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lunedì 20 maggio 2013

Lipari: E' tripudio juventino (5° gruppo di foto)

 N.B. Le foto si ingrandiscono cliccandoci sopra. Ed ancora a pubblicazione conclusa le caricheremo su un apposito album di facebook

Lipari: E' tripudio juventino (4° gruppo di foto)

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Da Eolienews auguri di Buon Compleanno a Maurizio Zaja

Più che forum un piano di azione condiviso con i vari siti Unesco

Il termine "forum per il turismo" mi ha incuriosito. A questo termine su internet non e' associato proprio nulla.
Nel contempo pero' ho trovato un termine che mi "piace".... "Forum partecipativo locale" che si poneva come obiettivo la redazione di un "Piano di azione sul turismo integrato"(integrated tourism action plans),lo scopo finale del progetto era la candidatura alla rete EDEN (European Deastinations of Excellence), acronimo di Destinazioni Europee di Eccellenza.
Questo articolo mi ha fatto venire in mente una idea che butto li!!!
Noi abbiamo un management plan che e' il Piano di Gestione UNESCO. Come Noi tanti paesi nazionali ed internazionali sono dotati dello stesso strumento di pianificazione e di programmazione che tutela il loro patrimonio naturalistico, storico e culturale.
Quindi punti in comune e sinergie di intento nel metodo di creare sviluppo dove l'aspetto dell'ambiente, della cultura e della storia sono la base di ogni piano.
Andiamo alla proposta: un Piano di Azione condivido tra siti UNESCO. Il risultato la creazione di una offerta turistica (es. a tappe, o Dolomiti /Eolie etc etc) che unisca luoghi, culture, storia, bellezze naturali etc etc...
E' una idea che deve essere sviluppata da chi fa turismo di mestiere (associazione di categoria, operatori,agenzie specializzate etc etc).
Dall'articolo pubblicato sui giornali non ho ben capito quale tipologia di forum immaginiamo. Questa volta non ho visto interviste rilasciate, quindi deduco nessun progetto internazionali in corso. Spero che oltre quello che leggo (sempre le stesse parole) programmazione, prodotto, mercato, brand ci sia qualcos'altro!! Mica stiamo predisponendo un business plan....
Ps: certo che se avessimo il parco e le riserve marine allora sai quanti altri piani di azione condivisi!!

Angelo Sidoti

Lipari: E' tripudio juventino

Lipari: E' stato tripudio juventino. Il corteo si è formato a Sottomonastero e, dopo aver percorso, per ben due volte il centro storico di Lipari, ha puntato su Canneto dove abbiamo realizzato un video di circa dieci minuti.  
Il corteo ha fatto poi ritorno a Lipari per una "puntatina" a Marina Corta
Al di la della diversa "fede sportiva" del direttore di questo giornale, per dovere di cronaca e per rispetto e stima per i tanti amici juventini abbiamo dedicato e dedicheremo ancora ampio spazio all'evento. Sia a livello fotografico che video

domenica 19 maggio 2013

Fiocco azzurro in casa Saia-Andaloro

E' venuto alla luce presso l'ospedale di Milazzo alle ore 20 e 30 il piccolo 
Felice Antonio Saia, 
figlio di Pietro e di Mariangela Andaloro. 
Il bimbo pesa Kg. 2,550
Al piccolo l'augurio di una vita ricca di serenità, gioia, soddisfazione e felicità.
Ai neo genitori un forte abbraccio e le nostre felicitazioni.
Felicitazioni anche ai nonni Gioacchino e Caterina, Felice ed Adriana, alle zie, al cuginetto Samuel e ai parenti tutti.

Lipari: E' tripudio juventino (3° gruppo di foto)

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Lami: Sopralluogo dell'assessore Sardella, dell'ispettore Portelli e di Iacono della squadra comunale di Pronto Intervento

Fumi ed incendi nella ex discarica di Lami-Malopasso. L'assessore Giovanni Sardella, accompagnato dall'ispettore Agostino Portelli e dal componente della squadra di Pronto intervento
Gaetano Iacono , oggi pomeriggio ha effettuato un sopralluogo di oltre due ore all'interno del sito. Dapprima, sin dove è stato possibile arrivare con il fuoristrada della Protezione poi, essendosi creati, veri e propri canyon intransitabili, a piedi sino in vetta.
Si è potuto così prendere atto della reale situazione in cui versa l'ex discarica (chiusa dal 2007 e che la Regione non ha provveduto a bonificare) e, principalmente,  si è cercato di monitorare la denunciata fuoriuscita di fumi dovuti al processo di autocombustione tra i materiali presenti in discarica. Nello stesso tempo si è cercato di capire come e, in che modo, la fuoriuscita di fumi possa essere collegata agli incendi di questi giorni. La prima impressione è che i fumi c'entrino ben poco.
In ogni caso- ci ha detto l'assessore Sardella- che abbiamo incrociato al termine del sopralluogo, il sito va messo in sicurezza e bonificato e già da domani mi attiverò per questo presso i competenti organismi". Nel frattempo è stato deciso che, nei prossimi giorni, sarà effettuato qualche intervento con la pala meccanica del comune. In particolare in quelle parti che, in questi anni, sono state oggetto di deposito indiscriminato da parte di abusivi di materiale di ogni  genere (ivi compresa la carcassa di un delfino).
A conclusione del sopralluogo si è provveduto a chiudere il cancello d'accesso che era stato forzato dai soliti ignoti.

Lipari: E' tripudio juventino (2° gruppo di foto)

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Lipari: E' tripudio juventino (1° gruppo di foto)


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Si trovi la strada giusta per i fratelli Biviano (di Giuseppe Alessandro D'Angelo)

