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mercoledì 7 novembre 2018
Video - sorveglianza a Lipari. Si lavora all'installazione di altre telecamere
Prende sempre più corpo la videosorveglianza nel centro storico di Lipari.
Oltre alla telecamera, installata già da tempo all'inizio del corso Vittorio Emanuele, si stanno posizionando, in queste ore, le altre. In tutto sarà poi collegato al server installato presso il comando della Polizia locale.
Ricordiamo che le telecamere di video -sorveglianza fanno parte di un progetto di controllo del territorio, voluto dal vice - sindaco e assessore alla viabilità, Gaetano Orto.
Nella foto : La postazione della "Palma"
Oltre alla telecamera, installata già da tempo all'inizio del corso Vittorio Emanuele, si stanno posizionando, in queste ore, le altre. In tutto sarà poi collegato al server installato presso il comando della Polizia locale.
Ricordiamo che le telecamere di video -sorveglianza fanno parte di un progetto di controllo del territorio, voluto dal vice - sindaco e assessore alla viabilità, Gaetano Orto.
Nella foto : La postazione della "Palma"
"nni stamu iennu o funnu!".....Una mattina ti svegli e trovi la ruota dell'auto semi- sprofondata nell'asfalto. E' accaduto ad Acquacalda
A Lipari accade anche questo. Ovvero che al mattino trovi la tua auto, che la sera prima avevi parcheggiato sulla strada Acquacalda - Quattropani, con la ruota semi-sprofondata nell'asfalto. Per fortuna solo quella.
La "sorpresa" l'ha trovata stamane un residente ad Acquacalda.
Da quanto apprendiamo, e da come si evince da un "rattoppo" evidenziato in una delle foto, in quel tratto di strada, nei giorni scorsi erano stati effettuati dei lavori pubblici.
Come e perchè accaduto lo sprofondamento? Non siamo tecnici e non sta a noi giudicare, anche perchè sul posto dopo la segnalazione degli interessati sono giunti i vigili del fuoco e la polizia municipale.
Certo è che buche e sprofondamenti in quest'isola non si contano più.
Come sostiene un lettore di Eolienews "nni stamu iennu o funnu!"
La "sorpresa" l'ha trovata stamane un residente ad Acquacalda.
Da quanto apprendiamo, e da come si evince da un "rattoppo" evidenziato in una delle foto, in quel tratto di strada, nei giorni scorsi erano stati effettuati dei lavori pubblici.
Come e perchè accaduto lo sprofondamento? Non siamo tecnici e non sta a noi giudicare, anche perchè sul posto dopo la segnalazione degli interessati sono giunti i vigili del fuoco e la polizia municipale.
Certo è che buche e sprofondamenti in quest'isola non si contano più.
Come sostiene un lettore di Eolienews "nni stamu iennu o funnu!"
Santo del giorno : Sant' Ernesto di Zwiefalten
In Germania, nella prima metà del XII secolo, fioriva, vicino a Costanza, un grande monastero benedettino, l'Abbazia di Zwiefalten. Entro le sue mura vivevano quasi 300 tra monaci e « fratelli barbuti », cioè conversi. Era come una piccola città, autonoma e indipendente, dedita al lavoro e alla preghiera.
Il governo di questa vasta comunità non era però facile. Non erano i pacifici e devoti monaci, a destare preoccupazioni, ma i potenti della terra, in mezzo ai quali l'Abbazia viveva. Soprattutto i vicini feudatari, suscitavano continuamente difficoltà per il « padre » della comunità monastica, cioè per l'Abate.
Un primo Abate, Bertoldo, dovette dimettersi. A lui successe Sant'Ernesto, uno dei monaci più in vista dell'Abbazia per doti spirituali e intellettuali. Fu abate per cinque anni. Cinque anni di preoccupazioni amministrative, di controversie giuridiche, di schermaglie diplomatiche. Dovettero sembrare una eternità, al monaco votatosi alla preghiera, al silenzio e allo studio!
Perciò, nel 1146, anche Sant'Ernesto si dimise. Meglio allora una vera guerra, una guerra guerreggiata, faccia a faccia con un nemico ben definito. Infatti, un anno dopo, troviamo Sant'Ernesto sotto le insegne dei Crociati, pronto a partire per l'Oriente.
Eran trascorsi cinquant'anni dalla prima Crociata, ispirata dal monaco Pietro l'Eremita e guidata da Goffredo di Buglione. Liberata Gerusalemme, erano stati creati in Oriente dei Regni cristiani. Ora i Turchi, ancora minacciosi tutto intorno alla Terrasanta, avevano aggredito questi giovani stati.
