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giovedì 29 febbraio 2024

Da Ginostra appello a Monsignor Giovanni Accolla

Da prof. Riccardo Lo Schiavo

via Portella n. 1

98050 Ginostra (ME)

cell.347/5556283

A: 

S.E. Arcivescovo di Messina

mons. Giovanni Accolla

e p.c. 
 Ministro della Protezione Civile
On. Nello Musumeci

dott. Riccardo Gullo
sig. Sindaco di Lipari

ing. Salvo Cocina
Capo Dip. Protezione Civile
Reg. Sicilia

 

Oggetto: appello da Ginostra!

 

Egregio Monsignore,

sono trascorsi ormai quasi due anni da quando, nell’agosto del 2022, in occasione della Sua ultima visita pastorale a Ginostra,posto unico, dove si sente il silenzio e si ritrova l'anima", (foto 1) annunciò la Sua volontà di tornare nella più piccola frazione delle Isole Eolie per “festeggiare” la fine dei lavori di messa in sicurezza - “ripristino funzionalità” e restauro della nostra chiesa di San Vincenzo, fortemente voluti e finanziati grazie all’impegno dell’allora Presidente della regione Sicilia On. Nello Musumeci

(foto2).

Dopo qualche iniziale, “consueta”, lentezza burocratica, i lavori sono stati avviati e, certo non senza le difficoltà organizzative e logistiche proprie della realtà ginostrese, sono proceduti con regolarità, e l’indecorosa precarietà in cui versava il nostro sacro tempio, ridotto praticamente a un “rudere”, è da considerare ormai una triste pagina del passato.

Tuttavia - premesso che, almeno per quanto di mia conoscenza, i dettagli del progetto non sono noti alla comunità - perplessità, dispiacere e sconcerto continua a suscitare la possibilità che dall'intervento saranno esclusi i due grandi magazzini che fanno parte della chiesetta e che pertanto il previsto gruppo elettrogeno di emergenza non verrà collocato in uno dei due locali (foto3) che appaiono idonei a tal fine.

Tale gruppo elettrogeno - capace di garantire energia elettrica alla frazione in caso di black-out della centralina fotovoltaica causato da una calamità naturale (come avvenuto in occasione della devastante eruzione dello “Stromboli” del 3 luglio 2019) - “sbarcato” nella frazione mesi addietro, è stato prima lasciato nell’ambito portuale (foto 4) e poi, lo scorso lunedì, trasportato con un elicottero e collocato in un giardino (foto 5), esposto alle intemperie e in particolare all’azione lenta e inesorabile della salsedine marina.

Apprendo dagli organi di stampa di una sua imminente visita a Lipari, colgo dunque l’occasione per rivolgerLe un accorato appello affinché, in tale circostanza, possa verificare le preoccupazioni della comunità ginostrese e soprattutto individuare una soluzione concreta e funzionale alla problematica esposta, nella certezza che la casa della comunità dei credenti torni allo splendore di un tempo!

Con osservanza 

Riccardo Lo Schiavo

La dottoressa Barnao nuovo assessore della giunta Gullo. Subentra alla dottoressa Iacono

COMUNICATO

La Dr.ssa Carolina Barnao, già delegata del Sindaco a Stromboli, è il nuovo Assessore della Giunta Gullo.

Ha ricevuto dal Sindaco le deleghe su: coesione territoriale, rapporti con gli organi di informazione, pari opportunità, politiche giovanili, diritti degli animali, rapporti con gli Eoliani all'estero.

Auguri di...

Buon Compleanno a Pippo Ruggeri, Tindara Virgona, Rossella Pennisi, Stefania Recupero, Ilenia Pollo, Rossella Profilio


Ricordando... Bartolo Peluso


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori.
Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento.
Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Ritrattare le opinioni

Oggi, 29 febbraio: Sant'Augusto Chapdelaine

S. Augusto Chapdelaine nacque il 6 gennaio 1814 in Normandia da famiglia di agricoltori presso la quale rimase fino a 20 anni, quando entrò nel seminario di Coutances dove fu ordinato sacerdote nel 1843.
Fu destinato come parroco a Boucey ma presto maturò la vocazione missionaria per cui entrò nella Società delle Missioni Estere di Parigi nel 1851 e, dopo breve preparazione, fu inviato nel 1852 alla missione cinese di KuangSi.
Si fermò comunque alla frontiera della Cina per apprendere la lingua prima di affrontare le vere e proprie fatiche apostoliche alle quali si dedicò a partire dal 1855. Quasi subito però fu denunciato alle autorità e, nonostante avesse cercato di trovare rifugio nella casa di un mandarino cristiano, all'inizio del 1856 fu arrestato insieme con alcuni confratelli. Rinchiuso in una gabbia di bambù con la testa fuori dalle sbarre superiori, già morto fu condannato alla decapitazione il 29 febbraio dello stesso anno.
Fu beatificato il 27 maggio 1900 da Papa Leone XIII e canonizzato il primo di ottobre del 2000 da Papa Giovanni Paolo II, insieme ad altri 120 cristiani morti in Cina tra il XVII e XX esimo secolo.

Oggi è il 29 febbraio 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie




 

mercoledì 28 febbraio 2024

 La famiglia comunica che la salma della cara Caterina Quadara in Ficarra, giungerà a Lipari, stasera 28 febbraio, alle 20 con la nave di linea.

