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venerdì 4 febbraio 2011

TIRRENIA/SIREMAR: CESSIONE PROSEGUE, CAUTI SINDACATI. "SOSPESO" LO SCIOPERO (IL PUNTO)

Le societa' selezionate per proseguire nel programma di dismissione di Tirrenia e Siremar. Lo ha annunciato il commissario straordinario, Giancarlo D'Andrea, in una nota, poco prima dell'incontro con i sindacati per spiegare il programma di privatizzazione. Le societa' interessate sono Atlantica, Costantino Tomasos Trasporti Marittimi, Forship, Frittelli Maritime Group, Grandi Navi Veloci, Gruppo XTL, Laviosa Minerals, Mediterranea Holding di Navigazione, Moby, Shipping Investments, Stradeblu, Strategic Value Partners e Zao Soyuzneftegas Invest. 
Per Siremar, le societa' interessate sono: Caronte & Tourist, Mediterranea Holding di Navigazione, Riccardo Sanges & C., Traghetti delle Isole e Ustica Lines.
''Il termine per la presentazione delle offerte - si legge nella nota - e' stato fissato al 15 marzo 2011, onde consentire il rispetto dei tempi della procedura come illustrati alle competenti Istituzioni dell'Unione Europea''. Questo nuovo passo arriva dopo il via libera del ministero per lo Sviluppo economico al programma di cessione delle due societa' il 26 gennaio scorso. Le procedure di vendita riguardano i 2 complessi aziendali separatamente, con l'obiettivo di dare continuita' al servizio e di salvaguardare la piena occupazione.
Intanto la Tirrenia dal 31 gennaio ha iniziato a prendere le prenotazioni per la stagione estiva, segnale accolto positivamente dai sindacati che in cio' vedono una volonta del management di portare a compimento il programma di privatizzazione della societa'.
I sindacati rimangono pero' cauti sul programma di cessione e premono per il mantenimento dei livelli occupazionali. Per il segretario generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano, ''e' positivo che siano in gioco, per la privatizzazione di Tirrenia e di Siremar, importanti gruppi armatoriali che offrono solide garanzie di strutture industriali in grado di gestire al meglio le compagnie'', pero' permangono criticita' dal punto di vista del livello occupazionale. Il documento sul programma di cessione di Tirrenia e Siremar spiegato oggi dal commissario straordinario, prosegue Luciano ''presenta gia' un forte elemento di non condivisione, per il fatto che le garanzie occupazionali inserite sono previste al minimo di legge di due anni, pur in presenza di concessioni garantite per otto anni. In questo il Governo dovra' fare la sua parte''.
''I delicati passaggi di questa privatizzazione - conclude da parte Luciano - richiedono una ampia convergenza del mondo del lavoro, oltre ad una condivisione degli obiettivi e delle scelte per realizzarli''.
Anche per la Filt-Cgil ''vanno create le condizioni affinche' il commissario possa pretendere il rispetto delle norme contrattuali e delle garanzie occupazionali''. Massimo Ercolani, coordinatore nazionale dei marittimi della Filt Cgil, dopo l'incontro con il commissario straordinario ha spiegato che ''per quanto attiene la continuita' occupazionale abbiamo appreso che le garanzie previste sono limitate ad un periodo di due anni, come stabilito dalla legge, e per quanto attiene la continuita' dell'applicazione dei contratti e' legata a quanto verra' proposto dall'eventuale acquirente ai singoli lavoratori''.
Secondo Ercolani ''proprio su questi punti ci sono dei precisi impegni del Governo che prevedono l'effettiva tutela occupazionale ed il rispetto delle norme contrattuali vigenti ed in occasione dell'incontro del 9 febbraio al Ministero dello Sviluppo Economico chiederemo che il Governo mantenga gli impegni assunti''. Intanto la Uilt sospende lo sciopero di 48 ore proclamato in Tirrenia per l'8 e il 9 febbraio, in attesa dell'incontro con il Governo fissato per il 9 febbario. Per il segretario generale, Giuseppe Caronia ''inizia cosi', questa nuova fase di una privatizzazione sinora misteriosa, confusa e pasticciata che dovrebbe sviluppare un serrato confronto specie col Governo, capace di dare risposte concrete alle sacrosante aspettative dei lavoratori in particolare sui livelli occupazionali e sulla continuita' contrattuale post-privatizzazione, ma i cui presupposti francamente ci preoccupano non poco''.
''Rimangono per intero - prosegue Caronia - le nostre preoccupazioni che ci auguriamo possano essere fugate nel corso dei prossimi incontri a partire da quello previsto col Governo presso il ministero dello sviluppo economico il 9 febbraio, sulla base delle cui risultanze decideremo se riprogrammare o meno il previsto sciopero da noi proclamato per i giorni 8 e 9 febbraio che e' pertanto da ritenersi solamente sospeso''.

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