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sabato 2 aprile 2011

Morace (Ustica Lines): "Nessun abuso di posizione dominante perchè servizi e prezzi sono stabiliti da Stato e Regione"

"Non vi può essere alcun abuso di posizione dominante, ne’ discrezionalità sui prezzi o un peggioramento della qualità dei servizi, poiché tariffe e servizi sono stabiliti dallo Stato e dalla Regione e ad essi l’azienda aggiudicataria deve obbligatoriamente attenersi, se non vuole incorrere in sanzioni pesantissime". Lo precisa il presidente della società Ustica Lines Vittorio Morace, intervenendo a seguito delle dichiarazioni rese dal presidente dell’associazione Noi Consumatori Europei che ha annunciato di avere presentato un esposto all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato in relazione alla gara per la vendita della società Siremar.
“Ustica Lines – precisa Morace – è una società solida, che intende affrontare la logica della concorrenza e del mercato, partecipando ad una gara, come qualsiasi altra azienda, nel rispetto delle regole imposte nell’ambito delle procedure stabilite dal commissario straordinario. Qualora dovesse aggiudicarsi la gara – prosegue – come qualsiasi altra azienda sarebbe obbligata a rispettare tariffe e servizi stabiliti a priori da Stato e Regione. Di conseguenza, non si potrebbero mai e per nessun motivo determinare le situazioni vietate dall’art. 3 della legge 287/1990, che sono, appunto, le seguenti: imposizione di prezzi d’acquisto, di vendita o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose; subordinare la conclusione dei contratti all’accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari che non abbiano alcuna connessione con l’oggetto dei contratti stessi; impedire,  limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato, lo sviluppo tecnico o il progresso tecnologico, a danno dei consumatori; applicare nei rapporti commerciali con altri contraenti condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti, così da determinare per essi ingiustificati svantaggi nella concorrenza. Poiché prezzi e servizi sono stabiliti da Stato e Regione non si  vede come si potrebbero determinare inefficienze o innalzamento dei prezzi, come paventato dal presidente dell’associazione Noi Consumatori Europei”.
Il presidente di Ustica Lines aggiunge: “Ben venga l’esposto presentato all’Autorità, che avrà così il modo per verificare direttamente che quanto sostenuto dall’associazione, per i motivi che ho espresso, è assolutamente privo di fondamento”.
E conclude: “Non vorrei che su questa vicenda vi fosse una strumentalizzazione volta a penalizzare la nostra società e sono pronto a tutelare in ogni sede gli interessi dell'azienda e di coloro che quotidianamente vi operano, con grande professionalità”.

"La gente potrebbe morire". Cosa intende dire il sindaco? Vogliamo la verità (di Pino La Greca)


Il 24 marzo scrivo una mia personale riflessione sullo stato in cui versa il nostro approdo di Sottomonastero, concludendo con la nota con un invito:
Mi auguro, pertanto, che la gravità della situazione, la stagione turistica alle porte, il silenzio ormai insostenibile, stimoli il presidente del consiglio comunale ed i singoli consiglieri ad attivarsi per una seduta specifica del consiglio comunale che tratti esclusivamente la situazione di sottomonastero.
 Nei giorni successivi apprendiamo di una nota a firma del sindaco del Comune di Lipari di una gravità inaudita, il primo cittadino, conclude la Sua missiva con due considerazioni:
la prima che: Anche nella zona di Marina Corta si è verificato un fenomeno di subsidenza così come da relazione del Dirigente del 3° Settore, Arch.- De Vita.
La seconda che: Mentre le carte viaggiano la gente potrebbe morire.
 Alla luce della gravità di queste affermazioni ritengo fondamentale che agli eoliani venga detta la verità, tutta la verità:
Intanto cosa succede a Marina Corta? Di che cosa parla, o ancor meglio, scrive il dirigente De Vita?
Cosa intende il sindaco quando afferma che “la gente potrebbe morire”?
 Non amo fare allarmismi o creare paure e preoccupazione nella gente ma non ci troviamo di fronte alle chiacchiere da bar di qualche personaggio più o meno sbronzo, ma alle affermazioni contenuto in un documento divulgato dal sindaco pro-tempore del nostro Comune: per cortesia, può il primo cittadino chiarire la portate delle Sue affermazioni?

