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lunedì 30 marzo 2015
Via Crucis dei Cantori Popolari delle Eolie: Dietro le quinte (3° parte)
La terza parte del "Dietro le quinte" è ancora dedicata al Cristo. Seguiranno altre foto dei vari "momenti pubblici" della Via Crucis dei Cantori Popolari delle Eolie
E' deceduto il collega Gino Mauro
Stroncato da un infarto è deceduto il collega Gino Mauro. Aveva 67 anni.
Gino è stato, per tanti di noi, un maestro.
Ha diretto, tra l'altro, l’ufficio stampa della Provincia regionale di Messina e la redazione messinese de ” La Sicilia ” di Catania.
Alla famiglia le condoglianze di Eolienews
Via Crucis dei Cantori Popolari delle Eolie: Dietro le quinte (2° parte)
La seconda parte del "Dietro le quinte" è dedicata al Cristo. Dalla microfonatura al trucco.
Dopo queste foto vi proporremo un altro "Dietro le quinte" (dedicato al Cristo) poi le foto dei "momenti pubblici" della Via Crucis dei Cantori
Dopo queste foto vi proporremo un altro "Dietro le quinte" (dedicato al Cristo) poi le foto dei "momenti pubblici" della Via Crucis dei Cantori
Occupazione giovanile: via libera ai tirocini retribuiti. Comunicazione della Consulta giovanile del comune di Lipari
Riceviamo dalla Consulta Giovanile del comune di Lipari e pubblichiamo:
Dopo mesi di attesa,
la Regione Sicilia
da il via libera alla Misura più attesa del Programma Garanzia Giovani: i
Tirocini extracurriculari.
I datori di lavoro
interessati (siano essi ditte individuali, liberi professionisti, associazioni,
società, anche senza dipendenti assunti) potranno ospitare presso la propria
sede di lavoro giovani disoccupati.
La retribuzione del
giovane tirocinante - pari ad euro 500,00 lordi mensili - è a totale carico del
Programma Europeo.
Per aderire
all’iniziativa basta compilare la modulistica, scaricabile al seguente link: http://consultagiovanilelipari.it/garanzia%20giovani%20eolie.html
Infine, nei mesi
scorsi si è proposto all’Amministrazione di accreditarsi come Soggetto
Ospitante. Previo parere degli uffici della Regione, prossimamente, il Comune
di Lipari, potrebbe accogliere giovani
tirocinanti, incrementando sulle nostre isole le possibilità di inserimento in
percorsi di orientamento al lavoro e di formazione.
Invitiamo, quindi,
tutti giovani in possesso dei requisiti,
ad iscriversi al portale Garanzia Giovani: http://www.garanziagiovani.gov.it
Per qualsiasi
informazione e per recapitare la modulistica compilata:
- SportelloGiovani (sabato mattina dalle 10:30
alle 12:30 – Palazzo Comunale, di fianco ufficio anagrafe);
- e-mail info@consultagiovanilelipari.it
- pagina fb https://www.facebook.com/pages/Consulta-Giovanile-del-Comune-di-ipari/171701729689005?fref=ts
- cel 339 86 54 129
- Centro per
l’Impiego di Lipari
Fabrizio Giuffrè
Presidente Consulta Giovani del Comune di
Lipari
"La storia delle Eolie". Conosciamola attraverso lo storico G.La Greca. Oggi: Roger Lambelin
30
marzo 1894
Roger Lambelin
Roger Lambelin
(Laval 13 ottobre 1857 - Parigi il 16 maggio 1929) è stato uno scrittore,
giornalista ed uomo politico francese.
