Cerca nel blog

martedì 25 ottobre 2011

Comprensivo Lipari2 chiuso il 31 ottobre

Si comunica che questa Istituzione Scolastica, giusta delibera del Consiglio di Istituto, nella giornata di Lunedì 31 ottobre 2011 resterà chiuso.
f.to Il Dirigente Scolastico prof. Renato Candia

Snoopy e strutture di Balestrieri. Le socie di I-dee mettono i puntini sulle i e scrivono anche al sindaco


Lavori di messa in sicurezza del Monterosa (versante Canneto)

Sono in corso da stamattina i lavori di messa in sicurezza della parete del Monterosa (lato Canneto) sovrastante la galleria. Aria interessata, durante il recente nubifragio che ha investito Lipari, da una frana di notevoli dimensioni e che ha lasciato materiale "in sospeso" con il rischio di una nuova potenziale frana.
 I lavori (nel video) sono effettuati dalla ditta di Angelino Biviano per conto della Provincia Regionale. Sull'arteria si è proceduto a senso unico alternato, disciplinato dagli operai provinciali. IL VIDEO:

RECUPERATORI RIFIUTI: REVOCATA LA SOSPENSIONE DELL’ATTIVITA’ DI UNA DITTA DI LIPARI

Il 5° Dipartimento 1° Ufficio dirigenziale “Politiche energetiche e Tutela dell’Ambiente” della Provincia regionale, con determinazione dirigenziale n. 96 del 17 ottobre 2011, ha revocato la determinazione dirigenziale n. 42 del 15 aprile 2010 con la con la quale la ditta “Casella Giuseppe” era stata sospesa provvisoriamente dall’esercizio dell’attività di messa in riserva R13 e di recupero R5 nel sito ubicato in località Vallone Bianco di Lipari.
La revoca è derivata dal provvedimento di dissequestro, emesso dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto – sezione distaccata di Lipari -, dell’area adibita a centro recupero rifiuti in quanto si è proceduto alla necessaria bonifica dai rifiuti verificata dall’analisi di un campione di terreno dalla quale si evince che i valori dei parametri risultano inferiori ai limiti stabiliti..
La ditta dovrà presentare, pena la sospensione dell’autorizzazione, una relazione dettagliata, con cadenza trimestrale, riportante i quantitativi in entrata per ciascuna tipologia di rifiuti.

Lombardo: "Con Siremar abbiamo detto no ad una patacca"

