Questa sera alle 18 sulla pagina fb Marco Giorgianni Isole Eolie breve diretta per la chiusura della campagna elettorale
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venerdì 23 settembre 2022
Spazio elettorale autogestito
Questa sera alle 18 sulla pagina fb Marco Giorgianni Isole Eolie breve diretta per la chiusura della campagna elettorale
Santo del Giorno: San Pio da Pietrelcina
Francesco Forgione (così si chiamava padre Pio prima di indossare il saio francescano) era nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, piccolo paese di contadini e pastori della provincia di Benevento. I genitori, ambedue analfabeti, pur sudando sui campi, non riuscivano a sfamare la copiosa nidiata che avevano messo al mondo (sette figli). Tanto che papà Orazio un giorno si imbarcò per l'America sperando in una sorte migliore. Gli andò bene, lavoratore instancabile e avveduto, riuscì a mettere insieme una discreta fortuna.
Alla famiglia intanto badò mamma Maria Giuseppa. Forte e ricca di fede, aveva una predilezione per il piccolo Francesco, perché era il più gracile, spesso in preda a misteriose e violente febbri, e dotato di una fine sensibilità religiosa che lo portava a ricercare luoghi solitari per dedicarsi alla preghiera. E si chiedeva, mamma Maria, che cosa avrebbe potuto fare da grande quel suo figliolo così gracile. Risolse lui stesso il problema. Indicando con la mano il frate cappuccino venuto per la questua, disse: «Voglio farmi frate, come fra Camillo».
Nel 1903, indossando il saio francescano nel convento dei cappuccini di Morone, iniziava il cammino di preparazione alla vita religiosa e sacerdotale che si concluse il 10 agosto 1910. E non fu un cammino facile: le misteriose malattie che lo avevano tormentato a casa, continuarono con assalti di una virulenza tale da far temere che non sarebbe mai giunto vivo all'ordinazione, tant'è vero che, non appena ebbe l'età minima richiesta dal diritto canonico, fu consacrato sacerdote.
Con gli sgargianti paramenti sacri addosso pareva ancora più debole ed emaciato, tanto che i superiori ebbero compassione di lui e, anziché inserirlo subito nell'attività pastorale, lo mandarono a Pietrelcina, sperando che l'aria di casa gli avrebbe fatto tornare un po' di forze; qui invece il giovane frate imboccava dritto la strada di quel calvario che percorrerà per tutta la vita.
Il 5 agosto 1918 gli apparve un misterioso personaggio che gli trafisse il cuore con un dardo infuocato, mentre il 20 settembre riceveva le stimmate, inizialmente invisibili. «Ero in coro - ha raccontato lui stesso - dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso da un riposo simile a un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni nonché le stesse facoltà dell'anima si trovarono in una quiete indescrivibile. Vi subentrò subito una grande pace. E mentre tutto questo si andava operando, vidi innanzi un misterioso Personaggio, simile a quello visto il 5 agosto, che si differenziava solamente in questo: aveva le mani, i piedi e il costato che grondavano sangue. La sua vista mi atterrì. Mi sentii morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore che sentivo sbalzare dal petto. Il Personaggio si ritirò e io mi avvidi che mani, piedi e costato erano trasformati e grondavano sangue».
Un fatto mistico accompagnato da dolore fisico acuto e lacerante. Ma sopportabile. Più profondo e più lacerante fu il dolore provocato invece dai giudizi, dai sospetti e dalle condanne che gli vennero da istituzioni ecclesiastiche, da confratelli e da ambienti scientifici per i quali le ferite del frate del Gargano erano frutto di isterismo.
Scienziati di ogni tipo, inviati da organismi religiosi e dallo stesso Vaticano, si accanirono per dimostrare che i fenomeni attribuitigli non avevano alcuna origine soprannaturale. E riuscirono a convincere il Sant'Uffizio, promotore di una delle inchieste più clamorose durante il pontificato di Pio XI, che si trattava di fenomeni isterici. E gli arcigni monsignori del Vaticano nel 1923, con un apposito decreto, vietavano al frate di Pietrelcina di dire la messa in pubblico e di confessare i fedeli. Un'atroce tortura, durata una decina d'anni, che padre Pio visse in silenzio, senza protestare, rifugiandosi nella preghiera e nella penitenza.
