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venerdì 4 febbraio 2011

Sabatini, il sindaco Bruno e........


Mi ero ripromesso di non parlare e scrivere più del sindaco di Lipari,  oramai politicamente finito (come un cero votivo che si è consumato quasi completamente), visto che manca poco più di un anno alle elezioni, ed in politica si sa, un anno e come se fosse un mese.-
In questi anni ho guardato e studiato il suo atteggiamento, ho capito che quando urla sa di avere torto, che quando si allontana da una discussione va solo ad informarsi, che quando tace con l’occhio torvo sta cercando di ricordare e di riordinare le idee in qual momento non molto chiare.-
E’ anche una strana persona il sindaco di Lipari che non rispetta tutti gli uomini, quelli forti perché non si fanno sopraffare dalla sua personalità, quelli deboli perché si lasciano sfruttare ed umiliare.-
In questi anni di sua amministrazione ho assistito a repentini atteggiamenti da vero voltagabbana, oggi a favore all’istituzione del parco, un’ora dopo contro l’istituzione del parco a secondo l’interlocutore che ha davanti.-
Per essere attuali, ieri si dichiarava fedele alla volontà del Consiglio Comunale sulla collocazione del depuratore, oggi fervido sostenitore delle scelte sue, del dott. Domenico Russo, dell’arch. Biagio de Vita e per ultimo del Commissario Pelaggi.-
Perché ultimo il Commissario Pelaggi?
Perché quel sito, diciamo la verità, è stato scelto dai suddetti signori e quindi una volta accompagnato sui luoghi, il dott. Pelaggi ha solo condiviso la scelta dell’amministrazione e dei suoi tecnici.-
Adesso il sindaco, ribaltando ancora una volta il suo precedente annuncio, si dichiara  favorevole alla localizzazione del depuratore a Canneto Dentro, un’affermazione che ha il sapore della ripicca contro la volontà popolare e del Consiglio Comunale.-
Forse il sindaco di Lipari, come Cicerone pensa: mi odino pure, purché mi temano,
Adolfo Sabatini
Consigliere Comunale Nuovo Giorno

Questo sarebbe il "Porto" di Lipari con lo scirocco (di Giansanto Lo Giusto)


Queste belle foto scattate da Salvatore Calenda in questi ultimi giorni, documentano in modo eloquente la situazione nel "Porto" di Sottomonastero a Lipari durante una sciroccata di media intensità.
In questo caso la direzione del vento è da est-sud-est ovvero levante e scirocco, le onde non superano il metro di altezza, eppure il beccheggio dell'aliscafo durante il tentativo di attracco fa paura, certamente...perchè in un "vero" porto le onde sono al massimo di 30 cm. cioè ...non ci sono. Infatti Sottomonastero non è un porto è un molo di attracco non protetto dal mare ma solo da terra, è cioè praticabile in sicurezza solo quando il vento soffia da terra, da ovest; eppure ci si ostina a considerarlo un porto ed a spendere inutilmente denari per costruire nuove opere marittime non protette dal mare.
Wikipedia così definisce un porto commerciale "Un porto commerciale è di regola costituito da molte strutture:
• I moli esterni, in genere protetti da blocchi di cemento o da grandi pietre frangiflutti sul lato verso il mare, per proteggere l'interno dalle onde. La protezione può essere fornita in alternativa da una diga foranea.
• I moli interni e le banchine per attraccare le navi e consentire di salire e scendere o caricare e scaricare.
• I fari, uno .....