Lipari 02.04.2011
Giuseppe La Greca

Dalla Gazzetta del sud di oggi

Totoelezioni: Dopo Rizzo in corsa Saro Venuto
Salvatore Sarpi
Lipari
L'avvocato Rosario (Saro) Venuto, già presidente dell'ATO "Eolie per l'ambiente", potrebbe essere il candidato a sindaco di una lista civica alle prossime amministrative del comune di Lipari del 2012. La probabile candidatura sarebbe maturata nel corso di un incontro-confronto con un gruppo amici. L'avvocato Venuto, ovviamente, non si è sbilanciato ma tutto lascia pensare che il "progetto", una volta allargato ad altri soggetti, possa diventare realtà. Nei giorni scorsi, a dimostrazione che nel maggiore comune dell'arcipelago c'è già una certa fibrillazione, era circolato il nome dell'avvocato Francesco Rizzo, sponsorizzato dal presidente del consiglio comunale Pino Longo. Nell'ambito del centro-sinistra il nome più attendibile per la corsa alla poltrona di primo cittadino rimane quello del ragioniere Marco Giorgianni, già antagonista dell'attuale sindaco Bruno nelle scorse amministrative. Un altro politico locale ben visto nell'area del centro-sinistra è il dottor Mario Paino. Un recente sondaggio sul web ha indicato, sempre nella stessa area, quale potenziale candidato a sindaco il ragionier Saverio Merlino.
Claudio Merlino ha allestito a Canneto, presso la sala parrocchiale una mega mostra fotografica tematica.
Nelle 1200 foto esposte è racchiusa tanta storia dei nostri luoghi e della nostra gente nel tempo.
Trattasi in effetti dell'ultima mostra che, dal 3 al 10 aprile - dalle 17,00 alle 20,30, offrirà all'attenzione di quanti intendono visitarla uno spaccato di ricordi della nostra realtà attraverso tantissimi scatti fotografici raccolti con certosina pazienza ed esposti per temi nella capiente sala.


venerdì 1 aprile 2011

Si inaugura domenica a Canneto la mega-mostra di Claudio Merlino. In oltre 1.200 foto gli ultimi cento anni delle Eolie

Si inaugura domenica prossima, alle 17, nei locali del Centro Parrocchiale di Canneto la "Mega-mostra" di Claudio Merlino. Una "mega-mostra" che, in oltre 1.200 foto, raccoglie gli ultimi 100 anni delle Eolie e degli eoliani. Si tratta- come ci ha dichiarato Merlino nell'intervista che abbiamo realizzato- dell'ultima sua mostra fotografica. Un'occasione, quindi, unica per ripercorre e rivedere in foto luoghi, avvenimenti e personaggi delle nostre isole.
Stasera vi proponiamo l'intervista con Merlino. Domani vi proporremo una edizione speciale di "Come erano le Eolie e gli eoliani" con una decina di foto tra quelle che saranno esposte.
L'INTERVISTA:

