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venerdì 17 maggio 2013

Lipari, 4 fratelli disabili disperati: ”Cura con staminali o eutanasia” (servizio e video-intervista)

di Veronica Femminino
Quattro fratelli uniti dallo stesso tragico destino, la distrofia muscolare facio-scapolo-omerale.
Una patologia terribile che disintegra i muscoli e con la quale devono fare i conti sin dalla nascita.
Palmina, Elena, Sandro e Marco hanno 41, 36, 35 e 31 anni. Tutti e quattro vivono su una sedia a rotelle – Elena è anche attaccata ad un respiratore – con la consapevolezza di avere una malattia progressiva e gravissima. La stessa che ha portato loro via il papà quando ancora erano piccoli e lo zio.
Era il 1980 e ai fratelli Biviano, prima a Genova e poi a Milano, viene diagnosticato il male che li affligge. Poco dopo nasce Marco, ha la stessa patologia anche lui.
Eppure questi ragazzi sono cresciuti cercando, sino a quando è stato possibile, di condurre una vita normale. Credendo e sperando, tra innumerevoli corsie di ospedale, che i progressi della scienza avrebbero prima o poi trovato la soluzione alla distrofia musoclare.Tutte le terapie tentate si sono rivelate vane, per loro non c’è alcuna prospettiva se non la morte, che nei soggetti distrofici spesso è determinata da una grave crisi respiratoria.
Un giorno, navigando in internet, Sandro viene a conoscenza del metodo Stamina del professore Davide Vannoni. Per i fratelli Biviano si apre la porta della speranza: forse quelle staminali mesenchimali tanto controverse ed osteggiate dalle istituzioni potrebbero guarirli.
Ma Palmina, Elena, Sandro e Marco non sanno ancora se potranno sottoporsi alla cura.
E nell’attesa che lo Stato decida per loro, lanciano tramite un video che sta facendo il giro del web e che vi riproponiamo, il proprio disperato appello: “Fateci curare con le staminali o ci recheremo all’estero per sottoporci all’eutanasia”.
Il 15 maggio la Commissione Affarsi sociali della Camera ha approvato un emendamento al decreto Balduzzi che autorizza la sperimentazione a base di staminali ma solo sotto controllo dell’Aifa e dell’Istituto superiore di Sanità.
Per i malati e le associazioni che si battono per le cure con staminali, quanto stabilito dalla Camera diminuisce la quantità di pazienti che si potranno curare. Poco chiaro inoltre, il criterio di ‘selezione’ degli ammessi ad infusione di staminali. Secondo quali parametri di valutazione verranno scelti? Come se non bastasse, le staminali di cui parla il ddl sono quelle trattate nei laboratori Gmp (good manifacturing practicies, ndr) che non sono quelle di Stamina. Ed i laboratori citati nel decreto devono disporre di requisiti tecnici e metodologici non previsti dal protocollo Stamina.
Per chi spera nelle staminali come unica opportunità terapeutica, l’incertezza su quanto accadrà procede a braccetto con il timore di non riuscire ad accedere alle cure.
Una condizione inaccettabile per chi chiede solo di vivere in modo dignitoso, come i fratelli Biviano.
“Siamo dimenticati dalle istituzioni ed emarginati dalla società – denuncia Sandro in esclusiva a BlogSicilia – se non ci permetteranno di curarci sceglieremo di morire, ma adesso. Non possiamo vivere aspettando una fine che per chi ha la nostra malattia è lenta e terrificante”.
Sandro, le cui condizioni di salute sono meno gravi rispetto a quelle dei fratelli, ci racconta la quotidianità di una quattro ragazzi a cui la vita ha già tolto tanto. Ad occuparsi di loro è mamma Provvidenza, che dopo aver assistito per anni il marito adesso deve prendersi cura dei suoi figli, diventando le gambe e le braccia che loro non possono più muovere e i sorrisi che faticano ad accennare per via dei muscoli paralizzati.
“Se non avessimo nostra madre – racconta Sandro – saremmo morti già da un pezzo. Ma da sola non può continuare a provvedere a tutte le nostre esigenze. La nostra vita è terribile ma anche la sua. Tra noi fratelli ci siamo confidati di aver pensato che sarebbe meglio morire”.
Come spesso accade, le istituzioni sono assenti all’appello. Malgrado la gravità della loro condizione, ai fratelli Biviano non è stata concessa alcuna assistenza domiciliare.
“Abbiamo chiesto al Comune – continua Sandro Biviano – di mandarci qualche ora al giorno a casa un’infermiera o un operatrice sanitaria che potesse aiutare nostra madre ad accudirci dal momento che non siamo autonomi in nulla. Soltanto promesse, nessuno ci ha mai ascoltato davvero. Non è mai venuta neanche un’assistente sociale per capire in che condizioni viviamo”.
Per Palmina, Elena, Sandro e Marco la normalità è un ricordo lontano. La loro vita si svolge soltanto tra le pareti domestiche, troppo complicato uscire da casa.
Avevano anche chiesto al Comune la donazione di un pulmino che permettesse loro di spostarsi tutti insieme “ci piacerebbe tanto – racconta ancora Sandro – fare un giro dell’isola, semplicemente per andare a prendere un po’ d’aria ma nemmeno questo ci è consentito”. Promesse anche stavolta perché il pulmino non è mai arrivato.
A volte anche nei piccoli centri, la solidarietà rimane solo una parola.
“Gli altri ci hanno sempre fatto sentire anormali – dice Sandro – guardandoci con sospetto o con compassione. In Paese tutti sanno che siamo quattro fratelli disabili ma nessuno viene mai a trovarci, a nessuno interessa sapere se siamo vivi o morti”.
La preoccupazione più grande adesso è Elena. Data la sua scarsissima capacità respiratoria, anche un’influenza potrebbe portarla via. E come se non bastasse, all’isolamento personale corrisponde quello geografico. A Lipari non c’è alcun ospedale ed in caso di emergenza bisogna aspettare l’arrivo dell’elisoccorso da Milazzo.
Per chi sta male, aumenta la paura e la vita appare ancora più appesa a un filo.
I fratelli Biviano ripongono tutte le loro speranze in Davide Vannoni, presidente di Stamina, e Marino Andolina, l’immunologo triestino pioniere del trapianto di staminali adulte in Italia e specializzato nel metodo Stamina. Saranno loro a seguire Palmina, Elena, Sandro e Marco nell’iter della lotta per le cure.
Dopo anni di silenzio e disperazione, i quattro ragazzi hanno trovato sostegno nella onlus catanese Sicilia Risveglipresieduta da Pietro Crisafulli, fratello di Salvatore, morto nel febbraio scorso in attesa che un giudice gli concedesse di curarsi con le staminali e Mauro Merlino, collaboratore dell’associazione.
“Vogliamo essere curati da Vannoni e Andolina – conclude Sandro – non ce la facciamo più ad andare avanti così, siamo stanchi e non è possibile che debba essere un giudice o lo Stato a decidere per la vita di altri. Vogliamo solo che ci venga data una possibilità. È un diritto che non può essere negato a nessuno”.
Il video integrale dell’appello di Sandro e dei suoi fratelli verrà trasmesso domani pomeriggio alle 18 a Grottammare (Ap) in occasione della conferenza stampa di presentazione del Movimento Vite Sospese che raccoglie i pazienti e le associazioni che chiedono che le cure con staminali mesenchimali vengano concesse a chiunque ne faccia richiesta.
IL VIDEO -APPELLO

Sidoti e "l'indirizzo politico"

Carissimi vorrei comprendere a che punto siamo messi con quel famoso "indirizzo politico" Delibera G.M. 89/2012 - Atto di indirizzo inerente modifiche alla organizzazione della macrostruttura comunale.
A parte che stiamo parlando di riorganizzazione delle funzioni comunali e non di organizzazione.
Avevo consigliato prima di tutto di redigere un organigramma, dell'organizzazione esistente che d'altronde dovrebbe essere reso anche pubblica nella casella trasparenza, per poi procedere con la rivisitazione delle singole posizioni analizzando le caratteristiche delle singole risorse (competenze, potenziale, attitudini, motivazioni, bisogni di miglioramento etc etc).
Ma lasciamo perdere i consigli che poi possono sembrare imposizioni sopratutto quando vengono trasferiti a soggetti che hanno una visione molto concentrata sull'individualismo e non sul gruppo.
Detto questo mi soffermo sugli obiettivi che si era prefissata questa amministrazione lo scorso 29 ottobre 2012 (ben 7 mesi fa):
a) obiettivo di semplificazione dell'organizzazione burocratica : A che punto siamo?
b) obiettivo di innalzamento dei livelli qualitativi dei servizi resi alla cittadinanza : A che punto siamo? Si richiamano termini come efficienza, efficacia ed economicità del servizio reso.... Qualcuno ha traccia o evidenza di questi benefici?
c) obiettivo di rivisitazione di compiti e funzioni delle posizioni organizzative nello spirito di una "maggiore" valorizzazione delle figure interne e nell'ottica della riduzione delle figure dirigenziali e di accorpamento di alcuni uffici: A che punto siamo?
d) obiettivo di rivisitazione della organizzazione in virtù di alcune richieste di potenziamento dei servizi inoltrate dai dirigenti di settore. A che punto siamo? Se guardo il settore finanziario deduco che siamo in alto mare!!!!
Gli atti dovevano essere predisposti entro il 31.12.2012... Possiamo avere notizie in merito??
Angelo Sidoti