Noi quindi a Sottomonastero abbiamo un "mezzo" porto, ci sono solo i moli interni (quelli esistenti e quelli di progetto) e la banchina; per gli alti fondali mancano i moli esterni, quelli più importanti, che proteggono lo specchio acqueo interessato a tutte le operazioni tipiche del porto, è come avere una casa senza il tetto e continuiamo a discutere di... moli interni che devono anche essere barriere frangiflutto, megaporti, opere faraoniche sulle coste.....
Ma è un vizio tutto nostrano quello di "menare il can per l'aia" costringendo quello che comunemente viene chiamato "popolo che decide" ad essere un insieme di ignoranti in materia ai quali propinare, anche con paroloni tecnici astrusi, interessati discorsi, oscuri ed inconcludenti che offendono l'intelligenza e l'esperienza soprattutto dei tanti isolani che per mare lavorano e del mare vivono?
E' talmente evidente per chiunque, anche non esperto del settore, che se non viene costruita una barriera al mare al largo, qualsiasi opera a terra non è protetta ed è inservibile quando il maltempo viene da quella direzione; è altrettanto evidente che i progetti che si vogliono realizzare non risolvono assolutamente in questo senso il problema di Sottomonastero e dei trasporti marittimi pubblici, soprattutto quelli a mezzo navi traghetto, difatti i "muraglioni di cemento" previsti servono solo a proteggere limitate aree sottocosta per ospitare il naviglio da diporto.
Ed il Porto Commerciale? ... la nostra "Porta d'ingresso" per la gente, le merci e tutto ciò che ci è necessario per la nostra vita e le nostre attività?... Sempre in balia del tempo? ...Ed i turisti, i proprietari delle barche all'ormeggio nei "futuri marinas", arriverebbero sempre solo col bel tempo? ...Tutto questo cemento gettato sulla costa alla fine a che servirebbe?
La baia di Lipari è già per 2/3 un porto naturale, alla sua estremità nord il Monte Rosa fa da barriera al vento ed al mare da nord-nord-est, i bassi fondali di Pignataro e dell'adiacente zona di Bagnamare consentirebbero l'agevole costruzione di un lungo molo foraneo a protezione di una darsena sufficientemente capace per ospitare il naviglio da diporto, da pesca ed il Terminal degli aliscafi che lì sì potrebbero operare con qualunque tempo.
Per le navi traghetto la soluzione è più complessa per l'ampio spazio di manovra necessario, ma esistono anche i frangiflutti galleggianti, ancorabili a fondali anche di notevole altezza; per le modeste onde di scirocco e levante assolverebbero egregiamente la funzione protettiva ad un costo di poco superiore al cemento con ridottissimo impatto ambientale sia di superficie che subacqueo.
Non ci vorrebbe molto per avere finalmente il Porto che Lipari si merita per quello che Lipari e le Eolie "sono", gli studi sono già stati fatti da anni, i tempi sono maturi, basterebbe essere più realisti e determinati, che vuol soprattutto dire: apri gli occhi e guardati attorno!
Giansanto Lo Giusto

TIRRENIA/SIREMAR: CESSIONE PROSEGUE, CAUTI SINDACATI. "SOSPESO" LO SCIOPERO (IL PUNTO)