Siremar. Rischio monopolio. La denuncia di Nuovi consumatori europei

Il Presidente nazionale di Nuovi Consumatori Europei Nunzio Vasta, in merito alla procedura di cessione della Siremar spa in a.s, ha presentato un esposto all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato lamentando un tentativo di concentrazione tra le imprese Ustica Lines spa e Siremar spa. Nell’esposto Vasta evidenzia che “la Società Ustica Lines s.p.a. detiene nella Regione Sicilia una quota di mercato pari al 40% e fruisce di contributi regionali per assicurare le c.d. “tratte sociali” per circa 50 milioni di euro. La Siremar viceversa detiene nella Regione Sicilia una quota di mercato pari al 50% e fruisce di contributi statali per circa 56 milioni di euro, onde assicurare le c.d. “tratte sociali”.
Nella ipotesi in cui il gruppo di Vittorio Morace dovesse risultare aggiudicatario della Siremar in a.s. lo stesso deterrebbe il 90% delle quote di mercato del trasporto marittimo passeggeri nella Regione Sicilia e fruirebbe di oltre 100 milioni di euro su base annua per assicurare le c.d. “tratte sociali”. Non è chi non veda che in siffatta ipotesi verrebbe palesemente violato il disposto di cui all’art. 3 L. 287/1990 atteso che verrebbe a definirsi una chiara ipotesi di concentrazione tra imprese con un evidente abuso di posizione dominante in un mercato “rilevante” quale è quello della Regione Sicilia.” Vasta si auspica che a tutela degli interessi dei consumatori venga evitata ogni pericolosa forma di concentrazione ed assicurata la concorrenza a tutela di un contenimento dei prezzi ed una maggiore efficienza dei servizi. Vasta si chiede tra l’altro come potrebbe essere erogato in favore di un unico gruppo una così cospicua somma pari ad oltre 100 milioni di euro da Regione e Stato senza che vi sia l’obbligo di garantire la concorrenza.
L’Associazione Nuovi Consumatori Europei, in persona del Presidente pro tempore Nunzio Vasta, espone: Con provvedimento del Commissario Straordinario nominato dal Ministero delle Attività Produttive è stata disposta la vendita del complesso aziendale denominato Siremar S.p.A. posto in amministrazione straordinaria. Tra i soggetti che hanno manifestato l’interesse all’acquisizione del complesso aziendale vi è una società del gruppo Vittorio Morace. Al fine di una corretta comprensione della vicenda, giova sin d’ora premettere che il gruppo Vittorio Morace detiene, tra l’altro, la società Ustica Lines S.p.A. Per quanto qui di interesse è sufficiente evidenziare che la Ustica Lines s.p.a. gestisce il servizio trasporti marittimi passeggeri nella Regione Sicilia da e per le isole minori. A tal fine è, altresì, utile premettere che la società Ustica Lines s.p.a. fruisce di oltre 50 milioni di euro annui erogati a titolo di contributo dalla Regione Sicilia onde garantire le c.d. “tratte sociali”. E’ di tutta evidenza che, ove dovesse risultare aggiudicatario dell’azienda Siremar in a.s. il predetto gruppo Morace, verrebbe compromesso il diritto di concorrenza sotto i due diversi profili dell’abuso di posizione dominante nel mercato e della concentrazione tra imprese, per i seguenti motivi di diritto.
Come noto le figure delle intese, delle concentrazioni e dell’abuso di posizione dominante rientrano nella tipologia delle pratiche anticoncorrenziali sanzionate dalla legge n. 287/1990 (c.d. Antitrust), configurando tutte ipotesi di comportamenti volti all’acquisizione di una posizione di predominio sul mercato. Tali forme ricadono entro la disciplina legislativa, se ed in quanto abbiano quale scopo o quale effetto di impedire o limitare in qualsiasi modo l’accesso o la permanenza sul mercato di altri operatori, conseguendo di fatto (ed abusando di) una posizione di monopolio che è destinata a ripercuotersi sui consumatori. A norma dell’art. 3 L. 287/90 «è vietato l’abuso da parte di una o più imprese di una posizione dominante all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante». Ed invero, la suddetta norma vuole impedire che la conquista di una posizione dominante ovvero di una posizione di monopolio tolga competitività al mercato, ledendo la sua essenziale struttura concorrenziale e, quindi il diritto degli altri imprenditori a competere con il dominante, con consequenziali danni sui fruitori finali dei prodotti e dei servizi (come nella specie, servizi di interesse generale). Orbene nel caso di specie la Società Ustica Lines p.a. detiene nella Regione Sicilia una quota di mercato pari al 40% e fruisce di contributi regionali per assicurare le c.d. “tratte sociali” per circa 50 milioni di euro.
La Siremar viceversa detiene nella Regione Sicilia una quota di mercato pari al 50% e fruisce di contributi statali per circa 56 milioni di euro, onde assicurare le c.d. “tratte sociali”. Nella ipotesi in cui il gruppo Vittorio Morace dovesse risultare aggiudicatario della Siremar in a.s. lo stesso deterrebbe il 90% delle quote di mercato del trasporto marittimo passeggeri nella Regione Sicilia e fruirebbe di oltre 100 milioni di euro su base annua per assicurare le c.d. “tratte sociali”. Non è chi non veda che in siffatta ipotesi verrebbe palesemente violato il disposto di cui all’art. 3 L. 287/1990 atteso che verrebbe a definirsi una chiara ipotesi di concentrazione tra imprese con un evidente dominante in un mercato “rilevante” quale è quello della Regione Sicilia. Per le esposte considerazioni si chiede alla Ecc.ma Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed al Commissario Straordinario della Siremar in a.s. di adottare gli opportuni provvedimenti al fine di evitare la temuta concentrazione tra le imprese Siremar s.p.a. in a.s. e Ustica Lines s.p.a. abuso di posizione.

