Riaperta al traffico la Marina Garibaldi di Canneto. E' stato, infatti, completato il primo intervento che mirava, per l'appunto, a liberare, per quanto possibile, la carreggiata e ripristinare il transito.
Sono intervenuti la squadra della Protezione civile comunale, un mezzo della stessa PC, e altri mezzi privati. (le foto di Bartolo Giunta si riferiscono ad una fase dell'intervento).
Ovviamente l'intervento va completato. Di conseguenza si invitano automobilisti e scooteristi a prestare la massima attenzione.
Su Calandra è intenzione dell'amministrazione di ottenere il via libera per una protezione di somma urgenza, da attuarsi in tempi brevissimi, nelle more della prevista rifioritura delle due scogliere protettive.
Dobbiamo, altresì evidenziare, che, oltre che a Canneto, gravi danni si sono registrati ai porti di Panarea e Filicudi.
Sono, inoltre, sensibilmente migliorate le condizioni meteomarine. Ecco come si presentava il mare un'ora fa a Canneto, niente a che vedere con quanto accadeva stanotte.
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domenica 24 febbraio 2019
Collegamenti. Qualcosa si muove. Aliscafo Libertylines partirà da Milazzo
Libertylines informa che un aliscafo partirà da Milazzo alle 13 e 30 per collegare Vulcano - Lipari e Salina (Rinella). Intorno alle 14 e 30 un altro mezzo veloce potrebbe collegare Lipari con Milazzo. Per quest'ultimo informarsi in agenzia.
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi
Buon Compleanno a Annalisa Isgrò, Angelo Rifici, Angelo Russo, Orlando Cappadona, Barbara Costanzo, Francesco Finocchiaro, Simona Ziino, Carmelo Mangano, Valentina Manfrè.
Detti e proverbi. Siciliani ed eoliani. (31° puntata)
Quannu ù diàvulu t'allìffa, vòli l'àrma.
(Quando il demonio ti vezzeggia, vuol dire che vuole la tua anima).
(Quando il demonio ti vezzeggia, vuol dire che vuole la tua anima).
Per questo detto, grazie a Pino Martinucci.
Calandra...che disastro! (II° gruppo di foto a cura di Luana Zaia)
Mezzi meccanici sono al lavoro per liberare per quanto possibile il lungomare di Canneto (da Unci a Calandra) e i ragazzi della Protezione civile comunale impegnati a regimentare il traffico in entrata ed in uscita da Canneto che si sviluppa a senso unico alternato sulla Cesare Battisti. Sopralluogo del sindaco Marco Giorgianni.
Vi proponiano questo altro gruppo di foto relative allo stato in cui versa l'area di Calandra.
SEGUIRANNO ALTRE FOTO.
Vi proponiano questo altro gruppo di foto relative allo stato in cui versa l'area di Calandra.
SEGUIRANNO ALTRE FOTO.
Calandra che disastro! (foto e video di Luana Zaia)
Non servono parole bastano le immagini e il video per i quali ringraziamo Luana Zaia. Ma non va meglio nel resto di Canneto che documenteremo con altre foto, nelle ore a seguire.
Notte di forte apprensione a Canneto con il mare quasi dentro gli immobili del lungomare (foto e video)
Il mare, sospinto dal forte vento, ha invaso tutta la Marina Garibaldi di Canneto (da Unci a Calandra), spingendosi a ridosso delle abitazioni sul lungomare, ha creato forte apprensione nella frazione. Diversi gli allagamenti. A Calandra ha ceduto una parte del muraglione. Sono intervenuti i vigili del fuoco. Questi, tra l'altro, sono stati in azione sino alle quattro per soccorrere automobilisti "intrappolati" con i loro mezzi a Canneto.
Stamattina, nonostante il mare sia ancora in tempesta, la situazione è migliorata ma restano i danni e una situazione difficile dal punto di vista della circolazione.
Nelle foto di Raoul Piemonte e nell'ampio video di Andrea Licciardo la tremenda mareggiata notturna.
