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giovedì 4 agosto 2016

Violenza e minacce ai danni di un tassista. Uomo condannato al tribunale di Lipari

Un liparese è stato condannato a 10 mesi di reclusione (pena sospesa), al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni in favore della costituita parte civile.
La sentenza è stata emessa presso la sezione distaccata del tribunale di Lipari.
La vicenda risale al febbraio del 2011 e si è verificata ai danni di un tassista
Secondo il capo d'imputazione l'uomo condannato avrebbe "compiuto violenza e minaccia, danneggiava l'auto usata per la professione di tassista da un operatore del settore, prendendo a calci il portellone lato destro e strappando da essa il tergicristallo posteriore. Lo afferrava per il collo stringendolo con forza, sbattendolo più volte sulla sua automobile, colpendolo con pugni sul naso, sulla testa e sul volto, nonché gettandolo a terra, procurava lesioni giudicate guaribili in tre giorni

Cede passamano. Componente equipaggio Platone finisce in mare a Filicudi. Nessuna grave conseguenza

Disavventura a  lieto fine nel porto di Filicudi per un marittimo dell'aliscafo Platone in partenza dall'isola alle 11 e 50. Appoggiatosi alla ringhiera (passamano) del ponte di comando, per il cedimento della stessa, presumibilmente anche a causa della sua stazza, è finito in mare, dopo aver sfiorato la struttura e urtato contro la catena del pontile mobile. 
Immediatamente soccorso ha fatto ricorso all'intervento della guardia medica. Sembrerebbe non abbia riportato nessun danno, lamenta, infatti, solo dolore alla spalla e al braccio.
L'aliscafo è poi ripartito  alle 12 e 30.  
Forse la nuova società farebbe bene a "far benedire" i mezzi ex Siremar, ex Cdi

Chioschi e strutture in legno a Sottomonastero e Marina Lunga. Inchiesta della Procura, indagano i carabinieri

Occupazione selvaggia con chioschi e postazioni in legno nella banchina di Sottomonastero e nel litorale di Marina Lunga a Lipari: scatta l'inchiesta della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. L'obiettivo è accertare le eventuali irregolarità, rispetto alle autorizzazioni che sono state rilasciate dagli enti preposti. Complessivamente nel mirino sono finite una quindicina di postazioni. A Panarea a due isolani per la collocazione abusiva di chioschi nell'area portuale e demaniale, dopo gli accertamenti, sono state inviate due ordinanze di demolizione. Il controllo è stato eseguito dai tecnici comunali e dai carabinieri.
E' stata poi demolita una casa di 30 metri quadri in località Canneto-Ghiozzo, di proprietà di B.M. che ha proceduto ad abbatterla a sue spese. Il Comune è invece divenuto proprietario di un immobile di 150 metri (due magazzini ed un deposito), realizzati da B.M.T., di Roma, a Vulcano Porto, grazie alla sentenza del Tar di Catania. Nel giro di pochi giorni è già il secondo fabbricato che diventa di proprietà dell'ente. (ANSA).

Frasi

«Dov'è il dolore, la il suolo è sacro.» Oscar Wilde

Lipari, si è lavorato per tutta la notte all'impianto di pre-trattamento liquami

La Geomar con il suo personale e la Veolia Spa - così come informa il gemetra Nello Vecchio-  è stata impegnata per  tutta la notte, sino alle prime luci dell'alba, per i lavori di completamento dell'impianto di pre-trattamento liquami di via Falcone-Borsellino a Lipari

Le Eolie e le date da ricordare (a cura di Giuseppe La Greca) : 4 Agosto 1981


Lipari, isola a rischio sismico....occorre diversa gestione aree a rischio (di Piero Roux)

