Oggi siamo alla I domenica di Avvento. Ogni anno si ripete questo tempo che ci aiuta a prepararci a una cosa bella per tutti noi credenti. Mi piace sempre usare delle parole chiave che possiamo ricordarci facilmente. Questa prima domenica vi svelo la prima di queste: attendere.
Vi chiederei di riflettere su questa parola e di pensare a tutte le attese della nostra vita
(un matrimonio, una nascita, un party, un incontro galante, un colloquio di lavoro, una laurea ...) le emozioni vostre e della gente intorno a voi, dei vostri parenti.
Beh in questo periodo ovviamente ci viene più semplice associare questa attesa alle festività del Natale! soprattutto i bambini e i ragazzi che subito pensano ai regali, al videogioco o al cellulare figo appena uscito, alla felpa del cantante preferito o alle scarpe simili a quelle usate dal calciatore da loro seguito ... possiamo fare un elenco interminabile... chi ne ha più ne metta ????
Ma l’Avvento è solo attendere questo periodo chiamato Natale?
Come abbiamo detto nell'introduzione il significato della parola Avvento è "venuta" e troviamo la sua origine nella parola latina “adventus”.
Ma pensiamoci un attimo ... la cosa particolare e strana di questo momento è che attendiamo qualcuno che è già venuto: Gesù!
Allora sorge una domanda da milioni di dollari ????????????
Per quale motivo dobbiamo attendere prima del Natale? Perché ogni anno ripetiamo la stessa attesa? C'è un significato particolare?
A queste domande ci risponde il protagonista principale del vangelo di oggi: Gesù stesso. Con la sua testimonianza, l'evangelista Marco ci dice che Gesù è già venuto e che se n'è andato via. Come il padrone di casa che va in vacanza e lascia tutto in mano alla governante oppure a qualche familiare che controlli la casa o bagni le piante, così anche Gesù lascia la nostra vita nelle nostre mani.
Cavolo che responsabilità!
Se ci riflettiamo su ci vengono i brividi ... ci verrebbe da chiederci: se sbagliamo qualcosa che succede ? E iniziamo con i trip mentali "ecco mi è successo questo perché Dio se ne frega di me, è colpa di Dio!", "ah che fortuna che mi è capitata questa bella cosa è stato sicuramente un miracolo!". E quindi iniziamo ad accusare Dio quando ci capita qualcosa di brutto ma non lo ringraziamo mai, e addirittura attribuiamo tutto alla fortuna, quando ci capita qualcosa di bello.
Gesù non ci lascia soli ...
Gesù ci ha dato un tesoro tra le mani (la nostra vita) e ci mette sulle strade del mondo e ci dà le indicazioni: la Sua Parola (il nostro navigatore spirituale)
... se non ci avesse lasciato in eredità la sua parola sarebbe stato come viaggiare in un'autostrada senza indicazioni e cartelli stradali!
Il consiglio che oggi ci viene dato dal Vangelo è tenere le orecchie aperte alla Parola e ricordarsi di tutti i doni che il Signore ci elargisce tutti i giorni. Non addormentarsi, vigilare e reagire in difesa di questi doni proprio come un bambino fa con la macchinina che i genitori gli hanno appena comprato. Molte volte non siamo come quel bambino così ingenuo ma vigile sui doni che ha ricevuto ma siamo incuranti delle meraviglie davanti ai nostri occhi, delle belle relazioni con le altre persone, delle diversità che sono sempre un qualcosa in più che arricchisce sempre.
Come dicevamo prima se siamo in un'autostrada andiamo alla ricerca delle indicazioni stradali ma soprattutto prima di partire impostiamo il navigatore che ci dà di solito 3 opzioni: percorso breve, intermedio e lungo. Scegliamo sempre quella più breve guarda caso ma non è detto che questa scelta sia la migliore ????
E se sbagliamo strada perché facciamo di testa nostra? Beh semplice abbiamo le uscite e le entrate come in autostrada ???? abbiamo sempre la possibilità di recuperare.
Il Signore é come il navigatore gps che se sbagli strada ti ricalcola il percorso, ti indica la strada ... basta solo sedersi sulla poltrona, aprire il Vangelo e liberare mente e cuore ... E il gioco è fatto!
Quindi questo tempo di attesa ci ricorda che Gesù è già venuto e che ci ha dato le indicazioni per vivere. Allora prendiamoci questo tempo per gustare e prenderci cura della nostra vita, guardiamo chi abbiamo vicino come un dono prezioso da custodire, curare, a cui prestare attenzione... da accogliere incondizionatamente dalla religione, dalla razza, dal sesso.... siamo tutti figli di quel Dio che è amore, uguaglianza, libertà ...
Solo in questo modo, di anno in anno, saremo sempre più pronti a rivivere la venuta del Cristo.
Tutte le volte che riconosciamo Gesù in tutte le cose belle e soprattutto nelle persone allora abbiamo imparato anche ad accoglierlo.