Stamattina, nonostante il mare sia ancora in tempesta, la situazione è migliorata ma restano i danni e una situazione difficile dal punto di vista della circolazione.
Nelle foto di Raoul Piemonte e nell'ampio video di Andrea Licciardo la tremenda mareggiata notturna.
sabato 23 febbraio 2019
Porto turistico a Leni. Angelini, direttore Fondazione UNESCO Sicilia: "UN’OPERA, INUTILE, DANNOSA E CONTROPRODUCENTE".
Questo l'intervento di Angelini:
"Il progetto per realizzare un nuovo porto turistico nel Comune di Leni a Salina, in un’isola che già dispone di un porto turistico situato nel Comune di Santa Marina Salina, che tra le altre cose, è più che sufficiente per il fabbisogno dell’intera Isola, è un’opera inutile, dannosa e controproducente.
Si vuole realizzare un approdo di 200 posti da utilizzare per pochi giorni l’anno, in presenza di un altro porto a Salina che non raggiunge il tutto esaurito.
Questo modello economico che viene riproposto e basato sul ciclo del cemento, è in contrasto con lo sviluppo sostenibile previsto nel Piano di Gestione dell’UNESCO per il mantenimento delle Isole Eolie nella Word Heritage List.
La realizzazione di infrastrutture impattanti in una piccola Isola che rappresenta un ecosistema fragile, produce un insieme di fattori di degrado ecologico a causa dell’eccessivo sfruttamento di spazi naturali, erode la linea di costa, genera una perdita dei caratteri peculiari ecologici e produce la frammentazione degli habitat naturali.
L’insediamento dell’infrastruttura distruggerebbe una delle più importanti praterie di Posidonia oceanica dell'arcipelago eoliano che costituisce un elemento fondante della “comunità climax” di quell’area marina del Tirreno. Un ettaro di posidonia ospita mediamente 350 specie diverse di animali, offrendo riparo a pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati. Infine, fornisce ossigeno fungendo da biostabilizzatore naturale, consolidando i fondali, agendo da barriera e smorzando l’impeto delle correnti in modo da preservare la costa".
"Il progetto per realizzare un nuovo porto turistico nel Comune di Leni a Salina, in un’isola che già dispone di un porto turistico situato nel Comune di Santa Marina Salina, che tra le altre cose, è più che sufficiente per il fabbisogno dell’intera Isola, è un’opera inutile, dannosa e controproducente.
Si vuole realizzare un approdo di 200 posti da utilizzare per pochi giorni l’anno, in presenza di un altro porto a Salina che non raggiunge il tutto esaurito.
Questo modello economico che viene riproposto e basato sul ciclo del cemento, è in contrasto con lo sviluppo sostenibile previsto nel Piano di Gestione dell’UNESCO per il mantenimento delle Isole Eolie nella Word Heritage List.
La realizzazione di infrastrutture impattanti in una piccola Isola che rappresenta un ecosistema fragile, produce un insieme di fattori di degrado ecologico a causa dell’eccessivo sfruttamento di spazi naturali, erode la linea di costa, genera una perdita dei caratteri peculiari ecologici e produce la frammentazione degli habitat naturali.
L’insediamento dell’infrastruttura distruggerebbe una delle più importanti praterie di Posidonia oceanica dell'arcipelago eoliano che costituisce un elemento fondante della “comunità climax” di quell’area marina del Tirreno. Un ettaro di posidonia ospita mediamente 350 specie diverse di animali, offrendo riparo a pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati. Infine, fornisce ossigeno fungendo da biostabilizzatore naturale, consolidando i fondali, agendo da barriera e smorzando l’impeto delle correnti in modo da preservare la costa".
Palazzo dei Leoni: il Sottosegretario Villarosa e il Sindaco Metropolitano De Luca, uniti per dare certezze alla Città Metropolitana di Messina
Il Salone degli Specchi stracolmo di dipendenti ha fatto da cornice all'incontro che ha visto protagonisti il Sottosegretario all'Economia on. Alessio Villarosa e il Sindaco Metropolitano, Cateno De Luca.
