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giovedì 24 marzo 2011

ARRESTATE DAI CARABINIERI 13 PERSONE, ALCUNE SONO DI ORIGINI EOLIANE, ORGANIZZAVANO “MATRIMONI SIMULATI” PER REGOLARIZZARE LA PRESENZA DI CLANDESTINI SUL TERRITORIO ITALIANO

COMUNICATO STAMPA COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI
Operazione “Don Rodrigo”












All’alba di oggi, a conclusione di una complessa attività investigativa, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo (ME) hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, D.ssa Anna Adamo, su richiesta del Procuratore della locale Procura della Repubblica, Dott. Salvatore De Luca, a carico di 15 persone, di cui 4 cittadini extracomunitari, indagate a vario titolo di associazione per delinquere e favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.                

In particolare, con il citato provvedimento, è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di 1 extracomunitario, la sottoposizione agli arresti domiciliari per 12 persone (di cui 3 extracomunitari), nonché l’obbligo di dimora per 2 persone (di cui un extracomunitario).
 Le articolate indagini venivano avviate dalla Stazione di Roccavaldina (ME) nel mese di settembre 2008 e si protraevano sino al mese di marzo 2010, consentendo di fare piena luce su una organizzazione criminale – formata da più di 10 persone – che, operante nell’area dei Comuni di Milazzo (ME), di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), in alcuni paesi della Valle del Mela, tra cui Pace del Mela (ME), Valdina (ME), Santa Lucia del Mela (ME), nonché nel territorio delle Isole Eolie, era dedita alla organizzazione ed alla realizzazione di matrimoni “simulati”, finalizzati a regolarizzare, dietro compenso di somme di denaro, la permanenza nel territorio dello Stato italiano di cittadini extracomunitari di origine nord-africana e provenienti dalla Tunisia e dal Marocco.
 L’attività investigativa traeva origine da un episodico controllo eseguito presso l’Albo Pretorio del Comune di Roccavaldina dal Comandante di Stazione, che risaliva all’imminente sospetta celebrazione, con rito civile, di un matrimonio tra un giovane di nazionalità marocchina, irregolare nello Stato, ed una donna del luogo, notoriamente convivente more uxorio con concittadino con cui aveva da poco avuto un figlio.
 Alla luce di quanto sopra, venivano espletati dei preliminari accertamenti, il cui esito veniva riferito alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, ipotizzando che il matrimonio fosse strumentale alla regolarizzazione della posizione di clandestino del cittadino extracomunitario sul territorio italiano e che, molto probabilmente, dietro la vicenda si celasse una vera e propria organizzazione criminale.
 Nel proseguo delle articolate indagini, emergeva che:
-          la condotta criminale degli indagati non si era limitata ai soli episodi sino a quel momento rilevati, ma perdurava nel tempo, nella prospettiva di consistenti profitti illeciti per gli appartenenti all’organizzazione criminale;
-          gli uomini e le donne italiani che contraevano matrimonio ricevevano compensi in denaro tra i 1.000,00 ed i 1.500,00 euro, corrisposti in modo dilazionato e definiti a matrimonio celebrato;
-          tali soggetti venivano facilmente indotti a contrarre il matrimonio “simulato”con un cittadino extracomunitario, a causa delle precarie condizioni economiche in cui versavano;
-          i cittadini extracomunitari, sia uomini che donne, intenzionati a regolarizzare con il citato “sistema” la propria posizione nel territorio dello Stato italiano, avrebbero dovuto pagare somme tra i 4.000,00 ed i 5.000,00 euro;
-          il gruppo criminale continuava ad assicurare il proprio supporto anche nella successiva risoluzione dei matrimoni, facendosi carico delle spese per le separazioni e per i divorzi.
Sempre nel corso delle attività di indagine, e ad ulteriore dimostrazione della natura di “mera facciata” dei connubi, emergeva che:
-          stante le difficoltà linguistiche degli sposi a comprendersi tra di loro, in diverse cerimonie era stata necessaria anche la presenza di un interprete;
-           in una circostanza, lo sposo extracomunitario andava via lasciando la sposa la stessa sera delle nozze;
-          uno dei cittadini extracomunitari indagati, già arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Milazzo poiché gravato da un provvedimento di espulsione dallo Stato, pochi giorni dopo l’arresto convolava a nozze con una cittadina italiana, così ottenendo la caducazione del provvedimento di espulsione a seguito del rilascio, da parte dell’Ufficio di P.S., del permesso di soggiorno per “motivi familiari”.
Dalle indagini è altresì emerso che il gruppo criminale, del quale erano elementi di spicco LARAFA Moez, MIRABELLO Raffaella e ZGAIDA El Moktar:
-          si prefiggeva un programma criminoso volto, di massima, ad ottenere, dietro un profitto in danaro, la regolarizzazione della posizione in Italia di numerosi stranieri, di provenienza nord africana, in violazione del Testo Unico sull’immigrazione;
-          era stabilmente radicato e consolidato nel contesto territoriale milazzese, con un punto di incontro principale presso un bar della Contrada Grazia di Milazzo, ove gli indagati concordavano le strategie volte al procacciamento degli sposi e dei testimoni compiacenti;
-          era composto da associati che in ciascun matrimonio andavano comunque ad assumere ruolo, che poteva essere quello di organizzatore, di testimone, di interprete, di sposo “compiacente” ovvero di semplice invitato.
Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di risalire a ben 14 matrimoni “simulati”, celebrati nel periodo dall’aprile 2007 all’agosto 2009, dei quali 7 nel Comune di Milazzo, 3 nel Comune di Pace del Mela, 1 nel Comune di Santa Lucia del Mela, 1 nel Comune di Lipari, 1 nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto ed 1 nel Comune di Valdina), tutti finalizzati all’ottenimento da parte dei cittadini extracomunitari del permesso di soggiorno per regolarizzare la loro posizione di clandestini sul territorio nazionale.
Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno esaminato un matrimonio che si sarebbe dovuto celebrare nel mese di agosto 2009, ma non si è poi tenuto poiché nel frattempo è intervenuta la nuova disciplina della Legge 94/2009, che ha parzialmente modificato l’art. 116 del Codice Civile, prevedendo che il cittadino straniero che avesse voluto contrarre matrimonio nel territorio dello Stato italiano, avrebbe dovuto presentare, oltre al nulla osta rilasciato dalla competente Autorità straniera, anche un documento attestante la regolarità del suo soggiorno nel territorio italiano.
Come emerso dalle attività tecniche condotte dai Carabinieri ed evidenziato dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, il gruppo criminale, alla luce dell’emergenza normativa in materia, sarebbe stato capace di ovviare alle previsioni normative attraverso un ulteriore espediente, cioè il ricorso al matrimonio “per procura” ovvero alla stipula di “fittizi” contratti di lavoro che avrebbero permesso di regolarizzare comunque la posizione dei citati cittadini irregolari.
Le persona sottoposta agli arresti in carcere è:
1.            LARAFA Moez, nato in Tunisia cl. 1977, residente a Milazzo (ME).
Le persone sottoposte agli arresti domiciliari sono:
2.            ARCORACI Angelo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) cl. 1984, ma residente a Milazzo (ME);
3.            ACQUARO Angela, nata a Lipari (ME) cl. 1950, residente a Milazzo (ME);
4.            ACQUARO Michele, nato a Lipari (ME) 1961, residente a Milazzo (ME);
5.            JEMAA Lamine Mohamed, nato in , residente a Milazzo (ME);
6.            MADOURI Abdelkader, nato in Tunisia cl. 1960, residente a Milazzo (ME);
7.            MIRABELLO Raffaella, nata a Messina cl. 1979, residente a San Filippo del Mela (ME);
8.            MUNAFÒ Giuseppina, nata a Messina cl. 1968, residente a Pace del Mela (ME);
9.            PIRRI Sebastiano, nato a Montalbano Elicona (ME) cl. 1962, residente a San Filippo del Mela (ME);
10.        SCOGLIO Davide, nato a Lipari (ME) cl. 1984, ivi residente ma domiciliato a Santa Lucia del Mela (ME);
11.        SCOGLIO Pasqualino, nato a Lipari (ME) cl. 1960, ivi residente ma domiciliato a Milazzo (ME);
12.        TOLOMELLA Maria, nata a Napoli cl. 1986, residente a Santa Lucia del Mela (ME);
13.        ZGAIDA El Moktar, nato in Marocco cl. 1970, residente a Milazzo (ME).
Le persone sottoposte all’obbligo di dimora sono:
14.        il cittadino marocchino Z.C., classe 1960 residente a San Filippo del Mela (ME);
15.        una donna 39enne, P.M., di origine napoletana e residente a Milazzo (ME).

