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giovedì 22 settembre 2011

Riflessione sulla ubicazione del depuratore (di Mimmo Fonti)

Da qualche tempo leggo nei blog, a firma di consiglieri comunali e di altri bene informati, che il depuratore di Lipari dovrà essere realizzato ineluttabilmente a Canneto Dentro, ovvero sotto un comprensorio di pregio che è già molestato dal dissalatore per quanto riguarda l’inquinamento acustico e che con quest’altro insediamento farebbe il pari con l’inquinamento atmosferico.
Inquinamento atmosferico è un termine che indica tutti gli agenti fisici, chimici e biologici che modificano le caratteristiche naturali dell'atmosfera.  Le emissioni odorigene in atmosfera di un impianto di  depurazione sono regolamentate dalla legge (dlgs.59/05, dlgs.152/06, ecc.).  Per quanto esso sia ben tenuto e perfettamente funzionante, conoscendo la situazione endemica asfittica delle finanze degli enti locali, dubito molto che saranno rispettati (dai gestori) i  parametri di emissioni stabiliti dalla legge; storicamente non esistono, in Italia, impianti che non emanano olezzo. Stiamo parlando di un depuratore che dovrebbe sorgere alla base di  un  dislivello collinare disposto a conca  ed attiguo ad un torrente (denominato Boccetta), quindi con un gioco di correnti d’aria terra/mare e viceversa che irradiano tutta la contrada di Canneto dentro, S.Vincenzo fino alla zona Unci. Provate ad un certo orario della sera o di primissima mattina a percorrere con uno scooter la provinciale che va dal ponte T. Boccetta di Canneto fino alla galleria verso Lipari o continuando verso il cimitero, noterete quanta aria fredda circola; certamente le emanazioni del depuratore infesterebbero quest’aria, vi lascio immaginare le conseguenze.  
Comprendo che è necessario affrontare il problema della depurazione delle acque reflue provenienti dalla rete fognaria prima di essere immesse nelle ns. “splendide acque marine” ma, perché danneggiare i cittadini che vivono nelle zone di Pirrera, Serra e Canneto /S.Vincenzo, dove  con enormi sacrifici sono riusciti a realizzarsi un’abitazione che verosimilmente verrà trasferita ai loro figli ?? Perché non tenere conto dei deliberati del consiglio comunale che voleva la realizzazione dell’opera a Monte Rosa (alias casi viecchi o di fora)?? Deliberati dettati da notevoli riflessioni e da confronti con tecnici e addetti ai lavori. Perché non è stato tenuto in considerazione il documento del consiglio comunale inerente la bozza del piano regolatore (quella regolarmente votata)??
Sento inoltre dire che si vuole riaprire la ex discarica di Lami Malopasso, mi domando come è possibile, forse saranno state superate le leggi in materia di discariche, forse sarà stata bonificata (notte tempo) e non abbiamo saputo nulla o forse il dr. Pelaggi ritiene che il commissario può apportare deroghe alle vigenti leggi ??
Poi dico a me stesso, evidentemente il sig. Sindaco non saprà nulla della riapertura della discarica di Lami Malopasso, non potrà essere altrimenti, potrebbe mai rimangiarsi le promesse fatte ai cittadini di Canneto e Lami che “mai più si sarebbe riutilizzata la discarica” ancorchè deciso dalla Regione Sicilia con apposito decreto !!  Bene, facciamolo sapere al sig. Sindaco e sicuramente farà il possibile per non farla riaprire anche dopo la relativa bonifica e gli ulteriori adempimenti di legge che dovranno essere inderogabilmente posti in essere, onde evitare di incorrere in gravi sanzioni penali.
Ho sentito parlare di un ricorso al tribunale amministrativo regionale, bene, troviamo il modo di far conoscere al giudice che queste avventate decisioni , mi riferisco alla ubicazione del depuratore, non hanno tenuto conto dei deliberati del consiglio comunale, unico organo territoriale legittimato per la pianificazione urbanistica e che il sito che era stato individuato non avrebbe certamente creato alcun problema ai cittadini. Che è anche il principale motivo per il quale deve essere spostato lo scolmatore dei reflui dal sito dove oggi  si trova.  Facciamo sapere che l’ubicazione del depuratore a Canneto Dentro pone una parte della frazione di Canneto e le relative contrade in uno stato di perenne servitù, o peggio sfratterà la gente dalle proprie case, per poi cederle, se mai c’è ne fossero le condizioni, a prezzi da rottamazione.
Esisteranno ancora i diritti dei cittadini oltre i doveri ???                                                                                                      Mimmo Fonti           

