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domenica 16 ottobre 2011

TICKET E TASSA SOGGIORNO di Aldo Natoli

Ho letto con grande attenzione l'analisi che il Consigliere Comunale Pietro Lo Cascio ha fatto sull'aumento del ticket di sbarco nelle isole e sulla salita ai crateri di Vulcano e Stromboli, nonchè sull'istituzione della tanto chiacchierata tassa di soggiorno. Condivido in pieno l'analisi fatta da Lo Cascio sulle refluenze negative che l'operazione che il Sindaco Bruno vuole porre in essere provocherà sul settore del turismo.
Spero che gli operatori turistici, ed in particolare gli albergatori, faranno sentire la propria opinione.

Protezione civile comunale al lavoro a Canneto

E' proseguita anche oggi a Canneto l'operazione di bonifica delle strade e dei siti invasi da pietre, sabbia e quant'altro trasportato dalle acque meteoriche. Sotto il diretto coordinamento dell'ispettore Agostino Portelli ha operato, nonostante il giorno festivo, anche la squadra di protezione civile comunale. Al lavoro anche privati per conto del comune.

Giacomo e Mariella sposi

Si sono sposati ieri nella chiesa di San Giuseppe a Lipari, di fronte al parroco don Giuseppe Mirabito, il consigliere comunale del Pd, Giacomo Biviano e Mariella Giardina.
A Giacomo e Mariella l'augurio di una vita piena di serenità e felicità.

Emergenza maltempo a Lipari. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud

A Lipari strade trasformate in torrenti L'emergenza mette a nudo la pessima gestione del territorio con lavori di manutenzione mai eseguiti
Salvatore Sarpi
Lipari in ginocchio dopo la pioggia torrenziale di venerdì notte e di ieri: frane, smottamenti, abitazioni invase da acqua e fango, contrade isolate; in alcune zone diverse famiglie bloccate in casa. Dalla martoriata via Roma a Marina Lunga, da Canneto a Pianoconte e contrade limitrofe, da Quattropani a Zinzolo, Pianogreca, Raviola, Annunziata, Acquacalda, dalle strade provinciali è stato un susseguirsi di richieste di intervento di vigili del fuoco; al lavoro oltre a vigili del fuoco e protezione civile anche operai della Provincia, ditte e privati cittadini. Macchine spazzate via dalla forza dei torrenti, o semisommerse da fango e detriti, su via Roma e nella zona di Calandra a Canneto. Forti rischi sul sempre più pericoloso Torrente Boccetta di Canneto dove sono scesi massi di una certa consistenza; una imbarcazione, tirata a secco in un terreno limitrofo, ha corso il rischio di finire sulla sede stradale dopo che ha ceduto un muro di contenimento. A Canneto brutta avventura per l'isolano Pierino Zaia: verso le 2 e 45, mentre da Lipari si stava recando nel proprio panificio di Canneto, uscendo dal tunnel di Monterosa, è stato quasi sommerso da fango e detriti venuti giù dalla montagna; per oltre un'ora è rimasto intrappolato. E' stato soccorso ed è riuscito a liberare la propria auto grazie anche al tempestivo intervento del maresciallo dei carabinieri Roberto Russo e dell'ispettore della polizia municipale Anna Grazia Spurio. L'auto è rimasta danneggiata e Zaia ha già incaricato un legale per chiedere i danni alla Provincia. L'area all'uscita del tunnel (lato Canneto), al di là della frana, resta pericolosissima. Una ampia parte della montagna sovrastante è instabile. Identica situazione (all'altezza di San Leonardo) sulla provinciale che da Lipari conduce a Pianoconte e Quattropani. Un'ulteriore frana ha travolto nella notte l'autovettura di Tiziano Profilio nell'antica mulattiera denominata strada salita San Leonardo (Zinzolo alta). La giunta comunale di Lipari chiederà lo stato di calamità naturale. Lo ha annunciato il vicesindaco Giulio China che ieri allertato dal sindaco Mariano Bruno, unitamente al collega Corrado Giannò, ha subito effettuato una ricognizione. Al di là della pioggia torrenziale è opportuno però sottolineare che tutto ciò è anche frutto di uno stato di totale abbandono del territorio con torrenti invasi da qualunque cosa e non manutenzionati, così come le stradelle delle contrade.