La gente, che non aveva mai messo in dubbio l'origine soprannaturale di quelle misteriose piaghe, quando cessò l'ostracismo, riprese a salire la mulattiera che conduceva al convento per ascoltare la messa celebrata dal frate delle stimmate.
Padre Pio definiva la messa «il mistero tremendo». Ed era per lui un momento di grande emozione spirituale: il volto trasfigurato, gli occhi luminosissimi, il corpo rapito oltre il tempo e lo spazio. Ma anche per quanti la seguivano era un momento di rara tensione e, dopo la messa, facevano la coda davanti al suo confessionale per accedere al sacramento del perdono e per chiedergli di intercedere per loro presso Dio. E c'era chi se ne andava deluso o irritato, e chi interiormente trasformato. Molte le conversioni anche di personaggi notissimi al grande _pubblico che verso il frate stigmatizzato nutrirono sempre profonda riconoscenza e devozione. Padre Pio, uomo di grande carità e umiltà, aveva anche il dono di leggere nei cuori, «sentiva» se chi lo avvicinava era sincero o ambiguo; per questo con alcuni era buono e con altri spicciativo o addirittura burbero. Invitava tutti comunque a pregare sempre, a essere in continuo contatto con il Signore.
Nel 1940, mentre il mondo era alle prese con il terribile dramma della guerra, nascevano su suo invito i «Gruppi di preghiera», un'istituzione che presto si diffuse proficuamente in tutto il mondo. «La preghiera aveva detto ai suoi confratelli è la chiave dei tesori di Dio, è l'arma del combattimento e della vittoria in ogni lotta per il bene e contro il male».
Nel medesimo anno, spinto da un grande amore per il prossimo, soprattutto per quanti erano afflitti dalla malattia, metteva in moto un movimento di carità e di solidarietà per poter realizzare una struttura ospedaliera a servizio dei malati poveri. L'idea si concretizzava nel 1956 con l'inaugurazione della Casa sollievo della sofferenza, destinata a diventare uno degli ospedali meglio attrezzati del Meridione, nel quale lavorano luminari della medicina e dove tutti sono invitati a vedere nel malato e nel povero il volto stesso di Gesù.
Tra i tanti doni di cui era dotato, padre Pio ebbe anche quello di prevedere il tempo della sua morte. Un giorno, ed eravamo nel 1918 quando aveva appena ricevute le stimmate, disse a uno che frequentava il convento: «Coraggio: abbiamo ancora cinquant'anni davanti». E cinquant'anni dopo, 1968, mentre con i devoti si accingeva a commemorare il mezzo secolo dall'evento, padre Pio avvicinò quel fedele e con un filo di voce gli sussurrò: «Cinquant'anni sono passati».
La domenica 20 settembre si fece gran festa, padre Pio celebrò messa e poi si affacciò a benedire i pellegrini che erano accorsi in gran numero. Fu l'ultima volta che lo videro vivo, perché la notte del 23, dopo aver recitato per intero il rosario, moriva.
La gente lo venerò come un santo, prima ancora che la chiesa si esprimesse in tal senso. Il convento e la chiesa dove celebrava messa sono diventati ben presto meta di incessanti pellegrinaggi e luogo di preghiera, di carità e di conversione. Il cammino verso gli altari, però, fu più tortuoso. Coloro che lo avevano avversato in vita, anche per motivi poco nobili (leggi: l'uso delle tante offerte che la gente inviava per le sue iniziative di carità), misero molti pali tra le ruote.