Lo sbancamento al Cappero. Il signor Bertolini scrive a La Greca (Legambiente Eolie)

Egregio Dott. La Greca,
ho letto con vivo interesse la sua lettera sul sito eolnet.it, riferita ai lavori di sbancamento in località Cappero, e vorrei esprimerle il mio più grande apprezzamento per l'attenzione che rivolge all'isola di Lipari. Anch'io amo moltissimo le isole Eolie ed in particolare Lipari e vedere che ci sono persone che con scrupolo e attenzione non si stancano di coltivare il senso etico ed estetico necessari alla tutela delle bellezze naturali del nostro territorio, mi rende più ottimista per il futuro delle sette perle (otto con Strobolicchio).
I lavori cui lei fa riferimento potrebbero essere di pertinenza della mia proprietà, dico potrebbero perché appena sopra si stanno effettuando lavori di costruzione di una casa e lei nella sua lettera al Sindaco potrebbe riferirsi a questi lavori di sbancamento dei quali non ne sono responsabile in quanto non di mia proprietà. I lavori che ho fatto nella mia proprietà, sono stati esclusivamente agricoli, preventivamente e regolarmente autorizzati dall'Assessorato Regionale del Territorio e dell'Ambiente - Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana - Servizio Ispettorato Rip.le delle Foreste di Messina - Distaccamento Forestale di Lipari.
Vorrei inoltre porre alla Sua attenzione che i lavori consistono nel ripristino dei terrazzamenti originali, risalenti al 1800, in un'ottica di valorizzazione del territorio e con il fine ultimo di riportare agli antichi splendori i terreni interessati, che come lei saprà in passato erano tutti coltivati e ben mantenuti. Oltre ai lavori di ripristino dei vecchi terrazzamenti è stato impiantato un uliveto di 200 alberi di ulivo di qualità siciliana, e in ottobre è previsto di piantare numerose altre piante da fiore e da frutto, tutte rigorosamente autoctone, ad ulteriore pregio ed abbellimento della zona, che amo più di qualsiasi altra località. Ad ulteriore conferma del grande rispetto e attenzione che ho nei confronti di Lipari e del suo territorio, ho scelto di non piantare questi nuovi alberi prima dell'estate per evitare un eccessivo consumo d'acqua nei mesi critici di luglio ed agosto: saranno le piogge autunnali ad innaffiare naturalmente le piante e non sarà quindi necessario richiedere rifornimenti d'acqua supplementari.
I lavori di ripristino dei terrazzamenti agricoli sono ultimati, il terreno è già stato concimato e tra pochi mesi ricrescerà l'erba e i terrazzamenti saranno ricoperti di verde naturale, pertanto anche l'attuale impatto visivo dal mare scomparirà completamente.
Le assicuro che è soltanto mio interesse cercare di dare a questa terra la valorizzazione che si meritano i siti paesaggistici migliori del mondo.
Nell'attesa di conoscerla personalmente la prossima volta che sarò a Lipari, le porgo i miei più cordiali saluti
Silvestre Bertolini


Alla lettera del sig. Bertolini segue questa breve nota del dottor La Greca
Gentilissimo signore, La ringrazio per le informazioni fornitemi. 
come comprenderà non c'è nulla di personale ma semplicemente un'attività istituzionale di controllo sul territorio.
Nell'attesa di poterci conoscere le invio cordiali saluti
Giuseppe La Greca

Cimitero di Pianoconte. Il consigliere Fonti ha incontrato gli assessori Orto e Sardella

NELLA GIORNATA DI IERI 16 MAGGIO 2013, AVENDO PERSONALMENTE  INCONTRATO  GLI ASSESSORI ORTO E SARDELLA, NONCHE’  IL TECNICO COMUNALE GEOM. MEDURI, AI QUALI HO PER L’ENNESIMA VOLTA ESPOSTO IL PROBLEMA RELATIVO ALL’AMPLIAMENTO DEL CIMITERO DI PIANOCONTE. CONSIDERATO CHE AL 31/12/2012 NESSUN  IMPEGNO DI SPESA SPECIFICO E’ STATO POSTO IN ESSERE, CONSTATANDO CHE GLI STESSI, IN OSSEQUIO A QUANTO PREVISTO NELLA DELIBERA DEL C.C. N. 68 DEL 03/08/2010, STANNO PER PREDISPORRE GLI ATTI CONSEGUENZIALI E NECESSARI  AFFINCHE’ IN TEMPI RAGIONAVOLI, NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA,  SI POSSA FINALMENTE ADDIVENIRE ALL’APLIAMENTO DEL CIMITERO DI PIANOCONTE

Cimitero di Pianoconte. Le precisazioni di Biviano a Fonti

Riceviamo e pubblichiamo:
Il Consigliere Fonti ha perso un’altra occasione per stare in silenzio e ha preso per l’ennesima volta “un palo in faccia”.
Mi dispiace soprattutto che continui a screditare il lavoro altrui pur di ergersi unico paladino di una vicenda che non dovrebbe avere rivalità e guerre tra i poveri ma solo alleati.
A prescindere da questo, però, quando non si è certi di una cosa sarebbe più opportuno e intelligente, prima di sparare a zero e dire “nefandezze”,  avere  il buon senso di accertarsi con i propri occhi. O devo pensare che il Consigliere Fonti non sappia ancora leggere un bilancio o legga solo quello che gli conviene? Io personalmente non ci credo. Anzi, sono sicuro che gli abbiano dato solo delle informazioni sbagliate!!!
Se il Consigliere Fonti, infatti, avesse ben letto il bilancio comunale avrebbe scorto poco più su del capitolo che lui cita un ulteriore capitolo di euro 150.000 dedicato esclusivamente al cimitero di Pianoconte.  Il capitolo a cui si riferiva il sottoscritto, infatti, il 2730 “Ampliamento cimitero di Pianoconte”, non ha nulla a che fare con il cap. 2731 “ristrutturazione cimiteri, citato dal Consigliere Fonti.
Il capito 2730 è tutt’altro che generico. La somma di euro 150.000, infatti, prevista per l’anno 2012, è vincolata al solo cimitero di Pianoconte e non può essere più soggetta a variazioni.
Invito il consigliere Fonti la prossima volta a chiedere direttamente al sottoscritto.
La mia “alta esperienza finanziaria”, come dice lo stesso, mi suggerisce sempre di accertare personalmente qualsiasi informazione ricevuta prima di infangare o tentare di screditare una persona.
Al fine di rendere pubblica la verità e non le “nefandezze”  ho ritenuto opportuno allegare un riepilogo del Bilancio relativamente alla parte connessa al contributo regionale per gli investimenti 2012-2014.
Per quanto riguarda i vincoli legati al Patto di stabilità il Consigliere Fonti sembra avere scoperto l’acqua calda. E’ normale che le predette somme, così come tutti gli investimenti derivanti dal contributo regionale 2012 sono legate al Patto di stabilità, ma è altrettanto vero che le stesse possono essere comunque utilizzate dall’Amministrazione nella consapevolezza di accrescere ulteriormente l’obiettivo del Patto per l’anno corrente.
D’altronde, mi sembra che l’Amministrazione abbia già intenzione di utilizzare delle somme derivanti dal contributo regionale 2012 (circa 250.000 euro) per il “riordino dell’area portuale di sottomonastero” così come da Delibera di Giunta n.21 approvata in data 02/05/2013.
A tal proposito appare più sensato e urgente utilizzare prioritariamente le somme derivanti dal suddetto contributo per l’ampliamento del cimitero di Pianoconte.
Non intendo dilungarmi oltremodo, anche perché, come dice qualcun’altro, i miei atti sono a disposizione di tutti presso gli uffici del Comune.
Il mio impegno poi non è mai stato legato ai risultati elettorali, anche se sono stati sempre più che soddisfacenti, compresi a Pianoconte, anche se qualcun altro vorrebbe far credere il contrario a causa di una rivalità insensata. Per me esiste solo il bene comune e il Cimitero di Pianoconte, per il quale sono legato anche affettivamente, rappresenta il bene di tutti. Il resto lo lascio giudicare agli altri.
Cordiali saluti.
Giacomo Biviano

Fuoco dentro l'ex discarica di Lami. Intervento complesso e a rischio per i pompieri