Addio ad un sincero amico delle Isole Eolie (di Giuseppe La Greca)

Si è spento ieri l’on.Le Emanuele Tuccari, un sincero e disinteressato amico delle Isole Eolie. L’onorevole Tuccari era nato a Catania il 23 settembre del 1930, Laureato in Giurisprudenza, Docente Universitario, deputato del partito comunista nella legislatura dal 1° giugno 1968 al 24 maggio 1972.
Nel corso della Legislatura si occupò numerose volte delle Isole Eolie.
Diverse le sue interrogazioni Parlamentari sugli eventi legati all’invio del 15 boss mafiosi nell’isola di Filicudi; le unico con una risposta ufficiale del parte del Ministero dell’Interno Restivo.
Ai ministri dell’interno e di grazia e giustizia.
Per sapere se non ritengano di dovere proporre con urgenza la revoca della misura che ha disposto l’invio al soggiorno obbligato nell’isola di Filicudi di 15 mafiosi. La misura colpisce infatti gravemente gli interessi legati allo sviluppo turistico dell’importante comprensorio delle isole Eolie ed ha suscitato la legittima e vigorosa protesta della popolazione, di cui si è reso interprete l’intero consiglio comunale di Lipari. Si chiede, nell’occasione, di conoscere i criteri cui si ispira il recente concentramento di soggetti mafiosi in alcune località di soggiorno obbligato. 
La risposta del Ministro arriva a diversi mesi di distanza, precisamente il 21 settembre 1971. “(...) con provvedimento già eseguito, i quindici mafiosi assegnati dall’autorità giudiziaria al soggiorno obbligato in Filicudi, sono stati trasferiti all’isola dell’Asinara (comune di Porto Torres).” Il ministro dell’interno: Restivo.
A conclusione della vicenda, ancora l’onorevole Tuccari torna sull’argomento con una interrogazione che riceverà la risposta soltanto nella seduta del 30 settembre 1971:
Al Ministro dell’interno – Per conoscere i motivi che suggeriscono al capo della polizia di continuare a includere, fra le località destinate a sede di soggiorno obbligato per soggetti socialmente pericolosi, località turistiche, contraddicendo, in tal modo, gli scopi della misura di prevenzione e suscitando legittimi e larghe proteste da parte delle popolazioni interessate, così come è avvenuto in questi giorni fra gli abitanti delle isole Eolie. La scarcerazione di molti detenuti, avvenuta a seguito della nuova disciplina sulla carcerazione preventiva, rende particolarmente attuale la richiesta già da tempo avanzata contro quell’orientamento da parte della Commissione.”
Risposta – nell’elenco dei comuni presso i quali destinare, di volta in volta, le persone socialmente pericolose ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423 – predisposto da questo Ministero e segnalato alle varie questure – non figurano i comuni riconosciuti di interesse turistico.
L’autorità giudiziaria, però, nella scelta delle località ove ovviare i soggiornanti obbligati, si riserva ogni potere d’iniziativa, si che non sempre tiene conto delle segnalazioni dei questori.
Per quanto riguarda, in particolare, la “dimora obbligata” disposta ai sensi dell’articolo 282 del codice di procedura penale per numerosi detenuti scarcerati in applicazione del decreto-legge 1 maggio 1970 n. 152, questo Ministero non ha predisposto alcun elenco di sedi, limitandosi a segnalare alcuni comuni a specifica richiesta della competente magistratura.
Il Ministro: Restivo