Ricordando... Masina Mannello in Di Maro


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Da Eolienews del 28 febbraio 2013


 

Calcio, Terza Categoria: Pari in trasferta per il Malfa

 Nel turno settimanale del campionato di Terza categoria (Girone A - Messina) il Malfa, così come riporta la Gazzetta del sud di iiìeri,  ha pareggiato per 3 a 3 sul campo del San Paolo. 

Si riapre la partita dei collegamenti marittimi tra Sicilia e isole minori (da shippingitaly.it)

La “svolta storica” nei collegamenti tra la Sicilia e le sue isole minori, annunciata lo scorso ottobre dal governo regionale con l’affidamento a Sns del servizio, ancora non si è concretizzata e nel frattempo l’ente ha dovuto procedere con le vie tradizionali, varando quindi una nuova procedura pubblica (dopo il fallimento di quella lanciata lo scorso ottobre) per assegnare i servizi a rischio di rimanere scoperti.

È questo in sostanza il contesto in cui inquadrare il nuovo “avviso pubblico esplorativo per procedura competitiva con negoziazione” che la Regione Siciliana ha pubblicato nei giorni scorsi con lo scopo di arrivare all’affidamento in concessione, senza esclusiva, dei servizi di trasporto regionale di passeggeri, veicoli e merci tramite ro-pax con le Eolie, le Egadi e con le isole di Pantelleria e Ustica (quelli con le Pelagie, ovvero Lampedusa e Linosa, erano invece già stati assegnati per cinque anni tramite gara a Caronte&Tourist).

Un nuovo procedimento che, come detto, arriva dopo che la stessa Regione Siciliana, per voce del suo assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, aveva annunciato lo scorso ottobre di essere giunta a uno storico cambio di passo nella complicata gestione dei servizi marittimi regionali con le isole minori, definendo “sulla base di un accordo già raggiunto con il ministero dei Trasporti” e “visti i numerosi tentativi già andati deserti”, la loro assegnazione a Sns, partecipata della stessa Caronte che effettua già le corse per conto dello Stato. Nel dettaglio, i vertici del governo regionale siciliano avevano parlato di una soluzione atta a “garantire i collegamenti marittimi con le isole minori della Sicilia per i prossimi anni”, più precisamente per un periodo di 12 mesi poi rinnovabile. Un iter di cui però al momento si è concretizzata solo una prima, piccola porzione, mentre non è possibile prevedere cosa sarà di quelle successive.


Secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY, la Regione Siciliana ha infatti nel frattempo proceduto con l’affidamento diretto a Sns del servizio per un periodo di quattro mesi, ovvero fino al prossimo 29 febbraio, in attesa della firma di una convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che formalizzasse l’accordo già annunciato per l’assegnazione alla stessa compagnia dei collegamenti regionali, in aggiunta a quelli a carico dello Stato. Firma che però al momento non risulta ancora arrivata, e che ha quindi indotto l’ente, vista l’imminente scadenza, a tornare sui binari tradizionali (e già più volte infruttuosamente percorsi) della procedura pubblica, con l’obiettivo di bandire una gara già nel mese di marzo.

La quale però avrà comunque almeno un punto di distinzione rispetto alle precedenti. A fronte di un tempo piuttosto limitato a disposizione degli operatori per farsi avanti con la richiesta di invito di partecipazione (aperta lo scorso 20 febbraio, i termini si chiuderanno già il 6 marzo), il procedimento prevede infatti il rilascio di una concessione di lunga durata, pari a 108 mesi ovvero 9 anni. Un elemento, quest’ultimo, che si presume potrà essere visto con favore da Caronte&Tourist-Sns – probabilmente primo e unico interlocutore della negoziazione – che per voce del suo ad Vincenzo Franza, non più di tre mesi fa, aveva invocato “affidamenti a lungo termine” dei contratti pubblici, anche della durata di “dieci o quindici anni”, così da permettere alle compagnie di “serenamente investire per rinnovare il parco navi”.

Auguri di...

Buon Compleanno a Armando Licciardo, Tindaro La Macchia, Barbara Merlino, Antonella Cappadona, Gabriella Restuccia, Fabio Lo Presti, Ornella Fichera, Santina Mandarano, Carmelo Russo, Rosaria Puglisi, Umberto Ranno, Paola Paino, Martina Villanti, Daniel D'Ambra    




Nasce l' A.R.I.E. l'associazione dei ristoratori eoliani. Presidente Angelo Paino


 

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Calma interiore

Eolie, 150 bambini con disturbi cognitivi senza psicologo/psicoterapista infantile. L'appello del comitato "Amici dell'ospedale"


 

Oggi 28 febbraio: San Romano di Condat

Il monachesimo fu uno dei pii: larghi e fecondi movimenti religiosi, che producessero effetti di spirituale perfezione e insieme di civile progresso.

Per questo la schiera dei Santi monaci è quasi sterminata. Riempie di luce i secoli più bui del Medioevo; lievita la vita di quella società che sembrava oppressa dalla più torva barbarie.

San Romano fa parte della grande famiglia dei monaci francesi, perché la Francia, subito dopo l'Italia, fu la terra propizia al monachesimo.

E ciò si spiega col fatto che il monachesimo, per quanto movimento squisitamente cristiano, s'innestava sulla parte migliore della romanità, accogliendo quegli elementi di civiltà latina, che i barbari distruggevano ovunque, ma che non riuscivano a cancellare nell'ambito di quella grande casa romana costituita dal monastero.

Ecco perché il monachesimo si propagò e attecchì facilmente nei paesi più fedeli alla tradizione romana.