Riceviamo e pubblichiamo:
Pur comprendendo che le difficoltà economiche di questo Comune possano indurre un Amministrazione virtuosa –quale la nostra- a “far cassa” anche sul volar di mosche, mi chiedo se la stessa ricordi ancora che siamo un isola ad elevato rischio sismico.
Sembra di no, considerato la moltitudine di “turisti” che sbarcato sulla nostra isola ignari di “come agire” in caso di una improvvisa calamità naturale.
Nessun pannello indica le stabilite vie di fuga  in base alle zone designate dalla Protezione Civile, nessuna indicazione viene fornita all’ignaro ospite circa i rischi che l’essere isole vulcaniche comporta.  Anche a questo dovrebbe, a mio parere, servire parte del ticket riscosso all’approdo che, sotto forma di un depliant di benvenuto multilingue, indicasse eventuali vie di fuga e servizi essenziali utili al loro breve o lungo soggiorno.
Se a questo aggiungiamo che la via principale  e relativi marciapiedi sono, per la maggior parte occlusi, i primi ai mezzi di soccorso i secondi ai pedoni, a causa di aree di “suolo pubblico” rilasciate- a titolo oneroso – a bar, pizzerie, cannolerie, panifici e via discorrendo, nonchè  “piantumato” da cartellonistica pubblicitaria, mi chiedo – in via preventiva- quali sarebbero i danni e quanti sarebbero le vittime imputabili ad una carente gestione del rischio da parte  dei nostri amati amministratori in caso di male augurata calamità?
Consiglio al nostro semper paratus “assessore alla Viabilità e Traffico, Aree e Suolo pubblico”, di farsi promotore di una diversa gestione delle aree a rischio con particolare attenzione al Centro storico, riducendo la concessione dei suoli a vantaggio di una più veloce percorribilità ricordando ch’è sempre “meglio prevenire che curare”…

Si omette di pubblicare le foto del centro storico dopo l’orario di chiusura al traffico per non incorrere nel rischio di “malanove” da parte di operatori turistici, gestori di locali, promotori pubblicitari e affini….
Piero Roux

Gli auguri ai festeggiati di oggi, 4 Agosto

Eolienews augura Buon Compleanno ad Antonella Gullifa, Bartolo D'Ambra, Manuela Milanese, Marta di Maggio, Francesca Marturano, Anna Spadaro, Maria Grazia Fonti, Cettina Cincotta, Mattia Mazzeo, Silvana Urso, Francesco Rifici, Lola Simigliani,Domenico Andaloro, Loredana Bruno

Al Centro Studi domani presentazione del libro "Isole nere". Segue proiezione "Fuocoammare"

CENTRO STUDI E RICERCHE  DI  STORIA E PROBLEMI EOLIANI

COMUNICATO STAMPA

PRESENTAZIONE LIBRO “ISOLE NERE” di Fernando Muraca
(scritto ed ambientato a Lipari)

VENERDI’ 5 AGOSTO 2016 – ORE 19,00
Giardini Centro Studi

Si chiama Isabella ha 35 anni e fa il commissario  a Lipari, l’isola del vento. E’ bella ma si nasconde, è intuitiva, quasi una strega ma non ne approfitta. Isabella ha una ferita in fondo al cuore, un’ombra che l’accompagna sempre, un dolore che le ha scavato dentro qualcosa di tragico. Lì in quell’abisso ha coltivato la sua capacità di scrutare  l’animo umano e di questo trae profitto per le sue indagini, per risolvere gli efferati omicidi su cui indaga.
Col sapore del mare in bocca osserva i cadaveri trafitti dalla violenza omicida e trova gli assassini guardando negli occhi e nell’anima i morti e i vivi che li hanno accompagnati nell’esistenza. E’ una solitaria ma può contare su alcuni amici. Il primo è Carmelo, il suo fedele Carmelo, un poliziotto del suo commissariato che è sempre di buonumore. La segue ma non la capisce perché le indagini Isabella prima di tirarle fuori le rumina dentro e allora il tracagnotto assistente è costretto a trotterellare fra un ordine e un altro senza capire niente e allora sbuffa e si lamenta e infila in mezzo al dolore che travolge un sorriso che spesso Isabella raccoglie. Le isole sono nere ma ci sono il mare e il vento che portano odori e sono come un balsamo e si continua a vivere, a sperare.
I racconti di Muraca rientrano nella collana "Emozioni d'inchiostro noir" di Laruffa editore diretta da Cristina Marra.
Seguirà degustazione prodotti tipici eoliani a cura dell’Azienda Agricola “LOSINNO” di Lipari
  Ufficio Stampa – Centro Studi

mercoledì 3 agosto 2016

Bagnamare, riaperta al transito. Geomar completa lavori a tempo di record

Riparata dalla Geomar la condotta di Bagnamare 
che consente di fare arrivare l'acqua nelle zone alte dell'isola. 
L'intervento si è rivelato più complesso del previsto e nonostante questo la ditta di Nello Vecchio ha completato i lavori (alla condotta e alla sede stradale) a tempo di record. Ciò ha consentito la riapertura, da qualche minuto, del transito sull'arteria che collega il centro di Lipari a Canneto e viceversa, evitando il transito nelle ore notturne nell'angusta provinciale di Serra

A Lipari...le offertissime si sprecano...ci sarà concorrenza sleale anche in questo campo?

