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martedì 26 novembre 2024

Consiglio comunale del 25 novembre. Il disappunto di Gesuele Fonti e le sue riflessioni

In merito ai lavori del Consiglio Comunale di Lipari, tenutosi ieri - 25 Novembre 2024-,
intervengo per manifestare tutto il mio disappunto da cittadino e da esponente di Forza Italia per il modo in cui sono stati condotti i lavori del Consiglio Comunale e per la palese leggerezza dimostrata nella trattazione degli argomenti all'ordine del giorno.
Una seduta di Consiglio Comunale vivacizzata, come spesso accade, da una animosità che non si addice ai membri di un autorevolissimo organo istituzionale, un organo collegiale ed elettivo con funzioni di indirizzo politico-amministrativo.
Solo imbarazzo e vergogna.
All'ordine del giorno della suddetta seduta solo 3 mozioni, due delle quali sono state ritirate - dunque rinviate -, per una palese violazione del regolamento del Consiglio Comunale, in quanto inserite dal Presidente del Consiglio all'ordine del giorno della seduta nonostante non fossero trascorsi dalla presentazione, così come prevede il regolamento, i 5 giorni liberi dall'adunanza.
Tra queste anche la mozione, al primo punto all'o.d.g. "Mozione per la realizzazione della Casa di Comunità a Lipari - 22/11/2024 prot. 44338.", presentata dai cinque consiglieri di Siamo Eolie e con la quale si chiede la realizzazione della Casa di Comunità negli spazi non utilizzati dell'ospedale di Lipari.
Pensate un po'!!
I cinque dell'opposizione chiedono la realizzazione della Casa di Comunità dentro l'ospedale, nei locali al momento liberi, dove noi cittadini vorremmo venissero ripristinati, al più presto, taluni reparti e servizi ospedalieri essenziali.
Un problema solo in parte superato.
Perché?
Perché la Casa di Comunità si farà in Contrada San Giorgio. Infatti, il Direttore Generale dell' ASP di Messina ha comunicato che la Casa di Comunità sarà realizzata nel sito indicato in precedenza, a seguito del parere acquisito dopo l'ok della Sopritendenza di Messina che avrebbe dato il via libera all'opera nonostante il vincolo di inedificabilità entro i 150 metri dalla battigia.
Il dado è tratto.
Oppure No ? Staremo a vedere.
In merito alla realizzazione di una Casa di Comunità a Lipari manifesto tutte le mie perplessità.
Alcuni giorni addietro, anche il consigliere Gaetano Saltalamacchia, capogruppo di Forza Italia, ha ritenuto necessario intervenire con un post su facebook in merito a questo argomento.
Un tema che da oltre tre mesi è motivo di scontro politico nel nostro paese. Ahimè.
E lo ha fatto per confermare ancora una volta, date le circostanze e la confusione alimentata da più parti, quale fosse la sua posizione e quella del nostro partito a Lipari in merito alla realizzazione di una Casa di Comunità.
Lo ha fatto molto bene !!
Permettermi di fare però alcune brevi considerazioni come pure di riprendere alcuni contenuti, che ritengo essenziali, prima di entrare nel merito della proposta dei consiglieri dell'opposizione e di esprimere la mia opinione rispetto alla Casa di Comunità nonché sulla gestione del confronto relativamente all'argomento
Le Case di Comunità - o Case della Comunità - sono luoghi (fisici) alle quali i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria.
Non sono ospedali !!
Le Case di Comunità sono, per la recente riforma, il primo elemento di contatto tra il cittadino e il sistema sanitario pubblico. Esse comprendono un punto di accoglienza e di orientamento, ma vogliono essere soprattutto il luogo in cui il cittadino trova risposte alle sue esigenze sanitarie o sociosanitarie, con particolare attenzione per i soggetti "fragili" e i "pazienti cronici".
Non sono servizi ospedalieri !!
Non sono reparti!!
Non hanno le funzioni del pronto soccorso!!
Si tratta di nuove strutture che mirano a potenziare solo l’assistenza sanitaria territoriale, con il grave handicap che dentro, come già emerso in questi ultimi mesi, c'è poco personale sanitario - prevalentemente infermieri e POCHISSIMI MEDICI -.
La nostra posizione in merito alla creazione di una qualunque struttura sanitaria che non sia subordinata alla riqualificazione dell'ospedale di Lipari è chiara.
Lo è da tempo grazie ai significativi ed incisivi interventi del consigliere Gaetano Saltalamacchia che, nel Consiglio Comunale del 29 luglio, ha chiarito come fosse prioritario un rinvio della seduta sulla richiesta di deroga urbanistica per dare spazio al necessario confronto con i vertici delle Istituzioni sanitarie. Una richiesta avanzata con decisione e per ottenere le necessarie rassicurazioni in merito al potenziamento dei servizi ospedalieri.
Noi continueremo a parlare di punto nascita.