«Abbiamo detto no a una patacca di dimensioni notevolissime e impedito un sopruso», ha affermato il presidente della Regione Raffaele Lombardo nel replicare a quanti, all'Ars, lo avevano accusato di aver operato contro gli interessi della Sicilia, partecipando, con la Compagnia delle Isole, all'acquisto, per 69 milioni di euro, della società di navigazione Siremar, che inizialmente era stata offerta alla Regione al valore simbolico di un euro. «Se l'avessimo acquistata a un euro, come proposto nella fase iniziale - ha tuonato Lombardo - ci sarebbe costata cara, perché si portava dietro debiti per 99 milioni di euro e oltre 250 tra cause e contenziosi milionari. In quel caso, a fronte di un valore di 55 milioni come stabilito dall'advisor Rothschild, avremmo poi ceduto il 51% della società a un privato incassando sì 27,5 milioni, ma avremmo dovuto anche far fronte a debiti milionari e contenziosi enormi. Insomma, Siremar sarebbe stata una patacca di dimensioni notevolissime».
A puntare l'indice accusatore nei confronti del governo, soprattutto per il segreto con cui è stata condotta l'operazione, non erano stati solo i deputati dell'opposizione (Nino Beninati, Salvino Caputo, Roberto Corona, Santi Formica e Fabio Mancuso del Pdl), ma anche rappresentanti della maggioranza, come Giovanni Ardizzone dell'Udc e Franco Rinaldi del Pd. In particolare, secondo Beninati "le procedure sono state disattese, bisognava fare una legge". Ardizzone, a sua volta, ha criticato la decisione del governo "di dare una garanzia fideiussoria a beneficio dei soci privati di Compagnia delle Isole e a favore di Unicredit, impedendo l'accesso agli atti ai parlamentari". Secondo Caputo, poi, il governo sta comprando oggi "ciò che ieri veniva offerto gratis". Roberto Corona alle critiche per l'operazione Siremar ha aggiunto quelle all'assessore alla Salute Massimo Russo che ha deciso di chiudere i punti nascita di Lipari e Pantelleria. Critici anche gli interventi di Fabio Mancuso e Santi Formica, che hanno, però, elogiato il presidente dell'Ars Francesco Cascio per aver consentito il dibattito sulla Siremar. Alla luce dei dubbi espressi dall'opposizione, Franco Rinaldi, a sua volta, ha chiesto al governo di fare immediata chiarezza. E l'assessore all'Economia Gaetano Armao ha subito chiarito, replicando all'accusa più grave avanzata da Ardizzone, (l'aver cioè nascosto gli atti ai parlamentari), che "la scelta di non consentire l'immediato accesso agli atti è dipesa dal dirigente generale della ragioneria". Quindi, ha spiegato: ora che "la società è in amministrazione controllata", "l'acquisto da parte della Regione è svincolato dai debiti". "La Regione – ha aggiunto – non vuole svolgere alcun ruolo da protagonista imprenditoriale nel settore ma ha voluto scongiurare il pericolo di uno "spezzatino" e di una vendita pezzo per pezzo della Siremar. La nostra non è una partecipazione strategica, è e deve restare di minoranza".