Nel corso del serrato dibattito, al quale sono intervenuti i rappresentanti sindacali, l'onorevole Villarosa ha delineato le attività messe in campo e finalizzate alla risoluzione definitiva della crisi che da lungo tempo attanaglia le nove ex Province siciliane.
Apprezzamento è stato espresso dal Sindaco Metropolitano De Luca per l'azione governativa che, nell'ottica di una normalizzazione dell'attività amministrativa della Città Metropolitana di Messina, risulta fondamentale per la gestione di progetti e fondi indispensabili per la crescita infrastrutturale dell'intero territorio provinciale.
“Stiamo lavorando da oltre un mese – ha affermato il Sottosegretario on. Villarosa - per definire gli interventi finanziari che mettano stabilmente in sicurezza le ex Province e, quindi, la Città Metropolitana di Messina. Ho assunto in prima persona l'impegno di affrontare seriamente la questione e lunedì prossimo avrò l'incontro con i responsabili della Ragioneria Generale dello Stato per definire quali risorse utilizzare ed in che modo, soluzioni che avranno la concretezza necessaria richiesta da questa fase delicata che coinvolge i nove Enti siciliani. Sto partecipando personalmente a tutti i tavoli tecnici e i vertici del Ministero si stanno rendendo disponibili a dare una soluzione stabile al problema.
Oggi sono qui per dare una risposta ai dipendenti, per il loro posto di lavoro per il loro stipendio”.
“Ho portato avanti un'iniziativa decisa – ha dichiarato il Sindaco Metropolitano De Luca - perché pretendevo che lo Stato venisse qui; prendo atto dell'azione governativa e degli impegni che il Sottosegretario all'Economia on. Alessio Villarosa, che ringrazio per la sua disponibilità, ha assunto in prima persona e sono sicuro che continuerà fin quando la questione verrà risolta. Vigilerò affinché lo Stato è la Regione Siciliana facciano il proprio dovere nel pieno rispetto dei tempi tecnici necessari, tempi tecnici che, per quanto mi riguarda, non dovranno andare oltre fine marzo. Intendo inoltre evidenziare che, quando ho avuto la certezza della venuta del Sottosegretario, cioè ieri, ho sbloccato il pagamento degli stipendi e oggi ho disposto il che da lunedì si torni alla normalità di servizio da parte dei dipendenti”.
Nel corso del serrato dibattito, al quale sono intervenuti i rappresentanti sindacali, l'onorevole Villarosa ha delineato le attività messe in campo e finalizzate alla risoluzione definitiva della crisi che da lungo tempo attanaglia le nove ex Province siciliane.
Apprezzamento è stato espresso dal Sindaco Metropolitano De Luca per l'azione governativa che, nell'ottica di una normalizzazione dell'attività amministrativa della Città Metropolitana di Messina, risulta fondamentale per la gestione di progetti e fondi indispensabili per la crescita infrastrutturale dell'intero territorio provinciale.
“Stiamo lavorando da oltre un mese – ha affermato il Sottosegretario on. Villarosa - per definire gli interventi finanziari che mettano stabilmente in sicurezza le ex Province e, quindi, la Città Metropolitana di Messina. Ho assunto in prima persona l'impegno di affrontare seriamente la questione e lunedì prossimo avrò l'incontro con i responsabili della Ragioneria Generale dello Stato per definire quali risorse utilizzare ed in che modo, soluzioni che avranno la concretezza necessaria richiesta da questa fase delicata che coinvolge i nove Enti siciliani. Sto partecipando personalmente a tutti i tavoli tecnici e i vertici del Ministero si stanno rendendo disponibili a dare una soluzione stabile al problema.
Oggi sono qui per dare una risposta ai dipendenti, per il loro posto di lavoro per il loro stipendio”.