Per la foto grazie a Federica Addamo

Lipari, poliziotto fuori servizio salva due giovani rimasti bloccati una scogliera tra cui una ragazza priva di conoscenza

 
Volevano raggiungere una spiaggetta isolata per godere delle bellezze naturalistiche e poco conosciute dell'isola, ma si sono ritrovati, dopo ore di cammino per sentieri impervi, su un promontorio a picco sul mare, in prossimità di Valle Muria (Lipari)
E' questa l'incredibile avventura vissuta da una coppia di giovani turisti che, con i telefoni fuori uso, sotto un sole cocente e allo stremo delle forze sono riusciti a mettersi in salvo grazie all'intervento di Antonino Tigano, medico della polizia di Stato del reparto mobile di Reggio Calabria.
Il medico, in ferie, si trovava a bordo di un'imbarcazione quando ha notato un ragazzo che si sbracciava per chiedere aiuto. Senza esitare si è messo in contatto con la Capitaneria di Porto comunicando le coordinate geografiche del luogo dell'accaduto e coordinando le fasi iniziali dell'attività di soccorso.
Nonostante le condizioni avverse del mare, gli uomini della Capitaneria di Porto guidati dal primo capo Mario Scilipoti sono riusciti a permettere che Tigano prestasse soccorso alla ragazza, ormai priva di conoscenza e, creando un cordone umano, hanno fatto scendere i ragazzi dalla scogliera mettendoli definitivamente in salvo.
Antonino Tigano, non è nuovo ad atti eroici: qualche mese fa era riuscito con coraggio e rapidità ad evitare il verificarsi di un terribile incidente sulla statale 106, all'altezza di Locri (Rc)

Stasera il "settimo" di Onofrio La Greca. I ringraziamenti della famiglia

Sarà celebrato stasera alle 19 nella chiesetta del Pozzo a Lipari il "settimo" di Onofrio La Greca, prematuramente scomparso sabato scorso.
Le famiglie La Greca - Travia attraverso Eolienews intendono ringraziare sentitamente quanti, nei modi più disparati, hanno preso parte al loro immenso dolore.
Comunicano, inoltre, la riapertura da domani del negozio "Fiori e piante" di Via Stradale Pianoconte

S.M. Salina: Decine di sacchi di spazzatura sbarcano da un tender, sindaco Lo Schiavo interviene in prima persona e scattano le sanzioni

Questo il post pubblicato oggi su fb dal sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo:
Avviso..alle 14.30 di oggi questo bel tenderino, che in foto vedete in orizzontale, grazie alla lodevole segnalazione di un cittadino, in mancanza di qualsiasi controllo, ha scaricato decine di sacchi di spazzatura. 
Personalmente recatomi sul luogo con i vigili si è provveduto a sanzionare i soggetti in violazione delle norme locali sul conferimento degli rsu. 
Invito tutti a segnalare altri accadimenti simili tempestivamente. E ai nostri cari visitatori comunico che Salina non è il bidone di rifiuti di turno di nessuno. Comportatevi in modo civile imparando anche a bordo a fare la differenziata e a rispettare le regole del luogo che visitate. 
Grazie.

Nota del direttore - Un post, ma principalmente un intervento, che davvero lascia poco spazio a commenti che sarebbero superflui. Solo: Bravo Massimo...così si fà!

