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mercoledì 18 aprile 2012

Legambiente presenta ricorso contro il progetto della "Lipari porti"

Il testo inviato a diversi organismi
Oggetto: Rifunzionalizzazione del sistema portuale con finalità commerciale, crocieristica ediportistica di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro dell’isola di Lipari.
Convocazione conferenza di servizio ex art. 1 comma 4 L.R. 3/2009 approvazione del progetto definitivo dei soli porti turistici di Marina Corta – Marina Lunga – Bagnamare e Pignataro ai fini del rilascio in favore del Comune di Lipari della Concessione demaniale Marittima.
Ente locale richiedente: Comune di Lipari
Il sottoscritto, Dott. Giuseppe La Greca, quale presidente del circolo Legambiente delle
Isole Eolie:
vista: la delibera di G.M. n. 25 del 06.04.2012, con la quale l’amministrazione, pubblicata sull’albo pretorio on-line il 18 aprile 2012;
vista la richiesta di cui all’oggetto prot. 12803 del 06.04.2012;
visto ogni altro atto presupposto, conseguente o comunque connesso, quantunque non conosciuto.
Propone ricorso avverso i provvedimenti sopra indicati
per i seguenti motivi
L'arcipelago delle Eolie è formato da sette suggestive isole vulcaniche oltre a cinque più piccole che - pur riconducibili alla medesima storia geologica - sono emerse dall'acqua e si sono presto diversificate nei loro caratteri più significativi: selvagge e brulle alcune, rigogliose e accoglienti altre, ma tutte interessate ai flussi migratori dei popoli navigatori del Mediterraneo fin dal 4000 a. C.
L'arcipelago è un sistema di rilievi sottomarini di origine vulcanica, che si innalzano da fondali varianti da 1400 a più di 3000 metri, la cui origine risale a circa un milione di anni fa. L'Arcipelago Eoliano è caratterizzato dalle sue peculiari caratteristiche ecologiche terrestri e marine, dalla sua recente ed affascinante storia geologica, nonché dal suo rilevante valore naturalistico, essendo molte aree interessate da fenomeni di vulcanismo e di idrodinamismo unici nel Tirreno, oggetto di studio da parte di studiosi di tutto il mondo in particolare per le biocenosi delle zone caratterizzate da idrotermalismo.
Le Isole Eolie sono infatti uno straordinario esempio del fenomeno vulcanico ancora in corso. Studiate sin dal XVIII sec. le Isole hanno fornito alla vulcanologia due tipi di eruzione (vulcaniana e stromboliana) e hanno occupato, di conseguenza, un posto eminente nell'educazione di tutti i geologi per oltre 200 anni. Il sito continua fino ad oggi ad arricchire il campo degli studi vulcanologici: la morfologia delle isole vulcaniche rappresenta infatti un modello storico nell'evoluzione degli studi della vulcanologia mondiale.
L’isola di Lipari - la più grande dell’arcipelago - si presenta montuosa e frastagliata. Alle due cime principali si susseguono piccole zone pianeggianti e un area leggermente in discesa in cui si sorge il paese di Lipari. Il centro urbano principale si estende lungo le due pittoresche insenature di ‘Marina Lunga’ e di ‘Marina Corta’ e si raccoglie attorno al suo castello, una fortezza naturale costruita su una rocca circondata da cinquecenteschi bastioni spagnoli, mostrando numerose testimonianze del passato. L’isola – come del resto tutte le altre dell’arcipelago – ha natura vulcanica e la sua evoluzione geomorfologica si colloca a cavallo di un lungo intervallo di tempo di oltre un milione e cinquecento anni circa, durante il quale ben dodici vulcani sono intervenuti a modellare la sua particolarissima morfologia; ancora oggi, sull’isola sono presenti fenomeni termali tipici delle aree vulcaniche. Ricca di ossidiana e di leggera pietra pomice l’isola offre al visitatore una serie di splendide calette, lunghe distese di sabbia e anche alcune spiagge praticamente inaccessibili da terra. Come le altre isole dell’arcipelago, anche il patrimonio naturalistico di Lipari è messo oggi a serio rischio a  causa di alcune scelte tra le quali quella della realizzazione di un’avio superficie cassata dal Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari per la sua incidenza fortemente negativa sull’ambiente. Importantissimo centro di traffici per il commercio della preziosa ossidiana fin da tempi remotissimi, l’isola rappresenta oggi uno dei maggiori punti di riferimento per lo studio della successione di civiltà nel bacino mediterraneo; in particolare, l’area su cui sorge l’imponente mole del Castello – edificato sul contrafforte naturale che si innalza sulla piana costiera di Diana – è sempre stata un rifugio naturale per gli isolani fin dall’età Neolitica. La zona si presenta, oggi, caratterizzata dalle fortificazioni erette dagli Spagnoli nella seconda metà del XVI secolo; in realtà, però, in essa sono inglobate importanti testimonianze del passato, che vanno dai resti di villaggi dell’Età del Bronzo fino a mura e torri di epoca medioevale e successiva. Di particolare rilievo, le collezioni custodite presso il Museo Eoliano.
La peculiare posizione geografica e il fatto che - nei secoli - abbiano conosciuto la visita di numerosi popoli (dai Siculi ai Greci, dai Romani ai Normanni e agli Aragonesi) hanno consentito di creare un vero e proprio Parco Archeologico che oggi ricomprende i siti eoliani più significativi, tutti caratterizzati dal fatto di ricostruire ciascuno con unsuo contributo, tassello per tassello, la storia omogenea del passaggio in quell'area di civiltà e conquistatori.
Le isole Eolie sono state incluse nel dicembre del 2000 nella World Heritage List, la lista dei Siti riconosciuti e dichiarati dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, in ragione del loro valore universale eccezionale e della sussistenza delle condizioni e garanzie di integrità conferite dalle legislazioni e dagli strumenti di salvaguardia. Nel nostro Paese, ricchissimo di storia, cultura e monumenti, le Isole Eolie insieme al Parco del Cilento e le Cinque Terre sono gli unici esempi di patrimonio naturale dichiarato bene dell’Umanità. La deliberazione dell’UNESCO è avvenuta dopo sei anni di istruttoria. Integrità di flora, fauna, paesaggio, suolo, risorse idriche e aria nonché i caratteri salienti del territorio eoliano sono le ragioni che hanno determinato l’attribuzione di tale prestigioso riconoscimento. Ma, nello specifico, il fattore che, in special modo, ha assicurato all’arcipelago delle Eolie l’inclusione nella World Heritage List, è stata la valutazione effettuata dalla IUCN - International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources:
"I peculiari aspetti vulcanici delle isole rappresentano in maniera esemplare l'oggetto degli studi della vulcanologia mondiale. Grazie alle ricerche avviate nel XVIII secolo, le isole hanno consentito l'approfondimento dei due tipi di eruzione (vulcaniana e stromboliana) e la trattazione dei temi più importanti della vulcanologia e geologia moderne contribuendo alla formazione di una classe di scienziati in oltre 200 anni di ricerche. Le isole continuano ancora oggi ad essere un ricco terreno di studi e continui processi che ancora stanno mutando l'aspetto del paesaggio e la composizione geologica dell'arcipelago".
Superfluo argomentare in merito a come le caratteristiche geomorfologiche delle Isole Eolie sono state e sono tutt’ora fortemente condizionate dall’intensa attività vulcanica.
Le Isole Eolie sono, infatti, la sommità degli apparati vulcanici emergenti, in parte attivi, di un arco magmatico sottomarino in evoluzione, che quindi rende dominante nell’immagine paesaggistica eoliana, il tematismo vulcanologico. La presenza di un arco magmatico anomalo e di vulcani in attività ha reso le Eolie un centro di primario interesse per la Scienza della Terra. La continuità quasi ininterrotta dell’insediamento umano e la centralità delle Eolie nel Mar Tirreno meridionale, hanno prodotto culture che hanno lasciato resti di straordinario interesse storico ed artistico.
Le Isole Eolie sono state nei secoli più recenti un regno lontano e sconosciuto, ma data la posizione geografica e le loro vicende storiche, sono state spesso considerate protagoniste di una cultura e una civiltà proprie, autonome e spesso diverse dalla regione a cui geograficamente appartengono. Ne sono espressione il mito incentrato sulla propria realtà geografica e sulla millenaria capacità umana di controllare un ambiente difficile e inospitale. Sono gli elementi naturali - acqua, fuoco, aria e terra - a costituire lo spazio eoliano, facendone un territorio singolare, unitario e unico. Eppure ogni isola é in grado di cambiare tra loro questi elementi, ricavandone un' immagine, una fisionomia, una propria organizzazione spaziale e temporale.
Fin dall' antichità queste isole, proprio per lo spettacolo delle coste alte e scoscese, degli scogli scolpiti dall'erosione del mare e del vento, per i vapori emanati dalle loro viscere, dovettero offrire ai primi viaggiatori in transito nel Tirreno meridionale, un terreno fertile per indagini scientifiche, per ricerche di elementi curiosi, per descrizioni liriche, per meditazioni interiori, una fucina di sensazioni, di uomini, di avvenimenti e di impressioni da riportare nei loro libri.
Secondo la mitologia classica le Isole Eolie erano la dimora di Eolo, Dio dei venti, che egli teneva racchiusi in una grotta. Per la mitologia romana, invece, il Dio del fuoco era Vulcano, la cui dimora si trovava nell’omonima isola dell’arcipelago eoliano. Proprio da Vulcano nascerà, alla fine del Medioevo, il nome delle montagne di fuoco che chiamiamo vulcani. L' Arcipelago di Eolo e di Vulcano non ha mai cessato di richiamare viaggiatori di ogni provenienza: nel `500 fu Tommaso Fazello a far tornare le Eolie alla ribalta, utilizzando numerose notizie di autori classici greci e latini: "....La Sicilia, essendo chiusa da tre lati, dalla parte del lato settentrionale ha vicine dieci isole, benché gli antichi ne abbiano poste solamente sette, comunemente dette Liparee, Vulcanie ed Eolie...... Ai nostri giorni, consumata ormai la materia, Lipari ha smesso di emettere fuoco da parecchi anni...".
Viaggiatori dei secoli successivi ci daranno ragguagli precisi, descrizioni o disegni di cose viste, di episodi vissuti. Uno dei più importanti stranieri approdati nelle nostre Isole é Déodat de Dolomieu, naturalista, geologo, pioniere della moderna vulcanologia, che visitò le Eolie nel luglio 1781. Da questa esperienza nacque un' opera di serio valore scientifico. Il suo racconto, incentrato sulla considerazione delle isole, delle rocce e dei fenomeni vulcanici, é interrotto soltanto da riferimenti mitologici e dalla rievocazione di leggende alto medievali. Per Jean Houel, pittore e incisore francese, le Eolie furono un crogiolo di sensazioni e di scoperte, che egli ricordò principalmente attraverso i colori e gli effetti cromatici dell' ossidiana, della lava e dello zolfo. Avvicinandosi a Lipari, rimase colpito dalle rive e dalle rocce rischiarate dagli ultimi raggi del sole, i cui colori "apparivano più belli e la certezza di veder sparire ogni cosa nell' oscurità della notte rendeva più vivo e prezioso l' incanto di quel momento".
Certamente lo scrittore più celebre che ebbe modo di visitare le Eolie è Alexandre Dumas. Il racconto della sua permanenza alle Isole é vivace e pittoresco, a volte esuberante. Dumas rimane affascinato dalla natura, dalle abitudini culinarie, dai vini locali, dai colori del mare che per un gioco di luci ricco di armonia, Curiosità, entusiasmo e nostalgia sono gli elementi fondamentali che hanno spinto il disegnatore francese Gaston Vuillier (1846-1915) alla volta delle Isole Eolie. Egli narra la sua esperienza in prima persona, rendendo il lettore più partecipe. Per Vuillier le Eolie costituiscono un' entità ambivalente: da una parte il loro sapore esotico, dall' altra l' esistenza di forti richiami a una realtà sociale ben precisa e dura, come quella dei minatori della pomice.
Chi però rimase più impressionato dagli aspetti paesaggistici dell' Arcipelago fu Arciduca Luigi Salvatore d'Austria tanto che, a partire dal 1875, i soggiorni alle Eolie si fecero più frequenti. La sua residenza abituale, a Lipari, era una casa di campagna in cima al promontorio che si affacciava su due insenature: "...Da questo punto si offre un meraviglioso panorama e una veduta di Lipari e uno scorcio di Stromboli. Ristoratrice é anche l' aria che qui si respira..."
Sicuramente l' Arciduca, anche quando diminuì i suoi soggiorni alle Isole, ebbe nel cuore e davanti agli occhi il ricordo delle sue amate isole che, così magnificamente, descrive: "Immerse nell' incantevole mare di Sicilia, queste piccole isole in modo singolare catturarono l'animo mio, sia che mi apparissero durante le raffiche tempestose, sia che le contemplassi disseminate di vigneti nell'estate, somiglianti a smeraldi in un mare di zaffiri".
Le bellezze naturali ed i vari aspetti geologici e vulcanologici, assieme ai settemila anni di storia testimoniati dalle citazioni di poeti e scrittori dell’antichità, impongono un coerente ed impegnato lavoro di salvaguardia e conservazione del patrimonio, ma anche e soprattutto l’individuazione di quegli indirizzi di governo dello sviluppo socio-economico e di quelle trasformazioni territoriali capaci di mantenere nel tempo l’integrità dei valori che hanno consentito il riconoscimento del sito come Patrimonio dell’Umanità. Si tratta di riconoscere l'unità dei valori umanistici, archeologici, etno-antropologici e naturali presenti nell'arcipelago e progettare una loro gestione e valorizzazione, coerente e organica. Per questo è da rivedere l’idea di un grande porto privato, nel tratto che va da Marina Corta a Pignataro, per barche da diporto e navi da crociera, con centri commerciali che cancellerebbe la più importante, se non l’unica baia dell'isola di Lipari attraverso banchine e
muraglioni. L’Unesco si è espresso negativamente verso un progetto che prevede un impatto ambientale e paesaggistico di queste dimensioni da realizzare in assenza di un Piano Regolatore dei Porti. ( Undertake a thorough and comprehensive environmental impact assessment of the proposed enlargement of the port of Lipari, including an analysis of the impact on the World Heritage property by cruise ships. DECISIONS ADOPTED AT THE 31st SESSION OF THE WORLD HERITAGE COMMITTEE (CHRISTCHURCH, 2007) 24. Isole Eolie (Aeolian Islands) (Italy) (N 908) - Decision: 31 COM 7B.24.)