L’onorevole Emanuele Tuccari, inoltre, nella seduta del 30 giugno 1971 aveva ricevuto la risposta scritta del ministro dell’Industria, del commercio e dell’artigianato, Gava, su alcuni problemi di Vulcano.
- Ai Ministri dell’industria, commercio e artigianato e del turismo e spettacolo – Per sapere se siano informati del grave allarme suscitato nell’isola di Vulcano (Eolie) dalla pretesa di una società di speculazione, la Hephaistos, di privatizzare le sorgenti termali e le fumarole mediante la concessione di un’ampia zona litoranea, privando la collettività del libero uso di una risorsa che è fondamentale per l’attività turistica dell’isola.
Per conoscere se, di fronte alla motivata opposizione già manifestata dalla sovrintendenza ai monumenti della Sicilia orientale e dal Consiglio comunale di Lipari, non ritengano di svolgere un opportuno intervento presso gli organi competenti della Regione siciliana affinché la richiesta concessione venga negata e sia invece concretamente impostato un programma di valorizzazione delle risorse termali dell’isola sotto un profilo pubblicistico.
Risposta -  la Regione Siciliana, alla cui competenza è demandata in via esclusiva la materia mineraria, ha reso noto che in data 12 settembre 1970, la società Hephaistos, con sede in Catania, ha presentato istanza di concessione (pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana del 24 ottobre 1970) per la utilizzazione degli elementi mineralizzatori, cosiddetti “fumarole”, dell’isola di Vulcano. In precedenza, le suddette acque termali erano già state oggetto di concessione, dichiarata poi deceduta per mancato razionale sfruttamento: attualmente tali sostanze minerali e le pertinenze sono in possesso dell’amministrazione regionale ed in conseguenza all’Ente minerario siciliano che le custodisce e ne cura la manutenzione. L’istruttoria relativa alla domanda di concessione prodotta dalla Hephaistos è in corso: avverso l’accoglimento dell’istanza hanno fatto opposizione numerosi enti privati e pubblici preposti allo sviluppo turistico ed alla tutela delle bellezze ambientali dell’isola. La Regione siciliana ha tenuto a sottolineare che tanto l’amministrazione regionale, competente ad accordare il decreto di concessione, quanto il consiglio regionale delle miniere, il cui parere fa parte integrante dell’iter istruttorio, non potranno prescindere da una valutazione delle motivazioni che stanno a fondamento delle opposizioni alla domanda di concessione, nella considerazione che l’intera isola di Vulcano è stata sottoposta al vincolo sulle bellezze naturali con decreto del Presidente della Regione siciliana del 7 settembre 1966.
Il ministro dell’industria, del commercio e
Dell’artigianato: Gava
Giuseppe La Greca (Gia segretario del PDS/DS)

Lo scudo di Lombardo salva Russo. La questione dovrebbe essere ripresa martedì ma sono già al lavoro le diplomazie dei partiti

Rinviato a martedì, con strascico di polemiche e l'abbandono dell'aula da parte di metà dell'Assemblea, il dibattito sulla mozione di censura del Pdl all'assessore alla Salute Massimo Russo. Per decisione del presidente, Francesco Cascio, la discussione sul documento sottoscritto da Giuseppe Limoli, il deputato più vicino al senatore Giuseppe Firrarello, e da tutti gli altri deputati del gruppo parlamentare, dovrebbe avere inizio nella prima seduta d'aula della prossima settimana, ma il condizionale è d'obbligo. I deputati di Pd, Mpa, Fli e Api, infatti, hanno deciso di uscire dall'aula in segno di protesta per la decisione assunta da Cascio di giudicare inammissibile, impedendo che su di essa si pronunziassero col proprio voto i singoli parlamentari, la pregiudiziale sulla proponibilità della mozione Pdl, sostenuta, peraltro, anche da Pid e Fds. "Non riconosciamo - ha dichiarato il capogruppo Pd Antonello Cracolici - la decisione assunta dalla presidenza, la giudichiamo una gravissima violazione procedurale e un gravissimo precedente che mette in discussione lo status del parlamentare di questa regione, visto che non è nelle prerogative della presidenza valutare l'ammissibilità della questione di pregiudizialità". Cracolici ha, quindi, ricordato che già nel luglio scorso, quando la stessa mozione era stata portata in aula, la commissione Regolamento, che è presieduta dallo stesso Cascio, si era pronunziata negativamente. Con la modifica costituzionale dello Statuto del febbraio 2001, infatti, è stato introdotto l'istituto della mozione di sfiducia che, se approvata, comporta l'immediato scioglimento dell'Ars e nuove elezioni. Solo che la mozione di sfiducia va votata a scrutinio palese. Ed è proprio in forza di tale modifica che il 16 aprile 2002 fu dichiarata improponibile la mozione del centrosinistra con cui si sarebbe voluto sfiduciare l'allora assessore al Territorio Bartolo Pellegrino. Il 10 settembre successivo, sempre da parte del centrosinistra, fu presentata una mozione di censura a carico dell'assessore alla Sanità Ettore Cittadini. Anche nei confronti di questa mozione fu sollevata da Forza Italia e da An la pregiudiziale di improponibilità, ma poi fu discussa, ed anche bocciata, perché i proponenti ritirarono la parte relativa alla censura. Ieri il capogruppo Mpa Francesco Musotto aveva sottolineato il "carattere politico" della mozione "che non si interroga sul comportamento di Russo, ma esprime un giudizio politico". Il documento, pertanto, a suo giudizio, non si sarebbe potuto "restringere soltanto alla persona di Russo", ma doveva "essere allargato a tutta la giunta. Di conseguenza l'unica possibilità di dare seguito sarebbe di presentare la mozione di sfiducia nei confronti del governo e del presidente Lombardo". "Si tratta - aveva aggiunto il presidente della Regione, presente in aula con l'intera giunta - di una mozione di fiducia al governo e non di una censura a Russo". E anche lui aveva invitato l'opposizione a sostituire quel documento con "una mozione di sfiducia al governo". Per parte sua, l'assessore Russo si è presentato in aula con una memoria difensiva di 28 pagine, che ha avuto cura di far recapitare a tutti i deputati. Per lui, infatti, la mozione di censura dei Pdl "è un atto di accusa, con fini meramente politici, per tentare di delegittimare l'azione riformatrice del governo regionale, impegnato a riparare i gravissimi guasti del passato nel settore della sanità". E accusa i rappresentanti all'Ars del partito di Berlusconi, che "con i suoi comportamenti ha devastato l'immagine e la credibilità del nostro Paese a livello internazionale", delle gravi carenze della sanità in Sicilia. "Molti deputati, oggi firmatari della mozione di censura – sostiene - erano anche parlamentari delle precedenti legislature, gli anni della sanità siciliana dei report giornalistici nazionali, del Dvd La mafia è bianca', delle inchieste giudiziarie, dei fastosi anni di Villa Santa Teresa, dei rimborsi gonfiati, delle truffe". Non hanno abbandonato l'aula i deputati dell'Udc.. Cascio, preso atto della situazione ha deciso di rinviare la discussione a martedì. Oggi, comunque, l'Assemblea tornerà a riunirsi "per discutere la crisi del comparto agricolo.