“Ho portato avanti un'iniziativa decisa – ha dichiarato il Sindaco Metropolitano De Luca - perché pretendevo che lo Stato venisse qui; prendo atto dell'azione governativa e degli impegni che il Sottosegretario all'Economia on. Alessio Villarosa, che ringrazio per la sua disponibilità, ha assunto in prima persona e sono sicuro che continuerà fin quando la questione verrà risolta. Vigilerò affinché lo Stato è la Regione Siciliana facciano il proprio dovere nel pieno rispetto dei tempi tecnici necessari, tempi tecnici che, per quanto mi riguarda, non dovranno andare oltre fine marzo. Intendo inoltre evidenziare che, quando ho avuto la certezza della venuta del Sottosegretario, cioè ieri, ho sbloccato il pagamento degli stipendi e oggi ho disposto il che da lunedì si torni alla normalità di servizio da parte dei dipendenti”.
Marina Garibaldi di Canneto. Intervento della pala meccanica.
Marina Garibaldi di Canneto trasformata in piscina e, nel pomeriggio, si è anche reso necessario l’intervento della pala meccanica comunale per aprire dei varchi da dove far defluire l’acqua salmastra e per rimuovere, per quanto possibile, sabbia e detriti.
A supporto hanno operato la polizia municipale e la Protezione civile comunale.
(foto: Silvia Sarpi)
Collegamenti al palo per il mare in tespesta e nevica sulle cime più alte delle Eolie (con 10 foto di Elio Benenati)
Almeno per oggi resterà saldamente ormeggiato a Pignataro, e non può essere altrimenti vista l'impetuosità del mare, l'aliscafo Eschilo di Libertylines. Di conseguenza le Eolie resteranno isolate, unica eccezione la nave partita ieri sera da Napoli che, dopo aver toccato Lipari, ha proseguito per Milazzo.
Intanto sulle cime più alte delle Eolie, nevica. Vi proponiamo queste belle foto che ci invia l'amico Elio Benenati da Salina.
Intanto sulle cime più alte delle Eolie, nevica. Vi proponiamo queste belle foto che ci invia l'amico Elio Benenati da Salina.
REGIONE: EROSIONE, PRESENTATO IL "CONTRATTO DI COSTA"
Arriverà dai detriti da anni intrappolati all'interno dei corsi d'acqua che sfociano in mare la prima contromisura per fronteggiare il fenomeno dell'erosione lungo ottanta chilometri di costa siciliana, quella che va Patti a Tusa, e che ricade in 14 Comuni del Messinese: una voluminosa massa naturale, composta da ghiaia e sabbia, sarà rimossa e posizionata a protezione del litorale, così come è stato fatto in Olanda per mitigare gli effetti delle mareggiate del Nord.
Un'operazione che consentirà al progetto denominato "Contratto di Costa - Tirreno 1", realizzato dagli uffici del Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, di entrare nella sua fase operativa. E' stato il presidente Nello Musumeci, insieme all'assessore regionale al Territorio e ambiente Toto Cordaro e al direttore della Struttura commissariale Maurizio Croce, a presentarlo nel salone del cinema comunale di Patti, alla presenza dei sindaci dei Comuni interessati.
«Per la prima volta - ha spiegato il governatore - abbiamo in mano uno strumento unico e innovativo per contrastare in modo efficace e omogeneo il fenomeno dell'erosione. Quello che sta per partire è il primo, grande intervento di tutela delle nostre coste dopo decenni di degrado e di azioni portate avanti senza una visione d'insieme e che, per questo motivo, spesso hanno accentuato le criticità anziché risolverle. Ciò che mancava era proprio un piano organico che rispettasse l'equilibrio complessivo dei tratti di litorale confinanti tra loro. Uno schema efficace che prossimamente potrà essere applicato in altre zone dove la terra rischia pericolosamente di lasciare spazio all'avanzare del mare».
Gli interventi previsti arrecheranno un doppio, immediato beneficio: sarà eliminato il rischio di eventuali esondazioni di fiumi e torrenti e si potrà riattivare il trasporto solido fluviale a beneficio del riequilibrio idrogeologico del territorio e del naturale mantenimento della spiaggia ricostruita. Dopo il ripascimento, il litorale sarà monitorato per un periodo di circa un anno in modo da acquisire indicazioni precise sull'impatto delle maree e sui punti maggiormente aggrediti dall'erosione: si otterrà, in pratica, una corretta taratura dei modelli numerici di previsione indispensabili per ottimizzare la progettazione delle cosiddette opere di difesa, a cominciare da barriere e pennelli in materiale lapideo.