Buon cammino di preparazione al Natale!
Approfondimento
L’avvento è il periodo che inizia dai primi vespri del 3 dicembre fino ai primi vespri di Natale (esclusi) e che fa cominciare il nuovo anno liturgico. È il tempo di preparazione alla solennità di Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio, ma è anche il tempo in cui ci prepariamo all’attesa della seconda venuta del Cristo.
Significato del termine: La parola avvento significa "venuta" (dal latino "adventus" e dal greco "parousía" o "epipháneia") e si riferisce alla venuta del Cristo. Nel paganesimo il termine significava la venuta annuale della divinità nel suo tempio per visitare i suoi fedeli mentre nel Cronografo Romano con la formula "Adventus Divi" ci si riferiva all'anniversario dell'ascesa al trono di Costantino.
La storia: In Oriente l'avvento ebbe origine con la festa dell'Immacolata concezione che si celebrava molto probabilmente la domenica precedente al Natale. Con il concilio di Efeso del 431 divenne una festa ufficiale in tutto l'Oriente e vennero riconosciuti il richiamo allo stato primitivo dell'uomo nel paradiso terrestre e della sua caduta originale, l’Incarnazione e la Redenzione come piani divini, la visione di Maria come la nuova Eva, la maternità divina di Maria profetizzata, annunciata dall'Angelo e manifestata nel Natale e riconosciuta dai Magi.
A metà del V secolo s'inizio a ricordare anche il Battista, il precursore del Cristo, colui che apri la strada alla venuta di nostro Signore. Questa ricorrenza fu inserita proprio la domenica prima a quella dedicata a Maria.
Dopo il V secolo le ricorrenze vennero ordinate secondo un criterio cronologico e non più cristologico
(= Cristo al centro dell'Anno Liturgico). A seguito di questo cambiamento la festa dell'Annunciazione si è spostata al 25 marzo e la domenica e i giorni precedenti al natale furono dedicati ai personaggi biblici che hanno prefigurato e profetizzato il Cristo.
Nell'VIII secolo l'Avvento orientale, immune dal carattere penitenziale, ebbe l'influenza del mondo occidentale con la pratica del digiuno.
In occidente per gli autori latini che si occuparono della cristianità, la parola "adventus" indicava la venuta del Figlio di Dio in mezzo agli uomini e la manifestazione con la sua nascita.
Negli antichi Sacramentari romani il termine veniva usato per indicare sia la venuta del Figlio di Dio nella carne (“Adventus secundum carnem”), sia il suo ritorno alla fine dei tempi (“in secundo cum venerit in maiestate sua”). I termini Adventus, Natale, Epiphania esprimevano la stessa realtà fondamentale per poi designare con solo la parola Adventus il periodo liturgico di preparazione al Natale.
Si susseguirono più pensieri sulla durata dell'evento fino al compromesso di far durare universalmente questo periodo quattro settimane.
Anno liturgico:
Prima si è data la definizione di avvento e si è detto che questo periodo coincide con l'inizio di un nuovo anno liturgico. Cos'è l'anno liturgico? Come mai sentiamo parlare di anno A B C ?
In realtà non esistono tanti anni liturgici, ma una dimensione temporale che si distende di anno in anno e in cui possiamo ricordare i vari misteri della vita, della morte e della risurrezione del Signore Gesù attraverso la celebrazione liturgica che viene scandita in tre cicli definiti anni A, B, C.
L’anno liturgico prende inizio con il tempo di Avvento (dalla sera della prima domenica di Avvento alla sera del 24 dicembre) a cui segue il tempo di Natale (dal 24 sera fino alla sera della domenica in cui su celebra il Battesimo di Gesù), un primo periodo del tempo Ordinario (dal lunedì seguente il Battesimo di Gesù fino al martedì sera che precede il mercoledì delle Ceneri), il tempo di Quaresima (dal mercoledì delle Ceneri al sabato santo incluso), il tempo di Pasqua (dalla Veglia Pasquale alla sera di Pentecoste), il secondo periodo del tempo Ordinario (dal lunedì successivo alla Pentecoste fino alla sera del sabato che precede l'avvento) in cui ci sono alcune solennità del Signore: la Santissima Trinità, il Corpus Domini, il Sacro Cuore di Gesù, Cristo Re dell’universo (l’ultima domenica del tempo Ordinario).
In Italia, per offrire una maggiore abbondanza dei testi della Sacra Scrittura, si è voluto caratterizzare l’anno liturgico del tempo Ordinario in un ciclo biennale per il tempo feriale e triennale per le domeniche e le festività: gli anni A, B e C sono quindi caratterizzati dalla proclamazione del vangelo secondo la testimonianza di Matteo (A), Marco (B) e Luca (C) lasciando prevalentemente il vangelo secondo la testimonianza di Giovanni al tempo di Natale e di Pasqua.