Ho avuto modo di leggere e di vedere i vari appelli rivolti dai cittadini al fine di dare un sostanziale aiuto sociale alla famiglia Biviano, palesemente abbandonata al loro stesso destino ed evidentemente bisognosa di sostegno concreto in ogni forma possibile. Anche io mi unisco al coro dei non ascoltati, ovvio, che il problema di questi ragazzi non è il problema “ben più importante” del caro benzina alle Eolie, dei Porti, dei cimiteri, delle Aiuole, del traffico, della Juventus che vince lo scudetto, delle mattonelle ben posizionate, ecc, ecc, ma bensì, è un problema atipico, un problema reale, è un problema che proprio per la sua consistenza, nessuno interroga nessuno, ed allora il grido d’allarme disperato di una famiglia che dichiara drammaticamente “o le staminali o l’eutanasia” cercando una piccola breccia nei cuori di chi “se solo volesse con un po’ di impegno” potrebbe fare qualcosa, questo grido d’allarme, si minimizza, mutando e diventando solo parole, parole al vento, parole sprecate, ma, come disse lo scrittore (Massimo Bisotti) Le nostre parole non sono mai sprecate, semmai non arrivano sempre dritte a un cuore, se non arrivano dritte a un cuore non sono sbagliate le nostre parole, è sbagliata la destinazione. Allora chiedo a chi di dovere, quale sia la giusta destinazione, al fine di poter indirizzare finalmente ed al meglio la nostra voce, le nostre parole, le nostre preghiere, in modo che possano essere ascoltate e finalmente esaudite. Strano mondo quello in cui viviamo, si diventa portavoce e paladini della giustizia per cose meno importanti e sordomuti affetti da cecità per cose importantissime e di vitale importanza, per questi motivi, chiedo a quei prelati che all’epoca fecero suonare con tanto entusiasmo le campane a festa per la politica, ove possibile, altrettanta enfasi e cristianità, per questa famiglia disperata, nulla togliendo ad entrambe e senza critica alcuna, facendole suonare, al fine di attirare l’attenzione sulla famiglia Biviano. Chiudo con un aforisma del premio Nobel per la letteratura George Bernard Shaw “Il peggior peccato contro i nostri simili non è l'odio, ma l'indifferenza: questa è l'essenza della disumanità”.
di Giuseppe Alessandro D'Angelo

A proposito di legge anticorruzione (di Angelo Sidoti)

Leggendo alcuni approfondimenti sul tema della legge anticorruzione (Legge 190/2012), ho rilevato che la norma si applica viene estesa anche:
a) alle società partecipate dalle amministrazioni pubbliche e dalle loro controllate ai sensi dell'art.2359 c.c., limitatamente alla loro attività di pubblico interesse, disciplinata dal diritto nazionale o europeo
b) alle società e altri enti di diritto privato in controllo pubblico che esercitano funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche o di gestione di servizi pubblici.
Di fatto nel piano triennale del Comune di Lipari vengono richiamati i soggetti destinatari i quali dovranno attivarsi di conseguenza e adeguarsi nei tempi dettati dal piano stesso.
Per quanto riguarda gli obblighi di trasparenza (nel nostro comune argomento ancora da sviluppare) la vigilanza e' affidata:
1) al Responsabile della trasparenza, nel nostro caso il Segretario Generale
2) OIV organismo indipendente di valutazione che verifica la coerenza tra programma sulla trasparenza e piano di performance (da noi demandata principalmente ai dirigenti e con forme pressoché discutibili o migliorabili)
3) CIVIT quale attività nazionale anticorruzione
4) Corte dei Conti nel caso in cui la CIVIT lo ritenga opportuno a fronte della rilevazione di gravi inadempienze.
A tal proposito la mancata o incompleta applicazione delle informazioni richieste dalla legge costituisce una violazione degli standard qualitativi ed economici, anche agli effetti di una class action ed e' valutata sotto il profilo della responsabilità dirigenziale.
Pongo in evidenza tali aspetti solo per far comprendere ai soggetti che dovranno applicare tale norma che il tema "trasparenza" costituisce un obbligo e non una opzione.
Angelo Sidoti

Ex discarica di Lami. Merlino, presidente della locale associazione, chiede immediato sopraluogo

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI LIPARI
 Al Signor Assessore all’Ecologia del Comune di Lipari
 Al Signor  Dirigente del IV settore del Comune di Lipari
Alla luce delle gravi situazioni che si sono manifestate nell’area dell’ex discarica di RSU di Lami/Maloposso, compreso l’ultimo in ordine di tempo ovvero l’incendio del 17 Maggio che ha richiesto due interventi dei Vigili del Fuoco, che non sono stati sufficienti a risolvere il problema considerato che questa notte altre fiamme si sono alzate nella zona, si chiede di voler disporre un immediato sopralluogo alla suddetta discarica, in evidente stato di degrado ambientale e possibile fonte di pregiudizievoli situazioni igienico-sanitarie” per la popolazione e per il territorio interessato, al fine di verificare, sui luoghi, quanto di grave sta accadendo.
Si fa presente che il sottoscritto, anche nella qualità di Presidente dell’Associazione Borgata Lami, ha avanzato, tra il 2008 e il 2012, numerose richieste scritte ed è ancora nell’attesa di ricevere notizie, tendenti a conoscere le procedure per l’attuazione del progetto di gestione post mortem della discarica di Malopasso, la messa in sicurezza permanente (per evitare le infiltrazioni d’acqua piovana e la fuoruscita del percolato e altri incendi come quelli di questi giorni), del ripristino, del recupero e del risanamento ambientale del sito, del risultato delle analisi ambientali effettuate dall’ARPA e del finanziamento garantito dall’Agenzia Regionale dei Rifiuti e delle Acque per la redazione di un progetto esecutivo cantierabile, nonché per la realizzazione dell’intervento.
 Distinti saluti.
 Lipari, 19/05/13
ASSOCIAZIONE BORGATA LAMI
                        IL PRESIDENTE                       Saverio Merlino

Merlino: "Valida l'iniziativa del Forum per il turismo ma da sola non basta" (di Saverio Merlino)