Lambelin visitò le Eolie probabilmente nella
primavera del 1894. Il suo viaggio era iniziato da Palermo il 12 febbraio
scegliendo l'itinerario classico del Grand Tour (da Napoli a Palermo, via mare,
poi Girgenti, Selinunte, Marsala, Trapani, Segesta, Siracusa, Catania, l'Etna,
Taormina, Messina e le Isole Eolie). La sua breve cronaca ci fa conoscere come
le Eolie "accoglievano" i turisti sul finire dell'800. Questa la
cronaca del suo viaggio: (…) Quando
spunta il sole, siamo in vista delle isole Eolie, "piccoli vulcani nati
all'ombra dell'Etna", secondo l'espressione di Elisée Reclus. Benchè
separate dalla Sicilia da una larga fossa profonda 600 metri , esse infatti
appartengono alla stessa formazione geologica e ad un medesimo epicentro
sottomarino "che ha provocato tre fenditure a stella" nel fondo del
Mediterraneo.
Lipari,
l'antica Meligunis, è la più grande isola dell'arcipelago, la più popolosa e
l'unica che sia fertile; una città di circa 10.000 abitanti sorge ad anfiteatro
sui due versanti del promontorio basaltico, sul quale dominano le rovine di un
vecchio castello. Pochissimi stranieri vengono a visitare le sue vie
pittoresche o salgono sulle aride montagne che la circondano. D'altronde, gli
abitanti non dimostrano uno sfrenato desiderio di attirare i turisti, né li
agevolano nella visita del loro rifugio.
La guida
Baedeker vi avverte fortunatamente che il vapore che fa servizio tra Messina e
le isole non si preoccupa affatto dell'appetito dei passeggeri (no refreshments
on board) per cui chi dimentica di portare con sé qualche provvista rischia di
morire di fame se un guasto alle macchine prolunga la normale durata della
traversata.
A Lipari,
una sola locanda di modesto aspetto e di igiene improbabile. Nella pianura, ai
piedi del monte Sant'Angelo, c'erano una volta delle acque termali che
possedevano veramente delle proprietà curative, ma il vescovo Todaro, temendo
l'invasione di un esercito di bagnanti e di ammalati, fece murare le sorgenti
che le alimentavano.
Nella
valle di San Calogero si trovano ancora delle acque sulfuree che hanno una
temperatura di cento gradi, e verso Nord si scorge una strana collina, il monte
Bianco, che si direbbe coperto di grossi fiocchi di neve e che invece è
costituito da un gran cumulo di pietra pomice.
Lipari
dovrebbe essere il paradiso dei geologi: delle colate vulcaniche hanno
ricoperto i dirupi con strati diversi che caratterizzano le principali epoche
della sua formazione globale; un intero mammellone è completamente costituito
di ossidiana, ma i viaggiatori che pongono in secondo piano le osservazioni
scientifiche abbandoneranno presto l'isola maggiore coltivata e la sua città
relativamente civilizzata, per andare a visitare i crateri vulcani di Stromboli
e di Vulcano.
Gli
antichi consideravano Stromboli (“Strongyle”) come dimora di Eolo, dio
dei venti. Le fiamme, le nuvole di fumo che si sprigionano dai suoi fianchi
forniscono ai marittimi delle indicazioni sui venti che spirano nella zona, e
Plinio sostiene che si potrebbe prevedere, anche tre giorni prima, il tempo che
farà. Dall'ampio cratere salgono degli sbuffi di vapore sulfureo; se ci si
avvicina alla voragine dalla parte opposta al vento, si nota che la lava,
fluttuando come un'onda bituminosa, forma a tratti delle grosse bolle che si
gonfiano lentamente e scoppiano con un sordo crepitìo. Le pietre proiettate
producono, ricadendo nell'imbuto, un sibilo sinistro.
Quando I
crociati rasentarono il vulcano per raggiungere le coste francesi, credettero
di udire, negli abissi di fuoco, dei gemiti umani; al ritorno, richiesero ai
monaci di Cluny delle preghiere per le anime del Purgatorio.