Numero verde Asp... prenotare è un'impresa

Il senso di impotenza e di scoramento che il cittadino arriva a nutrire nei riguardi del servizio sanitario pubblico passa anche da un numero verde dell'Asp (800007606) che è un disco incantato. Prenotare una visita o un esame specialistico in questi giorni è un'impresa a dir poco ardua. Si rischia di trascorrere ore a casa, con la cornetta in mano, sperando di poter parlare con un operatore del centro unico prenotazioni, in compagnia di una colonna sonora che alla lunga diviene esasperante, interrotta ogni tanto da una voce registrata che annuncia: «I nostri operatori sono al momento impegnati. Resti in linea, le chiamate saranno gestite in ordine di arrivo». Poi riparte la musica ed è una sfida a chi resiste di più al telefono (che è attivo solo per i numeri di rete fissa).
Chi ha provato in questi giorni negli orari consentiti ha resistito anche un quarto d'ora senza fortuna. Ammesso che le linee siano perennemente intasate, il problema va comunque risolto. C'è chi si è recato direttamente presso le strutture sanitarie, lamentando il disservizio al personale che si occupa dei ticket sanitari e chiedendo di prenotare la visita in loco. «Impossibile» la risposta, «deve prenotarsi col numero verde». Così, mentre tecnici e specialisti del sistema sanitario pubblico sono a disposizione dell'utenza in ospedale - perché per alcune visite ed esami le liste non sono poi così lunghe e serrate -, il cittadino con in mano l'impegnativa del medico con la richiesta di una prestazione sanitaria urgente o prioritaria, non è neppure in grado di prevedere il giorno o il mese in cui potrà usufruire del servizio che gli spetta, figuriamoci poi se è in grado di difendere la priorità rispetto a chi, magari, accede ai servizi dall'interno. E allora non resta che rivolgersi a una struttura privata, convenzionata o meno, o rinunciare a curarsi. Tentare magari l'accesso dal Pronto soccorso - come avviene in alcuni casi per disperazione - o attaccarsi per giornate intere al telefono. Prima o poi qualcuno a quel numero verde dovrà rispondere.