Ma alla fine la verità sulla sua santità ha avuto il sopravvento. Padre Pio, che definiva se stesso «un frate che prega», è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II, che nutriva per lui grande devozione, il 2 maggio del 2000, e due anni dopo, il 16 giugno 2002 lo stesso Pontefice in piazza San Pietro, lo proclamò Santo e ne stabilì la memoria liturgica per il 23 settembre, "giorno della sua nascita al cielo".
Il luglio 2004 fu inaugurata la nuova grande chiesa a S. Giovanni Rotondo progettata dal celebre architetto Renzo Piano.
PRATICA. Riflettiamo sulle parole di San Pio, (ASN, 15): "La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno".
PREGHIERA. O Dio, per la tua misericordia e per i meriti di questo tuo grande santo, concedi anche a noi una fede capace di scorgere nei poveri e nei sofferenti il volto di Gesù. Insegna anche a noi l'umiltà del cuore, perché in tuo nome, scopriamo la gioia di perdonare i nostri nemici.
giovedì 22 settembre 2022
Elezioni, Carnevale (Popolari e Autonomisti): "Istituire in Sicilia l'Osservatorio Regionale del Turismo per potenziare l'offerta". Messaggio elettorale autogestito
Lo ha detto Emanuele Carnevale, candidato all’Assemblea regionale siciliana nella lista ”Noi con la Sicilia – Popolari e Autonomisti” alle prossime elezioni regionali, che oltre a svolgere la propria attività di ingegnere è proprietario di diverse strutture turistiche alle Isole Eolie.
Palazzo dei Leoni: riorganizzazione della rete scolastica, convocata l’assemblea dei Sindaci della Città Metropolitana di Messina
La partecipazione dei primi cittadini, anche con eventuale rappresentante delegato, dovrà riguardare esclusivamente un componente dell’Esecutivo della propria Amministrazione e non sono ammesse deleghe rilasciate ad Amministratori diversi dal Comune di riferimento.
E' deceduta Marinella Di Lorenzo in Iannuzzi
Auguri di...
Lipari, turista ottantenne muore al pronto soccorso
Stroncato da un infarto fulminante un ottantenne turista austriaco, in vacanza a Lipari, ha perso la vita ieri sera nei locali del pronto soccorso. A nulla sono valsi i tentativi del personale sanitario di strapparlo alla morte.
L'uomo era già giunto in gravi condizioni in ospedale e, stante la situazione, sulla quale non era possibile intervenire in loco, il medico di guardia ha richiesto l'intervento dell'elisoccorso per il trasferimento in altro nosocomio.
Sul mezzo del 118, prontamente levatosi in volo e giunto sulla pista dell'ospedale nel giro di una ventina di minuti, l'uomo non lo si è potuto, però, trasferire, perchè, nel frattempo, le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate sino al decesso avvenuto, intorno alle 20 e 35, nonostante si sia fatto l'impossibile per salvarlo.
Santo del giorno: San Maurizio e compagni
Giunti nella Valesia presso Agauno, l'imperatore ordinò una sosta, durante la quale dispose che tutti i soldati assistessero ai sacrifici e giurassero di far strage di tutti i Cristiani.
S. Maurizio ed i suoi legionari si rifiutarono, disposti a morire anzichè offendere Dio. Massimiano allora ordinò che la legione fosse decimata; e udendo che gli altri erano rimasti fermi nel loro proposito, ne ordinò una seconda. Ma quegli eroi intrepidi, invidiando la morte dei loro compagni su cui era caduta la sorte, mandarono all'imperatore questa protesta: « Signore, noi siamo vostri soldati, ma nello stesso tempo servi di Dio e gloriandoci di questo, ne facciamo una spontanea confessione. A voi dobbiamo il servizio militare, a Dio l'innocenza; da voi riceviamo lo stipendio, da Dio abbiamo ricevuto la vita. Non possiamo dunque ubbidirvi offendendo Dio, Creatore e Padrone nostro e vostro, ancorchè ricusiate di riconoscerlo per tale. Vi offriamo le nostre persone contro qualsivoglia nemico, ma non contro innocenti. Voi ci comandate di perseguitare i Cristiani; eccoci qui: noi siamo cristiani e confessiamo Iddio Padre, autore di tutte le cose, e Gesù Cristo, suo Figliuolo. Abbiamo le armi in mano, ma non faremo resistenza, perchè amiamo più morire innocenti, che vivere colpevoli ».
