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sabato 16 aprile 2022
Stromboli: Carabinieri donano uova di Pasqua ai bimbi della scuola dell'infanzia
Nei giorni
scorsi i Carabinieri della Stazione di Stromboli hanno incontrato gli alunni
della scuola dell’infanzia e, dopo averli intrattenuti con la consegna di
alcuni gadget dell’Arma dei Carabinieri, hanno donato 23 uova di pasqua.
L’iniziativa dell’Arma ha rallegrato gli alunni che, alla presenza delle
insegnanti, si sono particolarmente incuriositi ai gadget ed hanno posto ai
Carabinieri le domande più domande più generiche circa il lavoro quotidiano
svolto dai militari dell’Arma riuscendo ad avere risposta alla loro curiosità.
L’incontro ha simboleggiato l’indissolubile legame tra l’Istituzione e la
popolazione, anche con i più piccoli.
Sabato Santo
Il Sabato Santo è liturgicamente chiamato Sabbatum Sanctum o Sabato delle tenebre è il giorno che precede la Pasqua, è il giorno della pietà popolare, giorno di attesa e di silenzio: Cristo giace nel Sepolcro e la Chiesa medita ciò che Nostro Signore ha fatto per noi.
La Passione si conclude: dopo la deposizione del corpo di Cristo nel Sepolcro. L’immagine del Cristo sulla Croce o che riposa nel Sepolcro mettono in luce il mistero del Sabato Santo, terzo giorno del Triduo Pasquale in cui la Chiesa non celebra l’Eucarestia, ma sosta presso il Sepolcro del Signore meditando la sua passione e morte. A differenza del Venerdì Santo la comunione può essere distribuita solo come viatico, (per questo il Sabato Santo è detto “aliturgico”), mentre gli altari di tutte le Chiese rimangono senza tovaglie e senza ornamenti fino alla solenne Veglia Pasquale, definita da S. Agostino « la veglia madre di tutte le veglie ».
Da sempre, i fedeli devoti eoliani con vero sacrificio e cuore contrito, si recano presso i Sepolcri (Altari della reposizione) della loro Chiesa in memoria di quell’irripetibile Sabato a rendere la Visita di lutto a Gesù e alla Madre Addolorata, Molti si recano al Sepolcro per una semplice visita, una preghiera, un saluto, un lungo meditare con la Madre, che comprende ogni dolore. Nella tradizione popolare si chiama Sepolcro la reposizione dell’Eucarestia, che si conserva la sera del Giovedì Santo per l’Adorazione e per fare la comunione il Venerdì Santo.
Il silenzio di questo giorno parla da sé, è un giorno dominato dal lutto più solenne, che nel viso della Madonna è speranza, è Resurrezione.
Cruci Santa, Cruci vera
di cu fustivu Adurata!
Di Giuvanni e Maddalena,
e di la Matri Addulurata.
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Croce Santa, Croce vera
da chi foste Adorata!
Da Giovanni e Maddalena,
e dalla Madre Addolorata.
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La notte del Sabato Santo è «la notte di veglia in onore del Signore» (Es 12,42), in questa notte il Signore «è passato» per salvare e liberare il suo popolo oppresso dalla schiavitù in Egitto, «è passato» alla vita vincendo la morte; questa notte è celebrazione e memoriale del nostro «passaggio» in Dio attraverso il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia.
Vegliare è un atteggiamento permanente della Chiesa in attesa della Parusìa e del ritorno definitivo di Cristo, quando la Pasqua si compirà nelle nozze eterne con lo Sposo e nel convito della vita eterna (cf Ap 19,7-9).
La liturgia della Veglia Pasquale è articolata in varie parti: inizia con la Liturgia della Luce (lucernario), simboli di Gesù Risorto che vince le tenebre del male, l’accensione del fuoco e del cero pasquale e la processione al canto “Lumen Christi”.