«Oggi - ha sottolineato l'assessore Cordaro - prende forma uno strumento pensato, progettato e realizzato per la salvaguardia di uno dei tratti di costa più belli della Sicilia. Lo strumento del "Contratto di Costa", come già abbiamo sperimentato per quello di fiume, ha in sé le potenzialità di un'intesa che serve a riunire allo stesso tavolo tutti i soggetti responsabili del territorio per definire le strategie da condividere, non solo per la salvaguardia ma anche per lo sviluppo della risorsa mare che, per una regione come la nostra, rappresenta una risorsa turistica di eccellenza».
Le riprese effettuate con un drone, dall'Ufficio contro il dissesto idrogeologico, non lasciano dubbi sull'urgenza di intervenire: sul litorale di Patti il mare lambisce case, capannoni, terreni di pascolo e, perfino, le strutture di un villaggio turistico. Su quello di San Giorgio, a Gioiosa Marea, l'acqua sembra addentare la strada, un parcheggio e un campo di calcio mentre a Piraino, dove le onde arrivano a pochi metri dai piloni che sorreggono un tratto di strada ferrata, per una serie di villette il destino pare segnato e una, in particolare, sembra oramai poggiare sul nulla. Insieme a Tusa, gli altri Comuni coinvolti nel progetto sono Acquedolci, Brolo, Capo d'Orlando, Caronia, Motta D'Affermo, Naso, Reitano, Sant'Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra e Torrenova.
«La programmazione di un intervento su un'area così vasta - ha spiegato Maurizio Croce - ha richiesto uno sforzo tecnico non indifferente per il quale ringrazio tutti i componenti dello staff della Struttura che l'hanno condotta e portata a termine. Mai prima d'ora, contro il fenomeno dell'erosione costiera, si era messo a punto un progetto organico e di ampio respiro, capace di andare al di là delle esigenze dei singoli territori. Adesso, il vero punto di forza, ciò che renderà vincente questo progetto, è la globalità d'azione perché ogni singola operazione risulterà funzionale a tutte le altre, garantendo nel tempo la salvaguardia dei litorali. Va da sé, comunque, che sarà data priorità a quelle esigenze impellenti che mettono a rischio infrastrutture e vite umane».
Il convegno di Patti, introdotto dai saluti del primo cittadino Mauro Aquino, ha offerto la possibilità ai relatori di confrontarsi sul tipo di interventi da effettuare per neutralizzare i processi erosivi e sui passi avanti compiuti dalle scienze idrauliche. Sono intervenuti i docenti delle università di Messina e Catania, Giovanni Randazzo ed Enrico Foti, il responsabile dei laboratori tecnologici e di ricerca Betontest Corrado Monaca, Filippo D'Ascola dell'Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale e il dirigente generale ad interim dell'Autorità idrica Salvatore Cocina.
Un secondo Contratto di Costa, per la zona sud-est dell'Isola, è già stato sottoscritto con i sindaci di 12 Comuni. E' in fase di elaborazione e interesserà circa centocinquanta chilometri di litorale compreso tra Ragusa e Vittoria. Anche qui l'Ufficio contro il dissesto idrogeologico sta effettuando una serie meticolosa di riprese aeree per stilare la mappa di quei tratti in cui il fenomeno erosivo è maggiormente accentuato.
In Italia, il Contratto di Costa vanta un solo precedente, quello della Regione Veneto. Le risorse già a disposizione per fare partire gli interventi sulla fascia tirrenico nebroidea ammontano a 38 milioni di euro e provengono dal Patto per il Sud.
Un'operazione che consentirà al progetto denominato "Contratto di Costa - Tirreno 1", realizzato dagli uffici del Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, di entrare nella sua fase operativa. E' stato il presidente Nello Musumeci, insieme all'assessore regionale al Territorio e ambiente Toto Cordaro e al direttore della Struttura commissariale Maurizio Croce, a presentarlo nel salone del cinema comunale di Patti, alla presenza dei sindaci dei Comuni interessati.
