Cerca nel blog

domenica 16 ottobre 2011

Giacomo e Mariella sposi

Si sono sposati ieri nella chiesa di San Giuseppe a Lipari, di fronte al parroco don Giuseppe Mirabito, il consigliere comunale del Pd, Giacomo Biviano e Mariella Giardina.
A Giacomo e Mariella l'augurio di una vita piena di serenità e felicità.

Emergenza maltempo a Lipari. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud

A Lipari strade trasformate in torrenti L'emergenza mette a nudo la pessima gestione del territorio con lavori di manutenzione mai eseguiti
Salvatore Sarpi
Lipari in ginocchio dopo la pioggia torrenziale di venerdì notte e di ieri: frane, smottamenti, abitazioni invase da acqua e fango, contrade isolate; in alcune zone diverse famiglie bloccate in casa. Dalla martoriata via Roma a Marina Lunga, da Canneto a Pianoconte e contrade limitrofe, da Quattropani a Zinzolo, Pianogreca, Raviola, Annunziata, Acquacalda, dalle strade provinciali è stato un susseguirsi di richieste di intervento di vigili del fuoco; al lavoro oltre a vigili del fuoco e protezione civile anche operai della Provincia, ditte e privati cittadini. Macchine spazzate via dalla forza dei torrenti, o semisommerse da fango e detriti, su via Roma e nella zona di Calandra a Canneto. Forti rischi sul sempre più pericoloso Torrente Boccetta di Canneto dove sono scesi massi di una certa consistenza; una imbarcazione, tirata a secco in un terreno limitrofo, ha corso il rischio di finire sulla sede stradale dopo che ha ceduto un muro di contenimento. A Canneto brutta avventura per l'isolano Pierino Zaia: verso le 2 e 45, mentre da Lipari si stava recando nel proprio panificio di Canneto, uscendo dal tunnel di Monterosa, è stato quasi sommerso da fango e detriti venuti giù dalla montagna; per oltre un'ora è rimasto intrappolato. E' stato soccorso ed è riuscito a liberare la propria auto grazie anche al tempestivo intervento del maresciallo dei carabinieri Roberto Russo e dell'ispettore della polizia municipale Anna Grazia Spurio. L'auto è rimasta danneggiata e Zaia ha già incaricato un legale per chiedere i danni alla Provincia. L'area all'uscita del tunnel (lato Canneto), al di là della frana, resta pericolosissima. Una ampia parte della montagna sovrastante è instabile. Identica situazione (all'altezza di San Leonardo) sulla provinciale che da Lipari conduce a Pianoconte e Quattropani. Un'ulteriore frana ha travolto nella notte l'autovettura di Tiziano Profilio nell'antica mulattiera denominata strada salita San Leonardo (Zinzolo alta). La giunta comunale di Lipari chiederà lo stato di calamità naturale. Lo ha annunciato il vicesindaco Giulio China che ieri allertato dal sindaco Mariano Bruno, unitamente al collega Corrado Giannò, ha subito effettuato una ricognizione. Al di là della pioggia torrenziale è opportuno però sottolineare che tutto ciò è anche frutto di uno stato di totale abbandono del territorio con torrenti invasi da qualunque cosa e non manutenzionati, così come le stradelle delle contrade.