Un grosso incendio si è sviluppato, intorno alle 13, in quella che è la ex discarica di Lami. Un incendio che ha  tenuto impegnati per oltre tre ore e mezzo i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Salvatore Pannuccio). I pompieri hanno  incontrato non poche difficoltà ad "arginare" il fuoco considerando l'impervietà della zona e il quantitativo di materiale "incendiabile" che si trova nella stessa discarica.
Alle  difficoltà logistiche va ad aggiungersi il notevole rischio per la salute dei pompieri(e di chi vive  nei pressi) costituito dal fumo sviluppatosi materiale seppellito (nel tempo) nella discarica, oltre a quello abusivamente depositato in questi ultimi anni da  ignoti. Per la cronaca vogliamo ricordare che la discarica di Lami, ufficialmente chiusa dal primo giugno 2007, non è stata mai bonificata e posta in sicurezza così come prevede la normativa in materia e costituisce una vera e propria "bomba ecologica". Anche perchè- approfittando della rete di recinzione ormai più che divelta- privati(abusivamente) hanno continuato a scaricare nel tempo qualunque tipologia di materiale.
Nel  dicembre del 2008 gli allora consiglieri comunali Francesco  Megna e Gesuele Fonti presentarono una dettagliata interrogazione allegando anche le foto dei fumi che fuoriuscivano dal sottosuolo della discarica stessa..
La situazione è rimasta però "stagnante": Infatti si avviarono le procedure di gara affinchè tecnici competenti in materia presentassero un apposito progetto per la bonifica del sito. La procedura-malgrado l'impegno profuso dagli organismi comunali  competenti- si bloccò poichè a fronte di una disponibilità  della Regione a finanziare il progetto, la stessa non partorì mai un decreto di finanziamento. Rendendo così, di fatto, non percorribile la strada della gara per la progettazione della  bonifica e messa in sicurezza. Da quel che ci risulta la Regione - alla quale compete  la bonifica del sito- ha istituito un gruppo che si occupa di tale tipologia  di progettazione ma, sino ad oggi, a quasi 6 anni di distanza, dalla chiusura del sito la discarica resta lì con tutto il suo potenziale di "bomba ecologica"
L'incendio di oggi - anche se dalle fonti ufficiali non trapela nulla - è più che probabile sia doloso. In ogni caso non è assolutamente dovuto ad auto-combustione del materiale nel tempo seppellito in discarica.
(nella foto d'archivio i fumi che fuoriescono dalla discarica)

Darsena turistica di Santa Marina Salina. La posizione dell'amministrazione Lo Schiavo dopo la decisione del Tar

COMUNICATO STAMPA
 In data 16 maggio 2013 è stata depositata l’Ordinanza del TAR di Catania, sez. III, con la quale il Collegio accoglie la richiesta di sospensiva presentata della SAFIM in merito al provvedimento di sgombero dalla Darsena Turistica di Santa Marina Salina emesso(giustamente) dall’Assessorato Territorio e Ambiente in ottemperanza a quanto previsto dal C.G.A. con sentenza di annullamento n. 462/2012 della Concessione Demaniale 121/0. Lo stesso TAR, si legge nel dispositivo, rinvia a giugno 2014 la prima udienza pubblica per la trattazione di merito(!), legittimando l’attuale gestore a continuare la propria attività senza alcun titolo concessorio.
“Siamo amareggiati ma non scoraggiati per questa decisione” dichiara il Sindaco Lo Schiavo “e riteniamo che le motivazioni addotte dal TAR di Catania siano insufficienti e prive di alcun fondamento, soprattutto quando l’accoglimento della domanda cautelare avviene per evitare danni economici all’attuale gestore, nelle more dell’espletamento di una nuova gara ”.
È utile ricordare che la concessione demaniale è stata annullata dal CGA e quindi oggi chi occupa la darsena non è titolato a farlo, se non per una sospensione degli effetti dell’ordinanza di sgombero stabilita dal TAR di Catania
“Ci rivolgeremo agli organi istituzionali competenti” continua il Sindaco “al fine di approfondire questa vicenda che appare come una burla della giustizia, evidenziando che, come cita un gruppo nato su Facebook che conta oltre 2600 aderenti, la Giustizia non va in Porto! Qualcuno risponderà dei danni economici che questa situazione sta arrecando alla Comunità Locale”

Aumento del seicento per cento del canone relativo alle concessioni di beni demaniali marittimi, specchi acquei e pertinenze demaniali maritttime

«Il canone base annuo relativo alle concessioni di beni demaniali marittimi, specchi acquei e pertinenze demaniali maritttime [...] è aumentato del seicento per cento rispetto alla corrispondente misura dell’anno precedente». È quanto contenuto in un decreto del presidente della Regione Siciliana n. 509 del 3 aprile 2013, emanato «su proposta dell’assessore al Territorio ed Ambiente di concerto con l’assessore all’Economia». Aumenta di sei volte il pedaggio che i privati devono pagare alla Regione per l’uso del litorale siciliano: dal lido balneare al pontile delle raffinerie, passando per porti turistici e attracchi di barche, ristoranti, alberghi e attività di acquacoltura. L’aumento si applica subito e ha valore retroattivo: dal 1° gennaio 2013, «ferma restando la maggiorazione del 4%, del 7% e del 10% relativamente alle aree a bassa, media e alta valenza turistica».
Dagli uffici della Regione dicono che finora per il demanio marittimo in Sicilia si pagava poco: in media 0,90-1,50 euro al metro quadro. Il riferimento iniziale è un vecchio decreto del ministero della Marina mercantile, il 299/89. Che fissava, ancora in lire, queste “griglie”: 1.600 lire (0,83 euro) al metro quadro l’anno per aree scoperte, 1,55 euro per aree occupate con impianti di facile rimozione e 1,86 euro per con impianti di difficile rimozione. Sulle aree concesse «per utilizzazioni turistiche o ricreative a uso pubblico» l’unico criterio è invece quantitativo, con un meccanismo per cui più grande è lo spazio occupato e meno si paga: si va da 0,83 euro/mq (per aree fino a 1.000 mq a 0,26 euro/mq (aree oltre i 5.000 mq).
Dagli anni’ 90 a oggi le tariffe hanno risentito di adeguamenti Istat e di un recente ritocco della Regione, nel frattempo diventata proprietaria del demanio marittimo, con un tetto massimo di rincaro fissato al 10% dalla legge regionale 15/2005. Col decreto del presidente Raffaele Lombardo del 3 febbraio 2009 si differenzia inoltre il canone in base alla “valenza turistica” del litorale: “alta” (tra cui Catania, Palermo, Messina, Taormina, Siracusa, Marina di Ragusa, Sciacca e tutte le isole minori), “media” (Pozzallo, Marina di Modica e Milazzo, ad esempio) e “bassa” (Gela, Priolo, Fiumefreddo, Licata per citarne alcune). Lo stesso decreto recepisce l’aumento rispettivamente del 10%, 7% e 4% nelle tre tipologie, stabilite dal decreto n. 163 del 23 ottobre del 2008. L’assessore Sebastiano Di Betta aveva prorogato al 2015 tutte le concessioni, «in vista dell’entrata in vigore della direttiva Bolkestein dell’Ue sulla liberalizzazione dei servizi interni».
Alcuni esempi. A Mondello lo stabilimento della Società Italo Belga paga 42.314 euro l’anno per 39mila mq di concessione, fatturando circa 7 milioni di euro, mentre il La Torre sborsa un canone di 10.275 euro l’anno per 7.500 mq, dichiarando nel 2010 incassi per 9 milioni. Alla Plaia di Catania i casi del Lido Azzurro (44.858 euro per oltre 50mila mq, fatturato di 1,4 milioni), del Villaggio turistico europeo (25mila euro per 33mila mq) e del Lido America (18.550 euro per 22.500 mq); nel Siracusano, a Fontane Bianche il Lido Sayonara sborsa meno di 10mila euro l’anno per 7.240 mq e lo Yacht club di Marzamemi un euro al mq per complessivi 18.000; a Giardini Naxos lo stabilimento Cacciola scuce in media un po’ di più: 17.142 euro per 13.500 mq. La Regione nel 2011 incassava 11 milioni per 922 chilometri lineari di costa, con una media di 5.300 euro per gestore, meno di un terzo rispetto ai 18.585 del Veneto. E poi c’è il cosiddetto “canone ricognitorio” – riservato a istituti culturali, enti pubblici, ordini religiosi e associazioni sportive dilettantistiche – con ulteriori “sconti” dal 50 al 90% rispetto alle tariffe base.
Ed è proprio da qui che parte la crociata dell’assessore regionale al Territorio e ambiente, Mariella Lo Bello: «Abbiamo voluto allineare la Sicilia al resto d’Italia, adeguando canoni che erano scandalosamente bassi rispetto sia al valore del demanio, sia al raffronto con altre realtà». Lo Bello stima in «dieci milioni di euro circa, comprese multe e contenziosi» la posta oggi incassata dalla Regione, «tutto compreso, dai lidi agli alberghi, fino ai pontili delle raffinerie». Una cifra «irrisoria, pari al fatturato di un singolo lido di Mondello». La stima dell’assessore è di arrivare a 52 milioni sin da quest’anno.
Alla Regione è arrivata una risposta molto dura da parte dei vertici regionali di Federalberghi (Nico Torrisi), Fipe e Sindacato Balneari (Dario Pistorio), Confesercenti (Vittorio Messina), Federazione italiana balneari (Antonello Firullo), Faita (Giuseppe Zingale) ed Ente regionale turismo siciliano (Pietro La Torre): «La scelta del governo di aumentare i canoni in modo indiscriminato è omicida nei confronti delle imprese turistiche». A Crocetta ricordano che «non siamo petrolieri, ma piccole e medie imprese locali impegnate in un settore strategico per lo sviluppo della Sicilia. Va posto immediato rimedio a questo provvedimento abnorme e sollecitiamo gli assessori al Turismo e alle Attività produttive a fare sentire la propria voce». I rappresentanti di categoria invitano «il presidente Crocetta e l’onorevole Trizzino a dare notizia pubblica del lungo elenco di soggetti che beneficiano dei cosiddetti canoni ricognitori spiegandone la logica» e, condividendo «le ragioni del presidente di Confindustria Montante nel lamentare la totale assenza di attenzione per il mondo delle imprese nella Finanziaria», minacciano di «passare dalla critica ancora costruttiva alla sfiducia di fatto alla giunta regionale se non ci saranno radicali inversioni di marcia nelle sue politiche».
Per inciso, vengono colpite anche le aziende petrolifere, già soggette al raddoppio delle royalties sull’estrazione di idrocarburi. In questo caso a essere colpita sarà la raffinazione. Per intenderci, il gruppo Eni – con quattro diverse società – è titolare di decine di concessioni demaniali marittime per cui paga circa 2,5 milioni di euro l’anno (di cui un milione per la diga foranea di Gela, per la quale il canone arriverà a 7 milioni). E anche i russi di Lukoil, che a Priolo hanno rilevato Isab dal gruppo Erg, dovranno farsi i conti, visto che per uno dei due pontili aretusei si parla di oltre mezzo milione di canone, pronto a schizzare oltre 3 milioni