"Basta con l'ignobile farsa del ticket" di Pietro Lo Cascio

In un momento di evidente recesso economico e di una crisi che – tra le prime conseguenze – delinea grandi incertezze per il settore turistico, gli amministratori di un territorio ad alta valenza turistica dovrebbero proporre soluzioni intelligenti e sostenibili per incentivare l’attrattività e l’accessibilità dello stesso territorio. Cosa può avere allora ispirato un provvedimento come quello – annunciato ieri con grande soddisfazione dal sindaco Bruno – dell’aumento del “ticket di ingresso” e del “ticket di accesso ai vulcani”? Una grave forma di miopia? Una dissociazione dalla realtà? Un segreto desiderio di mettere in fuga i sempre più parsimoniosi visitatori che si avventurano ancora alle Eolie?
Proviamo a tirare qualche somma: lo stesso sindaco Bruno che oggi chiede e ottiene l’aumento a 3 euro del ticket di ingresso ha proposto l’istituzione di una tassa di soggiorno, temporaneamente accantonata, ma che a breve potrebbe essere ripresentata e approvata dal consiglio comunale, il cui importo varierà a seconda del livello della struttura di alloggio; nel frattempo, l’assessore regionale Armao sta per introdurre una tassa di accesso alle aree protette (ve ne sono in tutte le Eolie, eccetto che a Lipari e Vulcano). Il malcapitato visitatore si troverà dunque a pagare: 1) un ticket di accesso per l’“emergenza Eolie”, 2) una tassa di soggiorno per il periodo nel quale sarà ospite di un albergo, di un B&B, di un residence, e, se vorrà visitare una o più isole dell’arcipelago, 3) altrettante tasse di accesso alle rispettive aree protette. Se poi non si limitasse a prendere il sole in spiaggia e fosse appassionato di escursioni – proprio la tipologia del turista “fuori stagione” che si vorrebbe incrementare – pagherà ancora 5 euro di ticket di accesso per il cratere di Vulcano e altri 5 euro per quello di Stromboli. Per una settimana, è facile stimare un’estorsione di entità variabile tra i 30 e i 50 euro sotto forma di tasse, versate senza riscontri giustificabili, senza nulla in cambio: niente male, come incentivo a un soggiorno nelle nostre isole. A chi obiettasse che, visto il giro di vite subito dagli enti locali, è necessario ricorrere a queste forme di esazione, ricorderò che solo i proventi dell’eventuale tassa di soggiorno andrebbero – forse – a fare parte del bilancio comunale, perché i ticket sono gestiti autonomamente dal funzionario delegato all’emergenza (nel caso attuale, per coincidenza si tratta del sindaco) e quelli delle aree protette sarebbero destinati ai rispettivi enti gestori o alla Regione.
Vorrei ora soffermarmi sul ticket di 5 euro per l’accesso ai crateri di Stromboli e Vulcano. La cifra è quasi equivalente a quella del biglietto di ingresso al museo di Lipari, dove grazie a più di mezzo secolo di ricerche archeologiche vengono custodite e descritte minuziosamente le testimonianze di 7000 anni di presenza dell’uomo nelle nostre isole, dove c’è un costante lavoro di manutenzione, mantenimento, implementazione dei padiglioni, dove ci sono 30 custodi, dove c’è un gabinetto. La passeggiata per il cratere di Vulcano – bellissima, per carità – può essere considerata equivalente, in termini di offerta di servizi, a un museo? Quali sono i servizi dei quali i visitatori beneficiano grazie ai proventi del ticket? Lungo più di un chilometro di tracciato troneggiano due panchine in legno; da qualche settimana, sono stati collocati anche quattro cartelli con il countdown della distanza dalla cima (800, 600, 400, 200 m … che angoscia!); nella parte sommitale sarebbe stata utile una semplice tabella informativa sulla tossicità dei gas nei campi fumarolici, che invece manca; non parliamo poi di eventuali servizi igienici, né dello stato del sentiero, dove ogni pioggia mette a nudo i tratti di battuto in pietra e cemento realizzati sulla sabbia, scavati lateralmente come attorno a un corpo estraneo che il cratere sembrerebbe quasi volere espellere. Questi quattro cartelli, insieme agli altri sparsi per l’isola e il cui progetto è stato gestito nell’ambito dei fondi dell’“emergenza” (dunque non pertinenti a un bilancio comunale verificabile), sono costati la modica cifra di 75.000 euro. È questa, la magia dell’“emergenza”: potere spendere 75.000 euro per un numero esorbitante – e palesemente inutile – di cartelli, oppure assumere i “controllori” del ticket selezionandoli in maniera assolutamente arbitraria, come si faceva fino a qualche anno fa, con grandi benefici elettorali per il sindaco-commissario, oppure pagare lauti straordinari a dirigenti e funzionari comunali impegnati nella contabilità dei ticket stessi. Il piatto, già ricco con 1 euro di ingresso e 3 euro di accesso ai crateri, diventerà ancora più gustoso con l’aumento, rispettivamente, a 3 e 5 euro per il 2012; forme di controllo del rendiconto delle spese: di fatto, nessuna.
Per comprendere meglio l’arbitrarietà di queste spese, ricordo che negli ultimi due mesi, con determine del commissario per l’emergenza, sono stati liquidati quasi 4000 euro per forniture di carburante al battello pneumatico Nadir G25, ovvero il gommone della Protezione Civile in forza al Comune di Lipari. Quali importanti missioni ha effettuato questo gommone, a parte scorazzare il sindaco-commissario in giro per le isole, anche per occasioni di dubbia coerenza con le finalità per le quali è stato assegnato? Quale è stato il suo effettivo utilizzo, per quali obiettivi e con quali risultati? Vuole il sindaco-commissario fare chiarezza pubblica su quando e perché si è mosso il gommone e sul perché siano stati spesi 4000 euro in soli due mesi?
L’aspetto più grottesco di questa ignobile farsa è la motivazione dell’“emergenza” stessa, dovuta al “massiccio afflusso turistico”. Forse, per risolvere questo grave problema, l’amministrazione – con la complicità della Protezione Civile – intende utilizzare i ticket e le altre tasse come deterrente per scoraggiare questo “afflusso turistico” che, da noi, diventa un’emergenza, mentre in altre località viene considerato una gradita risorsa. Sembra l’ultimo atto di una controversia liparitana del XXI secolo, dove ci si ingegna a escogitare i dazi e i balzelli più disparati ai danni dei malcapitati visitatori come se questi fossero dei fessi, disposti a pagare sempre senza pretendere qualcosa di concreto in cambio. Probabilmente non sanno dei cartelli, degli straordinari e del gommone, altrimenti si sentirebbero letteralmente derubati. Ma siamo noi, in realtà, a doverci sentire derubati. Noi rischiamo di pagare, tutti, il conto finale di una scellerata politica di vessazione del turista, applicata con dissennato vigore proprio in un momento nel quale andrebbe costruita un’offerta credibile per una destinazione già costosa e difficile da raggiungere, priva di servizi e di elementari forme di organizzazione del proprio territorio. Un territorio dove ogni pioggia si trasforma in un dissesto idrogeologico, dove non esiste un servizio igienico pubblico, dove trovare un cestino dei rifiuti nelle vie principali dei centri urbani è un’impresa degna di Indiana Jones, dove avventurarsi per i sentieri equivale a un viaggio nella jungla, dove negli ultimi due anni almeno una decina di tour operator e di agenzie che mandavano gruppi in bassa stagione hanno preferito ritirarsi e rivolgersi ad altre destinazioni. Altro che “massiccio afflusso turistico”; la vera emergenza di questo paese è la sua amministrazione, anzi, l’incapacità di amministrarlo e di promuoverne le risorse, piuttosto che vessarle con tasse ingiustificabili e intollerabili.
Pietro Lo Cascio (SEL)