Così come era sbagliata l'ipotesi di realizzare in un sito di interesse naturalistico l’aeroporto di Lipari. Troppi errori sono stati perpetrati in nome di un turismo di massa e da picchi stagionali che depredano il territorio, piuttosto dobbiamo tendere ad un turismo fatto di “viaggiatori”; cultori del bello e rispettosi della natura e per tutti i mesi dell’anno. Facendo leva sulla possibilità di presentare un’offerta articolata nel corso dell’anno di prodotti turistici, culturali, agricoli e artigianali, in grado di garantire lavoro agli eoliani ed alle future generazioni.
Previsioni del Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie
Il P.T.P., prevede due articoli in merito alla portualità l’art. 44, “Opere Marittimi costiere e portuali”, e l’art. 45 per la portualità dell’isola di Lipari.
L' Art. 44 richiede che “La progettazione di nuove opere marittime, l'adeguamento o la trasformazione di opere esistenti e delle strutture di servizio connesse, ai fini della possibilità di esame ed eventuale nulla osta della soprintendenza, devono essere sempre studiate, progettate e proposte in unica soluzione con il contesto delle aree e delle infrastrutture connesse.” Comunque tutti i progetti di opere marittime debbono essere accompagnati da studi approfonditi di valutazione di impatto ambientale, relative all'opera ed al contesto delle aree ed infrastrutture connesse, come previsto dalla normativa in materia e da studi sul paesaggio che assicurino un corretto inserimento
nel paesaggio visivo circostante. L'articolo 45, sul sistema portuale di Lipari, detta norme ancora più precise: Il problema, con particolare riferimento al sistema portuale di Lipari, non può essere affrontato a livello di semplici attrezzature portuali, di opere a mare e singole infrastrutture. Infatti l'indotto urbanistico della portualità è rilevantissimo in fatto di viabilità, servizi, parcheggi di scambio, parcheggi di sosta, rimessaggi, ricettività a rotazione d'uso, servizi di vendita specifici e generali, capitaneria di porto, rifornimento di carburanti a mare e a terra connessi agli attracchi, modificazione del tessuto urbano a monte ai fini della permeabilità verso il mare e delle destinazioni
d'uso e di nuove coerenti destinazioni d'uso.
Inoltre le zone di attracco, così come le parti esposte alla vista delle rotte interisole, richiedono speciali attenzioni paesistiche in relazione al livello mondiale del loro interesse culturale.
Il Piano territoriale paesistico prescrive ai fini dell'esame per nulla osta di compatibilità paesistica:
1) un piano esecutivo che includa e metta in sistema tra loro le attrezzature portuali a mare e quelle a terra relativamente a tutto il vasto entroterra implicato nell'organizzazione del nuovo sistema portuale e dei suoi sviluppi in corso di definizione;
2) un piano dei porti conforme a detto piano urbanistico esecutivo.
Interazione tra Piano dei Porti e Piano Regolatore Generale
Mentre i Piani regolatori dei porti precedenti alla Legge 84/94 consistevano semplicemente in un disegno, più o meno valido, delle opere marittime per l’ampliamento dei porti, le nuove metodologie di redazione del Piano regolatore dei Porti si propone di governare lo sviluppo del porto, inteso come spazio fisico e sistema infrastrutturale, ma anche centro dinamico di traffici e di attività economiche, snodo di sistemi complessi, parte vitale del territorio, dell’ambiente e della società, a maggior ragione nel caso delle nostre Isole e in special modo di Lipari. In questa direzione si inquadrano le indicazioni sommarie e sintetiche dettate nella relazione generale del Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari.
Portualità e infrastrutture della mobilità e dell’energia.
(....) Molto ampia è la dimensione degli studi e delle proposte che si sono succeduti sulla questione portuale. Dallo «Studio delle rade di particolare interesse delle Isole del Comune di Lipari», condotto dallo Studio Volta nel 1979 per la Regione Siciliana, agli Studi e alle proposte degli Ing. Mallandrino e Napolitano, al più recente «Progetto di fattibilità tecnico economica per le opere portuali delle isole Eolie», condotto dall’Ing. Rodriquez con la collaborazione della Eolie Servizi Spa, il quadro appare completo e ricco di interessanti soluzioni.
Nel merito il Prg non può che individuare ambiti entro cui verranno allestiti i progetti finalizzati al miglioramento delle aree portuali esistenti e alla definizione degli attracchi e scali di nuovo impianto, sulla base degli studi in atto, in buona parte già compiuti. Gli interventi si attueranno con Pue o progetti unitari di iniziativa pubblica anche, se possibile, con la partecipazione dei privati. Essi dovranno essere definiti secondo principi ispirati al minore impatto ambientale e sono soggetti alla preventiva approvazione della Soprintendenza BB.CC.AA., oltre che degli Uffici competenti per le opere marittime.
Appare evidente, ancora una volta, che, nel predisporre il PRP, l'intera impostazione del waterfront urbano e l'uso degli specchi acquei protetti, ferme restando le esigenze di carattere operativo e gestionali, devono integrarsi armoniosamente con il PRG adottato dal Comune di Lipari.
Portualità e Piano di Gestione del sito Unesco
Il Piano di Gestione del sito Unisco delle isole Eolie si limita a dare dei consigli ed in effetti esplicitamente dice: “L'Unesco ha chiesto di valutare esaurientemente ed ampiamente l'impatto ambientale dell'allargamento del Porto di Lipari incluso la stima dell'impatto delle navi da crociera”.
L’approvazione del progetto de quo, a nostro parere, condurrà inevitabilmente alla esclusione del nostro comune dalla lista dei Siti Patrimonio dell'Umanità, un danno d’immagine incommensurabile per l’arcipelago delle Isole Eolie, per la Regione Siciliana e per l’Italia.
Piano regolatore dei Porti del Comune di Lipari
In merito al Piano regolatore dei porti, riteniamo doveroso ricordare in questa sede che il Sindaco Bruno con nota 40969 del 18 novembre 2004 ha scritto all'assessorato regionale al turismo comunicazioni e trasporti per chiedere un finanziamento specifico a copertura del incarico del Piano Regolatore dei Porti. Addirittura nel corpo delle lettere il sindaco scriveva : ”Tenuto conto che la definizione e l'acquisizione di detto piano rappresenta il raggiungimento di uno degli obiettivi prioritari dell'amministrazione, poiché finalizzato ad una espansione e qualificazione della portualità turistica che costituisce uno snodo determinante per la crescita sociale ed economica della comunità eoliana” (..) aggiungendo infine che il Piano Regolatore dei Porti “costituisce elemento importante del Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari, come meglio espresso in narrativa” appare strano che il sindaco a distanza di qualche anno abbia sentito la necessità di individuare un “percorso diverso” il merito alla realizzazione delle nuove opere portuali.
Il consiglio comunale di Lipari con Deliberazione n. 22 del 06.02.2009, approvata all’unanimità dei presenti, ha deliberato di impegnare l’amministrazione comunale a porre in essere tutti gli atti consequenziali per l’approvazione da parte del consiglio comunale di Lipari, del Piano Regolatore Generale dei Porti del Comune di Lipari, entro il termine di giorni 30 dalla presente deliberazione. Deliberato del consiglio che è stato disatteso dall’amministrazione.
Riteniamo che non sia possibile programmare un intervento portuale su tutte le strutture portuali della rada di Lipari in assenza del Piano regolare dei Porti; strumento specificatamente richiesto dal Piano Territoriale Paesistico. Il progetto della “Lipari Porto S.p.A.” e molto complesso con la realizzazione “ex novo” di imponenti opere marittime e portuali ed infrastrutture connesse per la rifunzionalizzazione dell’intero sistema portuale dell’Isola di Lipari. Indubbiamente, un intervento del genere è da subordinare all’approvazione da parte del Consiglio Comunale e degli organi regionali al Piano Regolatore dei Porti. Tutti gli eoliani vogliono i porti, porti funzionali, utili alla nostra comunità, che scaturiscano da un Piano Regolatore dei Porti frutto di un dibattito ampio e trasparente, senza imposizioni verticistiche, porti che diventino risorsa economica di tutti gli operatori commerciali eoliani e non risorsa economica in mano di pochi. L’opera, inoltre, compromette qualsiasi programmazione di espansione per la portualità commerciale e passeggeri del Comune di Lipari. Se per un qualsiasi motivo il porto di Sottomonastero diventasse inagibile o inoperativo per prolungati periodi di tempo (a causa di danni per mareggiate o per danni dovuti ad ingrottamenti ecc.ecc.) nessun’altra previsione di nuova portualità commerciali e passeggeri è possibile all’interno della rada di Lipari che sarà totalmente occupata dalle strutture turistiche, inadatte, ad accogliere il traffico passeggeri e merci delle navi e degli aliscafi di Linea.
Analisi del Progetto
Le opere previste nel progetto della “Lipari Porti S.p.A.”, società a prevalente capitale privato costituita tra la “Società Italiana per Condotte d’Acqua” (70% del capitale sociale) ed il Comune di Lipari (30%) delineano delle precise scelte strategiche di assetto e di sviluppo complessivo spaziale e funzionale dell’area portuale dell’intera isola di Lipari, per i prossimi 40-50 anni, tali da esautorare il Piano Regolatore dei Porti, senza tuttavia presentare ne definire gli ambiti e le condizioni di sostenibilità ambientale nonché l’identità culturale dei luoghi.
Il progetto è, a nostro parere, assolutamente carente di relazioni e/o elaborati che definiscono: a) le fasi attuative relativi allo svolgimento ottimale delle attività portuali; b) la valorizzazione dei contesti urbani e ambientali, c) l’integrazione con le reti di comunicazione del territorio.
Tale carenza è ancor più evidente se consideriamo che Lipari vede le sue strutture portuali localizzate nell’affaccio del nucleo storico sul mare, basti pensare alla scoperta del Porto Romano di Sottomonastero.
Nel primo si dovrebbe comprendere, in particolare, le interconnessioni infrastrutturali con le reti di trasporto terrestre esistenti nel centro urbano di Lipari. In particolare occorre definire:
a) le infrastrutture viarie;
b) le aree destinate alla cantieristica e alla logistica;
c) le aree di interesse comune tra porto e città;
d) le aree riservate alla tutela dei beni e valori storico, archeologico, monumentale, paesaggistico e ambientale (il riferimento è ovviamente a Marina Corta).
Ambito di “interazione città-porto”. Tale ambito deve comprendere le attrezzature legate ai servizi portuali, ma anche, in alcuni casi, al commercio, alla direzionalità e alla cultura, attività propriamente urbane.
Nella definizione di - interazione città - porto, un ruolo di rilievo va riservato anche agli innesti urbani, direttrici di percorso che garantiscono il legame fisico e sociale fra la città e le aree portuali più permeabili e più compatibili con i flussi e le attività della città; nel caso delle strutture di Marina Lunga e Pignataro, al contrario, sembra di poter dichiarare che la città viene totalmente tagliata fuori da qualsiasi rapporto con le nuove strutture portuali proposte nel progetto.
Marina Corta - Attuale classificazione: commerciale e servizio passeggeri.
Il progetto de quo prevede come il precedente di “abbracciare dal mare” la piazza Ugo Sant’Onofrio, con due moli foranei, uno lato sud che si innesta agli attuali lavori di messa in sicurezza mentre viene realizzato un molo foraneo sul lato nord ex novo agganciato alla radice ad un ampio piazzare che finisce per mortificare la penisola del purgatorio, sommersa nel cemento. La diga inoltre elimina il panorama dal male di buona parte della rocca del castello di Lipari modificando irreversibilmente un paesaggio noto sin dall’epoca micenea e raffigurata in un affresco trovato nell’isola di Santorini e conservato presso il Museo Nazionale di Atene. Inoltre buona parte della costa lato sud di Marina corta viene cementificata per realizzazione opere a servizio della nautica senza tuttavia individuare una viabilità ex novo di accesso ma utilizzando la viabilità esistente già precaria e interessata dalla circolazione cittadina.
Trasformando, in ultima analisi, la Piazza Ugo di Sant’Onofrio, meglio nota come Marina corta, in un’area di retroporto destinati a parcheggio.
La riteniamo una previsione che stravolge totalmente le valenze storico-ambientali della Piazza e banalizza ed appesantisce la “penisola del Purgatorio”. L'art. 9 della Costituzione ha eretto la tutela del paesaggio a valore primario dell'ordinamento, impegnando cosi tutte le istituzioni a concorrere alla tutela e alla promozione dei valori estetico-ambientali, con la conseguenza che la tutela del paesaggio non richiede alcuna comparazione con l'interesse del privato e prevale su una eventuale vocazione urbanistica del territorio (T.A.R. Bolzano, II sez., 6 maggio 1996, n. 115).
Riteniamo, in sintesi, che le opere ad oggi effettuate siano sufficienti e che occorra soltanto meglio organizzare l’area complessiva, sia per il lato sud sia per il lato nord, anche con l’eventuale ausilio di pontili galleggianti.
Marina Lunga –- Attuale classificazione: Petrolifera e commerciale. è l'opera più controversa e che vede gran parte della nostro comunità contraria. L’intero lungomare di marina lunga, oggetto di un recente intervento pubblico con la realizzazione di una pregevole passeggiata vista mare, sarà coperto da una colata di cemento. Anche qui ci troviamo di fronte ad uno stravolgimento totale del lungomare; addio alla spiaggia, addio al panorama di Marina Lunga; addio alle foto storiche che ci ricordano di una spiaggia con i pescatori che riparano le reti. Addio alla tutela dei valori esteticoambientali del nostro lungomare. Addio alle prospettive di qualche operatore turistico che prevedeva di ripristinare una parte dell’arenile per scopi elioterapici.