Le potenze europee allestirono così una seconda Crociata, ispirata soprattutto da San Bernardo da Chiaravalle, bandita da Papa Eugenio III, e composta da due corpi di spedizione, uno comandato dal Re di Germania, Corrado III, l'altro dal Re di Francia, Luigi VII. I sovrani dei due paesi tradizionalmente nemici, si trovarono così uniti nella giusta guerra, sotto le insegne della Croce.
Al confronto della prima, questa seconda Crociata doveva essere più disciplinata e meglio organizzata; condotta con criteri militari e strategici. « I soldati di Gesù Cristo, scriveva il Papa si astengano dal portare vesti preziose, da soverchia cura nella persona, e dal condursi cani da caccia, falconi o che altro possa ammollirli.... Non si occupino che di cavalli da battaglia, di armi, e di combattere gl'infedeli ».
San Bernardo poi era ancora più intransigente: « Gli eserciti della Croce, scriveva han bisogno di soldati che combattano, non di monaci buoni soltanto a salmodiare e a piangere ». Nonostante ciò, quando la Crociata si mosse dalla Germania lungo il corso del Danubio, fu seguita da uno stuolo di sacerdoti e di monaci. Tra questi c'era anche Sant'Ernesto; monaco, non guerriero; con il saio, non con la corazza; per pregare ed assistere i soldati, non per combattere.
La Crociata non ebbe successo. Quando i due eserciti cristiani giunsero in Turchia, gli antagonismi e le gelosie tra i due sovrani si ridestarono. I due corpi di spedizione dovettero agire separatamente, e quello comandato da Corrado III, sorpreso dai Turchi a Dorilea, subì, nel 1147, una terribile disfatta. Nella battaglia e nella ritirata che seguì, pare che andassero perduti morti o prigionieri quasi i nove decimi dell'esercito crociato.
Tra questi vi fu Sant'Ernesto, morto o prigioniero. Morto per la storia, perché a questo punto finisce quel poco che si sa di certo sul suo conto. Prigioniero, invece, per una ingenua leggenda scritta alla fine del secolo. Prigioniero dei Persiani, condotto alla Mecca, costretto ad adorare gli idoli, che invece il Santo infrange, dopodiché viene martirizzato.
Non si chieda perché i Turchi sian chiamati Persiani, e come mai i Maomettani, fedeli di Allah, sian diventati idolatri. La fantasia è contagiosa, e chissà che a determinare la popolarità di Sant'Ernesto e del suo nome non sia stata proprio questa fantasiosa leggenda, e non la sua storia, vera, ma troppo scarna, quasi spersa nello sfondo vasto e complesso della storia del suo tempo.
martedì 6 novembre 2018
Guardia Costiera di Milazzo, intensa attività di controllo e di vigilanza sulla pesca.
Comunicato
Nei giorni scorsi, nell’ambito dei una operazione complessa di vigilanza pesca disposta dalla Direzione marittima di Catania, è proseguita l’attività di controllo da parte degli uomini della Guardia Costiera di Milazzo per prevenire e reprimere illeciti in materia di pesca marittima e commercializzazione di prodotto ittico. I controlli si sono svolti presso i punti di sbarco del pescato, a bordo delle unità da pesca, presso rivendite al dettaglio di prodotti ittici.
Durante l’attività sono stati riscontrati numerosi illeciti: presso due pescherie è stata accertata la somministrazione di prodotto ittico in assenza della prevista documentazione attestante la provenienza. I responsabili sono stati sanzionati con verbali amministrativi dell’importo complessivo di 3.000 euro. Detto prodotto è stato dichiarato dal servizio veterinario dell’Asp competente non idoneo al consumo umano e pertanto avviato alla distruzione.
Il gommone GC A64 della Guardia Costiera di Milazzo ha, inoltre, recuperato in mare due attrezzi utilizzati da pescatori non professionali, più precisamente un palangaro derivante della lunghezza di circa 2.400 mt., impiegato per la cattura di pescespada ed un FAD (cannizzo), entrambi posizionati illegalmente nello specchio acqueo antistante il lungomare di Villafranca e la riviera di ponente di Milazzo. Il personale del gommone A64 ha, altresì, provveduto alla liberazione di esemplari di pescespada sotto misura catturati dal suddetto attrezzo e rinvenuti ancora in vita.
