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martedì 2 maggio 2023
Raccolta rifiuti ad Acquacalda, Quattropani e Pianoconte. Cittadini Palamara e Giardina chiedono cambio "metodo"
Spett.le Assessore
Dott. Gianni Iacolino
Oggetto : difficoltà in merito ai rifiuti nelle frazioni di Acquacalda, Quattropani e Pianoconte
I sottoscritti Domenico Palamara e Giovanni Giardina, cittadini dell’isola di Lipari ci tengono a sottolineare il malcontento dei paesani in merito alla situazione dei rifiuti nelle frazioni indicate. Nonostante il massimo impegno profuso da inizio mandato la problematica non è ancora stata risolta, anche dopo gli incontri insieme al primo cittadino nulla è cambiato. Si chiede di cambiare ‘’metodo’’ con l’approssimarsi della stagione estiva, nella speranza che ci sia un cambiamento radicale anche con la complicità dei cittadini. Le sanzioni servono per educare il cittadino ma non risolvono il problema. Questa nota non vuole essere un polemica ma un consiglio che possa portare una soluzione ragionata e ponderata anche con la stessa società che si occupa dei rifiuti. Consapevoli che avremo una risposta il prima possibile le auguriamo buon lavoro.
Data 02-05-2023
Firma
Domenico Palamara
Giovanni Giardina
Ricordando... Tindaro Natoli
Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)
Suolo pubblico. Associazioni di categoria "Non è un braccio di ferro ma un confronto e basta poco per raggiungere intesa"
COMUNICATO ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Diversamente da quanto riportato dal Quotidiano di Sicilia che il 29 aprile scorso ha intervistato il Sindaco di Lipari Riccardo Gullo, quello con le Associazioni sul tema del suolo pubblico non è un braccio di ferro ma un confronto che parte da lontano e che ha dato vita a un tavolo tecnico voluto da ambo le parti; l’auspicio è che questo presto produca degli atti concreti.
Non si tratta di una contesa: si
vince nell’interesse del territorio o si perde tutti insieme.
Ridurre questioni complesse
a mere diatribe da bar o da social media non giova a risolvere criticità che impattano
fragorosamente sul nostro tessuto socio-economico e interessano a cascata molte
più persone di quanto non si pensi.
Si rischia, inoltre, nel più ampio
confronto con le associazioni, oggi più che mai necessario su vari temi ancora
in itinere, di creare un rapporto dualistico, adottando un approccio basato
sull’errato assunto di fondo “noi-voi” che molto difficilmente
assolverebbe in modo corretto e credibile alle esigenze e ai principi alla base
di una regolare concertazione e programmazione negoziata in favore del territorio.
Così come avrebbe davvero poco
senso creare o alimentare distanze tra piccoli imprenditori e fasce fragili
della popolazione, laddove l’interesse comune non può che essere quello del
progressivo miglioramento della qualità della vita della comunità puntando
quindi alla necessità di ridurre le occasioni di disgregazione sociale.
Va, per altro, ricordato che le Associazioni si sono anche rese disponibili a
trovare soluzioni congiunte proprio in favore delle persone con difficoltà
motoria, visto per altro che molte aree del centro storico di Lipari sono
addirittura prive di marciapiedi.
Atteso che nel caso di specie le
Associazioni rappresentano centinaia di aziende, composte da altrettante
famiglie e posti di lavoro e sgombrato il campo dall’equivoco di fondo che
le vorrebbe in contrapposizione con l’Amministrazione locale, occorre mantenere
la questione sui binari di ciò che è possibile e auspicabile fare nell’interesse
del territorio.
Il tavolo nasce (in gennaio),
dall’esigenza condivisa di lavorare alla ricerca di proposte e soluzioni al
tema del suolo pubblico con il duplice obiettivo di garantire tanto le esigenze
di decoro, viabilità e ordine pubblico del territorio quanto quelle di erogare importanti
servizi di accoglienza e di ristoro proprio a vantaggio della comunità e dei
turisti che in centinaia di migliaia ogni anno visitano le Isole Eolie.
Va da sé che in contesti urbani
come quelli micro-insulari - dove nei centri storici non è possibile creare
nuovi volumi e dove la funzione produttiva si concentra quasi totalmente nei
mesi estivi - l’impiego del suolo pubblico e l’impiego dei dehors non possa
che costituire elemento imprescindibile per lo sviluppo e il sostentamento
delle piccole aziende di famiglia del territorio, molte delle quali negli
anni hanno organizzato gli spazi interni proprio in funzione di quelli esterni.