Rivolto, poi, ad Ardizzone, ha precisato: "Rispetto alla controgaranzia bancaria non ne ho informato la commissione Bilancio lo scorso 4 ottobre, perché in quella data non ne ero a conoscenza. Ho appreso della controgaranzia solo il 7 ottobre". Il parlamentare messinese ha allora chiesto che gli fosse fornita copia. "La chiederò al ragionier generale – ha subito contro replicato Armao – e gliela farò pervenire. Il contratto di acquisto della Siremar è stato firmato giovedì sera".
"Senza questa soluzione – ha commentato Lombardo – quella società l'avremmo pagata cara e amara. Se non il consenso, ritengo almeno che ci meritiamo un plauso da parte di tutti".
I lavori dell'Ars riprenderanno oggi pomeriggio con all'ordine del giorno il dibattito sui disegni di legge inerenti "Misure urgenti e straordinarie per il rilancio e per il superamento della crisi dell'area industriale di Termini Imerese" e "Interventi per lo sviluppo dell'agricoltura e della pesca. Norme in materia di artigianato, cooperazione e commercio".

Punto nascita di Lipari. Dal 1. novembre servizio normalizzato

Peppe Paino (Gazzetta del sud)
Il commissario dell'Asp 5 Francesco Poli mantiene gli impegni. Aveva dichiarato che avrebbe potenziato l'ospedale con nuovi medici di ruolo e così sarà. Dal primo novembre prenderanno posto i ginecologi Federico, D'Avì e Galeano. Ora si può affermare con certezza, come peraltro garantito dallo stesso Poli, che dal mese prossimo a Lipari si potrà partorire – casi delicati, ovviamente, a parte – e in attesa di capire come finirà la protesta per il punto nascita e per l'unità di pediatria.
In quest'ultimo caso, com'è noto un pool di avvocati che collaborano con il comitato di protesta per il potenziamento dei servizi sanitari, ha suggerito a tanti genitori (e 220 lo hanno già fatto) di diffidare le autorità sanitarie, Asp 5 e sindaco in testa, per il ricovero dei bambini in medicina con gli adulti. Sulla questione è anche intervenuta Antonella Aprile, vice responsabile per la Sanità dell'Italia dei Diritti: «Quanto attivato fa parte di una politica scellerata di tagli che non tiene conto delle singole realtà, in questo caso parliamo di un'isola. Tutto ciò, infatti, contravviene a quanto sancito dalla Carta dei diritti del bambino dove è specificato che questi siano ricoverati in locali specifici, con spazi per giocare, e con personale a loro dedicato e adeguatamente formato. Non va tralasciato – continua l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – l'aspetto importantissimo della promiscuità che si viene a creare tra adulti e bambini e che può comportare dei rischi di infezioni per questi ultimi.
Non avendo personale dedicato non si può passare dal catetere al biberon. Invitiamo, quindi, a rivedere questa decisione perché danneggia gli abitanti di Lipari»". La protesta, frattanto, va avanti con una sottoscrizione di firme per un documento che sarà inviato all'assessore regionale Massimo Russo e al ministro Feruccio Fazio e in vista di uno sciopero generale per fine mese.