Le societa' selezionate per proseguire nel programma di dismissione di Tirrenia e Siremar. Lo ha annunciato il commissario straordinario, Giancarlo D'Andrea, in una nota, poco prima dell'incontro con i sindacati per spiegare il programma di privatizzazione. Le societa' interessate sono Atlantica, Costantino Tomasos Trasporti Marittimi, Forship, Frittelli Maritime Group, Grandi Navi Veloci, Gruppo XTL, Laviosa Minerals, Mediterranea Holding di Navigazione, Moby, Shipping Investments, Stradeblu, Strategic Value Partners e Zao Soyuzneftegas Invest. 
Per Siremar, le societa' interessate sono: Caronte & Tourist, Mediterranea Holding di Navigazione, Riccardo Sanges & C., Traghetti delle Isole e Ustica Lines.
''Il termine per la presentazione delle offerte - si legge nella nota - e' stato fissato al 15 marzo 2011, onde consentire il rispetto dei tempi della procedura come illustrati alle competenti Istituzioni dell'Unione Europea''. Questo nuovo passo arriva dopo il via libera del ministero per lo Sviluppo economico al programma di cessione delle due societa' il 26 gennaio scorso. Le procedure di vendita riguardano i 2 complessi aziendali separatamente, con l'obiettivo di dare continuita' al servizio e di salvaguardare la piena occupazione.
Intanto la Tirrenia dal 31 gennaio ha iniziato a prendere le prenotazioni per la stagione estiva, segnale accolto positivamente dai sindacati che in cio' vedono una volonta del management di portare a compimento il programma di privatizzazione della societa'.
I sindacati rimangono pero' cauti sul programma di cessione e premono per il mantenimento dei livelli occupazionali. Per il segretario generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano, ''e' positivo che siano in gioco, per la privatizzazione di Tirrenia e di Siremar, importanti gruppi armatoriali che offrono solide garanzie di strutture industriali in grado di gestire al meglio le compagnie'', pero' permangono criticita' dal punto di vista del livello occupazionale. Il documento sul programma di cessione di Tirrenia e Siremar spiegato oggi dal commissario straordinario, prosegue Luciano ''presenta gia' un forte elemento di non condivisione, per il fatto che le garanzie occupazionali inserite sono previste al minimo di legge di due anni, pur in presenza di concessioni garantite per otto anni. In questo il Governo dovra' fare la sua parte''.
''I delicati passaggi di questa privatizzazione - conclude da parte Luciano - richiedono una ampia convergenza del mondo del lavoro, oltre ad una condivisione degli obiettivi e delle scelte per realizzarli''.
Anche per la Filt-Cgil ''vanno create le condizioni affinche' il commissario possa pretendere il rispetto delle norme contrattuali e delle garanzie occupazionali''. Massimo Ercolani, coordinatore nazionale dei marittimi della Filt Cgil, dopo l'incontro con il commissario straordinario ha spiegato che ''per quanto attiene la continuita' occupazionale abbiamo appreso che le garanzie previste sono limitate ad un periodo di due anni, come stabilito dalla legge, e per quanto attiene la continuita' dell'applicazione dei contratti e' legata a quanto verra' proposto dall'eventuale acquirente ai singoli lavoratori''.
Secondo Ercolani ''proprio su questi punti ci sono dei precisi impegni del Governo che prevedono l'effettiva tutela occupazionale ed il rispetto delle norme contrattuali vigenti ed in occasione dell'incontro del 9 febbraio al Ministero dello Sviluppo Economico chiederemo che il Governo mantenga gli impegni assunti''. Intanto la Uilt sospende lo sciopero di 48 ore proclamato in Tirrenia per l'8 e il 9 febbraio, in attesa dell'incontro con il Governo fissato per il 9 febbario. Per il segretario generale, Giuseppe Caronia ''inizia cosi', questa nuova fase di una privatizzazione sinora misteriosa, confusa e pasticciata che dovrebbe sviluppare un serrato confronto specie col Governo, capace di dare risposte concrete alle sacrosante aspettative dei lavoratori in particolare sui livelli occupazionali e sulla continuita' contrattuale post-privatizzazione, ma i cui presupposti francamente ci preoccupano non poco''.
''Rimangono per intero - prosegue Caronia - le nostre preoccupazioni che ci auguriamo possano essere fugate nel corso dei prossimi incontri a partire da quello previsto col Governo presso il ministero dello sviluppo economico il 9 febbraio, sulla base delle cui risultanze decideremo se riprogrammare o meno il previsto sciopero da noi proclamato per i giorni 8 e 9 febbraio che e' pertanto da ritenersi solamente sospeso''.