Depuratore di Canneto Dentro. taCodacons presen ricorso al TAR di Catania


COMUNICATO STAMPA


Lipari, depuratore a Canneto Dentro:

  il CODACONS propone ricorso al TAR Catania


Il CODACONS propone ricorso al TAR contro l’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente per chiedere l’annullamento del decreto del 21 febbraio 2011 relativo al progetto del depuratore di Canneto Dentro
 Il CODACONS - già intervenuto più volte in merito alla realizzazione dell’impianto di depurazione di Canneto Dentro manifestando il proprio dissenso non solo in ordine alla localizzazione dell’impianto ma anche in relazione alla modalità di realizzazione -  prosegue la sua battaglia a fianco della comunità di Lipari, rivolgendosi all’autorità giudiziaria.
 “Con il ricorso proposto al TAR Catania” spiega l’avv. Antonio Cardile (Presidente provinciale del Codacons) “abbiamo contestato la nostra mancata partecipazione alla procedura di rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nonché la legittimità nel merito del rilascio della stessa, anche per il mancato rispetto delle distanze di legge”.
Il ricorso segue quello già presentato da numerosi cittadini di Lipari (assistiti dall’avv. Paolo Intilisano, legale del CODACONS in questa vicenda) avanti al TAR Lazio per chiedere la cessazione dello stato di emergenza idrica per “eccessivo afflusso di turisti”, con conseguente restituzione dei poteri al Consiglio Comunale.
“Confidiamo pertanto” conclude l’avv. Cardile “che il TAR Catania voglia censurare il comportamento dell’Assessorato Regionale al Territorio sospendendo il decreto emesso, con obbligo degli Enti preposti di permettere la partecipazione di tutti i cittadini di Lipari nel procedimento di approvazione del progetto. Ciò in quanto si  tratta di opere di notevole impatto sulla comunità di Lipari e sulla cui collocazione sono stati già sollevati parecchie dubbi e problematiche”.
La parola sul depuratore passa quindi ai magistrati del TAR Lazio e del TAR Catania, per una vicenda che non mancherà di riservare ulteriori colpi di scena.