"Basta con l'ignobile farsa del ticket" di Pietro Lo Cascio

In un momento di evidente recesso economico e di una crisi che – tra le prime conseguenze – delinea grandi incertezze per il settore turistico, gli amministratori di un territorio ad alta valenza turistica dovrebbero proporre soluzioni intelligenti e sostenibili per incentivare l’attrattività e l’accessibilità dello stesso territorio. Cosa può avere allora ispirato un provvedimento come quello – annunciato ieri con grande soddisfazione dal sindaco Bruno – dell’aumento del “ticket di ingresso” e del “ticket di accesso ai vulcani”? Una grave forma di miopia? Una dissociazione dalla realtà? Un segreto desiderio di mettere in fuga i sempre più parsimoniosi visitatori che si avventurano ancora alle Eolie?
Proviamo a tirare qualche somma: lo stesso sindaco Bruno che oggi chiede e ottiene l’aumento a 3 euro del ticket di ingresso ha proposto l’istituzione di una tassa di soggiorno, temporaneamente accantonata, ma che a breve potrebbe essere ripresentata e approvata dal consiglio comunale, il cui importo varierà a seconda del livello della struttura di alloggio; nel frattempo, l’assessore regionale Armao sta per introdurre una tassa di accesso alle aree protette (ve ne sono in tutte le Eolie, eccetto che a Lipari e Vulcano). Il malcapitato visitatore si troverà dunque a pagare: 1) un ticket di accesso per l’“emergenza Eolie”, 2) una tassa di soggiorno per il periodo nel quale sarà ospite di un albergo, di un B&B, di un residence, e, se vorrà visitare una o più isole dell’arcipelago, 3) altrettante tasse di accesso alle rispettive aree protette. Se poi non si limitasse a prendere il sole in spiaggia e fosse appassionato di escursioni – proprio la tipologia del turista “fuori stagione” che si vorrebbe incrementare – pagherà ancora 5 euro di ticket di accesso per il cratere di Vulcano e altri 5 euro per quello di Stromboli. Per una settimana, è facile stimare un’estorsione di entità variabile tra i 30 e i 50 euro sotto forma di tasse, versate senza riscontri giustificabili, senza nulla in cambio: niente male, come incentivo a un soggiorno nelle nostre isole. A chi obiettasse che, visto il giro di vite subito dagli enti locali, è necessario ricorrere a queste forme di esazione, ricorderò che solo i proventi dell’eventuale tassa di soggiorno andrebbero – forse – a fare parte del bilancio comunale, perché i ticket sono gestiti autonomamente dal funzionario delegato all’emergenza (nel caso attuale, per coincidenza si tratta del sindaco) e quelli delle aree protette sarebbero destinati ai rispettivi enti gestori o alla Regione.
Vorrei ora soffermarmi sul ticket di 5 euro per l’accesso ai crateri di Stromboli e Vulcano. La cifra è quasi equivalente a quella del biglietto di ingresso al museo di Lipari, dove grazie a più di mezzo secolo di ricerche archeologiche vengono custodite e descritte minuziosamente le testimonianze di 7000 anni di presenza dell’uomo nelle nostre isole, dove c’è un costante lavoro di manutenzione, mantenimento, implementazione dei padiglioni, dove ci sono 30 custodi, dove c’è un gabinetto. La passeggiata per il cratere di Vulcano – bellissima, per carità – può essere considerata equivalente, in termini di offerta di servizi, a un museo? Quali sono i servizi dei quali i visitatori beneficiano grazie ai proventi del ticket? Lungo più di un chilometro di tracciato troneggiano due panchine in legno; da qualche settimana, sono stati collocati anche quattro cartelli con il countdown della distanza dalla cima (800, 600, 400, 200 m … che angoscia!); nella parte sommitale sarebbe stata utile una semplice tabella informativa sulla tossicità dei gas nei campi fumarolici, che invece manca; non parliamo poi di eventuali servizi igienici, né dello stato del sentiero, dove ogni pioggia mette a