Il Sabato Santo dunque è incentrato nell’apparente trionfo del male con la morte in croce di Gesù, siamo sollecitati ad una profonda riflessione sul senso del vivere e del morire. La morte fa impallidire di paura ogni uomo di buona volontà, che ne avverte il senso bruciante della sua finitezza umana, e ci fa scoprire come il mistero pasquale può aprire alla speranza, e come solo la fede nella risurrezione può illuminare le vie buie della vita, la disperazione, che finisce per sovrastarci quando ci scontriamo con la caducità, la vanità, e la fugacità del tempo e delle cose terrene, con il male politico, sociale, economico, che sembra dominare oggi più che mai la scena del mondo.
Nel memento della Passione e Morte di Cristo, gli uomini devono spingersi alla solidarietà diventando essi stessi prossimo degli altri, con la certezza che la notte del peccato è vinta dalla luce della Pasqua di Cristo e che il silenzio di Dio prelude alla Gloria della Parusìa.
Auguri di...
Buon Compleanno a Rita Mandarano, Ciro Ingenito, Girolamo Casali, Angelica Bonica, Alavamca Di Loredana, Sergio Russo, Nunzio Pellegrino, Maria Grillo
Lettere al direttore. Cimitero di Lipari centro. Decoro e rispetto per i defunti... qui non sono di casa.
Caro Direttore,
ti inoltro alcune fotografie che evidenziano lo stato di degrado assoluto nel quale versa il cimitero di Lipari centro.
Mi rivolgo a chi di competenza affinché provveda a ridare il giusto decoro.
Ove il predetto stato di cose dovesse dipendere dalla carenza di personale, il che sarebbe comprensibile come ragione dell'impossibilità ad espletare il servizio di pulizia dei cimiteri, rivolgo all'amministrazione comunale il quesito sul possibile impiego dei percettori il reddito di cittadinanza al fine di espletare, nel limite del possibile, un servizio essenziale per la collettività.
Giuseppe Carrà
venerdì 15 aprile 2022
E' deceduta Rosa Guarino detta "Sina" ved. Mollica
Le onoranze funebri sono a cura della ditta
Alfa e Omega di Lipari
Covid alle Eolie: Contagi oltre soglia 240
Diffusi dall'Ufficio commissariale per il Covid nella provincia di Messina i nuovi dati.Si riferiscono alla giornata del 14 aprile.
Nel Distretto di Lipari (Comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina) i positivi sono 241 dei quali 26 conteggiati per la prima volta.
Nell'ultimo dato diffuso il 13 aprile i positivi erano 236
Nell'ultimo dato diffuso il 13 aprile i positivi erano 236
Canneto: Altare della Reposizione, foto e video parziale della solenne liturgia in Passione Domini
Le foto e il video parziale della liturgia in Passione Domini sono di Gaetano Murabito che ringraziamo
Lipari: La Regione acquista le Cave di Pomice. I Consiglieri Fonti e Mollica : Espropriati del bene più grande, della nostra memoria e identità.
Comunicato dei consiglieri comunali Gesuele Fonti ed Eliana Mollica (Forza Italia)
La Giunta regionale siciliana, su proposta dello stesso presidente della Regione Nello Musumeci, ha deliberato, nella giornata di ieri, l’acquisto dell’ex cava di Pomice ossia il complesso immobiliare dell’ex sito di Lipari. Il Governo ha trovato la copertura finanziaria, pari a 4,5 milioni di euro, come stimato dai dipartimenti regionali dell’Energia, Tecnico e dei Beni culturali, per il recupero ambientale delle aree e la valorizzazione dell’ex complesso produttivo, prevedendo anche la realizzazione del Museo della pomice e del Parco geominerario.