Pausa Macondo (di Sara Basile)


Quante volte declamiamo la locuzione “Tutto ha un inizio e tutto ha una fine”, questo celebre luogo comune, di cui molte volte ne facciamo un uso proprio per esprimere, magari con un sospiro di sollievo, un evento spiacevole finalmente conclusosi oppure, come in questa circostanza, l’estinguersi di una bella e costruttiva esperienza. Sto parlando di Radio Macondo, la prima web radio dell’arcipelago cha da ora in poi sospenderà il proprio palinsesto e le proprie playlists, per dare la precedenza all’avvento della stagione “fruttifera” che con la Pasqua vedrà aprirsi le porte. Dopo “buona la prima” si spera di ripetere l’esperienza alla fine dell’estate sempre al solito posto… “In quella Macondo dimenticata perfino dagli uccelli, dove la polvere e il caldo si erano fatti cosí tenaci che si faceva fatica a respirare, reclusi dalla solitudine e dall'amore”. Radio Macondo è di sicuro un’esperienza da rifare che si è rivelata da “passatempo” ad un impegno vero e proprio reso piacevole e funzionante grazie alla preziosa collaborazione di Massimo Pagliaro, il noto web master de “Il Notiziario”, che con il suo supporto tecnico ha divulgato attraverso microfoni e computer la voce di un’altra importantissima collaboratrice, Rosita Rijtano, nonché artefice del nome “Macondo” guadagnato dal romanzo “Cent’anni di solitudine” di Márquez. Un incipit positivo in termini di share? Non lo so, ma di sicuro un traguardo c’è: la dimostrazione che Lipari non ha perso il suo “lato giovane”, quello grintoso, combattivo, voglioso che nonostante una forte e continua “emigrazione intellettuale” ormai affermata sull’isola, conserva un popolo non ancora adulto sensibile alle vicende socio-politiche e culturali di questo Paese. È pur vero però, che la radio, come dicevo poc’anzi non ha riscontrato una grande pubblico; il ciò è dovuto principalmente alle difficoltà che molta gente incontra quando deve fare i conti con Internet, assoluto informatore indiscusso degli anni zero, in quanto ancorata alle radio diciamo “normali” disponibili sulle frequenze rievocando, così, quei tempi passati quando ancora il canale “10” del televisore era un canale vivo e vi figuravano le due televisioni più seguite dagli eoliani. Ecco il secondo traguardo, la gente richiama alla memoria “l’informazione semplice” quella che respinge il progresso…perché non ripristinarla? “L’intenzione è buona” diceva Il Principe Fabrizio Salina nel celebre romanzo “Il Gattopardo”, sta a noi decidere se farla arrivare tardi o meno… 
“Da Radio Macondo è tutto, qui è Sara…alla prossima!”

mercoledì 23 marzo 2011

Alcool Etilico - Parlando di me. Su Eolienews il primo video della rock band liparese

Legambiente scrive al Sindaco Campodonico per sostenere il Comitato “Antidepuratore Via Betti - Rapallo Centro” (dicembre 2010)

Riceviamo da Adolfo Sabatini e pubblichiamo la lettera che Legambiente Tigullio ha inoltrato al Sindaco di Rapallo Campodonico a sostegno dell'’azione che il Comitato “Antidepuratore Via Betti - Rapallo Centro” contro la localizzazione in centro città della struttura.
Gent.Sig. Sindaco della Città di Rapallo Avv. Dott. Mentore Campodonico,
con questo breve comunicato LEGAMBIENTE vuole sostenere l’azione del Comitato Antidepuratore Via Betti - Rapallo Centro”.
LEGAMBIENTE sottolinea che l'’opera è assolutamente necessaria, oltre ché imposta dalle norme europee e nazionali, tuttavia ritiene che la localizzazione nel sito di “via Betti ex-scalo ferroviario” non sia idonea alla realizzazione del completamento del'l’impianto di depurazione delle acque reflue del Comune di Rapallo.
LEGAMBIENTE, inoltre, prende atto delle conseguenze che il nuovo depuratore di Genova Quinto sta avendo sulla popolazione di Quinto e che ha portato, a causa dei miasmi, la stessa a condurre la propria protesta sui giornali e telegiornali nazionali fino a giungere ad un esposto alla Procura della Repubblica.
Questo dimostra quanto un impianto tecnologico di depurazione debba essere localizzato lontano dal centro urbano per evitare problemi e disagi alla popolazione.
Tutte le problematiche relative alla localizzazione scelta dall’Amministrazione Comunale, e già state oggetto di precedenti comunicazioni da parte del Comitato, sono condivise da LEGAMBIENTE.
Per queste motivazioni LEGAMBIENTE convocherà una conferenza stampa la prossima settimana in cui saranno analizzate e proposte altre localizzazioni che presentano minori problematiche, sia in fase di realizzazione che in fase di gestione dell'’impianto, rispetto al sito di “via Betti ex-scalo ferroviario”.
Siamo, pertanto, dispiaciuti di apprendere che il Piano Urbanistico Comunale appena adottato comprovi la destinazione del depuratore nel sito di “via Betti ex-scalo ferroviario”, senza che sia stato avviato un confronto con il Comitato, che ha lavorato per l’individuazione di localizzazioni alternative.
Alla luce di quanto sopra LEGAMBIENTE chiede al Sig. Sindaco un incontro per affrontare insieme le soluzioni alternative volte a garantire una migliore riuscita dell'’opera e minori disagi alla Città di Rapallo.
Massimo Maugeri (Legambiente Tigullio)

