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giovedì 14 aprile 2011

Cantiere scuola a Ginostra. I lavoratori in agitazione rassicurati dall'assessore Finocchiaro

Incontro stamani al comune di Lipari tra i componenti il cantiere scuola che si sta attuando a Ginostra, l'assessore Giuseppe Finocchiaro e la signora Rosaria Corda del Centro per l'impiego di lavoro. Oggetto le difficoltà che sopportano questi lavoratori per la particolare ubicazione del cantiere scuola e per la mancata erogazione sino ad oggi delle spettanze maturate. Dopo una fase ad "alta tensione" i componenti del cantiere scuola ginostrese hanno ricevuto ampie assicurazioni dall'assessore Finocchiaro affinchè si arrivi, nel più breve tempo possibile, alla risoluzione delle problematiche, in primis l'erogazione degli stipendi. Problema questo che riguarda anche gli altri cantieri scuola. Anche per questi, ovviamente, c'è la massima attenzione e disponibilità da parte dell'assessore.
Ma ascoltiamo cosa ci ha dichiarato quest'ultimo a conclusione dell'incontro:

Improvvisare o programmare (di Pino La Greca)

Oggi leggiamo da una interrogazione dell’attento consigliere Sabatini in merito ad un contenzioso che vede coinvolta l’amministrazione Bruno con una società di Navigazione. Il consigliere interroga per sapere:
- se è stata data risposta alla Sua nota del 25 febbraio 2011 prot. 7805 e se sono stata rilevate le responsabilità da Lei paventate, che poi si sono concretizzate con la condanna dell’Ente al pagamento di una ingente somma (ben €. 114.450,00) a favore della Società di navigazione Euroline;
- in quale veste Lei ha emesso l’ordinanza poi appellata dalla suddette Società, se in veste di Sindaco o di Commissario.
La riflessione che sono condotto a fare e quella tra improvvisare o programmare.
Perché parlo di improvvisare?
Sin dal 12 luglio 2008 avevo scritto al sindaco Bruno in merito alla problematica dei barconi suggerendo: “ Ritengo, quale cittadino sensibile ai problemi delle nostre isole che l'unica strada percorribile per regolamentare sia il ticket d'ingresso sia l'afflusso dei barcone, sia l’istituzione dell’area marina protetta. (…) mi sento in dovere di suggerirLe di chiedere agli organi competenti la conclusione dell'iter dell'area marina protetta di cui è titolare proprio il ministero dell'ambiente guidato dall'on.le Prestigiacomo.”
Il 30 luglio il sindaco rispondeva affermando che la problematica dell’area marina protetta: , “è posto nella debita attenzione di questa Amministrazione, la quale, già da tempo, intrattiene sulla medesima tematica rapporti con il Ministero dell'Ambiente e nulla tralascerà perché questa importante istituzione possa, di concerto con gli “addetti ai lavori” del territorio, divenire una realtà significativa per il nostro Comune”.
Replicavo il giorno dopo scrivendo che: “La sensazione del si ricava e che, ancora una volta, l'intera materia sia stata trattata con grande ritardo e con un piglio autoritario da parte Sua poco consono ad un sindaco che deve collaborare sinergicamente con le altre forze dello Stato presenti sul territorio.
Certamente le Sue iniziative recenti provocheranno un contenzioso tra il Comune di Lipari e le società di navigazione private che mi auguro non si risolva con ulteriori debiti fuori bilancio per l'Ente e con tasse a carico dei cittadini di Lipari. Personalmente ritengo l'area marina protetta l'unico strumento in grado di consentire una regolamentazione complessiva per l’accesso nell’area e sui comportamenti da tenere all’interno della stessa. Ormai da anni si parla a Lipari dell'area marina protetta con soldi dei cittadini spesi per finanziare convegni, opuscoli, guide pubblicitarie. Credo, signor Sindaco, che sia arrivato il momento di superare la gestione del “giorno per giorno”, ed avviare una reale programmazione sul territorio partendo proprio dell'area marina protetta.
Sono stato facile profeta, quando si improvvisa e non si programma questi sono i risultati: contenzioni, liti e soldi da versare a carico della nostra comunità.
Ancora oggi attendiamo di conoscere, per programmare, quale sarà il futuro dell’area marina protetta delle Isole Eolie.
Lipari 14 aprile 2011
Giuseppe La Greca