Le case di marina lunga, al pianoterra, ed anche al primo piano, avranno come unico panorama un bel molo foraneo. I cittadini che passeggeranno sul lato mare, avranno accanto non la spiaggia o il mare che lambisce l’arenile ma un bel muraglione continuo.
Per non parlare dei danni provocati agli operatori commerciali di marina lunga che negli ultimi anni si sono prodigati in investimenti per offrire servizi alla nautica da diporto, pensiamo ai titolari dei pontili galleggianti e penso agli esercizi pubblici che si sono attrezzati per offrire delle comodo pedane dalle quali godere del panorama, della spiaggia e del mare. addio a tutto questo; al loro posto un ben centro nautico al centro di una piattaforma di cemento, con sopra una bella torre di controllo. L’esperienza positiva dei pontili galleggianti doveva suggerire ben altri interventi, limitando le opere a mare per la messa in sicurezza delle abitazioni, con interventi a basso impatto ambientale ed in grado di ripascere la spiaggia vero ammortizzatore naturale a protezione delle abitazioni. Consentire ai gestori dei pontili galleggianti di approntare una serie di opere per la messa in sicurezza dei pontili. Niente di tutto questo.
Difesa della Biodiversità
La Baia di Marina Lunga ospita una importante prateria di Posidonia Oceanica. La Posidonia oceanica, è una pianta superiore, endemica del Mediterraneo, costituita da rizoma, foglie, fiori e frutti. II nome di questa fanerogama marina, deriva da Posidone, una delle più importanti divinità mediterranee, e appare particolarmente appropriato considerando le vaste praterie sottomarine, che si sviluppano lungo il litorale costiero fino a circa 50 m di profondità come nel caso della baia di Marina Lunga.
La Posidonia si trova per lo più sui fondali mobili (fangosi e sabbiosi), e i suoi rizomi che hanno la capacità di crescere sia in verticale che in orizzontale, si intrecciano strettamente fra loro, formando con il sedimento intrappolato dalle foglie, una sorta di terrazze sottomarine, chiamate "mattes", alte anche diversi decimetri. Le praterie hanno un ruolo fondamentale nell'ecosistema del bacino mediterraneo. In primo luogo è uno dei produttori primari di ossigeno (circa 14l/mq/anno) e di sostanze organiche (circa 20 t/ha/l'anno), inoltre è fondamentale per la sopravvivenza di numerose specie di pesci, molluschi, echinodermi e crostacei, costituendo il riparo ideale per questi organismi marini che trovano tra le sue fronde, condizioni ottimali per la riproduzione e l'alimentazione, parte della quale è costituita dalle foglie stesse della pianta e dagli "epifiti" che vivono adesi ad esse e ai rizomi.
La Posidonia inoltre attenua i fenomeni erosivi del mare sulle coste, infatti il movimento delle foglie rallenta il moto ondoso creando una vera e propria barriera. È possibile valutare questo effetto alla luce dei danni provocati dalle mareggiate a Canneto (assenza di posidonia) e Marina Lunga (presenza di posidonia). Nonostante tutte queste caratteristiche positive, nel bacino del Mediterraneo si sta assistendo ad una progressiva regressione delle praterie dovuta a fattori diversi.
La conferma di tale importante elemento è data dallo studio effettuato dalla Sogesid S.p.A. società del Ministero dell’Ambiente, nell’ambito della “classificazione dello studio ecologico e dello stato ambientale dei corpi idrici superficiali – acque marine costiere” redatto nell’ambito della prima definizione del Piano di Tutela delle acque marine costiere nella Regione Siciliana alle pagine 86, 87 e 88 “Isola di Lipari”.
Riteniamo, in sintesi, che gli attuali pontili siano più che sufficienti per garantire l’erogazione di servizi alla nautica da diporto; eventuali migliorie vanno concordare con gli imprenditori eoliani presenti che sono disposti ad investire per migliorare le strutture già collocate in mare (con la realizzazione di eventuali barriere galleggianti frangionde, ad esempio).
Porto Pignatario - Attuale classificazione: Turistica, commerciale, servizio passeggeri,
porto rifugio. Questa ipotesi progettuale è l’unica che raccoglie buona parte dei suggerimenti che negli anni sono stati proposti da tutta una serie di operatori del settore. L’unica opera per vede favorevole la gran parte della nostra comunità. Opera da realizzare con un braccio radicato facendola partire il braccio subito dopo il pontile di rifornimento carburante della Eolian Bunker, al punto di attracco delle navi per il rifornimento acqua. Poggiandosi su una batimetrica di max 15 m. per aumentare la capacità ricettiva delle imbarcazioni, suggerendo per i futuri progetti esecutivi la ricerca di soluzioni tecniche moderne in grado di superare le difficoltà Il porto dovrà essere dotato di tutte le attrezzature e strutture necessarie per soddisfare le necessità del rifugio, della pesca e del diporto compreso officine e scalo d'alaggio.
Tuttavia le previsione della Lipari Porti S.p.A. contrastano con le previsioni generali prevedendo la realizzazione di tutta una serie di opere edilizie nel tratto compreso tra l’attuale rifornimento “Agip” e il porto Pignataro. Una “calata” di cemento finalizzata alla realizzazione di tutta una serie di strutture che saranno in concorrenza con le attività presenti sia lungo la via Francesco Crispi e più in generale con tutte le attività presenti all’interno del centro cittadino tali da determinare un impoverimento degli imprenditori eoliana a favore di un unico soggetto privato.
Inoltre, nella parte terminale di Porto Pignataro, nell’area a nord-est dell’attuale (restaurata) capitaneria di Porto vengono collocati una serie di attività in contrasto con le previsioni del PRG che prevede in quell’area la realizzazione dell’impianto di depurazione.
Violazione della concorrenza
Nell’area di Marina Lunga insistono da oltre un decennio quattro pontili galleggianti e numerose attività dedite alla vendita ed alla prestazioni di servizi alla nautica di diporto, inoltre, esistente un consistente indotto rappresentato da vendita di prodotti e generi alimenti e servizi generali a favore dei dipartisti. Tutte queste attività garantiscono un sufficiente livello di concorrenza e di regolamentazione dei prezzi nei confronti delle unità da diporto che frequentano l’isola di Lipari, garantendo un reddito a decine e decine di famiglie.
Si condividono, inoltre, le perplessità formulate dall’Assessore regionale per le infrastrutture, in ordine alla segnalazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato, della potenziale alterazione della par condicio fra operatori economici, citate nella nota a firma dell’Assessore Missineo ed inviata all’On. Filippo Panarello siciliana, Sebastiano Missineo all’onorevole Filippo Panarello, del Partito Democratico, con nota prot. 1371 del 29 marzo 2012. Riportiamo per maggiore chiarezza la Segnalazione AS619 del 7.10.2009, promulgata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a firma del suo presidente Antonio Catricalà, oggi stimato Sottosegretario alla Presidenza del governo Monti, nella quale auspicava una modifica legislativa che facesse venir meno l’accesso privilegiato degli Enti Pubblici territoriali (e per esso dei soggetti privati individuati …) alle concessioni demaniali, secondo quanto dettato dalla Legge Regionale 3/2009.
Presidente della Regione Sicilia
Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
Con la presente segnalazione l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato intende formulare, ai sensi dell’articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, osservazioni in merito alla legge della Regione Sicilia 17 marzo 2009, n. 3, “Disposizioni in materia di concessioni demaniali marittime per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto”.
Tale legge regionale stabilisce:“Il procedimento per il rilascio delle concessioni demaniali marittime di cui al decreto del Presidente della Repubblica 2 dicembre 1997, n. 509, come introdotto dall’articolo 75 della legge regionale 16 aprile 2003, n. 4, non si applica nel caso di istanze presentate dagli enti pubblici territoriali in relazione agli interventi finanziati nell’ambito della programmazione regionale ed alle modalità ivi previste di realizzazione delle opere” (articolo 1, comma 1).
“Per le istanze degli enti di cui al comma 1 volte alla realizzazione delle strutture dedicate alla nautica da diporto, di cui all’articolo 2 del D.P.R. n. 509/1997, l’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente comunica l’assenso preventivo al rilascio della concessione delle aree e degli specchi acquei interessati, entro il termine di sessanta giorni dalla ricezione dell’istanza corredata da un progetto almeno preliminare redatto ai sensi dell’articolo 16 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, come introdotto dall’articolo 10 della legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 e successive modifiche ed integrazioni (articolo 1, comma 2)”. Il successivo progetto definitivo è reso pubblico e chiunque vi abbia interesse può formulare osservazioni. Il progetto definitivo è approvato,“sulla base delle osservazioni avanzate”, da una conferenza di servizi composta dalla regione, dal comune, dall’autorità competente al rilascio della concessione demaniale marittima e da altre amministrazioni (art. 1, commi 3, 4 e 5).
Le nuove disposizioni si applicano “anche a tutti i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge” (articolo 1, comma 6). In base al D.P.R. 2 dicembre 1997, n. 509, che la legge regionale dichiara non applicabile alle istanze di concessione presentate da enti pubblici territoriali, chiunque intenda occupare zone del demanio marittimo o pertinenze demaniali marittime o apportavi innovazioni allo scopo di realizzare strutture dedicate alla nautica da diporto può presentare domanda al capo del compartimento marittimo competente per territorio, dandone comunicazione al comune ove è situato il bene richiesto.
Il procedimento delineato dal D.P.R. n. 509/97 è il seguente. La domanda viene pubblicata e tutti coloro che vi hanno interesse possono presentare osservazioni o domande concorrenti. Le domande, corredate dai rispettivi progetti preliminari, sono sottoposte all’esame di una conferenza di servizi promossa dal sindaco e composta dalla regione, dal comune, dall’autorità competente al rilascio della concessione demaniale marittima e da altre amministrazioni. La conferenza di servizi decide sulle istanze, rigettandole oppure individuando, con provvedimento motivato, l’istanza ammessa alle successive fasi della procedura, tenuto conto degli interessi pubblici alla valorizzazione turistica ed economica, alla tutela del paesaggio, all’ambiente ed alla sicurezza della navigazione. Qualora non ricorrano ragioni di preferenza, si procede a pubblica gara (articolo 5, comma 8, del D.P.R. n. 509/97). A seguito della valutazione di ammissibilità del progetto preliminare, il sindaco invita il richiedente alla presentazione del progetto definitivo. L’approvazione del progetto definitivo è effettuata:
- nel caso di conformità del progetto ai vigenti strumenti di pianificazione ed urbanistici, mediante conferenza di servizi;
- nel caso di difformità del progetto rispetto ai vigenti strumenti di pianificazione ed urbanistici, mediante accordo di programma.
A seguito dell’esito favorevole della conferenza di servizi o dell’accordo di programma, viene rilasciata al richiedente la concessione demaniale marittima.
Il D.P.R. n. 509/97 è stato attuato in Sicilia ad opera della legge regionale n. 4/03. Da quanto sopra emerge che, in presenza di una domanda di concessione presentata da un ente pubblico territoriale, non è previsto, a seguito della legge regionale n. 3/09, un confronto con le eventuali iniziative di soggetti privati concorrenti. Diversamente, il D.P.R. n. 509/97, come sopra ricordato, prevede che sia data pubblicità alla domanda di concessione - al fine di consentire la presentazione di domande concorrenti - e che sia svolta una gara in presenza di più domande ammissibili. La legge regionale n. 3/09, dunque, comporta un accesso privilegiato dell’ente pubblico territoriale alla concessione e gli spazi di concorrenza restano confinati nell’ambito del procedimento - di project financing o di altro tipo - in cui si inserisce o a cui è connessa la domanda di concessione dell’ente pubblico. Ad avviso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, un siffatto impedimento dell’accesso di soggetti privati alle concessioni di cui trattasi, in presenza di domande provenienti da enti pubblici territoriali, determina una significativa disparità di trattamento tra soggetti pubblici e privati, ingiustificatamente restrittiva della concorrenza. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato auspica, pertanto, una modifica legislativa in materia di concessioni di beni del demanio marittimo in Sicilia per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto, in modo che venga meno l’accesso privilegiato degli enti pubblici territoriali a tali concessioni, dettato alla legge regionale n. 3/09.
Il presidente, Antonio Catricalà
Alla luce di quanto sopra premesso e considerato
CHIEDIAMO
Il rigetto delle opere portuali di Marina Corta e Marina Lunga previste nel progetto de quo e la sua riformulazione per la sola opera di Porto Pignataro in quanto l’approvazione del progetto proposte, a nostro giudizio, metterebbe a repentaglio - con tutte le ovvie conseguenze - il mantenimento di Lipari nelle liste dell'UNESCO dei patrimoni dell'umanità (l'esclusione, che sarebbe deleteria in tutti i sensi, è stata già più volte minacciata per analoghe ipotesi di attentati ambientali), comportando importanti modifiche negative del profilo ambientale, dell'orografia e della stessa geografia, con rilevanti conseguenze sull'inquinamento e sul già precario tessuto occupazionale dell'isola; in particolare la prima e immediata conseguenza sarebbe la quasi automatica cancellazione di Lipari dall'elenco dell' UNESCO.
Lipari, 18 marzo 2012
Con Osservanza
Dott. Giuseppe La Greca
Presidente Circolo Legambiente Isole Eolie