UN VIDEO DI PRIMO CANALE  (cliccare sul link)
http://www.primocanale.it/viewvideo.php?id=34927

Smantellamento pontili pericolanti a Porticello. Gara da rifare. Lo ha disposto il TAR

La ditta Di Bella costruzioni di Catania, esclusa dal cottimo-appalto indetto dal Comune di Lipari per l’affidamento dei lavori di smantellamento dei pontili in ferro pericolanti ubicati a Porticello, è stata riammessa dal TAR di Catania che ha accolto l'istanza da questa presentata. I lavori erano stati aggiudicati alla ditta Bellino. Il TAR, oltre ad aver annullato i provvedimenti impugnati, ha posto a carico del comune di Lipari e della ditta Bellino le spese di giudizio quantificate in 3 mila euro

Scommesse a Lipari. Tre persone denunciate dalla GDF

I finanzieri della Tenenza di Lipari hanno sequestrato le attrezzature di gioco all’interno di un locale risultato privo delle necessaria autorizzazioni per gestire le scommesse on line. Tre persone, il titolare e due giocatori, sono state denunciate.
Secondo il comunicato stampa emesso dalle Fiamme Gialle il locale in questione funzionava da centro di raccolta e gestione di scommesse per conto di una società austriaca priva delle necessarie autorizzazioni e concessioni rilasciate dall’Amministrazione dei Monopoli di Stato per operare nel territorio nazionale.
Le postazioni installate erano collegate a piattaforme che permettevano di scommettere su eventi sportivi del tipo calcistico offrendo quote superiori rispetto ai centri autorizzati.
Per la cronaca occorre evidenziare che il locale resta aperto, non c'è nessun sequestro, e continua a svolgere la sua normale attività di somministrazione e cioè quella per la quale è in possesso di tutte le autorizzazioni.

LIPARI&DEPURATORE: una precisazione di Aldo Natoli

Cari amici del Comitato “Per Canneto e Lami”. La cosa peggiore che esiste è voler parlare ad un sordo. Evidentemente le varie iniziative intraprese sino ad oggi vengono considerate dal Primo Cittadino e dal Commissario Pelaggi “aria fritta”. Dopo le dichiarazioni del Sindaco Bruno che continua ad ignorare la richiesta dei cittadini e che addirittura  li divide in buoni e cattivi, riservandosi di  interloquire solo con quelli a suo dire “buoni”, e l’invito del Commissario Pelaggi  a visionare il depuratore perfettamente funzionante a Genova (ignorando che le problematiche sollevate non sono sul tipo di depuratore ma bensì sulla sua localizzazione a Canneto Dentro ritenuta non idonea per la tutela ambientale del sito), giunge la  precisazione dell’Ing. Rodriquez, progettista del Megaporto, tesa a salvaguardare l’ambiente di Pignataro Dentro. Finalmente siamo  alla quadratura del cerchio: Bruno-Pelaggi-Rodriquez. A buon intenditor  poche parole. E’ chiaro che il Commissario Pelaggi insista per portare avanti un finanziamanto di oltre 40 milioni di euro. Ma non ha fatto i conti con noi eoliani. Ricordo che mio padre da vecchio marinaio spesso mi apostrofava dicendo: “ricordati che a Lipari anche i fessi acchiappano gli uccelli con le mani”. Orbene cliccando su:”Quinto depuratore-Genova si legge: “Depuratore Quinto. Proteste per i cattivi odori (1.10.2010)”. Ed il commentatore del Video, così ribadisce: “ doveva rappresentare una soluzione quel depuratore ma agli occhi degli abitanti di Quinto è diventato un problema. A marzo  l’entrata in funzione ed a Maggio inizia il calvario con cattivi odori avvertiti dai residenti di via Fabrizi e fastidi alla gola. Le riunioni si sono succedute senza una soluzione ed è partito un esposto per la Procura della Repubblica”. E’ questo il depuratore che il Commissario Pelaggi intende far visitare alla delegazione eoliana e vuole realizzare a Lipari? Mi auguro che l’Amministrazione ed i Consiglieri Comunali, sembra gli unici invitati al viaggio, abbiano un sussulto di orgoglio di essere eoliani e ci risparmino questa puerile “sceneggiata”.
Bando pubblico - PSR 2007/2013 - Misura 226 - Ricostruzione del potenziale forestale ed introduzione di interventi preventivi - Azione B
Si comunica che nella GURS n. 6 del 04/02/2011 è stato pubblicato il bando del PSR Misura 226 relativo alla azione B: Rimboschimento di aree danneggiate da disastri naturali o da incendi con specie più resistenti a tali avversità.
Gli interventi attivabili in tutto il territorio regionale sono rivolti ai Comuni e ai Privati.
La misura attivata con bando "stop and go" ha una dotazione pari ad €.6.320.000,00.
La scadenza della prima sottofase è il 01/06/2011.  -  Maggiori info su: http://www.psrsicilia.it/

