Comunicato
Da oggi la lucertola Podarcis raffonei, endemica delle Isole Eolie e considerata gravemente minacciata, ha una nuova popolazione. Nell’isolotto Pietra Quaglietto, poco distante dalla costa occidentale di Vulcano, sono stati infatti rilasciati i primi individui nati in cattività grazie al progetto SAVE THE AEOLIAN LIZARD, ideato e gestito dall’associazione Nesos di Lipari.
“Siamo davvero soddisfatti”, dichiara
Pietro Lo Cascio, biologo della conservazione e coordinatore del progetto, “perché
dopo tre anni, con questa prima reintroduzione, il progetto entra finalmente
nella fase “viva”, ossia incrementare i siti che ospitano popolazioni della
lucertola eoliana”.
SAVE THE AEOLIAN LIZARD è stato
avviato nel 2022, grazie al sostegno delle ONG Initiative PIM e SMILO, delle
fondazioni MAVA, Prince Albert II de Monaco e Blue Marine e delle aziende INEF
e Nutrinovel, ed è un progetto a basso budget, basato prevalentemente sul
volontariato, che non prevede interventi invasivi come traslocazioni o
eradicazioni e che una volta sperimentato potrà essere facilmente replicato in
altri contesti e con altre specie.
“Abbiamo lavorato molto per
raggiungere questo obiettivo, e adesso proseguiremo con il programma di captive
breeding”, aggiunge Francesco Allegrino, “per ottenere altri individui da
rilasciare su nuovi isolotti”.
“La lucertola eoliana vive oggi in pochissime aree dell’arcipelago, soprattutto piccoli isolotti”, conclude Pietro Lo Cascio, “la sua importanza in termini di conservazione è tale da farla considerare non soltanto un’emergenza locale, ma una vera e propria icona della biodiversità a livello mediterraneo”.
Una curiosità riguarda il toponimo
dell’isolotto scelto per ospitare la nuova popolazione, Pietra Quaglietto, che
i locali chiamano invece “Petra i quajetri”: la “quajetra” è infatti il nome
dialettale della berta maggiore, un uccello marino dai costumi pelagici che
torna ogni estate a nidificare sull’isolotto; le coppie che si riproducono
sull’isolotto sono monitorate negli anni passati proprio dall’associazione
Nesos, la cui mission è coniugare ricerca e conservazione a forme di turismo
sostenibile nelle Eolie e in altri ambienti insulari.