E per souvenir...escrementi di cane. La lettera di Caterina Conti


Al Sig. Sindaco, All’Assessore alla Viabilità, Al Comandante dei Vigili Dott. Blasco



Vi sono delle problematiche che possono essere risolte senza alcuna spesa ma solo con il senso di collaborazione, di civiltà , e di responsabilità dei cittadini.
Tutti noi amiamo gli animali, e ognuno di noi ne ha qualcuno in casa.
E’ assolutamente inammissibile che facendo una passeggiata di giorno , di sera nelle nostre strade e specialmente sul corso principale, ci si imbrattano i piedi con escrementi di cane.
Come si fa? Queste decine e decine di persone, che percorrono le nostre strade non ricorderanno la bellezza dei nostri colori ,dei Faraglioni, dei panorami  e di tutto quello che noi riteniamo facciano parte del nostro patrimonio, ma ricorderanno principalmente il disappunto , la difficoltà, il fastidio di doversi ripulire scarpe e piedi.
E allora che facciamo? Io ho riscontrato questo ricordo con molte persone con le quali ho chiacchierato e che mi hanno detto le impressioni di questo viaggio.
Stando nell’argomento , dove è finita la nostra proverbiale cortesia? Ho l’impressione che in alcuni locali si stia perdendo anche quella.
Cordiali saluti
Caterina Conti

Sbancamenti al Cappero. Dopo Legambiente interviene il Codacons


COMUNICATO STAMPA
In ordine ai lavori denunciati da Legambiente nella località Cappero interviene il Codacons precisando quanto segue. Dalla foto pubblicata on line sui siti giornalistici locali sembra evincersi che i lavori a valle dovrebbe rientrare nella zona TO1 del Piano Territoriale Paesistico. Ai sensi dell’art. 13  del precitato piano nelle zone TO1 le attività compatibili in regime di recupero sono: attività agrituristica nel rispetto della normativa di settore vigente, senza aumento di volumetria, fatto salvi limitati ampliamenti per attrezzature igienico-sanitarie, ove non esistenti; restauro e compatibilizzazione paesistica dei detrattori; recupero sentieristica storica; recupero edilizio senza ampliamento e senza variazione tipologica, fatti salvi limitati ampliamenti per attrezzature igienico-sanitarie, ove non esistenti.
Le attività non compatibili sono:  attività estrattiva; attività residenziale, residenziale turistica, extra-alberghiera, attività ricettiva alberghiera, campeggi, ove non esercitate in strutture già esistenti; nuove infrastrutture, servizi per funzioni pubbliche; demolizione e ricostruzione dei ruderi esistenti; recupero edilizio con variazione d'uso che comporta ampliamenti e variazione tipologica; nuova edificazione. Dalla foto sembra che, con riferimento all’intervento posto a valle, si sia effettuata una nuova edificazione accanto alla villa già esistente e che si stiano realizzando degli sbancamenti. L’intervento realizzato a monte, invero, sembrerebbe rientrare nella zona RES. Ai sensi dell’art. 34 del PTP il RES è il regime di restauro paesistico areale con indicazione delle tipologie di detrattori da compatibilizzare.
In tale area sono compatibili solo in regime di recupero le seguenti attività: recupero sentieristica storica; restauro o compatibilizzazione paesistica dei detrattori; recupero edilizio senza ampliamento e senza variazione tipologica, fatti salvi limitati ampliamenti per attrezzature igienico-sanitarie, ove non esistenti; servizi per funzioni pubbliche entro edilizia di recupero. Le attività non compatibili sono: attività estrattiva; attività residenziale + turistico-alberghiera + extra-alberghiera, ove non esercitate in strutture già esistenti; recupero edilizio con variazione d'uso che comporta ampliamenti e variazione tipologica; nuove infrastrutture; nuove edificazioni. Appare quindi necessario se si stia realizzando o meno una nuova edificazione o comunque un recupero edilizio con ampliamento. Dalla lettura del PTP, inoltre, sembrerebbe che non sia compatibile l’attività residenziale ove non esercitata in strutture già esistenti  nonché la variazione tipologiche e  dunque la presenza di un rudere mai destinato ad abitazione ma per esempio a magazzino non dovrebbe permettere un recupero/ristrutturazione  per uso residenziale.
Va altresì osservato che il PRG prevede che gli ampliamenti per l’eventuale realizzazione di attrezzature igienico sanitarie ove non esistenti (dizione che dovrebbe limitarsi al solo bagno) sono limitati in  20 metri cubi (pari ad una superficie di  circa 7 mq). Si soggiunge, infine, che l’intera area del Cappero rientra nell’ambito della zona ZPS (Zona a Protezione Speciale) ed è un sito SIC.(Sito di Importanza Comunitaria). Dalla foto, inoltre, sembra che si stiano effettuando degli sbancamenti. Nelle zone protette, inoltre, tra le quali dovrebbe rientrare la zona ZPS del Cappero, la legge prevede che sono vietatel'esecuzione di nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti, qualsiasi mutamento dell'utilizzazione dei terreni con destinazione diversa da quella agricola e quant'altro possa incidere sulla morfologia del territorio, sugli equilibri ecologici, idraulici ed idrogeotermici.
Si allegano per eventuali raffronti una foto scannerizzata tratta da “Sicilia e le Isole Minori Le spiagge e le coste più belle” edizioni Istituto Geografico de Agostini 2005 – 2007 con una bella visuale dell’area del Cappero e delle foto dell’area scattate negli anni 2011/2012 ove sembra evincersi un notevole mutamento del paesaggio. Si auspica quindi,  - conclude l’avv. Antonio Cardile Presidente del Codacons Messina -  che trovi accoglimento l’appello di Legambiente e siano attentamente verificati i lavori eseguiti negli ultimi anni nella zona del Cappero

A proposito del portavoce del sindaco (di Aldo Natoli)

Trovo giusta l'osservazione del Dott. Angelo Sidoti. Il Portavoce deve  riportare integralmente la domanda posta indicando il nome del richiedente.
E la risposta, abbastanza sintetica, deve ovviamente soddisfare la domanda posta. Altrimenti sarebbe più corretto trasformare la rubrica del portavoce  da "Il Comune risponde" a " L'Amminitrazione informa". 

Ritengo anche che la risposta dovrebbe pervenire all'e-mail dell'interessato, o riportata nel sito del Comune e non pubblicata soltanto sui giornali on-line, altrimenti, ripeto, bisogna cambiare il titolo all'iniziativa che ritengo interessante.
Comprendo benissimo che la pubblicità è l'anima del commercio. Ma almeno salviamo.....
Aldo Natoli 

Russo a Giacomantonio: "Per i loculi del cimitero di Lipari nessun sequestro. Verifichi i reali motivi del ritardo"

Egr. Dott. Giacomantonio, 
riguardo a quanto da Lei riportanto nella rubrica "Voi chiedete, l'Amministrazione Risponde", vorrei contribuire alle Sue conoscenze sull'argomento in oggetto, evidenziando che i loculi interessati dalla Stumulazione per la loro demolizione e ricostruzione nell'ambito del Porject financing portato avanti dal Comune, sono stati oggetto nel 2011 da un'azione della Magistratura che ha indagato il sottoscritto e l'impresa Biviano (fatti riportati dai giornali online) che però non le ha mai sottoposto a sequestro preventivo gli stessi tanto che gli uffici comunali hanno provveduto a stumulare le salme presenti. Probabilmente Lei lo avrà già fatto, ma se così non fosse dovrebbe informarsi presso il servizio Cimiteriale per verificare i reali motivi del ritardo a demolire nonostante un Ordinanza Sindacale abbia sancito la pericolosità degli stessi
Dottor Domenico Russo

Compagnia delle isole acquista aliscafo "Fabricia"

E' stato acquistato dalla Compagnia delle isole (ex Siremar) dalla società Toremar un aliscafo rhs 160 f  (si tratta di un mezzo veloce della "generazione Mantegna/Masaccio".
Il mezzo, in atto si trova per il disbrigo delle pratiche necessarie all'isola d'Elba.
L'aliscafo "Fabricia" conta su 210 posti e, ultimate queste operazioni, sarà trasferito in Sicilia.
L'operazione di trasferimento vedrà al comando l'eoliano Renzo Russo (nella foto)

Assemblea operatori ecologici slitta a domani

Slitta a domani, sempre alla stessa ora, l'assemblea degli operatori ecologici eoliani prevista per quest'oggi alle undici.
Come si può leggere nel nostro giornale gli operatori ecologici, di comune accordo con le organizzazioni sindacali, hanno indetto una giornata di  sciopero per il 29 maggio a causa del mancato pagamento delle ultime mensilità.