Trasporti, il sindaco di Ustica: sistema sia a regime entro Pasqua

"Non sono preoccupato dall'eventualità che, nei collegamenti con le isole minori siciliane, possa configurarsi una situazione di monopolio. La priorità è quella di mettere a regime il sistema dei trasporti entro Pasqua, in modo da evitare danni irrecuperabili per il nostro turismo. Va inoltre garantito un futuro ai 500 lavoratori della compagnia di navigazione, in buona parte isolani. Lo dice il sindaco di Ustica, Aldo Messina, a proposito degli sviluppi della vicenda Siremar. Secondo quanto si è appreso nei giorni scorsi, l'Ustica lines sarebbe l'unica società ad avere presentato una vera e propria offerta per l'acquisizione della compagnia attualmente in amministrazione straordinaria. Alla finestra resta sempre Mediterranea holding, che ha rinnovato la propria disponibilità, senza tuttavia avanzare una proposta concreta.
"A meno che non ci sia la precisa volontà del ministro Matteoli di avviare comunque una trattativa privata - continua - ritengo che la legittima aggiudicataria, stando a quanto emerge, dovrebbe essere l'Ustica lines, che ha formulato un'offerta economicamente completa e corredata da un piano di gestione. L'eventuale regime di monopolio che verrebbe a crearsi potrebbe ad ogni modo essere vincolato dalla pubblica amministrazione, attraverso l'imposizione di norme contrattuali che siano a vantaggio degli utenti".
"In futuro - conclude - la Regione dovrà prevedere sistemi di compensazione economica per il sostegno dei trasporti nelle isole minori. E' preoccupante, infine, il silenzio delle organizzazioni sindacali alle quali aderiscono i dipendenti della Siremar".

Depuratore. L'articolo sulla Gazzetta del sud di oggi

Depuratore, ubicazione confermata e ricorso al Tar  
Salvatore Sarpi
Lipari
È stato presentato ieri il ricorso al TAR contro la localizzazione del depuratore di Lipari nella località di Canneto dentro e delle vasche dei liquami, ubicate ad Unci (Canneto) e a Sottomonastero.
Il ricorso, il primo, in quanto se ne preannunciano altri, è a firma di 222 cittadini. I ricorrenti, quali residenti nel comune di Lipari, proprietari di immobili, frequentatori del comune e consiglieri comunali, evidenziano di "essere costretti ad impugnare il decreto commissariale avendo interesse che, nel proprio comune, le decisioni inerenti la realizzazione, localizzazione e tutta la procedura relative alle infrastrutture che il Commissario Delegato Luigi Pelaggi vorrebbe realizzare siano conferite alle ordinarie autorità amministrative competenti che il legislatore nazionale e regionale ha individuato (Consiglio Comunale, Giunta, ATO idrico e Regione Siciliana) , in quanto le stesse rappresentano direttamente gli stessi cittadini".
I ricorrenti, inoltre "hanno interesse affinché nel territorio del comune di Lipari abbiano valore di legge le regole e le normali procedure previste per la realizzazione delle infrastrutture sopra indicate dal legislatore comunitario, nazionale e regionale ed applicabili nell'intero territorio della Repubblica Italiana e della Regione Siciliana e senza alcuna deroga, nonché che i propri diritti ed interessi legittimi, sia quali cittadini e residenti nel Comune nonché quali membri del Consiglio Comunale. La peculiarità ed unicità del territorio del Comune di Lipari, dovrebbe dunque costituire un motivo per erogare fondi speciali e straordinari e non motivo per dichiarare una perenne situazione emergenziale, con sospensione dei diritti della comunità".
Il ricorso al TAR arriva proprio nel giorno in cui si apprende che il commissario Luigi Pelaggi non intende assolutamente fare marcia indietro sulla localizzazione depuratore. Dopo alcune proposte avanzate dal sindaco di Lipari, Mariano Bruno ha fatto chiaramente intendere, proprio nelle ultime ore, che l'area per la realizzazione dell'impianto resterà quella individuata.
Secondo il commissario non vi sarebbero, infatti, altre alternative e/o soluzioni. Lo stesso Pelaggi, da quanto abbiamo appreso, ha inviato una nota al sindaco Mariano Bruno e al presidente del consiglio Pino Longo per invitarli, unitamente ad amministratori e consiglieri comunali, a Genova per verificare l'efficacia e la funzionalità di un impianto similare.
Tra l'altro abbiamo appreso di una iniziativa che starebbe per porre in essere l'ing. Beppe Rodriquez, uno dei proprietari dell'area del Lazzaretto-Monte Rosa, atta a difendere i propri interessi su quel sito che, ricordiamolo, nel PRG di Lipari è stato individuato proprio per la realizzazione dell'impianto di depurazione. L'ing. Beppe Rodriquez ha fatto sapere che intende opporsi contro tale destinazione. Analoga iniziativa potrebbe essere presa dalla famiglia Siracusa, proprietaria di altre particelle in quella zona. I lavori legati al depuratore di Lipari prevedono un impegno di spesa di quaranta milioni di euro.

martedì 22 marzo 2011

I CONSULENTI EOLIANI CONTESTANO I DISSERVIZI INPS. INVIATA NOTA AL PRESIDENTE LIGA

COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI
DELLE ISOLE EOLIE
                           DOTT. ATTILIO LIGA
PRESIDENTE ORDINE
DOTTORI COMMERCIALISTI  
ED ESPERTI CONTABILI
VIA LUIGI STURZO, 24