Vulcano, a sud
di Lipari, ne è separata da un braccio di mare largo appena un chilometro:
ormai non è un vulcano ma un opificio. Un industrioso inglese si è costruito
una dimora sul suo terreno bruciato, ha addomesticato il mostro dalle fauci
infuocate e dai boati minacciosi ma inoffensivi, e ne utilizza i residui, le
scorie, gli acidi, i composti ed i miscugli solforosi: insomma, tutto ciò che
esso rigetta.
Non lontano da questa strana isola, dove la
paziente industriosità del proprietario è riuscita a far crescere qualche albero,
si trova Salina, che produce il vino dolciastro e solforoso di Malvasia,
oggi poco ricercato dai buongustai.
Prima di
lasciare l'arcipelago, faccio un giro su una barca intorno al piccolo gruppo di
Panarea. Strabone riferisce che in questa zona si vedevano spesso delle
fiammelle simili a dei fuochi fatui, che si agitavano sulla cresta delle onde.
Probabilmente vi erano degli scogli vulcanici a fior d'acqua, in attività
eruttiva. Dolomieu e Spallanzani ritengono che in epoca successiva un'isola vulcanica
molto vasta occupava l'area circolare di cui gli isolotti disegnavano un arco.
Quest'isola è sprofondata parzialmente in seguito a terremoto; qualche
ribollimento e delle sorgenti calde che scaturiscono dalle rocce sono oggi le
sole tracce dell'esistenza di questo vulcano sprofondato nel mar tirreno.
Per approfondimenti:
Roger Lambelin - La Sicilia 1894 -
traduzione di Raimondo A. Cannizzo - Ediprint srl - Siracusa 1990
Giuseppe La Greca, Nel regno di Efesto, Edizioni
del Centro Studi Eoliano, Lipari, 2009.
Via Crucis dei Cantori Popolari delle Eolie: Dietro le quinte (1° parte)
Come anticipato ieri sera abbiamo seguito la rappresentazione della Via Crucis dei Cantori delle isole Eolie non solo nei "momenti" visibili al pubblico ma anche "dietro le scene".
Un momento particolare che non conoscevamo e che vi proponiamo, attraverso le foto, è il momento in cui tutti i partecipanti alla rappresentazione si radunano attorno a Nino Alessandro e, dopo le ultime raccomandazioni, recitano il Padre Nostro
Un momento particolare che non conoscevamo e che vi proponiamo, attraverso le foto, è il momento in cui tutti i partecipanti alla rappresentazione si radunano attorno a Nino Alessandro e, dopo le ultime raccomandazioni, recitano il Padre Nostro
domenica 29 marzo 2015
Entusiasmo per la Via Crucis dei Cantori Popolari delle Eolie. Foto "in libertà"
Una vera e propria marea di persone entusiaste ha assistito stasera alla Via Crucis rappresentata anche quest'anno, nonostante tutta una serie di difficoltà, dai Cantori Popolari delle isole Eolie, diretti da Nino Alessandro. Una rappresentazione toccante e ricca di significato che ha "catturato" non solo gli occhi di tutti gli intervenuti.
Quest'anno abbiamo deciso di mostrarvi oltre alle consuete foto dei vari "momenti" della Via Crucis, ovvero quelli visibili a tutti, anche un "ricco" dietro le quinte. "Momenti" sconosciuti a tantissimi e, sino ad oggi, anche a noi.
Iniziamo la nostra lunga carrellata fotografica con alcune foto "in libertà" scattate prima della rappresentazione
Quest'anno abbiamo deciso di mostrarvi oltre alle consuete foto dei vari "momenti" della Via Crucis, ovvero quelli visibili a tutti, anche un "ricco" dietro le quinte. "Momenti" sconosciuti a tantissimi e, sino ad oggi, anche a noi.
Iniziamo la nostra lunga carrellata fotografica con alcune foto "in libertà" scattate prima della rappresentazione
Domenica delle Palme a Lipari centro
(Michele Giacomantonio)
"Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è il Re d'Israele. Osanna nell'alto dei cieli".