È stato, infatti, calcolato che a
seguito dell’adozione del nuovo Regolamento Edilizio l’impatto su alcune
aziende comporterà una contrazione della capacità produttiva pari a circa il
30%. Questa, in alcuni casi, determinerà una riduzione di circa il 25%
della forza lavoro e in altri, addirittura, la mancata apertura del
locale.
Nel lavoro di verifica della
normativa ed elaborazione di proposte amministrativamente e tecnicamente
applicabili, le Associazioni si sono mosse nel solco di dover comunque
garantire un centro storico organizzato e ordinato, fruibile piacevolmente e
in serenità da tutte le categorie di utenza. In quest’ottica, proprio
rifacendosi ai dettami del codice della strada, si è avuto modo di dimostrare
come il recente Regolamento Edilizio - approvato, “frettolosamente” e in
totale assenza di confronto con le parti sociali, dal Consiglio Comunale lo
scorso 29 settembre – risulti inutilmente ben più restrittivo rispetto alle stesse
previsioni del codice della strada.
In buona sostanza – nel
convincimento di poter così ottenere un centro storico più ordinato, avendo
come riferimento principale gli eccessi verificatisi in passato sul Corso V.
Emanuele di Lipari e dintorni - si è inteso utilizzare impropriamente la
scure del Regolamento edilizio per ridurre ulteriormente la cornice operativa
del vigente regolamento di Suolo pubblico, senza rendersi ben conto che
tali eccessi non dipendono dall’assenza di regole più restrittive bensì
dall’impossibilità (visti i pochi vigili disponibili) di riuscire ad effettuare
tutti i controlli necessari per far rispettare quelle esistenti. Veniva,
altresì, sottovalutato il fatto che imporre regole economicamente e socialmente
insostenibili aumenta notevolmente il rischio che queste non siano rispettate
oltre a rendere ancora più impegnativi i controlli.
Attraverso il Regolamento edilizio
sono, quindi, stati superati in negativo alcuni parametri del Regolamento di
suolo pubblico (approvato nel 2021 e emendato solo nel luglio 2022a) andando ad
inserire dei distanziamenti maggiori per il passaggio dei pedoni oltre a
ulteriori quanto sterili e iniqui parametri per l’assegnazione degli spazi:
da un minimo di 35 mq ad un massimo del 75% dell’area interna di
somministrazione. L’evidente iniquità di tali parametri risiede nel fatto che, per
il primo parametro, a prescindere dalla superficie interna di somministrazione,
di fatto fino a 47 mq, la quantità di suolo pubblico concedibile rimanga
invariata (sempre 35 mq). Ma anche e soprattutto perché paradossalmente, con
una limitazione così rigida (massimo 75%), applicata in maniera orizzontale, si
penalizzano anche quelle attività che occupano suolo pubblico senza
contravvenire alle norme del codice della strada né creare intralcio a pedoni,
disabili e mezzi di soccorso.
Si è quindi avuto modo di far
rilevare come anche il Regolamento di Suolo pubblico in vigore necessiti di
alcune modifiche. Questo, infatti, prevede un divieto tout court al
rilascio di autorizzazioni o concessioni per l'occupazione della sede stradale
o di marciapiedi nelle isole di Panarea, Stromboli e Alicudi. Così come prevede
che le gastronomie, gli esercizi di vicinato/asporto siano esclusi da ogni possibilità
che venga loro concesso il suolo pubblico. È stato, infatti, rimarcato come per
legge questi esercizi non possano essere discriminati rispetto alla concessione
di suolo pubblico il cui utilizzo va, comunque, fatto escludendo il
servizio assistito di somministrazione e la possibilità di abbinare ripiani e
sedute.
Adesso si assiste a un
inspiegabile quanto inopportuna fase di stallo del confronto, visto che
la stagione turistica è avviata e che ormai da tempo le Associazioni hanno prima
elaborato e poi ulteriormente revisionato le loro proposte anche a seguito degli
utili confronti con gli uffici comunali.
L’ultimo incontro risale al 27
marzo dopodiché, a detta del Sindaco, ci si sarebbe dovuti rincontrare a
distanza di dieci giorni, ma ad oggi, nonostante i solleciti, tutto tace. Aumenta
così il timore di dover affrontare la parte centrale della stagione turistica
con regolamenti inadeguati che rischiano di risultare inutilmente dannosi per
diverse piccole aziende del territorio (già in difficoltà a causa di
un’economia asfittica e concentrata in soli pochi mesi l’anno) ma anche per
i visitatori che in alcuni periodi rischieranno di non riuscire a trovare
luoghi di ristoro adeguati e di dover utilizzare – loro sì – gli spazi pubblici
in modo incontrollato e privo di servizi.
Eppure, concludono le
associazioni, in attesa di una nuova convocazione, basta davvero poco
per raggiungere un’intesa che getti le basi per un regolamento unico in grado
di contemperare le esigenze di tutti.