L'assessore Stancheris punta sul territorio. "Ticket-afferma-va riproposto"

Un tesoretto di 276 milioni di euro da spendere entro il 2015 con la progettazione di nuovi piani per l’internazionalizzazione o della comunicazione, in partnership con le attività produttive della collega Linda Vancheri per gli incentivi agli imprenditori del settore alle prese con una crisi senza precedenti.
L’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris detta la linea del suo assessorato, dopo aver fatto fronte allo stillicidio di tagli nella finanziaria regionale che ha colpito, ad esempio, i teatri siciliani. Su cui ha un’idea precisa: il gran numero di personale a disposizione che non può essere sacrificato lavorerà territorialmente raccogliendo le idee progettuali sulle programmazioni a lunga scadenza. Perché Stancheris riconosce che il taglio ai teatri giunto nel mezzo della programmazione causa problemi ai cartelloni artistici già definiti degli Stabili e dei teatri privati. E per questo nel futuro, la programmazione sarà triennale per garantire la possibilità di ingaggiare i grandi artisti con la sicurezza della copertura finanziaria.
Punta molto sul territorio, inoltre, l’assessore bergamasca, già braccio destro del presidente della Regione Rosario Crocetta che annuncia anche: “Il Circuito del Mito non esisterà più. Punto invece alla proposta delle specificità siciliane, ma anche ai grandi artisti che i comuni riusciranno a programmare e farsi finanziare dall’assessorato che molto lavorerà con i finanziamenti europei che sono la massima parte della nostra dotazione più che ridimensionata in finanziaria”.
Ma è il tema della “desertificazione” che tiene banco: all’arrivo in assessorato alle prese con la rendicontazione dei progetti finanziati dal Por,l’assessore ha verificato la mancata rispondenza dei progetti – per un totale di 19 milioni di euro sulla programmazione in corso e in fase di verifica per il programma di Agenda 2000 – alle richieste di qualità della commissione europea. Programmi che non potranno essere certificati, specie nel settore della comunicazione e che ricadranno in parte sui costi vivi della Regione. “Progetti – dice a BlogSicilia – che in parte saranno sanati ma che in partenza non potevano essere finanziati come sta verificando il controllo ex post dei nostri uffici”. E i responsabili: “Certamente ci sono delle corresponsabilità – dice la Stancheris – e già prima del mio arrivo l’assessore Battiato aveva avviato il turn over di quei dirigenti che non sono più in assessorato”.
Sui ticket, poi, non ha dubbi: la norma che introduceva la possibilità di un ticket d’ingresso alle isole minori fino ad un massimo di 5 euro bocciata dal commissario dello Stato va riproposta. “La bocciatura è arrivata mentre stavamo proponendo un ticket anche per le risalite sui vulcani. Penso che un biglietto di accesso a beni dell’umanità per salvaguardarne il valore di patrimonio naturalistico e paesaggistico delle isole Eolie o dell’Etna sia il minimo. Anche per garantire la copertura di quelle attività di sicurezza che servono sia ai comuni che gestiscono tali beni, sia ai turisti che ne fruiscono”.
Dall’Etna, poi, la Stancheris è appena tornata dopo la premiazione dei nuovi maestri di sci: “Figure indispensabili per garantire i servizi i qualità ai turisti. Sono stata sempre d’accordo con l’approvazione del collegio dei maestri di sci siciliani”. I servizi, infine, sono il nodo centrale dell’immagine turistica dell’Isola: “Siamo in un totale stato di degrado. A Pasqua le spiagge erano ancora non attrezzate. Si pensa, erroneamente, che i turisti arrivino solo in luglio e agosto. Utilizzeremo i forestali visto che ne abbiamo a sufficienza da utilizzare per la pulizia delle spiagge tutto l’anno. La Sicilia vive un po’ di rendita per la sua bellezza. Ma la bellezza non paga più, il turista cerca anche qualità. Dobbiamo essere in linea con le esigenze di un mercato sempre più esigente”.

CROCETTA FIRMA INTESA A ROMA “IN ARRIVO 130 MILIONI PER LA SICILIA”

Il presidente Rosario Crocetta e’ stato a Roma dove ha firmato un protocollo di intesa tra Regione siciliana e il Ministero della Coesione Territoriale, alla presenza del ministro Carlo Trigilia e dell’assessore ai Beni Culturali Maria Rita Sgarlata. Attraverso la sottoscrizione di questo accordo, viene ridefinita la governance del Poin.
“Si tratta un programma di risorse comunitarie che da lungo tempo erano inutilizzate per difficolta’ del modello organizzativo, difficolta’ che sono state risolte e superate grazie a questa intesa Stato-Regione, fortemente voluta dal governo e che rende disponibili ingenti risorse, pari a 130 milioni di euro in fase di programmazione e destinati al potenziamento degli attrattori culturali in Sicilia”, sottolinea il governatore. I fondi potranno essere destinati alla realizzazione di poli museali di eccellenza nei centri maggiormente significativi dal punto di vista culturale e turistico della Sicilia.

Lipari. Incidente in galleria tra un'auto e uno scooter

Incidente nella  galleria tra Lipari e Canneto. Si è verificato intorno alle 8 e 40 di oggi. Un'auto (una Fiat Panda) ha tamponato un motociclo. Lo  scooterista è finito a terra  ed in suo soccorso è intervenuta l'ambulanza del 118 che, proprio mentre scriviamo, lo  sta trasferendo, dopo gli accorgimenti del caso, all'ospedale di Lipari.
Sul posto anche una pattuglia della Guardia di Finanza in transito. E' intervenuta la polizia municipale (ispettore Portelli B., vigili Castrogiovanni e Grella) che sta effettuando i rilievi del caso e disciplinando il traffico autoveicolare. Al momento, il tempo necessario per i rilievi e la rimozione dei mezzi, il  traffico da Canneto per Lipari è dirottato sulla strada di Serra.

