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giovedì 3 febbraio 2011

Il depuratore e il sindaco in controtendenza (di Piero Roux)

La costituzione italiana recita, all’art.1: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro (e già partiamo male, considerato che in Italia ci sono 2 milioni di disoccupati, ma ancora nessuno obietta) e continua: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (ma questa sovranità viene elargita, per gentile concessione, solo se non intralcia progetti, interessi ed obiettivi di gruppi di interessi che spesso sono appoggiati – o addirittura sono di diretta emanazione- di potentati politici. L’affaire Bertolaso/Anemone docet).
La premessa mi permette di prendere posizione su un argomento che, fino ad oggi, ho solo seguito su carta a causa di un conflitto d’interesse tra l’essere responsabile di una organizzazione ambientalista e diretto penalizzato nella realizzazione del depuratore. ( la cabina di sollevamento di Marina Lunga, dovrebbe sorgere a meno di 15 metri dell’abitazione della mia attuale famiglia, interrompendo la visione al mare).
Ho sempre predicato che “l’interesse collettivo giustifica il sacrificio dell’interesse privato” ma è altrettanto vero che “l’interesse privato non può essere mortificato qualora esistono delle alternative”.
E le alternative, nel caso del depuratore, ci sono…o si possono trovare se si accantonano progetti precostituiti (e a noi noti) o compiacenti asservimenti ad interessi privati.
Le ultime dichiarazioni del Sindaco Bruno. “Il depuratore va fatto e subito a Canneto Dentro” arrivando addirittura a minacciare coloro che ostacoleranno la realizzazione, la dice lunga sull’arroganza che sostiene l’amministrazione liparese. Ecco la sovranità politico/economica farsi beffa della sovranità popolare. Il “piccolo despota” ha cosi deciso….. il parere degli eoliani non ha nessun valore.
Oggi, il Sindaco Bruno, latitante da anni sulla realizzazione dell’area artigianale, sulla realizzazione del Piano Regolatore dei Porti, sui Piani di Zona ecc, si sveglia ( o viene o forza svegliato) e fa la voce grossa. Ma chi gliene da l’autorità? Chi rappresenta?
Se rappresenta il popolo è chiaro che sta andando controtendenza e, se non rappresenta più il popolo è chiaro che non ha più diritto di parlare in sua vece e deve dimettersi.
Ho una vaga sensazione che il nostro sindaco abbia valicato comunque i limiti del suo mandato e se vuole rientrare nei suoi poteri deve adoperarsi –immediatamente- a risolvere il problema dello spostamento del depuratore,  prima che la melma lo seppellisca o prima che il popolo liparese chieda la fine anticipata del suo governo.
Piero Roux

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