Il Santo di oggi, per quanto francese, fu Romano di nome e di spirito.

Entrò giovane nell'abbazia d'Ainay, presso Lione, ma poco dopo ne uscì, con l'autorizzazione dell'Abate.

Non che gettasse, come si suol dire, il saio all'ortiche. Uscì dal monastero per desiderio di maggiore perfezione spirituale. Infatti si ritirò solitario sui monti del Giura, dove sperò di passare i suoi giorni nella penitenza e nella preghiera.

Ma la luce fa lume, e la fama del monaco Romano condusse a lui altre anime aspiranti alla perfezione.

Il primo fu suo fratello Lupicino, che lo raggiunse sui monti. A lui si unirono altri fuggiaschi dal monda, ma non dalla vita spirituale.

Nacque così la celebre abbazia di Condat, che presto s'empì di monaci.

San Romano fu costretto a fondare un altro monastero, a Leucone, poi un terzo, che prese il nome di Saint Romain de la Roche.

In questi monasteri si ebbe la novità di una specie di diarchia, perché San Romano volle dividere il governo dell'Abbazia col fratello Lupicino.

Egli era troppo dolce, per reggere con fermezza il pastorale dell'Abate. Aveva bisogno del soccorso del fratello Lupicino, più severo e rigoroso.

La devozione dei due Santi fratelli, oltre che nell'istruzione e formazione dei discepoli e nella fondazione di nuovi monasteri, si manifestava nei loro frequenti pellegrinaggi verso i santuari dei Martiri.

Una volta, recandosi insieme ad Agaunio, per pregare sulla tomba di San Maurizio e dei suoi militi dell'eroica Legione Tebea, giunti nel territorio di Ginevra, si fermarono, per trascorrere la notte, in una capanna abbandonata.

Dopo poco però, giunsero due poveri lebbrosi, che erano stati a raccogliere la legna. La capanna era il rifugio di quegli infelici, reietti dal mondo e schivati da tutti.

Passata la prima, reciproca sorpresa, si vide il monaco Romano abbracciare con affettuoso trasporto i due sofferenti, fratelli in Cristo. E accanto a loro, Romano e Lupicino trascorsero la notte.

Solo quando si furono allontanati, la mattina dopo, i due lebbrosi si accorsero con gioia di essere stati mondati dal loro male, e tutta la città di Ginevra, quando il fatto venne risaputo, tributò commossi onori ai due pellegrini.

La diarchia, cioè la collaborazione tra i due fratelli nel governo dei monasteri da loro fondati, si sciolse soltanto con la morte di San Romano, avvenuta alla fine del V secolo, quando egli aveva settant'anni, e quando ormai le montagne del Giura erano letteralmente cosparse di Abbazie nelle quali, insieme con la fede, si salvava la civiltà occidentale.

MARTIROLOGIO ROMANO. Sul massiccio del Giura in Francia, deposizione di san Romano, abate, che, seguendo il modello degli antichi monaci, per primo condusse in quel luogo vita eremitica, divenendo poi padre di moltissimi monaci.

Oggi è il 28 febbraio 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie

martedì 27 febbraio 2024

E' deceduta Caterina Quadara in Ficarra

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Al marito e ai familiari tutti le sentite condoglianze 
della famiglia Sarpi e di Eolienews

Dalla Gazzetta del sud del 27 febbraio 2024


 

E' deceduta Giuseppina Costa

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

Dalla Gazzetta del sud del 27 febbraio 2019


 

E' allerta meteo dalle prime ore di domani


 

Milazzo: Per gli eoliani pendolari solo posti auto a pagamento. Ci scrive Mario Profilio

Caro Direttore, 
mi duole dover prendere atto dell'ultimo dispetto fatto agli eoliani pendolari dal comune di Milazzo, da anni, per gli eoliani pendolari, poter posteggiare è diventata un'impresa, visto che tutta la zona del porto e' a pagamento o con disco orario, era rimasta come unica zona franca la piazzetta dietro la chiesetta, posta in posizione piuttosto interna e defilata, abbastanza lontana dal porto, ma per chi vuole raggiungere casa e rimanere qualche giorno, per buona pace, si metteva li.

Adesso, da qualche giorno, anche quella piccola area risulta a pagamento, praticamente, trovare un posto auto a tempo indeterminato è impossibile, e visto che è una zona piuttosto fuori mano e di scarso
interesse, il pensiero che mi viene e' che si voglia sfruttare al massimo la situazione e puntare sul portafogli degli isolani, mettendoli praticamente con le spalle al muro. Sbaglierò? il sospetto sorge spontaneo!!

Ammesso di voler pagare l'ennesimo pizzo, comprando dei biglietti giornalieri, se malauguratamente i mezzi non viaggiano sarai sicuramente sanzionato.

Una citta' che basa buona parte dell'economia dell'area portuale sull'indotto isole Eolie, garage, esercizi commerciali e affini, fa di tutto per sfruttare al massimo della situazione senza avere la minima considerazione per gli isolani, anzi, tutt'altro.

A questo punto, se non si vuole rischiare di prendere una multa, conviene prendere l'autobus o mettere mani al portafogli e traghettare la macchina anzichè lasciarla sulla terraferma.

Che fare? La mia sara' voce di chi grida nel deserto, ma l'amarezza è davvero tanta.

Scusa tanto le chiacchiere, con stima.

Mario Profilio

Auguri di...