Messina, i candidati a sindaco scendono a sei

Scendono a sei i candidati alla sindacatura. Ieri, a tarda sera, infatti, la Commissione elettorale circondariale intercomunale ha escluso la lista dell’imprenditore Angelo Villari. Alla base il ritardo di due minuti con cui la lista “Cambiamo tutto” era stata presentata mercoledì mattina. La scadenza era infatti prevista alle 12, mentre Villari ha consegnato tutto un paio di minuti dopo, come accertato dal segretario generale Santi Alligo e dai vigili urbani. In lizza restano dunque Felice Calabrò (Pd, Udc, Megafono, Sel, DR), Enzo Garofalo (Pdl, Fratelli d’Italia), Renato Accorinti (Cambiamo Messina dal Basso), Maria Cristina Saija (Movimento 5 Stelle), Gianfranco Scoglio (Nuova Alleanza) e Alessandro Tinaglia (Reset!). Ma la commissione ieri ha passato al setaccio anche le altre liste. E il day after della presentazione dei “concorrenti” alle cariche di sindaco, consigliere comunale, presidente e consigliere di Circoscrizione è stato solo leggermente meno frenetico di quello precedente. Con emissari dei vari gruppi politici – che parteciperanno alla tornata elettorale del 9 e 10 giugno – presenti a Palazzo Zanca, alcuni col volto teso. Molti con in mano carpette con le carte richieste di volta in volta dai commissari per l’integrazione dei documenti presentati il giorno prima. La commissione, come detto, è rimasta riunita fino alla tardissima serata di ieri, perché in effetti in diverse liste sono stati riscontrati dei problemi. Come avvenuto in altri comuni della provincia, ad esempio, la modulistica presentata non era quella aggiornata all’ultima circolare regionale e questo ha costretto gli uffici a chiedere di regolarizzare le varie posizioni entro 24 ore. E alla fine è stata presa la decisione di escludere Villari, una scelta che ha richiesto grande attenzione. Perché l’ultimo precedente messinese di una lista esclusa, quella dei “napoletani” socialisti del 2005, comportò un contenzioso al Tar culminato con l’annullamento delle elezioni, la decadenza del sindaco del tempo, Francantonio Genovese, e l’arrivo del commissario Gaspare Sinatra. Una strada, quella dell’ennesimo commissariamento di un Comune che ha visto tre sindaci decadere in dieci anni, che nessuno vuole neanche lontanamente immaginare. Ma al vaglio della commissione ci sono anche altre tre liste presentate al Consiglio comunale, per le quali è stata richiesta un’integrazione di documenti che dovrà essere presentata oggi (tra queste quella del Megafono). L’ufficializzazione di candidati e assessori designati ha, intanto, rinnovato alcune polemiche di carattere squisitamente politico, stavolta, e non tecnico- burocratico, già venute fuori nelle settimane scorse. In particolare all’interno del centrosinistra, dove i rappresentanti della lista “La Farfalla”, che ha tra i suoi promotori il pur non candidato ex segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, tornano a farsi sentire. Il più duro è stato Emilio Fragale, candidatosi insieme a Grioli alle primarie che hanno eletto Felice Calabrò candidato sindaco e già polemico in quella fase. Fragale ha dichiarato senza mezzi termini di var «preso atto della considerazione pari a zero che nei nostri confronti ha Calabrò e della cecità e aridità che lo circonda. Pertanto, nel rispetto delle posizioni di ciascuno, il mio impegno nei confronti del candidato sindaco “apparentato” sarà proporzionale alla sua considerazione, cioè zero». Fragale, di fatto, si tira fuori, lamentando l’assenza di risposte rispetto ad una serie di questioni sollevate nelle scorse settimane, dal coinvolgimento nell’elaborazione del programma al confronto sugli assessori designati, che “La Farfalla” avrebbe voluto che si nominassero tutti in prima battuta. Anche Grioli, mercoledì, era stato duro nel suo sfogo su Facebook: «Ancora scelte non concertate e calate dall’alto sui quartieri, sulla composizione delle liste e sul programma. Non siamo noi a voler creare contrapposizioni e chi vuole continuare su questa strada è chi le genera. Abbiamo offerto il contributo di una lista chiedendo solo buona politica. Non ci appartiene questo modo di fare politica. Per le nostre scelte combatteremo fino alla fine». “La Farfalla” abbandona Calabrò? Ieri il movimento si è riunito, confermando tutte le perplessità ma anche l’appoggio “condizionato” a Calabrò. «La posizione di Fragale è personale – spiega Grioli – ma rispetto è chiaro che ad oggi la mano che noi abbiamo proposto di dare, non è stata riconosciuta fino in fondo».
Sebastiano Caspanello

Darsena Turistica si Santa Marina Salina accolta la richiesta di sospensiva della Safim

Il Tar di Catania  ha accolto, in attesa della gara, la richiesta di sospensiva della Safim al provvedimento di sgombero dal porto turistico di Santa Marina Salina  avanzata da parte dell'assessorato regionale. 
Ha fissa per la trattazione di merito del ricorso la prima udienza pubblica del mese di giugno 2014
Il Comune di Santa Marina presenterà appello

giovedì 16 maggio 2013

Operatori ecologi senza stipendio. Sciopero il 29 Maggio


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Operatori ecologici. Assemblea domani

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Collegamenti. Un mezzo veloce dell'Ustica sta collegando Milazzo con le Eolie

Un mezzo dell'Ustica Lines è in viaggio da Milazzo verso Vulcano-Lipari-Santa Marina Salina. Il mezzo, una volta giunto a Salina farà ritorno a Lipari. Si tratta dell'unico collegamento veloce del pomeriggio che sta consentendo a molti eoliani di fare ritorno a casa.

Filicudi. Impegnativo soccorso per i volontari della Croce Rossa. E la guardia medica fa di tutto


Impegnativo soccorso oggi per i volontari  della Croce Rossa di Filicudi. 
I volontari hanno  raggiunto a piedi un turista in località Fossa delle Felci, in cima alla montagna più alta dell’isola a circa 700 mt di altezza. 
Il turista, mentre effettuava un’escursione, è scivolato provocandosi una sospetta frattura alla tibia che non gli ha permesso di continuare il cammino.
Pronto è stato l’intervento dei soccorritori della Croce Rossa: Franco Cannistrà, Dario Sarpi, Davide Rando e Letterio Di Pietro, aiutati anche da altri due ragazzi del luogo, Maurizio Lopes e Cristian Spanò che gli  hanno immobilizzato l’arto sul luogo e poi, con grande difficoltà, lo hanno trasportato per circa quattro ore lungo sentieri impervi e scoscesi della montana fino alla locale Guardia Medica dove il paziente è stato visitato e inviato tramite l’elicottero del 118 in ospedale.
Ancora una volta ci si rende conto di quanto sia importante il ruolo di questi volontari in supporto al servizio di Guardia Medica che per
 altro, al di fuori delle sue proprie funzioni, si occupa anche di far fronte alle emergenze che accadono, essendo l’unico presidio medico di assistenza sul territorio.

Cimitero di Pianoconte. Fonti replica a Biviano: "Non esiste nessun specifico finanziamento"

Gent.mo Direttore,
Non volevo e forse non dovevo, ma le fandonie raccontate per giustificare chissà che cosa da parte del consigliere Giacomo Biviano, che non perde occasione per osannarsi, relativamente alla  questione riguardante il cimitero delle frazione di Pianoconte, mi impongono di replicare.
Non volevo, perché la gente di Pianoconte ha sentito bene cosa lo stesso ha promesso sul sagrato della chiesa di Pianoconte, sapendo giudicare, a priori, “le promesse” nonché, chi è stato sempre vicino agli abitanti della frazione, con i fatti. Il risultato elettorale dello scorso 6/7 maggio 2012 ne è testimone.
Gli atti prodotti e citati da questo consigliere comunale sono a disposizione di tutti nei vari uffici, ma non me ne vanto, ho solo fatto il mio dovere, in questo caso per la mia frazione, indipendentemente dal risultato ottenuto.
La verità è che ad oggi non esiste “nessuno specifico stanziamento”  relativamente al cimitero di Pianoconte, infatti, non esiste nessun impegno di spesa sul capitolo di bilancio 2731 (cimiteri). Esiste solo un impegno di spesa generico (per tutti i cimiteri) di € 150.000, così suddivisi: anno 2012 € 30.000; anno 2013 € 20.000; anno 2014 € 100.000 (pluriennale)
Ha spiegato, dall’alto della sua esperienza in materia finanziaria, il consigliere Biviano che  sono disponibili solo € 20.000 (anno 2012)  in quanto per gli anni successivi gli stanziamenti possono essere modificati in aumento o in diminuzione? Ha spiegato che, in ogni caso le predette somme sono vincolate dal patto di stabilità? E qui mi fermo.
Forse non dovevo replicare, perché  quanto si parla di un argomento così importate, che tocca la sensibilità di molti miei concittadini, ai quali poco importa  la polemica ma attendono fatti concreti, sarebbe meglio tacere.
Gesuele Fonti

Il portavoce...Le osservazioni di Angelo Sidoti

Solo una piccola nota per l'amico Michele oggi portavoce del Sindaco. Ritengo che la firma di chi ti scrive dovrebbe essere resa pubblica a tutti visto che si tratta di un botta e risposta.
Dove però la domanda è breve e la risposta una vera e propria relazione.
Sarebbe più utile raccogliere i quesiti e fare delle comunicazioni a tema settimanali e non giornaliere.
Questo è quanto richiama la norma sui portavoce.  Legge 7 giugno 2000, n. 150
"Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni"
Art. 7. (Portavoce)
1. L'organo di vertice dell'amministrazione pubblica può essere coadiuvato da un portavoce, anche esterno all'amministrazione, con compiti di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione. Il portavoce, incaricato dal medesimo organo, non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche.
2. Al portavoce è attribuita una indennità determinata dall'organo di vertice nei limiti delle risorse disponibili appositamente iscritte in bilancio da ciascuna amministrazione per le medesime finalità.
Domando: i rapporti non dovrebbero essere soltanto con gli organi di informazione? Lasciamo perdere la questione del compenso in quanto ritengo sia a titolo gratuito e la formalità che i quesiti se formalizzati e firmati ed indirizzati alla Pubblica Amministrazione dovrebbero essere protocollati.
Angelo Sidot

Comune di Lipari presenta ricorso contro la cancellazione della sezione staccata di Lipari del Tribunale di Barcellona