1971- I MAFIOSI A FILICUDI: INCONTRO DI GIUSEPPE LA GRECA CON GLI ALUNNI DI SALINA

Si susseguono le iniziative culturali annuali della Biblioteca Comunale di Malfa. L’addetto culturale e bibliotecario Antonio Brundu ha inviato il resoconto sulla manifestazione “1971: Le giornate di Filicudi- Mafiosi a soggiorno obbligato sull’isola”:
“Altro incontro per gli alunni dell’isola di Salina, organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Malfa, nell’ambito delle iniziative culturali della Biblioteca Comunale , in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Isole Salina : “Le giornate di Filicudi”, presentazione del libro di Giuseppe La Greca sull’invio,  nel 1971, di 15 presunti mafiosi  a soggiorno obbligato nella piccola isola eoliana e proiezione video, con immagini inedite, del documentario “Il maggio di Filicudi - Storie di mafia e di turismo nelle Eolie  degli anni ‘70” di Flavia Grita e Pino La Greca. (Nella foto: da sin. Antonio Brundu  e  Giuseppe La Greca ).La manifestazione  si è svolta nel Centro Congressi del Comune di Malfa e si è aperta con il saluto del  Sindaco dott. Salvatore Longhitano , che ha posto in evidenza come avvenimenti  di cronaca di allora sono divenuti, oggi, fatti storici ,che possono servire ad affrontare, insieme, le problematiche attuali dell’arcipelago eoliano. ( Il Dirigente Scolastico prof.ssa Mirella Fanti non ha potuto partecipare all’incontro perché si trovava a Lipari in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico).Poi ho tracciato  brevi note biografiche sull’autore ed ho introdotto l’argomento sulla vicenda di Filicudi, che ha posto l’isola all’attenzione internazionale per l’atteggiamento di protesta e di rivolta degli eoliani, i quali hanno fatto di tutto per scongiurare la presenza mafiosa nell’arcipelago. Presente all’incontro Catia Toni, presidente del Circolo Artistico Culturale Eoliano. E quindi intervenuto Giuseppe La Greca : “ Perché la popolazione isolana si è ribellata in modo deciso e determinato - ha affermato l’autore- e quali rischi ha corso l’intero arcipelago se non fosse avvenuta la rivolta popolare? Nelle nostre isole- ha continuato- non abbiamo mai conosciuto il fenomeno mafioso, sia per la mentalità  eoliana e sia perché le proprietà terriere sono piccole e a conduzione familiare e non esistono grandi latifondi,come in Sicilia, dove si è sviluppato, invece, un fenomeno criminale di associazione a delinquere. Non è mai stato , infatti, nella natura della gente delle piccole isole questo tipo di mentalità. Altro motivo che ha condizionato Lipari sin dal ‘700 è stato l’individuazione  dell’isola come luogo di relegazione coatta per individui non condannate dalla legge, ma inviate al soggiorno obbligato quali presunti delinquenti,che dovevano essere isolati dalle comunità. In realtà i coatti conducevano la loro vita in mezzo alla gente di Lipari, ma la sera pernottavano nelle camerate del Castello. Nel 1926, quando Mussolini decise di ripristinare il domicilio coatto, che sembrava fosse stato eliminato da lungo tempo, gli eoliani si ribellarono a questa decisione e demolirono le case del Castello. Questa azione si può considerare la base su cui partirono i fatti di Filicudi, che portarono gli isolani a ribellarsi ancora, manifestando la loro indignazione affinchè le isole  non venissero considerate più  come luogo di relegazione. Nel 1971, quando le isole Eolie tornarono  ancora ad essere individuate come luogo  di soggiorno obbligato  per 15 individui di alto profilo mafioso, gli eoliani si ribellarono di nuovo, perché compresero che tale ritorno al passato poteva rappresentare un serio pericolo per l’economia e lo sviluppo sano dell’arcipelago; infatti il potere economico della mafia era in grado di comprare tutto e  di determinare una crescita anomala e sproporzionata rispetto alla realtà delle piccole isole, dove i proventi sarebbero confluiti nelle tasche dei mafiosi e gli isolani avrebbero svolto, forse,  solo un ruolo di camerieri e servi di questa gente pericolosa per l’intera società civile ed umana. Siamo delle piccole realtà costituiti da piccoli Comuni - ha concluso La Greca durante la sua “lezione” agli alunni di Salina-. Vinciamo solo quando siamo uniti, quando le decisioni si prendono insieme e si portano avanti insieme. Nel 1971 l’esempio è stato Filicudi, oggi può essere l’Ospedale di Lipari, domani potranno essere i collegamenti marittimi per imparare e per capire dal passato la lezione per il futuro”. Dopo la proiezione del documentario, sono state poste all’autore numerose domande dagli alunni, che approfondiranno l’argomento a scuola. Catia Toni ha fatto pervenire alcune sue riflessioni sull’incontro:"L'unione di gente che ha lottato con tutta la sua forza,ribellandosi a ciò che gli era stato imposto,è un esempio di grande rilevanza storica, non solo una storia siciliana, ma prima di tutto italiana,un evento che per anni non è stato trattato in maniera approfondita come invece ha saputo fare il prof. Giuseppe La Greca. Pertanto ritengo che questo libro debba essere portato a conoscenza delle generazioni future e, prima di tutto, come dimostrazione concreta che la mafia deve essere lottata veramente e può essere sconfitta; ma per poterlo davvero fare bisogna parlarne,bisogna reagire e ribellarsi senza avere paura e, soprattutto, restare uniti, poichè il silenzio di un torto ricevuto anche singolarmente,uccide tutti".  Antonio Brundu