Buon Compleanno a Pietro Agrip, Marco Raffiti, Simona Minutoli, Michele Pastore, Annamaria Prestipino, Norina Cappadona, Michele Rando, Serena Costanzo Joly, Gianna Ziino, Manfredi Morabito, Flavia Subba, Alberto Taranto, Mariarosa Natoli, Luna Mazza, Elide Podetti Alizzo      


"Non siamo abituati a tanta partecipazione democratica". Da Stromboli, Carolina Barnao

(Carolina Barnao) Bene pubblico, interesse comune, nessun favoritismo, negazione netta del clientelismo, assenza totale di interessi “personali”.
Questo è il sindaco delle Eolie, questo è l’uomo che ci rappresenta e che lavora incessantemente per tutti, che siano amici o nemici.
Non ho mai visto, in 20 anni di vita a Stromboli, nessun sindaco incontrare così spesso la popolazione, condividere pubblicamente e con la massima diffusione ogni decisione; spiegare con pazienza (e meno male che a volte gli scappa, se no penserei che non è umano) tutti i complessi procedimenti della macchina amministrativa.
Non siamo abituati a tanta “partecipazione democratica”, ma il vero cambiamento è proprio questo.
La rivoluzione che spero contagi i nostri giovani, troppo abituati ai vecchi sistemi che purtroppo caratterizzano la politica a tutti i livelli, parte da qui. Questa è la “mentalità”, la coscienza civile e il senso civico che desidero per i miei figli!

Grazie Rinascita Eoliana - Riccardo Gullo Sindaco.

Avanti così!

La norma e i buoni sentimenti

(di Angelo Natoli) Tra le molte reazioni e commenti all’intervento del Sindaco di domenica scorsa presso l’hotel Arciduca mi è capitato di leggerne qualcuna molto interessante a proposito del rapporto tra singole categorie economiche e popolo. Tra l’altro interventi di amici che con il diritto hanno frequentazioni per necessità professionali e lavorative.

La comunità, la società, il popolo, chiamatelo come volete, è necessariamente costituito da categorie: commercianti, operai, professionisti, albergatori, dipendenti pubblici e privati, studenti, singoli cittadini, giovani, vecchi, malati ecc., ogni categoria è portatrice di interessi particolari, interessi che talvolta possono confliggere. Non è il caso di fare troppi esempi, basti pensare all’uso del suolo pubblico, agli orari di apertura e chiusura dei locali pubblici, alle attività estive delle ditte che operano nell’edilizia, agli spettacoli musicali tenuti per strada, alla viabilità, all’isola pedonale e via discorrendo. In questi casi come si fa a mediare per stabilire i giusti diritti? La tesi che sembra affiorare, talvolta, è che la mediazione tra interessi contrapposti o concorrenti dovrebbe essere garantita dai buoni sentimenti: il sindaco che si comporta come un buon padre di famiglia, l’assessore che si sa immedesimare nella situazione, il consigliere comunale che sa ascoltare le istanze dei singoli cittadini e poi le perora negli uffici comunali.

Benché questa attitudine possa apparire motivata da buone intenzioni, il rischio di scivolare dai buoni sentimenti alla pratica clientelare è dietro l’angolo. La via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, si sa. Ed infatti questo metodo non solo acuisce gli scontri, ma spesso finisce con il favorire il più forte, indipendentemente dai torti o dalle ragioni.

Lo strumento che nelle società civili è deputato a mediare gli interessi contrapposti è la norma, sono i regolamenti. Tutti strumenti che, ovviamente, possono essere discussi, ma finché vigono devono essere applicati. Questo è il compito dell’amministratore pubblico: amministrare la cosa pubblica, operare per il benessere della comunità nell’ambito che le norme prevedono.

Esistono due gravi pericoli che accompagnano l’attività di chi si impegna nella pubblica amministrazione, il reato di abuso e quello di omissione. Chi abusa va oltre la norma, chi omette non la applica. Chi abusa si illude di esercitare poteri che possono persino violare le norme, chi omette si limita a pensare, vabbé vedetevela fra di voi. La conseguenza, in ogni caso, è il caos, l’incarognimento dei rapporti tra le persone, la distruzione della comunità, il prevalere della forza sulla ragione.

Mi è parso di capire che il sindaco si sia limitato a richiamare questo semplice principio: non si può amministrare a dispetto delle norme, non si può fare finta che non esistano. Perché un principio così elementare dovrebbe costituire un pregiudizio per le singole categorie? Perché in fondo siamo dei sentimentaloni, perché non ci piace vedere l’amico, l’elettore che soffre, quindi siamo portati ad intervenire mettendo davanti ad ogni cosa i sentimenti. Le conseguenze di questo eccesso di affetto che si è protratto negli ultimi decenni ha ridotto il nostro comune e la nostra comunità allo stremo. Proprio quando sembrava che le cose si stessero riavviando verso la normalità ecco che riemergono i sentimenti sopiti, la nostalgia per le vecchie maniere da cui nessuno di noi può dirsi veramente immune.

A questo punto si aprono due possibili scenari, o si va avanti con la pratica della buona amministrazione o si torna indietro in nome dei vecchi sentimenti. Penso che ogni cittadino di questo comune vorrebbe essere rispettato piuttosto che amato, ascoltato piuttosto che favorito, tutelato dalle ragioni piuttosto che dalle persone. Penso, ma non ne sono così sicuro.