D’altronde, ci si chiede, a
cosa sarebbe servito all’Amministrazione avviare e portare avanti un confronto
con le associazioni di categoria se non a produrre un risultato ottimale e
opportunamente calibrato e condiviso rispetto alle posizioni di partenza?
Auguri di...
Oggi è il 2 maggio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno
Ma Dio, sempre vigile e provvido, già preparava il vincitore di questa battaglia nella persona del grande dottore S. Atanasio. Nacque egli nel 296 da nobili e cristiani genitori. Giovane ancora, ebbe sotto i suoi occhi l'austero e grande spettacolo delle penitenze dei monaci d'Egitto; strinse pure relazione coll'eremita S. Antonio, alla cui scuola apprese l'esercizio della virtù e una magnanima fortezza d'animo, che sarà il suo baluardo contro le molteplici persecuzioni dei suoi nemici ariani.
Intanto S. Alessandro, patriarca di Alessandria, ammirato della santità e della scienza del giovane Atanasio, lo volle con sè; e dopo non molto tempo, vedendo i di lui mirabili progressi nell'interpretazione delle Sacre Scritture, lo ordinò sacerdote. Fu allora che il grande Dottore, conscio della sua grave responsabilità, si diede con maggior slancio agli studi sacri, divenendo, in breve, celebre per i suoi scritti. Intanto l'uragano che minacciava la Chiesa era scoppiato. Ario, uomo turbolento, negava pubblicamente l'unione con sostanziale di Gesù Cristo col Padre; per lui il mistero adorabile di un Dio fatto uomo e morto per noi non era che un sogno vano!
Certo, nulla di più deleterio poteva esservi di queste empie dottrine, che ben presto si estesero tra fedeli. A scongiurare un sì grave pericolo si convocò il Concilio di Nicea. Atanasio vi andò col vescovo Alessandro. Egli aveva pregato e studiato a lungo, e quando, giunto a Nicea, per invito del suo vescovo salì la cattedra, cominciò con tale ardore la confutazione dell'empia eresia, e fu Così limpido e così efficace il suo discorso, che appena ebbe finito, tutti i vescovi che presiedevano al concilio, in numero di 300, si alzarono e unanimi firmarono la condanna di Ario, proclamando Gesù Cristo consostanziale al Padre cioè figlio di Dio, perciò Dio anche Lui.
La vittoria era completa, ma questa per il grande Atanasio fu l'inizio di lotte continue, che non avrebbero avuto fine che con la sua morte.
Le persecuzioni di ogni sorta non smossero il grande Dottore dall'opera intrapresa, che divenne anzi più attiva quando alla morte di S. Alessandro dovette, per volontà di tutto il popolo, occuparne la sede episcopale.
Da quel giorno tutte le forze del nuovo Vescovo furono dirette contro l'Arianesimo. Cinque volte fu esiliato dalla sua sede, ma nulla mai potè vincerlo; troppo forte era il suo amore a Gesù Cristo per il quale avrebbe dato volentieri tutto il suo sangue.
Oltre che con la parola, difese la fede cattolica anche con gli scritti che sono numerosi. Morì pieno di meriti nel 373 a 76 anni di età, 46 dei quali trascorsi nella sede episcopale.
lunedì 1 maggio 2023
Allerta meteo per domani: Rovesci e temporali anche di forte intensità, anche sulle Eolie
IL BOLLETTINO METEO, DIFFUSO DALLA PROTEZIONE CIVILE:
Suolo pubblico a Lipari: Gullo in una intervista ribadisce "Nessun passo indietro, ci rifacciamo al codice della strada"
Per visualizzare l'intervista di Qds al sindaco di Lipari che, a nostro avviso, lascia poco spazio ad equivoci e ripensamenti, cliccare su questo link https://qds.it/suolo-pubblico-battaglia-sindaco-lipari/
Concluso a Lipari il corso dei muretti a secco
Scrive sulla sua pagina fb il Magazzino di Mutuo Soccorso Eolie: "Si è concluso il corso dei muretti a secco all'Orto sociale di Lipari. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e, soprattutto, Alessandro da Alicudi, per queste conoscenze pratiche che vengono conservate e tramandate nelle comunità rurali".
Auguri di...
Ristorante "Al Pirata" a Lipari
📍Ci troviamo a Lipari, in Piazza di Marina Corta.
Per prenotazioni
➡️ https://forms.pienissimo.com
➡️ +39 347 735 3722
Oggi è il 1° maggio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno
Nessun dubbio quindi che S. Giuseppe non fosse un operaio vero, un lavoratore, un uomo di fatica. Si ritiene che sia stato falegname, e all'occasione anche fabbro, carpentiere, carradore. Maneggiava la pialla, la scure, la sega, il martello. Così tutti i giorni, dal mattino alla sera, per tutta la vita, faticando, sudando, consumando le forze.