I sindaci delle Eolie e i presidenti dei consigli comunali eoliani preparino e diffondino un documento che sfiduci il Presidente del Consiglio (di Gianni Iacolino)

Circola con sempre maggiore insistenza , in questi giorni, l'invito fatto a Mussolini da Dino Grandi, Presidente della Camera, a dimettersi nell'interesse della Nazione.
Dino Grandi non era certamente un peones del fascismo, ma una figura di primissimo piano, tanto da essere considerato il sicuro successore del Duce, godendo di un vasto prestigio e di sincera considerazione da parte dei gerarchi.
Quindi non uno Scilipoti qualunque, ma un deputato con un grande peso politico.
Sapeva di rischiare la vita per un'iniziativa che agli occhi del Duce poteva apparire come atto di insubordinazione , un vero e proprio tradimento, ma consapevole della drammaticita' del momento, forni' una via d'uscita a chi aveva la responsabilita' di aver portato il paese alla rovina.
"Dino Grandi aveva capito, da fascista, che il fascismo doveva suicidarsi, dimostrando con questo sacrificio il suo amore per la Nazione".
Sino ad oggi non si e' visto nessuno dei deputati di maggioranza capace di prendere l'iniziativa politica di organizzare un gruppo , di affrontare il Capo a muso duro nell'interesse del Paese. Non credo che corra il rischio della vita, oggi, come lo corse settanta anni fa il presidente della Camera; correrebbe solo il rischio di perdere il diritto alla pensione e mi rendo conto che per i " Responsabili" (  ce ne sono tanti !!! ) e' la pensione da deputato la massima aspirazione.
Allora rivolgo un invito, che non e' una provocazione, ai Sindaci dei quattro Comuni delle Eolie ed ai Presidenti dei Consigli Comunali, perché nell'interesse della Nazione e dei Cittadini che rappresentano preparino e diffondano subito un documento severo e puntuale di sicuro valore politico che sfiduci il Presidente del Consiglio che ha ridotto in coma l'Italia, nella speranza di arrivare in tempo a non  a dover essere coinvolti tutti in un tragico coma irreversibile.
Gianni Iacolino

mercoledì 21 settembre 2011

Imbarcazione di tutela ambientale. Il giorno della "pesca grossa" l'imbarcazione era regolarmente assicurata? L'interrogazione di Sabatini

Al Signor Sindaco del Comune di Lipari
 dott. Mariano Bruno
Oggetto: INTERROGAZIONE URGENTE.-
Il Ministero dell’Ambiente ha assegnato al Comune di Lipari una imbarcazione destinata al servizio tutela ambientale per il monitoraggio delle isole.- Forse questo Lei ha fatto il 15 agosto c.a., quando con sprezzo del pericolo ha effettuato “una pesca grossa” (vedi notizia on line) intercettando in mare un galleggiante e chilometri di rete.- Tutto ciò premesso nella mia qualità di Consigliere Comunale ed in ottemperanza alle facoltà e doveri che la legge mi assegna, con la presente ai sensi dell’art. 55 del Regolamento Consiglio Comunale la INTERROGO per sapere:
 -          chi determina il servizio;
-          chi è titolato all’utilizzo del natante e in che occasione può essere utilizzato;
-          a che titolo Lei il 15 agosto 2011 ha usato il mezzo;
-          chi deve affrontare i costi della gestione dell’imbarcazione;
-          a quanto ammontano le suddette spese;
-          in che data è stata contratta l’assicurazione del mezzo e presso quale compagnia assicurativa;
-          se alla data del 15 agosto 2011 la barca era regolarmente assicurata.-
 Si richiede risposta scritta.-
Adolfo Sabatini (consigliere comunale)

Bilancio. Nuova lettera del dottore Subba al consigliere Biviano

Oggetto: Bilancio di Previsione anno 2011 e pluriennale 2011/2013.   
Faccio seguito alla mia nota di pari data e La informo che i legali di parte mi chiedono di conoscere se la S.S. ha fornito al competente Assessorato Regionale, che nell’anno in corso e negli anni precedenti Le ha scritto per competenza sul Bilancio di Previsione, risposte dello stesso tono e dello stesso contenuto di quella inviata al sottoscritto.
 La Sua risposta è ritenuta utile per valutare comportamenti volutamente diffamatori e minacciosi o comportamenti semplicemente dettati da una errata valutazione delle competenze connesse al ruolo ricoperto all’interno dell’ente.
 Resto in attesa di riscontro.
 Distinti saluti                                                                    Il Dirigente (Dott. Francesco Subba)

Bilancio. Il ragioniere Subba risponde al consigliere Biviano e valuta azioni legali di tutela