Ho letto dell'’iniziativa di promuovere un “Forum per il turismo” e ritengo sia una proposta valida e direi necessaria per il comparto.
Poi, dal mio punto di vista, ogni luogo, ogni situazione creata per dialogare e confrontarsi sui vari aspetti importanti della vita sociale ed economica del nostro territorio non può che essere sostenuta e incentivata nell'interesse di tutti.
A maggior ragione in un Comune come il nostro, il cui sistema economico si basa prevalentemente sull’attività turistico- alberghiera, c’è necessità di supportare iniziative come queste tendenti al recupero della competitività del sistema produttivo e della salvaguardia ambientale del territorio comunale.
Ma, certamente, il “ Forum del turismo” da solo non può assolvere a questo compito.
Servono anche altre iniziative, che partono dal basso, sempre con il coinvolgimento degli imprenditori della filiera turistica, che hanno come obiettivo il recupero della competitività del sistema economico sociale e produttivo dell’intero Arcipelago eoliano.
A tal proposito, a mio avviso, sarebbe opportuno che si creasse immediatamente (siamo già molto in ritardo) anche a Lipari il “Distretto Turistico Alberghiero”, direi: il “Distretto Tustico Alberghiero delle Isole Eolie”(un'Associazione composta da Albergatori, Operatori commerciali, Gestori di pontili galleggianti, Concessionari di Autolinee, Autonoleggi, Armatori, Comuni, etc.).
Distretti Turistici Alberghieri, infatti, come previsto D.L. n. 70 del 13 maggio 2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 106 del 12 luglio 2011 (in G.U. n. 160 del 12 luglio 2011). costituiscono “Zone a Burocrazia Zero” e l’art. 3, c. 6, lett. b, del citato D.L., ne stabilisce le agevolazioni concesse ai suddetti Distretti.
La nascita del “Distretto Turistico-Alberghiero delle isole Eolie” permetterebbe la creazione di un soggetto autonomo, una nuova figura giuridica, legalmente riconosciuto che può lavorare in autonomia per lo sviluppo turistico degli organismi pubblici e privati che ne fanno parte.
Questi non saranno più obbligati a difficili trattative tra loro, a riunioni, conferenze tra gli stessi, ma potranno istituire “il distretto”, un organismo snello, che avrà la delega ad operare sulle iniziative individuate, con tutte le seguenti agevolazioni :
FISCALI
Alle imprese dei distretti turistico-alberghieri, ancorché non costituite in rete, si applicano – su richiesta – le disposizioni agevolative in materia fiscale del comma 368, lettera a), articolo 1, della Legge Finanziaria 2006.
I Distretti costituiscono “Zone a burocrazia zero” ai sensi dell’articolo 43 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e ai medesimi si applicano le disposizioni di cui alle lettere b) e c) del comma 2 del predetto articolo 43; gli eventuali maggiori oneri per spese di competenza del Ministero dell’interno sono a carico del fondo di cui al comma 2;
Nei distretti sono attivati sportelli unici di coordinamento delle attività delle agenzie fiscali e dell’INPS, che permettono alle imprese del distretto di risolvere qualunque questione di competenza di tali enti, presentare istanze, ricevere provvedimenti.
I distretti vengono ricompresi tra i soggetti passivi dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società).
Le imprese appartenenti ai distretti possono congiuntamente esercitare l’opzione per la tassazione di distretto ai fini dell’applicazione dell’IRES;
Tassazione di gruppo ai sensi dell’art. 117 e segg. Testo Unico Imposte Dirette, ove applicabile;
Il reddito imponibile del distretto comprende quello delle imprese che vi appartengono, che hanno contestualmente optato per la tassazione unitaria;
La determinazione del reddito unitario imponibile, nonché dei tributi, contributi e altre somme dovute agli enti locali, viene operata su base concordataria per almeno un triennio;
I distretti possono concordare IN VIA PREVENTIVA E VINCOLANTE con l’Agenzia delle Entrate per la durata di almeno un triennio il volume delle imposte dirette di competenza delle imprese appartenenti da versare in ciascun esercizio; la stessa operazione vale con gli enti locali per i tributi di loro competenza;
la ripartizione del carico tributario tra le imprese interessate è rimessa al distretto che provvede in base a criteri di trasparenza e parità di trattamento, sulla base di principi di mutualità;
Non formano base imponibile le somme percepite o versate tra le imprese appartenenti al distretto in contropartita dei vantaggi fiscali ricevuti o attribuiti
AMMINISTRATIVE
Le imprese aderenti al distretto possono intrattenere rapporti con le pubbliche amministrazioni e con gli enti pubblici e dare avvio a procedimenti amministrativi per il tramite del distretto di cui esse fanno parte; l’intervento del distretto permette alle PP.AA. e agli enti pubblici di provvedere senza altro accertamento nei riguardi delle imprese, velocizzando e semplificando così le procedure;
La facilitazione all’accesso ai contributi regionali, nazionali e comunitari per le imprese aderenti è permessa dalla possibilità di presentare istanze e avviare procedimenti amministrativi mediante un unico procedimento collettivo, per il tramite dei distretti che possono anche arrivare a certificare il diritto per l’accesso ai citati contributi; i distretti possono inoltre stipulare convenzioni anche collettive con gli istituti di credito per la prestazione di garanzie in relazione a tali contributi;
I distretti possono stipulare, per conto delle imprese, negozi di diritto privato secondo le norme del mandato, come previste dagli articoli 1703 e segg. del Codice Civile.
FINANZIARIE
Finanziamento dei distretti e delle relative imprese attraverso operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti concessi da una pluralità di banche o intermediari finanziari alle imprese del distretto e ceduti ad un’unica società cessionaria;
Favorire l’accesso al credito e il finanziamento dei distretti e delle imprese che ne fanno parte assicurando il riconoscimento della garanzia prestata dai confidi ed altre agevolazioni quali anche la costituzione di fondi da parte dei distretti con apporti di soggetti pubblici e privati di fondi di investimento in capitale di rischio delle imprese che fanno parte del distretto.
RICERCA & SVILUPPO
Accesso agevolato a tutti i finanziamenti regionali, statali e comunitari.
Ritengo che l’idea della creazione del distretto Turistico Alberghiero delle isole Eolie come strumento di rete e di valorizzazione possa essere fondamentale per rendere competitive quelle nostre imprese (quasi la totalità) che operano nella filiera turistico alberghiero.
Lipari, 19 maggio 2013
 Saverio Merlino

Lami. Fumi della discarica provocano problemi sanitari. Ci scrive Silvia Carbone

 Dal 2007 la discarica comunale di Lami/Malopasso è stata chiusa per legge, ma sarebbe meglio dire che è stata abbandonata a se stessa.
Da  un paesaggio desolato  si alzano ininterrottamente piccole e grandi colonne di fumo, pare frutto di autocombustione dei rifiuti stoccati lassù negli anni e malamente ricoperti per tamponare una situazione che doveva essere "provvisoria"
I fumi fuoriescono quasi sempre da grandi tubi (apparentemente in cemento) che fungono da sfogo, mi dicono messi là ai tempi per consentire ed incanalare l'emissione di gas .
Ma nel tempo colonne di fumo più o meno consistenti hanno iniziato a sollevarsi in più punti della ex discarica, fino ad arrivare al 17 maggio 2013, giorno in cui il fumo si è trasformato in alte fiamme, propagandosi fin nella  boscaglia  adiacente.Ben due interventi dei VVFF pare non siano stati sufficienti a risolvere il problema, tant'è che stanotte altre fiamme si sono alzate, sicuramente alimentate dal forte vento.