Le dimissioni e il "probabile futuro" dell'avvocato Rizzo sulla Gazzetta del sud di oggi

Francesco Rizzo si dimette da difensore civico
Salvatore Sarpi
Lipari
Ci sarebbe la probabile candidatura a sindaco di Lipari nelle amministrative della primavera 2012 dietro le dimissioni da difensore civico dell'avvocato Francesco Rizzo.
Il difensore civico, che ha brillantemente ricoperto questo incarico conferitogli dal consiglio comunale, in una nota ha evidenziato di presentare le dimissioni dall'incarico in ottemperanza alla legge 191/2009 che prevede come i comuni «al fine del contenimento della spesa pubblica devono a sopprimere la figura del Difensore civico. Dette funzioni possono essere attribuite, mediante apposita convenzione, al difensore civico della Provincia nel cui territorio rientra il relativo comune». Ma, da ambienti politici, emerge la notizia che in realtà le dimissioni di Rizzo siano solo il primo passo verso una sua candidatura a sindaco di Lipari, altrimenti non possibile. Lo Statuto comunale prevede, infatti, che «Il difensore civico non può essere candidato a sindaco del Comune di Lipari nel quadriennio successivo a quello in cui ha esercitato il mandato, a meno che non si sia dimesso un anno prima dell'indizione delle amministrative». Vi sarebbe, quindi, una perfetta coincidenza di tempi. Tesi, quella della candidatura Rizzo, che prende più consistenza se si considera che la Legge Nazionale che prevede di eliminare i difensori civici comunali non è stata recepita dalla Regione Siciliana (che ha competenza esclusiva in materia di Enti Locali). Di conseguenza la figura è obbligatoria (non facoltativa) negli Statuti Comunali laddove è prevista (e a Lipari lo è). Risibile, ancora, parlare di costi per l'Ente, tenuto conto che il difensore civico percepisce un rimborso di ? 2.000 all'anno. Se a ciò si aggiunge che gli "spifferi" da palazzo comunale riportano di contatti avviati con alcuni consiglieri comunali e con il sindaco Mariano Bruno che, come risaputo, non può ricandidarsi. L'operazione "Rizzo" sarebbe sponsorizzata dal senatore Domenico Nania e nascerebbe sotto la regia del presidente Pino Longo. Nulla trapela sulla posizione del sindaco Bruno che, probabilmente, da navigato politico qual è, non avrà certo dato una risposta su "due piedi".

giovedì 3 febbraio 2011

Sinistra Ecologia e Libertà: Bruno si dimetta dopo posizione assunta sul depuratore

Comunicato Sinistra Ecologia e Libertà Lipari
Suscita una comprensibile impressione leggere le dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco Bruno a proposito della localizzazione del nuovo impianto di depurazione a Canneto Dentro, nell’Isola di Lipari, soprattutto se confrontate con quelle rilasciate dallo stesso sindaco – completamente opposte – in occasione del consiglio comunale che si è tenuto appena pochi giorni fa a Canneto. L’impressione è che non si tratti della stessa persona, ma siamo abituati ormai da tempo ad assistere a improvvise e contraddittorie variazioni di “strategia” a opera del primo cittadino del comune di Lipari. È però evidente in questo caso come la nuova “strategia” sia dettata, e tale verbo non è casuale, da due principali ragioni:
    1) può mai il sindaco, che – sia nelle vesti di amministratore, sia in quelle di commissario all’“emergenza idrica” – è stato protagonista indiscusso di tutte le scelte progettuali e dei percorsi “amministrativi” che hanno portato alla sciagurata scelta di Canneto Dentro e dei relativi impianti a mare da realizzarsi nella spiaggia di Unci, prendere carta e penna e scrivere ai ministeri di competenza che il comune da egli rappresentato rigetta finalmente la logica dell’“emergenza”, in ossequio alla mozione votata dal consiglio comunale, e chiede di proseguire tenendo conto delle indicazioni del PRG, delle istanze della popolazione e – soprattutto – della necessità di attuare i progetti di depurazione e approvvigionamento idrico in regime di normale amministrazione, senza la farsa italica dell’“emergenza” e della perenne deroga dal confronto democratico?
  2) può mai il sindaco, i cui rapporti privilegiati con il ministro Prestigiacomo hanno già rischiato di incrinarsi durante la polemica sul parco nazionale, alienarsi anche le simpatie dell’“ambiente familiare” del ministro – come viene definito dai giornalisti Foschini e Lauria nel sito web patrimoniosos.it – che comprende personaggi (in primis, l’avvocato Pelaggi attuale commissario all’“emergenza” e l’avvocato Assenza presidente della Sogesid) fortemente coinvolti nella vicenda del depuratore e dei 40 e passa milioni di euro stanziati per l’intero progetto?
La risposta è NO. Si tratterebbe, nel primo caso, di un gesto di schizofrenia, e nel secondo, di una sfida ai “poteri forti” dell’Italia di questo decennio, ovvero un autentico suicidio politico. In questo senso, Bruno potrebbe trovare comprensione e persino una certa solidarietà, almeno sotto il profilo umano; ma, essendo capo dell’amministrazione di questo paese, il fatto che giunga a ricorrere alle minacce velate pur di non essere costretto a rappresentare le istanze della propria comunità costituisce un episodio grave e senza precedenti. Sarebbe più decoroso, crediamo, chiedere scusa ai cittadini per gli errori commessi in passato e per l’incapacità attuale di porvi rimedio, e dimettersi. Rivolgiamo pertanto questo appello, nella certezza che resterà inascoltato dal destinatario, ma nella speranza che possa essere compreso anche da chi ha sostenuto questa amministrazione e, oggi, si renderà finalmente conto di avere sbagliato.