lunedì 24 ottobre 2011

In pagamento contributi libri di testo

Comunicato
L’istituto Comprensivo Lipari II comunica che sono in pagamento presso la banca Unicredit , agenzia di Lipari, piazza Monfalcone i contributi per i libri di testo relativi agli anni scolastici 2008/2009 e 2009/201
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(Prof. Renato Candia)

Sessantacinque anni di matrimonio per i coniugi Casamento

Rosa Giardina e Onofrio Casamento hanno festeggiato ieri i 65 anni di matrimonio. 
La S. Messa, presieduta da Don Gaetano Sardella, è stata celebrata a Lipari, nella Chiesetta del pozzo. 
A festeggiare Rosa ed Onofrio, oltre ai figli, ai nipoti, ai pronipoti e ai parenti, è intervenuto in veste ufficiale anche il sindaco di Lipari, Mariano Bruno.
A Rosa e Onofrio gli auguri di Eolienews, Eolnet e del direttore Salvatore Sarpi

Judo: Si vedono i risultati...in positivo ed in negativo (di Adalgisa Ferlazzo)

Tirando le somme al rientro dall’ 8° Torneo internazionale di judo “ Alle pendici dell’Etna”  possiamo dire che ……. si vedono i risultati, sia in positivo che in negativo: e la critica la facciamo a noi stessi che forse non facciamo  abbastanza per aiutare i nostri ragazzi a superare le loro paure e  le loro insicurezze. Non siamo riusciti a  inculcare in loro  il sano spirito della “competizione”  con la voglia di vincere e la cattiveria positiva che stimola e carica l’atleta nell’affrontare  l’avversario. Dovremo insistere  su questi punti che, oltre la preparazione tecnica e atletica, influiscono sul rendimento dell’atleta in gara.
Comunque,  anche se non pienamente soddisfatti dal gruppo di atleti partecipanti, abbiamo avuto due ottime  gare da parte di due atleti che si distinguono sempre alle competizioni.
Pparliamo di Alessandro Vitagliana (Juniores ctg. kg 66) che, dopo  aver perso il primo incontro, ha recuperato alla grande disputando successivamente  tre ottimi combattimenti che  lo hanno portato alla medaglia di Bronzo.
I l secondo atleta che ha disputato una bella gara è il giovane Leonardo Ziino (Classe Ragazzi kg.50) concentrato, preciso e ………..veloce,  ha concluso i suoi 2 incontri con due Ippon ben  assestati all’avversario, entrambi a pochi secondi dall’inizio dell’incontro. Leonardo ha conquistato la medaglia d’oro.
Medaglia d’argento per Francesca Russo( Classe Cadetti kg +70) . La giovane atleta, anche se molto determinata e puntuale , sempre presente all’allenamento,  in gara deve ancora superare le sue paure.  Superate quelle, nessuno la potrà fermare perché ha la grinta  giusta per andare avanti. 
Basile Luca Santi anche se iscritto non ha  poi partecipato alla gara.
Per quanto riguarda gli altri atleti  partecipanti Enya Livoti, Andrea De Salvo, Ugo Oliveri, e Salvatore Puglisi   …..  devono crescere…… e anche per loro valgono le critiche fatte  a noi stessi,  con dei buoni propositi e con la collaborazione dei familiari .
Adalgisa Ferlazzo

Torrente Calandra ed altri disastri (di Ruben Piemonte)

(Ruben Piemonte) Ancora una volta, gli abitanti di Canneto, assistono impotenti e disagiati, alla dimostrazione pratica della incapacità di chi li amministra. Arriva l'Autunno, e le persone comuni sanno che in genere, in questa stagione piove, ma il sindaco ed i suoi assessori no, non lo sanno. Piove “a loro insaputa” come insegnano i politici di più alto rango.
Infatti, se lo avessero saputo, avrebbero, almeno, fatto sgombrare il torrente Calandra dai detriti alluvionali che già conteneva; avrebbero almeno, fatto liberare i tombini ed i drenaggi; avrebbero, almeno, dato mandato ad un tecnico di verificare la situazione del torrente Aurora ( speriamo migliore di quelli che hanno progettato e realizzato i lavori a monte del torrente calandra) chiarendo perchè ora anche la Cesare Battisti viene invasa dal fango.
Con qualche ora di pioggia Canneto si trasforma in un letto di fiume, assediato dal mare ed invece di andare a nascondersi, tali amministratori invocano lo stato di calamità, lo stato di emergenza.
Potrebbero fare come Alemanno e dare la colpa alla Protezione Civile perchè non ha dato l'allerta.
E se la memoria non mi inganna, sono gli stessi che hanno ringraziato qualche tempo fa, con un manifesto, un onorevole, per avere caldeggiato e così fatto arrivare i soldi per i lavori, che come si sa, hanno risolto i problemi di Calandra e di Canneto tutta.
Questi signori, anzicchè combattere nelle sedi istuzionali, con gli strumenti di cui sono costituzionalmente dotati, le battaglie per la comunità che li ha autolesionisticamente eletti, capeggiano processioni di cittadini in buona fede a quelle stesse sedi, che in verità conoscono e frequentano spesso per altri motivi, guardandosi bene però dal farsi accompagnare.
Adesso tuttavia, non sono soli, c'è anche qualche lupo travestito da agnello, si sente già aria di elezioni...
Mentre i cittadini di Canneto riparano, a proprie spese, i danni provocati dalla sciagurata gestione del territorio non resta loro altro da fare che riflettere sui danni fatti alle precedenti elezioni e su quelli che si possono fare alle prossime.
Aristotele diceva “amicus Plato sed magis amica veritas” così anche se siamo amici di Platone è doveroso essere ancora più amici della verità, e ricordarcelo dentro la cabina elettorale.