Ex biglietteria aliscafi di Marina Corta in arrivo le opere di Claudio Cristina, nell'ambito della mostra organizzata dalla Eolia, Cenacolo Culturale





L'evento di giorno 29 luglio u.s. tenutosi nei giardini del Centro Studi, è risultato particolarmente gradito ai numerosissimi ospiti intervenuti. Il Prof. Luigi D'Andrea, il Prof. Renato Candia e il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia dott. Stefano Bisi, magistralmente diretti dal dott. Angelo Di Rosa, giornalista, hanno confermato l'elevatissima qualità delle professionalità invitate a discutere di un argomento oltremodo interessante in tempi di forma e massificazione.
La libertà di pensiero nella costituzione, la sua rilevanza nella scuola e nella società civile, quali risorse per un futuro migliore, fondato su tolleranza, rispetto e curiosità di sapere in spregio di ogni forma d'intolleranza ed estremismo.
Altrettanto gradita è risultata l'inaugurazione della mostra di arte contemporanea in corso nei locali ex biglietteria aliscafi di Marinacorta, organizzata dietro impulso del Grande Oriente d'italia dalla Eolia Cenacolo Culturale, in partnership con la Filippo La Rosa Onlus e la Lega Navale Sezione di Lipari. L'esposizione, dopo qualche piccolo intoppo iniziale, quotidianamente emoziona i numerosi visitatori al cospetto dell'estro comunicativo e del senso naturale dimostrato da Loredana Salzano, Ambra Mirabito, Giovanna Maggiore e Renata Conti, nonchè dei segreti dei nostri mari svelati dai magnifici video della Lega Navale.
Ora, domenica prossima, 7 agosto 2016, con apertura alle ore 21,00, Claudio Cristina esporrà le proprie opere.
Cristina, è un significativo artista, figlio di Sicilia, che ha sempre inseguito nella sua pittura la luce e il colore in una equivalenza d'intensità. Autore di personali di pittura sin dal 1972, si contraddistingue nel panorama artistico per i suoi toni caldi e profondi, con accostamenti sorprendenti e con una sicurezza di forme che esclude ogni ripensamento. Claudio Cristina è il pittore dell'anima.
Interverrà il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d'Italia dott. Sergio Rosso, Presidente degli Asili Notturni ente morale in prima linea per la cura e l’assistenza dei poveri e degli ammalati. Impegnato da sempre nelle opere di solidarietà massonica, ha lavorato senza sosta, con umiltà e capacità di progetto, a dare forza a una realtà che ogni anno accoglie migliaia di indigenti, giovani e anziani privi di un tetto, lontani dalla terra natale e dalla famiglia, sbandati, oppressi dalla fame e dal  
freddo, che bussano alle porte degli Asili di  
Via Ormea. Le ultime iniziative, in ordine di tempo, riguardano l’apertura di ambulatori dentistici e per il disagio psichico, ma anche progetti per bambini, in collaborazione con il Comune e le istituzioni.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione l'Ing. Gaetano Merlino, il dott. Antonio Casilli, l'Amministrazione Comunale in persona del Sindaco rag. Marco Giorgianni e il Centro Studi
EOLIA
Cenacolo Culturale
Avv. Giancarlo Niutta

Giorgianni si rivolge ad Alfano per poter assumere comandante della Polizia Municipale.

Il corpo di Polizia Municipale del Comune di Lipari è in atto privo del Comandante, dopo il trasferimento del maggiore Stefano Blasco ad altra sede. 
A frenare la nuova assunzione vi è però il blocco delle assunzioni (pena una pesante sanzione) per i comuni, che come quello di Lipari, hanno sforato il Patto di stabilità nel 2015. 
Il sindaco Marco Giorgianni, considerata l’importanza di tale figura che non è sostituibile da altre presenti nell’organico dell’Ente, ha scritto al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano per poter avere una riduzione della sanzione prevista in caso d’assunzione. Ha richiamato, per dare forza alla sua richiesta, un ordine del giorno dell’on.Dore Misuraca, accolto dalla Camera dei Deputati. 
“ In sede di approvazione del decreto n.113 nella seduta del 20 luglio 2016, presso la Camera dei deputati – ha scritto il sindaco - è stato accolto l'Ordine del Giorno dell'on. Dore Misuraca, deputato nazionale, responsabile Enti locali di Ncd, volto appunto a chiedere al Governo, nello spirito dell'articolo 7 del decreto medesimo, di ridurre la portata della sanzione per quei Comuni che, seppur avendo sforato il Patto di stabilità, si trovano nella necessità di dover assumere, almeno singolarmente, le figure professionali che non possano essere sostituite con altra professionalità già presente”. 
Giorgianni, sottolineando che la violazione non è imputabile ad inadempimenti dell’ Ente, ha chiesto ad Alfano “anche in considerazione della ridotta proporzione dello sforamento del Patto per l'anno 2015, di potere accedere, nelle condizioni e secondo le modalità che il Ministro vorrà stabilire, alla possibilità offerta dall'Ordine del Giorno dell’ On. Misuraca, limitatamente alla figura professionale del Capo dei vigili urbani”. 
Ha altresì evidenziato l’importanza di tale figura “ che svolge delicatissimi e specifici compiti amministrativi e di ordine pubblico e tutto questo nel pieno di una stagione balneare intensissima”. 

