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lunedì 4 novembre 2024
La liparese Caterina Cacace presidente della Società di neonatologia per la Regione Sicilia
Alla dottoressa Cacace le nostre congratulazioni
tel: 090.98 17 388
whatsapp: 333 81 59 745
mail: primigistorelipari@gmail.com
facebook: PRIMIGI STORE LIPARI
Prove tecniche alle Eolie per la nave veloce Ferdinando Morace di Liberty Lines
Ferdinando Morace è la quarta unità della serie di 9 navi ibride veloci che saranno consegnate entro la prima metà del 2026, capaci di navigare in modalità totalmente elettrica ad una velocità di 10 nodi per circa 30 minuti in prossimità della costa e successivamente ricaricare le batterie durante la navigazione in mare aperto quando grazie alla alimentazione proveniente dai motori termici, raggiunge velocità superiori ai 30 nodi.
Lipari, celebrata a piazza Mazzini la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate (video di Bartolo Ruggiero)
Alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate dedicheremo ampio spazio, a seguire, con le foto realizzate dal nostro collaboratore Bartolo Ruggiero
"Eureka, le soluzioni giuste per le tue comunicazioni e non solo.”
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U Marmuraru di Bartolomeo Basile, artigiano in Lipari - Via Francesco Crispi (Marina Lunga)
Lavorazione di marmi, graniti, soglie, scale, rivestimenti in pietra, pulitura bocciardatura, lavori edili e cimiteriali di ogni genere.
Artista della pietra locale con la scultura come hobby.
"La natura crea, io la modello: la mia professione ed esperienza, acquisita negli anni, tramandatami prima dal nonno e, poi, da mio padre, si vede in ogni lavoro che eseguo usando mani, testa, cuore e passione.
Massima puntualità e serietà per soddisfare le vostre esigenze"
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Contatti: 345 4239 640 - mail: bartolobasile74@gmail.com
Tanti auguri!
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Santo del giorno : San Carlo Borromeo
Dopo i primi studi, fu inviato all'Università di Pavia per il diritto; qui gli giunse notizia che un suo zio materno, il cardinal de' Medici, era stato fatto Papa col nome di Pio W. Dobbiamo riconoscere che egli cedette alquanto alle consuetudini mondane del suo secolo; ma la morte del fratello Federico gli mostrò la vanità delle cose umane, ed egli docile alla voce di Dio riformò completamente se stesso e i suoi familiari, dandosi ad una vita austera e penitente.
Poco più che ventenne fu creato cardinal segretario del Papa ed in seguito fatto arcivescovo di Milano. Come segretario lavorò con zelo indefesso per il Concilio di Trento, e poi per la pratica attuazione dei decreti di quel concilio.
Morto Pio IV, suo zio, S. Carlo lasciò Roma per recarsi alla sua sede arcivescovile allora ridotta in tale stato da scoraggiare qualsiasi tentativo di riforma; ma l'Arcivescovo non indietreggiò. Con prudenza e con fortezza si diede ad abbattere e poi a riedificare. Pubblicò subito i decreti del Concilio di Trento, praticandoli egli per primo : eliminò dal suo palazzo ogni pompa secolaresca e vendette quanto aveva di superfluo, dandone il ricavato ai poveri.
Sapeva che il mezzo migliore per riformare il popolo era quello di formare dei buoni sacerdoti, ed a questo scopo, seguendo le norme del concilio, fondò diversi seminari ed istituì la Congregazione degli Oblati.
Infiammato dal suo zelo apostolico percorse più volte la sua vasta archidiocesi per le visite pastorali. Sarebbe certo suggestivo poterlo seguire nei suoi innumerevoli viaggi a Roma, in Piemonte, a Trento, nella Svizzera e dovunque vi fosse del bene da compiere. Visitava i più celebri santuari che incontrava sul suo cammino, lasciando ovunque segni di grande pietà.
Però dove maggiormente rifulsero la sua carità e il suo zelo, fu nella terribile peste scoppiata a Milano, mentre egli si trovava in visita pastorale nel 1572. Tutti i personaggi più distinti fuggivano terrorizzati: San Carlo invece, tornato prontamente in città, organizzò l'assistenza agli appestati, il soccorso ai poveri, l'aiuto ai moribondi, dappertutto era il primo, ovunque dava l'esempio. Per invocare poi l'aiuto divino, indisse processioni di penitenza, alle quali partecipò a piedi scalzi e prescrisse preghiere e digiuni. Alla peste seguì la più grave miseria, e il santo prelato, dopo aver dato quanto possedeva, vendette i mobili dell'arcivescovado, contraendo anche forti debiti.
Nell'ottobre 1584 si ritirò sul monte Varallo per un corso di esercizi spirituali. Ivi s'ammalò e trasportato a Milano spirò il giorno 3 novembre.
PRATICA. Riconosciamo nei sacerdoti, e specialmente nei vescovi, il diritto di pascere le anime e condurre i popoli a Dio, e siamo docili alle loro direttive.
PREGHIERA. Custodisci, o Signore, la tua Chiesa colla continua protezione di S. Carlo, confessore e vescovo, sicchè, come la sollecitudine pastorale lo rese glorioso, così la sua intercessione ci renda sempre fervorosi nel tuo servizio.
Precisiamo al fine di non volere sembrare scortesi in caso di mancata pubblicazione che tutti i servizi, ad eccezione di ricerca e offerta lavoro (pubblicazione x48 ore) , ritrovamento o smarrimento di qualsiasi cosa, sono a pagamento.
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