COMUNICATO
Il Comune di Lipari nella persona del Sindaco Marco Giorgianni ha presentato ricorso contro il provvedimento del Tribunale di Barcellona P.G. per l’annullamento, previa sospensione, della soppressione della Sezione distaccata di Lipari.
Innanzitutto il ricorso è motivato dal “grave nocumento alla comunità eoliana” derivante da questa decisione per cui i cittadini che devono raggiungere a qualsiasi titolo e ragione, il Tribunale in terra ferma vanno incontro a disagi e costi ignoti ai cittadini non isolani. Disagi e costi che non derivano solo dal tratto di mare da attraversare ma anche dalla distanza fra l’approdo di Milazzo e la sede dell’Ufficio giudiziario di Barcellona P.G. Quindi ai costi e ai disagi del traghettamento si aggiungono quelli del mezzo pubblico col quale percorrere il tratto stradale fra le due città e l’altro mezzo occorrente per andare dalla stazione ferroviaria (o dal capolinea della corriera) alla sede del Tribunale che è periferica e molto distante. Costi e disagi patiti anche per il rientro nell’isola, spesso accresciuti dallo sgomento per l’impossibilità di farlo a causa degli indugi oltre il momento dell’ultima partenza.
E malgrado tutto questo non è nemmeno detto che si riesca a raggiungere il Tribunale in tempo per i frequenti disservizi dei mezzi di trasporto e della mancata armonizzazione degli orari.
Senza contare poi che spesso le condizioni atmosferiche avverse impediscono del tutto l’attraversamento del tratto marino.
Questo quadro di difficoltà vale per gli eoliani chiamati a rendere testimonianza, gli avvocati che devono frequentemente recarsi in tribunale, i cittadini che intendono personalmente fruire dei sevizi dell’Ufficio giudiziario ( certificati, volontaria giurisdizione, ecc.) o accertarsi del concreto andamento delle udienze.
Si pensi alle assenze in udienza o ai ritardati adempimenti di avvocati eoliani causate dalle accennate difficoltà logistiche e dalle condizioni climatiche.
Tutto ciò finisce col tradursi in disfunzione del servizio reso dal Tribunale e quindi sulle udienze civili e penali che risentono degli inconvenienti occorsi agli eoliani interessati costretti a giungere in ritardo o non giungere affatto. Si pensi alle giustificate assenze in aula di avvocati o di parti o di testimoni che provocano differimenti.
Insomma non può non risaltare come questa soppressione: sia iniqua per la disparità che genera in tema di giustizia a danno di cittadini che vengono abbandonati alla loro insularità, dopo essere stati assistiti dallo Stato per oltre un secolo dato che nell’archivio della Sezione del Tribunale di Lipari si rinvengono atti processuali addirittura del 1897; e riveli insipienza amministrativa per i differimenti e le reiterazioni che saranno causati alla Cancelleria del Tribunale di Barcellona P.G. dalle assenze e dai contrattempi provocati – ad avvocati, parti e testimoni eoliani – dagli inconvenienti atmosferici e dalle difficoltà logistiche.
La soppressione appare insensata anche sotto l’aspetto sociologico. La presenza nell’Isola di un presidio giudiziario è certamente un mezzo di prevenzione delle attività dellittuose, già solo per l’effetto psicologico sui malintenzionati. Essa, poi, comporta una più stabile presenza di forse di polizia e incoraggia, peraltro, alla civile composizione delle liti, così evitando il rischio del “farsi ragione da sé”.
Infine non si possono disconoscere i vantaggi culturali ed economici indotti dalla presenza del Tribunale nell’Isola con la frequentazione da parte di giudici e professionisti non isolani .
Infine il ricorso nella seconda parte alle motivazioni sociali aggiunge ragioni giuridiche sottolineando l’incostituzionalità dell’art.2 ( e relativa Tab. A) del D.Lgs 7 settembre 2012 n.155 per la violazione degli artt. 3, 76, 24, 97 della Costituzione italiana ; l’incostituzionalità dell’art. 1, comma 2, della L. 148/2011, che ha convertito in legge il Decreto Legge 138/2011, per la violazione degli artt. 70, 72, 76 e 77 della Costituzione ed, infine, l’incostituzionalità dell’art.1, comma 2, della L. 148/2011 per violazione degli artt. 70, 72, 76 e 77 della stessa Costituzione.
Il ricorso si chiude con una domanda cautelare: il Tribunale faccia propria l’eccezione di incostituzionalità e rimetta la questione alla Corte Costituzionale. Nelle more però si sospenda l’efficacia degli atti impugnati, giusto al fine di evitare trasferimenti di cause e di personale che potrebbero, infine, rivelarsi indebite. Inoltre nelle more del sindacato di costituzionalità sia mantenuto il Presidio giudiziario nell’Isola, giusto per evitare disagi e pene che sarebbero irrimediabili nell’auspicata evenienza di favorevole pronuncia della Sovrana Corte

I GRILLINI ALZANO LA VOCE: “REDDITO MINIMO? QUEL TESTO È NOSTRO”

Il primo disegno di legge che porta la firma del governatore Crocetta come deputato dell’Assemblea regionale, e non da presidente della Regione, potrebbe anche essere il suggello della ritrovata sintonia tra governo e Movimento 5 stelle.
Il gruppo parlamentare del Megafono (primo firmatario Nino Oddo), ha presentato oggi all’Ars un disegno di legge per l’introduzione del reddito minino garantito. Un tema che, va ricordato, è stato al centro della campagna elettorale dei 5 stelle, sia nazionalmente che in Sicilia. E, per questo, i deputati del Megafono parlano già di “convergenza” con i grillini.
La legge, se approvata dall’Aula, porterà in Sicilia una doppia innovazione: l’introduzione del reddito di sussistenza o di solidarietà per chi, singolo o nucleo familiare, non percepisce uno stipendio è una novità già di per sé, ma ciò che, nel bene e nel male, farà discutere, è l’allargamento del diritto ad usufruire del sostegno finanziario anche alle coppie di fatto, etero e omosessuali. Sono destinatari della legge, infatti, tutti i nuclei di persone conviventi “che si trovino in condizioni di difficoltà ed esposte al rischio della marginalità sociale e i soggetti in cerca di occupazione privi – quindi – di reddito” o con un reddito che non sia superiore “alla cifra indicata come soglia di povertà”. Questa cifra sarà stabilita annualmente con decreto del presidente della Regione. I destinatari, inoltre, dovranno essere “privi di patrimonio immobiliare (fatta eccezione per la prima casa), depositi bancari e titoli di Stato”.
Per fare tutto ciò, naturalmente, sarà prima necessario istituire un registro regionale dei nuclei di convivenza. Non è ancora chiaro, infatti, quale potrebbe essere la mole di richieste considerate “valide”, ne’ la stima dei fondi necessari.
Finora sono stati fatti soltanto alcuni studi, ma non ci sono ancora parametri certi. Sulla base di alcune statistiche Istat, comunque, si parla di circa 10 miliardi di euro su scala nazionale, per un reddito di circa 500 euro al mese, mentre dai parlamentari dell’Ars è stato stimato che per il primo anno dall’eventuale entrata in vigore della legge, in Sicilia potrebbero essere stanziati circa 50 milioni, che verrebbero presi dal fondo delle politiche sociali. La somma, poi, subirebbe continue variazioni, in base all’aumento o alla diminuzione del numero delle famiglie che avrebbero diritto al sostegno economico.
Può sembrare strano, infatti, ma il numero delle richieste, a qualche anno dall’introduzione della legge, potrebbe diminuire, o almeno è anche questo lo scopo che con questa legge si vuole raggiungere. E’ previsto, infatti, che i Comuni si debbano impegnare a creare forme di impiego per tutti quelli che recepiranno il reddito minimo, individuando programmi di formazione e lavoro per tutti quelli che, però, hanno già completato l’obbligo scolastico. Tipi di impiego come gli interventi per la protezione e valorizzazione dei territori e dell’ambiente, o nell’ambito della tutela della salute nei luoghi di lavoro, il recupero e la riabilitazione di ammalati, disabili, ex tossicodipendenti o ex carcerati e di supporto alle attività delle istituzioni scolastiche. Tutte queste attività lavorative, comunque, non avranno la caratteristica di contratti a tempi indeterminato, e, poiché non potranno avere durata maggiore di sei mesi, sarebbero più che altro una forma di inserimento nel mondo del lavoro.
Con l’appoggio del Movimento 5 Stelle, insomma, la legge non dovrebbe trovare ostacoli in Aula. Ma i grillini sono ancora molto cauti: “Non abbiamo ancora studiato il ddl nel dettaglio – ha commentato il capogruppo dei pentastellati Giancarlo Cancelleri – ma ci siamo espressi positivamente sull’intento”. “Certo – ha continuato Cancelleri – resta da capire come mai non si sia rimodulato il nostro disegno di legge (un testo per l’introduzione del ‘reddito di dignità’ era stato presentato dal M5S in sessione di bilancio ndr) e si sia preferito, invece, mettere la firma su un testo che per moltissime cose è simile al nostro”.
Ma per i 5 Stelle l’importante “non è una firma, ma che la legge passi”. Inizia, quindi, il percorso comune.