nudo i tratti di battuto in pietra e cemento realizzati sulla sabbia, scavati lateralmente come attorno a un corpo estraneo che il cratere sembrerebbe quasi volere espellere. Questi quattro cartelli, insieme agli altri sparsi per l’isola e il cui progetto è stato gestito nell’ambito dei fondi dell’“emergenza” (dunque non pertinenti a un bilancio comunale verificabile), sono costati la modica cifra di 75.000 euro. È questa, la magia dell’“emergenza”: potere spendere 75.000 euro per un numero esorbitante – e palesemente inutile – di cartelli, oppure assumere i “controllori” del ticket selezionandoli in maniera assolutamente arbitraria, come si faceva fino a qualche anno fa, con grandi benefici elettorali per il sindaco-commissario, oppure pagare lauti straordinari a dirigenti e funzionari comunali impegnati nella contabilità dei ticket stessi. Il piatto, già ricco con 1 euro di ingresso e 3 euro di accesso ai crateri, diventerà ancora più gustoso con l’aumento, rispettivamente, a 3 e 5 euro per il 2012; forme di controllo del rendiconto delle spese: di fatto, nessuna.
Per comprendere meglio l’arbitrarietà di queste spese, ricordo che negli ultimi due mesi, con determine del commissario per l’emergenza, sono stati liquidati quasi 4000 euro per forniture di carburante al battello pneumatico Nadir G25, ovvero il gommone della Protezione Civile in forza al Comune di Lipari. Quali importanti missioni ha effettuato questo gommone, a parte scorazzare il sindaco-commissario in giro per le isole, anche per occasioni di dubbia coerenza con le finalità per le quali è stato assegnato? Quale è stato il suo effettivo utilizzo, per quali obiettivi e con quali risultati? Vuole il sindaco-commissario fare chiarezza pubblica su quando e perché si è mosso il gommone e sul perché siano stati spesi 4000 euro in soli due mesi?
L’aspetto più grottesco di questa ignobile farsa è la motivazione dell’“emergenza” stessa, dovuta al “massiccio afflusso turistico”. Forse, per risolvere questo grave problema, l’amministrazione – con la complicità della Protezione Civile – intende utilizzare i ticket e le altre tasse come deterrente per scoraggiare questo “afflusso turistico” che, da noi, diventa un’emergenza, mentre in altre località viene considerato una gradita risorsa. Sembra l’ultimo atto di una controversia liparitana del XXI secolo, dove ci si ingegna a escogitare i dazi e i balzelli più disparati ai danni dei malcapitati visitatori come se questi fossero dei fessi, disposti a pagare sempre senza pretendere qualcosa di concreto in cambio. Probabilmente non sanno dei cartelli, degli straordinari e del gommone, altrimenti si sentirebbero letteralmente derubati. Ma siamo noi, in realtà, a doverci sentire derubati. Noi rischiamo di pagare, tutti, il conto finale di una scellerata politica di vessazione del turista, applicata con dissennato vigore proprio in un momento nel quale andrebbe costruita un’offerta credibile per una destinazione già costosa e difficile da raggiungere, priva di servizi e di elementari forme di organizzazione del proprio territorio. Un territorio dove ogni pioggia si trasforma in un dissesto idrogeologico, dove non esiste un servizio igienico pubblico, dove trovare un cestino dei rifiuti nelle vie principali dei centri urbani è un’impresa degna di Indiana Jones, dove avventurarsi per i sentieri equivale a un viaggio nella jungla, dove negli ultimi due anni almeno una decina di tour operator e di agenzie che mandavano gruppi in bassa stagione hanno preferito ritirarsi e rivolgersi ad altre destinazioni. Altro che “massiccio afflusso turistico”; la vera emergenza di questo paese è la sua amministrazione, anzi, l’incapacità di amministrarlo e di promuoverne le risorse, piuttosto che vessarle con tasse ingiustificabili e intollerabili.
Pietro Lo Cascio (SEL)