Ricordando... Bartolo Profilio


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Visita pastorale. Il calendario di Lipari


 

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Sedia a dondolo

Oggi, 27 febbraio: San Gabriele

Francesco Possenti nacque ad Assisi il I marzo 1838 la nobile famiglia. Dai genitori ricevette quell'educazione cristiana che fu poi il germe della sua vocazione allo stato religioso. Fu giovane elegantissimo, ed era così rigoroso nell'esigere che i suoi abiti fossero ben tenuti e preparati, che facilmente s'irritava se qualche cosa mancava o scorgeva qualche piccola macchia sfuggita alle persone di servizio. Questo suo carattere, che lo portava a commettere impazienze; fu causa talvolta di dispiaceri al padre e ai fratelli. Studiò fino a 17 anni, dopo i quali, addolorato vivamente per la morte della madre, vittima del colera del 1855, si ritirò in religione.

Scelse la regola dei Padri Passionisti, fondati da San Paolo della Croce, per poter consolare col suo delicatissimo cuore i dolori della passione di Gesù Cristo e della Vergine Addolorata. Non più quindi vanità, non più ricercatezze, ma il rozzo saio passionista fu la sua ambizione.

Compiuto il noviziato prese il nome di Gabriele dell'Addolorata, volendo significare con questo la particolare devozione che nutriva verso la Madre dei dolori. Quantunque fosse stato sempre debole, manifestava uno speciale fervore nel condurre vita penitente e di preghiera.

Condusse una vita umile e silenziosa; non operò miracoli. La preghiera e la mortificazione, l'ubbidienza perfetta all'orario, lo studio, la meditazione, l'esame di coscienza, l'umiltà, erano il suo impegno quotidiano. A tutto questo, ch'è comune ad ogni religioso, egli aggiungeva una singolarissima devozione alla SS. Vergine, per cui in soli cinque anni di vita religiosa si fece grande santo. Spinto dal suo amore. Gabriele s'era composto una specie d'inno che chiamava simbolo di Maria e che portava con gran cura appeso al collo. Consisteva in una lunga serie di articoli che esprimevano la fede, la devozione, l'amore e la tenerezza verso le grandezze di Maria SS. Esercitò un vivo apostolato mariano tra i confratelli, non solo, ma anche coi familiari, ai quali assai di frequente scriveva lettere piene di saggezza e di amore.

Per mostrare quanto teneramente amasse la Vergine, aveva concepito l'idea di stamparsi sul petto con caratteri di fuoco il santissimo nome di Maria. Questo non gli fu permesso e dovette accontentarsi di portarlo scolpito nel suo cuore. Conservò l'innocenza e la sua santa morte avvenne il 27 febbraio 1862, contando appena 24 anni di età.

PRATICA. « li mio Paradiso sono i dolori della cara Madre mia» (S. Gabriele).

PREGHIERA. O Dio, che insegnasti al beato Gabriele a ricordare assiduamente i dolori della dolcissima tua Madre e per mezzo di lei lo innalzasti alla gloria della santità e dei miracoli, dà a noi per l'intercessione e l'esempio di lui, di associarci così ai gemiti della Madre tua, da esser salvati dalla materna sua protezione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Isola, in Abruzzo, San Gabriele della Vergine Addolorata, Chierico della Congregazione della Croce e Passione del Signore, Confessore, il quale, illustre durante la sua breve vita per grandi meriti e dopo la morte per miracoli, dal Papa Benedetto decimoquinto fu ascritto nel catalogo dei Santi.

Oggi è il 27 febbraio 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

lunedì 26 febbraio 2024

I ringraziamenti della famiglia Cafarella


 

Dalla Gazzetta del sud del 26 febbraio 2019


 

I ringraziamenti delle famiglie Fonti e Miranda

Raccolta fondi a gonfie vele per il pescatore di Salina al quale hanno bruciato la rete da pesca

Proseguono le indagini dei carabinieri di Santa Marina Salina atte ad individuare i responsabili che, nella notte a cavallo tra giovedì e venerdì, hanno bruciato, con dell’acido, quasi mille metri di rete da pesca, di Giancarlo Marsile, pescatore professionista di Leni: le reti erano state tirate a secco sulla spiaggia di Rinella. 

Nel frattempo il pescatore, che dalla pesca trae sostentamento e senza le reti distrutte non è più in condizione di andare a pescare, ha avviato una raccolta fondi su GoFundMe: la solidarietà non si è fatta attendere e in soli due giorni sono stati donati circa seimila euro, la cifra necessaria per coprire il danno subito.


Messina: Delegazione scientifica cinese della Matacena Foundation in visita presso gli uffici del Gruppo C&T. “L’amore per l’ambiente di Elio Matacena continua a unire persone e Paesi”

 

COMUNICATO STAMPA

Messina, 26/02/2024 – Storica visita stamattina negli uffici della Caronte & Tourist di una delegazione della Matacena Foundation, parte della Geographical Society of China (GSC), che ha riferito delle attività svolte tra il 2020 e il 2023 dalla stessa Fondazione.

La GSC è un’organizzazione accademica con una tradizione secolare tra le più influenti in Cina e di cui fanno parte oltre quindicimila scienziati e ricercatori. Questo evento non solo rinnova, ma conferma la collaborazione nel campo della ricerca scientifica di due realtà ai lati opposti del globo unite da quel filo rosso di passione per la scienza e impegno per la protezione dell'ambiente che furono del cofondatore di Caronte & Tourist, Elio Matacena.