Manifestazioni in onore di San Bartolomeo : Interamente a carico degli sponsor

Tutti eventi/manifestazioni che saranno organizzati a Lipari per i festeggiamenti in onore del Patrono S.Bartolomeo (24 Agosto) saranno interamente finanziati dagli sponsor. 
Gli sponsor offriranno anche i giochi d'artificio.
Per il comune di Lipari, che non naviga certo nell'oro, quindi nessun costo.

I cannoli dell'amore. Rappresentazione teatrale stasera a Lipari

Stasera nel contesto della Rassegna Teatrale " Le Maschere di Dioniso", organizzata dal "Piccolo Borgo Antico", sarà di scena all'anfiteatro del castello di Lipari (ore 21 e 30) la "Compagnia delle Ortiche" di Ragusa, con la commedia "I cannoli dell'amore".

Parrocchia San Pietro (Lipari) Progetto per alleviare bisogni e disagi

100 anni dalla VI Battaglia dell’Isonzo o “Battaglia di Gorizia”. Vi caddero 6 eoliani

100 anni dalla VI Battaglia dell’Isonzo o “Battaglia di Gorizia”
Vi furono 6 caduti eoliani

“La mattina del 5 di agosto si muovevano le truppe italiane  per Gorizia e le terre lontane e dolente ogniun si partì…”  Le parole di questo canto popolare di contestazione della Grande Guerra (o Gorizia tu sei Maledetta), descrivono l’inizio di quella che passerà alla storia  come la “VI Battaglia dell’Isonzo” o “Battaglia di Gorizia” e che costerà alla nostra nazione la perdita stimata di circa 51.232 uomini  . In poco più di  11 giorni di combattimento 6 famiglie eoliane piangeranno i loro caduti, tre dei quali risulteranno dispersi e mai più ritrovati.
Ad onor del vero, le operazioni per la conquista di Gorizia ebbero inizio già nella giornata del 4 d’agosto, con le artiglierie italiane, intente ad aggiustare il tiro verso il Podgora, Plava, Sabotino e San Michele.
                Stabilizzate le posizioni del Trentino, con buona parte delle truppe austriache richiamate sul fronte orientale a tamponare le falle causate dai consistenti attacchi Russi sui Carpazi ordinati dal generale Aleksej Alekseevič Brusilov. Cadorna riuscì ad intuire il momento di difficolta degli austroungarici e disimpegnò una buana parte dei reggimenti  italiani dal settore Nord- ESt, facendoli convergere verso il Carso. In breve tempo si riuscì ad incrementare il numero dei pezzi delle artiglierie italiane poste a ridosso della citta di Gorizia con 1200 cannoni di diverso calibro e 800 bombarde. Il rapporto delle forze in campo era di circa 300.000 italiani contro circa 120.000 austroungarici, con un netto vantaggio territoriale per questi ultimi, trincerati dietro complessi sistemi difensivi.
                Il comando supremo affidò le operazioni  del settore Est alla 3^ Armata comanda dal generale Duca D’Aosta, mentre il settore nord alla 2^ Armata comanda dal generale Luigi Capello.
                Protagoniste nelle prime ore di battaglia furono le artiglierie, che con tiro preciso e continuo diedero inizio allo scontro alle ore 5:00 del mattino del 6 di agosto. Lo scopo era quello di annientare le difese di prima linea della testa di ponte austriaca posta sul lato destro del fiume Isonzo. Sfondando il “Campo Trincerarto di Gorizia”, costituito dalla linea di monti che dal Podgora convergeva verso il Sabotino, Plava e Oslavia; procedendo allo stesso tempo sulla riva sinistra dell’Isonzo per la conquista definitiva del monte San Michele, per poi tentare la presa della città.
     Nella stessa giornata del 6 i primi fanti  italiani vennero a contatto con le linee nemiche  e il 7 agosto le prime Brigate  conquistarono le difese austriache quasi completamente distrutte dal micidiale fuoco dell’artiglieria. Anche se i pochi superstiti ancora rintontiti dal bombardamento ed i rinforzi giunti seppero opporre una tenace resistenza tendando anche disperati contrattacchi. Nella giornata dell’8 di agosto una compagnia di fanti italiani della Brigata Pavia (28° Fanteria) al comando del sottotenente Aurelio Baruzzi (medaglia d’oro v.m.), attraversò a nuoto l’Isonzo ed entrò per prima nella città semidistrutta. Riuscendo ad  issare il tricolore nel piazzale della stazione centrale. Il generale austriaco Boroevic, non potendo sperare nel tempestivo arrivo di rinforzi, frenati dai monti posti alle spalle del suo schieramento, ordinò di abbandonare la città ripiegando verso posizioni più solide e sapientemente preparate nei mesi precedenti nelle alture e colline ad Est di Gorizia.
                Il comando italiano interpretando l’arretramento austriaco come una disfatta, dopo avere preso possesso della città, invio ingenti truppe all’inseguimento del nemico verso la periferia Est di Gorizia tra la dorsale costituita dal Monte Cucco di Plava – San Gabriele –San Daniele – Monte Santo. Dove erano invece abilmente occultate tra i castagneti i nuovi trinceramenti austroungarici e le batterie di artiglieria.