A farne le spese( oltre a tutto l' ambiente che si riempie di odori orribili, in maniera evidente) due famiglie residenti sul posto:  dei quattro , due oggi si sono recati all'ospedale di Lipari per controllo e visita pneumologica a seguito disturbi respiratori , mal di testa e disturbi gastrointestinali per INTOSSICAZIONE DA FUMI TOSSICI DA DISCARICA IN FIAMME.
Gli altri due, rientrati sull' isola preoccupati per le sorti del padre, si troveranno comunque nella necessità di reperire un alloggio alternativo, dato che la loro casa, sita a 100 mt dalla ex discarica, è sicuramente malsana, in  questo momento in modo particolare,e circondata dai fumi.
 A nulla è servito, nel tempo, l'impegno personale del Sig. Biviano, il quale, dopo ricorsi legali, sottoscrizioni e raccolte di firme, pur avendo pagato oneri di urbanizzazione, IMU, TARSU  ecc, vede sempre più precaria la sua situazione abitativa, stante il silenzio ottuso delle Amministrazioni che si sono succedute senza MAI dare risposte.
(di Silvia Carbone)
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Z.T.L. e isola pedonale e il rispetto delle ordinanze (di Luca Chiofalo)


Oggi, mi sono soffermato ad osservare se il rispetto delle ordinanze di z.t.l. e isola pedonale fosse divenuto civile costume del nostro paese.
Mi duole constatare che non siamo neanche vicini ad una scrupolosa osservanza delle suddette limitazioni al traffico. Marina corta è un parcheggio (o campo di calcio) apprezzato e frequentatissimo, nonostante i cartelli indichino un divieto di sosta 0-24, mentre via Garibaldi e il corso Vittorio Emanuele sono oggetto di scorribande festose di centauri e automobilisti, che provano il "brivido del proibito" senza pagare dazio. Per la dignità di chi prepara le ordinanze e di chi dovrebbe farle rispettare, suggerisco, umilmente, o di cambiare l'approccio al problema (per esempio telecamere ai varchi) o di revocare tutte le disposizioni, consentendo libera circolazione e sosta a tutti e a tutte le ore. La seconda ipotesi è evidentemente provocatoria, ma, vista la situazione, sembra una volontà vicina al "comune sentire"...
N.B. comincio a capire il "pensiero" anarchico e sono in procinto di abbracciarlo.
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

"Burning desire" è il tema del Teatro del Fuoco® International firedancer festival 2013, in programma alle Isole Eolie e Palermo dal 26 luglio al 3 agosto


                                                    COMUNICATO STAMPA
                                                         "BURNING DESIRE”
TEMA DELLA VI EDIZIONE
DEL TEATRO DEL FUOCO 
INTERNATIONAL FIREDANCER FESTIVAL 2013
 Palermo, 19 maggio 2013 - Un festival internazionale di artisti e danzatori di fuoco, unico nel suo genere in Italia, inserito nel calendario dei grandi eventi della Regione siciliana, nato cinque anni fa  e realizzato  con il riconoscimento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Il Teatro del Fuoco è un progetto artistico che punta alla valorizzazione degli elementi  propri del  territorio siciliano a partire dal fuoco, proposto  attraverso  una varietà di canali espressivi potenti che vanno dalla danza, al canto, all'acrobatica, fino al mimo e al cabaret.
 L’espressione del corpo in movimento, nel recupero di una gestualità primordiale, la sublimazione delle forme e delle suggestioni sono strumenti propri del Teatro del Fuoco che della luce e del calore delle fiamme fa un’arte espressiva vitale e purificatrice che innesca ed esalta il legame atavico fra forza degli elementi e spettatori in una sorta di magia sacrale. Esprimersi attraverso il corpo è dare voce all’anima.  Fuoco è vita, energia, conservazione, forza creatrice, desiderio, sogno, “Burning desire”, appunto.
“Burning Desire vuol dire voglia di  continuare  a provare, di  rialzarsi dopo una caduta,  essere creativi nonostante tutto fino a raggiungere lo scopo, il sogno” ha sottolineato Amelia Bucalo Triglia, ideatrice dello show.
Con questa idea è nata  una kermesse spettacolare, che attinge a piene mani dalla natura e dai suoi elementi. Non è casuale la scelta di Stromboli prima, e dell'anfiteatro greco romano  di Lipari in un secondo momento di maturità artistica dello show, cosi come Linguaglossa, Ustica, Vulcano e Salina come palcoscenico naturale della manifestazione in queste cinque edizioni.
 A Lipari il sensazionale spettacolo è  realizzato all'interno del complesso museale Bernabò Brea, il cui simbolo noto in tutto il  mondo è il "cratere dell'Acrobata”, un Vaso fliacico a figure rosse con acrobata: raffigura Dionisio che guarda una donna acrobata e rappresenta il più noto di questi reperti del sud Italia.

Tra arte e fuoco, danza e magia,  la Bucalo Triglia propone  un indimenticabile viaggio evocativo fra suggestioni e rappresentazioni di altissimo livello portate in scena da una compagnia di 40 artisti di fama internazionale in un grandioso mix di culture, esperienze e metodologie.
 Secondo Bucalo Triglia, “Il Teatro del Fuoco rappresenta un valore aggiunto per l'offerta turistica e culturale siciliana perchè capace di dirottare consistenti flussi turistici provenienti anche da destinazioni internazionali che scelgono la Sicilia, centro del mediterraneo come fulcro  di un viaggio primordiale intorno all'uomo”.
Il Fuoco,  infatti, diventa il simbolo metaforico dello spirito e della giovialità del popolo siciliano, della sua natura, della antica tradizione lipariota in particolare, elemento conduttore di tutte le edizioni: Energia (2008), Trasformazione (2009), Dio e Miti del Fuoco (2010), Passione (2011), Femmina (2012).

Lo spettacolo prevede una trama centrale a partire dal tema “Burning desire”,  da cui si articolano scene e visioni differenti, che prendono forma  dalle  performances  degli artisti che si esibiscono col fuoco in esercizi aerei,  con palle di fuoco, torce, bastoni, e coreografie di fortissimo impatto scenico. Il linguaggio artistico dello spettacolo nasce dalla fusione  di diversi stili creativi che rievocano la creazione del globo in un mix spettacolare di elementi naturali e umani.
Tutti gli accessori, gli oggetti e i costumi di scena vengono confezionati  e realizzati da artigiani siciliani come siciliana è l' intera  produzione del Teatro del Fuoco.