Nell’ambito della stressa operazione, in questo caso congiuntamente a personale della Polizia Stradale del distaccamento di Barcellona P.G., sono stati sequestrati circa 300 kg. di prodotto ittico a bordo di due furgoni. L’intero quantitativo è stato sottoposto a sequestro per violazione della vigente normativa nazionale e comunitaria che disciplina la tracciabilità del prodotto. Anche in questo caso i conducenti dei mezzi di trasporto sono stati sanzionati con l’elevazione di 2 verbali amministrativi di un importo complessivo pari a 3.000 euro.
L’attività di controllo e vigilanza a cura della Guardia Costiera di Milazzo continuerà su tutto il territorio di competenza per verificare il rispetto della politica comune della pesca anche in merito all’osservanza delle norme inerenti gli attrezzi di pesca utilizzati, la tracciabilità/rintracciabilità del prodotto ittico in tutte le fasi della commercializzazione, a tutela delle risorse ittiche, dell’ambiente marino ed a garanzia della sicurezza alimentare del consumatore.
Milazzo, 06.11.2018
Durante l’attività sono stati riscontrati numerosi illeciti: presso due pescherie è stata accertata la somministrazione di prodotto ittico in assenza della prevista documentazione attestante la provenienza. I responsabili sono stati sanzionati con verbali amministrativi dell’importo complessivo di 3.000 euro. Detto prodotto è stato dichiarato dal servizio veterinario dell’Asp competente non idoneo al consumo umano e pertanto avviato alla distruzione.
Il gommone GC A64 della Guardia Costiera di Milazzo ha, inoltre, recuperato in mare due attrezzi utilizzati da pescatori non professionali, più precisamente un palangaro derivante della lunghezza di circa 2.400 mt., impiegato per la cattura di pescespada ed un FAD (cannizzo), entrambi posizionati illegalmente nello specchio acqueo antistante il lungomare di Villafranca e la riviera di ponente di Milazzo. Il personale del gommone A64 ha, altresì, provveduto alla liberazione di esemplari di pescespada sotto misura catturati dal suddetto attrezzo e rinvenuti ancora in vita.
Nell’ambito della stressa operazione, in questo caso congiuntamente a personale della Polizia Stradale del distaccamento di Barcellona P.G., sono stati sequestrati circa 300 kg. di prodotto ittico a bordo di due furgoni. L’intero quantitativo è stato sottoposto a sequestro per violazione della vigente normativa nazionale e comunitaria che disciplina la tracciabilità del prodotto. Anche in questo caso i conducenti dei mezzi di trasporto sono stati sanzionati con l’elevazione di 2 verbali amministrativi di un importo complessivo pari a 3.000 euro.
L’attività di controllo e vigilanza a cura della Guardia Costiera di Milazzo continuerà su tutto il territorio di competenza per verificare il rispetto della politica comune della pesca anche in merito all’osservanza delle norme inerenti gli attrezzi di pesca utilizzati, la tracciabilità/rintracciabilità del prodotto ittico in tutte le fasi della commercializzazione, a tutela delle risorse ittiche, dell’ambiente marino ed a garanzia della sicurezza alimentare del consumatore.
Milazzo, 06.11.2018
Opere di protezione per l'abitato di Canneto. Consigliere Bertè chiede al Sindaco incontro con i cittadini
Ugo Bertè
Consigliere Comunale
Comune di LIPARI
Al Rag. Marco Giorgianni
Sindaco Comune di LIPARI
Oggetto: Richiesta incontro pubblico con Cittadinanza
Il sottoscritto Consigliere Comunale, in seguito alla
delibera della Giunta Comunale con la quale è stato approvato il progetto
esecutivo relativo agli interventi di riequilibrio e adeguamento delle opere di
protezione dell’area costiera e dell’abitato della frazione di Canneto per un
importo di € 2.585.000.00, sollecitatomi dai concittadini, le richiedo un
incontro pubblico nella frazione di Canneto per potere discutere e visionare la
progettazione in essere della frazione nella sua totalità, ( in corso di
progettazione anche se provvisoria ) visto in particolare il grave
pericolo/disagio che si vive orami quasi settimanalmente nella zona di
Calandra. ( ma non solo )
In attesa di suo riscontro porgo l’occasione per porgere
distinti saluti
LIPARI, 05-11-2018
Ugo Bertè
"La nobiltà della lingua greca nel dialetto eoliano". Nuova opera del liparese Armando Riitano e arriva il plauso di un Accademico della Crusca.
Nuova, interessante, pubblicazione del liparese Armando Riitano, dal titolo "La nobiltà della lingua greca nel dialetto eoliano - Oltre 550 voci dialettali con etimologia ragionata".
Per questa opera Armando ha ricevuto una lettera di congratulazioni dell'ACCADEMICO della CRUSCA, GIOVANNI RUFFINO.