Usciti dalla periferia di Gorizia i reparti italiani della 3^ Armata, si trovarono di fronte il bosco di Pavonizza, dove tra i castagneti vi erano ad attenderli le mitragliatrici nemiche che abilmente seppero far strage di italiani. Nonostante ciò, gli eroici fanti del 223° reggimento della Brigata Etna (a cui appartenevano 3 dei caduti eoliani) riuscirono a compiere la loro missione di perlustrazione spingendosi fino agli sbarramenti di quota 165 e 174 , che solo a prezzo di immani sacrifici conquistarono nella giornata del 12. L’immediata reazione del nemico ed il tiro delle artiglierie, resero però non difendibili le posizioni, stabilendo la nuova linea del fronte in quel settore tra la quota 165 e 174, inutile fu ogni altro sforzo.
                La seconda 2^ Armata nella giornata del 14 agosto, cerco con accaniti scontri di conquistare la dorsale montana di Gorizia tra Monte Cucco e Monte San Marco, ma riuscendo ad ottenere solo piccoli vantaggi. Il 17 agosto, ritenendo impossibile compiere ulteriori progressi il generale Luigi Cardorna ordinava alle truppe italiane di sospendere i combattimenti.
                La conquista di Gorizia rappresentò l’unico consistente successo territoriale conseguito dall’esercito italiano dal 24 maggio del 1915. Fino a quel momento infatti i tentativi di avanzamento del fronte avevano avuto come conseguenza solo un immenso numero di perdite. La presa di Gorizia riuscì anche se in modo temporaneo a risollevare il morale dei fanti italiani che da li a poco sarebbero tornati ad insanguinare le  pietraie del Carso. Nei mesi successivi e per quasi tutto il 1917 le alture ad Est di Gorizia saranno teatro di nuove sanguinose battaglie  ed il sistema difensivo dell’Ermada sbarrerà la via per Trieste.
                Tra i fanti incaricati della conquista di Gorizia, vi è un giovane poeta italiano, Giuseppe Ungaretti, arruolatosi volontario nel natale del 1915 all’età di 27 anni ed in forza al 19° reggimento di fanteria della Brigata Brescia. La mattina del 6 di agosto poco prima dell’attacco, nel valloncello di Cima 4 ai piedi del San Michele nel suo quaderno scriverà:
“Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
cos' totalmente
disanimata
Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede
La morte
si sconta
vivendo”.
(Sono una creatura – Giuseppe Ungaretti)
La sera di quello stesso giorno le Brigate Brescia, Catanzaro e Ferrara avranno completato la conquista del San Michele. Dieci giorni dopo, poco prima della fine della “Battaglia di Gorizia” sulle rive del fiume Isonzo Ungaretti provato dagli scontri ma ancora vivo, tornerà ancora a scrivere:
“Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla luna
Stamani mi sono disteso
In un’urna d’acqua
E come una reliquia
Ho riposato
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato
Come un acrobata
Sull’acqua
Mi sono accoccolato
Vicino ai miei panni
Sudici di guerra
E come un beduino
Mi sono chinato a ricevere
Il sole
Questo è l’Isonzo
E qui meglio
Mi sono riconosciuto
Una docile fibra
Dell’universo”
(I Fiumi – 16 Agosto 1916 – Giuseppe Ungaretti)
Fiume Isonzo con sfondo di Plava e del Sabotino (Gorizia)
  

