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domenica 25 dicembre 2022

L'augurio dei Cantori Popolari delle Eolie e l'appuntamento di lunedì a Canneto con il "Presepe vivente cantato"

E’ attraverso i canali on line dei nostri notiziari locali che desidero a nome e per conto dell’Associazione “Cantori Popolari delle Isole Eolie”, che ho l’onore di presiedere, augurare a tutta la cittadinanza Buon Natale!!!!

Lo faccio consapevole del momento difficile che il mondo intero sta attraversando, pensando a chi soffre, a chi non potrà festeggiare, a chi avrebbe voluto trascorrere diversamente questo periodo.

Il Santo Natale è per tutti l’occasione per riscoprire una festa ricca di contatti umani, di testimonianze di amicizia, di affetto e condivisione.

Credo che questi sentimenti che lo contraddistinguono debbano essere coltivati  e vissuti sempre.

Il tempo che ci avvicina al Santo Natale e al nuovo anno ci porta a ripercorrere la memoria dei giorni passati, a volte più sereni a volte pieni di difficoltà portandoci a riflettere su quanto è stato realizzato, a ripensare alle azioni, a ciò che si è vissuto e a condividere con altri la speranza per un futuro più sereno.

Un Augurio particolare ai nostri giovani, ai quali dobbiamo dare fiducia e opportunità, perché si sentano coinvolti e diano il loro contributo alla crescita del paese.

Ed è questo l’obiettivo che i “Cantori Popolari delle Isole Eolie”, da sempre, si prefiggono.

Le nostre iniziative desiderano coinvolgere chiunque lo desideri, siamo e saremo sempre l’Associazione, per eccellenza, aperta a tutti.

Ed a dimostrazione di ciò, una eloquente testimonianza sarà data dal Presepe vivente, che insieme vivremo il prossimo 26 dicembre all’interno dell’area dell’ex campeggio in località Unci a Canneto.

Un lavoro curato nei minimi particolari, una zona diventata per l’occasione un vero e proprio villaggio, senza tralasciare nulla al caso.

Avrete modo di passare dalla bancarella del rame a quella del ciabattino, attraversando l’osteria, la macelleria, il falegname, la pescheria, i venditori di noci, castagne, dolci, il panettiere, il pizzaiolo e tanto, tanto altro ancora, sino a giungere alla capanna della Natività.

Un percorso toccante, emozionante, in un’atmosfera creata per l’occasione ed arricchita da luci, suoni, canti e nenie natalizie.

Un presepe da vivere, ed è proprio per questo che rinnoviamo a tutti voi l’invito a visitarlo, a condividere con noi questa iniziativa facendola propria e ponendola all’attenzione dei vostri figli, oltre che di voi stessi.

Una comunità unita e partecipe, è il regalo più prezioso che un paese possa desiderare.

Buone Feste!!!

Il Presidente

Rag. Giuseppe Bianchi


 

In Ricordo di Desirèe domani a Canneto

Oggi è il 25 dicembre


 

Bagnamare... fa acqua da tutte le parti...tanto per cambiare

Luminarie a Lipari

Accadde alle Eolie, 25 dicembre 2011: A Quattropani viene scoperto l'omicidio di Eufemia Biviano

Sorridiamo...


 

Natale 2022 alle Eolie (terzo gruppo di 12 foto)

Natale 2022 alle Eolie (secondo gruppo di 15 foto)

Tanti auguri di un felice e sereno Natale da tutti noi di Filicudi Wildlife Conservation!

Auguri di...

Buon Compleanno a Sabrina Mandina, Fana Salmieri, Massimiliano Di Losa, Enza Famularo, Peppe Favaloro, Giusy D'Auria




LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 25 dicembre 2022

Gli auguri del Centro Studi


 

Il suggestivo presepe di Giovanni Sardella nell'ipogeo sulla "Isa Conti". Video di Bartolo Ruggiero


 

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Buon Natale

Oggi: Natale del Signore

Oggi si apre il cielo, si squrciano le nubi e appare l'Emmanuele, Dio con noi. L'Eterno Padre l'aveva promesso, lo vaticinarono i profeti e per quattromila anni lo sospirarono i giusti. La venuta di Gesù avvenne come ci narra il Vangelo: 

« Essendo uscito in quei giorni un editto di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero, anche gli Ebrei dovettero andare nella loro città di origine per dare il loro nome. Giuseppe, essendo della regale stirpe di Davide, si recò con Maria in BetIemme, sua città nativa; essi erano poveri, non trovarono chi li accogliesse e furono costretti a riparare in una capanna. Quivi Maria diede alla luce e strinse al seno il divin Figlio, l'avvolse in poveri pannolini e l'adorò ».

S. Giuseppe condivideva i sentimenti di Maria. 

Il Figlio di Dio si era fatto uomo per salvare gli uomini e la sua nascita umile, povera, oscura fu illustrata da tali miracoli che bastarono a farlo conoscere da chiunque avesse il cuore retto. Ecco che un Angelo discese dal cielo ad annunziare la venuta del Redentore non ai re, non ai ricchi, nè ai grandi della terra, ma ad alcuni poveri pastori, i quali ebbero la felice sorte e la grazia di adorare per primi il Dio fatto uomo. 

I pastori passavano la notte nella campagna vicino a Betlemme alla guardia dei lori greggi quando l'Angelo del Signore apparve loro dicendo: « Non temete, ecco vi reco un annunzio che sarà per tutto il popolo di grande allegrezza: oggi nella città di David è nato il Salvatore, che è Cristo, il Signore. Ed ecco il contrassegno dal quale lo riconoscerete: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia ». 

E subito si unirono all'Angelo altri Angeli che lodavano il Signore dicendo : « Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà ». 

Quando poi gli Angeli sparirono in cielo, i pastori presero a dire fra loro: « Andiamo a Betlemme a vedere quanto è accaduto riguardo a quello che il Signore ci ha manifestato ». Andarono e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino giacente nella mangiatoia. E vedendolo si persuasero di quanto era stato detto di quel Bambino, e se ne tornarono quindi alle loro abitazioni lodando e benedicendo Iddio per tutto quello che avevano visto. 

PRATICA. Accostiamoci a Gesù Bambino coll'anima monda: oggi facciamo una buona confessione e una fervorosa comunione. 

PREGHIERA. Dio, che hai rischiarato questa notte sacratissima coi fulgori di Colui che è la vera luce, deh! fa' che dopo averne conosciuto in terra la luce misteriosa ne godiamo la presenza nel cielo. 

Santo Natale 2022: Il messaggio dell'Arcivescovo Mons. Fabio Dal Cin