Questa protesta inferocì Massimiano, che comandò ad un'altra legione di circondare la Tebea, e di uccidere tutti quelli che persistevano a confessare il nome di Gesù. Quei prodi, volendo, avrebbero certamente potuto difendersi con le armi, e il cielo stesso sarebbe forse venuto in loro aiuto, ma essi preferirono dare la vita per Gesù Cristo, ed in breve tempo furono tutti trucidati!
Ad Agaunum, in Raetia, l'attuale Saint Maurice-en-Valais, sorse il più antico luogo di culto dedicato a San Maurizio: Territorialis Abbatia S. Mauritii Agaunensis, l'abbazia svizzera del cantone vallese.
Qui è da cercare il punto focale del futuro culto vivissimo dedicato a San Maurizio nelle Alpi e altrove, che fece di San Maurizio dapprima il patrono del Sacro Romano Impero, poi, entrato il Vallese occidentale nei possedimenti dei Savoia, il culto dei martiri fu legato strettamente alla loro dinastia Fu istituto lOrdine Cavalleresco di San Maurizio, unito in seguito con quello di San Lazzaro. Le reliquie di San Maurizio furono traslate a Torino e ora custodite nella cappella della Sindone.
PRATICA. Preferiamo, ad imitazione della Legione Tebea, la morte al peccato.
PREGHIERA. Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che ci rallegri la festiva solennità dei tuoi santi martiri, Maurizio e suoi compagni, affinché appoggiandoci alle loro preghiere, abbiamo a gloriarci del loro natalizio.
mercoledì 21 settembre 2022
Messaggio elettorale autogestito
Il 25 settembre si va alle urne. Al parlamento siciliano:- barra il simbolo 𝗖𝗮𝘁𝗲𝗻𝗼 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮
- scrivi 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗮𝗻𝗻𝗶
Le elezioni regionali rappresentano un’occasione. Non perdere l’appuntamento con il 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.
#marcogiorgianni #servizio #competenza #esperienza #regionali22 #deluca #sudchiamanord #sicilia #regionesicilia
Autorità di bacino, emanata direttiva per pulizia e manutenzione degli alvei dei corsi d'acqua
«L’attività di manutenzione del verde volta a tutelare l’ecosistema fluviale e, contestualmente, a garantire l’efficienza idraulica – dice Leonardo Santoro, segretario generale dell'Autorità di Bacino – riduce possibili situazioni di rischio idraulico e di pericolo per la pubblica e privata incolumità derivanti da eventuali esondazioni. Non va poi dimenticato come, anche se dovuto ad altre cause, una buona manutenzione della vegetazione, metta al riparo anche dal rischio incendi nella stagione asciutta. Gli interventi che suggeriamo – prosegue Santoro – non necessitano di alcuna preventiva autorizzazione dall'Autorità di Bacino, ma solo una preventiva comunicazione. L'Autorità curerà la vigilanza sul territorio, nell’ambito delle proprie competenze di polizia idraulica, rimanendo disponibile a fornire tutti i necessari supporti tecnici utili all’attuazione delle misure di mitigazione del rischio».
Musica: al via il Salina Jazz Festival. Dal 23 al 25 settembre, Robertinho De Paula e concerti all'alba
(ANSA) - PALERMO, 13 SET - Ai nastri di partenza il "Salina Jazz Festival", giunto alla sua sesta edizione, in scena da venerdì 23 sino a domenica 25 settembre.
Un Festival Jazz unico che accarezza ed unisce in perfetta armonia la musica all'Isola, al mare ed al suono del silenzio della natura immersa.