Le due anime (di Luca Chiofalo)

Riceviamo e pubblichiamo:
Alle Eolie convivono e si scontrano due modi diametralmente opposti di concepire l'organizzazione e la pianificazione della vita della comunità, che rappresentano la riproduzione su base locale del divario esistente tra il nord e il sud dell'italia continentale.
Vive e lavora nell'arcipelago una buona quantità di imprenditori e di cittadini pronti al "salto di qualità", che chiede il funzionamento dei servizi, il ripristino della "legalità", una più efficiente amministrazione della cosa pubblica ed un progetto di sviluppo organico e ordinato. Accanto a questa minoranza "illuminata", vive e sembra prosperare la parte di popolazione che, (in molti casi senza averne piena coscienza), incarna l'altra anima delle Eolie, quella clientelare e retrograda, che ne osteggia il progresso e che sembra avere la meglio sugli sforzi di miglioramento e innovazione. Le tornate elettorali recenti hanno sancito e confermato, democraticamente, il predominio di quest'ultimo "blocco sociale e culturale", rafforzando il "potere" di uomini e "modi" ormai anacronistici per una realtà che deve competere nell'unico mercato rimastole per sostenere la propria fragile economia, cioè quello agguerrito e dinamico dell'offerta turistica. Si può obiettare che l'offerta politica sia omologata su tali standard, ma è un'argomento debole perchè è dalla "domanda" della cittadinanza che discende la qualità delle proposte politiche. In verità, dunque, è il paese stesso che sceglie, forse inconsapevolmente, di legare l'azione delle amministrazioni e il proprio futuro a politiche di "corto respiro", rivolte più a soddisfare i "bisogni semplici" della popolazione che ad un progetto di sviluppo e valorizzazione del territorio. Se la nostra competitività, rispetto alle altre mete turistiche, scende, se la qualità generale della nostra vita si abbassa, non diamo la colpa ad improbabili congiure planetario o al "fato"; prendiamo coscienza che tali fenomeni sono conseguenza, soprattutto, delle scelte che facciamo come comunità. Come superare lo "stallo" e usire da questa crisi di sistema? Cominciamo con una ricetta semplice: i cittadini "attenti" e gli imprenditori "volenterosi", oltre a rispettare le regole del vivere civile e a cercare il successo delle loro attività, siano anche elettori responsabili ed esigenti. Che abbiano, insomma, funzione di stimolo e di incoraggiamento per "un'offerta politica" più qualificata, perchè è tramite il sostegno elettorale, nonostante i soliti e inutili pentimenti postumi, che si è affermato di riconoscersi in un progetto. Con vivo e intimo rammarico per le grandi potenzialità inespresse di questa terra che non riesce ad affrancarsi, faccio una facile previsione: se tra le due "anime" che il paese possiede continuasse a prevalere quella retriva e clientelare, il futuro sarà molto più triste del presente...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

TG PARLAMENTO DEL 14 APRILE, EDIZIONE MATTINA

Lipari. Consiglio comunale ancora una "fumata nera"

E' saltata anche oggi la riunione del consiglio comunale di Lipari che doveva discutere di 55 argomenti. Anche in seconda convocazione non si è raggiunto il numero legale (otto). All'appello erano presenti:  Gianfranco Guarinoz (questi ha svolto le funzioni di presidente), Nunziatina D'Alia, Sarino Centorrino, Adolfo Sabatini e Giacomo Biviano.
I consiglieri Sabatini e Biviano si sono lamentati delle condizioni in cui si trovava la sala consiliare dopo una precente riunione. Sabatini ha chiesto l'intervento del sindaco Mariano Bruno che ha fatto intervenire un operaio comunale.
Il consiglio dovrà essere riconvocato.