Così scrive Ruffino
Giovanni Ruffino
Caro Amico Riitano, mi rallegro molto con Lei. Il traguardo raggiunto è certamente significativo: per Lei, per Lipari, per la Sicilia, per gli studi linguistici. Le sarò grato se vorrà spedirne una copia.
Saluti cordialissimi.
Giovanni Ruffino (accademico della CRUSCA)
Dipartimento di Scienze umanistiche
viale delle Scienze - edificio 12
90128 Palermo
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi
Buon Compleanno a Martina la Greca, Malika Sammoudi, Giuseppe Pellegrino, Fabio Spano, Francesco Corso, Roberta Acquaro
MALTEMPO: OGGI BANDIERE A MEZZ'ASTA NEI PALAZZI DELLA REGIONE
Bandiere a mezz'asta, oggi, in tutti i palazzi, gli uffici e le strutture regionali. Lo ha deciso il governo Musumeci, in segno di cordoglio per le vittime del maltempo di questi giorni in Sicilia. In coincidenza con l'inizio dei funerali delle nove persone morte a Casteldaccia, previsti alle 11 in Cattedrale a Palermo, verrà osservato anche un minuto di silenzio.
Un bel 4 Novembre. Commemorazione centenario fine Grande Guerra a Lipari centro (Foto: Bartolo Ruggiero - IV° parte)
Con queste foto si conclude lo spazio dedicato alle foto che il nostro collaboratore Bartolo Ruggiero ha realizzato relativamento all'evento di Lipari centro. Seguiranno pubblicazioni di foto dell'evento di Canneto (Bartolo Ruggiero) e ancora di Lipari centro (Alessio Pellegrino)
lunedì 5 novembre 2018
REGIONE: VENTI MILIONI PER CREAZIONE LABORATORIO DI MONITORAGGIO PER TERREMOTI E VULCANI
La Regione Siciliana con venti milioni di euro finanzierà la creazione di un laboratorio marino per monitorare fenomeni vulcanici e sismici nei mari dell’Isola. È il risultato di un’intesa tra il dipartimento regionale per le Attività produttive e i Laboratori del Sud dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Secondo l’accordo, sottoscritto dall’assessore regionale Mimmo Turano e dal professor Giacomo Cuttone, il contributo - rientrante nell’ambito dell’Asse prioritario 1 (Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione) del Po Fesr 2014-2020 - è destinato alla realizzazione del progetto Idmar per un laboratorio multidisciplinare di ricerca scientifica e tecnologica in ambiente marino.
“Abbiamo finanziato - evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - un laboratorio ritenuto prioritario dal Piano nazionale delle infrastrutture di ricerca del Miur. Un’opera fondamentale, soprattuto in una terra ‘ballerina’ come la Sicilia, per monitorare le deformazioni causate da faglie attive sul fondale marino e dunque nella prevenzione degli eventi sismici”.
Il progetto - di cui è capofila l’Istituto nazionale di fisica nucleare e che ha come partner l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il Cnr - prevede il potenziamento del laboratorio di terra di Portopalo di Capo Passero in provincia di Siracusa. In particolare, verrà installato un nuovo cavo elettro-ottico, realizzata la rete di fondo al largo di Portopalo e potenziata la stazione di terra al porto di Catania.
“Il sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate strategiche per i sistemi regionali - aggiunge l’assessore Turano - non è solo un obiettivo coerente con la nostra strategia regionale per l’innovazione e la specializzazione intelligente, ma è il segno di come la ricerca sia tornata tra le priorità della Regione”.
“Abbiamo finanziato - evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - un laboratorio ritenuto prioritario dal Piano nazionale delle infrastrutture di ricerca del Miur. Un’opera fondamentale, soprattuto in una terra ‘ballerina’ come la Sicilia, per monitorare le deformazioni causate da faglie attive sul fondale marino e dunque nella prevenzione degli eventi sismici”.
Il progetto - di cui è capofila l’Istituto nazionale di fisica nucleare e che ha come partner l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il Cnr - prevede il potenziamento del laboratorio di terra di Portopalo di Capo Passero in provincia di Siracusa. In particolare, verrà installato un nuovo cavo elettro-ottico, realizzata la rete di fondo al largo di Portopalo e potenziata la stazione di terra al porto di Catania.
“Il sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate strategiche per i sistemi regionali - aggiunge l’assessore Turano - non è solo un obiettivo coerente con la nostra strategia regionale per l’innovazione e la specializzazione intelligente, ma è il segno di come la ricerca sia tornata tra le priorità della Regione”.
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