Comunicato stampa: sopresa e preoccupazione per la convocazione della conferenza di servizi per l'approvazione dei progetti definitivi dei porti turistici di Lipari.

Federalberghi Isole Eolie scrive al sindaco di Lipari, Mariano Bruno, alla capitaneria di porto di Milazzo e agli assessorati Territorio e Ambiente, Beni Culturali e Turismo per ottenere chiarezza sui progetti di rifunzionalizzazione della rada di Lipari. Alla luce della conferenza di servizi convocata per il 23 aprile 2012 per l’approvazione del progetto definitivo dei porti turistici di Marina Corta, Marina Lunga, Bagnamare e Pignataro, risulta necessario comprendere quali siano i termini dei progetti definitivi presentati.
“Accogliamo, infatti, con una certa sorpresa e preoccupazione la convocazione della conferenza di servizi da parte del sindaco allo scadere del suo mandato”, dichiara il presidente di Federalberghi Isole Eolie, Christian Del Bono. Speriamo che siano almeno state recepite le osservazioni emerse da più parti nel corso degli incontri pubblici tenutisi lo scorso anno nel periodo gennaio-marzo. Nella comunicazione, abbiamo anche chiesto di conoscere quali siano i tempi e le formalità previste per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza del porto commerciale di Sottomonastero.