GOVERNO CONTRO ASSEMBLEA, LA SOLITA BATTAGLIA DI PRIMAVERA

L’irricevibilità di un atto, proposta, missiva impedisce la lettura, l’esame, la discussione ed il giudizio, taglia di netto il discorso. Chi dovrebbe ricevere non accetta nemmeno che si possa aprire il dialogo, alza un muro “giuridico”. L’irricevibilità è lo strumento con il quale, nel tempo, l’Assemblea regionale siciliana ha stroncato sul nascere la possibilità che sugli emolumenti dei deputati regionali e del personale potesse esserci un seppur timido tentativo di riesame.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, aveva promosso in marzo un disegno di legge di un solo articolo per ottenere l’adeguamento degli stipendi del personale del Parlamento regionale a quelli dei regionali. Di fatto, un alleggerimento delle buste paga assai pesante, in alcuni casi più di due terzi dei livelli stipendiali attuali. Di colpo, dall’oggi al domani.
Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha giudicato irricevibile il disegno di legge perché l’Assemblea gode dell’autodichia, di una autonomia amministrativa e quindi, il governo non può entrare, nemmeno attraverso uno spioncino, negli affari interni del Parlamento: non può proporre, suggerire, assumere iniziative o altro. In più, si sostiene a Palazzo dei Normanni, e le fonti sono molto interessate, occorre considerare che gli emolumenti dell’Assemblea sono agganciati al Senato della Repubblica, il celebre parametro, e perciò non c’è niente da fare.
Irricevibilità e parametro, dunque. Una diga insormontabile che in passato, ogni volta che il governo assume l’iniziativa di aprire il discorso sugli stipendi – dei parlamentari e del personale (e avviene, come una liturgia, periodicamente), stronca sul nascere le velleità dei promotori e tutto resta come prima. Il fatto è, tuttavia, che la Regione siciliana non ha risorse nemmeno per i servizi basici e non ne ottiene da Roma nemmeno sotto tortura, la qualcosa rende più acuta la necessità di tagliare i costi del palazzo.
L’inamovibilità, tra l’altro, ha finora permesso la permanenza di un sistema di elargizione degli stipendi che non ha eguali (a parte la Camera, il Senato ed il Quirinale); si tratta degli aumenti percentuali, agganciati appunto a quelli del Senato, per quanto riguarda l’Assemblea siciliana. Significa che nel tempo, le posizioni apicali dell’Assemblea, a prescindere da chi ricopre gli incarichi, si allontanano sempre più dai livelli iniziali. Chi sta in testa ha un reddito quattro volte superiore, circa, rispetto a chi comincia dal primo livello: da 120-140 mila euro a circa 350-400 mila euro l’anno. Se il segretario generale ha uno stipendio quattro volte superiore ad un altro dipendente, questi ha uno stipendio tre volte superiore a quello dello statale e due volte, forse di più, rispetto all’impiegato regionale. È una forbice che si allarga di anno in anno, con gli aumenti “percentuali”, uguali per tutti, ma oltremodo diseguali nella sostanza.
I regionali in Sicilia, inoltre, sono retribuiti meglio degli statali e godono di “privilegi” (pensionamento ed altro), che i dipendenti dello Stato non hanno. Tutto il settore pubblico, con ricadute a cascata, ha goduto del favore dei rappresentanti delle istituzioni. E qui il parametro non c’entra per niente. È stata generosità, ricerca del consenso, costume politico.
Non c’è proprio niente da fare? Il decreto Monti, che il presidente dell’Ars si è impegnato a recepire, dovrebbe affrontare la questione e sanarla, ma questo appuntamento con il taglio dei costi, preteso da una legge, pare essere stato rinviato sine die grazie ad una operazione di maquillage che ha tagliato dell’otto per cento le spese del Parlamento regionale con l’ultimo bilancio approvato dall’Aula.
Se è irrealistico aspettarsi il miracolo, l’adeguamento degli stipendi dell’Ars a quelli della Regione (c’è lo steso divario fra statali e personale delle Camere), è però legittimo, e doveroso, che si continua a far suonare l’orchestra sul Titanic che affonda.
L’irricevibilità, così come il parametro, sono falsi problemi. Il fatto che la proposta del governo sia irricevibile non esclude che il Consiglio di presidenza dell’Ars possa assumere ogni decisione, autonomamente, sui livelli stipendiali quando e come vuole. Anche il parametro può essere abbattuto con una spallata, basta che lo si voglia. Proprio grazie all’autodichia, rivendicata con forza dagli interessati.
Il presidente dell’Ars, Ardizzone, può legittimamente rispondere al presidente della Regione, Crocetta, che sono “affari loro”, gli stipendi del personale, e i costi del Palazzo, ma può in poche ore fare quel che deve per adeguare i costi alle risorse disponibili, come avviene in ogni famiglia quando si deve stringere la cinghia. I risparmi ottenuti dal taglio dei costi dell’Assemblea, è bene ricordarlo, costituiscono poco più di un granello di sabbia nel mare magnum delle spese della Regione, ma il loro valore è incommensurabile: i sacrifici, insomma, devono farli tutti, soprattutto chi ha di più.

Auguri da Partylandia per Alessia, Nino e Loris

Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno ad Alessia Cafarella, Nino La Greca e Loris Gualdi che compiono oggi 18 anni
Da Eolienews auguri a Bartolo Basile per il suo compleanno

sabato 18 maggio 2013

Il sindaco Giorgianni a Stromboli. A vulisti a bisicletta? Ora pedala (foto Claudio Utano)

Ultimo saluto di Milazzo a Giuseppe Tusa. Il marinaio, deceduto a Genova, amico di molti eoliani

(dalla gazzetta del sud on line)

Non è stato solo un funerale. C’è stata la musica, la consolle e il mixer suoi inseparabili compagni di viaggio. E poi c’erano gli amici, decine di dj provenienti da tutta la provincia di Messina per salutare Giuppy Black. Era il suo nome di battaglia, il nome con cui Giuseppe Tusa era conosciuto da tutti. Ed erano in migliaia oggi nel Duomo di Milazzo per l’ultimo saluto a Giuseppe, il militare della Guardia Costiera morto con altre otto persone nel crollo della torre di controllo nel porto di Genova. A celebrare il rito funebre l’arcivescovo Calogero La Piana, presenti le massime autorità civili, militari e religiose. C’era il prefetto Trotta e l’ammiraglio Di Michele e molti rappresentanti della Marina che si sono voluti stringere attorno ai familiari di Giuseppe. La  mamma Adele, che per tutta la durata del rito ha stretto al cuore un poster con l’immagine del figlio in versione dj, e le due sorelle.  Accanto alla bara gli amati dischi.  Al termine del funerale la bara ha raggiunto un palco allestito dagli amici in piazza Duomo. Quindi hanno risuonato le note dei successi che Giuppy Black metteva in discoteca ed in radio e che lo avevano reso famoso ed amato dai giovani. Toccante l’appello della signora Adele, la madre di Giuseppe: “Adesso non m’interessano le condanne, ormai mio è figlio è morto però  pretendo che qualcuno ammetta le responsabilità e chieda scusa, cosa che finora nessuno ha sentito di fare”. Oggi a Milazzo è stata giornata di lutto cittadino. 