Federalberghi: Altro che aumento del ticket. La via maestra è quella della tassa di sbarco

Apprendiamo della prevista triplicazione del ticket d’ingresso alle Eolie (isola di Salina esclusa), da € 1 a € 3, e di un aumento da € 3 a € 5 per quello di accesso ai vulcani. È evidente che tale decisione, soprattutto se sommata ad altre tasse a carico dei visitatori, rischierebbe di avere un impatto negativo sul turismo eoliano, dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e isole minori della Sicilia. L’impatto lo si avrebbe soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando proprio sulla differenza di pochi euro a persona si giocano le scelte del turismo organizzato, formato da gruppi che hanno una permanenza media sul territorio piuttosto bassa. Eccessivo appare, comunque, il ticket di accesso ai vulcani, soprattutto se commisurato ai servizi resi e se paragonato, ad esempio, a quello previsto per l’ingresso al museo archeologico eoliano, i cui costi di gestione sono di ben altro tenore.
Il ticket d’ingresso rappresenta un rimedio tampone, basato su un provvedimento concesso dalla protezione civile per una situazione emergenziale destinata, per definizione, a cessare. Potrà servire sicuramente per interventi importanti - quali ad esempio migliorare la portualità - che però probabilmente andrebbero finanziati diversamente.
La decisione del Sindaco Mariano Bruno arriva, per altro, in una fase in cui l’Assessore regionale all’economia, Gaetano Armao, sta incontrando le parti sociali, per cercare di affinare i vari strumenti di tassazione che vedono come soggetti passivi proprio i visitatori.
Occorre, quindi, procedere con prudenza e senza perdere di vista l’obiettivo. La strada maestra, per le piccole isole, rimane quella della tassa di sbarco, i cui proventi devono però necessariamente andare agli enti locali ed essere finalizzati a quegli interventi di manutenzione e miglioramento dell’offerta turistica di cui le piccole isole siciliane hanno continuo bisogno, per riuscire a contrastare la particolare stagionalità dei flussi e per continuare a competere sullo scenario nazionale ed internazionale. È comunque, evidente, conclude Del Bono, che sarebbe del tutto controproducente e insostenibile immaginare la coesistenza di più tasse a carico del visitatore.
Christian Del Bono (Federalberghi Isole Minori della Sicilia - Federalberghi Isole Eolie)