I comuni a vocazione turistica. Ci sono Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina

E' stato pubblicato, oggi, sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana il decreto dell'assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida, sui comuni a vocazione turistica, con il bando per consentire alle localita' che dimostreranno di averne i requisiti, di essere inseriti. I comuni interessati avranno 30 giorni di tempo per presentare la domanda all'assessorato.
"Sono 88 - dice l'assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida - le localita' nella lista, per l'attivazione delle linee di intervento del Programma operativo Fesr 2007/2013, individuate sulla base di criteri oggettivi; ne fanno parte i 9 comuni capoluogo, i comuni siciliani che rientrano nel club dei borghi piu' belli d'Italia riconosciuti dalla Consulta del turismo dell'Anci, insieme a i centri che vantano beni dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'umanita', le isole minori, i centri di 'conclamata storica valenza turistica' e le localita' costiere che hanno ottenuto riconoscimenti dal Touring club e da Legambiente per la qualita' delle acque".  Il decreto pubblicato oggi in Gazzetta contiene anche il bando per consentire ad altre localita' di essere inserite nella lista.
I comuni interessati avranno trenta giorni di tempo per presentare l'istanza. "Abbiamo accorciato i tempi - aggiunge Tranchida - per consentire ai siti che ne avessero i requisiti, di essere inseriti nella lista e di accedere ai bandi di prossima pubblicazione ad opera delle varie amministrazioni, per l'attivazione delle linee di finanziamento comunitarie. Sara' una commissione a esaminare, in tempi brevi, le documentazioni".
L'avviso prevede le caratteristiche e i criteri oggettivi: l'adeguata presenza di beni culturali, artistici e architettonici; la collocazione all'interno di parchi regionali; la localizzazione paesaggistica e naturalistica, la persistenza e la tutela dei centri storici, l'adeguata dotazione infrastrutturale alberghiera (che comprende alberghi, agriturismi, turismo rurale, paesi-albergo, case vacanza, bed and breakfast); l'organizzazione, da oltre un triennio di manifestazioni, rassegne o grandi eventi culturali e un'adeguata presenza turistica, in base ai dati riferiti agli ultimi tre anni. I comuni che intendono partecipare al bando dovranno averne almeno 3 tra quelli citati.
Di seguito, l'elenco completo delle localita' a vocazione turistica individuate nel decreto.
Capoluoghi di provincia: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani; Brolo, Castelmola, Cefalu', Geraci Siculo, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, San Marco d'Alunzio e Savoca, in quanto rientrano compresi tra i borghi che la Consulta del Turismo dell'Anci riconosce come i piu' belli d'Italia; Lipari, Leni, Malfa, Santa Marina Salina, nelle isole Eolie, Caltagirone, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Piazza Armerina, Scicli, Sortino, Ferla e Sant'Alfio che detengono beni dichiarati patrimonio dell'umanita' dall'Unesco; Lampedusa, Favignana, Pantelleria e Ustica, per la loro particolare localizzazione paesaggistica e Acireale, Erice, Giardini Naxos, Milazzo, Sciacca, Taormina, Salemi, Monreale, San Vito Lo Capo, Marsala, Ribera, Menfi, Giarre, Paterno', Vizzini, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Castelbuono, Petralia Soprana, Gangi, Pollina, Piana degli Albanesi, Avola, Mazara del Vallo, Castellamare del go lfo, Alcamo, Siculiana, Cattolica, Palma di Montechiaro, Burgio, Santo Stefano di Camastra, Letojanni, Tusa, Forza d'Agro', Pachino (Marzamemi), Grammichele, Riposto, Nicolosi, Acicastello, Gagliano Castelferrato, Aidone, Nicosia, Mussomeli e Terrasini, per la loro conclamata, storica, valenza turistica e Campobello di Mazara, Castelvetrano (Selinunte), Custonaci, Sant'Agata di Militello, Gioiosa Marea, Patti, Piraino, Capo d'Orlando, Portopalo di Capo Passero, localita' premiate con le vele della Guida blu di Legambiente e Touring club italiano.

