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giovedì 22 settembre 2011
Lo scudo di Lombardo salva Russo. La questione dovrebbe essere ripresa martedì ma sono già al lavoro le diplomazie dei partiti
Rinviato a martedì, con strascico di polemiche e l'abbandono dell'aula da parte di metà dell'Assemblea, il dibattito sulla mozione di censura del Pdl all'assessore alla Salute Massimo Russo. Per decisione del presidente, Francesco Cascio, la discussione sul documento sottoscritto da Giuseppe Limoli, il deputato più vicino al senatore Giuseppe Firrarello, e da tutti gli altri deputati del gruppo parlamentare, dovrebbe avere inizio nella prima seduta d'aula della prossima settimana, ma il condizionale è d'obbligo. I deputati di Pd, Mpa, Fli e Api, infatti, hanno deciso di uscire dall'aula in segno di protesta per la decisione assunta da Cascio di giudicare inammissibile, impedendo che su di essa si pronunziassero col proprio voto i singoli parlamentari, la pregiudiziale sulla proponibilità della mozione Pdl, sostenuta, peraltro, anche da Pid e Fds. "Non riconosciamo - ha dichiarato il capogruppo Pd Antonello Cracolici - la decisione assunta dalla presidenza, la giudichiamo una gravissima violazione procedurale e un gravissimo precedente che mette in discussione lo status del parlamentare di questa regione, visto che non è nelle prerogative della presidenza valutare l'ammissibilità della questione di pregiudizialità". Cracolici ha, quindi, ricordato che già nel luglio scorso, quando la stessa mozione era stata portata in aula, la commissione Regolamento, che è presieduta dallo stesso Cascio, si era pronunziata negativamente. Con la modifica costituzionale dello Statuto del febbraio 2001, infatti, è stato introdotto l'istituto della mozione di sfiducia che, se approvata, comporta l'immediato scioglimento dell'Ars e nuove elezioni. Solo che la mozione di sfiducia va votata a scrutinio palese. Ed è proprio in forza di tale modifica che il 16 aprile 2002 fu dichiarata improponibile la mozione del centrosinistra con cui si sarebbe voluto sfiduciare l'allora assessore al Territorio Bartolo Pellegrino. Il 10 settembre successivo, sempre da parte del centrosinistra, fu presentata una mozione di censura a carico dell'assessore alla Sanità Ettore Cittadini. Anche nei confronti di questa mozione fu sollevata da Forza Italia e da An la pregiudiziale di improponibilità, ma poi fu discussa, ed anche bocciata, perché i proponenti ritirarono la parte relativa alla censura. Ieri il capogruppo Mpa Francesco Musotto aveva sottolineato il "carattere politico" della mozione "che non si interroga sul comportamento di Russo, ma esprime un giudizio politico". Il documento, pertanto, a suo giudizio, non si sarebbe potuto "restringere soltanto alla persona di Russo", ma doveva "essere allargato a tutta la giunta. Di conseguenza l'unica possibilità di dare seguito sarebbe di presentare la mozione di sfiducia nei confronti del governo e del presidente Lombardo". "Si tratta - aveva aggiunto il presidente della Regione, presente in aula con l'intera giunta - di una mozione di fiducia al governo e non di una censura a Russo". E anche lui aveva invitato l'opposizione a sostituire quel documento con "una mozione di sfiducia al governo". Per parte sua, l'assessore Russo si è presentato in aula con una memoria difensiva di 28 pagine, che ha avuto cura di far recapitare a tutti i deputati. Per lui, infatti, la mozione di censura dei Pdl "è un atto di accusa, con fini meramente politici, per tentare di delegittimare l'azione riformatrice del governo regionale, impegnato a riparare i gravissimi guasti del passato nel settore della sanità". E accusa i rappresentanti all'Ars del partito di Berlusconi, che "con i suoi comportamenti ha devastato l'immagine e la credibilità del nostro Paese a livello internazionale", delle gravi carenze della sanità in Sicilia. "Molti deputati, oggi firmatari della mozione di censura – sostiene - erano anche parlamentari delle precedenti legislature, gli anni della sanità siciliana dei report giornalistici nazionali, del Dvd La mafia è bianca', delle inchieste giudiziarie, dei fastosi anni di Villa Santa Teresa, dei rimborsi gonfiati, delle truffe". Non hanno abbandonato l'aula i deputati dell'Udc.. Cascio, preso atto della situazione ha deciso di rinviare la discussione a martedì. Oggi, comunque, l'Assemblea tornerà a riunirsi "per discutere la crisi del comparto agricolo.
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