Gentile direttore,
nella giornata di ieri, domenica 3 aprile 2022, intorno alle 14,00 qualcuno ha ben pensato di tirare un sasso ad una delle finestre della mia abitazione spaccando un vetro.
Mi auguro – sempre che sia ammissibile augurarsi qualcosa di così stupido – che si sia trattata di una mera ragazzata figlia di un tempo nel quale la buona educazione è passata di moda e l’incoscienza la fa da padrona.
Mi auguro che si sia trattata di una stupidata commessa da chi non si renda conto delle conseguenze che da un gesto del genere potevano derivare.
I miei recenti trascorsi però – dieci anni ad occuparmi di anticorruzione dei quali gli ultimi cinque nel ruolo di vicepresidente della commissione antimafia del comune di Milano – mi impongono anche di valutare la possibilità che si sia trattato di un gesto diverso, magari provocato da qualcosa che ho fatto o detto.
Per tale ragione nei prossimi giorni sporgerò formale denuncia e querela.
A tal proposito mi è venuto in mente che pochi giorni fa, in occasione di un mio intervento, ho tra l’altro sollevato la questione dei servizi e degli appalti. Mi sono chiesto invero – solo per fare un esempio – come fosse possibile che il servizio di smaltimento dei rifiuti, gestito in maniera a dir poco grossolana, potesse costare molto di più di quanto costava dieci o quindici anni fa.
Il tema è centrale ed andrebbe approfondito per ogni servizio reso da privati alla collettività.
Non ultimo quindi al fine di far ben comprendere al pavido autore del gesto in parola – ove non si sia trattato di una stupidata adolescenziale – che porre in essere atti di questo tipo è il modo migliore per convincere chi ragiona come me ad approfondire certi temi che dovrebbero essere centrali, sia nella campagna elettorale che nella vita politica del paese, mi pare quindi questa una buona occasione per approfondire il tema degli appalti e dei servizi.
Prima ancora di reperire invero risorse è necessario che quelle disponibili siano ben spese e per far ciò è imprescindibile che tutti i migliori standard anticorruzione siano applicati all’amministrazione delle nostre isole. Chi rende un servizio deve aver vinto il relativo appalto o deve essere stato scelto, ove ciò è ammissibile, per le proprie qualità professionali mai per ragioni diverse. Chi rende un servizio al Comune ha il dovere di renderlo secondo lo stato dell’arte e il contratto che lo lega alla PA e di essere pagato in tempi rapidi se ciò è avvenuto. Chi amministra deve verificare che l’esecuzione sia corretta e in caso contrario intervenire immediatamente.
Solo così si fa l’interesse dei cittadini, solo così non si buttano via i soldi pubblici.
Questo io mi chiedo è avvenuto negli ultimi dieci anni ? Perché da ciò in primis si evince la qualità di un’amministrazione e il tema dovrebbe essere centrale nella campagna elettorale.
Peccato che nessun pretendente al ruolo di primo cittadino oggi abbia affrontato pubblicamente la questione, né tanto meno si sia preoccupato di assumere precisi impegni per il futuro.
Avv. Gianluca Corrado