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martedì 2 maggio 2023

Suolo pubblico. Associazioni di categoria "Non è un braccio di ferro ma un confronto e basta poco per raggiungere intesa"

COMUNICATO ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA 

Diversamente da quanto riportato dal Quotidiano di Sicilia che il 29 aprile scorso ha intervistato il Sindaco di Lipari Riccardo Gullo, quello con le Associazioni sul tema del suolo pubblico non è un braccio di ferro ma un confronto che parte da lontano e che ha dato vita a un tavolo tecnico voluto da ambo le parti; l’auspicio è che questo presto produca degli atti concreti.

Non si tratta di una contesa: si vince nell’interesse del territorio o si perde tutti insieme.

Ridurre questioni complesse a mere diatribe da bar o da social media non giova a risolvere criticità che impattano fragorosamente sul nostro tessuto socio-economico e interessano a cascata molte più persone di quanto non si pensi.

Si rischia, inoltre, nel più ampio confronto con le associazioni, oggi più che mai necessario su vari temi ancora in itinere, di creare un rapporto dualistico, adottando un approccio basato sull’errato assunto di fondo “noi-voi” che molto difficilmente assolverebbe in modo corretto e credibile alle esigenze e ai principi alla base di una regolare concertazione e programmazione negoziata in favore del territorio.

Così come avrebbe davvero poco senso creare o alimentare distanze tra piccoli imprenditori e fasce fragili della popolazione, laddove l’interesse comune non può che essere quello del progressivo miglioramento della qualità della vita della comunità puntando quindi alla necessità di ridurre le occasioni di disgregazione sociale. Va, per altro, ricordato che le Associazioni si sono anche rese disponibili a trovare soluzioni congiunte proprio in favore delle persone con difficoltà motoria, visto per altro che molte aree del centro storico di Lipari sono addirittura prive di marciapiedi.

Atteso che nel caso di specie le Associazioni rappresentano centinaia di aziende, composte da altrettante famiglie e posti di lavoro e sgombrato il campo dall’equivoco di fondo che le vorrebbe in contrapposizione con l’Amministrazione locale, occorre mantenere la questione sui binari di ciò che è possibile e auspicabile fare nell’interesse del territorio.

Il tavolo nasce (in gennaio), dall’esigenza condivisa di lavorare alla ricerca di proposte e soluzioni al tema del suolo pubblico con il duplice obiettivo di garantire tanto le esigenze di decoro, viabilità e ordine pubblico del territorio quanto quelle di erogare importanti servizi di accoglienza e di ristoro proprio a vantaggio della comunità e dei turisti che in centinaia di migliaia ogni anno visitano le Isole Eolie.

Va da sé che in contesti urbani come quelli micro-insulari - dove nei centri storici non è possibile creare nuovi volumi e dove la funzione produttiva si concentra quasi totalmente nei mesi estivi - l’impiego del suolo pubblico e l’impiego dei dehors non possa che costituire elemento imprescindibile per lo sviluppo e il sostentamento delle piccole aziende di famiglia del territorio, molte delle quali negli anni hanno organizzato gli spazi interni proprio in funzione di quelli esterni.

È stato, infatti, calcolato che a seguito dell’adozione del nuovo Regolamento Edilizio l’impatto su alcune aziende comporterà una contrazione della capacità produttiva pari a circa il 30%. Questa, in alcuni casi, determinerà una riduzione di circa il 25% della forza lavoro e in altri, addirittura, la mancata apertura del locale.

Nel lavoro di verifica della normativa ed elaborazione di proposte amministrativamente e tecnicamente applicabili, le Associazioni si sono mosse nel solco di dover comunque garantire un centro storico organizzato e ordinato, fruibile piacevolmente e in serenità da tutte le categorie di utenza. In quest’ottica, proprio rifacendosi ai dettami del codice della strada, si è avuto modo di dimostrare come il recente Regolamento Edilizio - approvato, “frettolosamente” e in totale assenza di confronto con le parti sociali, dal Consiglio Comunale lo scorso 29 settembre – risulti inutilmente ben più restrittivo rispetto alle stesse previsioni del codice della strada.