"Fughe e approdi" sbarca al cinema

(di Ilaria Ravarino) Più che una conferenza stampa pare un compleanno. Un aperitivo durato due ore, rustici e pizzette, patatine e vino bianco per i brindisi che si moltiplicano nella bella veranda della Casa del Cinema di Roma: tutti i bicchieri sono alla salute della festeggiata, Giovanna Taviani, riuscita a portare in sala dall’8 aprile il suo documentario Fughe e Approdi – Ritorno alle Eolie tra Cinema e realtà. "È un miracolo – si dice ad alta voce sotto al tendone di Villa Borghese – portare al cinema un documentario oggi è un vero miracolo». L’età media degli invitati, amici della regista poco più che trentenne, è alta. I curriculum sono importanti: le due ore di aperitivo conciliano strette di mano, abbracci, un chiacchiericcio chic d’aggiornamento sui reciproci progetti. Ci sono quelli che Giovanna chiama semplicemente "i padri fondatori", suo padre Vittorio, il regista Marco Leto, Renzo Rossellini. C’è Marcello Sorgi, ex direttore de La Stampa, e c’è qualche politico in rappresentanza dei ministeri. C’è un docente del Centro Sperimentale, ci sono una manciata d’imbucati, e alla fine arriva anche Giuseppe Fiorello, "un amico - dice Giovanna– conosciuto a Palermo". Quando finalmente la conferenza ha inizio, per la regista si chiede esplicitamente "un tifo da stadio": all’appello rispondono in molti, "vedo tante facce note" dice la Taviani. Seduto in platea, a garbata distanza, suo padre le sorride incoraggiante.
Come si sente, Giovanna, in questa specie di riunione di famiglia?
Giovanna Taviani: Ci sono tanti amici, qua, e la cosa mi rende felice. Ma sono felice anche per altri due motivi. Il primo è sapere che il mio documentario uscirà in sala, e sappiamo quanto la cosa abbia del miracoloso, grazie a Luciano Sovena con Cinecittà Luce e a Grazia Volpi con la Kaos Cinematografica. E poi sono contenta perché proprio qui, alla Casa del Cinema, ho fatto il mio esordio con I nostri 30 anni - Generazioni a confronto. Fu una serata magnifica, conclusa da una conversazione con giovani e meno giovani registi, c’era Paolo Sorrentino e c’era anche Mario Monicelli. Il mio documentario lo voglio dedicare non solo agli abitanti delle Eolie, ma anche ai padri fondatori del nostro cinema, persone come Monicelli e come gli artisti presenti in questa sala. Il mio film è un viaggio nella nostra memoria cinematografica, e in un momento come questo, in cui il paese dimentica il tributo ai padri del cinema, io lo dedico a tutti coloro che mi hanno ispirata.
I produttori possono spiegarci la genesi del miracolo?
Grazia Volpi: io conosco Giovanna fin da quando era una bambina e noi della Kaos siamo stati conquistati dal cuore del suo film: ci sono le Eolie con tutta la loro magia, la politica, persino il gossip... Credo che questo sia il più puro modello di documentario, cinema vero e vissuto in prima persona. Per il miracolo dobbiamo ringraziare il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha preso subito in considerazione un documentario, genere per cui non è facile trovare finanziamenti, il Ministero per lo Sviluppo Economico e la Regione Sicilia.
Luciano Sovena: come distributori del film siamo felici di annunciare che uscirà con il circuito Microcinema. Dopo il brutto momento che ha passato Cinecittà Luce è un piacere essere di nuovo qui, in piedi, con questo film e grazie all’affetto del mondo del cinema, e persino della politica che ci ha sostenuti in modo trasversale.