Conferenza dei servizi per i porti turisti. La nota di Federalberghi

COMUNE DI LIPARI
Sig. Sindaco, Dott. Mariano Bruno
LIPARI PORTO S.P.A.
Presidente, Dott. Ferdinando Corrado
e p.c.
REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE
Assessore, Avv. Sebastiano Di Betta
Dipartimento Demanio Marittimo
Direttore Generale, Dott. Giovanni Arnone
Dipartimento Ambiente
Direttore Generale, Dott. Natale Zuccarello
ASSESSORATO REGIONALE AL TURISMO
Assessore, Prof. Daniele Tranchida
Direttore Generale, Dott. Marco Salerno
ASSESSORATO AI BENI CULTURALI
Assessore, Dott. Sebastiano Missineo
Direttore Generale, Arch. Gesualdo Campo
CAITANERIA DI PORTO DI MILAZZO
Comandante Fabrizio Coke
Lipari, 17 aprile 2012
Re: conferenza di servizi indetta per il 23 aprile 2012 presso l’Assessorato Territorio e Ambiente, avente per oggetto l’approvazione del progetto definitivo dei porti turistici di Marina Corta, Marina Lunga, Bagnamare e Pignataro ai fini del rilascio, in favore del Comune di Lipari, della concessione demaniale marittima.
Facciamo riferimento a quanto in oggetto e alle riunioni intercorse nel periodo gennaio-marzo 2011, nell’ambito delle quali la Lipari Porto SpA ha presentato i progetti preliminari di rifunzionalizzazione della rada di Lipari.
Nell’ambito dei predetti incontri la nostra associazione aveva avuto modo di rappresentare una serie di perplessità relativamente ai progetti illustrati ed aveva elaborato alcune principali osservazioni.
1.       La ferma convinzione che l’aspetto più importante del progetto dovesse riguardare quello di dotare l’isola di Lipari di un porto commerciale in grado di garantire operatività e riparo anche in condizioni meteo avverse. A questo proposito si chiedeva di chiarire i dubbi che ancora avvolgevano il progetto di messa in sicurezza di Sottomonastero.
2.       La preoccupazione per l’impatto ambientale ed economico scaturente dagli interventi previsti proprio nelle aree di Marina Lunga, Bagnamare, Pignataro e Marina Corta.
In merito a questo secondo punto, si segnalava la necessità di evitare di cingere parte delle mura della millenaria rocca del Castello di Lipari con massi e, soprattutto, con un braccio galleggiante che ne avrebbe parzialmente impedito la vista.
Si riteneva altresì inaccettabile la cementificazione dell’intera spiaggia di Marina Lunga (specialmente, la parte che dall’altezza di via Zagami arriva fino quasi all’attuale stazione dei Vigili del Fuoco).  Ciò, in quanto appariva importante salvaguardare e, anzi, prevedere un progetto di riqualificazione della spiaggia. Ma anche evitare che dalla strada (sulla quale erano stato speso un milione di euro per il solo camminamento pedonale) non si riuscisse più a vedere il mare. Si segnalava, inoltre, il rischio di costruire una città nella città e si auspicava il mantenimento di una maggiore integrazione visiva e funzionale con il resto del territorio, evitando anche di andare a sovraccaricare quella che, stando al progetto, sarebbe rimasta l’unica arteria di collegamento tra Lipari e la frazione di Canneto: la Falcone Borsellino.
Alla luce di quanto sopra, si chiede di conoscere se e quali delle sopracitate istanze siano state recepite nell’ambito del progetto definitivo. Si chiede altresì di conoscere quali sono i tempi e le formalità previste per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza del porto commerciale di Sottomonastero di Lipari.
In attesa di un gradito riscontro, si porgono cordiali saluti.

Christian Del Bono

Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Presidente Federalberghi Isole Eolie

Regione:Aumento del 50% dei canoni demaniali Concessioni più costose, ticket nei Parchi

Altra giornata interlocutoria all'Ars, tra continui stop and go, intramezzati da interminabili trattative sui singoli emendamenti, in attesa di un accordo che consenta di arrivare alla votazione finale del bilancio e della finanziaria che, ancora una volta, ha subito profondi tagli e modifiche. Tanto che, all'ultima ripresa dei lavori d'aula, prima del rinvio della seduta a questa mattina, il deputato del Pd Pippo Laccoto ha vibratamente protestato dalla tribuna. "Non è possibile - ha detto - che un ristretto gruppo di deputati decida, senza coinvolgere tutti gli altri. Non è possibile che si vada avanti con queste riunioni, invece di discutere alla luce del sole, nel luogo deputato, cioè l'aula". A conclusione della seduta, comunque, prima che il presidente di turno, Santi Formica aggiornasse i lavori d'aula a questa mattina, è stato approvato il primo articolo del maxiemendamento del governo. Il che è stato possibile dopo che si è concordato di inserire i provvedimenti chiesti dal Movimento dei Forconi, per gli Ato rifiuti e per il fotovoltaico in un apposito disegno di legge
Oltre agli aumenti per i regionali (2% per il comparto e 2,5% per i dirigenti per una spesa totale di quasi 26 mln in quattro rate) tra le norme approvate ci sono l'accantonamento di 192 mln che ha comportato anche la riscrittura dell'ex tabella H (fondi ad associazioni, enti e fondazioni con riduzione del 10% dei fondi e l'accantonamento di 23 mln a salvaguardia delle entrate previste dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare), l'aumento del 50% dei canoni demaniali, l'incremento delle tariffe per concessioni e pareri dell'assessorato Territorio e ambiente, l'introduzione del ticket per parchi e riserve, l'assegnazione al dipartimento Bilancio della gestione della valorizzazione dei beni immobiliari. Al progetto "Emergenza Palermo" vanno 500 mila euro in più.
Dall'art.1 sono state stralciate le norme che riguardano gli Ato rifiuti e che saranno accorpate in un nuovo articolo.
Nel pomeriggio l'Ars aveva approvato l'art.2 che riguarda una riduzione della spesa per il trasporto. E su questi tagli l'assessore all'economia Gaetano Armao ha fatto presente che c'era poco da fare perché in linea con le azioni del governo centrale nel settore dei trasporti imposte dal patto di stabilità.