Su richiesta di Giorgianni, Compagnia delle isole mette a disposizione spazio destinato al trasporto di derrate alimentari


Si ringrazia la Compagnia delle Isole Siremar che con nota 15372 del 15 Maggio indirizzata alle proprie agenzie di Lipari e Milazzo, ha accolto la richiesta del Sindaco del comune di Lipari disponendo che le agenzie di scalo di Milazzo e Lipari riservino 30 metri lineari di spazio garage/valido fino a mezz'ora prima di ogni partenza dei moto- traghetti agli automezzi destinati al trasporto di derrate alimentari e generi di prima necessità.Con quanto sopra si assicura sopratutto per le isole minori un servizio essenziale che tanta preoccupazione a destato sino ad oggi.Si coglie l'occasione con questo comunicato per informare le aziende interessate dell'opportunità, al fine di assicurare un rifornimento agevole dei generi alimentari e di prima necessità.
Il Sindaco
Marco Giorgianni

FUORI VENTURINO, M5S VUOLE ENTRARE NEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA

I parlamentari regionali Giampiero Trizzino e Vincenzo Vinciullo, componenti della commissione Regolamento dell’Ars, hanno chiesto al presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, la convocazione della commissione di cui fanno parte.
L’intento del M5S è “di correggere le anomalie regolamentari che di fatto impediscono al Movimento Cinque Stelle, il secondo gruppo più numeroso a palazzo dei Normanni, di avere una rappresentanza all’interno del consiglio di Presidenza”.
La questione è sorta con l’espulsione del vicepresidente dell’Assemblea, Antonio Venturino, dal Movimento, che è stata spiegata con il mancato versamento dei rimnborsi non utilizzati nel mese di marzo del corrente anno. Venturino, invece, ritiene di avere subito il provvedimento a causa del suo dissenso sulle scelte di Beppe Grillo e del Movimento, contrarie al dialogo con il Pd, scelte che avrebbero – a suo avviso – di fatto avvantaggiato fortemente il ritorno al governo di Silvio Berlusconi.
Il coordinatore degli stellati, Giancarlo Cancelleri, aveva già posto la questione al Presidente dell’Ars, Giovanno Ardizzone, ricevendo una risposta interlocutoria, ma sostanzialmente negativa, giustificata dall’inamovibilità di Venturino, eletto Vice Presidente dall’Assemblea.
Il regolamento interno dell’Ars, tuttavia, prevede che tutti i gruppi parlamentari siano rappresentati in seno al Consiglio di Presidenza. In più, proprio di recente, è stata autorizzata la costituzione in deroga di due gruppi parlamentari, Pid e Grande Sud, ed è stata accolta la successiva richiesta di una rappresentanza nel “governo” dell’Ars.
Il Consiglio di presidenza, allo stato annovera ben sei segretari – ognuno dei quali dotato di segretaria, personale addetto (interno ed esterno), risorse ed ogni altro servizio. Se fosse accolta la richiesta del M5S, il numero dei segretari raggiungerebbe le sette unità, un autentico record. Un paradosso, dal momento che questo risultato verrebbe ottenuto a causa della questione sorta all’interno del gruppo parlamentare più sensibile ai costi della politica.

Aldo Natoli chiede Giacomantonio risponde

Gentile Dottore Giacomantonio,
in un Paese che se si vuole rilasciare il settore turistico non abbiamo bisogno di Studi, Piani e Consulte varie, dovendo percorrere l'unica strada possibile che è quella di riqualificare il territorio, ritiene che sia apprezzabile la soluzione progettuale dell'Amministrazione che prevede di realizzare in adiacenza al Terminal degli aliscafi , e quindi nella zona di arrivo degli ospiti, il mercato del pesce. Non crede che si confonde Lipari con Ganzirri?
Un grazie anticipato e cordiali saluti
Aldo Natoli
 P.S.
Le Sue risposte pervengono alla mia e-mail oppure le debbo leggere nel sito
del Comune, o in qualche notiziario? Grazie

RISPOSTA:

Quando c’è una email cerco di spedire la risposta prima  all’interrogante, quindi la invio al sito del Comune e quando il sito l’ha pubblicata la inoltro ai blog e ai giornalisti. Questa vorrebbe essere la procedura standard, poi ogni tanto c’è qualche contrattempo.
Ma andiamo ai quesiti. E’ vero che uno dei primi problemi del rilancio del turismo e del suo sviluppo è la riqualificazione del territorio ma non sembra questo obiettivo è immediato e percepibile e quindi è necessario  programmare, approfondire, confrontarsi anche perché le consulte servono a fare opinione e una opinione pubblica matura e consapevole è un altro grande stimolatore del turismo soprattutto sotto l’aspetto dell’accoglienza e della tutela.
Il caso che lei cita è proprio uno di quelli su credo che sia giusto e doveroso riflettere e discutere. 
Innanzitutto converrà con me che fino ad oggi il cosiddetto terminal degli aliscafi è stato un luogo degradato e senza nessuna qualifica che lo renda accogliente come ben dimostrano queste due foto.  Inoltre il pesce si vende sulla banchina e ad ogni angolo di strada che può apparire anche singolare e simpatico ma che non è certo il meglio dal punto di vista igienico- sanitario.
La scelta progettuale dell’Amministrazione mira appunto a riqualificare anche la vendita del pesce, che da una vendita improvvisata a cielo aperto, con secchiate di acqua lurida e pulizia a vista con interiora gettate in pasto a gabbiani ed al mare, viene appunto trasformata in una regolare e controllata vendita, in spazio chiuso, con assistenza del veterinario, ed in un fabbricato architettonicamente gradevole. La vendita prevista riguarda esclusivamente il pescato fresco e quindi giornaliero, senza celle frigorifere o altro, in appositi box dedicati e ripeto quindi controllati.
Comunque la vendita in ambito portuale è la naturale collocazione della vendita del pescato fresco in molti porti italiani
Così apparirà il luogo della vendita del pesce quando sarà realizzato. E questa è la piantina progettuale che riguarda l’aria a fianco al Terminal degli aliscafi.