Federalberghi: Altro che aumento del ticket. La via maestra è quella della tassa di sbarco

Apprendiamo della prevista triplicazione del ticket d’ingresso alle Eolie (isola di Salina esclusa), da € 1 a € 3, e di un aumento da € 3 a € 5 per quello di accesso ai vulcani. È evidente che tale decisione, soprattutto se sommata ad altre tasse a carico dei visitatori, rischierebbe di avere un impatto negativo sul turismo eoliano, dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e isole minori della Sicilia. L’impatto lo si avrebbe soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando proprio sulla differenza di pochi euro a persona si giocano le scelte del turismo organizzato, formato da gruppi che hanno una permanenza media sul territorio piuttosto bassa. Eccessivo appare, comunque, il ticket di accesso ai vulcani, soprattutto se commisurato ai servizi resi e se paragonato, ad esempio, a quello previsto per l’ingresso al museo archeologico eoliano, i cui costi di gestione sono di ben altro tenore.
Il ticket d’ingresso rappresenta un rimedio tampone, basato su un provvedimento concesso dalla protezione civile per una situazione emergenziale destinata, per definizione, a cessare. Potrà servire sicuramente per interventi importanti - quali ad esempio migliorare la portualità - che però probabilmente andrebbero finanziati diversamente.
La decisione del Sindaco Mariano Bruno arriva, per altro, in una fase in cui l’Assessore regionale all’economia, Gaetano Armao, sta incontrando le parti sociali, per cercare di affinare i vari strumenti di tassazione che vedono come soggetti passivi proprio i visitatori.
Occorre, quindi, procedere con prudenza e senza perdere di vista l’obiettivo. La strada maestra, per le piccole isole, rimane quella della tassa di sbarco, i cui proventi devono però necessariamente andare agli enti locali ed essere finalizzati a quegli interventi di manutenzione e miglioramento dell’offerta turistica di cui le piccole isole siciliane hanno continuo bisogno, per riuscire a contrastare la particolare stagionalità dei flussi e per continuare a competere sullo scenario nazionale ed internazionale. È comunque, evidente, conclude Del Bono, che sarebbe del tutto controproducente e insostenibile immaginare la coesistenza di più tasse a carico del visitatore.
Christian Del Bono (Federalberghi Isole Minori della Sicilia - Federalberghi Isole Eolie)

sabato 15 ottobre 2011

Scala per le spiagge bianche. Nuova frana

Caro Salvatore,
a distanza di un anno dalla prima frana e dai conseguenti lavori di rispristino,  le scale delle spiagge bianche sono di nuovo crollate sotto la torrenziale pioggia di questa notte.
Agostino Scoglio

Il maltempo a Lipari nelle foto di Elena Caronia e Giuseppe Donato

Il maltempo a Lipari nelle foto di Jasmine Barbera

Canneto. Spettacolare "mareggiata di pomice" (video girato stamani)

Il maltempo a Canneto nelle foto di Silvia Sarpi

Frana a Pianogreca. Il quinto dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Muro franato in zona S. Leonardo. Il quarto dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Frana sulla provinciale Lipari-Pianoconte-Quattropani. Il terzo dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Raviola-Pianogreca. La pioggia fa saltare l'asfalto. Il secondo dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Via Roma alluvionata. Il primo dei nostri video sull'emergenza maltempo a Lipari

Lipari in ginocchio ... e piove ancora

La pioggia torrenziale di questa notte ha letteralmente messo in ginocchio l'isola di Lipari. Frane, smottamenti, abitazioni invase da acqua e fango, contrade isolate e semi-isolate non si contano. Dalla martoriata via Roma a Marina Lunga, da Canneto a Pianoconte e contrade limitrofe, da Quattropani a Zinzolo, Pianogreca, Raviola, Annunziata, Acquacalda, dalle strade provinciali è un susseguirsi, sin dalle due di notte, di richieste di intervento, di segnalazioni. Vigili del fuoco impegnati a più non posso, così come la squadra comunale di protezione civile con tecnici, assessori e polizia municipale al seguito, gli operai della Provincia. In alcune zone sono gli stessi privati ad intervenire. Macchine spazzate via dalla forza dei torrenti si segnalano sulla via Roma di Lipari, mentre una frana di terra ha travolto nella notte l'autovettura di Tiziano Profilio nell'antica mulattiera denominata strada salita San Leonardo (Zinzolo alta). Gesuele Fonti ci informa che diverse zone della frazione di Pianoconte sono isolate. Alcune famiglie non hanno alcuna possibiulità di uscire di casa. A Raviola è saltata la sede stradale.
La situazione è estremamente difficile anche perchè continua a piovere.
Al di là della pioggia torrenziale è opportuno però sottolineare che tutto ciò è frutto di uno stato di totale abbandono del territorio. E per fortuna che c'è sempre S. Bartolo
Per quanto riguarda i collegamenti marittimi sono tutti sospesi