Politica. Accade anche questo. Giovanni e Nadia compagni nella vita ma in liste rivali

Peppe Paino (Gazzetta del sud)
Dagli anziani c'è sempre da imparare. Sempre. Figurarsi quando, dentro, sono ancora dei vulcani proprio come l'isola dove hanno scelto di vivere, ormai da tempo. Dalle Eolie, dove imperversa una campagna elettorale che a diciassette giorni dal voto rischia di mandare per aria rapporti familiari, a causa di più candidature in più liste, nonché amicizie consolidate, una vicenda singolare che fa scuola di vita. Giovanni Rosa, nativo di Roma ma piemontese d'adozione, il più navigato della prossima tornata elettorale ( classe 1938) candidato al Consiglio comunale nella lista del Pd; la sua compagna, Nadia Triboldi, originaria di Milano, candidata con la lista de "La Sinistra". Lui, l'affettuoso medico di tutti e per tutti per i suoi trascorsi televisivi, è un moderato; lei un'estremista, nel senso che aiuta tutti fino all'impossibile, dalle idee chiare . Vivono entrambi sotto lo stesso tetto, nel paradiso di Vulcanello dove si amano e dove, elemento che fa la differenza, hanno profondo rispetto l'uno dell'altro e degli altri. La politica, insomma, non separi ciò che l'amore unisce. Del resto Nadia è stata chiara col "Giuanin" fin dall'inizio: "patti chiari e amicizia lunga; abbiamo già le nostre esperienze alle spalle per cui si deve vivere nella massima libertà, anche e soprattutto di pensiero per poter veramente essere utili a se stessi e agli altri". Nadia è preoccupata per i giovani isolani: "Spesso mi chiedo, incrociando un giovane a Vulcano, che tipo di prospettive possa avere. Avverto la dipendenza culturale, ma soprattutto economica, dalla famiglia. La difficoltà di rivolgersi ad altre realtà in quanto circoscritti in un esiguo perimetro. La scarsa fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. L'oggettiva difficoltà di intraprendere una propria strada. Sono figli di una popolazione che non è cresciuta culturalmente, di pari passo con la crescita economica". Senza creare illusioni, pertanto, ecco lo scossone: " Sono intrappolati dalla famiglia, dall'isola, dalla difficoltà di rendersi indipendenti, ne fanno inevitabilmente le speseàma solo da loro e dalla loro presa di coscienza e dalla loro caparbietà potrà derivare qualsiasi progresso". Mentre sente parlare la propria donna, Giovanni la guarda incantato. " Che fortuna che ho avuto"; ed ecco che ci parla della sua creatura, l'associazione "Ius Nova" nata per aiutare veramente gli altri, a livello sanitario e , da puericultore, i bambini a crescere meglio oltre che gli adulti diffondendo i benefici dell'antico massaggio Tai. Rosa si era anche offerto di far parte della commissione speciale sanità del Comune di Lipari e di aiutare con le sue molteplici competenze il centro di riabilitazione di Canneto Dentro. Ma ignorava che nel primo caso sono i partiti a decidere chi entra e chi esce; nel secondo, invece, l'Asp non valorizza il volontariato degli anziani che, come nel suo caso, possono dare molto. " Io nel Pd e Nadia con La Sinistra ? Ma perché vi sorprendete. Siamo liberi e quindi ricchi".

martedì 17 aprile 2012

Vulcani: torna in attivita' quello di Santorini

(AGI) - Washington, 17 apr. - La caldera vulcanica di Santorini e' cio' che rimane di uno dei piu' grandi eventi vulcanici della storia, responsabile della scomparsa della civilta' Minoica 4mila anni fa. Ora, nuove analisi tramite GPS compiute dal Georgia Insistute of Technology negli Stati Uniti sembrano indicare una ripresa dell'attivita' della zona dove si trovava Santorini. ''Dall'esplosione di 4mila anni fa, la caldera sottomarina, che oggi ospita un gruppo di isole greche, ha avuto una serie di eventi vulcanici e geologici, l'ultimo dei quali un terremoto nel Gennaio 2011'', ha spiegato Andrew Newman, autore dello studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters. ''I nostri monitoraggi dallo scorso Settembre fino a Gennaio - ha continuato - mostrano come l'espansione della caldera stia accelerando, a causa di un influsso di 14,1 milioni di metri cubi di magma circa 5 chilometri sotto la superficie''. Anche se per gli autori l'espansione non rappresenta necessariamente un'eruzione imminente, affermano anche un piccolo evento vulcanico potrebbe causare ceneri, frane o tsunami in tutta l'area interessata.

Tassa di sbarco nelle isole minori è già contestazione

Spunta la tassa di sbarco per chi va nelle isole minori.
È in arrivo un’imposta di sbarco di massimo un euro e mezzo per chi mette piede sulle isole minori. Il Codacons ai sindaci: “Non adottate la tassa di sbarco”.

Spunta un nuovo balzello. È infatti in arrivo una imposta di sbarco di massimo un euro e mezzo per chi mette piede sulle isole minori come Eolie, Giglio, Capri e Ischia.
Il Codacons critica duramente la nuova tassa: “È un’ingiustizia”. L’imposta di sbarco, introdotta da un emendamento al decreto Semplificazioni approvato dalla commissione Finanze della Camera, sarà alternativa all’imposta di soggiorno ma riguarderà anche il “turismo pendolare” e servirà “ai Comuni delle isole minori, ovvero a quelli nel cui territorio insistono isole minori per finanziare interventi in materia di turismo, beni culturali e ambientali e servizi pubblici locali”. La nuova tasa introdotta oggi sarà riscossa dalle compagnie di navigazione che incorreranno in sanzioni nel caso di “omessa o infedele dichiarazione”. Saranno esenti dalla tassa “i residenti nel Comune, i lavoratori, gli studenti pendolari e i componenti del nucleo famigliare dei soggetti che pagano l’Imu nel territorio del Comune”. Il Codacons si è subito espresso contro.
Il presidente Carlo Rienzi ha ricordato al governo Monti che ci sono svariate migliaia di cittadini che, non potendosi permettere vacanze all’estero, decidono di passare qualche giorno sulle nostre isole. “Tassarli perché ‘turisti mordi e fuggi’ – commenta il presidente del Codacons – è una ingiustizia, soprattutto se si considerano le tariffe già salatissime dei traghetti italiani”. L’imposta di sbarco rischia, infatti, di avere ripercussioni negative sul turismo locale portando i cittadini a scegliere altre mete non gravate da inutili balzelli. Proprio per questo Rienzi ha invitato i sindaci delle isole minori a non adottare la tassa di sbarco.

Molti vulcani sembrano spenti, ma sono solo dormienti. Guarda il “respiro” dell’Etna


Attenzione ai vulcani che sembrano spenti, in realtà potrebbero essere solo dormienti e risvegliarsi di colpo. E’ questo quanto si è scoperto tenendo sotto controllo alcuni vulcani ritenuti ormai inattivi attraverso l’uso di satelliti. Come avvenne con il vulcano islandese Eyjafjallajökull nel 2010 un’eruzione in certe aree del pianeta può avere serie conseguenze sulla vita sociale dell’uomo e quindi è giusto essere il più possibile al corrente della situazione di tutti i vulcani della Terra. Attualmente dei circa 440 vulcani attivi presenti sul nostro pianeta, ben 384 sono monitorati solo superficialmente e tra questi ve ne sono ben 65 molto pericolosi per milioni di persone. Per questo motivo almeno un rilevamento costante dal cielo, come ha fatto negli ultimi anni il satellite dell’Esa Envisat (purtroppo in questi giorni un guasto l’ha messo fuori servizio), può essere di grande aiuto per verificare se un vulcano può essere vicino ad una prossima eruzione. Envisat e satelliti simili utilizzano la tecnica chiamata Interferometric Synthetic Aperture Radar che dà modo attraverso l’invio di onde radar al suolo di verficare se vi sono variazioni della superficie della Terra tra due o più passaggi del satellite. Piccoli cambiamenti della morfologia del suolo infatti fanno variare i tempi di risposta delle onde radar che possono essere evidenziate su una carta con diversi colori. Queste carte vengono chiamate “Interferogrammi SAR”.
La causa delle variazioni morfologiche di un’area vulcanica è legata ai movimenti del magma sotto la superficie terrestre che può gonfiare il suolo sovrastante se questi si avvicina alla superficie o sgonfiarlo se il magma va in profondità o se una camera magmatica si svuota per motivi diversi. Molti vulcani attivi si trovano in aree molto difficili da raggiungere e lo screenning dal cielo può essere di notevole aiuto almeno in una fase iniziale di controllo. Nel caso poi si osservino degli indizi di un possibile avvicinamento del magma alla superficie si può intervenire con strumenti da posizionare sul suolo e ottenere informazioni più precise. Utilizzando la tecnica satellitare la ricerca ha messo in luce che alcuni vulcani ritenuti ormai morti in realtà mostrano segni di un possibile ritorno all’attività. Un esempio è il vulcano Longonot che si trova in Kenya. Il satellite Envisat ha mostrato che durante l’arco di tempo tra il 2004 e il 2006 i fianchi del vulcano si sono alzati di ben 9 cm.
Qui a fianco invece vediamo il “respiro dell’Etna”, ossia il movimento ripetuto di rigonfiamento e sgonfiamento dei fianchi del vulcano come conseguenza della risalita del magma e della sua fuoriuscita tra il 1992 e il 2001. Spiega Juliet Biggs dell’Esa, esperta di interferometria satellitare: “Da quando ho iniziato questo tipo di ricerca, una decina di anni fa, le potenzialità di riuscire a tenere sotto controllo molti vulcani della Terra con i satelliti si sono espanse notevolmente e quindi è una strada che deve essere assolutamente incoraggiata”.