Dopo la S. Messa nella chiesetta del Rosario al Pozzo, celebrata da Mons. Alfredo Adornato, nel sagrato della chiesa avviene la benedizione delle palme e degli ulivi dinnanzi a circa duecento persone con molti bambini. Quindi si sviluppa la processione verso la Cattedrale con avanti i bambini ed i loro catechisti, quindi i ministranti e Mons. Gaetano Sardella con i diaconi, dietro il popolo.
Alla Cattedrale, come vuole la liturgia, la porta è chiusa ed il diacono bussa chiedendo di entrare. Prima i bambini, poi i ministranti e il Parroco con i diaconi, quindi al gente . Ora può cominciare la Messa della passione con la lettura solenne del Passio tratto dal Vangelo di Marco.
"Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è il Re d'Israele. Osanna nell'alto dei cieli".
Dopo la S. Messa nella chiesetta del Rosario al Pozzo, celebrata da Mons. Alfredo Adornato, nel sagrato della chiesa avviene la benedizione delle palme e degli ulivi dinnanzi a circa duecento persone con molti bambini. Quindi si sviluppa la processione verso la Cattedrale con avanti i bambini ed i loro catechisti, quindi i ministranti e Mons. Gaetano Sardella con i diaconi, dietro il popolo.
Alla Cattedrale, come vuole la liturgia, la porta è chiusa ed il diacono bussa chiedendo di entrare. Prima i bambini, poi i ministranti e il Parroco con i diaconi, quindi al gente . Ora può cominciare la Messa della passione con la lettura solenne del Passio tratto dal Vangelo di Marco.
Judo. Risultati più che ottimi per i giovanissimi dello Sporting club Lipari
Comunicato
Sporting Club Judo Lipari in trasferta a Lamezia Terme per partecipare al settimo Torneo di Judo città di Lamezia Terme. Nove i nostri giovanissimi atleti partecipanti, 8 pre agonisti e una agonista.
Una bella gara nella quale i nostri atleti hanno riportato ottimi risultati che sono i seguenti :
Unica agonista: Esordiente A, Enya Livoti , argento,
Preagonisti: Oro per Roberto Subba, Antonino Agrip, Daniel Ceniti e Sofia Natoli; Argento per Edoardo Sciacchitano e Andrea Aiello; Quinto posto per Simone Eolo Giuffrè e Lorenzo Donato
Adalgisa Ferlazzo
Vulcano: Grande successo per "L'Ulivo di Pasqua", drammatizzazione dei ragazzi della catechesi della Parrocchia SS. Angeli Custodi
Riceviamo da Santina Iacono e pubblichiamo:
Ha riscontrato grande successo la drammatizzazione “L’Ulivo di Pasqua” che si è svolta nella chiesa di Vulcano Porto a cura dei ragazzi della catechesi della Parrocchia SS. Angeli Custodi, guidati dalle catechiste e coordinati dal Sacerdote Don Lio Raffaele.
La chiesa era gremita di fedeli, genitori e parenti che hanno applaudito ed accolto il messaggio di Pace lanciato dai piccoli protagonisti dell’evento religioso.
Santina Iacono
Ha riscontrato grande successo la drammatizzazione “L’Ulivo di Pasqua” che si è svolta nella chiesa di Vulcano Porto a cura dei ragazzi della catechesi della Parrocchia SS. Angeli Custodi, guidati dalle catechiste e coordinati dal Sacerdote Don Lio Raffaele.
La chiesa era gremita di fedeli, genitori e parenti che hanno applaudito ed accolto il messaggio di Pace lanciato dai piccoli protagonisti dell’evento religioso.