OSPEDALE&PUNTO NASCITE di Aldo Natoli

Ho avuto modo di leggere i vari comunicati sulla situazione del punto nascita nell'ospedale di Lipari, e precisamente del Ministro Fazio,dell'Assessore Russo e del Sindaco Bruno. Ritengo che abbia ragione il Consigliere Gianfranco Guarino quando afferma che si tratta di messaggi " in politichese" che in politica significa "aria fritta". Sono sempre dall'idea che la protesta deve essere sospesa quando verrà emanato un decreto che riapra senza alcun limite temporale il reparto di ostetricia che deve essere organizzato con le professionalità mediche necessarie per far partorire in modo regolare le donne eoliane e di pediatria perchè nell'Eolie abbiamo oltre 1.000 bambini in fascia pediatrica.
Bene ha fatto il Comitato a spostare la protesta a Palermo dove dobbiamo accorrere in massa. Credo che a Palermo il Sindaco dovrebbe consegnare al Presidente Lombardo ua busta con le dimissioni dell'Amministrazione e dell'intero Consiglio Comunale.
Guai ad accettare situazioni "tampone". Oggi ci tolgono l'ospedale, domani il Tribunale, gli Uffici finanziari, le Scuole e così via, perchè, come ho gia scritto, il disegno politico è quello di affossare le Eolie per poterle svenderle a famelici imprenditori.
Questa opinione mi spinge a chiedere al Comitato di modificare lo slogan della protesta da "Giù le mani dall'Ospedale" in "Giù le mani dall'Eolie".

venerdì 14 ottobre 2011

SANITA' – PUNTO NASCITA E ALTRO (Le riflessioni di Gianfranco Guarino)