"Rilanciare l'economia e la vita sociale della nostra comunità". Art. 1 organizza incontro per sabato prossimo a Lipari

Bartolo Pavone candidato a consigliere comunale presso il Comune di Lipari, con la lista " Art 1 " collegata al Sindaco Marco Giorgianni, dichiara: " Oltre alla crisi un futuro c'e' ".
Per superare la crisi economica e sociale del nostro paese, serve un progetto serio, efficace ed efficiente, basato più su fatti che parole.
Il primo punto, essenziale da non sottovalutare, oltre naturalmente, ha tanti altri della stessa importanza è: la tutela dei più deboli.
Occorre, giorno dopo giorno, monitorare in modo approfondito che i diritti fondamentali dei lavoratori siano rispettati. Noi dell'Art uno siamo convinti, ma non solo, rientra nel nostro progetto che bisogna formare una squadra di persone, un vero team in grado di dare risposte efficacemente alle problematiche che sono alla portata di tutti. La crisi economica, la crescente disoccupazione, le persistenti disuguaglianze sociali, merita una particolare attenzione e rendono urgente un'approfondita riflessione.
Per questo motivo, noi della lista " art uno, abbiamo indetto una riunione presso il centro giovanile di Lipari aperta a tutti, alle ore 18,00 Sabato 21/04/2012. Le vostre idee, proposte, suggerimenti potrebbero essere fondamentali per rilanciare l'economia e la vita sociale della nostra
comunità.
Ins. Bartolo Pavone.

Lavori in via Agliozzo. La Greca "Grazie per i chiarimenti"


Ringraziamo il sig. Giuseppe Micciché per averci chiarito la natura dei lavori in atto eseguito in via Sparanello. Prendiamo atto di quanto comunicato e gireremo l’informazione ai cittadini che ci hanno richiesto informazioni in merito.
Non riteniamo di aver messo in discussione la professionalità di alcuno, sia professionisti sia amministrazioni coinvolte, ma richiesto informazioni per amore di verità.

Lipari, 17 aprile 2012

Il Presidente del Circolo delle Isole Eolie
Dott. Giuseppe La Greca

Agliozzo. Nessun stravolgimento ma lavori di pubblica utilità

In relazione al comunicato Legambiente Lipari a firma Dott. Giuseppe La Greca pubblicato da noi pubblicato il dott. Miccichè effettua "alcune precisazioni a rettifica di notizie non corrette suggestive dell’erroneo convincimento che si stiano commettendo gravi condotte illecite in realta’ del tutto insussistenti".
L’opera menzionata nella segnalazione fa parte di un complesso intervento di risanamento statico ed edilizio di una parete rocciosa già da tempo interessata da fenomeni franosi per cedimenti strutturali, che stavano compromettendo la sicurezza della sede stradale di via Sparanello e di tutta l’area sottostante, nonché della spiaggia sottoposta.
I lavori in corso, la cui esecuzione sta puntualmente rispettando le previsioni progettuali, sono stati oggetto di un approfondito studio geologico e di elaborazione da parte di accademici e stimati professionisti,anche locali, tuttora impegnati nella direzione dei lavori stessi, e hanno ricevuto l’approvazione preventiva di tutte le pubbliche Autorità preposte alla tutela del territorio, dell’assetto urbanistico e dei valori ambientali, ossia di: Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Messina, Capitaneria di Porto di Milazzo, Ufficio del Genio civile di Messina, Comune di Lipari, come la consultazione della copiosa documentazione depositata presso gli uffici comunali può facilmente dimostrare. Questo esclude ogni possibilità di contestare la legalità dell’intervento.
Si precisa altresì che la ditta committente i lavori si è assunta in proprio l’ingente onere finanziario di approntare le opere in questione, ancorchè di pertinenza dell’Amministrazione pubblica, perché interessanti la sicurezza e stabilità di sede viaria appartenente al demanio comunale e della spiaggia altrettanto demaniale, in quanto l’intervento di consolidamento e ripristino non avrebbe potuto essere realizzato, a detta dei funzionari comunali, dall’Ente locale per insufficienza dei mezzi economici necessari.
Pertanto, l’opera nel suo complesso riveste carattere di pubblica utilità nell’interesse della Comunità locale, dei turisti e delle proprietà limitrofe, mentre , per quanto riguarda il muro di recinzione della proprieta’, lo stesso non misurera’ oltre due metri di altezza e comunque consentira’, con opportuni accorgimenti architettonici, la visuale del mare e del panorama sottostanti a chi dovesse transitare lungo la Via Sparanello.
A salvaguardia dell’onorabilità e della reputazione professionale di tutti gli stimatissimi tecnici coinvolti, delle Amministrazioni che hanno rilasciato i prescritti provvedimenti autorizzativi e della committenza e per amore di verità si diffida dal divulgare ulteriori informazioni non previamente verificate nel loro fondamento ed imprecise, che potrebbero configurarsi come illazioni diffamatorie.
17 Aprile 2012

Distinti saluti
Giuseppe Miccichè

Benvenuti a Lipari: Liquami in quantità industriale finiscono in mare nel porto di sottomonastero

Da dove arrivano? Nessuno lo sa. La realtà è che i liquami ci sono (e in notevole quantità) e finiscono in mare insieme ad un lezzo nauseabondo che la macchina fotografica per fortuna non riproduce.
Interessa a qualcuno vedere come si inquina il nostro mare? Chi inquina il nostro mare?
Vi proponiamo due foto scattate stamani alle 9 nei pressi dell'agenzia degli aliscafi di Lipari

Paolo Brosio a Lipari


Venerdì 20 Aprile 2012
ore 18.30 Hotel Tritone
L’incontro con il giornalista Paolo Brosio è promosso  dalla sez. F.I.D.A.P.A. delle Isole Eolie “Le Sette Sorelle”, Presidente Sig.ra Enny Bernardi, dalla Referente Distretto Sicilia Commissione Donne, Servizi Sociali e Pari Opportunità F.I.D.A.P.A., Dott.ssa Chiara Giorgianni, e dall‘Associazione Onlus SiCura, Presidente Avv. Tommaso Calderone, con la collaborazione della Libreria Bonanzinga e dell’ Azienda Agricola Cambria.
Nei saloni dell’Hotel Tritone a Lipari , Paolo Brosio presenterà il suo ultimo libro“ Viaggio a Medjugorje” e narrerà le straordinarie esperienze vissute in questi ultimi anni.
E’ necessario prenotare entro e non oltre il 10 Aprile c.a. .
 Enny Bernardi
Presidente sez. F.I.D.A.P.A.
Isole Eolie “ Le Sette Sorelle
Per info e prenotazioni 333 44 56 337 - fidapaeolie@virgilio.it

Chiofalo e il "chiarimento" con Lo Cascio


Prendo atto, con grande piacere, del chiarimento di Pietro Lo Cascio.
Ho, evidentemente, frainteso il concetto di "nuddismo" ma, per un candidato sindaco, discutere le tesi (qualche volta ragionevoli e spesso dissennate) di navigatori del web o di "autorevoli opinionisti" vuol dire "avventurarsi su una china irta e scivolosa"...
Faccio i miei migliori auguri a Pietro per la campagna elettorale, sinceramente, perchè so che possiede argomenti e "passione" per dare un contributo al riscatto, prima di tutto culturale, delle nostre amate isole.
 CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

"Stella di mare" A quando la proiezione nel nostro comune? L'interrogazione di Lo Cascio

Al Signor Sindaco
del Comune di Lipari
 Oggetto: INTERROGAZIONE CONSILIARE URGENTE.
Gentile Sindaco,
con determina n. 416 del 30/12/2011 il dirigente del I settore ha disposto l’impegno di una congrua somma (10.000 euro) dei fondi a disposizione del sindaco come supporto alla realizzazione del cortometraggio “Stella di mare”, curato dall’associazione SiddhArte di Messina, riconoscendo all’opera un elevato valore sociale. Poiché tali fondi sono a disposizione del primo cittadino in quanto massimo rappresentante istituzionale della comunità,
la interrogo
per sapere se Lei intende organizzare – o intende girare tale richiesta ai produttori del corto – una proiezione dell’opera nel nostro comune, consentendo anche ai cittadini, che ne hanno indirettamente sostenuto la realizzazione, di beneficiare di tale iniziativa culturale; in caso affermativo, quando intenderebbe farlo.
Consapevole del fatto che i termini di scadenza del Suo mandato sono ormai prossimi rispetto a quelli disposti dalla normativa vigente per ottemperare alle interrogazioni consiliari, ma conoscendo bene la Sua instancabile attività (prese d’atto, conferenze di servizi, ecc.) in tale delicato periodo, auspico una Sua pronta risposta, per la quale La ringrazio anticipatamente.
 Distinti saluti
 Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà

Pietro Lo Cascio "Un chiarimento per Chiofalo"

Gentile direttore,
mi dispiace che Luca Chiofalo abbia frainteso il senso della mia battuta, attribuendo il riferimento al "nuddismo" come allusione alla sua persona. In realtà, non si tratta di un neologismo coniato da me, ma di una "corrente di pensiero" fondata e diffusa sul web (fb, giornali online ecc.) da un altro osservatore della politica eoliana, che da Milano - e da tempo - incita a votare per "nuddu"; probabilmente la cosa gli è sfuggita (invidio Chiofalo per questo). Nessun disprezzo da notabile, dunque, né tentativi di derubricare spocchiosamente qualcuno, ma un semplice equivoco; del resto, il metodo nella politica che propugniamo è sotto gli occhi di tutti, e certamente non finalizzato a escludere la partecipazione di chiunque, anzi, l'abbiamo richiesta, apprezzata e la sosteniamo con convinzione. Pertanto, le mie scuse a Luca se si è sentito offeso da un riferimento che invece non lo riguardava affatto, peraltro mai ritenuto un qualunquista - conoscendo anche i suoi trascorsi di militanza in alcune aree politiche - bensì una persona attenta, i cui commenti ho sempre seguito con curiosità e, talvolta, condiviso.
Non avendo l'email personale di Chiofalo, la ringrazio se vorrà pubblicare questo chiarimento e inoltrarglielo.
Cordialmente
Pietro Lo Cascio

Chiofalo: "Lo Cascio caduta di stile e di sostanza...."