          98051  BARCELLONA P.G.

E, p.c. :              DOTT.SSA GIUSEPPINA MALASPINA
                           DIRETTRICE GENERALE
                           SEDE PROVINCIALE INPS
                           VIA VITTORIO EMANUELE, 100
                          
                                                    98122  M E S SI N A


                           DOTT. MARIANO BRUNO
                           SINDACO DEL COMUNE DI

                                                    98055 L I P A R I


                           RAG. CARLO MALETTA
                           PRESIDENTE ALBO
                           CONSULENTI DEL LAVORO
                           VIA SICILIA, 14
                          
                                                    98124  M E S S I N A

Abbiamo letto la nota del 4 corrente con cui comunichi l’assestamento provvisorio dell’INPS per il mese di marzo 2011.
Il contenuto della stessa ci ha procurato stupore e rammarico perché, nella riorganizzazione dell’istituto, si è tenuto conto delle esigenze dei colleghi da Patti a Tusa e non si fa alcun cenno alle emarginate isole Eolie.
Gli iscritti all’ordine, che operiamo nell’arcipelago, per curare adempimenti professionali, fuori dalle isole, siamo costretti ad affrontare innumerevoli disagi per via dell’insularità e per la grave carenza dei collegamenti marittimi.
Il 24 giugno 2004 l’INPS ha stipulato, con il sindaco di Lipari, una convenzione per l’istituzione di un “Punto Cliente”a Lipari con la presenza di un funzionario, dell’agenzia di Milazzo, il mercoledì di ogni settimana, e di un funzionario, della sede di Messina, il venerdì di ogni due settimane.
Il servizio del venerdì, rivolto agli autonomi, aziende, ritiro di istanze di sgravio, sospensione cartelle di pagamento ecc, non soddisfa, assolutamente, le esigenze degli interessati.
Infatti, si registra, talvolta, l’assenza del funzionario e, quasi sempre, l’impossibilità del collegamento telematico con il server dell’INPS.
Ma vi è di più, le pratiche, consegnate a Lipari, non hanno alcun seguito per cui, dopo inutili solleciti via e-mail e decine di telefonate, tutte senza risposta, bisogna intraprendere il “calvario” degli onerosi viaggi per Messina e sciupare, così, giornate di lavoro per ottenere un riscontro.
Ciò posto, Ti preghiamo di intervenire presso i responsabili INPS perché, nell’assestamento definitivo dei servizi, vengano tenute in debito conto le esigenze degli assicurati, degli operatori economici e dei professionisti eoliani.
Nel ringraziarTi porgiamo i nostri cordiali saluti.
Lipari, 22/03/2011.


S’è risvegliato il Marsili, vulcano sommerso nel Tirreno: coste a rischio tsunami (di Ezio Alessio Gensini)

