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domenica 25 febbraio 2024

Vulcano: Ancora chiusa la pozza dei fanghi. Nuova interrogazione all'Ars della Schillaci: “La Regione doveva vigilare. Il governo ci dica cosa vuole fare”.

Ancora off limits per turisti e residenti la pozza dei fanghi di Vulcano. La principale attrazione delle Eolie è chiusa da 4 anni a seguito di un provvedimento della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto per presunti illeciti edilizi, “ma la Regione - dice la deputata M5S Roberta Schillaci, che ha depositato una nuova e dettagliatissima interrogazione all'Ars - non sarebbe immune da responsabilità: per 14 anni ha omesso le dovute verifiche nonostante le ripetute segnalazioni di disfunzioni da parte di cittadini e turisti”

“Il governo – chiede Schillaci nell'interrogazione - ci dica perché l'assessorato all'Energia ha ritenuto di archiviare il procedimento di decadenza della revoca della concessione alla società titolare della stessa che, secondo accordi, avrebbe dovuto realizzare un impianto termale per lo sfruttamento delle risorse minerarie del sottosuolo.

Ci dica pure perché la Regione ha aspettato anni per avviare i controlli e le verifiche necessarie sul rispetto della concessione, come previsto dalla legge, e soprattutto, ci dica cosa intende fare per restituire il bene alla fruizione per salvare l'attività turistica non solo a Vulcano ma nell'intero arcipelago”.

Quella depositata in questi giorni dalla deputata M5S è la seconda interrogazione al governo a distanza di un anno dalla prima, cui è seguito il silenzio. Senza seguito è rimasta anche un'audizione in terza commissione, cui sarebbe dovuta seguire una risoluzione, mai presentata, per impegnare il governo a trovare una soluzione all'annosa vicenda.

“Sulla questione- dice Schillaci -è calato il silenzio, ma noi non molliamo, vogliamo risposte e le vogliamo al più presto. L'area termale deve tornare ad essere fruibile anche nell'interesse del Comune di Lipari,  che avrà certamente subito un danno di immagine ed economico dalla chiusura dell'importante attrazione turistica. Sarebbe auspicabile che tutte la parti in causa si sedessero ad un tavolo per trovare al più presto una soluzione a questa incresciosa vicenda”

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