«Per la prima volta - ha spiegato il governatore - abbiamo in mano uno strumento unico e innovativo per contrastare in modo efficace e omogeneo il fenomeno dell'erosione. Quello che sta per partire è il primo, grande intervento di tutela delle nostre coste dopo decenni di degrado e di azioni portate avanti senza una visione d'insieme e che, per questo motivo, spesso hanno accentuato le criticità anziché risolverle. Ciò che mancava era proprio un piano organico che rispettasse l'equilibrio complessivo dei tratti di litorale confinanti tra loro. Uno schema efficace che prossimamente potrà essere applicato in altre zone dove la terra rischia pericolosamente di lasciare spazio all'avanzare del mare».
Gli interventi previsti arrecheranno un doppio, immediato beneficio: sarà eliminato il rischio di eventuali esondazioni di fiumi e torrenti e si potrà riattivare il trasporto solido fluviale a beneficio del riequilibrio idrogeologico del territorio e del naturale mantenimento della spiaggia ricostruita. Dopo il ripascimento, il litorale sarà monitorato per un periodo di circa un anno in modo da acquisire indicazioni precise sull'impatto delle maree e sui punti maggiormente aggrediti dall'erosione: si otterrà, in pratica, una corretta taratura dei modelli numerici di previsione indispensabili per ottimizzare la progettazione delle cosiddette opere di difesa, a cominciare da barriere e pennelli in materiale lapideo.
«Oggi - ha sottolineato l'assessore Cordaro - prende forma uno strumento pensato, progettato e realizzato per la salvaguardia di uno dei tratti di costa più belli della Sicilia. Lo strumento del "Contratto di Costa", come già abbiamo sperimentato per quello di fiume, ha in sé le potenzialità di un'intesa che serve a riunire allo stesso tavolo tutti i soggetti responsabili del territorio per definire le strategie da condividere, non solo per la salvaguardia ma anche per lo sviluppo della risorsa mare che, per una regione come la nostra, rappresenta una risorsa turistica di eccellenza».
Le riprese effettuate con un drone, dall'Ufficio contro il dissesto idrogeologico, non lasciano dubbi sull'urgenza di intervenire: sul litorale di Patti il mare lambisce case, capannoni, terreni di pascolo e, perfino, le strutture di un villaggio turistico. Su quello di San Giorgio, a Gioiosa Marea, l'acqua sembra addentare la strada, un parcheggio e un campo di calcio mentre a Piraino, dove le onde arrivano a pochi metri dai piloni che sorreggono un tratto di strada ferrata, per una serie di villette il destino pare segnato e una, in particolare, sembra oramai poggiare sul nulla. Insieme a Tusa, gli altri Comuni coinvolti nel progetto sono Acquedolci, Brolo, Capo d'Orlando, Caronia, Motta D'Affermo, Naso, Reitano, Sant'Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra e Torrenova.
«La programmazione di un intervento su un'area così vasta - ha spiegato Maurizio Croce - ha richiesto uno sforzo tecnico non indifferente per il quale ringrazio tutti i componenti dello staff della Struttura che l'hanno condotta e portata a termine. Mai prima d'ora, contro il fenomeno dell'erosione costiera, si era messo a punto un progetto organico e di ampio respiro, capace di andare al di là delle esigenze dei singoli territori. Adesso, il vero punto di forza, ciò che renderà vincente questo progetto, è la globalità d'azione perché ogni singola operazione risulterà funzionale a tutte le altre, garantendo nel tempo la salvaguardia dei litorali. Va da sé, comunque, che sarà data priorità a quelle esigenze impellenti che mettono a rischio infrastrutture e vite umane».