Oggetto: Bilancio di Previsione anno 2011 e pluriennale 2011/2013.
Si riscontra la Sua nota relativa all’oggetto, della quale sono stato informato da altro consigliere comunale e per la quale non posso citare un numero di protocollo in considerazione della scorretta abitudine di fornire i documenti alla stampa prima che gli stessi pervengano agli interessati, e, seguendo la stessa prassi, evidenzio quanto segue:
- le note sul Bilancio di previsione vengono indirizzate agli organi comunali che devono essere investiti della problematica affinché gli stessi possano esercitare le prerogative che le norme in vigore gli attribuiscono (il Consiglio Comunale dell’ente è organo di indirizzo e di controllo, come previsto dall’art. 42 del D.Lgs. 267/2000, ed ha specifica competenza relativa all’approvazione del bilancio di previsione);
- la mancata approvazione del bilancio non determina per il sottoscritto alcun obbligo di denuncia agli organi da Lei evidenziati;
- la S.S., nella qualità di Consigliere Comunale, risulta tra i destinatari non solo delle note del Ragioniere Generale del Comune ma anche delle note dell’Assessorato Regionale competente (il sottoscritto non è tra questi) che prevedono da parte degli enti la comunicazione entro i termini di approvazione del bilancio degli estremi degli atti di approvazione dello strumento finanziario ed evidenziano che, in assenza di notizie, alla scadenza del sopraccitato termine, l’ente sarà ritenuto inadempiente e, quindi, verrà attivata la relativa azione sostitutiva (in mancanza di approvazione di bilancio non è prescritta alcuna comunicazione e l’azione sostitutiva è automatica);
- delle circostanze sopra evidenziate La S.S. non può non essere pienamente consapevole ed è per tale motivo che la Sua nota è stata già sottoposta all’attenzione dei miei legali affinché venga valutata ogni utile azione a tutela delle ragioni di parte.
Distinti saluti
Il Dirigente
(Dott. Francesco Subba)

Perscatori in fermento davanti al Circomare. Slitta la consegna delle licenze. Dichiarazione di un pescatore a Eolienews "Flipper mangia io muoio di fame"

Pescatori eoliani dopo il documento firmato da circa 300 addetti ai lavori e depositato al Circomare Lipari, nel quale si evidenzia come la massiccia presenza di delfini stia mandando in rovina la marineria dell'arcipelago e si chiede lo stato di calamità,stamani i titolari delle imbarcazioni si sono presentati al Circomare per consegnare le loro licenze di pesca. Consegna che, dopo un incontro tra il comandante del porto Cosimo Bonaccorso e Angelo Pittari, presidente di una delle cooperative di pesca, è slittata in quanto si intende perseguire un'altra via.
Vi proponiamo l'intervista con Gaetano Giuffrè, uno dei propietari delle imbarcazioni eoliane

"Il Maggio di Filicudi" di La Greca e Grita stasera al Salina Docfest

Stasera alle 23,30 a Santa Marina Salina, presso il Bagghiu lisciu, all'interno del Salina Docfest, sarà presentato il film "Il Maggio di Filicudi. Storie di mafia e di turismo nelle Eolie degli anni ’70 " di Flavia Grita e Pino La Greca. Il filmato sarà proiettato nell'ambito della categoria Eolie doc

Ancora un furto a Lipari. Ha interessato lo "Studio Tre"

Furto nella notte, anche se di pochi piccioli, nello studio commerciale " Studio Tre", sito nella palazzina Alajmo, in via Filippo Mancuso a Lipari. I ladri, da quanto apprendiamo, dopo essersi arrampicati, sono penetrati all'interno dello studio da una finestra laterale (che hanno forzato), con vista sul cortile interno del palazzo, raggiungibile dal corso Vittorio Emanuele.

Regione, Sfiducia a Russo, battaglia a Sala d'Ercole. Non critiche sulla gestione ma accusa di essere diventato un "soggetto politico" col suo neo movimento