Continueremo a rivendicare la riapertura dei reparti che ci sono stati strappati per una "razionalizzazione" della spesa pubblica che ha ridimensionato i piccoli ospedali a vantaggio dei più grandi e meglio collocati.
Perché per me, per noi, un ospedale perfettamente funzionante è una priorità ed equivale alla condizione fondamentale per sostenere ogni ulteriore struttura di tipo sanitario.
La Casa di Comunità, considerate le finalità, può funzionare solo dove c'è un ospedale dotato di personale sanitario e di attrezzature.
E li dove c'è un ospedale che funziona perfettamente - NON È IL NOSTRO CASO - la Casa di Comunità non può che essere un valore aggiunto.
La richiesta avanzata da alcuni consiglieri comunali, durante la seduta di ieri - 25 novembre - , a quanto pare un'altra "mozione", con la quale si chiede la convocazione di un Consiglio Comunale urgente sull'ospedale di Lipari non poteva non essere condivisa e sottoscritta da Forza Italia.
Di fatto, tale richiesta è identica a quella avanzata dal Consigliere Saltalamacchia nel Consiglio Comunale del 29 luglio, convocato però per discutere la richiesta di deroga urbanistica per la realizzazione della Casa di Comunità in Contrada San Giorgio.
Serve dire, però, che si tratta di un ripiego tardivo, in quanto la Casa di Comunità sarà realizzata comunque e in contrada San Giorgio.
La confusione generata sul tema in questi ultimi mesi, NON DA NOI, è un pessimo segnale verso la nostra comunità che chiede, da tempo, rassicarazioni sul ripristino della piena funzionalità dell'ospedale di Lipari.
Pertanto, la richiesta è condivisibile sul piano formale ma inutile nella sostanza, per gli effetti che di fatto non può avere.
I consiglieri che hanno scritto la "mozione" avrebbero dovuto invece cogliere l'intenzione del consigliere Gaetano Saltalamacchia quando, nel Consiglio del 29 luglio, propose il rinvio del punto richiedendo un urgente confronto con i vertici dell'ASP di Messina.
Si sarebbe di certo evitata la confusione a cui abbiamo assistito e, probabilmente, ci si sarebbe potuti ritagliare il giusto spazio per il necessario confronto.
Chiarisco ancora meglio la mia posizione se non fosse già abbastanza chiara.
Per me, per molti di noi, la Casa di Comunità può essere valore aggiunto solo in presenza di un ospedale perfettamente funzionante, diversamente è un qualcosa che non aggiunge nulla dal punto di vista sanitario a quello che già esiste.
Le attuali condizioni del presidio ospedaliero di Lipari nonché la perdurante carenza di personale sanitario - soprattutto medici - hanno generato nella popolazione eoliana il convincimento - direi assolutamente fondato - che si voglia a tutti i costi ed ulteriormente contenere i servizi ospedalieri a favore di servizi di assistenza territoriale.
La funzione delle Casa di Comunità mal si concilia con la carenza di personale sanitario ospedaliero che, peraltro, andrebbe condiviso.
La mozione dell'opposizione per la realizzazione della Casa di Comunità negli spazi non utilizzati dell'ospedale è una richiesta che va decisamente contro gli interessi della nostra comunità, della collettività.
Una proposta che ad ogni modo non avrà seguito anche per le determinazioni dell'Asp di Messina.
Ma devo dirlo. È inqualificabile, vergognosa e indecente, la schizofrenia di certi comportamenti - la condotta di chi cambia idea all'occorrenza -, indotta di certo da ragioni che nulla hanno a che vedere con il paese e il diritto sacrosanto della nostra comunità di pretendere un ospedale perfettamente funzionante.
Difenderò sempre con forza il nostro diritto di riempire con medici, con apparecchiature sanitarie ed arredi ospedalieri quegli spazi vuoti e non utilizzati dell'ospedale di Lipari, dove altri avrebbero voluto invece - SOLO PER RIPICCA -, la Casa di Comunità.
A Lipari, chi dovrebbe avere a cuore il destino dell'ospedale, per fortuna non tutti, si impegna e si consuma - ahimè - in prove di forza assolutamente inutili, nonostante le conseguenze devastanti di talune scelte, mentre a Roma la Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità, presieduta dall'On. Tommaso Calderone, ha pronta una prima proposta di legge per eliminare gli svantaggi dell'insularità. E la Salute è un tema centrale.
Prendo atto, naturalmente, delle determinazioni in merito alla realizzazione della Casa di Comunità a Lipari, pur non condividendo la realizzazione dell'opera in assenza delle richieste rassicarazioni sul ripristino della piena funzionalità dell'ospedale di Lipari.
Rassicurazioni che non credo arriveranno neanche in occasione del prossimo Consiglio Comunale sull'ospedale, richiesto con urgenza nella seduta di ieri, 25 novembre.
Perché?
Perché si è consumata - è la mia opinione - solo l'ennesima farsa tragicomica.
Gesuele Fonti

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