Tra i protagonisti del Festival l'artista internazionale Robertinho De Paula, figlio del noto chitarrista brasiliano Irio a cui viene dedicato il concerto in programma il 24 settembre alle ore 21.30 a Palazzo Marchetti, sede del Festival.
Il Salina Jazz Festival nasce dalla collaborazione oramai più che ventennale tra Clara Rametta, sindaco di Malfa e fondatrice dell'Associazione Didime 90 e Giuseppe Urso, che ne firma l'ideazione e la direzione artistica. Grandi novità per questa edizione con un doppio appuntamento giornaliero, uno alle ore 19.30 ed a seguire alle ore 21.30. Ad esibirsi all'alba alle 6 del mattino, il giovane pianista Tommaso Lannino giorno 24 settembre a Malfa; altro giovane talento Arabella Rustico il 25semopre all'alba a Santa Marina. "Pensando al Salina Jazz Festival dice il direttore artistico Giuseppe Urso -, mi piace ricordare le parole di Haruki Murakami che afferma "l'incerto e fuggitivo bagliore di tante stelle si mescola alla luce di qualche stella fissa, questo è l'affascinante scenario che emerge dal mondo del jazz". E questo è ciò che provo ogni volta che gli artisti invitati al nostro Festival, in un luogo magico come l'Isola di Salina rappresenta, si esibiscono. Essere nuovamente a Salina con un programma fitto di concerti sia all'alba che dal tramonto sino a tarda sera, ci permettere di affermare il valore altissimo culturale della musica grazie anche alla volontà della mia amica Clara Rametta". (ANSA).
DE LUCA. CHIUSURA DI CAMPAGNA ELETTORALE IN PIAZZA A CATANIA, MESSINA E PALERMO. Messaggio elettorale autogestito
«Abbiamo condotto questa campagna a mani nude tra la gente. È stata la campagna elettorale dei siciliani. Il popolo ha scelto di scendere in piazza alla luce del sole. Ovunque siamo stati abbiamo trovato le piazze piene di gente. La partecipazione è stata straordinaria. Un chiaro segnale dell'entusiasmo che il progetto De Luca sindaco di Sicilia è riuscito a suscitare. Abbiamo fatto del nostro meglio, non ci siamo risparmiati e lo abbiamo fatto perché la nostra è una missione: cambiare tutto finalmente!»
Gli ultimi tre appuntamenti ci vedranno ancora una volta presente nelle piazze siciliane.
Domani, giovedì 22 settembre, in programma il comizio a Messina in Piazza Duomo sempre alle ore 22:00.
La chiusura a Palermo, venerdì 23, è in piazza Politeama alle ore 22:00.
Pubblicità elettorale autogestita
Buongiorno, ho deciso di partire dalla celebre frase di Kennedy “Cari concittadini, non chiedetevi cosa il vostro paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese” per evidenziare quello che è lo spirito e la volontà con i quali mi presento e mi impegno a lavorare per la nostra comunità, pronto a rappresentarla all’Assemblea Regionale Siciliana.
Con questo spirito nasce la decisione di candidarmi nella Lista “Noi con la Sicilia - Popolari e autonomisti” alla prossima tornata elettorale, con la precisa consapevolezza di come sia indispensabile, oggi più che mai, essere presenti e partecipi alla politica regionale se si vuole davvero perseguire l'obiettivo prioritario di un vero sviluppo socio-economico della nostra comunità.
La valorizzazione di tutte le potenzialità del nostro territorio insieme alla salvaguardia dei nostri diritti fondamentali sarà l’obiettivo di un percorso di crescita, nel quale metto a disposizione degli eoliani le mie competenze.
Le azioni prioritarie del mio programma riguardano la riqualificazione dei servizi di principale importanza per il territorio: lavoro, sanità, turismo, ambiente e infrastrutture oltre all’avvio di tutte le iniziative necessarie a ridurre gli alti costi energetici e prossimi aumenti dei costi del servizio idrico e del servizio raccolta dei rifiuti, oggi non più sostenibili.