Le Eolie ospiti alla Galleria "Alberto Sordi" di Roma

Si comunica che la Galleria Alberto Sordi, salotto urbano e centro commerciale nel cuore di Roma, dal 16 al 23 aprile p.v. ospiterà le ISOLE EOLIE.
Al suo ingresso sarà allestito un piccolo spazio espositivo al fine di favorire la promozione del prodotto commerciale e turistico delle Isole Eolie.
Anna Spinella (assessore del comune di Lipari)

Patrimonio eoliano senza controllo. Chiuso da giorni il distaccamento forestale delle Eolie. I sindaci si facciano sentire

GAZZETTA DEL SUD
SALVATORE SARPI
Incredibile ma vero. Le Eolie, Patrimonio dell'Umanità e scrigno di bellezze naturalistiche e paesaggistiche di rara bellezza, sedi di riserva naturale e con un parco in itinere, sono abbandonate a se stesse per quanto riguarda l'indispensabile servizio di controllo del Corpo Forestale regionale.
Da dodici giorni, infatti, il già insufficiente personale (un commissario e un ispettore) in forza al Distaccamento forestale delle isole Eolie è praticamente azzerato. Il commissario (che a breve, tra l'altro, dovrebbe andare in pensione) è infortunato, e quindi non può essere presente né in ufficio né sul territorio; l'ispettore si sta avvalendo, così come gli consente la legge, del congedo parentale. Ne consegue che l'ufficio, ubicato a Lipari, è chiuso. Non si possono effettuare sopralluoghi nelle isole, né si possono ricevere ed evadere le richieste avanzate dai cittadini per movimento terra e quant'altro rientra nelle competenze del distaccamento. Notevole, ovviamente, il disappunto degli utenti, alcuni dei quali provenendo dalle isole minori si sottopongono anche ad un esborso economico. Se a ciò si aggiunge che, in caso di incendi boschivi (non è la prima volta che si verificano in questo periodo), si è praticamente scoperti in quello che è l'organismo preposto (pur non sottovalutando il notevole apporto dei pompieri) si capisce come la situazione sia particolarmente delicata. Auspicabile sarebbe anche un forte intervento dei quattro sindaci dell'arcipelago.

mercoledì 13 aprile 2011

Ginostra. Totale abbandono della stradina del "Timpone del fuoco". Lo Schiavo sollecita il sindaco


     Egregio signor Sindaco,

ritengo necessario riproporre per l’ennesima volta alla Sua autorevole attenzione il sempre più grave stato di abbandono della stradina che dal centro del paese porta al Timpone del fuoco, “contrada” di Ginostra che conta una quarantina di case, talune delle quali abitate tutto l’anno.
     La mancanza negli anni di interventi di manutenzione ordinaria e\o straordinaria ha reso tale strada sempre più impraticabile e pericolosa al transito.
     Evidenti appaiono i gravi pericoli che correrebbero gli abitanti della zona in caso di emergenza (trasporto in barella di un ferito) o necessità di fuga per una calamità naturale (terremoto, eruzione del vulcano).
    Va inoltre sottolineato che il sentiero in oggetto è l’unica via di accesso a varie opere pubbliche di vitale importanza della frazione quali: 1- pista eliportuale di protezione Civile; 2- centralina Telecom;        3- cisterne dell’acquedotto; 4- centralina ENEL ibrido diesel-fotovoltaica; 5- strumentazioni varie dell’INGV.
    Viva apprensione desta poi il fatto che lungo tale sentiero sono collocate le tubature dell’acquedotto e le condutture di un cavo elettrico che per svariati tratti sono completamente dissotterrate e dunque affioranti e a rischio di irreparabili danneggiamenti.
    Considerata l’importanza della problematica sarebbe auspicabile l’immediata messa in sicurezza quantomeno dei punti più critici attraverso una procedura di somma urgenza.

In attesa di positivo e concreto riscontro,  Le porgo i più cordiali saluti.