La Fondazione voluta da mio nonno continua a vivere nella continuità della sua lungimiranza e sensibilità alle tematiche ambientali – ha ricordato Lorenzo Matacena, AD di C&T.  Il suo amore per l’ambiente, nutrito già in un’epoca in cui non era la tematica non era né cogente né alla moda, continua a unire persone e Paesi lontani, in particolare la Cina dove concentrò molti dei suoi studi e fu riconosciuto come un luminare anche per i meriti nel campo della cooperazione scientifica internazionale”. 


Fondata a Pechino nel 2001 nell’ambito della storica collaborazione tra l’armatore e la Repubblica Popolare Cinese, alla presenza dell’allora ministro della Ricerca Scientifica della Repubblica Popolare Cinese e del presidente della Chinese Academy of Science, la Matacena Foundation (di cui è presidente il prof. Bojie Fu, presidente anche della Geographical Society of China) nasce con la missione di promuovere la collaborazione tra scienziati italiani e cinesi per la salvaguardia dell'ecosistema, impegno che nel corso degli anni ha continuato ad alimentarsi attraverso assegnazioni di borse di studio e di lavoro a giovani scienziati, nonché con la promozione di scambi accademici tra l'Italia e la Cina, tutti finalizzati a incrementare gli studi per la protezione dell’ambiente e contribuire allo sviluppo umano e sociale.

L'incontro di oggi ha dato il via a nuovi progetti della Fondazione, rinnovando l’impegno dei membri ad avviare tavoli di lavoro, realizzazione di progetti di ricerca congiunti e lo scambio di conoscenze e tecnologie che affrontino le sfide ambientali globali, purtroppo sempre più urgenti.

Al termine dell’incontro presso gli uffici C&T, la delegazione della Matacena Foundation è stata ospite a bordo della nave Elio, ove ha visitato la sala macchine e il ponte di comando.

Eolie: controlli straordinari dei carabinieri. 5 denunce e 6 persone segnalate quali assuntrici di droghe. Elevate diverse violazioni al Codice della Strada.

Legione Carabinieri Sicilia

Comando Provinciale di Messina

Comunicato stampa del 26 febbraio 2024

Compagnia Carabinieri Milazzo


Nell’ultimo fine settimana, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno predisposto straordinari servizi di controllo del territorio nelle Isole Eolie. Sono stati pertanto potenziati i servizi con pattugliamenti e posti di controllo, attuati anche nelle ore notturne, volti alla prevenzione e contrasto dei reati, con riferimento ai delitti predatori, all’uso e allo spaccio di stupefacenti, alle violazioni al Codice della Strada e alle condotte illecite che possono pregiudicare la sicurezza dei cittadini.

Nell’ambito delle verifiche stradali, i militari dell’Arma hanno controllato più di 190 persone e oltre 80 veicoli con la contestuale contestazione di diverse violazioni al Codice della Strada tra cui l’inosservanza dei segnali dell’obbligo, mancato uso del casco e delle cinture, mancata copertura assicurativa, uso del cellulare alla guida e altro ancora. A seguito delle violazioni contestate, i militari hanno altresì ritirato 6 patenti e sequestrato 3 veicoli sprovvisti di assicurazione.

Con riferimento ai reati connessi alla circolazione stradale i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Milazzo e della Stazione di Lipari hanno deferito – in stato di libertà – tre persone per guida sotto l’influenza di alcool, una per guida sotto l’effetto di stupefacenti e un’altra per rifiuto di sottoporsi all’accertamento dell’uso di sostanze stupefacenti o all’esame alcolemico.  

All’esito di servizi antidroga, 6 persone di età compresa tra i 18 ed i 40 anni sono state altresì segnalate alle competenti Prefetture quali assuntrici di droghe, poiché trovate in possesso di marijuana, cocaina e hashish, detenute per uso personale. La droga è stata sequestrata ed inviata ai Carabinieri del R.I.S. di Messina per le analisi di laboratorio.

Auguri di...

Buon Compleanno a Francesco Restuccia, Desire' Paino, Angela Manfré, Bartolo Scafidi, Giuseppe Cipicchia, Cesco Vivacqua,Giorgia Greco, Antonella Gallo

Ricordando... Massimo Groppo


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori.
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Il pensiero di Don Bernardino Giordano: La fortezza

Oggi 26 febbraio: Sant'Alessandro di Alessandria


Sant'Alessandro, Vescovo di Alessandria in Egitto, dal 312 al 326, fu uno dei protagonisti di quella dolorosa lotta che aprì la lunga e insidiosa vicenda dell'eresia nota nella storia della Chiesa con il nome di Arianesimo. Sembra che proprio per invidia di Alessandro, eletto Vescovo di Alessandria, l'ambizioso prete Ario, aspirante a quella nomina, cominciasse la sua insidiosa sobillazione. Colto, eloquente e intrigante, Ario cominciò a diffondere una sua dottrina, secondo la quale soltanto il Padre sarebbe stato Dio, mentre Gesù non sarebbe stato che una pura creatura, la più eccellente, ma non divina né eterna. Dunque né Dio né uomo, ma una specie di demiurgo, intermediario tra il Padre e le sue creature. Il Vescovo Alessandro avvertì immediatamente il pericolo di quella dottrina, che disgregava la Trinità. Cercò con i mezzi più persuasivi di correggere Ario, il quale, avendo già avuto l'adesione di molti monaci e di qualche Vescovo, si sentiva ambiziosamente caposcuola e maestro di fede.