La campagna elettorale si riscalda...
La pressione comincia a salire e non tutti la reggono.
A farne le spese per primo è stato il simpatico e fino a ieri stimabile Lo Cascio, che nel manifestare il suo apprezzamento per la mostra "contaminazioni", incorre in una caduta di stile e di sostanza che non fa onore alla sua intelligenza.
IL "nostro" conia un neologismo, "nuddismo", per indicare, con disprezzo da "notabile", la corrente di "bassa letteratura" a cui accosta gli "insignificanti" (perchè privi di carica pubblica?) come me che hanno l'ardire di manifestare il proprio pensiero.
Sul concetto di "nulla" si potrebbe dissertare a lungo, ma ammesso e non concesso che si scrivano delle baggianate, faccio presente al candidato sindaco Lo Cascio che esiste il diritto di esprimersi e perfino di dissentire. Nelle democrazie occidentali ("altra" è la tradizione comunista) è un diritto riservato a tutti, e lo si può esercitare, senza violare la legge, nelle forme e nei modi che si ritengono opportuni. Fatta questa doverosa puntualizzazione sulla libertà individuale di ogni semplice cittadino a "dire la propria", (che chi ambisce a guidare una comunità non dovrebbe derubricare spocchiosamente a "nuddismo"), chiedo scusa al Lo Cascio se l'ho infastidito col mio qualunquismo da strada.
Anzi, lo ringrazio per avermi aiutato a capire che gli sforzi (magari falliti) di obiettività e di equidistanza non pagano.
Se, come sembra, le idee hanno forza e autorevolezza solo se difese da una "carica" o da una candidatura, mi dedicherò presto alla politica attiva per uscire "dall'insignificanza".
Duole ammettere che, se chi la pensa così rappresenta "il nuovo", è meglio tenersi i "vecchi"...

CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

Il dottore Subba sulla pericolosità delle aree pedonali e veicolari di Liparu

Lettera del dott. Giuseppe Subba al Sindaco di Lipari; al dirigente del III settore e al dirigente del IV settore del Comune di Lipari:
Oggetto: pericolosità aree pedonali e veicolari di Lipari

Sono uno dei tanti cittadini che usa come mezzo di locomozione , i propri piedi, per spostarsi nel centro storico dell’isola di Lipari.
Percorro , come gli altri pedoni, i marciapiedi.
La circolazione pedonale e veicolare è esposta ad una serie infinita di rischi . Infatti, i pavimenti dei marciapiedi sono, in buona parte, dissestati e rialzati ( vedi in particolare quelli di Via Isabella Conti) , invasi da rovi e rami , che fuoriescono dai terreni confinanti, e cosparsi da innumerevoli feci di animali ecc.
Le sedi stradali sono disseminate di buche vaste e profonde che, durante i giorni di pioggia , si colmano di acque meteoriche e diventano poi luride pozzanghere che schizzano sui passanti al transito di un veicolo.
Tale deteriore e indecente situazione esone a grave pericolo la pubblica incolumità.
Già diversi pedoni hanno pagato un prezzo altissimo per incidenti occorsi nelle aree pedonali ( marciapiedi,vicoli ecc.) per l’abbandono in cui versano.
Anche mia moglie percorrendo la via Madre Florenzia Profilio , il 4 marzo scorso, è inciampata in una parte sconnessa del marciapiede e si è procurata una frattura scomposta al polso sinistro, con gravi conseguenze.
Un rappresentante del Comune sostiene che l’abbandono in cui versano le aree pedonali e stradali di Lipari , non deriva dal pressappochismo dell’amministrazione comunale ma dalla mancanza di fondi per eseguire gli urgenti e indifferibili interventi di piccola manutenzione.
Da alcuni organi di stampa ho appreso che, con determine del delegato per l’emergenza e di dirigenti , sono stati impegnati diverse decine di migliaia di euro per interventi di varia natura.
Non muovo critiche per quelli volti a tutelare la sicurezza dei cittadini ma trovo sorprendenti i fulminei atti preliminari e la determina n.416 del 30/12/2011, adottata dal dirigente del I settore, con cui è stata impegnata la somma di 10.000 euro , sul “fondo di riserva ordinario”, per la realizzazione di un cortometraggio.
La proposta su cui è basato l’atto dirigenziale , tra l’altro, recita : “ che il progetto cinematografico Stella di mare prevede la realizzazione di un’opera cinematografica ambientata alle Eolie all’interno della quale vengono coinvolti come attori soggetti svantaggiati di origine Eoliana, ed al contempo viene valorizzato grazie alle immagini il territorio dell’Arcipelago”.
L’iniziativa avrà pure un valore sociale e pubblicitario ma, certamente, assume un’importanza secondaria rispetto all’emergenza derivante dai numerosi incidenti registrati per l’incuria in cui versano le aree pedonali e stradali di Lipari .
Ciò posto, rivolgo un pressante invito affinchè vengano destinati fondi e intraprese urgenti iniziative , volti a evitare ulteriori incidenti che provocano pesanti svantaggi alle persone coinvolte.
Tali iniziative valorizzeranno l’aspetto del territorio visto che l’attuale situazione di degrado lo rende simile a quelli del terzo-quarto mondo.
Grazie a tutti e distinti saluti.

Lipari, 16 aprile 2012
Giuseppe Subba

Auguri a...

Gli auguri oggi sono per Lisa Paino
 Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno.
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo.
L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno

Scatta la mobilitazione dei precari del comprensorio Villafranca-Terme. Ma la situazione è sentita anche a Lipari

Assemblea dei precari dai toni abbastanza tesi ieri al Comune di Barcellona dove sono stati riuniti dai sindacati i contrattisti degli enti locali del comprensorio Villafranca-Terme. Una riunione caratterizzata da nervosismo giustificato dalla situazione di grande incertezza in cui versano questi lavoratori che dopo oltre venti anni di attività si ritrovano col rischio di perdere ogni cosa. In tal senso dopo gli interventi dei rappresentanti sindacali di Cgil-Cisl e Uil, Crocè, Emanuele e Calapai, diversi precari "storici" hanno chiesto al sindacato iniziative "concrete e soprattutto scadenzate". «Basta impegni a medio lungo termine – è stato evidenziato – e non si pensi al 31 dicembre quale termine ultimo per agire. Consideriamo la scadenza il 30 aprile e mettiamo in mora le Amministrazioni affinché facciano partire il processo di stabilizzazione che era sul punto di essere avviato prima di una pronuncia della Corte dei Conti». In questo senso si sono impegnati i sindacati consapevoli che ormai la mobilitazione dei precari è scattata.

Portualità conferenza dei servizi per il rilascio della concessione convocata per il 23 a Palermo

ll sindaco Mariano Bruno, in questi ultimi scampoli di legislatura cerca di portare avanti il più possibile la questione portualità. Dopo aver approvato il nuovo progetto dei porti turistici, Bruno ha convocato la conferenza dei servizi per il rilascio della concessione demaniale. L'incontro si terrà a Palermo nella sede dell'assessorato regionale del territorio e dell'ambiente lunedi' 23 aprile alle 13,30. Parteciperanno anche i rappresentanti degli assessorati regionale dei beni culturali e del turismo, il Genio civile opere marittime e la società "Lipari porti" di cui fa parte oltre che il Comune di Lipari, "Condotte d'Acqua di Roma che intende investire 130 milioni di euro per realizzare i porti turistici a Marina Corta, Marina Lunga e Pigntaro. In pratica, circa 400 posti barca. Del nuovo progetto è stato stralciato il potenziamento del porto commerciale.

lunedì 16 aprile 2012

Alba di Agosto 2011 a Stromboli


Ragazzi francesi a "lezione" sulla spiaggia di Canneto


A proposito di "Contaminazioni"


Caro direttore,
mentre attorno – a detta di autorevoli opinionisti – infervora una campagna elettorale poco emozionante e i programmi dei candidati sfigurano di fronte alle argute osservazioni di esperti propensi al “nuddismo” (nuova forma di qualunquismo virtuale) e al pronostico da sala del bingo, la chiesa di Santa Caterina, nel complesso monumentale del Castello di Lipari, sta ospitando un’iniziativa culturale veramente degna di nota. Mi riferisco alla mostra “Contaminazioni”, ideata e curata da Maria Clara Martinelli, Michele Bellamy Postiglione e Michele Benfari, che non soltanto offre l’accostamento inedito (almeno per il nostro Museo) tra arte e archeologia, ma rappresenta un esperimento sociale di grande interesse: coniugare in un unico percorso espositivo elementi del patrimonio museale, e dunque pubblico, e quelli provenienti dal collezionismo privato. Molte raccolte e collezioni si nascondono nelle nostre isole; alcune comprendono stampe geografiche, libri rari, oggetti della cultura contadina e marinara, ceramiche e mattonelle di maiolica, opere d’arte, cartoline d’epoca, persino insetti, mentre altre restano note esclusivamente al collezionista che le ha radunate. Eppure, ognuna è come un frammento di un grande patrimonio diffuso, che un oculato lavoro di censimento, recupero e coinvolgimento diretto potrebbe fare emergere dalla dimensione privata. Ciò presenterebbe un duplice vantaggio: raggiungere la più ampia condivisione di un risveglio culturale, fase decisamente auspicabile ma che può avere luogo soltanto attraverso la partecipazione della comunità, nelle sue più insospettabili e varie espressioni; in secondo ma non trascurabile luogo, attraversando tempi di “vacche magre”, ogni contributo diviene essenziale per mettere in moto un meccanismo virtuoso ed efficace, a dispetto di risorse veramente contenute. Sento di dovere pertanto ringraziare i curatori e tutto il personale del Museo Archeologico “L. Bernabò Brea”, ai quali va la mia ammirazione per avere raggiunto con semplicità un obiettivo veramente innovativo, e di invitare chi legge a visitare questa bellissima mostra, augurandomi che altre ne vengano presto “contaminate”.

Cordialmente
Pietro Lo Cascio