                                                                                                                                                            Prof. Riccardo Lo Schiavo
        Delegato Marevivo Ginostra-Stromboli

TG PARLAMENTO DEL 13 APRILE, EDIZIONE POMERIGGIO

Pontili galleggianti nel comune di Lipari. Procura apre indagine

Pontili galleggianti nelle isole del comune di Lipari. La Procura avrebbe avviato una inchiesta dopo una lettera che l’avvocato Alfio Ziino di Lipari aveva inviato, nel dicembre scorso, al Dirigente del terzo settore del Comune di Lipari e al Comandante dell'Ufficio Circondariale marittimo di Lipari. Lettera nella quale il professionista eoliano chiedeva se i pontili galleggianti (una decina) ubicati stagionalmente nelle isole del maggior comune eoliano, fossero in possesso della concessione edilizia e non della sola autorizzazione. Ziino, a tal proposito, aveva richiamato delle sentenze della Corte di Cassazione “che- scriveva il legale eoliano-  ha acclarato che i pontili galleggianti realizzati mediante l'ancoraggio di corpi morti e/o collegati mediante passerelle fissate ad opere murarie, necessitano del permesso di costruire (già concessione edilizia), essendo insufficiente la mera autorizzazione comunale. Le medesime pronunzie rilevano che la stagionalità dei predetti pontili non implica la precarietà degli stessi, affermando altresì la legittimità dei loro sequestri preventivi”. Ziino, in quell’occasione, aveva chiesto di sapere  “se i pontili in oggetto, se ancorati a corpi morti o dotati di passerelle collegate ad opere murarie, siano muniti di permesso di costruire o meno. Ove non lo fossero, chiedo di conoscere se le SS.LL. abbiano provveduto alla dovuta denunzia alla Procura della Repubblica competente per i reati tutti riscontrati nelle precitate sentenze. Al Circomare Lipari, in particolare, ed ove ovviamente i pontili indicati risultassero illegittimi, chiedo di conoscere- concludeva Ziino- se le relative autorizzazioni di competenza siano state revocate o , se stagionali, se verranno rinnovate ”. I titolari dei pontili galleggianti- grazie ai quali bisogna dire viene fornita all’utenza estiva un servizio altrimenti non possibile, vista la precarietà e insufficienza delle strutture per il diporto- ovviamente, pur prendendo atto delle sentenze citate da Ziino, ritengono di essere nel giusto avendo seguito l’iter che gli è stato proposto di seguire. In ogni caso, in attesa dei risultati dell’indagine avviata dalla Procura di Barcellona, sembra scontato che, anche quest’anno, i pontili galleggianti ubicati nel comune di Lipari saranno al loro posto. Per il futuro, invece, gli stessi titolari delle concessioni avrebbero in mente la costituzione di un consorzio.

Legambiente: "In pericolo oltre la metà dei luoghi Unesco in Italia. Critica la situazione di 23 siti su 45"

In Italia oltre la metà dei luoghi protetti dall'Unesco è in pericolo. Nel nostro Paese i tesori dell'arte, della storia e della civiltà antica vengono abbandonati al loro destino, privi come sono di fondi per la manutenzione e la salvaguardia. E soprattutto l'Italia abbandona i suoi siti subito dopo aver ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte del Unesco. A lanciare l'allarme in questi termini, in occasione della Settimana della Cultura che si chiuderà domenica prossima, è Legambiente.
Dei 45 siti italiani oltre la metà, 23, è afflitta da situazioni critiche più o meno gravi che ne mettono a repentaglio il futuro. Sostiene in sintesi Legambiente nel dossier 'Unesco all'italiana', chiedendo con forza che il riconoscimento attribuito dall'organizzazione delle Nazioni Unite sia valorizzato meglio e non rimanga solo sulla carta.
Tra i siti 'in difficoltà' ci sono beni paesaggistici unici al mondo come la costiera Amalfitana, dove dilagano abusivismo edilizio ed emergenza rifiuti; le isole Eolie, paradisi della natura quotidianamente minacciati da interessi speculativi e ipotesi di nuovo cemento; il parco nazionale del Cilento assediato dall'illegalità edilizia; la laguna di Venezia, un sistema fragilissimo insidiato dall'erosione, l'inquinamento marino, le acque alte e la pesca abusiva.
In pericolo, secondo il dossier di Legambiente, anche aree archeologiche di straordinario interesse come Agrigento, Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica, le necropoli etrusche di Cerveteri e le famosissime Pompei ed Ercolano.
''L'Italia ha la fortuna di custodire un patrimonio di arte, cultura e storia unico e irriproducibile, che incarna la nostra stessa identità nazionale - sottolinea Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente - ed è molto doloroso constatare, in molti casi, la totale incapacità di tutelarlo e valorizzarlo come grande ricchezza culturale e anche come chiave di uno sviluppo nuovo. Parliamo di monumenti e luoghi simbolo del nostro Paese, famosi in tutto il mondo, che rappresentano in un certo senso anche l'unione dell'Italia di cui quest'anno ricorrono i 150 anni".
"Un patrimonio -continua Muroni- per l'intera umanità che, una volta riconosciuto come tale, viene lasciato nell'abbandono, alla mercé di auto, inquinamento e nuovi edifici. Figuriamoci che ne è dei beni cosiddetti 'minori', quelle migliaia di chiese, opere d'arte e monumenti che costellano ogni angolo della penisola e di cui ci occupiamo da anni con la campagna Salvalarte''.
Tra i principali mali che incombono sui siti Unesco italiani, Legambiente segnala poi automobili e traffico, una vera 'spada di Damocle' sulla testa di molti posti straordinari come i Sassi di Matera dove il recupero e la rivitalizzazione degli antichi rioni è ferma da tempo mentre si progettano nuovi parcheggi, oppure i centri storici di alcune delle più importanti città d'arte del Paese quali Roma, Napoli, Verona, Siena e Urbino: musei a cielo aperto, soffocati da smog, veicoli ovunque e inquinamento, dove si progetta e si realizza il 'nuovo' senza interessarsi troppo di quello che esiste da secoli.
Lo sviluppo urbanistico eccessivo è anche l'incubo di Assisi e di altri siti francescani, del villaggio industriale di Crespi d'Adda e dei Sacri Monti della Lombardia, mentre l'incuria, la scarsa manutenzione e a volte il malcostume stanno seriamente mettendo in pericolo gioielli, archeologici, architettonici e artistici come la Villa del Casale a Piazza Armerina, Villa Adriana a Tivoli, Castel del Monte, i Monumenti paleocristiani di Ravenna, la Reggia di Caserta e le Residenze Sabaude.
''Il recupero e della valorizzazione dei beni culturali può diventare l'asse portante di un diverso sviluppo del turismo - conclude Muroni - che porta lavoro e benessere e al tempo stesso promuove l'attenzione e l'amore degli italiani verso i tesori d'arte. Un Paese civile non può lasciare che simili tesori scompaiano sotto l'ombra del degrado, sono un patrimonio dell'umanità sempre e non solo quando devono candidarsi a entrare nella lista Unesco''.

