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mercoledì 6 giugno 2018
I nostri auguri ai festeggiati di oggi
Buon Compleanno a Kasia Laszczak, Roberto Cacace, Catena Cappadona, Riccardo Utano, Maurizio Famularo, Cinzia Favaloro, Laura Cipicchia, Rocco Papandrea, Francesco Biancheri, Davide Guarino, Giulia Profilio, Loredana Rando, Caterina Taranto, Chiara Cipicchia, Cinzia Costanzo, Anna Rosa Polo, Alessandro Lepore
E' nato a Lipari, Nasim Amsellek, il campione italiano dei 5.000 metri juniores
Il nuovo campione italiano dei 5.000 metri juniores è nato a Lipari, dove ha vissuto per qualche anno, da genitori marocchini.
Nasim Amsellek, è nato a Lipari l'8-02-1999 per poi trasferirsi con i genitori a Urago D'Oglio in provincia di Brescia.
Il 4 Giugno ad Agropoli, in provincia di Salerno, ha vinto il titolo italiano nei 5000mt juniores, in 14'57''47, aggiudicandosi la medaglia d'oro che orgoglioso porta sul petto vicino al tricolore italiano.
Allenato da Francesco Fattori ha portato alla squadra atletica del Chiari, il primo titolo italiano della sua storia.
Frequenta il 4° anno all'istituto tecnico industriale.
Nasim Amsellek, è nato a Lipari l'8-02-1999 per poi trasferirsi con i genitori a Urago D'Oglio in provincia di Brescia.
Il 4 Giugno ad Agropoli, in provincia di Salerno, ha vinto il titolo italiano nei 5000mt juniores, in 14'57''47, aggiudicandosi la medaglia d'oro che orgoglioso porta sul petto vicino al tricolore italiano.
Allenato da Francesco Fattori ha portato alla squadra atletica del Chiari, il primo titolo italiano della sua storia.
Frequenta il 4° anno all'istituto tecnico industriale.
Sul suo profilo fb, commentando la prestigiosa vittoria, ha scritto: "Dopo tanti sacrifici, campione italiano 2018".
Nasim, grande orgoglio per i suoi genitori e per tutti i suoi cari, lo è anche per l'ampia comunità marocchina di Lipari.
Nasim, grande orgoglio per i suoi genitori e per tutti i suoi cari, lo è anche per l'ampia comunità marocchina di Lipari.
A lui vanno le congratulazioni di Eolienews
martedì 5 giugno 2018
REGIONE: MUSUMECI, COMUNITA’ SICILIANA GRATA AI CARABINIERI
«Si festeggia oggi il 204mo anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Oltre due secoli di storia, da quando Vittorio Emanuele I istituì a Torino il ‘Corpo dei Carabinieri reali’ per difendere lo Stato e tutelare la sicurezza dei cittadini, non hanno scalfito quel legame indissolubile tra l’Arma e il territorio. Un rapporto sempre più intenso che vede nei militari, soprattutto con la presenza delle locali stazioni, indubbi punti di riferimento, oltre che irrinunciabili presidi di legalità ed espressioni concrete della presenza dello Stato».
Lo scrive, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
«In questa giornata - prosegue - voglio esprimere ai vertici della Benemerita la profonda gratitudine e l’apprezzamento della comunità siciliana per l’impegno e la professionalità con cui, ogni giorno, donne e uomini dei carabinieri si adoperano per la tutela della legalità nell’Isola, ricordando anche quanti sono caduti nell’espletamento del proprio dovere. Buon compleanno!».
Lo scrive, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
«In questa giornata - prosegue - voglio esprimere ai vertici della Benemerita la profonda gratitudine e l’apprezzamento della comunità siciliana per l’impegno e la professionalità con cui, ogni giorno, donne e uomini dei carabinieri si adoperano per la tutela della legalità nell’Isola, ricordando anche quanti sono caduti nell’espletamento del proprio dovere. Buon compleanno!».