Fanti italiani escono dalle trincee per l’assalto
Cimitero della III Armata sul colle di S. Elia (Gorizia)

Frasi

«E' molto più facile costruire una fortuna che conservarla.» Proverbio cinese

Lipari, chiusa momentaneamente la strada di Bagnamare. Da e per Canneto si transita da Serra

Chiusa momentaneamente al transito auto-veicolare la strada provinciale di Bagnamare. Da e per Canneto si transita attraverso la provinciale di Serra. Da Canneto, attraverso il tunnel, si può accedere solo a Pignataro.
La chiusura dell'arteria si è resa necessaria per via di una consistente perdita alla rete idrica e ai conseguenti lavori di ripristino

Gli auguri ai festeggiati di oggi, 3 Agosto

Eolienews augura Buon Compleanno a Floriana Lopes, Nancy Mandile, Gaetano Palino, Marco Giardina,  Marinella Natoli, Laura Calenda, Alessia Ioppolo e Peppe Gullifa

Le Eolie e le date da ricordare (a cura di Giuseppe La Greca) : 3 Agosto 1888

Oggi si presenta il libro di La Greca "Passolina, uva passa e malvasia. L'economia vitivinicola delle Eolie". La presentazione di Baroncini

uva passa e malvasia

Oggi 3 agosto , alle 19,00 al Centro Studi, si terrà la presentazione del volume di Pino La Greca “Passolina, uva passa e malvasia. l’economia vitivinicola delle Eolie” . 