Vicenda Siremar. UDC all'attacco

Gazzetta del Sud -Primo Romeo
Si preannuncia un dibattito acceso stasera all'Assemblea regionale convocata per discutere sulla vicenda Siremar. Ai lavori parteciperà il presidente della Regione Raffaele Lombardo e con lui gran parte della giunta a cominciare dall'assessore all'economia Gaetano Armao.
L'acquisizione della Siremar è da settimane motivo di polemica soprattutto con l'Udc che non solo non ha condiviso la decisione della Regione di far parte della Holding che si è aggiudicata la compagnia di navigazione ma ritiene illegittimo l'intervento pubblico perché un indiretto aiuto ai privati che viola le regole del mercato.
La Compagnia delle Isole si è aggiudicata la gara per l'acquisizione della Siremar (Società siciliana regionale marittima Spa) nel quadro del piano di privatizzazione della compagnia con un'offerta di 69 milioni accettata dalla gestione commissariale e dal Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani; aggiudicazione perfezionata con la firma della cessione il 21 ottobre. La Compagnia delle Isole spa è controllata al 60% da Mediterranea Holding di Navigazione (partecipata dalla Regione Sicilia), da Lauro.it (5%), da Isolemar (5%), da Damivar Eolia Navigazione Srl (20%) e da altri azionisti minoritari.
Il capogruppo Udc al Senato Gianpiero D'Alia ha presentato un'interrogazione urgente ricordando che la vicenda, nata con l'ammissione della Siremar alla procedura di amministrazione Straordinaria stabilita nel 2004 è proseguita con la privatizzazione del 2011. Nell'ambito di questo procedimento, la Regione (socio maggioritario della Mediterranea Holding) ha assunto - scrive D'Alia - «un ruolo primario ed essenziale, tanto per l'entità dell'apporto economico, quanto per le garanzie sul pagamento del prezzo di acquisto offerto».
Per il capogruppo dell'Udc, questo «suscita una perplessità di fondo: la privatizzazione di un'impresa pubblica viene realizzata grazie all'apporto economico decisivo di una pubblica amministrazione, in evidente contraddizione rispetto alle dismissione delle partecipazioni societarie pubbliche». Tra i motivi sostenuti da D'Alia l'ipotesi che si configurino «aiuti di Stato» vietati dall'Ue e che possa essere «alterato il principio di concorrenza». Questioni che stasera in Aula sosterrà la capogruppo Udc a Sala d'Ercole Giulia Adamo.
Ma Lombardo ha già spiegato le ragioni dell'intervento: «La Regione ha pilotato un'operazione per mezzo della quale la compagnia Siremar è stata salvata da eventuali acquisizioni di privati che avrebbero così monopolizzato i collegamenti con le isole». Si è garantita, con una compagine di imprenditori, la gestione della compagnia fondata dai Florio, portando a termine un'operazione che ha permesso di acquisirne i diritti senza pagare il debito accumulato, circa 90 milioni».
Nei giorni scorsi Lombardo ha anche assicurato che «la sede della compagnia sarà a Palermo e la manutenzione sarà affidata ai cantieri navali della città o comunque siciliani».

Comitato "Giù le mani dall'ospedale": in corso la raccolta firme e l’organizzazione dello sciopero generale

di Dimitri Greco*
 Il Comitato “Giù le mani dal nostro Ospedale” in attesa di un fattivo riscontro da parte dell’Assessorato alla Salute e della VI Commissione Regionale comunica a tutta la popolazione che presso il gazebo sito nella via centrale di Lipari è in corso una raccolta firme per la sottoscrizione del documento che verrà presentato agli enti competenti.
Già sono state accumulate circa 1500 firme in 2 giorni, puntiamo a raccoglierne ancora di più di quante ne siano state raccolte sino ad oggi.
In fase di programmazione è l’organizzazione di uno sciopero generale per dire ancora una volta NO alla chiusura del reparto di ostetricia-ginecologia e una campagna denominata “FATE FIGLI” a voi lascio immaginare di cosa si tratti.
 *dalla segreteria del Comitato

domenica 23 ottobre 2011

Lipari for you: Immagini ed emozioni

Ludica k.o. casalingo

La Pro Mende ha liquidato con un perentorio tre a zero la Ludica Lipari nell'incontro che oggi pomeriggio si è disputato al Franchino Monteleone.