Lipari: Tartaruga marina ritrovata morta e spiaggiata a Marina Lunga (Video)

Una tartaruga della specie "Caretta Caretta" del peso di circa 25 kg è stata ritrovata morta e spiaggiata, sulla spiaggia di Marina Lunga a Lipari. Presumibilmente  è stata trascinata a riva dalle mareggiate degli ultimi giorni.
Il rettile marino aveva, secondo gli accertamenti effettuati, un amo conficcato nella gola.
Sul posto, in due riprese, sono intervenuti una biologa autorizzata dal Ministero dell' Ambiente che opera a Filicudi e il veterinario dell'Asp 5. Sono stati prelevati alcuni organi.
I resti della tartaruga sono stati consegnati al personale della ditta che si occupa dello smaltimento.Personale allertato, così come il veterinario, dagli uomini del Circomare Lipari.
 Vi proponiamo il video realizzato stamani intorno alle 9 e 20 durante l'intervento della biologa:

Il depuratore e il sindaco in controtendenza (di Piero Roux)

La costituzione italiana recita, all’art.1: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro (e già partiamo male, considerato che in Italia ci sono 2 milioni di disoccupati, ma ancora nessuno obietta) e continua: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (ma questa sovranità viene elargita, per gentile concessione, solo se non intralcia progetti, interessi ed obiettivi di gruppi di interessi che spesso sono appoggiati – o addirittura sono di diretta emanazione- di potentati politici. L’affaire Bertolaso/Anemone docet).
La premessa mi permette di prendere posizione su un argomento che, fino ad oggi, ho solo seguito su carta a causa di un conflitto d’interesse tra l’essere responsabile di una organizzazione ambientalista e diretto penalizzato nella realizzazione del depuratore. ( la cabina di sollevamento di Marina Lunga, dovrebbe sorgere a meno di 15 metri dell’abitazione della mia attuale famiglia, interrompendo la visione al mare).
Ho sempre predicato che “l’interesse collettivo giustifica il sacrificio dell’interesse privato” ma è altrettanto vero che “l’interesse privato non può essere mortificato qualora esistono delle alternative”.
E le alternative, nel caso del depuratore, ci sono…o si possono trovare se si accantonano progetti precostituiti (e a noi noti) o compiacenti asservimenti ad interessi privati.
Le ultime dichiarazioni del Sindaco Bruno. “Il depuratore va fatto e subito a Canneto Dentro” arrivando addirittura a minacciare coloro che ostacoleranno la realizzazione, la dice lunga sull’arroganza che sostiene l’amministrazione liparese. Ecco la sovranità politico/economica farsi beffa della sovranità popolare. Il “piccolo despota” ha cosi deciso….. il parere degli eoliani non ha nessun valore.
Oggi, il Sindaco Bruno, latitante da anni sulla realizzazione dell’area artigianale, sulla realizzazione del Piano Regolatore dei Porti, sui Piani di Zona ecc, si sveglia ( o viene o forza svegliato) e fa la voce grossa. Ma chi gliene da l’autorità? Chi rappresenta?
Se rappresenta il popolo è chiaro che sta andando controtendenza e, se non rappresenta più il popolo è chiaro che non ha più diritto di parlare in sua vece e deve dimettersi.
Ho una vaga sensazione che il nostro sindaco abbia valicato comunque i limiti del suo mandato e se vuole rientrare nei suoi poteri deve adoperarsi –immediatamente- a risolvere il problema dello spostamento del depuratore,  prima che la melma lo seppellisca o prima che il popolo liparese chieda la fine anticipata del suo governo.
Piero Roux