I nostri auguri ai festeggiati di oggi
Buon Compleanno a Cinzia Peluso, Tiziana De Luca, Giancarlo Petrusa, Jihanna Helmenson, Tiziana Barbagallo, Marica Monsoni, Francesco Nania, Giulia Scoglio, Giusy Casale
Il Museo Eoliano dell'emigrazione di Malfa (di Maurizio La Mancusa)
A Malfa, nell’Isola di Salina, sorge il Museo Eoliano dell’Emigrazione. Il museo nasce nel 1999 per iniziativa del C.I.R.C.E. (Centro Internazionale di Ricerca per la Storia e per la Cultura Eoliana), in collaborazione con docenti e ricercatori del dipartimento di Studi Internazionali e Comunitari dell’Università di Messina e con storici italiani dell’Università di New York a Stony Brook.
Grazie all’acquisizione di documenti, atti ufficiali, lettere, fotografie, film e oggetti, è stato possibile risalire alle caratteristiche dell’esperienza di tre generazioni di eoliani.
Grazie all’acquisizione di documenti, atti ufficiali, lettere, fotografie, film e oggetti, è stato possibile risalire alle caratteristiche dell’esperienza di tre generazioni di eoliani.
L’obiettivo del Museo è quello di spiegare la storia dell’emigrazione ed è, principalmente, dedicato a coloro che hanno lasciato le Isole Eolie tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Il percorso museale ripercorre le tappe che hanno segnato il loro trasferimento.
Nell’Ottocento, la maggior parte degli isolani era costituita da marinai che giravano il mondo, portando vini o prodotti delle Eolie fino in Sud e Nord America, in Australia e in Nuova Zelanda; altri, principalmente a Salina, erano invece impiegati in una grande industria che produceva la Malvasia.
Nel 1889 la filossera, un parassita dell’uva, intaccò i vigneti, distruggendoli completamente e provocando una grande crisi: per quasi un decennio non ci fu più lavoro e le persone decisero di partire in cerca di un futuro migliore.
I primi emigranti eoliani, principalmente Strombolani, arrivarono in Nuova Zelanda a fine Ottocento; a quattro generazioni dal primo flusso migratorio, i segni della cultura eoliana sono ancora evidenti nei luoghi dove sono approdati e li si trovano, ad esempio, nei nomi delle barche o nella cucina.
La seconda meta, invece, fu l’America, in particolare gli Stati Uniti, e la maggior parte degli isolani arrivò ad Ellis Island, a New York.
Dopo la seconda guerra mondiale però, quando gli Stati Uniti cambiarono le leggi sull’immigrazione, iniziò una nuova fase emigratoria per gli eoliani che, questa volta, scelsero come mete l’Argentina e l’Australia.
La durezza del distacco dalla famiglia, dalla propria terra, era profonda: giovani sui 20-25 anni partivano alla volta di una terra sconosciuta, lasciando alle Eolie genitori anziani, con la consapevolezza che, probabilmente, non si sarebbero mai più rivisti.
Il Museo Eoliano dell’Emigrazione ha migliaia di visitatori ogni anno: non solo italiani, ma anche australiani, americani ed argentini. Spesso, i visitatori si fermano a consultare il registro con i nomi delle persone che partirono dalle Eolie per verificare l’eventuale presenza delle firme dei loro parenti, alla ricerca di informazioni riguardo alle loro radici.
Il Museo Eoliano dell’Emigrazione ha migliaia di visitatori ogni anno: non solo italiani, ma anche australiani, americani ed argentini. Spesso, i visitatori si fermano a consultare il registro con i nomi delle persone che partirono dalle Eolie per verificare l’eventuale presenza delle firme dei loro parenti, alla ricerca di informazioni riguardo alle loro radici.
Maurizio La Mancusa
lunedì 4 giugno 2018
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