In buona sostanza – nel convincimento di poter così ottenere un centro storico più ordinato, avendo come riferimento principale gli eccessi verificatisi in passato sul Corso V. Emanuele di Lipari e dintorni - si è inteso utilizzare impropriamente la scure del Regolamento edilizio per ridurre ulteriormente la cornice operativa del vigente regolamento di Suolo pubblico, senza rendersi ben conto che tali eccessi non dipendono dall’assenza di regole più restrittive bensì dall’impossibilità (visti i pochi vigili disponibili) di riuscire ad effettuare tutti i controlli necessari per far rispettare quelle esistenti. Veniva, altresì, sottovalutato il fatto che imporre regole economicamente e socialmente insostenibili aumenta notevolmente il rischio che queste non siano rispettate oltre a rendere ancora più impegnativi i controlli.

Attraverso il Regolamento edilizio sono, quindi, stati superati in negativo alcuni parametri del Regolamento di suolo pubblico (approvato nel 2021 e emendato solo nel luglio 2022a) andando ad inserire dei distanziamenti maggiori per il passaggio dei pedoni oltre a ulteriori quanto sterili e iniqui parametri per l’assegnazione degli spazi: da un minimo di 35 mq ad un massimo del 75% dell’area interna di somministrazione. L’evidente iniquità di tali parametri risiede nel fatto che, per il primo parametro, a prescindere dalla superficie interna di somministrazione, di fatto fino a 47 mq, la quantità di suolo pubblico concedibile rimanga invariata (sempre 35 mq). Ma anche e soprattutto perché paradossalmente, con una limitazione così rigida (massimo 75%), applicata in maniera orizzontale, si penalizzano anche quelle attività che occupano suolo pubblico senza contravvenire alle norme del codice della strada né creare intralcio a pedoni, disabili e mezzi di soccorso.

Si è quindi avuto modo di far rilevare come anche il Regolamento di Suolo pubblico in vigore necessiti di alcune modifiche. Questo, infatti, prevede un divieto tout court al rilascio di autorizzazioni o concessioni per l'occupazione della sede stradale o di marciapiedi nelle isole di Panarea, Stromboli e Alicudi. Così come prevede che le gastronomie, gli esercizi di vicinato/asporto siano esclusi da ogni possibilità che venga loro concesso il suolo pubblico. È stato, infatti, rimarcato come per legge questi esercizi non possano essere discriminati rispetto alla concessione di suolo pubblico il cui utilizzo va, comunque, fatto escludendo il servizio assistito di somministrazione e la possibilità di abbinare ripiani e sedute. 

Adesso si assiste a un inspiegabile quanto inopportuna fase di stallo del confronto, visto che la stagione turistica è avviata e che ormai da tempo le Associazioni hanno prima elaborato e poi ulteriormente revisionato le loro proposte anche a seguito degli utili confronti con gli uffici comunali.

L’ultimo incontro risale al 27 marzo dopodiché, a detta del Sindaco, ci si sarebbe dovuti rincontrare a distanza di dieci giorni, ma ad oggi, nonostante i solleciti, tutto tace. Aumenta così il timore di dover affrontare la parte centrale della stagione turistica con regolamenti inadeguati che rischiano di risultare inutilmente dannosi per diverse piccole aziende del territorio (già in difficoltà a causa di un’economia asfittica e concentrata in soli pochi mesi l’anno) ma anche per i visitatori che in alcuni periodi rischieranno di non riuscire a trovare luoghi di ristoro adeguati e di dover utilizzare – loro sì – gli spazi pubblici in modo incontrollato e privo di servizi.

Eppure, concludono le associazioni, in attesa di una nuova convocazione, basta davvero poco per raggiungere un’intesa che getti le basi per un regolamento unico in grado di contemperare le esigenze di tutti.

D’altronde, ci si chiede, a cosa sarebbe servito all’Amministrazione avviare e portare avanti un confronto con le associazioni di categoria se non a produrre un risultato ottimale e opportunamente calibrato e condiviso rispetto alle posizioni di partenza?

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