Michele Giacomantonio
(N.B. Le foto si ingrandiscono cliccandoci sopra)

Diportisti filmano orca nel mare eoliano. (Notizia e video)

Un gruppo di diportisti è riuscito ad immortalare in un video un’orca nelle acque dell’arcipelago eoliano. Per la precisione nel canale tra Lipari e Panarea, e' stato notato il cetaceo csaltare fuori dall’acqua. Inconfondibile il profilo e chiaramente distinguibili i colori nero e bianco del mammifero, che a volte viene confuso con la pseudorca, una specie di delfino, che però presenta una colorazione totalmente scura.
Gli avvistamenti di orche nel Mar Mediterraneo sono alquanto rari. 
IL VIDEO GIRATO DAI DIPORTISTI E PUBBLICATO SU YOU TUBE

Il Sindaco Giorgianni promuove un “Forum per il turismo”

COMUNICATO STAMPA
Stamattina, sabato 18 maggio, alle ore 10 al Comune di Lipari si è tenuta la prima riunione del “Forum per il turismo” alla presenza del Sindaco Marco Giorgianni, dell’Assessore al Turismo Roberto Cuccia e dall’Assessore alla Cultura ed all’Istruzione, Tiziana De Luca. Invitati una ventina di operatori delle diverse filere del turismo: albergatori, ristoratori esercizi pubblici, diportismo, trasporti marittimi interni e agenzie di viaggio, associazioni culturali più significative del territorio. L’obiettivo, come ha spiegato il Sindaco, è quello di creare un luogo allo stesso tempo consultivo e cooperativo per confrontarsi sulle varie iniziative per promuovere il territorio. Inizialmente questo Forum sarà istituzionalizzato con una determina sindacale anche per essere operativi nel più breve tempo possibile. In seguito, quando i lavori si saranno avviati, il “Forum” dovrebbe lasciare il passo ad una Consulta vera e propria definita con delibera del Consiglio Comunale.
Il primo compito del Forum sarà quello di fare un calendario delle manifestazioni anche se in stato embrionale che si conta di sviluppare e di supportare col contributo di tutti. Il Sindaco ha quindi fatto alcuni esempi: dal potenziamento della festa di San Bartolo che già lo scorso anno ha dato ottimi risultati, al folkmare, ad un festival musicale da prevedere a settembre.
L’Assessore Cuccia si è soffermato in particolare sulle varie tipologie di turismo che possono essere adeguate alle nostre isole: da quello sportivo, al naturalistico, al culturale, a quello dei grandi eventi, a quello dei valori e delle tradizioni, al sociale, a quello di studio (studenti e università con i master) a quello congressuale infine.  Soprattutto questi tre filoni di turismo sono particolarmente significativi per il futuro delle Eolie anche perché possono dare un buon contributo alla destagionalizzazione.
La proposta dell’Amministrazione ha incontrato il favore dei partecipanti e sono stati numerosi gli interventi di chiarimento e di approfondimento.
L’incontro si è chiuso stabilendo un metodo di lavoro e con l’impegno di dare vita, nel più breve tempo possibile, alla prima riunione operativa.

Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe(Pino) La Greca


18 maggio 1276

sulfhur, alumen, lapides

Generalmente siamo portati a pensare che l’industrializzazione, il capitalismo e i monopoli siano fenomeni relativamente recenti, che risalgono al massimo all’inizio del 1700. Ci sono invece, soprattutto nel campo minerario, delle attività molto più antiche, ma già organizzate con criteri moderni è il caso della nostra pomice, dell’allume e dello zolfo. A riprova di ciò riproduciamo la prima testimonianza ufficiale sul commercio dei prodotti minerari delle Eolie, si tratta di un mandato di Carlo d’Angiò del 18 maggio 1276 con il quale il Sovrano autorizza il Vescovo ad asportare e commerciare “sulfhur, alumen, carbones, lapides et scopas ac deferendum illa ad vendendum per terras fidelium et amicorum nostrorum”. Carlo D’Angiò aveva proibito ad alcun mercanti l’acquisto di zolfo, allume, carbone, pietre e scope nelle isole di Vulcano e di Lipari. Il Vescovo, ricevendo danni da quest’ordine, supplicò il re di togliere tale proibizione per i mercanti che andassero a vendere le predette merci nel reame o nelle terre dei fedeli ed amici del re. E questi annui.
L’allume è noto fin dall’antichità: Diodoro Siculo ne mette in rilievo lo sfruttamento che si faceva a Lipari di questo minerale ed il copioso guadagno che ne ritraevano, non solo i Liparesi, ma anche i romani. I liparesi avevano di questo prodotto un vero e proprio monopolio e quindi un'assoluta libertà nello stabilire i prezzi di vendita, poiché, oltre che nelle Eolie, l'allume non si trovava anticamente in nessuna parte del mondo, tranne che nell'isola di Milo nell'Egeo, ma in piccola quantità e, secondo quanto scrive Teofrasto di qualità inferiore a quella nostra. Ulteriori notizie si ottengono da alcuni atti custoditi presso l’archivio Capitolare di Patti. Nel 1247 attraverso un rogito notarile che transunta un mandato di Federico II, si apprende della restituzione al Vescovo di Lipari di una vena di allume sita in Vulcano. Il Campis credeva che l'allume si ricavasse nell'isola di Lipari nella contrada denominata Pirrera e che da questa località venisse poi trasportato in quella detta Parmito ove veniva purificato e ridotto alla perfezione dovuta. Lo Spallanzani c'informa che egli non è riuscito a trovare che minime tracce di allume, per cui opina che la vena di questo minerale si sia venuta ad esaurire con il tempo o che sia andata perduta, e ciò sempre quando non si voglia intendere che i Liparesi traessero l'allume non dalla loro isola, ma da quella di Vulcano che ne possedeva in abbondanza anche alla fine del XVIII secolo, epoca in cui Spallanzani ebbe a visitarla.
Lo Zolfo. Il 15 maggio 1533 il Vescovo di Lipari concede in enfiteusi miniere di zolfo, allume e vetriolo esistenti nelle isole Eolie.
Nel corso del 1700, il Vescovo Ventimiglia, nel tentativo di combattere la disoccupazione, apri una “fabbrica” nell’isola di Vulcano per lo sfruttamento delle zolfo e di altri minerali. Ma fu costretto a ritirarsi dall’impresa perché contrastato dai borghesi possidenti di Lipari i quali da un canto si vedevano preclusa la facoltà di “legnare” liberamente in quell’isola, e, dall’altro, paventavano che l’affluenza di manodopera nella “fabbrica” avrebbe potuto far lievitare il costo del lavoro. Ma l’accusa di comodo che inventarono fu ben altra, e sortì l’effetto voluto: presso il vicerè di Palermo essi indicarono il vescovo come responsabile dell’inquinamento dell’aria – a motivo dei fumi originati dal processo di purificazione dello zolfo – e del conseguente deperimento delle vigne e dei coltivi a Lipari e a Salina. L’8 marzo del 1706 una lettera del Tribunale della Regia Monarchia ordina al Vescovo di sospendere l’estrazione dello zolfo e dell’allume nell’isola di Vulcano, poiché il fumo porta nocumento ai raccolti di uva passa. L’ordine viene ribadito il 27 maggio del 1707.
L’8 aprile 1813 il Vescovo di Lipari, Mons. Silvestro Todaro, con autorizzazione del Re di Napoli, diede in enfiteusi al Generale, marchese, Don Vito Nunziante terre arenose della Mensa Vescovile: Levante, Ponente fino a Monte Saraceno e alle Grotte di Lentia. Il 16 aprile 1813 aggiunse altre 2 salme e mezzo presso la Fossa. Parimenti certo Mag. Leonardo Donato ricevette in enfiteusi a nome dello stesso Nunziante altre 10 salme dietro Porto Ponente e Porto Levante. Tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 si producevano annualmente 4.000 quintali di zolfo, 6.000 di allume e 300 di acido borico. Nel 1830 se ne ricavava un provento complessivo annuo di cinquemila lire, di cui: 3.000 provenienti dalla estrazione dello zolfo e 2.000 da quella dell’allume e dell’acido borico. Dumas, che visito le Eolie nel corso del 1835 descrive l’attività di estrazione mentre visitava il cratere insieme ai figli del Nunziante. I forzati estraevano lo zolfo lungo gradoni circolari degradanti verso l’interno del cratere. Nel corso del 1840 centinaia di lavoratori, forniti dalla colonia penale di Lipari, si recarono a Vulcano per la produzione di zolfo ed allume, nel 1848 arrivarono ad essere 400 circa. Nel 1865 il viaggiatore Elisèe Reclus, visita l’isola di Vulcano narrando lo stato in cui si trovavano i pochi addetti (meno di 10 persone) all’estrazione dello zolfo, ancora forniti dalla colonia penale di Lipari. Dopo 60 anni, nel 1873, tutto divenne proprietà degli eredi del Nunziante. Nel 1874 gli eredi rivendettero tutto all’asta e fu comprato da certo Domenico Ranieri a norme di Stivenson di Glasgow per lire 5.450, con atto registrato a Messina. Nel 1877 l’inglese acquistò altri terreni a Vulcanello, Porto e Grotta Abate per lire 5.100. Nel 1888 si ebbe l’ultima eruzione del Vulcano, con getto di lapilli, sabbia, bombe vulcaniche ed abbondanti emanazioni di vapori solforosi in tutta la zona di Levante e fin sotto il Palazzo che lo Stivenson si era fatto costruire. Forse impressionato per tali fatti se ne tornò in Inghilterra e lasciò un curatore. Intanto durante la sua permanenza nell’isola aveva fondato una fiorente azienda agricola, con ricco e abbondante vigneto, e una industria per l’estrazione dello zolfo del cratere. L’11 marzo 1902 fece testamento lasciando molto a Istituzioni ecclesiastiche, ma non bastando i soldi per dette donazioni vendette parte dei terreni che furono acquistati il 28 gennaio 1903 da Giovanni Conti, da Ferdinando Conti e da Giuseppe Favaloro. Dopo l’ultima eruzione le attività estrattive dello zolfo, dell’allume e dell’acido borico furono completamente abbandonate di pari passo i proventi erano andati progressivamente diminuendo negli anni, fino a raggiungere milleduecento lire, di cui 375 per lo zolfo, 460 per l’allume e 365 per l’acido borico.