"In meno di nove mesi il governatore Musumeci ha dato dimostrazione ai siciliani che, se si vuole, si può fare ogni cosa e in tempi celeri " lo affermano i Consiglieri comunali Fonti e Mollica. “ Ripercorriamo - aggiungono - le fasi di una vicenda che ha dell’incredibile e non può essere in alcun modo giustificata”. "L'area delle ex cave di pomice in località Porticello, dal 14 ottobre 2021, è sottoposta a vincolo. E ciò nonostante il Consiglio Comunale di Lipari e alcuni rappresentanti delle categorie del settore turistico ed imprenditoriale siano in più occasioni intervenuti chiedendo un preventivo confronto sull'istituzione del Parco geominerario di Lipari proprio in quel sito". Il relativo decreto - come dichiarato dal Presidente della regione siciliana - è stato firmato dal dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali ed è stato adottato a conclusione di un complesso iter istruttorio condotto con grande celerità dalla Soprintendenza per i Beni culturali di Messina, ai sensi del vigente Codice dei Beni culturali. Si tratta di uno specifico vincolo etnoantropologico sull’intera area delle cave di pomice, in contrada Porticello dell’isola di Lipari. Il D.D.G. n. 3815 del 13 ottobre 2021 ritiene in premessa che “nella fattispecie ricorrono evidenti motivi di pubblico interesse che suggeriscono l'opportunità di sottoporre a norme di tutela di cui al D.Lgs. 42/2004 e della L.R. n. 80/77 il bene sopra individuato in conformità alla proposta avanzata dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina. "Quali siano gli evidenti motivi di pubblico interesse che hanno indicato l'opportunità di sottoporre a vincolo detta area - affermano Gesuele Fonti ed Eliana Mollica - non sono stati mai chiariti adeguatamente al Consiglio Comunale e alla popolazione di Lipari né dal governatore Musumeci, né tantomeno dal sindaco Giorgianni, silente e complice di un provvedimento non condiviso. Un complesso iter istruttorio - dichiarano i consiglieri - condotto con grande celerità dalla Soprintendenza per i Beni culturali di Messina che interessava però solo l'area delle ex cave di pomice in località Porticello, escludendo le altre aree di interesse geominerario del territorio insulare alle quali non è stato pertanto riconosciuto lo stesso carattere di interesse storico ed etnoantropologico." Il presidente Musumeci ad ottobre dell’anno scorso dichiarò di aver concluso, in tempi record, il primo degli adempimenti fissati nell'ambito del cronoprogramma stabilito all'esito del vertice tenutosi dal Governo nell'isola di Lipari, il 18 luglio. Rimarcando, peraltro, l'impegno mantenuto dal Governo siciliano con il Sindaco di Lipari e la Comunità locale. "A noi preme rimarcare invece - attaccano i consiglieri comunali Fonti e Mollica - che alcun cronoprogramma è stato stabilito e discusso con il Consiglio Comunale, organo di indirizzo ed espressione della domanda sociale e della volontà popolare. Sottolineiamo inoltre come la presenza del Governatore a Lipari, in occasione del vertice convocato per l'istituzione del Museo della pomice/Parco geominerario, sia stata contrassegnata dal dissenso, da un malessere diffuso nella popolazione a fronte delle gravi emergenze, come pure dei continui disservizi. Senza contare il mancato confronto nelle prese di posizione della classe dirigente locale per il percorso avviato con la deliberazione n. 265 del 17 giugno 2021 della Giunta regionale siciliana. Il presidente Musumeci, in tempo di pandemia, si sarebbe dovuto occupare di cose ben più serie, invece che delle richieste provenienti dal mondo della cultura o dalla "casta" dei giornalisti, come le criticità dell'ospedale di Lipari e le problematiche di carattere sanitario che costano attese ai cittadini e la vita a chi, in condizioni gravi e in una situazione che richiede interventi