Nino Strano: come Regione Sicilia ci sentiamo un po’ la mamma di questo film. La nostra regione ama il cinema, sia quello più grande che quello più indipendente come il film di Giovanna. Abbiamo sostenuto questo prodotto e continueremo a farlo girando a Lampedusa, ad aprile, un corto che speriamo di vedere alla Mostra di Venezia.
E i padri fondatori cosa ne pensano? Che effetto vi fa la dichiarazione d’amore della Taviani?
Marco Leto: mi riempie di felicità, anche se a dire il vero io Giovanna non ho mai capito di chi fosse figlia... per me è la figlia dei Taviani, tutti e due, e basta. A parte gli scherzi, è stato un piacere rivedere le Eolie del suo film, io che là girai negli anni ’70 La villeggiatura. Un film che si vede poco in giro, ormai.
Renzo Rossellini: Il film di Giovanna io l’ho visto subito e me ne sono innamorato: l’ho sentito chiamare documentario o film, ma per me è semplicemente un racconto per immagini, un’opera cinematografica bella che sa dire cose importanti per chi abita quelle isole e per quel pezzo di paradiso vicino a casa che non sappiamo amare abbastanza. Sono orgoglioso di essere amico di Giovanna e penso che il suo film sia sulla stessa linea di Stromboli, che mio padre girò nel ’49. Stromboli servì a papà per uscire dal luogo comune di “regista del neorealismo”. Lui voleva sperimentare nuove strade, mettersi alla prova con nuove sfide: si innamorò di queste isole e ci fece un film, un film contro i pregiudizi sui diversi, sugli stranieri. Un film per questo modernissimo, che oggi dovrebbe esser rivisto pensando a quanta poca ospitalità sia stata espressa da altre isole nei confronti di altri stranieri. Stromboli è una lezione ancora attuale, uno sforzo di intelligenza, etico e culturale.
Vittorio Taviani: la mia è una posizione imbarazzante, perché sono il padre della regista e anche del musicista del film, e un padre corre il rischio di essere padrone o padrino. Non ci volevo venire stasera, poi mi sono detto: sono protetto dalla mia età, che mi permette di fare anche cose insolite come questa. A me sembra che questo sia un buon film, mi tremano le gambe nel dirlo e proverò ad astrarmi dalla mia figura di padre e spiegare perché. È buono perché è fatto di tanti colori, di immagini, di dimensioni poetiche, inclusa quella, dispotica, della natura. Il cinema prima di Giovanna ha trasformato le Eolie in molti modi: le ha fatte diventare oscure e inquiete con Antonioni, severe nel bianco e nero de La villeggiatura, traslucide e cangianti con De Seta, aggressive e aspre in Stromboli. È un film buono per le creature, i volti e i visi che rappresenta: c’è una specie di Virgilio pescatore, Franco, che sente su di sé le pene dell’isola vivendole come in simbiosi; c’è quella pastora che racconta il suo incontro col demonio, in uno splendido esempio di ironia contadina. E poi è buono perché ricuce il filo della memoria, la memoria della regista che è stata spesso nelle isole da bambina e la memoria del cinema, di chi ha ripreso le isole prima di lei.
Questo è il suo giudizio di padre fondatore. Quello di padre, invece?
Vittorio Taviani: Qui c’è un problema. Perché Giovanna oggi è figlia ma anche collega. Figlia significa amore, collega significa competizione. Da una parte la gente si chiede quanto avrò incoraggiato questa mia figlia nel suo lavoro, e devo dire di si, l’ho fatto. L’ho fatto di giorno. Ma di notte no. Di notte sentivo un certo disagio, una specie di rimorso, un tumulto di ansie, di domande e risposte. Credo sia inevitabile.