Il dottor Marco Saltalamacchia ci segnala questo articolo:
Il Marsili, uno dei vulcani sommersi nel mar Tirreno, s’è risvegliato: è alto il rischio di tsunami in tutto il Tirreno meridionale a causa di possibili eventi franosi lungo i versanti dello stesso vulcano.
L’allarme è lanciato dal prof. Franco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II. Ma non bisogna lasciarsi prendere dal panico, anzi, “bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali” come spiega lo stesso geologo in uno studio approfondito pubblicato sul MeteoPortale del Mediterraneo, http://www.meteoweb.it, con cui collabora.
La chiave di tutto sta nelle isole Eolie che potrebbero svolgere il ruolo di “sentinelle” e annunciare con netto anticipo l’arrivo dell’onda di maremoto: “Uno studio che ho avviato spiega Ortolanidopo il 0maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, le isole vicine e la costa compresa tra Milazzo (Sicilia) e Marina di Camerota (Campania), ha evidenziato che, in base ai dati pubblicati (Tsunamis Research Team, Physics Dept – University of Bologna and National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) – Rome) negli ultimi 2000 anni vi sono stati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane. I risultati della ricerca eseguita con la collaborazione di Silvana Pagliuca del CNR, sono stati presentati al Congresso Internazionale di Geologia tenutosi a Firenze nell’agosto 2004. Il più recente maremoto italiano è stato quello che si è innescato poco dopo le ore 13 del giorno 30 dicembre 2002 nell’area di Stromboli, con conseguente inondazione della fascia costiera fino ad altezza di alcuni metri sul livello medio del mare. L’evento anomalo ha determinato seri danni ai manufatti più vicini al mare e ha provocato il ferimento di alcune persone; esso si è avvertito lungo la costa siciliana nella zona di Milazzo e in quella campana nel porto di Marina di Camerota. Il maremoto è stato innescato da una frana sottomarina. E’ evidente che se l’onda anomala del 30 dicembre 2002 si fosse verificata 4-5 mesi prima (o dopo), durante la stagione estiva, i danni lungo le coste frequentate da migliaia di bagnanti, specialmente alle persone, sarebbero stati molto gravi. Gli eventi, elencati nel catalogo dei maremoti italiani riportato sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono stati analizzati per individuarne le cause, ricostruire le aree interessate dai vari movimenti anomali del mare al fine di delimitare le zone costiere a rischio da tsunami e analizzare le disposizioni attuali per prevenire i danni. Un dato preoccupante è rappresentato dalla evidenza che ben 18 tsunami del passato (di diversa importanza) sono avvenuti nei mesi estivi che oggi costituiscono il classico periodo balneare caratterizzato da centinaia di migliaia di persone distribuite lungo le coste e le spiagge. E’ evidente che l’attuale spinta urbanizzazione e frequentazione estiva delle aree costiere renderebbe notevolmente più grave l’impatto di eventi simili a quelli storici. Le aree interessate sono le seguenti: Liguria (14 eventi); Stretto di Messina- Sicilia Orientale-Calabria meridionale tirrenica- Isole Eolie (23 eventi); Adriatico (10 eventi); Golfo di Napoli (10 eventi); Toscana (3 eventi); Sicilia settentrionale (2 eventi); Sicilia meridionale (2 eventi); Calabria settentrionale ionica (1 evento); Lazio (1 evento). La massima altezza che l’acqua marina ha raggiunto invadendo l’area emersa (Runup) è stata valutata tra 6 e 15 m (si ricordi che lo tsunami del 26 dicembre 2004 verificatosi in Indonesia determino runup massimo di alcune decine di metri di altezza)”.
“La correlazione – prosegue Ortolanitra movimenti anomali del mare, eventi sismici, ubicazione delle strutture sismogenetiche ha consentito di individuare le seguenti cause dei maremoti italiani: terremoti generati da strutture sismogenetiche che interessano in parte l’area costiera emersa e sommersa (Calabria, Sicilia orientale, Gargano, Ancona); grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti ed eruzioni; grandi frane costiere subaeree; accumulo antropogenico di terreno di riporto sul ciglio della scarpata continentale. La ricerca ha evidenziato che il maggior numero di eventi è stato provocato da grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti avvenuti anche in aree distanti dalla costa. I fenomeni più gravi si sono verificati nel Tirreno Meridionale-Stretto di Messina-Sicilia Orientale. Il maremoto più disastroso, paragonabile per numero di vittime a quello avvenuto il 26 dicembre nel Sud Est Asiatico, nel Golfo del Bengala, è quello che si verificò circa 10 minuti dopo il sisma del 1908 che distrusse Reggio Calabria e Messina provocando decine di migliaia di morti. Lo studio aveva evidenziato fin dal 2005 che il maremoto del 1908 non fu provocato direttamente dal sisma, come si riteneva, ma da una grande frana sottomarina, verificatasi nello Stretto di Messina a sud di Reggio Calabria, che fu innescata dallo scuotimento sismico. Il dato preoccupante che si porge all’attenzione dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni è che le aree costiere italiane a rischio da tsunami, già individuate con vari studi, ancora non sono tutelate da interventi strutturali preventivi né da attive misure di monitoraggio, di didattica e protezione civile. La ricerca espletata nelle aree più colpite dai maremoti del passato ha messo in luce che se si ripetesse oggi un evento simile durante il periodo balneare si registrerebbero scene drammatiche e luttuose simili a quelle verificatesi nel sud est asiatico durante il disastroso evento del 26 dicembre 2004. Il rischio da tsunami non è nemmeno preso in considerazione nei piani stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico. E’ evidente che bisogna recuperare il tempo perso e attivare idonei interventi di prevenzione al fine di preparare le aree costiere e la popolazione ad affrontare il rischio ambientale derivante da potenziali maremoti. Alla luce dei risultati dello studio si evince l’importanza di elaborare linee guida per la valutazione del rischio da onda anomala delle aree costiere e dell’impatto ambientale sulle infrastrutture di notevole rilevanza (aereoporti, porti, centrali elettriche, impianti industriali, strade e ferrovie ecc.). Vanno altresì messi a punto e attivati adeguati sistemi di educazione ambientale (per es. come comportarsi qualora ci si trovi su una spiaggia d’estate e si avverta un terremoto, oppure si noti un improvviso e sensibile abbassamento del livello dell’acqua) monitoraggio marino e costiero ed elaborati i Piani di Protezione Civile Comunali tesi soprattutto a proteggere la popolazione durante il periodo balneare”.
“Temo – conclude amaramente il geologo napoletano – che per introdurre le necessarie “precauzioni” per stare più sicuri lungo le coste e le spiagge i rappresentanti delle istituzioni attenderanno il prossimo maremoto: speriamo che non sia disastroso
UN VIDEO PROPOSTO DURANTE LA TRASMISSIONE SUPERQUARK DI PIERO ANGELA