Lipari. Domenica appuntamento con la coinvolgente Via Crucis dei Cantori popolari delle Eolie

La Domenica delle Palme a Lipari, anche quest’anno, assume i toni spirituali ed artistici  della “Via Crucis”cui daranno vita i “Cantori Popolari delle Isole Eolie” diretti dal Dr. Nino Alessandro con il patrocinio del Comune di Lipari.
             Il gruppo folclorico, col tenace sacrificio dei propri artisti-volontari , mette in scena spettacoli così carichi di viva suggestione che lo spettatore medesimo, rapito dalla miscellanea di musiche, di balli, di canti intrisi di poesia della nostra terra, diviene di volta in volta nuovo custode e testimone della tradizione popolare. E’ proprio per questo coinvolgimento sulle masse che accresce il numero stesso dei partecipanti agli eventi culturali più complessi: si pensi che, in questa particolare occasione, giunta alla 21° edizione, sono circa 130 gli isolani di ogni età che si uniscono per la Sacra Rappresentazione, per andare oltre la semplice partecipazione e vivere da protagonisti il momento della Passione di Gesù.
            E se da un lato paiono insormontabili le difficoltà organizzative per coloro i quali, come i “Cantori” si propongono un obiettivo tanto ambizioso, d’altro canto, i lusinghieri riscontri a livello di pubblico costituiscono il comburente, uno stimolo che diviene dovere  quando è in gioco la sopravvivenza della cultura che ci appartiene.
            La Sacra Rappresentazione preserva alle mutilazioni del tempo l’antica tradizione celebrativa locale, fondendone i noti stilemi strettamente liturgici con motivi del tutto nuovi di forte impatto emotivo in cui emergono memorie di drammi popolari del passato.
            Una lodevole operazione, quella dei “Cantori Popolari delle Isole Eolie” , di fine sincretismo tra la “colta” concezione cristiana e la visione del Calvario rivista attraverso la lente aberrante del dolore dell’Uomo e di coloro che lo piangono, svettando oltre gli apici del mero spettacolo per la collettività, sino a raggiungere quella rarefatta atmosfera pregna dell’intima partecipazione del singolo spettatore.

            L’appuntamento dunque è a Lipari Domenica 17 Aprile in piazza Mazzini alle ore 18,00.