SCONTO FATTURE DELLA REGIONE, UNICREDIT CHIUDE LE PORTE

Si aggrava, invece che alleggerirsi, il credit crunch in Sicilia. Unicredit chiude le porte in modo drastico e definitivo allo sconto di fatture della Regione siciliana: le imprese non potranno ottenere dunque anticipazioni, seppure in misura inferiore dell’intero credito, da parte del principale istituto bancario siciliano, se il debitore è la Regione siciliana o uno degli enti che ad essa fanno capo in qualunque settore di attività.
Queste direttive sono già state già emanate lo scorso anno, in estate, ma non hanno mai avuto una normale conferma da parte dell’istituto di credito. Abbiamo avuto modo di accertare che, pur non essendovi una comunicazione formale, Unicredit segue questo indirizzo in Sicilia. E’ possibile, tuttavia, che a fare la differemnza sia la solidità dell’impresa che richiede lo sconto della fattura e la relativa anticipazione. Se così fosse, la scelta della banca sarebbe, ove possibile, ancora più grave, perché lascerebbe allo “sportello” il verdetto sulla sopravvivenza dell’impresa che vanta dei crediti.
L’inasprimento delle regole da parte di Unicredit si verifica dopo la decisione del governo nazionale di destinare cospicue risorse proprio al fine di pagare i debiti contratti dallo Stato nei confronti di imprese ed aziende che hanno effettuato commesse pubbliche.
Invece che adottare criteri di maggiore duttilità, le banche chiudono i rubinetti anche quando i crediti sono da considerare sicuri. E ciò, a quanto pare, è dovuto al fatto che l’allungarsi dei tempi potrebbe provocare la morte dell’impresa e quindi sofferenze bancarie di difficile rientro. Mors tua, vita mea, insomma. O ancora peggio, visto che le banche potrebbero sopravvivere ai ritardi della pubblica amministrazione, traendone perfino profitto.
La questione in Sicilia, inoltre, ha il sapore della beffa, dato che Unicredit cura la tesoreria della Regione siciliana. La banca gestisce le risorse della regione, ma non si fida della regione.
Chi lamenta, non a torto, i verdetti delle agenzie internazionali di rating, deve ricredersi: le banche adottano misure dirette molto pesanti, mentre le agenzie, pur autorevoli, si limitano ad esprimere pareri.
Sul ruolo e i protocolli delle banche operanti in Sicilia, le rappresentanze di categoria non hanno finora sollevato alcuna questione. E’ toccato al Codacons mettere nero su bianco sul gravissimo episodio di Vittoria, dove un muratore disoccupato di 64 anni si è dato fuoco per difendere la propria casa messa all’asta da una banca.
Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Ragusa contro la banca che ha messo all’asta l’abitazione di Giovanni Guarascio. Nell’esposto il l’associazione che rappresenta i consumatori chiede l’apertura “di una indagine nei confronti dell’istituto di credito coinvolto, allo scopo di accertare se il comportamento della banca, che ha messo all’asta la casa di Guarascio per un debito di piccola entità e non superiore ai 10 mila euro, possa configurare eventuali reati, come l’istigazione al suicidio”.
Il Codacons inoltre ha chiesto alle istituzioni “di studiare un provvedimento volto a sospendere gli sfratti e le vendite delle prime case da parte delle banche per quei cittadini i cui redditi annui non superino i 20 mila euro”.
L’associazione invita inoltre gli utenti che rischiano di perdere la propria abitazione a causa delle banche a segnalare la propria storia inviando una mail a info@codacons.it, cosi’ da permettere al Codacons di inoltrare analoghe iniziative legali contro gli istituti di credito più spietati.