Santina Iacono
Calcio. Terza Categoria. Vince lo Stromboli, sconfitte Filicudi e Malfa
Vittoria casalinga nell'odierna giornata del campionato di terza categoria per lo Stromboli. La formazione del presidente Di Maggio si è imposta per 5 a 2 all'Arcigrazia nello scontro diretto per l'accesso ai playoff
Sconfitte in trasferta per Filicudi (3-2 per la Juvenilia) e Malfa (3-1 per la San giovannese)
Lo Stromboli con 26 punti e 5 gare da recuperare è in piena corsa per accedere ai playoff
Sconfitte in trasferta per Filicudi (3-2 per la Juvenilia) e Malfa (3-1 per la San giovannese)
Lo Stromboli con 26 punti e 5 gare da recuperare è in piena corsa per accedere ai playoff
Domenica delle Palme a Lipari. Benedizione alla Chiesa del Pozzo
Vi proponiamo tre foto del tradizionale appuntamento alla Chiesa del Pozzo con la benedizione delle Palme. Dopo la benedizione si è snodato il corteo verso la Cattedrale.
Nel pomeriggio vi proporremo un video realizzato con foto e filmati
Nel pomeriggio vi proporremo un video realizzato con foto e filmati
Mestre, morto fratello direttore d’orchestra Sinopoli. Fu aggredito due anni fa sotto casa
ANNA MARTELLATO
È morto venerdì mattina, con prime luci dell’alba, Gabriele Sinopoli, 65 anni, ex direttore di banca, vittima nel settembre del 2012 di un feroce pestaggio a pochi metri da casa, ad opera di alcuni giovani del posto.
È morto venerdì mattina, con prime luci dell’alba, Gabriele Sinopoli, 65 anni, ex direttore di banca, vittima nel settembre del 2012 di un feroce pestaggio a pochi metri da casa, ad opera di alcuni giovani del posto.
Dai postumi dell’aggressione Gabriele, fratello del celebre direttore d’orchestra Giuseppe, stroncato da un infarto sul palco di Berlino nel 2001, non si era mai ripreso: aveva passato sei mesi in ospedale, prima ricoverato in terapia intensiva e poi in reparto, fino a quando fu dimesso, nel marzo del 2013. Da allora la sua esistenza è stata costellata da continue ricadute e una serie di interventi chirurgici, come riporta il Gazzettino di Venezia-Mestre. Le condizioni di salute di Sinopoli, che lascia una moglie e un figlio piccolo, sono precipitate quindici giorni fa, tanto da richiederne il ricovero all’ospedale Sant’Angelo di Mestre, dove è deceduto.
Ora sarà l’autorità giudiziaria a stabilire se c’è un nesso di causalità tra la morte e l’episodio avvenuto nel settembre 2012.
“L’ultimo anno e mezzo di Gabriele è stato molto difficile per la qualità della vita degradata, conseguenza generale di quell’evento – afferma con fermezza e lucidità la sorella Anna, vicino a lui fino all’ultimo -. È stato un anno e mezzo faticoso, per lui e per la sua famiglia. Se c’è una sorta di giustizia superiore a quella terrena, questa Corte cerchi di fare giustizia”. I legali difensori dei ragazzi coinvolti avevano ottenuto un patteggiamento, ricorda Anna, con condanna a due anni con pena sospesa. “Per noi è stato come se l’avessero fatta franca di fronte al dramma che avevano provocato. Il 9 giugno ci sarà l’udienza preliminare: se il sacrificio della morte di Gabriele è servito a qualcosa, è che sia avvenuta prima di quel giorno: confidiamo che la Corte riveda il tutto”. Vuole tenere viva l’attenzione, la sorella di Gabriele: per la sua memoria, per tutte quelle zone degradate di provincia che lei chiama “favelas metropolitane”, e che ogni città, dietro la facciata linda per turisti, ha. Chi più, chi meno. “Vorrei che lo sdegno della gente per questo gesto di degrado, di periferia, di favelas metropolitana, resti vivo. So che è dura per loro – dice riferendosi ai ragazzi coinvolti - ma nessuno li ha obbligati a quella violenza inutile”.