Il convegno di Patti, introdotto dai saluti del primo cittadino Mauro Aquino, ha offerto la possibilità ai relatori di confrontarsi sul tipo di interventi da effettuare per neutralizzare i processi erosivi e sui passi avanti compiuti dalle scienze idrauliche. Sono intervenuti i docenti delle università di Messina e Catania, Giovanni Randazzo ed Enrico Foti, il responsabile dei laboratori tecnologici e di ricerca Betontest Corrado Monaca, Filippo D'Ascola dell'Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale e il dirigente generale ad interim dell'Autorità idrica Salvatore Cocina.
Un secondo Contratto di Costa, per la zona sud-est dell'Isola, è già stato sottoscritto con i sindaci di 12 Comuni. E' in fase di elaborazione e interesserà circa centocinquanta chilometri di litorale compreso tra Ragusa e Vittoria. Anche qui l'Ufficio contro il dissesto idrogeologico sta effettuando una serie meticolosa di riprese aeree per stilare la mappa di quei tratti in cui il fenomeno erosivo è maggiormente accentuato.
In Italia, il Contratto di Costa vanta un solo precedente, quello della Regione Veneto. Le risorse già a disposizione per fare partire gli interventi sulla fascia tirrenico nebroidea ammontano a 38 milioni di euro e provengono dal Patto per il Sud.
Porto turistico a Leni. Legambiente Sicilia: uno spreco di denaro che non porterà nessun beneficio all’isola di Salina, in termini di turismo e sviluppo, ma solo l'ennesima e inutile colata di cemento.
La nota di Legambiente Sicilia.
"Lo scellerato progetto per realizzare un porto turistico nel Comune di Leni, nell'Isola di Salina, sta andando avanti. Sarebbe il secondo porto turistico nella stessa isola, dopo quello di Santa Marina Salina realizzato alcuni anni fa e che è, tra l'altro, quasi sempre vuoto.
È pura follia – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia - pensare di avere un altro approdo per 200 barche, che verrebbe utilizzato forse per 2 mesi all'anno, a solo 4 miglia marine, nella stessa piccola isola delle Eolie.
Una colata di cemento distruggerà una delle baie più belle e incantevoli dell'arcipelago, distruggendo una delle più importanti praterie di Poseidonia dell'arcipelago.
Non ci rendiamo conto come si può accettare e approvare questo scempio.
Il progetto NON è stato vagliato dall'Unesco, che, con una decisone così assurda e devastante potrebbe, nuovamente, inserire le Eolie nella "lista nera" dei siti Patrimonio dell'Umanità per valutarne la possibile esclusione dalla World Heritage List. Sarebbe questo un danno incalcolabile per tutte le Eolie e per l'intera Sicilia.
Facciamo appello all'Assessore Tusa affinché intervenga a fermare questa follia".
Sulla vicenda il deputato nazionale di Leu, Rossella Muroni, ex presidente nazionale di Legambiente, ha presentato un’interrogazione ai Ministri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
"Lo scellerato progetto per realizzare un porto turistico nel Comune di Leni, nell'Isola di Salina, sta andando avanti. Sarebbe il secondo porto turistico nella stessa isola, dopo quello di Santa Marina Salina realizzato alcuni anni fa e che è, tra l'altro, quasi sempre vuoto.
È pura follia – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia - pensare di avere un altro approdo per 200 barche, che verrebbe utilizzato forse per 2 mesi all'anno, a solo 4 miglia marine, nella stessa piccola isola delle Eolie.
Una colata di cemento distruggerà una delle baie più belle e incantevoli dell'arcipelago, distruggendo una delle più importanti praterie di Poseidonia dell'arcipelago.
Non ci rendiamo conto come si può accettare e approvare questo scempio.
Il progetto NON è stato vagliato dall'Unesco, che, con una decisone così assurda e devastante potrebbe, nuovamente, inserire le Eolie nella "lista nera" dei siti Patrimonio dell'Umanità per valutarne la possibile esclusione dalla World Heritage List. Sarebbe questo un danno incalcolabile per tutte le Eolie e per l'intera Sicilia.
Facciamo appello all'Assessore Tusa affinché intervenga a fermare questa follia".
Sulla vicenda il deputato nazionale di Leu, Rossella Muroni, ex presidente nazionale di Legambiente, ha presentato un’interrogazione ai Ministri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
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