Regione Siciliana. "Casta" intoccabile. Bocciato il ddl sulla riduzione dei parlamentari. Dovevano passare da 90 a 70 con un risparmio di 5 milioni

Massiccio no della commissione Affari Istituzionali al disegno di legge-voto per la riduzione da 90 a 70 del numero dei parlamentari dell'Ars, proposta da tempo dal deputato del Pd Giovanni Barbagallo. A favore, oltre allo stesso Barbagallo, gli altri due deputati del Pd in commissione: Lillo Speziale e Nino Di Guardo. Parere contrario, invece, è stato espresso dal presidente della commissione Riccardo Minardo (Mpa), dal capogruppo del Pid Rudy Maira (Pid), dal vice capogruppo del Mpa Nicola D'Agostino, da Francesco Calanducci (Mpa), Raimondo Torregrossa (Pdl), Vincenzo Vinciullo (Pdl), Livio Marrocco (Fli) e da Totò Cordaro, vicecapogruppo del Pid.
«La bocciatura della proposta di riduzione dei deputati – ha commentato Barbagallo subito dopo la conclusione dei lavori della commissione – non mi sorprende: so quanto è forte la preoccupazione di perdere qualche seggio. Alla fine ha prevalso purtroppo lo spirito di conservazione. Evidentemente quando si devono conservare le poltrone non c'è vincolo di partito che tenga».
La proposta di Barbagallo, sulla quale, comunque, non è ancora non è calato il sipario, perché il presidente dell'Ars Francesco Cascio, che la sostiene, è intenzionato a sottoporla direttamente all'esame del plenum di Sala d'Ercole, se approvata, farebbe risparmiare alla Regione sette milioni d'euro l'anno. Per divenire operativa, però, dovrebbe essere trasformata in legge costituzionale dal parlamento centrale: quattro letture a distanza di almeno tre mesi l'una dall'altra. Per chiedere la riduzione del numero dei deputati dell'Ars, l'on. Barbagallo ha fatto riferimento ai consigli regionali delle regioni a statuto ordinario e, in particolare, a quello della Lombardia che, in atto, con 9.866.104 abitanti, conta 80 consiglieri regionali, cioè uno ogni 123.326 abitanti. Solo che là il numero de seggi non è fisso e, in base alla loro legge elettorale, può essere aumentato anche del 20 per cento.
Se, ad esempio, in Lombardia, alle prossime regionali l'opposizione ottenesse 39 seggi, alla maggioranza ne andrebbero 59 e il numero di consiglieri passerebbe da 80 a 98. Fra le regioni a statuto speciale, invece, la Sicilia, con 5.042.781 abitanti, ha 90 deputati, uno per ogni 56.031. La Sardegna, con 1.668.128 abitanti ha 80 consiglieri, uno ogni 20.851. Il Friuli Venezia Giulia, con 1.234.679 abitanti, di consiglieri ne ha 59, uno ogni 20.926. Il Trentino Alto Adige, con 1.033.942 abitanti ha 70 consiglieri, uno ogni 14.770. Infine, la Val d'Aosta, con 127.836 abitanti, ha 35 consiglieri, uno per ogni 3.652 residenti.
«Da una parte – ha commentato D'Agostino – c'è l'ipocrita, ma suggestiva proposta di far risparmiare la Sicilia diminuendo del 30% la rappresentanza politica all'Ars (poca cosa), dall'altra c'è chi richiede un vero piano di riduzione dei costi della politica attraverso il taglio di spese e privilegi dei gabinettisti degli assessorati, dei troppi consulenti, degli stipendi d'oro di alcuni funzionari, degli ingenti trasferimenti ai gruppi parlamentari e del bilancio del Presidente dell'Assemblea».
«Se fosse passata la proposta alcune piccole province avrebbero rischiato di essere rappresentate da due soli partiti, in più avremmo anche calpestato la dignità costituzionale del Parlamento di una Regione a Statuto speciale, i cui membri si sono già ridotti del 10% le indennità, che rispetto alle altre quattro regioni a statuto speciale elegge, in proporzione agli abitanti, meno rappresentanti e che non può essere messa a confronto con i consigli delle altre regioni a statuto ordinario».
Il disegno di legge, comunque, andrà in aula ugualmente e potrebbe essere approvato in tempi brevi. Dal gruppo del Pdl, i cui rappresentanti in commissione hanno votato contro, in serata è stata diffusa una nota in cui si legge: «Condividiamo in pieno la scelta del Presidente Cascio di portare in aula il prima possibile il Ddl sulla riduzione dei parlamentari regionali in Sicilia. La votazione dei deputati del Pdl in Commissione di merito riguardava una valutazione tecnico- giuridica del testo presentato. In aula apporteremo le giuste correzioni».