Una delle raffigurazioni più frequenti del Santo Patriarca è quella in cui viene ritratto al banco con la pialla in mano e la sega accanto.
Uomo giusto, sapeva che il lavoro è legge per tutti. Non si ribellò, non si lamentò del suo mestiere, nè della fatica. Lavorò con assiduità, non di malavoglia, eseguendo bene, disimpegnando onestamente gli obblighi e i contratti.
Amò il lavoro. Nella sua umiltà non badò a tutte quelle ragioni che potevano parer buone e che avrebbero potuto indurlo a non occuparsi in cose materiali: l'essere discendente del grande Re Davide, l'essere sposo della Madre di Dio, il Padre putativo del Verbo Incarnato e la di lui guida. L'umiltà gli insegnò a conciliare la sua dignità con l'esercizio di un mestiere molto ordinario e faticoso.
Non si rammaricava di lasciare le sante conversazioni e la preghiera assieme a Gesù e Maria, che tanto consolavano ed elevavano il suo cuore, per attendere per lunghe ore ai lavori dell'officina.
Non ebbe mai la preoccupazione che gli mancasse il necessario. Non ebbe l'ansia e l'assillo di chi non ha fede in quella Provvidenza che sfama i passeri. Perciò, da uomo giusto, osservava esattamente il riposo settimanale del sabato prescritto da Dio agli Ebrei. Lasciava l'officina quando i doveri delle celebrazioni religiose glielo imponevano, o quando speciali voleri di Dio lo ispiravano a intraprendere dei viaggi.
S. Giuseppe non cercò nel lavoro il mezzo di soddisfare la cupidigia di guadagno o di ricchezza. Non fu un operaio incontentabile, pur essendo previdente. Non volle essere ricco, e non invidiò i ricchi. Sapeva essere sempre contento. Da uomo di fede trasformò la fatica quotidiana in un grande mezzo di elevazione, di merito, di esercizio di virtù.
Nutrire e crescere il Fanciullo Divino che si preparava a essere la vittima per la redenzione del mondo: questo era il motivo che rendeva sante e sommamente meritorie le fatiche di S. Giuseppe.
« Chi lo crederebbe? Un uomo acquista col sudore della sua fronte vestiario, nutrimento e sostentamento per il suo Dio! Mani consacrate, destinate a mantenere una vita così bella, quanto è glorioso il vostro ministero, e quanto mi sembra degna degli angeli la vostra sorte! Sudori veramente preziosi! » (Huguet). Col canto nel cuore e la preghiera sulle labbra, S. Giuseppe fu il più fortunato di tutti i lavoratori.
PRATICA. Stimiamo il lavoro. Lavoriamo con onestà, con diligenza, con pazienza, di buona voglia. Amiamo il lavoro. Santifichiamolo e rendiamolo meritorio vivendo abitualmente in grazia e offrendolo ogni giorno al Signore.
PREGHIERA. O Dio, Creatore delle cose, che hai stabilito la legge del lavoro al genere umano, concedici propizio che, sull'esempio e col patrocinio di S. Giuseppe, facciamo bene le opere che ci comandi e raggiungiamo il premio che prometti.
MARTIROLOGIO ROMANI. Solennità di san Giuseppe Lavoratore, Sposo della beata Vergine Maria, Confessore, Patrono dei lavoratori.
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domenica 30 aprile 2023
In primavera "fioriscono" doni per l'IC Isole Eolie. Il grazie della dirigente Fanti
La Dirigente scolastica dell’IC ISOLE EOLIE ringrazia di cuore chi sta contribuendo in vari modi al benessere delle nostre “piccole scuole” regalando ai bambini momenti di gioia e di condivisione:
L’Assessore Lucy Iacono e il delegato Stefano Rando che hanno portato alla Scuola di Filicudi gli “alberi per il futuro”;
L’associazione “Giovani Eoliani” con Domenico Palamara che ha incontrato i bambini di Filicudi per consegnare materiale didattico;
La famiglia Mollo che ha donato alla Scuola di Panarea 10 computer perfettamente funzionanti.
Queste iniziative ben rappresentano il carattere virtuoso dei nostri territori in cui singoli ed Associazioni collaborano con le Scuole per arricchire l’offerta formativa ed implementare le dotazioni didattiche, portando a studenti e docenti i gesti concreti di una comunità educante che crede nel valore della cultura e della formazione da costruire insieme.
GRAZIE !!!
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
IC ISOLE EOLIE
prof.ssa Mirella Fanti