Voi chiedete l'amministrazione risponde (a cura del dottor Giacomantonio). Quesito sulla portualità


LE INIZIATIVE DEL COMUNE NEL PORTO DI LIPARI
Ho letto che ci sono varie iniziative in atto per cercare di riqualificare il porto di Lipari oltre al progetto della Lipari Porto spa che mi sembra di capire sia in via di revisione. Potrebbe chiarirmi di che iniziative si tratta? (G.T.)
 Il portavoce del sindaco risponde: E’ vero, sono in corso ben tre iniziative per rendere più funzionale, operativo ed accogliente il porto di Lipari ed in genere tutta la rada che va da Pignataro a Marina Corta.
1.      Vi è un progetto del Comune volto alla sistemazione e riqualificazione della stazione aliscafi e area limitrofa per un TERMINAL PORTUALE SOTTOMONASTERO.
2.      Vi è una variante al progetto della messa in sicurezza della portualità delle Eolie che consiste nel prolungare di circa 120 metri l’attuale molo di attracco degli aliscafi utilizzando cinque cassoni avanzati dai lavori precedenti.
3.      Vi è infine una riconsiderazione del progetto della Lipari Porto spa a cominciare dal parere negativo espresso dalla attuale Amministrazione sulla cementificazione di Marina lunga.
Ma andiamo per ordine. Il progetto del Comune sulla sistemazione e riqualificazione stazione aliscafi per creare un TERMINAL PORTUALE SOTTOMONASTERO.
1.      L’intervento progettuale mira a razionalizzare i servizi e la gestione dell’area di Sottomonastero quale contesto portuale, anche in ragione delle necessità di ottimizzazione dei servizi di accoglienza e biglietteria, imbarco e sbarco mezzi e passeggeri definendo quindi il sistema TERMINAL PORTUALE SOTTOMONASTERO, delle esigenze della marineria, dei servizi a traffico passeggeri privati, e della sicurezza interna della infrastruttura portuale stessa.
 Nelle linee generali il progetto prevede :
1.    la razionalizzazione delle strutture prefabbricate quale sala di attesa e biglietteria, mediate lo spostamento della stessa sala di attesa, affiancandola alla biglietteria e creando quindi un corpo servizi  accoglienza e biglietteria con sala deposito, che ospiterà inoltre dei presidi della Polizia Municipale e della Guardia Costiera, atti al controllo permanente e puntuale del nodo di imbarco e sbarco.
2.    Viste le attuali esigenze della marineria per la vendita del pescato fresco, si intende realizzare un piccolo mercato ittico, con nuova struttura in cemento armato e finiture tipiche dell’architettura eoliana, nell’area dove precedentemente era collocata la sala di attesa, con sistemazione della stessa area esterna e definizione di un’area per alaggio e varo delle imbarcazione con definizione degli spazi di manovra per accesso ed uscita sulla via F. Crispi.
3.    La copertura del pontile in metallo a giorno, destinato all’ormeggio degli aliscafi, con struttura in acciaio dal semplice disegno architettonico, che richiama il verso di due onde marine che lo attraversano, e conseguente ottimizzazione degli impianti elettrico, illuminazione , audio diffusione e telecontrollo.
4.    Definizione del sistema di imbarco Navi con razionalizzazione e controllo delle corsie dedicate di imbarco , delle aree di sosta per i mezzi di servizio e transer Hotel, riordino degli elementi prefabbricati destinati a biglietteria, servizio ormeggio e portuale, e pilota. Si prevede inoltre, la realizzazione di zone d’ombra per l’attesa degli imbarchi, sia nei pressi delle corsie di attesa per le vetture che fonti stante il punto di stazione Nave per i passeggeri. Si definisce inoltre un punto attracco per in natanti a noleggio con conducente  in corrispondenza del punto di allocazione dei casottini prefabbricati dei promoter turistici.
5.    Definizione del nodo stradale tra la Via Vittorio Emanuele, la via Francesco Crispi e la via Cappuccini. Tale definizione rende necessario lo spostamento dell’attuale distributore di carburante, la bonifica del sistema di cisterne e il ripristino del manto stradale, con attuazione di un sistema a rotonda per il deflusso continuo del traffico veicolare proveniente dalle vie principali, soprattutto nei moneti di afflusso maggiore all’are portuale durante le fasi di imbarco e sbarco.
 L’intervento progettuale, anche per comodità di lettura, è stato rappresentato in cinque aree distinte, identificate nell’elaborato progettuale di inquadramento territoriale “ Aree di intervento” con coloritura e perimetratura distinta , atta a definire e chiarire al lettore dello stesso, la parte d’opera nel dettaglio come descritta ed approfondita nella presente relazione.
 Le aree di progetto identificate sono così distinte :
AREA 1 : Sistemazione zona biglietterie ed attesa con ottimizzazione settore imbarco e sbarco
AREA 2 : Realizzazione mercato ittico e zona di alaggio e varo
AREA 3 : Realizzazione sistema viario interno e servizi area imbarco e sbarco Navi
AREA 4 : Riorganizzazione viaria nodo stradale via V. Emanuele - Via F. Crispi - Via Cappuccini
AREA 5 : Copertura pontile aliscafi e collegamento area servizi portuali

TEATRI DI GUERRA: SICILIA MALEDETTAMENTE VICINA. ESERCITAZIONI TERRA-ARIA, MARINES A SIGONELLA

(da siciliainformazioni) Aereo militare spagnolo scompare dai radar e per ore  silenzio assoluto. Forse è un falso allarme, forse no. Le motovedette della Guardia costiera perlustrano il mare antistante le Eolie, mentre parte un velivolo della marina per cercare qualche segno sullo specchio di acque antistante le isole
La notizia dello svolgimento di esercitazioni militari sul Tirreno non viene confermata. Appena due giorni prima arriva a Sigonella un folto contingente di marines, 500 a quanto pare. Nessuna nota ufficiale. Si tratterebbe di una forza di pronto intervento trasferita da una base spagnola – l’aereo militare scomparso sarebbe spagnolo – in Sicilia. Solo ipotesi sull’improvvisa decisione del Dipartimento di Stato americano, l’attentato di Bengasi, costata la vita a decine di uomini, e il ricordo, ancora vivo negli Stati Uniti, dell’attentato che provocò la morte dell’ambasciatore americano in Libia. Gli Usa non vogliono essere colti di sorpresa: in caso di necessità interverranno in forze in Libia per impedire attacchi ai loro connazionali.
L’attentato di Bengasi è stato compiuto in concomitanza di un altro grave episodio ai confini fra la Turchia e la Siria, che ha provocato la morte di 49 cittadini turchi. I sospetti sono caduti sul regime siriano di Assad, che avrebbe voluto vendicarsi degli aiuti offerti dai turchi ai ribelli. Erdogan, tuttavia, non ha reagito. Non vuole farsi coinvolgere nel “pantano” siriano, ma ha assunto una iniziativa che potrebbe avere importanti conseguenze sul teatro Mediterraneo, la richiesta di un coinvolgimento della Nato. La Turchia non punirà il regime siriano, ma sarà affidata all’Alleanza Atlantica la risposta, dura e immediata, in caso di necessità. I caccia israeliani hanno già centrato depositi di armi in territorio siriano. Un’anticipazione di quel che potrebbe accadere.
La terza “gamba” del problema è l’Iran, che protegge il regime siriano, e potrebbe disporre di armi nucleari, se non si intervenisse per tempo.
Il Medio Oriente e la vicina costa libica sono il teatro di possibili operazioni militari, che potrebbero vedere, come altre volte, la Sicilia in prima linea. Da Sigonella e Birgi si raggiunge la Libia in meno di un’ora: una forza d’intervento può svolgere con tempestività i suoi compiti.
Che l’Isola sia stata attrezzata nel tempo per compiti militari di primissimo piano, non è un mistero. C’è semmai da chiedersi perché da qualche tempo a questa parte si sono svolti esercitazioni, terrestri e aerei, che hanno pochi precedenti.  Da mesi elicotteri Black Hawk e contingenti militari si esercitano all’interno dell’Isola, nell’Agrigentino, nel corleonese, a Contessa Entellina e Punta Bianca.
Nel porto di Augusta, a Sigonella e Birgi la Nato, gli Usa, esprimono il massimo del loro potenziale militare. E presto potrebbero contare sui grandi radar di Niscemi, se verrà superato il contenzioso locale. C’è chi ritiene, non a torto, che occorre considerare come ineluttabile un ruolo militarmente più esposto della Sicilia sul teatro mediorientale.
I pericoli per l’Europa e per la pace vengono proprio dal triangolo Libia-Siria-Iran. L’amministrazione americana, dopo molti tentennamenti, durante la visita di Obama, ha assicurato Israele sulla sua “comprensione” per la sicurezza e gli interessi israeliani nel Medio Oriente, ottenendo una maggiore cautela da parte del governo nelle iniziative militari e la ripresa delle trattative con i palestinesi.
Gli Usa, dunque, dedono essere anche fisicamente più vicini al medio Oriente.Che in Sicilia si sia all’oscuro di tutto non meraviglia, in considerazione del livello con il quale le strategie militari vengono decide e attuate, ma è sorprendente che sulle esercitazioni, terrestri, militari e marittime, non si abbia alcuna informazione. Il silenzio, infatti, crea sospetti e incute timori.
Le interrogazioni parlamentari – una di destra, in Sicilia, e l’altra di sinistra, a Roma - affrontano la questione, anche come “abuso” di sovranità. Certo, c’è anche questo, ma alzare i toni su questo elemento, la sovranità, in un Paese che, per accordi internazionali, ospita un arsenale di guerra micidiale, appare irrealistico.
C’è piuttosto da chiedersi che cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi. Nessuno crede di stare sopra un vulcano in eruzione, ma nessuno pensa di essere lontano dai guai. La Sicilia è maledettamente vicina ai teatri di guerra.