urgenti, attende per ore la disponibilità di un posto letto per il ricovero". "Non trovarsi nella condizione di poter svolgere il proprio compito istituzionale di rappresentanti della Comunità è - continuano i consiglieri comunali - un limite pericoloso che può fare vacillare la democrazia. In assenza di confronto, di una pluralità di idee e del necessario coinvolgimento delle realtà associative ed imprenditoriali del territorio, non si può che prendere atto del decisionismo assoluto imposto da un modo prepotente e dunque sbagliato di governare gli interessi comuni. Con un ordine del giorno, approvato nella seduta del 7 settembre 2021, il Consiglio Comunale aveva chiesto al Sindaco di Lipari di non compiere più atti in solitudine, trascurando il confronto necessario con il civico consesso su un tema, quello dell'istruzione di un Parco geominerario nell'isola di Lipari, che era ed è di enorme importanza per il territorio eoliano e per le sue prospettive di sviluppo, disattendendo la legittimità aspettativa della Comunità di essere rappresentata in modo avveduto. Il sindaco Giorgianni, immerso nel silenzio, in questi nove mesi ha mantenuto un comportamento complice rispetto ad un iter non condiviso, disattendendo in ogni modo le legittime richieste di informazione e di confronto del Consiglio Comunale, anche non fornendo il nominativo di un responsabile del procedimento per il Comune di Lipari. Il prossimo passo – afferma il presidente Musumeci - sarà l’atto notarile e poi via all’affidamento dei progetti: quello contro il dissesto dell’area e quello dello spazio museale. “ Non possiamo che prendere atto – affermano Gesuele Fonti ed Eliana Mollica – di essere stati espropriati della libertà di decidere. Dopo avervi posto il vincolo e avviato un confronto con il commissario liquidatore, il Governo regionale delibera l’acquisto dell’ex cava di Pomice. Quello di ieri rappresenta l’ultimo passo di un iter che ha provocato solo dolore e rammarico a una Comunità che non ritiene di essere stata adeguatamente rappresentata e difesa. Quest’ultima mortificazione non ci ferma in quanto riteniamo ci siano ancora troppi aspetti da chiarire in merito ai titoli di proprietà e alle competenze dell’Ente locale. Lipari in tempi celeri, dopo l’affidamento dei progetti come dichiarato dal Governatore, avrà uno spazio museale nonostante attenda, in una situazione di assoluta emergenza, un potenziamento del personale medico, infermieristico ed ausiliario dell’ospedale di Lipari, la seconda ambulanza medicalizzata e una azione concreta volta a garantire il superamento delle difficoltà per la mancanza di una copertura cardiologica h24 sette giorni su sette”.
AUGURI DI BUONA PASQUA E APPELLO ALLA PACE DALL'IC ISOLE EOLIE
La Preside, i Docenti, il personale ATA, le Famiglie, i BAMBINI e i RAGAZZI dell'IC ISOLE EOLIE augurano a tutte le nostre Isole una serena PASQUA con l'augurio che questi giorni possano portare la PACE nel cuore e nelle azioni di tutti.
Con la speranza che chi governa il MONDO trovi la chiave per porre fine alle guerre lontane e vicine che addolorano la TERRA e insanguinano le Nazioni.
Che la VOCE dei nostri bambini possa giungere dove non arrivano le IMPLORAZIONI dei grandi.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
IC ISOLE EOLIE
prof.ssa Mirella Fanti
Con la speranza che chi governa il MONDO trovi la chiave per porre fine alle guerre lontane e vicine che addolorano la TERRA e insanguinano le Nazioni.
Che la VOCE dei nostri bambini possa giungere dove non arrivano le IMPLORAZIONI dei grandi.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
IC ISOLE EOLIE
prof.ssa Mirella Fanti
"Tradimentu" brano eseguito da A. Merlino e Folk musici, montato con immagini del Venerdì Santo di Lipari
"Tradimentu" fa parte di Missa eoliana di Benito Merlino
Auguri di...