Era la notte tra il 2 e il 3 settembre 2012, Sinopoli tornava a casa, era in auto e stava transitando in via Verdi, affollatissima via di Mestre: tanti giovani, tanto alcool, tanto sballo. Sono bastati due colpi di clacson verso quei ragazzi che con lo spritz in mano sostavano in mezzo alla strada, a far scattare l’ira di alcuni di loro: un paio di calci alla macchina, un pugno in faccia a Sinopoli che aveva osato abbassare il finestrino. Poteva finire lì; sarebbe rimasto un’inutile gesto balordo. Invece gli aggressori, tutti identificati nel giro di pochi giorni (giovani tra i 25 e trent’anni della periferia di Mestre, qualcuno con precedenti per rissa, qualcuno colpito da Daspo), hanno seguito Sinopoli fino a casa, per poi iniziare il pestaggio in stile “Arancia Meccanica”, come riportano le cronache locali di allora. Il ricovero in ospedale, da cui era stato dimesso, poi la corsa due giorni dopo per un malessere intenso che l’ha portato al coma. L’accaduto aveva sollevato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e delle autorità sulla sicurezza e sui i fenomeni figli della movida ‘borderline’ come il ‘binge drinking’, “bere per sballare”.
Ora sarà l’autorità giudiziaria a stabilire se c’è un nesso di causalità tra la morte e l’episodio avvenuto nel settembre 2012.
“L’ultimo anno e mezzo di Gabriele è stato molto difficile per la qualità della vita degradata, conseguenza generale di quell’evento – afferma con fermezza e lucidità la sorella Anna, vicino a lui fino all’ultimo -. È stato un anno e mezzo faticoso, per lui e per la sua famiglia. Se c’è una sorta di giustizia superiore a quella terrena, questa Corte cerchi di fare giustizia”. I legali difensori dei ragazzi coinvolti avevano ottenuto un patteggiamento, ricorda Anna, con condanna a due anni con pena sospesa. “Per noi è stato come se l’avessero fatta franca di fronte al dramma che avevano provocato. Il 9 giugno ci sarà l’udienza preliminare: se il sacrificio della morte di Gabriele è servito a qualcosa, è che sia avvenuta prima di quel giorno: confidiamo che la Corte riveda il tutto”. Vuole tenere viva l’attenzione, la sorella di Gabriele: per la sua memoria, per tutte quelle zone degradate di provincia che lei chiama “favelas metropolitane”, e che ogni città, dietro la facciata linda per turisti, ha. Chi più, chi meno. “Vorrei che lo sdegno della gente per questo gesto di degrado, di periferia, di favelas metropolitana, resti vivo. So che è dura per loro – dice riferendosi ai ragazzi coinvolti - ma nessuno li ha obbligati a quella violenza inutile”.
Era la notte tra il 2 e il 3 settembre 2012, Sinopoli tornava a casa, era in auto e stava transitando in via Verdi, affollatissima via di Mestre: tanti giovani, tanto alcool, tanto sballo. Sono bastati due colpi di clacson verso quei ragazzi che con lo spritz in mano sostavano in mezzo alla strada, a far scattare l’ira di alcuni di loro: un paio di calci alla macchina, un pugno in faccia a Sinopoli che aveva osato abbassare il finestrino. Poteva finire lì; sarebbe rimasto un’inutile gesto balordo. Invece gli aggressori, tutti identificati nel giro di pochi giorni (giovani tra i 25 e trent’anni della periferia di Mestre, qualcuno con precedenti per rissa, qualcuno colpito da Daspo), hanno seguito Sinopoli fino a casa, per poi iniziare il pestaggio in stile “Arancia Meccanica”, come riportano le cronache locali di allora. Il ricovero in ospedale, da cui era stato dimesso, poi la corsa due giorni dopo per un malessere intenso che l’ha portato al coma. L’accaduto aveva sollevato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e delle autorità sulla sicurezza e sui i fenomeni figli della movida ‘borderline’ come il ‘binge drinking’, “bere per sballare”.
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