Il Patriarca di Alessandria indisse allora un concilio, al quale parteciparono un centinaio di Vescovi dell'Egitto e della Libia, e dal quale uscì la prima condanna dell'Arianesimo. Dopo di che, scrisse una settantina di lettere, dirette ai Vescovi favorevoli ad Ario, per metterli in guardia contro l'errore. Si rivolse quindi al Papa Silvestro, perché intervenisse, con il peso della sua autorità, nella controversia che ormai minacciava di dividere i fedeli. L'Imperatore Costantino scrisse al Vescovo una lettera, per comporre il dissidio, di cui faceva carico, in eguale misura, a lui e ad Ario.

Ma la verità non poteva essere che una. O aveva ragione Alessandro o aveva ragione Ario. La Chiesa non poteva seguire il criterio dell'Imperatore, che troppo superficialmente divideva a metà sia l'errore che la verità. Perciò venne convocato, nel 325. il famoso concilio di Nicea, nel quale Alessandro, già vecchio ma validamente coadiuvato dal grande Atanasio, suo diacono, ebbe la parte maggiore. La condanna dell'Arianesimo venne così solennemente confermata, e la dottrina di Ario fu dichiarata eretica. Il Vescovo di Alessandria poté rientrare nella sua sede, riconfermato come legittimo maestro di dottrina.

L'Imperatore Costantino lo sollecitò ancora perché riaccogliesse l'eretico Ario, vinto ma non convinto, nella comunità dei fedeli. Alessandro, per quanto di carattere dolce, si mostrò fermo e intransigente contro l'errore. Rifiutò il maestro dell'eresia, sempre affermando che la verità non poteva essere che una, inviolabile e intangibile: quella solennemente proclamata dai rappresentanti legittimi della Chiesa, a Nicea, e ancora dichiarata nella professione di fede del « Credo ». Una verità che Ario cercava ancora abilmente di eludere e che il vecchio Patriarca sostenne fino alla morte, avvenuta poco dopo il suo ritorno ad Alessandria.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di sant’Alessandro, vescovo: anziano glorioso e dal fervido zelo per la fede, divenuto dopo san Pietro capo della Chiesa di Alessandria, separò dalla comunione ecclesiale il suo sacerdote Ario, pervertito dalla sua insana eresia e confutato dalla verità divina, che egli poi condannò quando entrò a far parte dei trecentodiciotto Padri del Concilio di Nicea I.

Oggi è il 26 febbraio 2024: Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie


 

domenica 25 febbraio 2024

Gullo va avanti... ma annuncia "Non mi faccio cuocere a fuoco lento da persone che non hanno nessuna responsabilità morale”

Il sindaco Riccardo Gullo non si dimette e resta in sella ma, a conclusione, dell'assemblea di Rinascita eoliana è chiarissimo ” Non mi faccio cuocere a fuoco lento da persone che non hanno nessuna responsabilità morale”
Un eloquente messaggio ai consiglieri dissidenti e non solo a loro, "condito" anche da una promessa.
Ovvero, nel caso in cui non ci fossero più le condizioni per amministrare, presenterà le dimissioni (mandando a casa anche il consiglio comunale), non per scappare ma per rituffarsi in una nuova campagna elettorale, certo che "il popolo è con noi, non con le categorie"

Dalla Gazzetta del sud del 25 febbraio 2017



 

Dalla Gazzetta del sud del 25 febbraio 2024


 

Calcio a 5, serie D: Sconfitte Salina young e Vulcano

Nell'odierna giornata del campionato di serie D, il Salina Young è stato superato in casa per 6 a 5 dalla Saponarese. 

Tutte le reti del Salina sono state messe a segno da F. Marchetta.

Il Vulcano, sempre in casa, dalla Pro Mende calcio per 10 a 4.

Tutte le reti del Vulcano sono state realizzate da G. Martello



E' morto Stefano Caizzone, pioniere della buona cucina e amante di Stromboli

(di Gianluca Giuffrè) L’isola di Stromboli piange per il ristoratore Stefano Caizzone, che è deceduto ieri a 85 anni. 
Stefano, originario della frazione di Bastione a Milazzo si era trasferito giovanissimo a Stromboli ed è stato uno dei pionieri del turismo alle Eolie e della ristorazione a Stromboli. Amato e rispettato da tutti sull’isola e non solo. 
Stefano era generoso e creativo e aveva fatto della ristorazione non solo una ragione di vita, ma una ragione culturale: la cucina come luogo di ricerca, delle tradizioni e dei sapori unici dell' Isola di
Stromboli. 
Personaggi importanti d'Italia, d'Europa e del mondo hanno conosciuto e apprezzato i sapori della gastronomia eoliana.
Aveva chiamato Canneto il suo ristorante che si trovava appunto su una valle di canne; quel luogo diventò un punto di riferimento importante della buona tavola, un ristorante unico nel suo genere.
Era tra i ristoranti preferiti dall’ex Capo dello Stato, Giorgio Napolitano che lo frequentava con la moglie per gustare gli involtini di maccheroni presidenziali, un piatto rivisitato appositamente e le acciughe alla milanese. 
Stefano consapevole del tempo che scorreva inesorabile aveva da poco scritto un libro per lasciare traccia della sua storia e del suo impegno e amore per l' isola. Lunedì pomeriggio alle 15,30 nella Chiesa di Santa Marina a Milazzo le esequie.

Vulcano: Ancora chiusa la pozza dei fanghi. Nuova interrogazione all'Ars della Schillaci: “La Regione doveva vigilare. Il governo ci dica cosa vuole fare”.