Amministrative nel comune di Lipari. Uno dei candidati a sindaco potrebbe essere l'avvocato Venuto

L'avvocato Rosario (Saro) Venuto, già presidente dell'ATO EOLIE, potrebbe essere il candidato a sindaco di una lista civica alle prossime amministrative del comune di Lipari. Elezioni che si terranno nella primavera del 2012.
L'indiscrezione arriva da fonti attendibili. La probabile candidatura sarebbe maturata nel corso di un incontro-confronto con un gruppo amici. L'avvocato Venuto, ovviamente, non si è sbilanciato ma tutto lascia pensare che il "progetto", una volta allargato ad altri soggetti, possa diventare realtà.

A proposito delle tariffe dell'acqua

 Mi dispiace,  è molto antipatico e mi pesa dire oggi che, quando sono state notificate le bollette del consumo idrico da parte del Comune di Lipari, avevo detto e scritto che non dovevano essere pagate perchè conteggiate in modo errato,  assurdo e illegittimo.
Mi piacerebbe, adesso, conoscere il parere degli esperti, dei sapientoni e dei difensori (anche degli opportunisti  del momento  che ne avevano preso la difesa) che sostenevano la corretta applicazione da parte del Comune  della tariffa per calcolare il costo dell'acqua.
Saverio Merlino

Lampedusa e le isole minori della Sicilia nell’immaginario del Presidente del Consiglio. Il consigliere Lo Cascio scrive a Lo Schiavo, presidente ANCIM Sicilia