Questa la presentazione di Danilo Baroncini del lavoro di La Greca
Non c’erano i frigoriferi e i trasporti si svolgevano lentamente, così gli umani inventarono l’essiccazione per conservare o far arrivare a destinazione sani e attraenti, i legumi, gli ortaggi, le erbe aromatiche, alcuni tipi di pesce, i cereali, il pane (“pani caliatu” nelle Eolie), i capperi, la frutta e tantissimi altri prodotti. 
Nelle isole Eolie questa pratica ebbe grande diffusione e in certi periodi divenne una delle principali fonti di reddito, soprattutto per quanto riguarda le uve. 
Prima ancora del successo della “Malvasia delle Lipari”, che ormai è un vino prestigioso conosciuto in varie parti del mondo, nelle Eolie si producevano ed esportavano imponenti quantità di uva passa e passolina. La passolina è l’uvetta di Corinto, quella che assomiglia ad un grano di pepe nero; nel passato usata in cucina specialmente con i cibi salati. L’uva passa si ricava da altri tipi di uva: chiara, sprovvista di semi come l’uvetta di Corinto e con acini più voluminosi. 
A Stromboli, secondo uno scritto del 1832, almeno 1.500 persone vivevano dei prodotti delle vigne. Secondo un altro documento dell’epoca, nelle Lipari si producevano mediamente 350.000 kg. di passolina all’anno. E nel 1800 partirono 16.000 barili pieni di passolina e uva passa! 
Naturalmente la fatica a cui dovevano sottoporsi gli isolani era notevole: per la sua particolare delicatezza, l’uva che cresceva in vigneti allevati sui terrazzamenti delle montagne eoliane veniva accomodata in cesti e trasportata a spalla. La presenza delle vigne nelle Eolie viene da lontano. A Filicudi gli archeologi hanno trovato nel villaggio di Filo Braccio vinaccioli combusti (semi) che dovrebbero risalire al 2300 – 1700 a.C., mentre a Salina la presenza dell’uva, nel villaggio di Portella, sarebbe datata fra il 1500 e il 1300 a.C. Si tratta dei resti più antichi della coltivazione della vite trovati in Italia! 
Anche l’esportazione ha origini lontane: forse già al tempo dei Romani e nel Medio Evo, ma sicuramente nel XVII secolo, le uve appassite delle Lipari arrivavano a Londra, dove per gli abitanti della City rappresentavano un prodotto di gran lusso. 
Una frenata delle esportazioni arriva negli anni ’30 dell’Ottocento quando il colera, malattia endemica dell’India, raggiunge l’Europa provocando nella sola Sicilia 150.000 morti. Anche la passolina e l’uva passa devono essere sottoposte a trattamenti: spurgate e in qualche caso addirittura trattenute nel lazzaretto di Messina. 
Dopo il disastro provocato dal colera le esportazioni riprendono abbastanza velocemente e nel 1850 dalla dogana di 10 Passolina, uva passa e malvasia Messina vengono spediti all’estero 903.229 kg di passolina. Certo, non tutta proveniva dalle Eolie, ma sicuramente gli affari andavano bene anche per gli isolani. 
Il mercato si espande: le passoline eoliane arrivano al porto di Trieste e da qui raggiungono la Germania e addirittura la Russia. Ed è proprio in quegli anni che anche le Americhe cominciano ad interessarsi alle uve coltivate e appassite nelle Eolie. 
Contribuiva al benessere isolano anche il vino che oggi chiamiamo “Malvasia delle Lipari” ma, secondo un documento del 1843, la vendita annua non superava le 300 botti. 
Non si sa con precisione quando l’uva Malvasia sia approdata alle Eolie. Purtroppo la documentazione del suo arrivo si è persa negli incendi provocati l’11 luglio del 1544 da Barbarossa in occasione della conquista di Lipari. Conquista che oltre alla distruzione dell’abitato ebbe come conseguenza lo spopolamento dell’isola, perché il Barbarossa portò con sé più di ottomila prigionieri di ogni sesso ed età e li rese schiavi. 
Anche se in passato non è stata al centro dell’economia eoliana la Malvasia ha sempre fatto parte delle attrazioni isolane. Sono molti i viaggiatori che ne parlano nei loro resoconti. Il naturalista Lazzaro Spallanzani nel 1788 l’aveva descritta con queste parole: “vino d’uno schietto color d’ambra, generoso e soave, che inonda e conforta la bocca d’una amabile fragranza”. 
Purtroppo alla fine dell’Ottocento arriva la fillossera, un insetto che attacca le radici delle viti europee. Proviene dal Nordamerica ed appare in Francia nel 1863. In Italia le prime infezioni si scoprono nel 1879, nelle Eolie probabilmente intorno al 1891-2. 
La fillossera distrusse tutti, o quasi, i vigneti delle sette isole e provocò l’emigrazione di migliaia di eoliani verso l’Australia, l’Argentina, gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, spopolando di nuovo l’arcipelago. La viticoltura langue per alcuni decenni e per una vera ripresa bisogna aspettare gli anni Settanta del secolo scorso. Questa volta protagonista è la Malvasia. Un’uva che viene messa ad appassire al sole per alcuni giorni, ma poi diventa vino. Un vino per il quale nasce il Disciplinare di Produzione della “Malvasia delle Lipari D.O.C.”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio 1974. 
Questo e molto altro ho imparato leggendo il testo di Giuseppe La Greca e la prefazione di Pietro Lo Cascio. A voi la lettura!

martedì 2 agosto 2016

Quattropani, quattro ettari di vegetazione in fumo

Ha percorso circa quattro ettari l'incendio sviluppatosi oggi pomeriggio in località Quattropani. 
Le fiamme hanno messo a dura prova tutti coloro che sono intervenuti (Vigili del fuoco e Forestale),
A loro supporto ha anche operato un canadair.
Soltanto da una ventina di minuti Vigili del fuoco (caposquadra Coglitore) e Forestali sono rientrati. 

Escursioni dilaga la concorrenza sleale. Singolare protesta della Merenda Navigazione costretta a svendere

A Lipari, ne settore delle escursioni in barca, in assenza di una vera e propria auto-disciplina, impera il "fai da te", l'improvvisazione e la concorrenza sleale.
Ecco allora che scatta la singolare protesta della Merenda Navigazione.
In un cartello, affisso nella sede centrale di corso Vittorio Emanuele, evidenziando come la concorrenza sleale imperi e deprezzi le nostre isole, si annuncia la "svendita" (stante la situazione) dell'escursione a Panarea-Stromboli.
Ai turisti basteranno 20 euro (negli anni precedenti questa escursione si vendeva a 35) per godere di quegli stupendi scenari.
Ai turisti...una raccomandazione "Non chiedeteci ulteriori sconti" e un "benvenuti nel paese dei morti di fame"

I due articoli del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi