siremar)
5) M/n Carpaccio sbarco di vitelli a Lampedusa

Bonus per disagio economico, operativo anche per Lipari. Lo comunica la SEL sul suo sito

La nuova modalità di erogazione del bonus per disagio economico, già attiva dal 2021 per la maggior parte dei clienti nazionali, è finalmente operativa anche per gli abitanti delle isole non interconnesse alla rete elettrica nazionale, tra cui Lipari.


La nuova modalità consiste nell’invio da parte dell’INPS dei flussi informativi relativi al bonus per disagio economico al Gestore del SII (Sistema Informativo Integrato) che è Acquirente Unico. Quest’ultimo, sulla base delle disposizioni di ARERA, invia i flussi informativi ai gestori elettrici che opereranno gli accrediti ai beneficiari del bonus.


Con la delibera  n. 554/2022/R/com dell’8 novembre 2022 ARERA ha finalmente definito la disciplina semplificata per il riconoscimento del bonus elettrico 2021 e 2022 ai clienti aventi diritto serviti da reti di distribuzione non interconnesse alle rete elettrica nazionale.

In particolare, la delibera prevede che il Gestore del SII invii due distinte comunicazioni contenenti le informazioni relative, rispettivamente, a tutte le DSU 2021 e a tutte le DSU 2022 di competenza del medesimo Gestore locale.

E’ di questi giorni l’invio delle DSU 2021 da parte di Acquirente Unico sulle quali stiamo effettuando le verifiche previste da ARERA. Riteniamo, pertanto, che il bonus per disagio economico relativo al 2021 potrà essere erogato con la prima fatturazione utile prevista per il prossimo 28 febbraio 2023.

Contatteremo singolarmente gli aventi diritto al bonus 2021 che non hanno più contratti attivi con noi, in modo da poter accreditare le somme spettanti attraverso altri canali. 

Seguiranno ulteriori comunicazioni in merito alle DSU 2022 quando Acquirente Unico le renderà disponibili. 

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Siamo feriti

Chiese, Santi, Processioni e Sacerdoti (37° puntata): L'Addolorata nella Chiesa di Acquacalda - 3 foto

Le foto sono state scattate nel Febbraio del 2015, dopo il restauro al quale è stata sottoposta la statua.

Oggi è il 4 febbraio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno


Cappuccino
Protettore di: Missioni
Prigioniero dei Turchi a Costantinopoli, fra Giuseppe era restato per tre giorni appeso a una croce per un piede e per una mano. E non era morto. Dio solo sa come riuscisse a sopravvivere a quel supplizio, e come si rimarginassero le sue terribili ferite. Si parlò dell'intervento miracoloso di un Angelo, che avrebbe sostenuto il suo corpo e curato le sue piaghe.
Certo non era facile spiegare in altro modo quella resistenza che sfidava tutte le leggi naturali, comprese quelle - terribilmente logiche - della tortura. E quasi un miracolo fu il fatto che il Sultano, forse ammirato per l'accaduto, commutasse la pena di morte con l'esilio perpetuo.
A Costantinopoli, il cappuccino Fra Giuseppe aveva compiuto un gesto degno veramente da folle. Aveva tentato di entrare nel palazzo per predicare davanti al Sultano in persona, sperando di convertirlo. Catturato dalle guardie, era stato giudicato reo di lesa maestà.
Bisogna dire che fino allora i Turchi lo avevano lasciato libero di predicare in città, dopo aver assistito i cristiani prigionieri. L'estrema povertà del frate e dei suoi compagni, sotto il saio color tabacco, lasciava perplessi i rappresentanti del potere e della religione ufficiale. Era difficile vedere in quegli umilissimi stranieri, sprovvisti di tutto, altrettanti pericolosi cospiratori contro la sicurezza dello Stato.
Giuseppe era nato nel 1556, a Leonessa, e nella cittadina laziale dal fiero nome, presso Spoleto, era entrato sedicenne tra i cappuccini della riforma, mutando il nome di Eufrasio Desiderato in quello dell'umile sposo della Vergine. Aveva compiuto il proprio noviziato nel convento delle Carceri, sopra Assisi, e in quella piega boscosa del Subasio si era temprato alla più dura penitenza e alla più rigorosa astinenza.
Con una tipica espressione francescana, chiamava il proprio corpo « frate asino », e diceva che come tale non aveva bisogno di essere trattato come un corsiero, un purosangue. Bastava trattarlo come un asino, con poca paglia e molte frustate.
La paglia forse si, ma le frustate - come abbiamo visto - non gli erano mancate durante la sua avventura in Turchia, dove il generale dell'Ordine lo aveva inviato, trentenne, per assistervi i prigionieri cristiani.
Tornato in Italia, poté seguire quella vocazione missionaria che l'aveva spinto a predicare davanti al Sultano. Questa volta, però, fu predicatore sull'uscio di casa, nei villaggi e nella città reatina, sua patria. I risultati furono altrettanto consolanti, e il suo zelo di carità ancor più necessario, perché il più difficile terreno di missione è spesso quello stesso sul quale fiorisce la santità in mezzo alle ortiche del vizio e ai rovi dell'indifferenza.
Cinquantacinquenne, s'infermò, ritirandosi nel convento d'Amatrice. Gli venne diagnosticato un tumore, e si tentò di operarlo, Dio sa come. Fu quello il suo secondo supplizio, ma rifiutò di essere legato, come suggerivano i medici. E non si sollevò più dal lettuccio chirurgico. Come anestetico si era stretto al petto, lungamente, il Crocifisso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Amatrice nel Lazio, san Giuseppe da Leonessa, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che a Costantinopoli aiutò i prigionieri cristiani e, dopo aver duramente patito per aver predicato il Vangelo fin nel palazzo del Sultano, tornato in patria rifulse nella cura dei poveri.