Siluro per l'assessore alla Salute Massimo Russo da Udc e Fli alla vigilia del dibattito, in programma per oggi pomeriggio all'Ars, sulla mozione di censura del Pdl, con cui si chiede il suo allontanamento dal governo. Già da qualche mese, da quando all'interno delle forze che sostengono l'esecutivo di Lombardo era stata posta in discussione l'ipotesi di sostituire alcuni assessori "tecnici", cioè non parlamentari, con deputati; e da parte dell'Udc con il coordinatore regionale Gianpiero D'Alia, erano state avanzate critiche nei confronti di Russo. Ora, dopo che Massimo Russo ha presentato a Trapani , di fronte a 800 invitati, il movimento politico "Team Sud", per i capigruppo dell'Udc, Giulia Adamo, e del Fli, Livio Marrocco, non può essere più considerato un tecnico e, quindi, deve dimettersi. "Massimo Russo - hanno scritto in una dichiarazione congiunta i due capigruppo, entrambi trapanesi, come l'assessore alla Salute - con la nascita e la presentazione del suo movimento ha oltrepassato la barricata. Non è più un tecnico, bensì un politico a tutti gli effetti. Ebbene, gli chiediamo di essere coerente con questa sua legittima scelta, lasciando il ruolo di assessore, che gli era stato assegnato in quanto tecnico fuori dall'agone politico". Per gli onorevoli Adamo e Marrocco, infatti, "l'iniziale e indubbio spirito riformatore" dell'assessore "ha ceduto il passo a tante scelte errate, alcune delle quali hanno danneggiato importanti realtà del mondo sanitario siciliano. Avevamo già diversi indizi di una deriva di Russo-assessore, orientata al proselitismo, al clientelismo da Prima Repubblica, all'investitura non dei migliori, ma di chi assicura fedeltà. La nostra sanità è ancora un malato molto grave e non necessita di un finto-tecnico, ma di un vero riformatore. Russo lo è stato per molto tempo, tuttavia pensiamo non lo sia più ora. Per questo gli chiediamo di fare un passo indietro e di dedicarsi a tempo pieno al suo nascituro movimento politico».
Immediata la replica del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che, come si spiega nel sito di Team (acronimo di Talento, Etica, Autonomia, Mediterraneo) è, insieme con Massimo Russo, l'ideatore del progetto, presentato a Palermo il 18 luglio scorso, "per il rilancio politico della Sicilia". "Le considerazioni di Marrocco e Adamo sull'assessore Massimo Russo - dice Lombardo - sono sopra le righe. Sappiamo che ci sono altri assessori più influenzati dalla politica. Il punto è che l'azione di risanamento dell'assessore sulla sanità suscita reazioni. Russo ha soltanto fatto alcuni incontri importanti, ha il merito di accostare uomini e donne alla politica. Se ci riflettono bene, Adamo e Marrocco devono ringraziarlo". "Se non ci fossero uomini come Russo – ha concluso il presidente della Regione – prenderebbe sempre più piede chi considera la classe politica una casta. Quello di Russo è un esperimento di sensibilizzazione sociale sui temi della politica con lo scopo di riavvicinare la gente».
«Team sud - ha, a sua volta, spiegato l'architetto Angelo Aliquò, responsabile dell'iniziativa, nonché capo della segreteria tecnica di Russo - nasce dal bisogno di impegnarci realmente in prima persona sui problemi dei cittadini siciliani. Non è nè un partito nè vuole sconvolgere assetti politici. Vogliamo riportare all'attenzione della politica tutte quelle problematiche che affliggono quotidianamente il cittadino. Lo strumento per fare questo è il nostro sito che farà da mediatore alle critiche, consigli, lamentele e suggerimenti che arriveranno dagli utenti. Forse – ha concluso Aliquò – abbiamo l'ambizione di pensare che le buone prassi non sono né di destra né di sinistra. La nostra prossima tappa sarà Agrigento. Il nostro impegno è concreto, vediamo quale sarà il risultato".
Le spiegazioni, però, non sembrano aver convinto gli onorevoli Adamo e Marrocco, per i quali "la difesa d'ufficio del presidente Lombardo avvalora le critiche e le dichiarazioni" da loro rilasciate circa la scelta di Russo "entrare in politica". A loro giudizio, infatti, "quanti hanno partecipato all'assemblea di Trapani poco avevano a che fare con la società civile a cui fa riferimento il governatore».
Il Pd legge nella mozione un segnale politico e non intende fare un regalo all'opposizione. Forza del Sud darà una mano per far dimettere Russo.

Come erano le Eolie ..e gli eoliani (I° Anno /XXXVI puntata) (Riproposizione)

Continua il "viaggio fotografico" attraverso la rubrica "Come erano le Eolie...e gli eoliani".Per molti sarà un viaggio nel passato, per altri sarà uno scoprire un parte delle "radici", una parte di queste isole e di coloro che le hanno popolato ed amate, per molti rivedere volti conosciuti, per altri ancora rivedersi.. come non si è più. Chiunque volesse contribuire alla riuscita di questa rubrica e vuole proporre foto delle Eolie, di personaggi, di avvenimenti può farcele pervenire a questa mail http://ssarpi@libero.it In caso di problemi di scannerizzazione si possono affidare a noi le foto contattandoci al 339.57.98.235. Le foto cartacee saranno restituite. Oggi vi proponiamo un ulteriore video-fotografico di matrimoni più o meno recenti. Foto tratte, anche queste da una mostra di Claudio Merlino.