Ancora off limits per turisti e residenti la pozza dei fanghi di Vulcano. La principale attrazione delle Eolie è chiusa da 4 anni a seguito di un provvedimento della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto per presunti illeciti edilizi, “ma la Regione - dice la deputata M5S Roberta Schillaci, che ha depositato una nuova e dettagliatissima interrogazione all'Ars - non sarebbe immune da responsabilità: per 14 anni ha omesso le dovute verifiche nonostante le ripetute segnalazioni di disfunzioni da parte di cittadini e turisti”

“Il governo – chiede Schillaci nell'interrogazione - ci dica perché l'assessorato all'Energia ha ritenuto di archiviare il procedimento di decadenza della revoca della concessione alla società titolare della stessa che, secondo accordi, avrebbe dovuto realizzare un impianto termale per lo sfruttamento delle risorse minerarie del sottosuolo.

Ci dica pure perché la Regione ha aspettato anni per avviare i controlli e le verifiche necessarie sul rispetto della concessione, come previsto dalla legge, e soprattutto, ci dica cosa intende fare per restituire il bene alla fruizione per salvare l'attività turistica non solo a Vulcano ma nell'intero arcipelago”.

Quella depositata in questi giorni dalla deputata M5S è la seconda interrogazione al governo a distanza di un anno dalla prima, cui è seguito il silenzio. Senza seguito è rimasta anche un'audizione in terza commissione, cui sarebbe dovuta seguire una risoluzione, mai presentata, per impegnare il governo a trovare una soluzione all'annosa vicenda.

“Sulla questione- dice Schillaci -è calato il silenzio, ma noi non molliamo, vogliamo risposte e le vogliamo al più presto. L'area termale deve tornare ad essere fruibile anche nell'interesse del Comune di Lipari,  che avrà certamente subito un danno di immagine ed economico dalla chiusura dell'importante attrazione turistica. Sarebbe auspicabile che tutte la parti in causa si sedessero ad un tavolo per trovare al più presto una soluzione a questa incresciosa vicenda”

Lipari: Assoristoratori organizza incontro su opportunità e strategie per l'estate 2024

Giovedì 29 febbraio, a partire dalle 9.30 del mattino nella suggestiva cornice dell'Hotel Mea, in Lipari, l'Associazione Ristoratori Isole Eolie A.I.R.E organizza in collaborazione con Plurimpresa il workshop "Opportunità e strategie per la gestione della stagione estiva 2024". 

L'obiettivo è creare un momento di confronto  costruttivo che affronti i temi della ristorazione mettendo a fuoco anche tutto quello che prepara al lavoro creativo in cucina e organizzativo in sala. 

In quest'ottica il programma della giornata verterà su novità normative in materia di sgravi contributivi, le politiche di welfare ed esenzione fiscale e la formazione preassuntiva con la ricerca del personale.

 Si tratta di strumenti conoscitivi su cui informare creando dibattito e vicende…

Angelo Paino (Presidente)

Il pensiero di Don Bernardino Giordano: Arricchire la giornata

Auguri di...

Buon Compleanno a Francesca Sparacino, Franco Cataliotti, Giusy Crespantini, Tindara Pergolizzi, Saro Allegra, Loredana Nicchia


Serie D, calcio a 5: La Ludica Lipari pareggia a Pace del Mela


Si è concluso sul risultato di 6 a 6 l'atteso incontro che la Ludica Lipari ha disputato sul campo del Pace del Mela, terza forza del campionato.  

Per la formazione liparese a segno: Pellegrino (3), Bucca, Natoli, Zanca.

La Ludica sale a quota 29 in classifica con 2 gare da recuperare.

Stamani in campo anche Vulcano e Salina young

LA PAROLA Commento al Vangelo di domenica 25 febbraio

Oggi, 25 febbraio: San Gerlando

Al vescovo Gerlando si deve la riorganizzazione della diocesi di Agrigento dopo la lunga occupazione musulmana che durò dall'829 al 1086. Nominato primicerio della Schola cantorunt della chiesa di Mileto (Catanzaro) dal gran conte di Sicilia Ruggero I degli Mtavilla, dopo la riconquista di Agrigento dall'occupazione araba e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica nell'isola, Gerlando fu nominato, dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088, consacrato poi a Roma da papa Urbano 11 (la bolla di conferma pontificia è del 1098).

La sua opera di riorganizzazione della comunità cristiana di Agrigento, che dopo l'occupazione musulmana contava pochi cristiani, lo portò in sei anni a costruire l'episcopio e la cattedrale, dedicati alla Madonna e a san Giacomo.

Fortificò il castello di Agrigento (nome assunto dalla città nel 1927, ma che allora si chiamava Girgenti dal nome Gergent datole dagli arabi). Partecipò poi al convegno di Mazara del 1098, in cui il conte Ruggero I e i vescovi della Sicilia giunsero a un accordo per la ripartizione delle decime; sempre a Gerlando è dato il merito di aver battezzato e convertito il signore arabo Charnud, chiamato poi Ruggero Achmet.

Gerlando morì il 25 febbraio 1100, e le sue reliquie subirono varie traslazioni a opera dei vescovi agrigentini nel 1159 e 1264. Tuttora è venerato come patrono della città siciliana

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Agrigento, san Gerlando, vescovo, che riordinò la sua Chiesa liberata dal potere dei Saraceni.

Oggi è il 25 febbraio: Buongiorno e buona domenica con questa cartolina dalle Eolie