Isolandia di Giovanni Ruggiero e i Cantori Popolari delle Eolie

Un bel video realizzato con l'apporto dei Cantori popolari delle isole Eolie sulla note di Isolandia di Giovanni Ruggiero. Il video è stato girato all'hotel Bougainville di Lipari.
Un "pezzo storico" dove "canta" per l'ultima volta dal vivo il mandolino del maestro Bartoluzzo Ruggiero. Le foto d'ingresso e d'uscita non appartengono al video originale

sabato 22 ottobre 2011

Rumors da Megaporto (di Pietro Lo Cascio)


Si avvicina la data delle prossime elezioni amministrative e, puntualmente, si ricomincia a parlare del megaporto. Ad accendere il fuocherello sotto la minestra da riscaldare, questa volta, è nientemeno che il presidente Lombardo, intervenuto in una recente convention a Lipari, dove – evidentemente – le preoccupazioni degli esponenti eoliani del MPA gravitavano attorno al megaporto, piuttosto che sull’argomento dell’ospedale di Lipari, demolito dagli iniqui provvedimenti di quel governo regionale che Lombardo presiede. Sebbene la questione abbia ancora un profilo “basso”, per così dire, i “rumors” che l’accompagnano disegnano un nuovo scenario: la società privata intenderebbe rivedere il progetto originario, scorporandone il porto commerciale e riservandosi di intervenire a man bassa su Marina Corta, Marina Lunga e Pignataro. Sottomonastero, infatti, si è rivelato una trappola mortale per il megaporto di Condotte d’Acqua: meglio abbandonare un campo minato dai ritrovamenti archeologici, dagli ingrottamenti sotto la banchina e dalle contestazioni dei comandanti di navi e aliscafi. A questo punto, si impone una riflessione, anche se preventiva: quale vantaggio trarrebbero gli eoliani da questa colossale operazione, se il Porto – quello con la P maiuscola, quello che serve a partire e ad arrivare – viene completamente trascurato in quella che è stata elegantemente definita come “rifunzionalizzazione della portualità”? In sostanza, interventi migliorativi del porto commerciale – che tutti auspicherebbero, purché realmente migliorativi – non vengono previsti, nemmeno come parziale compensazione della privatizzazione di tutto il resto della portualità di Lipari. A chi vanno dunque i benefici di questa operazione? Non certo ai pescatori: bene che gli vada, si vedranno assegnare un numero di posti barca di gran lunga inferiore alle unità da pesca attualmente in armamento, e possibilmente in posti – tipo Marina Corta lato Sud – che non offrono garanzie di sicurezza per le imbarcazioni. Non certo a chi opera nel settore del traffico locale e del noleggio: per loro, valgono le stesse considerazioni espresse a proposito dei pescatori. Non certo ai diportisti locali: se già oggi sono costretti a fare fronte a costi spesso al limite delle loro possibilità e faticano a trovare posti liberi a Pignataro, figuriamoci cosa accadrebbe con un porto interamente privatizzato (l’esempio delle tariffe di Salina è abbastanza eloquente). Non certo ai concessionari dei pontili galleggianti: vedrebbero spazzato via il frutto dei loro investimenti e perderebbero il loro lavoro in nome di uno sviluppo turistico che, chissà perché, quando viene pianificato da una società esterna alla realtà locale, ci sembra sempre più bello. Non parliamo, infine, dei commercianti e degli esercenti locali, che si vedrebbero nascere sotto il naso una concorrenza già favorita dalla propria collocazione nell’ambito portuale privato, o dovrebbero accettare le condizioni di gestione dettate dalla società. Allora, chi resta? Mi viene in mente una certa tipologia di politici che, sicuramente, è pronta a riscuotere il quinquennale privilegio di potere disporre, o fare finta di disporre, di un certo numero di “posti di lavoro”. Durante le scorse elezioni, si vociferava di trecento, addirittura quattrocento posti di lavoro; una cifra favolosa, irresistibile, ma ricavata da quale piano economico, da quale previsioni concrete? Non lo abbiamo mai saputo dai signori di Condotte d’Acqua che, ormai un anno fa, nel corso di un infelice incontro con la cittadinanza, hanno preferito sottrarsi al dovere di fornire informazioni riscontrabili e prendere la scusa dell’aliscafo che partiva, per scomparire precipitosamente. Adesso, con il megaporto rimodulato, questa cifra rimarrà la stessa? Magari aumenterà: avremo cinquecento, seicento posti di lavoro, un’isola intera a servizio di Condotte d’Acqua e soggiogata dai giochetti di prestigio dei politici vicini al nuovo padrone. Se era prevedibile che l’argomento megaporto sarebbe stato uno dei pilastri della campagna elettorale per le amministrative del 2012, le affermazioni sibilline del governatore Lombardo hanno fugato ogni dubbio. Certo, in un’isola dove le incertezze sul futuro dei trasporti marittimi essenziali continueranno a gravare sulla comunità e sull’economia turistica ancora per molto tempo, dove un decreto regionale rischia di cancellare una delle poche garanzie tangibili – il diritto alla salute e alla nascita – che ci ricordano di essere ancora cittadini di questo Stato, dove con il giochetto delle emergenze e delle deroghe ad ogni costo si decide prepotentemente e arbitrariamente di piazzare un depuratore nelle immediate adiacenze di centri abitati, il colmo della misura sarebbe dire “scusate, dobbiamo rifunzionalizzare il porto (non quello che vi serve, ovviamente), dunque lo diamo in gestione ai privati per i prossimi cinquant’anni”. Eppure, è proprio quello che è accaduto, e che inevitabilmente Lombardo e i suoi intimi locali stanno per fare accadere di nuovo. Sarebbe veramente grave, veramente sconfortante, veramente tragico, se gli eoliani abboccassero di nuovo all’amo.
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà)