Questa sera ho partecipato ad un incontro presso il centro anziani di Lipari, indetto dal comitato spontaneo per il mantenimento del punto nascita di Lipari. Mentre ascoltavo gli interventi, non riuscivo a seguire quanto dicevano gli intervenuti, i miei pensieri si perdevano nella rabbia derivata dalla lettura dei comunicati, fatti dal Sindaco di Lipari, dal Ministro Fazio e dall'Ass.re Regionale Russo, i quali con un linguaggio ancora più complesso del politichese umiliavano l'intelligenza di noi Eoliani, e in particolare di tutti coloro che ormai da tempo lottano per il diritto alla salute, diritto che in nome del risparmio economico e della sicurezza ci viene negato o distribuito con il contagocce.
Il ministro ha messo a disposizione dei soldi, il sindaco si è compiaciuto dell'attenzione nei nostri confronti del ministro, l'Ass.re Russo si è autoincensato della bontà del Suo lavoro fin qui svolto.
CHIACCHIERE, CHIACCHIERE ED ANCORA CHIACCHIERE..........
Il Ministro che è anche un dottore, sa benissimo, che non esiste alcuna possibile deroga alla sicurezza (principale motivo dell'abolizione del punto nascita), L'Ass.re Russo ha chiari solo gli aspetti economici dei provvedimenti che vuole mettere in atto, ma che in pratica ha già fatto (almeno per le isole Eolie).
Il dott. Poli (Manager sanità per le Eolie) ipotizza un percorso che non è avvallato da un supporto normativo degno di nota, ma da capacità personali ed esperienza lavorativa, di fatto applicabile forse solo temporaneamente e contestualmente al ruolo temporale che ricopre, il Sindaco di Lipari, fa il suo mestiere e spero legga il presente documento.
Qualcuno mi spieghi chi degli attori sopracitati, davvero vuole risolvere il problema, o più semplicemente opera temporeggiando per passare la patata bollente ad altri.
Mi spiego meglio, qualsiasi intervento di natura medica, dal più banale all'intervento chirurgico più ardito, passa attraverso dei protocolli, ossia analisi, metodi, comportamenti, rigorosamente descritti e precisi, a tutela della salute, il tutto vale per tutto il territorio nazionale (questo genera la differenza tra la medicina ufficiale e altre forme di cura), per cui mi sarei aspettato dal Ministro un intervento in tal senso, per trovare la migliore soluzione possibile con i protocolli esistenti o generandone di nuovi anche con gli eventuali limiti che questo potrebbe comportare, i soldi vengono dopo.
Nessuno può sottrarsi ai principi sopra esposti nemmeno il Ministro Fazio, L'Ass.re Russo, il dott. Poli e il Sindaco Bruno, senza rischiare di commettere gravi reati penali.
Mi chiedo perché si preferisce in nome della sicurezza  tergiversare e svilire il tutto a soli fatti economici, e non si vuole davvero risolvere il problema? Perché si fa si che andiamo tutti a sbattere senza realmente aiutarci?
La mia personalissima risposta: Se il Ministro parla di nuovi fondi e non di sicurezza con nuovi protocolli o insiemi di protocolli esistenti attuabili da subito per le isole minori, ha la certezza dello scudo protettivo che gli deriva dai protocolli esistenti, (estremamente costosi e difficilmente attuabili), non turba o modifica il lavoro dell'Ass.re Russo.
L'Ass.re Russo con l'ottimo assist (termine calcistico) può dichiarare che in tre anni si risolverà il problema delle emergenze con i nuovi fondi, senza intaccare nessun aspetto economico (per cui resta salvo il decreto momentaneamente sospeso).
Il Dott. Poli se non potrà attuare quanto detto sicuramente avrà delle ottime motivazioni da dare.
Il Sindaco di Lipari nel frattempo avrà passato il testimone ad altri.
Di fatto scappa il ….............. ed il ruolo che né deriva tocca agli Eoliani.
Ricordo a me stesso e tante altre persone che in questi giorni, ci è stato ripetuto più volte, si può fare, ma non si può scrivere ciò che diciamo o interpretiamo.
Questa sera ho chiesto aiuto al responsabile locale di cittadinanza attiva, per far analizzare e verificare, quanto sostenuto nel presente documento.
Personalmente non ho dubbi, la mancata sicurezza, nella migliore delle ipotesi ci riempirà di palliativi, di vittorie di Pirro, o del nulla.
Occorre lottare con forza, non accontentiamoci di chiacchiere.
Concludo con il motto che ci accompagna “Giù le mani dall'ospedale” aggiungendo, dalle nostre donne, mamme e figli.
Il Consigliere Comunale (Gianfranco Guarino)

Punto nascite. Mercoledì si "marcia su Palermo"

(lipari.biz) Accolte con diffidenza le novità provenienti da Roma da parte del Comitato di protesta, riunitosi, in serata, alla presenza di diversi cittadini al Circolo dei pensionati. Per Emanuele Carnevale il progetto isole minori di riconversione dei punti nascita, annunciato dal ministro Fazio e dall'assessore regionale Russo, significa che Lipari non avrà più il punto nascita poichè, come anche evidenziato da Angela Mazziotta, non si parla di decreto di proroga. Piuttosto pessimista anche il consigliere comunale Bartolo Lauria. La protesta, pertanto, continua con un'assemblea, domenica sera al palacongressi. Ed ancora lunedì nel corso del consiglio comunale convocato all'ospedale nel corso del quale potrebbero essere ufficializzate le dimissioni di alcuni consiglieri e mercoledì con la marcia su Palermo in concomitanza con l'audizione dei sindaci delle isole minori all'Ars. A proposito della trasferta di Palermo, da domani al centro del corso saranno raccolte le adesioni dei cittadini.