Eolie. Via a manutenzione e adeguamento delle sei elipiste

Pronti i progetti di manutenzione straordinaria per le elipiste delle Isole Eolie. Saranno avviati a breve, infatti, i lavori per la manutenzione straordinaria di sei elipiste su altrettante isole dell'arcipelago eoliano. Si tratta delle strutture di atterraggio di Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi che fanno parte del comune di Lipari e sull'isola di Santa Marina Salina nel comune di Malfa.
Per quanto riguarda l'isola di Lipari, dove già esiste una piazzola di atterraggio annessa all'ospedale poco utilizzata perché attigua all'abitato, si resta in attesa delle determinazioni del Comune per l'individuazione del sito disponibile dove realizzare ex novo una elipista. I progetti realizzati dal personale del Servizio regionale di Protezione civile per la provincia di Messina sono finanziati attraverso l'utilizzo dei Fondi Po- Fers 2007/2013 obiettivo operativo 1.2.3 e gli importi si aggirano tra i 200 mila e i 210mila euro per ogni piazzola.
I lavori di manutenzione straordinaria riguardano l'ammodernamento delle basi di atterraggio, degli impianti elettrici di illuminazione e di sicurezza delle piste realizzate negli anni Ottanta dal Genio civile e dal Genio militare sezione Aeronautica che a causa del tempo e delle nuove normative di sicurezza in campo aeronautico, necessitano di interventi anche per essere adeguate all'atterraggio notturno.
Le piazzole e gli spazi circostanti saranno, infatti, adeguati alle norme Icao (International civil aviation organization) che è un'autorità internazionale di omogeneizzazione delle norme sulla sicurezza aerea. Le piazzole di atterraggio nascono per obiettivi di sicurezza generale ma anche per essere utilizzate ai fini di protezione civile e scopi sanitari essendo caratteristica dell'isola quella di essere difficilmente raggiungibile in caso di situazioni emergenziali o particolari e per questi motivi i progetti derogano le norme sulla tutela ambientale cui è soggetto l'arcipelago eoliano.

Bilancio di previsione. Il consigliere Biviano risponde al ragioniere generale del comune


Al Dirigente de lI Settore
Ragioniere Generale
Dott. Francesco Subba
 OGGETTO: Bilancio di Previsione anno 2011 e pluriennale 2011/2013
E’ giunta al sottoscritto per l’ennesima volta una sua nota datata 29/08/2011 e introitata all’Ente Comune in data 01/09/2011, con numero di prot. 30255, nella quale si lamentano numerose carenze che possono determinare, anzi, che hanno già determinato, gravi ritardi nell’approvazione del Bilancio di previsione anno 2011 e pluriennale 2011/2012.
Le carenze da Lei evidenziate, però, non trovano alcuna responsabilità nel Consiglio Comunale, visto che allo stesso non è giunta ad oggi nessuna proposta di delibera di Bilancio per l’anno 2011, così come non è giunto nessun allegato necessario alla sua approvazione.
Pertanto, sarebbe opportuno che la prossima volta indirizzasse le suddette note al solo organo politico responsabile, nello specifico Sindaco e Giunta comunale, ai Dirigenti dei settori interessati e solo per conoscenza ai Consiglieri Comunali, i quali hanno nello specifico, prima che la proposta giunga in Consiglio Comunale, un semplice potere di controllo politico-amministrativo (Testo Unico degli Enti Locali).
Ma proprio in base a tale potere ed in conseguenza della sua nota la invito adesso, anzi, le chiedo ufficialmente di inviare e denunciare il tutto alla Corte dei Conti di Palermo, alla Procura della Repubblica e all’Assessorato agli Enti Locali della Regione Sicilia per accertare eventuali responsabilità di Dirigenti Comunali, Sindaco e/o Assessori.
Mi sorprende, anzi, che non l’abbia già fatto prima, visto che dalle sue note si evincono chiaramente delle precise responsabilità per la mancata approvazione dello strumento finanziario in questione.
Qualora Lei, nella qualità di Ragioniere Generale del Comune di Lipari, non procedesse a denunciare e ad inviare il tutto ai suddetti organi di controllo la dovrò considerare corresponsabile del ritardo e/o della mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2011 e pluriennale 2011/2013 e di tutti gli atti consequenziali.
Distinti saluti.

                                                                                                    Il Consigliere Comunale
                                                                                                     Dott. Giacomo Biviano