Etichettatura, pesca e commercio. Infrazioni in calo nelle Eolie

Comunicato Stampa
Oggetto: Attività di controllo in materia di pesca e commercializzazione del prodotto ittico – Resoconto attività ispettiva –.
Iniziata l’operazione di controllo sulla filiera del prodotto ittico in materia di “Etichettatura e tracciabilità” del prodotto ittico ai sensi del D.M. del 27/03/2002, con particolare attenzione per le restrizioni previste dalla Raccomandazione ICCAT 09-04 in materia di pesca/detenzione del pescespada (Xiphias Gladius) in vigore dal 01 Ottobre al 30 Novembre, controllo della pesca marittima professionale e sportiva, controllo della grande e piccola distribuzione.
Gli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari hanno avviato un’intensa attività su M/B da pesca locali, mezzi di trasporto, pescherie, grossisti locali, ristoranti, cooperative pesca e supermercati, al fine di verificare la corretta presenza della documentazione accompagnatoria al prodotto ittico unitamente e con particolare riferimento, all’accertamento della corretta “etichettatura” del prodotto esposto, il tutto a tutela e garanzia del consumatore finale.
Con estrema soddisfazione del Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, dal raffronto dei dati statistici derivanti da anni di controlli, è risultata una flessione della percentuale di infrazioni rilevate rispetto al numero di controlli effettuati.
L’obiettivo delle suddette operazioni e dei successivi controlli, che proseguiranno per tutta la stagione invernale, non è, ovviamente, a scopo repressivo, ma è volto a garantire la corretta implementazione della vigente normativa comunitaria in materia, a tutela del consumatore finale e della salute pubblica.
F.to
IL COMANDANTE
T.V.(CP) Cosimo BONACCORSO