venerdì 3 febbraio 2023

Federalberghi. Gli eventi delle Eolie pubblicizzati in un'Agenda. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 3 febbraio 2023

Poste Italiane, sull’isola di Filicudi un nuovo Atm Postamat

Un ATM Postamat di nuova generazione è da oggi disponibile per i cittadini di Filicudi.
Poste Italiane ha infatti sostituito lo sportello automatico della tipologia “stand alone” – ovvero completamente esterno ed autonomo – sito sull’isola eoliana con un nuovo Postamat dotato di monitor digitale ad elevata luminosità e dispensatore innovativo, con moderni dispositivi di sicurezza, tra cui un sistema di macchiatura delle banconote e una soluzione anti-skimming capace di prevenire la clonazione delle carte di credito.

L’ATM Postamat, sito in via Porto è a disposizione di residenti e turisti, è, inoltre, dotato di un lettore barcode per rendere più semplice il pagamento dei bollettini prestampati tramite QR code.


Disponibile tutti i giorni della settimana e in funzione 24 ore su 24, l’ATM Postamat consente di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, oltre al pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale.

Il nuovo Postamat di ultima generazione può essere utilizzato dai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, oltre che dai possessori di carte Postepay.
Il piano di sostituzione degli ATM Postamat conferma la capillarità della presenza di Poste Italiane sul territorio e l’attenzione che l’Azienda riserva alle realtà locali.

Stromboli: Stoppati i lavori sul sentiero, mancherebbero due importanti pareri. Ma si può?

 



“Colpo di scena” nella vicenda dei lavori in corso sul sentiero che a Stromboli porta all’Osservatorio e che, nei giorni scorsi, erano stati al centro di vibranti proteste e prese di posizione, in quanto si riteneva che si andasse a stravolgere un sito di una certa valenza etno – antropologica e per di più ricadente all’interno della Riserva naturale di Stromboli e Strombolicchio, in zona Sic e Zps. 

I lavori che, sino ad ora, erano consistiti in una gettata di cemento, sulla quale era previsto il posizionamento di pietra lavica industriale, sarebbero stati sospesi, poichè, secondo una indiscrezione che abbiamo raccolto, si sarebbe attesa di acquisire due pareri mancanti: la valutazione di incidenza ambientale ed il nulla osta dell’ente gestore della riserva. Incredibile, ma si può agire con tanta leggerezza, quando ad un privato viene chiesto tutto e il contrario di tutto?

Ricordiamo che i lavori rientrano tra quelli previsti nel contesto dell'emergenza Stromboli del 2019 e che non sono di competenza comunale

Giorno 7 ci sarà un incontro a Palermo, convocato dall’ente gestore della riserva, con il Comune, il dipartimento regionale ambiente e l’ufficio territoriale di Messina per valutare come procedere.

Intanto oggi si è tenuto un sopralluogo per verificare se i lavori in corso sul sentiero (ora sospesi) tenessero conto, correttamente, degli sbocchi dei torrenti che lo attraversano, quindi dello smaltimento delle acque piovane.