Buon Compleanno a Gaetano Bisazza, Giuseppe Russo, Francesca Casella, Christopher Profilio, Paco Costanzo, Angela Lina Reitano, Federico Banzi, Laura Compagno, Gianluca Fonti
Venerdì Santo
Venerdì Santo
Il Venerdì Santo, detto anche Feria Sexta in Passione Domini si fa memoria della Passione di Gesù. La passione e la morte di Cristo, penetrano, riscattano e nobilitano tutta la sofferenza umana. Egli ha sofferto e ci ha insegnato a soffrire. Ciò che più spicca nella passione e morte di Cristo è la sua perfetta conformità al volere del Padre. S. Paolo dice di Cristo che si è fatto «obbediente sino alla morte di croce» (Fil 2,8). Così Gesù arriva alla morte come l’atto supremo di obbedienza: «Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito» (Lc 23,46), lo spirito, cioè il principio della sua vita umana. «Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire» (Is 53,3) Gesù ha dimostrato tutta la verità contenuta in quelle sue parole preannunciatici: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Lu Vènniri Santu di matina la Matri Santa si misi ‘n caminu, nto mpurticatu ci iù a tricculiari, donni monici cumparieru. “Donni monici, donni monici, l’aviti vistu passari a me Figghiu?”, “Vostru Figghiu passò antura cu ‘na longa cumpagnia: cu ci dava ‘na angata, cu ci dava ‘na surriata, sangu russu ci currìa, l’anciulieddi lu cugghiànu lu mittiànu nta lu calici, lu sapiànu cunsacrari ch’era sangu di Gesù!”. | Il Venerdì Santo di mattina la Madre Santa si mise in cammino, in un portone andò a bussare, donne monache comparvero. “Donne monache, donne monache, l’avete visto passare mio Figlio?”. “Vostro Figlio è passato poc’anzi con una lunga compagnia: chi gli dava uno schiaffo, chi gli dava una frustata, sangue rosso gli scorreva, gli angioletti lo raccoglievano lo mettevano dentro il calice, lo sapevano consacrare perché era sangue di Gesù!”. |
La Salita di Gesù al Calvario ci fa riflettere sulle parole di Isaia: “Maltrattato si lasciò umiliare, non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte si suoi tosatori e non aprì bocca”. Gesù ha voluto con i suoi dolori riscattare il genere umano significando, che la sofferenza è un male necessario come lo è la morte del corpo, conseguenza del peccato, che può essere trasformata in luce di speranza. Maria, straziata dal dolore, vede Gesù travolto dai tormenti e dai flagelli per i peccati del mondo.
Sul Calvario si consuma l’obbedienza di Gesù al Padre, qui si compie la nuova e definitiva alleanza dell’uomo con Dio, sigillata dal sangue di Cristo, evento che si rinnova in ogni Eucaristia nella quale Gesù coinvolge anche noi. Le Lacrime di Maria e il sacrificio di Gesù, unitamente a quello della Madre non è vano, in questa consolazione Madre e Figlio si reggono reciprocamente.
Gesù muore alle tre di Venerdì. Maria sotto la croce sembrava morta, perché le hanno ucciso il Suo Bene, il Figlio-Dio, la ragione della Sua vita, Colui che l’aveva resa Madre di Dio, ai piedi della croce è associata al sacrificio dell’Agnello di Dio, sta in piedi, sorretta dal dolore salvifico della Pasqua.
Maria non è una presenza “devozionale” nel Venerdì Santo: è l’immagine della Chiesa della Pasqua.
Tutto il genere umano è responsabili delle Piaghe nel costato di Cristo. È giusto che tutti sentiamo la responsabilità dei nostri peccati, è giusto che siamo molto riconoscenti a Gesù, perché alle nostre manifestazioni di poco amore, Egli risponde sempre con un Amore totale.
Venerdì Santo: Passione di Cristo e l’adorazione della croce, da lassù Egli riposa e intercede per la salvezza di tutto il mondo.
Dice l’evangelista Giovanni, che morto Gesù sulla croce non gli spezzarono le gambe come si fece con i ladroni, posti alla sua destra e alla sua sinistra. Ma, uno dei soldati con un colpo di lancia gli ferì il costato dal quale come da una fonte, sgorgano acqua e sangue. L’acqua simbolo del primo sacramento che rigenera, il sangue simbolo dell’Eucarestia che vivifica.
Le ferite dei cadaveri non si rimarginano mai, ma restano sempre aperte.
E ancora oggi dopo oltre venti secoli, dal costato di Cristo scaturisce quella fonte di grazie, che attraversa i sette canali dei Sacramenti cui si unisce la preghiera e ogni azione liturgica. La grazia del Signore Gesù morto e risorto irrora la nostra povera umanità ed è alimento che risuscita e rinnova, conforta e salva.
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