"Lavori in corso" per la candidatura a sindaco dietro le dimissione di Rizzo da difensore civico? Editoriale

L'EDITORIALE
Come i nostri lettori hanno avuto modo di leggere ieri l'avvocato Francesco Rizzo (foto a destra)  si è dimesso da Difensore Civico del comune di Lipari adducendo quale motivazione la disposizione di cui alla Legge 191/2009.
Ma.... nonostante l'affetto che mi lega all'amico Rizzo la motivazione non mi convince più di tanto. Complici....probabilmente....anche gli "spifferi" che giungono dal palazzo comunale. 
Provo a spiegare da cosa nasce il dubbio...facendo seguire alcuni "retroscena"
1) Intanto la Legge Nazionale che prevede di eliminare i Difensori Civici Comunali non è stata recepita dalla Regione Siciliana (che ha competenza esclusiva in materia di Enti Locali). Di conseguenza la figura è obbligatoria (non facoltativa) negli Statuti Comunali laddove è prevista (a Lipari lo è). 
2) E' risibile parlare di costi per l'Ente, tenuto conto che il Difensore Civico percepisce un rimborso di € 2.000 ALL'ANNO!
3) l'art. 60 bis dello Statuto del comune di Lipari recita testualmente: "Il difensore civico non può essere candidato a sindaco del Comune di Lipari nel quadriennio successivo a quello in cui ha esercitato il mandato, a meno che non si sia dimesso un anno prima dell'indizione delle amministrative" . 
E aggangiandoci a questo ultimo punto partiamo con le considerazioni e con quelli che appaiono i retroscena di tale decisione.
a) Le amministrative a Lipari, com'è noto, si terranno nella prossima primavera, giusto in tempo per permettere la candidatura a sindaco di Ciccio Rizzo.
b) Da quanto abbiamo appreso l'avv. Rizzo avrebbe comunicato informalmente ad alcuni consiglieri delle sue intenzioni ed avrebbe contattato formalmente anche il sindaco Bruno  per chiedergli il sostegno.
L'operazione nascerebbe a Barcellona  dove vi è stato qualche incontro. Ad uno di questi, una ventina di giorni fa (ne abbiamo la certezza) ha partecipato anche il presidente del consiglio Pino Longo.
 La candidatura Rizzo sarebbe sponsorizzata dall'On. Domenico Nania e nascerebbe sotto la regia, per l'appunto, del presidente Pino Longo.
Nulla trapela sulla posizione del sindaco Bruno che, probabilmente, da politico qual'è, non avrà certo dato una risposta su "due piedi".
I dati (certi), gli "spifferi" (altamente attendibili) (spazio ovviamente aperto alle smentite) fanno capire come le "grandi manovre" per la poltrona di primo cittadino sono già cominciate. 
E tra i nomi (oltre a quello di Agostino Giorgianni che ha smentito) che ambiscono a quella poltrona rispunta quello della dottoressa Angela Mazziotta. Ad amici comuni avrebbe lasciato intendere che vi sono soggetti politici che ben vedrebbero una sua candidatura. 
....se son rose fioriranno
Salvatore Sarpi