IN SICILIA BASTA PASSI INDIETRO!
Sarà una grande sfida che richiede la fiducia e l’aiuto di tutti affinchè questo percorso possa realizzarsi gettando le basi per costruire nel nostro territorio un futuro più luminoso di quello che si sta attualmente prospettando.
Il 25 settembre tocca a te e per questo conto moltissimo sul tuo sostegno per far vincere, finalmente, la Sicilia e tutti i Siciliani. Grazie per tutto.
Emanuele Carnevale
#emanuelecarnevale #elezioniregionali2022 #ars
Auguri di...
Il Santo del giorno: S. Matteo
Mirabile generosità! Matteo aveva un ufficio che gli assicurava una certa agiatezza. Ma questa pronta rinuncia ai beni per seguire Gesù gli meritò una tale abbondanza di grazia da raggiungere le più alte cime della perfezione cristiana. S. Matteo ebbe in seguito la fortuna di ospitare in casa sua il Salvatore, onde i Farisei si scandalizzarono moltissimo, perché Gesù mangiava coi pubblicani e coi peccatori. Ma conosciamo la solenne risposta di Gesù: « Non son venuto per i sani, ma per i malati ».
Ricevuto lo Spirito Santo nella Pentecóste, predicò il Vangelo nella Giudea e nelle contrade vicine e poco dopo la dispersione degli Apostoli per il 'mondo, scrisse il Vangelo destinato ai Giudei.
S. Matteo, siccome scriveva per i suoi connazionali, volle dimostrare che Gesù Crocifisso era il Messia aspettato, il Redentore d'Israele profetato dalle Scritture. Ad ogni passo infatti si trova l'espressione: « Come è stato scritto da Isaia profeta, dai profeti », ecc. ecc.; e minuziosamente prova come le profezie e le promesse dell'Antico Testamento si siano compiute in Gesù Cristo.
Predicò poi il Vangelo nell'Africa, in Etiopia, e si sa per testimonianza di Clemente Alessandrino, che praticava l'esercizio della contemplazione e conduceva vita austerissima, non mangiando altro che erbe, radici e frutta selvatica.
Fu trucidato da una squadra di feroci pagani, mentre celebrava il santo sacrificio. Le sue reliquie furono trasportate dopo trecento anni in Bretagna, e di qui nella sontuosissima cattedrale a lui dedicata nella città di Salerno.
Come gli altri Evangelisti, anche S. Matteo è figurato dai quattro misteriosi animali descritti dal profeta Ezechiele, e nell'Apocalisse da S. Giovanni. È comune sentenza dei Ss. Padri della Chiesa che l'animale che aveva la figura quasi d'uomo raffigura S. Matteo, il quale appunto comincia il Vangelo colla generazione temporale di Gesù.
PRATICA. Ad onore di S. Matteo leggiamo oggi un tratto di Vangelo.
PREGHIERA. Ci vengano in aiuto, o Signore, le preghiere del tuo beato apostolo ed evangelista Matteo, affinché ciò che non ottengono le nostre forze, ci sia donato per sua intercessione.
martedì 20 settembre 2022
Ospedale, ripartono gli interventi chirurgici programmati. La nota del Comitato spontaneo Amici dell'Ospedale
Comunichiamo che l’ASP di Messina si è subito attivata per la consegna, avvenuta già settimana scorsa, di un tavolo operatorio che permetterà di utilizzare la seconda sala di chirurgia e riprendere le attività di sospese ad inizio mese.
Gli interventi chirurgici elettivi (o programmati) sono quegli interventi decisi dal medico e dal paziente ed effettuati in situazione non di urgenza.
Quindi buone notizie per i pazienti in attesa, che hanno già ricevuto le chiamate per riprogrammare gli interventi chirurgici.
Cogliamo l’occasione per ringraziare il Dr. Bernardo Alagna per essersi subito attivato.
Danilo Conti (Portavoce)
Comitato spontaneo Amici dell’Ospedale