Depuratore di Canneto Dentro. Presentato ricorso al TAR del Lazio

COMUNICATO STAMPA
In merito alla localizzazione del depuratore dell’isola di Lipari nella località di Canneto dentro e delle vasche dei liquami, ubicate sempre a Canneto nella zona di Unci ed a Lipari nell’area portuale di Sotto Monastero, in data odierna, è stato notificato, al Tar del Lazio, il primo ricorso, a firma di 222 cittadini, nel quale sono state esposte le motivazioni inerenti la delega data, al Commissario Pelaggi, senza alcuna indicazione di cosa deve realizzare, delega che viene  continuamente modificata ed inoltre viene contestata la mancanza di una previsione di ritorno alla normalità per uscire dallo stato di emergenza.
Nel ricorso, i ricorrenti, quali residenti nel Comune di Lipari, proprietari di immobili, frequentatori del Comune di Lipari e alcuni quali Consiglieri Comunali, sono costretti ad impugnare il decreto, in epigrafe indicato, avendo interesse che nel proprio Comune le decisioni inerenti la realizzazione, localizzazione e tutta la procedura relative alle infrastrutture che il Commissario Delegato vorrebbe realizzare, siano conferite alle ordinarie Autorità Amministrative competenti che il legislatore nazionale e regionale ha individuato (Consiglio Comunale, Giunta, ATO idrico e Regione Siciliana) , in quanto le stesse rappresentano direttamente gli stessi cittadini e/o delle quali alcuni ricorrenti sono componenti (Consiglio Comunale). I ricorrenti, inoltre, hanno interesse affinché nel territorio del Comune di Lipari abbiano valore di legge le regole e le normali procedure previste per la realizzazione delle infrastrutture sovra indicate dal legislatore comunitario, nazionale e regionale ed applicabili nell’intero territorio della Repubblica Italiana e della Regione Siciliana e senza alcuna deroga, nonché che i propri diritti ed interessi legittimi, sia quali cittadini e residenti nel Comune nonché quali membri del Consiglio Comunale, non siano “sospesi”  e compressi in forza del decreto impugnato e delle ordinanze connesse, presupposte, conseguenti e successive, ma che, quali cittadini, residenti, titolari di diritti ed interessi legittimi nel territorio, nonché alcuni quali  consiglieri comunali  abbiano gli stessi diritti ed interessi legittimi nonché le stesse possibilità di decisione, partecipazione e tutela garantiti a tutti i cittadini/residenti/consiglieri comunali  della Repubblica Italiana.
La peculiarità ed unicità del territorio del Comune di Lipari, dovrebbe dunque costituire un motivo per erogare fondi speciali e straordinari e non motivo per dichiarare una perenne situazione emergenziale, con sospensione dei diritti della comunità.
Antonio Giardina (Presidente Associazione Per Canneto)

Sondaggi in corso sulla Via Tenente Mariano Amendola. Il problema potrebbe essere di ampia portata

Sondaggi in corso sulla via Tenente Mariano Amendola di Lipari nella quale domenica scorsa si è verificato uno "scardinamento", con contestuale sollevamento, di alcune delle basole che costituiscono la sede stradale. In aggiunta ad un parziale cedimento del marciapiede limitrofo.
Il sondaggio, come visibile dalle foto realizzate pochi minuti fa, lo sta effettuando la ditta di Angelino Biviano.
Il cedimento, oltre che dall'infiltrazione d'acqua salmastra, potrebbe avere come causa principale l'azione delle acque meteoriche che scorrono nel condotto realizzato a suo tempo sotto la sede stradale. Un condotto che non versa proprio nelle migliori condizioni e dove la carpentieria installata a suo tempo è praticamente marcia. Il sondaggio potrebbe essere esteso a tutta l'area poichè non si esclude che la problematica interessi una vasta zona.

La Cucinotta a Panarea incontra il sindaco Bruno. Per ora solo foto ma si pensa ad un film.

Un servizio fotografico per la rivista di viaggi "Marco Polo" sulle isole Eolie, su Panarea in particolare, è stata l'occasione per un incontro nella piccola isola eoliana tra l'attrice messinese Mariagrazia Cucinotta e il sindaco di Lipari, Mariano Bruno.
All'incontro, oltre allo staff dell'attrice di origini peloritane, erano presenti anche gli ispettori di polizia municipale Giacomo Marino e Franco Cataliotti.
La Cucinotta si è dilungata sulla bellezza delle Eolie che ha ribadito "sono da sempre nel mio cuore" e sull'esperienza indimenticabile del film "Il Postino" girato a Salina con il povero Massimo Troisi.






La Cucinotta- secondo quanto ci ha riferito il sindaco Mariano Bruno- sarebbe intenzionata a girare un nuovo film nell'arcipelago eoliano. Potrebbe essere una produzione italo-brasiliana o italo-cinese. Contatti sarebbero stati avviati in tal senso.

Depuratore. Il commissario Pelaggi non ci ripensa e l'ingegnere Rodriquez insorge a tutela della sua proprietà

Il commissario Luigi Pelaggi non fa marcia indietro sulla localizzazione del depuratore che si intende realizzare a Canneto Dentro. Dopo alcune proposte avanzate dal sindaco di Lipari, Mariano Bruno ha fatto chiaramente intendere che l'area per la realizzazione dell'impianto resterà quella individuata. Secondo il commissario non vi sarebbero, infatti, altre alternative e/o soluzioni.
Lo stesso Pelaggi, da quanto abbiamo appreso, ha inviato una nota al sindaco Bruno e al presidente del consiglio Pino Longo per invitarli, unitamente ad amministratori e consiglieri comunali, a Genova per verificare l'efficacia e la funzionalità di un impianto similare.
Tra l'altro abbiamo appreso di una iniziativa che starebbe per porre in essere l'ing. Beppe Rodriquez, uno dei proprietari dell'area del Lazzaretto-Monte Rosa, atta a difendere i propri interessi su quel sito che, ricordiamolo, nel PRG di Lipari è stato individuato proprio per la realizzazione dell'impianto di depurazione. L'ing. Rodriquez ha fatto sapere che intende opporsi contro tale destinazione. Analoga iniziativa potrebbe essere presa dalla famiglia Siracusa, propietaria di altre particelle in quella zona.