sabato 15 ottobre 2011

Scala per le spiagge bianche. Nuova frana

Caro Salvatore,
a distanza di un anno dalla prima frana e dai conseguenti lavori di rispristino,  le scale delle spiagge bianche sono di nuovo crollate sotto la torrenziale pioggia di questa notte.
Agostino Scoglio

Il maltempo a Lipari nelle foto di Elena Caronia e Giuseppe Donato

Il maltempo a Lipari nelle foto di Jasmine Barbera

Canneto. Spettacolare "mareggiata di pomice" (video girato stamani)

Il maltempo a Canneto nelle foto di Silvia Sarpi

Frana a Pianogreca. Il quinto dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Muro franato in zona S. Leonardo. Il quarto dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Frana sulla provinciale Lipari-Pianoconte-Quattropani. Il terzo dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Raviola-Pianogreca. La pioggia fa saltare l'asfalto. Il secondo dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Via Roma alluvionata. Il primo dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Lipari in ginocchio ... e piove ancora

La pioggia torrenziale di questa notte ha letteralmente messo in ginocchio l'isola di Lipari. Frane, smottamenti, abitazioni invase da acqua e fango, contrade isolate e semi-isolate non si contano. Dalla martoriata via Roma a Marina Lunga, da Canneto a Pianoconte e contrade limitrofe, da Quattropani a Zinzolo, Pianogreca, Raviola, Annunziata, Acquacalda, dalle strade provinciali è un susseguirsi, sin dalle due di notte, di richieste di intervento, di segnalazioni. Vigili del fuoco impegnati a più non posso, così come la squadra comunale di protezione civile con tecnici, assessori e polizia municipale al seguito, gli operai della Provincia. In alcune zone sono gli stessi privati ad intervenire. Macchine spazzate via dalla forza dei torrenti si segnalano sulla via Roma di Lipari, mentre una frana di terra ha travolto nella notte l'autovettura di Tiziano Profilio nell'antica mulattiera denominata strada salita San Leonardo (Zinzolo alta). Gesuele Fonti ci informa che diverse zone della frazione di Pianoconte sono isolate. Alcune famiglie non hanno alcuna possibiulità di uscire di casa. A Raviola è saltata la sede stradale.
La situazione è estremamente difficile anche perchè continua a piovere.
Al di là della pioggia torrenziale è opportuno però sottolineare che tutto ciò è frutto di uno stato di totale abbandono del territorio. E per fortuna che c'è sempre S. Bartolo
Per quanto riguarda i collegamenti marittimi sono tutti sospesi






OSPEDALE&PUNTO NASCITE di Aldo Natoli

Ho avuto modo di leggere i vari comunicati sulla situazione del punto nascita nell'ospedale di Lipari, e precisamente del Ministro Fazio,dell'Assessore Russo e del Sindaco Bruno. Ritengo che abbia ragione il Consigliere Gianfranco Guarino quando afferma che si tratta di messaggi " in politichese" che in politica significa "aria fritta". Sono sempre dall'idea che la protesta deve essere sospesa quando verrà emanato un decreto che riapra senza alcun limite temporale il reparto di ostetricia che deve essere organizzato con le professionalità mediche necessarie per far partorire in modo regolare le donne eoliane e di pediatria perchè nell'Eolie abbiamo oltre 1.000 bambini in fascia pediatrica.
Bene ha fatto il Comitato a spostare la protesta a Palermo dove dobbiamo accorrere in massa. Credo che a Palermo il Sindaco dovrebbe consegnare al Presidente Lombardo ua busta con le dimissioni dell'Amministrazione e dell'intero Consiglio Comunale.
Guai ad accettare situazioni "tampone". Oggi ci tolgono l'ospedale, domani il Tribunale, gli Uffici finanziari, le Scuole e così via, perchè, come ho gia scritto, il disegno politico è quello di affossare le Eolie per poterle svenderle a famelici imprenditori.
Questa opinione mi spinge a chiedere al Comitato di modificare lo slogan della protesta da "Giù le mani dall'Ospedale" in "Giù le mani dall'Eolie".