PAROLA DI SINDACO di Aldo Natoli


Cari compaesani di Serra, Pirrera e Canneto  per tutelare le vostre abitazioni, la salute delle vostre famiglie e l’ultimo lembo di spiaggia e di mare non inquinato, rischiate di assumervi responsabilità penali ed economiche. E’ questo lo strale lanciato dal Sindaco Mariano Bruno con la sua dichiarazione, ripresa online, delle ore 17 odierne.
Mettetevi quindi  il cuore in pace perché il Dott. Bruno ha deciso, contrariamente a quanto  affermato durante il Consiglio Comunale che si è svolto a Canneto e il deliberato di tutto il Consiglio Comunale, che il depuratore deve essere collocato a Canneto Dentro e così deve essere.
Poco importa se questa sciagurata scelta non rispetta la normativa urbanistica e sanitaria perché l’area  di fuori Pignataro non si tocca per “ motivi di tutela paesaggistica”.
Il Dott. Bruno ha l’obbligo, a questo punto, per rispetto di sé e dei suoi concittadini, di dare pubblicità al parere contrario  espresso dalla Soprintendenza  all’insediamento dell’impianto nell’area di fuori Pignataro, così come previsto dal P.R.G.   
Aldo Natoli 

mercoledì 2 febbraio 2011

COMUNE & DIFENSORE CIVICO (di Aldo Natoli)


Apprendo delle dimissioni dell'Avv.to Francesco Rizzo da Difensore Civico del Comune; egli dimostra , con la sua decisione, l'alto senso di responsabilità nei confronti delle Istituzioni. Sento il dovere di ringraziare l'Avv.to Rizzo per il lavoro che ha svolto con grande serietà e professionalità nell'interesse di noi cittadini. L'assenza del Difensore Civico in un Comune dove le lungaggini amministrative ed il perenne silenzio
pongono i cittadini in uno stato di grande difficoltà credo che rappresenti un grave danno.
ALDO NATOLI

Il depuratore va fatto a Canneto Dentro e subito. Lo afferma il sindaco Bruno

"Attendo di intervenire il Consiglio comunale per fare piena luce sulla vicenda depuratore. Alcune delibere adottate non trovano rispondenza nelle normative vigenti. Il depuratore si deve fare e subito a Canneto Dentro perchè fuori Pignataro non è possibile per motivi di tutela paesaggistica. Sappia, chi si sta adoperando per intralciare l'iter, che se ne assumerà tutte le responsabilità penali ed economico finanziarie".
Così il sindaco Mariano Bruno in una dichiarazione raccolta dal collega Peppe Paino poco dopo le 17,00. Affermazioni clamorose, che vanno ,chiaramente, contro quella che è la volontà popolare già espressa, tra l'altro, attraverso il Consiglio comunale.