Gentile Sindaco Lo Schiavo,
 chi le scrive è consigliere comunale di una delle isole che lei, in qualità di Presidente ANCIM Sicilia, rappresenta, e lo fa per manifestarle la sensazione di sconforto e di tristezza di fronte all’ultima “sceneggiata di regime” che il Presidente Berlusconi ha messo in atto mercoledì scorso a Lampedusa.
Come isolano, non mi offendono le probabili e numerose falsità che sono state dette ieri, speculando su una situazione volutamente gestita per trasformarla nell’ennesima emergenza, né l’idea balzana del Nobel, né ancora gli acquisti immobiliari del Presidente, il quale è libero di disporre dei suoi soldi nel modo che preferisce.
Mi offende, invece, la percezione che il capo del governo mostra di avere delle isole minori e di tutti quelli che – come lei, come me – le abitiamo. L’idea dei campi da golf e del casinò, proposti come grottesca soluzione di fronte ai problemi reali di un’isola e dei suoi cittadini, può fare sorridere la stampa nazionale e internazionale, ma io la trovo profondamente, intimamente offensiva. Lampedusa ha una sua precisa identità e una sua connotazione, persegue un proprio modello di sviluppo in maniera più o meno coerente alla sua storia e alla sua economia, e dunque ha una sua dignità; non ha certamente bisogno di essere camuffata da qualcos’altro per averne una posticcia, o per sentirsi più “luogo” di quanto non sia già. Forse il capo del governo confonde la sua insularità, il suo essere isola, con uno dei paradisi fiscali d’oltre oceano dove abitualmente trascorre dorate vacanze tra palme e campi da golf, o dove le società che egli controlla effettuano massicci investimenti immobiliari senza troppe regole d’intralcio.
Non ho dubbi che Lampedusa, passata la buriana, campi da golf e casinò non ne vedrà mai. Ciò che trovo offensivo, invece, è il fatto che una delle massime autorità dello stato la tratti alla stregua di un posto di serie B, privo di questi benefit che – secondo stereotipi che rivelano una modesta capacità di immaginazione – risulterebbero necessari per adeguarla a standard opportuni per un’isola. Berlusconi va in un’isola minore della Sicilia e non parla di scuole, di ospedali e strutture sanitarie, del costo dell’acqua, della qualità della vita della gente, di trasporti marittimi, ma di campi da golf, porti franchi e casinò.
Se il capo del governo esprime in una simile occasione il meglio che questo governo è capace di delineare e proporre per il futuro delle nostre isole, diventa facile comprendere il lungo corollario di silenzi, di omissioni e di promesse puntualmente disattese che hanno caratterizzato fasi cruciali per la nostra esistenza insulare, tuttavia molto lontane – evidentemente – dall’essere state comprese da questi nostri rappresentanti; cito soltanto la vergognosa gestione della privatizzazione della Siremar e l’abbandono delle isole minori al loro destino, un destino incerto, nella totale latitanza dello Stato.
Ritengo che tacere di fronte a questo sfoggio di superficialità, di assoluta distanza dalla realtà, di fronte all’ennesimo esempio di come le comunità insulari vengano considerate tribù indigene da tenere buone con le perline colorate e le loro isole siano percepite soltanto come luogo di vacanza del nababbo di turno, sia un pericoloso errore. È raro che le nostre isole godano di attenzione mediatica durante gli undici mesi all’anno all’infuori di agosto, ed è triste che ciò avvenga a spese di migliaia di disperati in fuga dalla fame e dalla guerra; ma, signor Sindaco, ne approfitti. Risponda al capo del governo che Lampedusa, con 300 millimetri di pioggia all’anno e un costo dell’acqua trasportata con le navi che grava sul bilancio dello Stato per svariati milioni, non ha bisogno del campo da golf per sentirsi un pezzo di questo Paese. Sono altre le cose di cui ha bisogno, al pari delle altre isole che lei rappresenta, ed è possibile comprenderle solo ascoltando le istanze delle loro comunità, che non necessitano di patetiche comparsate come quelle di mercoledì scorso a Lampedusa.
La ringrazio per quanto vorrà fare e le porgo cordiali saluti.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale del Comune di Lipari
Sinistra Ecologia e Libertà

giovedì 31 marzo 2011

Tirrenia: verso aggiudicazione a cordata Onorato-Aponte Compagnia a privati per 280 mln, investimenti entro fine aprile

(ANSA) Si profila l'acquisizione ai privati per la compagnia di navigazione Tirrenia. Domani, secondo quanto si e' appreso, la societa' marittima, ora in liquidazione, verra' aggiudicata alla cordata di imprenditori napoletani costituita da Gianluigi Aponte, con il gruppo Snav e Msc, e da Vincenzo Onorato, con la sua Moby. La Tirrenia verrebbe acquistata per 280 milioni di euro, 100 in meno rispetto alla base d'asta. Pronto anche il piano industriale: subito le navi e le rotte ma nessun investimento sulla compagnia almeno sino alla fine di aprile